Michel Platini
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Michel Platini | ||
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Platini alla Juventus nel 1984 | ||
Nazionalità | Francia | |
Altezza | 179 cm | |
Peso | 73 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Ritirato | 1987 - giocatore 1992 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1966-1972 | AS Jœuf | |
1972-1973 | Nancy | |
Squadre di club1 | ||
1972-1979 | Nancy | 183 (98) |
1979-1982 | Saint-Étienne | 96 (50) |
1982-1987 | Juventus | 147 (68) |
Nazionale | ||
1975-1976 | Francia U-21 | 3 (0) |
1975-1976 | Francia Olimpica | 7 (4) |
1976-1987 | Francia | 72 (41) |
1988 | Kuwait | 1 (0)[1] |
Carriera da allenatore | ||
1988-1992 | Francia | |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Bronzo | Messico 1986 | |
Europei di calcio | ||
Oro | Francia 1984 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Michel François Platini (Jœuf, 21 giugno 1955) è un dirigente sportivo, ex allenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista.
Legò il suo nome a quello del Nancy e del Saint-Étienne, divenendo il giocatore-emblema per entrambi i club, nonché della Juventus e della Nazionale francese, di cui è stato tra i principali artefici dei rispettivi successi degli anni 1980.[2] Terminò la carriera a 32 anni, dopo aver conquistato numerosi trofei tra cui un campionato francese, due campionati italiani e quasi tutte le competizioni confederali all'epoca vigenti (tranne la Coppa UEFA, competizione in cui raggiunse i quarti di finale nel 1980 e 1981),[3][4] divenendo al contempo cannoniere della Serie A ininterrottamente dal 1983 al 1985. Con la Nazionale transalpina ottenne piazzamenti di rilievo nelle competizioni internazionali del decennio 1976-86, tra cui la vittoria del campionato d'Europa 1984 dove inoltre primeggiò nella classifica marcatori con nove reti (che ne fanno il miglior realizzatore in una singola edizione del torneo), e il terzo posto al campionato del mondo 1986.
Ha vinto consecutivamente tre Palloni d'oro assegnati da France Football[5] ed è stato riconosciuto da numerosi addetti ai lavori fra i migliori dieci calciatori del XX secolo[6][7][8] nonché il più rappresentativo giocatore francese del Novecento, davanti a Zinédine Zidane e Raymond Kopa.[9] Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 più grandi calciatori viventi.[10] Nel 2002 era stato inoltre inserito nel FIFA World Cup Dream Team,[11] selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali. Nel 2011 entra infine a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.[12]
Nella sua lunga carriera da calciatore, in cui disputò oltre 650 partite tra club e rappresentativa nazionale, spiccò la completa assenza di espulsioni: un fatto più unico che raro alla luce della carica agonistica e dell'aggressività delle marcature, nei confronti dei giocatori più creativi, tra gli anni 1970 e 1980.[13] È stato co-presidente del comitato organizzatore del campionato del mondo 1998, e in seguito, succedendo a Lennart Johansson, presidente dell'UEFA dal 2007[14] al 2015.
Indice
1 Biografia
2 Caratteristiche tecniche
3 Carriera
3.1 Giocatore
3.1.1 Club
3.1.1.1 Gli esordi
3.1.1.2 Nancy
3.1.1.3 Saint-Étienne
3.1.1.4 Juventus
3.1.1.4.1 1982-1983: capocannoniere della Serie A
3.1.1.4.2 1983-1984: vittoria della Coppa delle Coppe
3.1.1.4.3 1984-1985: Supercoppa UEFA e Coppa dei Campioni
3.1.1.4.4 1985-1986: l'Intercontinentale e il terzo Pallone d'oro
3.1.1.4.5 1986-1987: il ritiro dal calcio giocato
3.1.2 Nazionale
3.1.2.1 1976-1978: debutto al Mondiale
3.1.2.2 1979-1982: semifinale ai Mondiali
3.1.2.3 1984: la conquista dell'Europeo
3.1.2.4 1985-1988: ultimi anni in Nazionale
3.2 Allenatore
3.3 Dirigente
3.3.1 Riforma delle Coppe europee e dei regolamenti
3.3.2 Controversie
4 Statistiche
4.1 Presenze e reti nei club
4.2 Cronologia presenze e reti in nazionale
4.3 Statistiche da allenatore
4.3.1 Nazionale
4.3.2 Nazionale nel dettaglio
4.3.3 Panchine da commissario tecnico della nazionale francese
5 Palmarès
5.1 Giocatore
5.1.1 Club
5.1.1.1 Competizioni nazionali
5.1.1.2 Competizioni internazionali
5.1.2 Nazionale
5.1.3 Individuale
5.2 Allenatore
5.2.1 Individuale
5.3 Riconoscimenti
6 Onorificenze
7 Note
8 Bibliografia
8.1 Riviste
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Biografia |
Platini nacque nella Rue Saint-Exupéry a Jœuf, un comune francese situato nel dipartimento della Meurthe e Mosella, nella regione della Lorena. La sua famiglia, originaria di Agrate Conturbia, in Piemonte,[15] era molto sportiva: il nonno, Francesco Platìni, era un muratore italiano che emigrò oltralpe divenendo ristoratore, gestendo un bar battezzato proprio da lui con il nome di le Café des Sports, mentre il padre, Aldo, era un professore di matematica che nel tempo libero divenne prima capitano della squadra del Jovincenne e poi allenatore del Nancy, all'epoca in terza divisione. La madre, Anna Piccinelli, serviva liquori nel locale del suocero. Ha inoltre una sorella, Martina.[16]
Come è noto, la pronuncia del cognome italiano è usata per lui "alla francese" con accento sulla seconda I: in realtà andrebbe sulla prima I.
