Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica























































































Calcio Avellino SSD
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Lupi, Irpini, Biancoverdi
Segni distintivi

Uniformi di gara





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Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Casa






Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini


Calzettoni


Trasferta







Manica sinistra


Maglietta


Manica destra


Pantaloncini


Calzettoni


Terza divisa



Colori sociali

600px White Green HEX-009874.svg Bianco · verde
Simboli

Lupo
Inno

Yellow Submarine instrumental

Dati societari

Città

Avellino

Nazione

Italia Italia
Confederazione

UEFA

Federazione

Flag of Italy.svg FIGC
Campionato

Serie A
Fondazione

1912
Rifondazione 1940
Rifondazione 2009
Rifondazione 2018
Presidente

Italia Claudio Mauriello
Allenatore

Italia Giovanni Bucaro
Stadio

Partenio - Adriano Lombardi
(10.210[1] posti)
Sito web

www.avellinossd.it
Palmarès

Titoli nazionali
3 Campionati di Serie C/Lega Pro Prima Divisione

2 Campionati di Serie D


Trofei nazionali
1 Torneo Estivo
1 Supercoppa di Lega di Prima Divisione

Soccerball current event.svg Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica a r.l.[2], noto semplicemente come Avellino, è una società calcistica italiana fondata il 12-12-1912, con sede nell'omonima città campana.


Nella sua tradizione sportiva, con varie società a seguito di rifondazioni,ha al suo attivo dieci stagioni in Serie A, dove ha militato ininterrottamente dal 1978 al 1988. Vanta la 48ª miglior tradizione sportiva fra i club che hanno militato in Serie A, e occupa il 42º posto nella classifica perpetua dal 1929. I colori sociali sono il bianco e il verde, ha come simbolo il lupo e disputa le gare interne allo stadio Partenio-Lombardi.


Dichiarata fallita nel 2010 dal Tribunale Civile di Avellino[3], è stata radiata dalla Federcalcio l'11 febbraio 2011.[4]
Il 10 luglio 2009 era stata esclusa dai campionati professionistici per decisione della Co.Vi.Soc.[5] ed in seguito a questi eventi, dopo la presentazione di alcune cordate imprenditoriali presso il Comune di Avellino, è nata la società Avellino Calcio.12 Società Sportiva Dilettantistica, che poi dal giugno del 2010 ha assunto la nuova denominazione. Il 15 giugno 2015 la società ha annunciato il ritorno del vecchio logo e della vecchia denominazione "Unione Sportiva Avellino", con l'aggiunta finale del "1912"[6][7]. Nel corso dell'estate 2016 l'Avellino ha avviato un restyling della struttura, installando, tra l'altro, il nuovo manto erboso in erba sintetica.


Il 12 luglio 2018 la Covisoc nega alla società la licenza per il campionato di Serie B 2018-2019[8], decisione poi confermata dai ricorsi alla FIGC[9] e al collegio di garanzia dello sport del CONI[10]. Il 7 agosto 2018 il TAR del Lazio rigetta l'istanza di sospensione cautelare del provvedimento di esclusione della squadra dal campionato cadetto[11], decisione poi confermata dalla sentenza del settembre 2018[12]. A seguito di ciò viene fondata una nuova società denominata ''Calcio Avellino S.S.D.'', iscritta al campionato di Serie D.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Dalle origini agli anni 1960


