Lucio Mummio Acaico
Lucio Mummio Acaico | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Lucius Mummius Achaicus |
Gens | Mummia |
Consolato | 146 a.C. |
Lucio Mummio Acaico (... – ...) è stato un politico e militare romano.
Biografia |
Fu console nel 146 a.C., anno in cui rilevò l'esercito romano dalla guida del pretore Quinto Cecilio Metello, vincitore di Andrisco, e concluse la guerra acaia.
Il conflitto contro la Lega achea fu brevissimo e la sua principale città, Corinto, venne saccheggiata e rasa al suolo dalle truppe di Lucio Mummio. Per tale vittoria ebbe l'agnomen di Acaico, primo fra gli uomini nuovi, e gli fu tributato un trionfo[1].
La grande ammirazione per le opere greche della città istmica fu vasta a Roma, ma la comprensione del valore artistico e storico di tali opere dovette rimanere appannaggio raro di alcuni aristocratici. Lo stesso Mummio, infatti, si stupì così tanto dell'alta offerta di Attalo II di Pergamo a un'opera di Aristeides messa all'asta dopo il saccheggio di Corinto (un Dioniso del fondatore della scuola tebano-attica degli inizi del IV secolo a.C.), da ritirarla dalla vendita sospettando virtù nascoste nel dipinto[2]. Al posto dei 600.000 denari offerti per l'opera di un caposcuola, si decise di collocare, più che altro per superstizione, il dipinto nel tempio di Cerere a Roma e fu così che Roma ebbe la prima opera d'arte di pittura straniera in un luogo pubblico.
Fu censore nel 142 a.C. insieme a Scipione Emiliano Africano, con cui ebbe diversi contrasti.
Note |
^ Velleio Patercolo, Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo,Lib.I,13.
^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia XXXV, 24.
Collegamenti esterni |
Lucio Mummio sull'Encyclopædia Britannica
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