All'età di sette anni Michel iniziò a tirar calci al pallone, allenandosi con il cane di sua cugina Stefanina. Da bambino era soprannominato il Ratz e le nain per via della sua bassa statura.[17] Il suo idolo sportivo d'infanzia era Pelé e per questo, ogni volta che gli capitava di dover firmare un pezzo di carta, si divertiva a storpiare il proprio cognome in "Peleatini".[18] Oltre all'iniziale bassa statura cui si accennava, in giovane età a Michel vennero riscontrati in più occasioni problemi fisici, tra cui una capacità polmonare molto limitata e un'insufficienza cardiaca.[19]
Il 27 dicembre 1977 sposò una studentessa di economia, Christelle, come lui figlia di genitori italiani;[20] dal loro matrimonio nasceranno due figli: Laurent, avvocato della Qatar Sports Investment che controlla il Paris Saint-Germain,[21] e Marine, attrice,[22] entrambi scampati a un rapimento quando erano ancora bambini.[23]
Caratteristiche tecniche |
Ritenuto da molti esperti uno dei migliori giocatori della storia del calcio mondiale,[24][25][26] Platini era un regista dotato di un notevole bagaglio tecnico, ottima visione del gioco e un innato senso del goal;[27] anche grazie a quest'ultima caratteristica risultò più prolifico di molti attaccanti della sua generazione. Negli anni alla Juventus sviluppò una buona capacità di elevazione, che lo portò a completare il suo repertorio con reti di testa, e fu un efficiente rigorista dei bianconeri.[27]
Reputato uno dei migliori calciatori e specialisti del calcio di punizione nella storia (i suoi calci piazzati, che spesso scavalcavano la barriera avversaria, furono soprannominati "alla Platini", a indicare l'unicità che gli era attribuita),[27] era valido nel servire i compagni da diverse posizioni e in varie modalità.[27][28]
La sua capacità tecnica e l'attitudine a essere un leader gli valsero il soprannome di Le Roi (Il Re, in francese).[27][29]
Carriera |
Giocatore |
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«[Ho giocato nel] Nancy perché era la mia città, [nel] Saint-Étienne perché era la migliore in Francia e [nella] Juventus perché è la migliore al mondo.» |
(Michel Platini in un'intervista alla Rai dopo la sua ultima partita in Serie A, Juventus-Brescia 3-2, 17 maggio 1987.[30]) |
Club |
Gli esordi |
«A quattordici anni andai a Parigi, finale del concorso per i migliori giovani calciatori di Francia. Allo stadio di Colombes c'era un vento cane. Non riuscii a toccare e a giocare un solo pallone buono. Mi offrirono un biglietto per andare sulla Senna in battello e uno per andare a vedere la Torre Eiffel. Gli altri ragazzi rimasero allo stadio a giocare al calcio, a me consigliarono di fare il turista.» |
Grazie anche all'ambiente sportivo famigliare (Francesco gestisce il Caffè dello Sport, mentre Aldo allena il Jovicienne), Michel coltivò il suo amore per tutti gli sport, soprattutto quello che lo appassionava di più: il calcio.[31] A undici anni, Platini trova un posto nelle giovanili dell'AS Jœuf, il Jovicienne, di cui il padre è allenatore.[32] Nel giorno del debutto, 1º settembre 1966, segna due gol all'Homécourt. Su consiglio del padre, si concentrò nell'affinamento di fondamentali quali l'anticipo e le punizioni di prima.
Il giocatore fallì il provino nel concorso finale dei migliori giovani del 1969,[19] ma riuscì a farsi notare durante una partita di Coppa Gambardella dimostrando, all'età di sedici anni, di essere un giocatore brillante, tanto da attirare le lusinghe della rivale di quel match, il Metz 2. La prima volta rifiutò lo stage de présélection offerto dal club granata; partecipò al secondo provino, dove però fu scartato dopo essergli stata riscontrata una capacità polmonare molto bassa e un'insufficienza cardiaca.[19][33]
Nancy |
Bocciato a Metz, lo richiedono il Sochaux, il Sedan e i belgi del Charleroi, ma decide di andare al Nancy e nel settembre 1972 firma un contratto con Les chardons (guadagnando 6.000 franchi al mese, più o meno 1,2 milioni di lire[34]), iniziando a giocare con la squadra riserve, dove conosce Jean-Michel Moutier, giovane portiere; i due diventano rapidamente amici. Si fa notare con la seconda squadra segnando una tripletta contro l'ASCA Wittelsheim. Grazie alle sue prestazioni, presto arriva in prima squadra: il 2 maggio 1973 contro il Nîmes (vinta 3-1), all'età di diciassette anni, indossando la maglia numero 11. In questa stagione segna 2 gol in 5 partite, contro il Sedan e l'Olympique Lione (vinta 4-2). Nella seconda annata, 1973-74, sigla solo 2 reti in 21 presenze e il Nancy retrocede per differenza reti.[35] L'anno seguente, sempre con la stessa squadra, vince il Groupe Sud della Division 2 e la finale di categoria contro il Valenciennes, vincitore del Groupe Nord. Sempre in quest'annata il giocatore si fa notare con i suoi 17 gol in 33 partite di campionato, portando la sua squadra ai quarti della Coupe de France, realizzando 13 marcature in 8 turni.
Nella stagione 1976-1977 raggiunge il quarto posto in campionato (miglior piazzamento dal passaggio al professionismo del club, avvenuto nel 1967), giocando tutte le partite di campionato (38) e mettendo a segno 25 gol, arrivando così secondo nella classifica marcatori, dietro all'argentino Delio Onnis. In questa stagione Platini subisce un infortunio nell'incontro vinto 4-1 (con una sua tripletta) contro il Laval; ritorna in campo due settimane dopo. A fine stagione firma il suo primo contratto da giocatore professionista, che lo lega al Nancy per altri due anni. Nel 1977 arriva terzo nella classifica del Pallone d'oro, dietro al danese Allan Simonsen e all'inglese Kevin Keegan.[36]
La stagione seguente alza da capitano la Coppa di Francia, dopo aver segnato il gol con cui, nella finale del Parco dei Principi, il Nancy batte il Nizza per 1-0.[37] La stagione 1978-1979, l'ultima con il club della Lorena, è travagliata: ritenuto responsabile del fallimento ai Mondiali di Argentina 1978 (dove la Francia esce al primo turno, battuta dai padroni di casa e dall'Italia, rispettivamente la vincitrice e la quarta classificata), viene fischiato dal pubblico; inoltre, nella trasferta di Saint-Étienne (quarti d'andata), si procura una triplice frattura del malleolo che lo costringe a un'assenza dai campi di sei mesi.[38] Con 127 gol (in 215 partite, media 0,59 gol a partita), Platini è comunque il miglior cannoniere della storia del Nancy.
Saint-Étienne |
Il mancato approdo all'Inter |
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A fine anni anni 1970 Platini era già stato vicino all'approdo nel campionato italiano. Nel febbraio 1978 il giocatore arriva a Milano in compagnia del dirigente l'Inter, Sandro Mazzola,[39] per firmare un precontratto.[40] Tuttavia il francese non può raggiungere la Serie A nell'immediato per via dell'allora blocco agli ingaggi verso gli stranieri,[39] sicché il club lombardo lo lascia libero di trasferirsi nel frattempo al Saint-Étienne[41] dove rimane fino al 1982. Arrivato in scadenza di contratto con les Verts, tuttavia, Platini si accorda con la Juventus; il presidente interista Ivanoe Fraizzoli, stancatosi del lungo tira e molla, aveva infatti definitivamente rinunciato al fantasista:[41] «avevo firmato [...] ma le frontiere, dopo, sono rimaste chiuse. Quando le hanno riaperte [e] ho potuto venire alla Juventus, per onestà ho chiamato l'Inter [...]: "ho dato la mia parola quattro anni fa a voi, se mi volete sono sempre disposto". Mi hanno detto che avevano già preso due giocatori e che, dunque, ero libero di fare quello che volevo».[42] |
Alla scadenza del contratto, si trasferisce al Saint-Étienne, la squadra più titolata in patria.[43]
L'obiettivo dell'acquisto di Michel era vincere una coppa europea ma, nonostante qualche acuto, come la vittoria per 6-0 contro gli olandesi del PSV al Geoffroy Guichard nel 1979, o quella sui tedeschi d'Occidente dell'Amburgo (5-0) al Volksparkstadion nel 1980 e, sempre nella stessa stagione, il 7-0 sia al Geoffroy Guichard che al Magnum Areena contro i finlandesi del KuPS, il Saint-Étienne non supera mai i quarti di finale.