    • 1.2 Dagli anni 1970 agli anni 1990


    • 1.3 Gli anni 2000


    • 1.4 Gli anni 2010




  • 2 Cronistoria


  • 3 Colori e simboli


    • 3.1 Colori


    • 3.2 Simboli ufficiali


      • 3.2.1 Stemma


      • 3.2.2 Inno


      • 3.2.3 Mascotte






  • 4 Strutture


    • 4.1 Stadio


    • 4.2 Centro di allenamento




  • 5 Società


    • 5.1 Organigramma societario


    • 5.2 Sponsor


    • 5.3 Sedi sociali e campi di gioco


    • 5.4 Impegno nel sociale


    • 5.5 Settore giovanile




  • 6 Diffusione nella cultura di massa


  • 7 Allenatori e presidenti


    • 7.1 Allenatori


    • 7.2 Presidenti




  • 8 Calciatori


    • 8.1 Maglie ritirate


    • 8.2 Capitani


    • 8.3 Contributo alle nazionali




  • 9 Palmarès


    • 9.1 Competizioni nazionali


    • 9.2 Competizioni interregionali


    • 9.3 Competizioni giovanili


    • 9.4 Onorificenze




  • 10 Statistiche e record


    • 10.1 Partecipazione ai campionati


    • 10.2 Statistiche individuali




  • 11 Tifoseria


    • 11.1 Storia


    • 11.2 Gemellaggi e rivalità




  • 12 Organico


    • 12.1 Rosa


    • 12.2 Staff tecnico




  • 13 Note


  • 14 Bibliografia


  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Storia |



Dalle origini agli anni 1960 |


Dopo un'assemblea delle società federali tenutasi il 31 agosto 1912, alla quale partecipa per la prima volta l'Associazione Sportiva Avellinese, nel dicembre del 1912 viene fondata l'Unione Sportiva Avellino[13], che sùbito partecipa ai campionati regionali campani delle serie minori, con una divisa non ancora biancoverde. Il primo presidente è Alfonso Di Marzo Capozzi, proprietario di miniere di zolfo. Nella stagione 1929-30 disputa il campionato di Terza Divisione Campana, scontrandosi con nobili decadute del calcio italiano come il Savoia (che solo pochi anni prima - era il 1924 - aveva sfiorato lo scudetto venendo eliminata solo nella finalissima dal Genoa). L'annata è positiva e, complice il quarto posto nel girone finale campano, la società irpina viene ammessa in Seconda Divisione Campana. Gli irpini continuano a risalire la china, venendo promossi prima in Prima Divisione Campana e poi in Serie C.




La squadra nella stagione 1940-1941.


A contribuire alla risalita è la decisione della Federazione di ingrandire in maniera spropositata la Serie C, ammettendo più di cento squadre in Terza Serie. Nei primi due anni (1945-46 e 1946-47) la squadra non ha problemi a salvarsi, ma nel terzo anno la permanenza è resa difficile da una riforma dei campionati voluta dalla FIGC per ridurre i gironi della Serie C da 18 a 4; ciò fa sì che nei molti gironi si salvino solo le prime due squadre: l'Avellino fallisce l'obiettivo chiudendo terzo, ma il Caso Napoli gli apre comunque le porte della permanenza in Serie C. Proprio il 23 febbraio 1947 indossa per la prima volta la maglia biancoverde, che da quel derby contro il Benevento non abbandonerà più.


Ottenuto l'ingresso nella Lega Calcio, la squadra viene rinforzata e nel campionato successivo lotta fino all'ultimo per la promozione in un testa a testa con il Catania; gli etnei sembrano avere la meglio sui biancoverdi, quando alla vigilia dell'ultima giornata di campionato (che per il Catania prevedeva un turno di riposo) la giustizia sportiva trasforma il pareggio contro l'Igea Virtus conquistato dai siciliani alla fine del girone di andata in sconfitta a tavolino, a causa del tesseramento irregolare di un giocatore. L'Avellino ne approfitta agganciando in extremis la prima piazza vincendo l'ultima gara interna. Il conseguente spareggio, disputato all'Arena Civica di Milano, vede prevalere gli irpini per 1-0, che così ottennero sul campo la promozione in Serie B, ma i siciliani si rivolsero alla questura di Catania perché indagasse su voci di corruzione accusanti gli irpini. Le indagini diedero ragione ai rossazzurri, ma a questo punto intervenne la Lega Calcio che dichiarò invalido tutto il girone meridionale, in quanto affetto da molteplici irregolarità sia da parte dei corruttori avellinesi, sia da parte dei siciliani per la violazione della clausola compromissoria per aver adito alla questura, sia da parte delle varie squadre corrotte. Contro la deliberazione della Lega, che in pratica cancellava sia le promozioni che le retrocessioni, fece ricorso alla CAF il Catania, che vinse in appello. Ciò comportò quindi la rovina dell'Avellino, che se dalla Lega si era visto sì cancellare la promozione, ma almeno confermare la permanenza in C, dalla CAF si vide declassato a tavolino all'ultimo posto in classifica e retrocesso in Promozione. Anche per i campani, tuttavia, nel 1950 arriverà un'amnistia con il conseguente ripescaggio.



Dagli anni 1970 agli anni 1990 |




Il tagliando della partita che valse la prima, storica, promozione in Serie A, Sampdoria-Avellino.


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«Questa squadra, l'Avellino, è la più bella realtà del calcio di provincia della storia italiana.»


(Gianni Brera, La Domenica Sportiva, 1980[14])

Mentre la squadra vaga tra la Serie C e la Serie D, l'Unione Sportiva Avellino si trasforma da S.r.l. a S.p.A., precisamente il 5 luglio 1968. Il salto di qualità avviene nella stagione 1972-1973, dove in seguito a un testa a testa con il Lecce, l'Avellino viene promosso in Serie B. Con Antonio Sibilia presidente e Antonio Gianmarinaro allenatore, in questa stagione l'Avellino batte molti record: punteggio finale di 62 punti (fin allora mai ottenuto da nessuna squadra di C), 64 reti segnate, solo 18 reti subite, neanche una sconfitta in casa, dieci vittorie in trasferta, primato di incasso per la Serie C con 47.997.000 lire nella gara casalinga contro il Lecce terminata 1-0 con gol su rigore di Bruno Nobili.


Dopo cinque anni nella serie cadetta, nella stagione 1977/1978 gli irpini riescono ad approdare in Serie A sotto la presidenza dell'imprenditore e politico Arcangelo Iapicca di Mirabella Eclano e la guida tecnica dell'allenatore Paolo Carosi, vincendo all'ultima giornata a Marassi contro la Sampdoria per 1-0, rete di Mario Piga. L'Avellino approda in Serie A e inizia un'era che, da un punto di vista sportivo, darà tanto alla città e alla sconosciuta provincia meridionale.




I festeggiamenti dopo la promozione in A.


Negli anni della A si alternano momenti di entusiasmo a soffertissime salvezze. L'Avellino resta in Serie A per dieci stagioni consecutive e raggiunge l'ottavo posto nel 1987, che resterà il miglior piazzamento di sempre.


Nel decennio 1978-1988 l'Avellino si toglie notevoli soddisfazioni battendo squadre del calibro di Juventus, Inter e Milan. Nell'estate del 1986 si aggiudica inoltre il Torneo Estivo, organizzato dalla Lega Calcio tra le dodici squadre di serie A non partecipanti alle semifinali di Coppa Italia.


Il momento più difficile si ha nella stagione 1980-1981, in seguito alla penalizzazione di 5 punti a causa del calcio scommesse, e al tragico evento del terremoto del 23 novembre 1980. Uno dei testimoni della tragedia, il difensore Salvatore Di Somma, ricorda l'atmosfera di quei giorni:






«C'erano delle situazioni drammatiche, morti a terra, gente che tirava i propri parenti dalle macerie. C'è una cosa che però non dimenticherò mai. Una signora, a piazza Libertà, mentre piangeva i suoi cari mi disse: "Salvatore, hai visto che è successo? Però oggi che bella vittoria abbiamo fatto..."»



La squadra, tuttavia, riuscirà a salvarsi all'ultima giornata grazie a un pareggio casalingo contro la Roma (1-1), rete decisiva di Massimo Venturini.




Baresi e Barbadillo in un Partenio gremito (Avellino-Milan 4-0).


Durante questi anni transitano per Avellino tanti futuri campioni e giocatori già affermati, come gli irpini Pasquale Casale (primo irpino a debuttare in serie A con la maglia dell'Avellino) e Fernando De Napoli, Stefano Tacconi, Ottorino Piotti, Andrea Carnevale, Luciano Favero, Beniamino Vignola, Gerónimo Barbadillo, Ramón Díaz, lo storico capitano Adriano Lombardi, Juary, José Dirceu, Angelo Colombo, Walter Schachner, Franco Colomba (allenatore dei lupi nella stagione 2005-2006), Paolo Beruatto, Vincenzo Romano, Angelo Alessio, Gian Pietro Tagliaferri, Alessandro Bertoni e allenatori come Vinicio, Eugenio Bersellini, Rino Marchesi e Ottavio Bianchi. Sono gli anni della cosiddetta Legge del Partenio, con la quale i Lupi riescono ad inanellare 9 salvezze consecutive in massima serie costruendole soprattutto tra le mura amiche[15].