In campionato, invece, il fantasista vince il torneo del 1981. In questa stagione è dura la lotta contro il Nantes, che non molla Les Verts fino all'ultima di campionato giocata contro il Bordeaux, dove Platini si rivela fondamentale: al 25' apre le marcature con un tiro-cross rasoterra, e al 41' raddoppia con un colpo di testa; Bernard Lacombe, a 10' dal termine, accorcia le distanze, firmando il 2-1.[44] In Coupe de France sigla 5 reti in 10 presenze, raggiungendo la finale contro il Bastia, persa per 2-1 (per i padroni di casa segnano Marcialis e Milla; la rete ospite è realizzata da Santini su calcio di rigore).[45]
La stagione seguente, l'ultima con il club della Loira, arriva secondo in campionato, dopo una dura lotta contro il Bordeaux e il Monaco. Quest'ultimo club, alla 32ª giornata diventa primo in classifica, resistendo poi agli attacchi di Sainté e Girondins assicurandosi il quarto titolo all'ultima giornata, vincendo di misura in casa contro lo Strasburgo. Platini arriva terzo nella classifica dei cannonieri (22 gol), dietro all'argentino Delio Onnis (29 gol) e al polacco Andrzej Szarmach (24 gol).[46] Nella stessa stagione il Saint-Étienne arriva in finale della Coupe de France contro il Paris Saint-Germain, dove Platini ha un ruolo fondamentale: al 76' risponde al ciadiano Nabatingue Toko (che sigla il vantaggio parigino al 58') e al 99' porta la sua squadra in vantaggio: all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare Dominique Rocheteau ristabilisce la parità, mettendo a segno il 2-2 e portando la sfida ai tiri di rigore, dove il PSG vince 6-5.[47]
In Coppa dei Campioni i Verdi si fermano al turno preliminare, a opera dei tedeschi d'Oriente della Dinamo Berlino.
Totalizza 145 partite e mette a segno 82 gol con la maglia del Saint-Étienne, vincendo un titolo francese nel 1981, il decimo e, finora, ultimo del club.
Juventus |
«L'abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras.» |
(Gianni Agnelli[48]) |
1982-1983: capocannoniere della Serie A |
Nel 1982 si trasferisce in Italia, prelevato dalla Juventus pochi giorni dopo la conclusione dell'acquisto del polacco Zbigniew Boniek; questa scelta personale dell'Avvocato Gianni Agnelli obbliga la società torinese a privarsi dell'irlandese Liam Brady, a causa della norma che all'epoca permetteva la presenza in una squadra di Serie A di massimo due stranieri.[49] Il cartellino di Platini viene pagato 250 milioni di lire.[49] L'esordio con i bianconeri avviene nella partita di Coppa Italia pareggiata 1-1 contro il Catania, il 18 agosto 1982. Il suo primo gol arriva contro il Cesena. Inizialmente non è in buona condizione,[27] ma nel girone di ritorno della stagione 1982-1983 le sue prestazioni vanno in crescendo e, con 16 gol, è capocannoniere del campionato;[27] allo stesso tempo si sviluppa l'intesa con Boniek, che il talento francese serve con aperture, lanci (anche di quaranta metri) e passaggi filtranti.[27]
Platini contribuisce quindi alla positiva seconda parte di stagione della Juventus, vicecampione della Serie A (dietro alla Roma). Realizza due dei tre gol con cui i bianconeri s'impongono 3-0 nella finale di ritorno di Coppa Italia, dopo i tempi supplementari, al Comunale di Torino sull'emergente Verona, aggiudicandosi il trofeo (la finale di andata, al Bentegodi di Verona, si era conclusa 2-0 per i padroni di casa). In campo europeo, permette ai bianconeri la vittoria contro i danesi dell'Hvidovre e, in semifinale, contro i polacchi del Widzew Łódź, arrivando così in finale di Coppa dei Campioni (dove viene battuta dall'Amburgo).
1983-1984: vittoria della Coppa delle Coppe |
Nell'annata successiva inizia con una doppietta nella prima di campionato contro l'Ascoli, vinta 7-0.[50] In questo torneo segna un maggior numero di gol: 20 in 28 presenze, cifra con cui vince il duello a distanza per il titolo di capocannoniere con il brasiliano Zico (19 reti), giunto quell'anno in Italia nelle file dell'Udinese. A fine stagione, grazie anche al bottino sottoporta di Platini, la Juventus vince il campionato italiano, il primo per il francese.
Invece in campo europeo, vince la prima e unica Coppa delle Coppe della sua carriera, con 2 gol in 8 partite, battendo in finale 2-1 i lusitani del Porto. In Coppa Italia termina con 3 gol in 7 partite, ma i bianconeri escono agli ottavi per mano della rivelazione Bari, formazione di Serie C1 poi sorprendente semifinalista dell'edizione.
Michel conquista il suo primo Pallone d'oro nel 1983, battendo con 110 preferenze lo scozzese Kenny Dalglish, del Liverpool campione d'Europa, che raccoglie 26 preferenze.
1984-1985: Supercoppa UEFA e Coppa dei Campioni |
Nella stagione 1984-1985, terminata dai campioni uscenti bianconeri al sesto posto, Platini con 18 gol ottiene la sua terza affermazione nella classifica dei marcatori (davanti ad Altobelli e Maradona); il 16 gennaio 1985 gioca inoltre la sua prima partita di Supercoppa UEFA, contribuendo alla vittoria bianconera 2-0 sul Liverpool.[51] Il successivo 29 maggio, in finale di Coppa Campioni, all'Heysel di Bruxelles e ancora contro i Reds – gara disputata per delibera della confederazione europea e del Ministero dell'Interno del Belgio, nonostante gli incidenti accaduti nel prepartita provocati dagli hooligan inglesi[52] che causano la morte di trentanove persone sulle tribune dello stadio –, il centrocampista francese segna su rigore il gol dell'1-0 finale (il penalty fu causato da un fallo su Boniek, imbeccato dallo stesso Platini con un lancio da cinquanta metri). Platini chiude anche l'edizione della Coppa dei Campioni da capocannoniere, con 7 marcature.