Il sogno irpino finisce nella stagione 1987-1988. I lupi arrivano penultimi a -1 dalla salvezza e scendono in B insieme all'Empoli, non riuscendo quindi nemmeno ad approfittare del fatto che quell'anno le retrocessioni erano due anziché tre per il concomitante allargamento della serie A da 16 a 18 squadre. Ai fallimenti sportivi succedono le disastrose vicissitudini societarie. Nell'estate del 1988 l'Avellino corre il serio rischio di non potersi iscrivere alla Serie B e riesce ad evitare il fallimento in extremis dopo che la proprietà del club viene rilevata dalla Bonatti, società satellite della Parmalat di Callisto Tanzi ed il Presidente della società è Pierpaolo Marino. Nonostante le vicissitudini estive, viene allestita una squadra competitiva tanto da sfiorare la promozione in Serie A. Le stagioni seguenti, 1989-90 e 1990-91 sono deludenti al punto che l'Avellino evita la retrocessione in C1 per un solo punto nel 1990 e per la classifica avulsa nel 1991 (ai danni della Salernitana). Dopo aver fallito per tre stagioni di fila Pierpaolo Marino decide di lasciare l'incarico a Gaetano Tedeschi. Per le sorti dell'Avellino non cambia nulla: arriva, infatti, la retrocessione in serie C1 (ultimo posto in serie B) con l'allenatore Ciccio Graziani nel 1992.




L'Avellino ottavo classificato nel campionato di Serie A 1986-1987, tuttora il miglior piazzamento degli irpini in massima serie.


Dopo 2 anni negativi in Serie C1, nel 1994 la famiglia Sibilia, dapprima con il figlio Cosimo e poi con lo stesso Antonio Sibilia, torna alla presidenza e conquista subito la promozione in Serie B ai play-off contro il Gualdo il 24 giugno 1995.
A nulla servono le 19 reti di Pasquale Luiso nella stagione successiva: i lupi giungono terz'ultimi e tornano in serie C1.
Vi restano per 7 stagioni nelle quali più volte la società rischia il fallimento. Nel 1999 girano alcune voci sul possibile acquisto della società da parte di Silvio Berlusconi, il quale smentisce associando l'Avellino alla Patagonia, provocando la replica infastidita delle istituzioni cittadine[16][17][18].



Gli anni 2000 |


Il definitivo addio di Sibilia, nell'estate del 2000, permette al duo Massimo Pugliese-Aniello Aliberti di rilevare il club biancoverde. La squadra riesce a conquistare i play-off, ma la società è allo sbando dopo il solo girone di andata; alla fine la spunta Pasquale Casillo, ex patron del "Foggia dei miracoli", che ne sale ai vertici.


Nella stagione 2002-2003 con la proprietà di Pasquale Casillo e la Presidenza dell'Avvocato avellinese Nicola Iannarone, l'Avellino vince il campionato con 69 punti e torna nei cadetti. I protagonisti di questo campionato vinto sono il capitano Simone Puleo, il portiere Domenico Cecere, Raffaele Biancolino, Luigi Molino, e l'allenatore Salvatore Vullo.


Ma, dal punto di vista societario, continuano le problematiche: quelli della gestione Casillo sono due anni di fortissima tribolazione. Casillo viene coinvolto in un procedimento giudiziario, avviato da una denuncia di Aliberti e ne fa spese il calcio, con l'Avellino che arriva ad un passo dal fallimento e la Salernitana di Aliberti che scompare solo due anni dopo. La gioia per la promozione in B è, così, subito cancellata. Dopo appena un anno, con Zdeněk Zeman in panchina (nell'anno della B a 24 squadre), arriva la retrocessione in C1. Uniche note lieti della stagione sono le 15 reti del bielorusso Vitali Kutuzov e la vittoria in rimonta contro i rivali salernitani per 2-1 con le reti ai minuti 89° e 91° del capocannoniere irpino.


Nell'estate del 2004 cambia ancora proprietà. La società è rilevata dai fratelli Pugliese, con in panchina Antonello Cuccureddu, sostituito poi da Francesco Oddo, che guida la squadra alla promozione in B grazie alla vittoria del 19 giugno 2005 per 2-1 contro il favoritissimo Napoli nella finale dei play-off grazie alle reti di Raffaele Biancolino e del terzino bomber Vincenzo Moretti.