1985-1986: l'Intercontinentale e il terzo Pallone d'oro |
Nell'anno calcistico 1985-1986, a causa delle cessioni di alcuni compagni di squadra (Paolo Rossi, Boniek e Tardelli; Gentile aveva lasciato la Vecchia Signora nella stagione precedente) Michel rimane fra i giocatori più "anziani" della rosa bianconera, sempre allenata da Giovanni Trapattoni. Sigla la sua prima tripletta stagionale nella partita vinta 4-0 contro il Bari. Il francese è determinante nella finale di Coppa Intercontinentale, vinta al National Stadium di Tokyo contro i sudamericani dell'Argentinos Juniors l'8 dicembre 1985: nei tempi regolamentari dapprima mette a segno il rigore dell'1-1, e serve poi a Laudrup l'assist del 2-2; la gara viene vinta dalla Juventus ai tiri di rigore, ed è il fantasista bianconero a insaccare il pallone che porta la squadra torinese sul tetto del mondo.
Sul finire del 1985 Platini si aggiudica il terzo Pallone d'oro della sua carriera, quarto consecutivo per un giocatore della Juventus, dopo quello di Paolo Rossi e i primi due dello stesso Platini. Inoltre vince il suo secondo campionato italiano in questa stagione, in cui è uno dei tre componenti della vecchia guardia bianconera (gli altri sono Scirea e Cabrini).
1986-1987: il ritiro dal calcio giocato |
Rimasto tra i pochi componenti del gruppo storico juventino, a causa del continuo processo di rinnovamento della rosa bianconera, Platini realizza due marcature in campionato, nell'annata 1986-1987 (alla seconda giornata contro l'Avellino, e alla sesta contro l'Ascoli).
A fine stagione annuncia il suo addio al calcio giocato, all'età di 32 anni, in un'intervista rilasciata allo stadio Comunale nella quale il giocatore adduce motivazioni fisiche; non riuscendo più a raggiungere la forma necessaria per esprimersi ad alti livelli, rifiuta un arretramento "tattico" e preferisce anticipare il ritiro:[27][53] «Quando io ho smesso, non avevo più benzina. Era da tanti anni che giocavo a pallone ed ero veramente stanco, cotto. Ho passato tutto il 1986 infortunato e avevo dei problemi alle caviglie per cui ho deciso di smettere».[42]
Nazionale |
«Sono francese e mi sento tale. Stimo l'Italia, ma io non sono italiano.» |
(Michel Platini in un'intervista nella vigilia dell'amichevole Italia-Francia a Napoli, febbraio 1978.[54]) |
1976-1978: debutto al Mondiale |
Viene convocato per la prima volta in Nazionale dal neo allenatore Michel Hidalgo il 27 marzo 1976, nell'amichevole pareggiata 2-2 contro la Cecoslovacchia al Parco dei Principi, in cui sigla il suo primo gol in Nazionale.
Dopo tre amichevoli gioca e segna la sua prima partita di qualificazione per il campionato del mondo 1978, nel match giocato a Sofia e pareggiato 2-2 contro la Bulgaria. Segna tre gol nelle sue quattro partite giocate in queste qualificazioni, che portano i francesi alla qualificazione del Gruppo 5 composto da tre squadre: oltre ai Bleus e ai Leoni, anche l'Irlanda.[55]
Il primo mondiale di Platini finisce male: la Francia vince solo contro l'Ungheria con un 3-1 (terza gara del girone). Il giovane talento francese mette a segno la rete del momentaneo pareggio contro i padroni di casa dell'Argentina, nella seconda partita del girone eliminatorio, che poi finisce 2-1 per gli avversari, determinando l'eliminazione della nazionale transalpina (che ha perso anche la prima gara, per 1-2, contro l'Italia di Enzo Bearzot).
1979-1982: semifinale ai Mondiali |
Continua a segnare, anche dopo l'insuccesso nelle qualificazioni per il campionato d'Europa 1980. La Francia conclude seconda,[56] dietro alla Cecoslovacchia, ma senza qualificarsi. Nelle due partite che giocò, mise a segno un gol, nella vittoria per 3-1 a Stoccolma contro la Svezia.[57] Il 27 febbraio 1980 segna la sua prima doppietta, nel match vinto 5-1 contro la Grecia. Sigla un'altra doppietta anche nelle qualificazioni del campionato del mondo 1982, nella partita giocata a Limassol e vinta 7-0 contro Cipro.[58] I suoi 5 gol in 5 partite hanno portato la Francia a qualificarsi alla fase finale della coppa.
Nella fase finale del Mondiale di Spagna, Platini va a segno una volta contro il Kuwait (che viene battuto dalla Francia per 4-1) nella prima fase, e una volta in semifinale contro la Germania Ovest, siglando l'1-1 dal dischetto; nei supplementari la Francia si porta sul 3-1 ma la squadra tedesca, con una rimonta, giunge al pareggio per poi avere la meglio per 5-4 ai tiri di rigore (determinando quindi l'eliminazione dei Bleus dalla competizione). La squadra francese perderà anche la finale per il terzo posto contro la Polonia di Boniek, futuro compagno di squadra di Platini alla Juventus.
1984: la conquista dell'Europeo |
Fu l'assoluto protagonista del campionato d'Europa 1984, vinto dai transalpini padroni di casa. Andò a segno in tutte le gare del torneo, per un totale di 9 reti in 5 presenze. Nella fase a gironi risultò decisivo contro la Danimarca[59] e segnò due triplette consecutive, contro Belgio e Jugoslavia; in semifinale segnò la rete del definitivo 3-2 sul Portogallo al 119',[60] mentre nella finale al Parc des Princes di Parigi sbloccò il risultato trasformando un calcio di punizione contro la Spagna, complice un errore del portiere Arconada.
Vinse, contestualmente, il titolo di miglior marcatore superando gli allora primatisti: i tedeschi d'Occidente Gerd e Dieter Müller, i quali in due edizioni consecutive (Belgio 1972 e Jugoslavia 1976) avevano segnato quattro reti ciascuno. Nelle successive edizioni del campionato europeo, pur a fronte del graduale ampliamento della fase finale, nessun capocannoniere ha segnato più di sei gol.
1985-1988: ultimi anni in Nazionale |
Al campionato del mondo 1986 apre le marcature contro l'Italia detentrice della coppa (poi battuta dai Bleus per 2-0; realizza la sua rete con un inserimento centrale e pallonetto davanti al portiere in uscita) e pareggiando 1-1 nei quarti di finale contro il Brasile, poi sconfitto dai transalpini ai tiri di rigore. Di nuovo sconfitta dalla Germania Ovest alle semifinali, la Francia si aggiudica poi il terzo posto battendo il Belgio (contro cui Michel non scende in campo).