Nel 2005-06 l'Avellino, piazzatosi al quart'ultimo posto in Serie B, è nuovamente retrocesso in Serie C1 dopo la disputa del play-out con l'AlbinoLeffe. La partita di andata, giocata a Perugia il 3 giugno 2006 per la squalifica del campo dei campani, è terminata con la vittoria per 2-0 dell'AlbinoLeffe, mentre il ritorno, disputatosi a Bergamo il 7 giugno 2006, ha visto l'inutile vittoria dell'Avellino per 3-2.


Nel campionato 2006-07 in Serie C1 l'Avellino centra subito la promozione in Serie B. Infatti, nonostante i due punti di penalizzazione la squadra si classifica seconda dietro il Ravenna ed accede ai play-off. Poco prima della fine della stagione regolamentare la società esonera l'allenatore Giuseppe Galderisi sostituendolo con Giovanni Vavassori. L'Avellino passa il 1º turno contro il Taranto (1-0 per il Taranto all'andata; 1-0 per l'Avellino al Partenio con rete di Vincenzo Moretti nel finale) e nella finale supera il Foggia ribaltando la sconfitta dell'andata (0-1) con i gol di Rivaldo (allo scadere del tempo regolamentare), Evacuo e Biancolino.


Il successivo campionato di serie B vede ancora una volta una stagione difficoltosa per la squadra irpina che, dopo un tormentato precampionato con l'addio di ben due allenatori, Giovanni Vavassori e Maurizio Sarri, viene affidata all'allenatore aretino Guido Carboni il quale tuttavia nel marzo del 2008 paga con l'esonero gli scarsi risultati raggiunti, rimpiazzato dal giovane allenatore Alessandro Calori. Nonostante l'arrivo del nuovo tecnico e qualche risultato positivo (3-1 in casa contro la sorpresa Pisa), la squadra irpina retrocede classificandosi quartultima con un distacco troppo elevato da chi la precede per poter disputare i play-out.


Malgrado l'avvenuta retrocessione in Serie C, gli irpini vengono ripescati per via della mancata ammissione del Messina, non iscritta per carenza di fondi necessari a completare l'iscrizione, partecipando così alla stagione 2008-2009 di Serie B. Tuttavia, la stagione si rivela ancora più difficile della precedente. Con la temporanea penalizzazione di 3 punti (che scenderanno a 2 a metà campionato dopo vari ricorsi) la squadra dell'esordiente Giuseppe Incocciati si porta a -1 in classifica realizzando solo 2 punti nelle prime sette partite. La serie di risultati negativi porterà all'esonero di Incocciati, sostituito da Salvatore Campilongo[19]. Quest'ultimo, grazie anche ai goal di Ferdinando Sforzini, arrivato a gennaio dal Grosseto, riuscirà a ridare gioco e punti alla squadra che però, anche a causa degli importanti e lunghi infortuni (Babú, De Zerbi e lo stesso Sforzini), non riuscirà ad evitare la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione con una giornata d'anticipo, venendo sconfitto sul campo del Modena per 2-1. Terminata la stagione, il 2 giugno 2009 arriva il comunicato ufficiale sul sito internet della società in cui l'amministratore unico Massimo Pugliese conferma la volontà di vendere il club a titolo gratuito; decisione questa, presa subito dopo aver appurato dalla Società l'esistenza di dodici milioni di euro di debiti. Nessun imprenditore, però, è stato disposto a rilevare la società irpina causando la mancata iscrizione al Campionato di Lega Pro Prima Divisione.