In seguito disputa tre gare per le qualificazioni al campionato d'Europa 1988, prima di lasciare definitivamente la Nazionale del suo Paese. Platini è tuttora il secondo marcatore di sempre con la maglia della nazionale francese, con 41 gol in 72 presenze, alle spalle di Thierry Henry con 51 gol in 123 presenze.[61]
Dopo l'addio al calcio, su invito dell'emiro Jamir III al-Ahmad del Kuwait, nel 1988 Platini gioca per 21 minuti con la casacca della nazionale kuwaitiana, in una partita amichevole contro l'URSS.[1]
Allenatore |
Dopo il suo ritiro dall'agonismo ricopre il ruolo di commissario tecnico della Nazionale francese (dal 1º novembre 1988 al 17 giugno 1992), senza vincere alcuna competizione.
Diviene allenatore dei Galletti dopo la mancata qualificazione all'Europeo di Germania Ovest 1988 (all'epoca si qualificavano 8 squadre, delle 33 iscritte all'UEFA), subentrando a Henri Michel, dopo un deludente pareggio a Nicosia contro Cipro. Con lui alla guida i francesi non si qualificano al campionato del mondo 1990, sopravanzati nelle eliminatorie da Scozia e Jugoslavia, in cui risultarono decisive le sconfitte esterne patite dai transalpini contro entrambe.
Dal 29 aprile 1989 al 20 novembre 1991 la sua squadra ricava 19 risultati utili consecutivi, che nel 1991 gli valgono il premio di "allenatore dell'anno" da parte del mensile inglese World Soccer. Nonostante il percorso netto (8 vittorie) nelle qualificazioni, al campionato d'Europa 1992 la Francia non vince alcuna partita e viene eliminata nella fase a gruppi dalla Svezia padrona di casa e dalla ripescata Danimarca, poi a sorpresa vincitrice del torneo.
In totale ha seduto sulla panchina della Nazionale transalpina per 29 partite, ottenendo 16 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte.[62]
Dirigente |
Il 10 novembre 1992 è nominato co-presidente (insieme a Fernand Sastre) del Comité français d'organisation, il comitato organizzatore del campionato del mondo 1998.[63][64]
Vicepresidente della Federcalcio francese dal 2001 al 2008,[65] dal 2002 ricopre la medesima carica nell'Esecutivo della FIFA.[66] Il 26 gennaio 2007 vince le elezioni per la presidenza della UEFA con 27 voti favorevoli, contro i 23 di Lennart Johansson, il presidente uscente.[67][68] Il 22 marzo 2011 è rieletto, per acclamazione, presidente dell'organo di governo del calcio europeo.[69] Il 24 marzo 2015 viene rieletto per la terza volta.[70]
Riforma delle Coppe europee e dei regolamenti |
Platini basa buona parte della sua campagna elettorale per la presidenza UEFA sulla riforma delle coppe europee, in particolar modo della Champions League; il suo obiettivo è che infatti anche le squadre campioni nazionali dei paesi minori abbiano diritto a qualificarsi per la fase a gironi autunnale.[71]
Dopo l'elezione di Michel alla suddetta presidenza, i suoi intenti sull'organizzazione delle Coppe europee si concretizzano il 30 novembre 2007, quando viene approvato il nuovo format per il triennio 2009-2012: le squadre schierate dai campionati principali, Spagna, Germania e Inghilterra saranno quattro, di cui tre ammesse direttamente al primo turno, mentre la quarta eventualmente dopo aver vinto il turno preliminare; le partecipanti di diritto alla fase a gironi passano da 16 a 22, comprendendo oltre alle terze classificate dei primi tre paesi del Ranking UEFA, le squadre campioni nazionali dei paesi dal 7º al 12º (o 13º) posto. Per i rimanenti dieci posti si qualificheranno i cinque campioni nazionali che avevano superato la fase preliminare e le cinque squadre delle federazioni forti, accontentando sia le federazioni dell'Est (come promesso in campagna elettorale) sia quelle ricche (Italia, Germania, Spagna, Inghilterra e Francia). La finale, dopo 54 anni, non si disputerà più di mercoledì, bensì di sabato.[72]
Platini è impegnato in un processo di riequilibrio economico del calcio europeo, che aumenti il controllo sulla sostenibilità economica dei bilanci delle squadre impegnate nelle competizioni organizzate dalla UEFA.[73] In una intervista del febbraio 2009, Platini si è inoltre detto contrario all'applicazione della moviola in campo, ma favorevole all'aumento del numero di arbitri schierati nel rettangolo di gioco.[4]
Il 29 luglio 2015 ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della FIFA, decisione presa successivamente alla convocazione del Comitato Esecutivo FIFA del 20 luglio precedente, in cui il presidente uscente Joseph Blatter rese nota la sua volontà di non ricandidarsi.[74]
Controversie |
L'8 ottobre 2015, a seguito d'indagini della magistratura svizzera, viene sospeso per 90 giorni dal comitato etico della FIFA poiché accusato di avere illegalmente percepito, durante il 2011,[75] due milioni di franchi svizzeri dall'allora presidente Sepp Blatter come compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002;[76] in questo lasso di tempo cede le sue funzioni al vicepresidente della UEFA, Ángel María Villar.[77]
Il successivo 21 dicembre il comitato etico della FIFA lo squalifica per otto anni (in seguito ridotti a sei) da tutte le attività calcistiche.[78] Dopo il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il 9 maggio 2016 la squalifica è ulteriormente ridotta a quattro anni;[79] ciò nonostante, non essendovi stata la cancellazione delle accuse sperata da Platini, nella stessa data annuncia l'intenzione di dimettersi da presidente della UEFA.[80]
Il 25 maggio 2018 la magistratura elvetica scagiona ufficialmente Platini da ogni accusa, non ravvisando reati nel suo operato; nell'occasione l'entourage di Platini rimarca la tesi secondo cui le false accuse rivolte nei suoi confronti, erano in realtà mirate unicamente a delegittimarne la carriera dirigenziale.[81]
Statistiche |
Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Platini ha totalizzato globalmente 667 presenze segnando 357 reti, alla media di 0,54 gol a partita.