La mattina del 10 luglio 2009 la società irpina abbandona il calcio professionistico. Nella sala consiliare del Comune di Avellino, il prefetto Blasco, l'assessore alla Cultura Salvatore Biazzo e il sindaco Giuseppe Galasso annunciano davanti a un folto gruppo di tifosi e giornalisti il fallimento di tutte le trattative da loro intavolate con oltre quindici imprenditori per l'acquisizione della società[20]. La somma debitoria, ammontante a circa 4 milioni e 200 000 euro[21], ha fatto desistere tutti i papabili presidenti portando di fatto l'Unione Sportiva Avellino 1912 alla mancata iscrizione al campionato di Lega Pro Prima Divisione. Il 23 luglio 2009 la società, presieduta ancora dai fratelli Pugliese, rilascia un comunicato stampa ufficiale in cui si fa presente dell'avvenuta richiesta di iscrizione al campionato di Serie D presso la FIGC e la Lega Nazionale Dilettanti[22]. Il 10 agosto, tra le cinque cordate interessate all'iscrizione del nuovo Avellino alla serie D, la spunta quella capitanata dal biologo irpino Walter Taccone. La nuova società viene iscritta al girone I del campionato dilettanti con la denominazione Avellino Calcio.12 S.S.D.[23] grazie all'art.52 comma 10[24] delle Norme organizzative interne della FIGC. Fallito il tentativo di iscrivere la propria squadra in D, Massimo Pugliese decide di iscrivere l'Unione Sportiva Avellino 1912 in Terza Categoria. La sua richiesta di iscrizione, inizialmente accettata per la partecipazione ai campionati giovanili, viene respinta il 16 settembre 2009 dal Comitato provinciale della Lega Dilettanti[25].
Il 29 maggio 2010 il logo della società - pignorato da Equitalia - finisce all'incanto[26].


La società viene ufficialmente radiata dalla Federcalcio l'11 febbraio 2011, dopo essere già stata dichiarata fallita dal Tribunale Civile di Avellino.[4] Il 21 marzo 2013 a seguito dell'asta fallimentare indetta dal tribunale di Avellino viene rilevato il logo e la denominazione dell'U.S. Avellino S.P.A. dallo storico ultrà Mario Dell'Anno che riesce a battere la concorrenza del presidente dell'A.S. Avellino, Walter Taccone, di Ciro Picone e Rocco Guerriero.


Nell'estate del 2009, a seguito della retrocessione dalla Serie B, l'US Avellino, pur riuscendo temporaneamente ad evitare il fallimento (poi comunque intervenuto nell'ottobre del 2010), mancò l'iscrizione al campionato di Lega Pro Prima Divisione a causa del parere negativo della Co.Vi.Soc.[27]; successivi tentativi di iscrizione a serie dilettantistiche risultarono anch'essi vani.


Di fronte alla concreta prospettiva della sparizione del gioco del calcio ad alti livelli nella città irpina, il Comune di Avellino, in ottemperanza all'art. 52 comma 10 delle Norme Organizzative Interne Federali[24], sollecitò la costituzione di cordate imprenditoriali finalizzate alla creazione di una nuova società, indipendente dalla precedente, la quale ripartisse dalle serie inferiori. Fra le quattro proposte presentate[28], venne scelto il sodalizio avente a capo il biologo Walter Taccone; il 10 agosto 2009 si ebbe così la fondazione dell'Avellino Calcio.12 S.S.D.[29]


La squadra ha esordito nelle competizioni agonistiche prendendo parte alla Serie D, precisamente nel girone I, sotto la guida tecnica di Francesco D'Arrigo. Dopo un avvio con sole tre vittorie nelle prime 12 giornate, la squadra venne affidata a Salvatore Marra, col quale il rendimento migliorò: la squadra ottenne 9 vittorie consecutive nel girone di ritorno.


Conclusa la stagione regolare al 5º posto a pari merito con la Rossanese, la formazione irpina ha strappato a quella calabrese la qualificazione ai play-off, prevalendo per 1-0 nello spareggio, ed ha proseguito il suo cammino sconfiggendo in semifinale il Trapani per 2-1 (d.t.s.) in trasferta; giunta in finale, la squadra si è però dovuta arrendere in casa della Vigor Lamezia, impostasi per 1-0.



Gli anni 2010 |




Fase di gioco dell'amichevole Avellino-Battipagliese del 15 maggio 2011, terminata 4-1.


In seguito all'esclusione di 21 società dai campionati professionistici decisa dalla FIGC il 16 luglio 2010[30], il 22 luglio l'AS Avellino ha presentato domanda per il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione[31][32], la quale ha trovato accoglimento il successivo 4 agosto[33][34]; la società è stata quindi inserita nel girone C[35].