Presenze e reti nei club |
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1972-1973 | Nancy | D1 | 5 | 2 | CF | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 5 | 2 |
1973-1974 | D1 | 21 | 2 | CF | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 24 | 2 | |
1974-1975 | D2 | 32+1[82] | 17 | CF | 8 | 13 | - | - | - | - | - | - | 41 | 30 | |
1975-1976 | D1 | 31 | 22 | CF | 5 | 6 | - | - | - | - | - | - | 36 | 28 | |
1976-1977 | D1 | 38 | 25 | CF | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 39 | 25 | |
1977-1978 | D1 | 36 | 18 | CF | 10 | 7 | - | - | - | - | - | - | 46 | 25 | |
1978-1979 | D1 | 19 | 12 | CF | 5 | 3 | CdC | 0 | 0 | - | - | - | 24 | 15 | |
Totale Nancy | 183 | 98 | 32 | 29 | 0 | 0 | - | - | 215 | 127 | |||||
1979-1980 | Saint-Étienne | D1 | 33 | 16 | CF | 7 | 5 | CU | 7 | 5 | - | - | - | 47 | 26 |
1980-1981 | D1 | 35 | 20 | CF | 10 | 5 | CU | 7 | 4 | - | - | - | 52 | 29 | |
1981-1982 | D1 | 36 | 22 | CF | 8 | 5 | CC | 2 | 0 | - | - | - | 46 | 27 | |
Totale Saint-Étienne | 104 | 58 | 25 | 15 | 16 | 9 | - | - | 145 | 82 | |||||
1982-1983 | Juventus | A | 30 | 16 | CI | 13 | 7 | CC | 9 | 5 | - | - | - | 52 | 28 |
1983-1984 | A | 28 | 20 | CI | 7 | 3 | CdC | 8 | 2 | - | - | - | 43 | 25 | |
1984-1985 | A | 30 | 18 | CI | 7 | 4 | CC | 9 | 7 | SU | 1 | 0 | 47 | 29 | |
1985-1986 | A | 30 | 12 | CI | 4 | 1 | CC | 6 | 3 | CInt+TE | 1+0 | 1+0 | 41 | 17 | |
1986-1987 | A | 29 | 2 | CI | 8 | 1 | CC | 4 | 2 | - | - | - | 40 | 5 | |
Totale Juventus | 147 | 68 | 39 | 16 | 36 | 19 | 2 | 1 | 224 | 104 | |||||
Totale carriera | 434 | 224 | 96 | 60 | 52 | 28 | 2 | 1 | 584 | 313 |
Cronologia presenze e reti in nazionale |
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Francia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
27-3-1976 | Parigi | Francia | 2 – 2 | Cecoslovacchia | Amichevole | 1 | |
22-5-1976 | Budapest | Ungheria | 1 – 0 | Francia | Amichevole | - | |
1-9-1976 | Copenaghen | Danimarca | 1 – 1 | Francia | Amichevole | 1 | |
9-10-1976 | Sofia | Bulgaria | 2 – 2 | Francia | Qual. Mondiali 1978 | 1 | |
17-11-1976 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Irlanda | Qual. Mondiali 1978 | 1 | |
23-2-1977 | Parigi | Francia | 1 – 0 | Germania Ovest | Amichevole | - | |
30-3-1977 | Dublino | Irlanda | 1 – 0 | Francia | Qual. Mondiali 1978 | - | |
23-4-1977 | Ginevra | Svizzera | 0 – 4 | Francia | Amichevole | 1 | |
26-6-1977 | Buenos Aires | Argentina | 0 – 0 | Francia | Amichevole | - | |
30-6-1977 | Rio de Janeiro | Brasile | 2 – 2 | Francia | Amichevole | - | |
8-10-1977 | Parigi | Francia | 0 – 0 | URSS | Amichevole | - | |
16-11-1977 | Parigi | Francia | 3 – 1 | Bulgaria | Qual. Mondiali 1978 | 1 | |
8-2-1978 | Napoli | Italia | 2 – 2 | Francia | Amichevole | 1 | |
1-4-1978 | Parigi | Francia | 1 – 0 | Brasile | Amichevole | 1 | |
19-5-1978 | Lilla | Francia | 2 – 0 | Tunisia | Amichevole | 1 | |
2-6-1978 | Mar del Plata | Italia | 2 – 1 | Francia | Mondiali 1978 - 1º turno | - | |
6-6-1978 | Buenos Aires | Argentina | 2 – 1 | Francia | Mondiali 1978 - 1º turno | 1 | |
10-6-1978 | Mar del Plata | Francia | 3 – 1 | Ungheria | Mondiali 1978 - 1º turno | - | |
4-4-1979 | Bratislava | Cecoslovacchia | 2 – 0 | Francia | Qual. Euro 1980 | - | |
2-5-1979 | New York | Stati Uniti | 0 – 6 | Francia | Amichevole | - | |
5-9-1979 | Stoccolma | Svezia | 1 – 3 | Francia | Qual. Euro 1980 | 1 | cap. |
10-10-1979 | Parigi | Francia | 3 – 0 | Stati Uniti | Amichevole | 1 | cap. |
27-2-1980 | Parigi | Francia | 5 – 1 | Grecia | Amichevole | 2 | cap. |
26-3-1980 | Parigi | Francia | 0 – 0 | Paesi Bassi | Amichevole | - | cap. |
23-5-1980 | Mosca | URSS | 1 – 0 | Francia | Amichevole | - | cap. |
11-10-1980 | Limassol | Cipro | 0 – 7 | Francia | Qual. Mondiali 1982 | 2 | cap. |
28-10-1980 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Irlanda | Qual. Mondiali 1982 | 1 | cap. |
19-11-1980 | Hannover | Germania Ovest | 4 – 1 | Francia | Amichevole | - | cap. |
18-2-1981 | Madrid | Spagna | 1 – 0 | Francia | Amichevole | - | cap. |
9-9-1981 | Bruxelles | Belgio | 2 – 0 | Francia | Qual. Mondiali 1982 | - | cap. |
14-10-1981 | Dublino | Irlanda | 3 – 2 | Francia | Qual. Mondiali 1982 | 1 | cap. |
18-11-1981 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Paesi Bassi | Qual. Mondiali 1982 | 1 | cap. |
23-2-1982 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Italia | Amichevole | 1 | cap. |
28-4-1982 | Parigi | Francia | 0 – 1 | Perù | Amichevole | - | cap. |
2-6-1982 | Tolosa | Francia | 0 – 1 | Galles | Amichevole | - | cap. |
16-6-1982 | Bilbao | Inghilterra | 3 – 1 | Francia | Mondiali 1982 - 1º turno | - | |
21-6-1982 | Valladolid | Francia | 4 – 1 | Kuwait | Mondiali 1982 - 1º turno | 1 | cap. |
24-6-1982 | Valladolid | Francia | 1 – 1 | Cecoslovacchia | Mondiali 1982 - 1º turno | - | cap. |
4-7-1982 | Madrid | Francia | 4 – 1 | Irlanda del Nord | Mondiali 1982 - 2º turno | - | cap. |
8-7-1982 | Siviglia | Germania Ovest | 3 – 3 dts (5-4 dcr) | Francia | Mondiali 1982 - Semifinale | 1 | cap. |
6-10-1982 | Parigi | Francia | 1 – 0 | Ungheria | Amichevole | - | |
10-11-1982 | Rotterdam | Paesi Bassi | 1 – 2 | Francia | Amichevole | 1 | cap. |
16-2-1983 | Guimaraes | Portogallo | 0 – 3 | Francia | Amichevole | - | cap. |
23-3-1983 | Parigi | Francia | 1 – 1 | URSS | Amichevole | - | |
7-9-1983 | Copenaghen | Danimarca | 3 – 1 | Francia | Amichevole | 1 | cap. |
5-10-1983 | Parigi | Francia | 1 – 1 | Spagna | Amichevole | - | |
29-2-1984 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Inghilterra | Amichevole | 2 | cap. |
1-6-1984 | Marsiglia | Francia | 2 – 0 | Scozia | Amichevole | - | cap. |
12-6-1984 | Parigi | Francia | 1 – 0 | Danimarca | Euro 1984 - 1º turno | 1 | cap. |
16-6-1984 | Nantes | Francia | 5 – 0 | Belgio | Euro 1984 - 1º turno | 3 | cap. |
19-6-1984 | Saint-Etienne | Francia | 3 – 2 | Jugoslavia | Euro 1984 - 1º turno | 3 | cap. |
23-6-1984 | Marsiglia | Francia | 3 – 2 dts | Portogallo | Euro 1984 - Semifinale | 1 | cap. |
27-6-1984 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Spagna | Euro 1984 - Finale | 1 | cap. |
13-10-1984 | Lussemburgo | Lussemburgo | 0 – 4 | Francia | Qual. Mondiali 1986 | 1 | |
21-11-1984 | Parigi | Francia | 1 – 0 | Bulgaria | Qual. Mondiali 1986 | 1 | cap. |
8-12-1984 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Germania Est | Qual. Mondiali 1986 | - | cap. |
3-4-1985 | Sarajevo | Jugoslavia | 0 – 0 | Francia | Qual. Mondiali 1986 | - | cap. |
2-5-1985 | Sofia | Bulgaria | 2 – 0 | Francia | Qual. Mondiali 1986 | - | cap. |
21-8-1985 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Uruguay | Coppa Artemio Franchi | - | cap. |
11-9-1985 | Lipsia | Germania Est | 2 – 0 | Francia | Qual. Mondiali 1986 | - | |
30-10-1985 | Parigi | Francia | 6 – 0 | Lussemburgo | Qual. Mondiali 1986 | - | cap. |
16-11-1985 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Jugoslavia | Qual. Mondiali 1986 | 2 | cap. |
26-2-1986 | Parigi | Francia | 0 – 0 | Irlanda del Nord | Amichevole | - | cap. |
1-6-1986 | León | Canada | 0 – 1 | Francia | Mondiali 1986 - 1º turno | - | cap. |
5-6-1986 | León | Francia | 1 – 1 | URSS | Mondiali 1986 - 1º turno | - | cap. |
9-6-1986 | León | Ungheria | 0 – 3 | Francia | Mondiali 1986 - 1º turno | - | cap. |
17-6-1986 | Città del Messico | Italia | 0 – 2 | Francia | Mondiali 1986 - Ottavi di finale | 1 | cap. |
21-6-1986 | Guadalajara | Brasile | 1 – 1 dts (3-4 dcr) | Francia | Mondiali 1986 - Quarti di finale | 1 | cap. |
25-6-1986 | Guadalajara | Francia | 0 – 2 | Germania Ovest | Mondiali 1986 - Semifinale | - | cap. |
11-10-1986 | Parigi | Francia | 0 – 2 | URSS | Qual. Euro 1988 | - | cap. |
19-11-1986 | Lipsia | Germania Est | 0 – 0 | Francia | Qual. Euro 1988 | - | cap. |
29-4-1987 | Parigi | Francia | 2 – 0 | Islanda | Qual. Euro 1988 | - | cap. |
Totale | Presenze (17º posto) | 72 | Reti (2º posto) | 41 |
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Kuwait | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
27-11-1988 | Kuwait | Kuwait | 0 – 2 | URSS | Amichevole | - | |
Totale | Presenze | 1 | Reti | 0 |
Statistiche da allenatore |
Nazionale |
Squadra | Naz | dal | al | Record | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | GF | GS | DR | Vittorie % | ||||
Francia | 1º novembre 1988 | 17 giugno 1992 | 29 | 16 | 8 | 5 | 53 | 28 | +25 | 55,17 |
Nazionale nel dettaglio |
Stagione | Squadra | Campionato | Piazzamento | Andamento | Reti | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % vittorie | GF | GS | DR | |||||
1988 | Francia | Qual. Mondiale 1990 | 3º nel Gruppo 5, non qualificato | 1 | 0 | 0 | 1 | &&0,00 | 2 | 3 | -1 | |
1989 | Qual. Mondiale 1990 | 5 | 2 | 2 | 1 | 40,00 | 6 | 3 | +3 | |||
1990 | Qual. Euro 1992 | 1º nel Gruppo 1, qualificato | 3 | 3 | 0 | 0 | 100,00& | 5 | 2 | +3 | ||
1991 | Qual. Euro 1992 | 5 | 5 | 0 | 0 | 100,00& | 15 | 4 | +11 | |||
1992 | Euro 1992 | Eliminato nella fase a gironi | 3 | 0 | 2 | 1 | &&0,00 | 2 | 3 | -1 | ||
Dal 1988 al 1992 | Amichevoli | 12 | 6 | 4 | 2 | 50,00 | 23 | 13 | +10 | |||
Totale carriera | 29 | 16 | 8 | 5 | 55,17 | 53 | 28 | +25 |
Panchine da commissario tecnico della nazionale francese |
Cronologia completa delle presenze da commissario tecnico della Nazionale Francia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Note | |
19-11-1988 | Belgrado | Jugoslavia | 3 – 2 | Francia | Qual. Mondiali 1990 | - | |
7-2-1989 | Dublino | Irlanda | 0 – 0 | Francia | Amichevole | - | |
8-3-1989 | Glasgow | Scozia | 2 – 0 | Francia | Qual. Mondiali 1990 | - | |
29-4-1989 | Parigi | Francia | 0 – 0 | Jugoslavia | Qual. Mondiali 1990 | - | |
16-8-1989 | Malmö | Svezia | 2 – 4 | Francia | Amichevole | - | |
5-9-1989 | Oslo | Norvegia | 1 – 1 | Francia | Qual. Mondiali 1990 | - | |
11-10-1989 | Parigi | Francia | 3 – 0 | Scozia | Qual. Mondiali 1990 | - | |
18-11-1989 | Tolosa | Francia | 2 – 0 | Cipro | Qual. Mondiali 1990 | - | |
21-1-1990 | Kuwait City | Kuwait | 0 – 1 | Francia | Amichevole | - | |
24-1-1990 | Kuwait City | Germania Est | 0 – 3 | Francia | Amichevole | - | |
28-2-1990 | Montpellier | Francia | 2 – 1 | Germania Ovest | Amichevole | - | |
28-3-1990 | Budapest | Ungheria | 1 – 3 | Francia | Amichevole | - | |
15-8-1990 | Parigi | Francia | 0 – 0 | Polonia | Amichevole | - | |
5-9-1990 | Reykjavík | Islanda | 1 – 2 | Francia | Qual. Euro 1992 | - | |
13-10-1990 | Parigi | Francia | 2 – 1 | Cecoslovacchia | Qual. Euro 1992 | - | |
17-11-1990 | Tirana | Albania | 0 – 1 | Francia | Qual. Euro 1992 | - | |
20-2-1991 | Parigi | Francia | 3 – 1 | Spagna | Qual. Euro 1992 | - | |
30-3-1991 | Parigi | Francia | 5 – 0 | Albania | Qual. Euro 1992 | - | |
14-8-1991 | Parigi | Polonia | 1 – 5 | Francia | Amichevole | - | |
4-9-1991 | Bratislava | Cecoslovacchia | 1 – 2 | Francia | Qual. Euro 1992 | - | |
12-10-1991 | Siviglia | Spagna | 1 – 2 | Francia | Qual. Euro 1992 | - | |
20-11-1991 | Parigi | Francia | 3 – 1 | Islanda | Qual. Euro 1992 | - | |
19-2-1992 | Londra | Inghilterra | 2 – 0 | Francia | Amichevole | - | |
25-3-1992 | Parigi | Francia | 3 – 3 | Belgio | Amichevole | - | |
27-5-1992 | Losanna | Svizzera | 2 – 1 | Francia | Amichevole | - | |
5-6-1992 | Lens | Francia | 1 – 1 | Paesi Bassi | Amichevole | - | |
10-6-1992 | Solna | Svezia | 1 – 1 | Francia | Euro 1992 - 1º turno | - | |
14-6-1992 | Malmö | Francia | 0 – 0 | Inghilterra | Euro 1992 - 1º turno | - | |
17-6-1992 | Malmö | Francia | 1 – 2 | Danimarca | Euro 1992 - 1º turno | - | |
Totale | Presenze | 29 | Reti | 16 |
Palmarès |
[83]
|
|
Riconoscimenti |
Champion des champions, conferito dal quotidiano francese L'Équipe: 2
- 1977, 1984
- Nominato Miglior calciatore degli anni 1980 dall'associazione European Sports Magazines[85]
- 1989
- Inserito nel FIFA World Cup All-Time Team dalla Fédération Internationale de Football Association[11]
- 1994
- Inserito nel FIFA World Team of the 20th Century dalla Fédération Internationale de Football Association[11][86]
- 1998
- Nominato Calciatore francese del XX secolo dalla rivista France Football[87]
- 2000
- Inserito nel FIFA Dream Team dalla Fédération Internationale de Football Association[11]
- 2002
- Inserito nel FIFA 100
- 2004
- Inserito nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot
- 2004
All-Time Great European Footballer, conferito dal English Football Hall of Fame[88]
- 2008
- Inserito nella Hall of fame del calcio italiano nella categoria Giocatore straniero (FIGC e Fondazione Museo del calcio):
- 2011
- Introdotto al Salón de la Fama del Fútbol[89]
- 2011
Globe Soccer Award alla carriera sportiva[90]
- 2012
- Premio Nils Liedholm[91]
- 2013
Nella graduatoria per il Pallone d'oro 1983 segnò il massimo distacco in percentuale dal secondo classificato nella storia del premio, totalizzando ben 4 volte (110 contro 26) il punteggio di Kenny Dalglish, centrocampista del Liverpool. Platini si piazzò al secondo posto in due occasioni (1977 e 1980) e una al terzo posto (1986), cosa che nella classifica storica del trofeo lo colloca al secondo posto dietro al tedesco Franz Beckenbauer.
L'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla FIFA, lo ha inserito al 7º posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo[92] (quinto fra i giocatori europei e primo fra i calciatori francesi[93]). In una lista simile, la rivista calcistica inglese World Soccer lo ha inserito al 5º posto nella classifica dei migliori calciatori del secolo (primo calciatore francese). Ha anche raggiunto la percentuale di voto più alta nella votazione del premio "Calciatore dell'anno" assegnata dalla stessa rivista: nel 1984 ottenne il 54% delle preferenze, risultando tuttora l'unico giocatore ad aver superato la soglia del 50%.
Onorificenze |
Cavaliere della Legion d'Onore | |
— 29 aprile 1985[94] |
Ufficiale della Legion d'Onore | |
— 1988 |
Medaglia Erik von Frenckell[95] | |
««per il suo lavoro per il bene dello sport»» — 2014 |
Note |
^ ab (FR) Axel Borg, Platini-Koweït, une pige en or, su yourzone.beinsports.fr, 21 marzo 2014.
^ Gianni Brera, Da Ferrari a Platini: Ecco la Juve più bella, in la Repubblica, 14 maggio 2009.
^ 109 anni di calcio prima della partita sul prato dell'Olimpico hanno sfilato 26 giocatori che hanno fatto la storia bianconera, in La Stampa, 2 novembre 2006 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
^ ab Fulvio Bianchi, Platini: "No a moviola in campo: Così il calcio non è umano", su repubblica.it, 28 marzo 2008.
^ Si tratta del riconoscimento istituito dalla rivista francese France Football, assegnato dal 1956 al 2009 e di nuovo dal 2016. Tra il 2010 e il 2015 tale riconoscimento era, dopo la fusione col FIFA World Player of the Year, denominato Pallone d'oro FIFA e organizzato congiuntamente da France Football e dalla FIFA. Contando i premi organizzati dalla sola France Football, Platini detiene il record di vittorie insieme a Johan Cruijff, Marco van Basten e Cristiano Ronaldo, ma è l'unico ad averli vinti consecutivamente; i giocatori che hanno vinto più Palloni d'oro e Palloni d'oro FIFA sono Lionel Messi e Cristiano Ronaldo con 5 trofei. La stessa France Football e la maggior parte dei media tendono de facto a non fare distinzione tra i due premi.
^ (EN) Karel Stokkermans, World Soccer's Selection of the 100 Greatest Footballers of All Time, Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation, 23 dicembre 2015.
^ (EN) World Soccer 100 Players of the Century, in World Soccer, 7 agosto 2009.
^ FIFA Player of the Century Award (PDF), Fédération Internationale de Football Association.
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Bibliografia |
Riviste |
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Collegamenti esterni |
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