La squadra biancoverde non riesce mai ad occupare la vetta della classifica, stabilizzandosi intorno al 5º posto, ultimo utile per i play-off. Quando poi, a seguito di una serie di risultati negativi, diviene a rischio la stessa partecipazione agli spareggi promozione, il 15 febbraio Salvatore Vullo subentra all'esonerato Salvatore Marra alla guida della squadra[36][37]; l'arrivo del nuovo tecnico porta un certo miglioramento delle prestazioni della squadra, che chiude la stagione regolare al 4º posto, guadagnandosi così l'accesso ai play-off.


Avversario degli irpini in semifinale è il Milazzo, che viene piegato abbastanza agevolmente con due vittorie (2-0 in casa e 1-0 in Sicilia). In finale play-off gli irpini ritrovano il Trapani, già superato l'anno precedente nei play-off dilettanti e sconfitto al Partenio durante la stagione regolare per 4-0. Dopo una vittoria interna per 2-1 (con i gol di Millesi ed Acoglanis), cede, in inferiorità numerica (espulsi Ricci al 70° e Vicentin al 105°), ai tempi supplementari con il punteggio di 3-1 a favore della formazione siciliana che viene promossa in Lega Pro Prima Divisione (gol di Barraco al 6° su rigore e raddoppio di Mastrolilli al 40°. Vicentin, su rigore, all'82° porta il punteggio sul 2-1. La rete di Pirrone al 103° chiude l'incontro)[38].


Il 4 agosto 2011 il Consiglio Generale della FIGC accoglie favorevolmente la domanda di ripescaggio dell'Avellino e l'ammette al girone A del campionato di Lega Pro Prima Divisione.[39]
L'esordio in Coppa Italia è ottimo: l'Avellino ottiene due importanti successi sul Portogruaro (retrocesso dalla B) per 0-3 e sul Varese (squadra di B) per 0-1, salutando soltanto successivamente la Tim Cup perdendo per 4-0 contro il Bari (retrocesso dalla A). Il 23 agosto 2011 Salvatore Vullo viene esonerato[40] a pochi giorni dall'inizio del campionato; il giorno successivo la società ingaggia la nuova guida tecnica dei lupi, l'ex calciatore irpino Giovanni Bucaro[41]. Gli irpini cominciano bene il campionato con una vittoria sul Foligno per 2-0, ma rimediano nelle due giornate successive due sconfitte con il Pisa per 3-0 e con la Tritium per 2-1. Arriva la prima vittoria esterna in casa del Viareggio (0-1), ma poi altre due sconfitte (0-1 contro il Sorrento e 4-1 in casa della Pro Vercelli). Cominciano però ad arrivare buoni risultati: 1-0 contro il Carpi, 1-1 a Monza, 1-1 a Foggia (dopo la sconfitta interna contro la Ternana per 1-3). Dopo il pareggio di Foggia arrivano altri sei risultati utili di fila: 2-0 alla Reggiana, 2-2 a Benevento, 3-3 contro il Como, 2-1 al Lumezzane, 2-3 a Pavia e 2-1 alla Spal. Infine arriva la sconfitta per 2-0 a Taranto, con cui termina il girone di andata a 25 punti, poco distante dall'obiettivo di inizio stagione, ovvero la salvezza. Termina il campionato a quota 40 punti.


Il 21 maggio 2012 la società ufficializza l'ingaggio di Massimo Rastelli come tecnico per la stagione di Lega Pro Prima Divisione 2012-2013[42].
La prima partita di Tim Cup è contro la Sambenedettese, superata senza problemi per 3-1 con la doppietta di De Angelis e un gol da parte di Castaldo. Nel secondo turno la formazione irpina viene eliminata dal Sassuolo, squadra che milita nel campionato di serie B, con un gol di Troianiello. Per quanto riguarda il campionato, l'Avellino conclude il girone d'andata in testa alla classifica con il miglior attacco (a pari merito con il Pisa) e la miglior difesa, riportando importanti successi contro il Benevento 1-2 e il Pisa 0-3 in trasferta, perdendo solo in due occasioni a Frosinone e a Nocera. Durante il girone di ritorno, complice il ritorno del Latina in prima posizione, l'Avellino incappa in una piccola crisi di risultati perdendo in malo modo a Pagani contro la Paganese per 4-1 e in casa con il Benevento. I lupi irpini riescono però a riagguantare la vetta tornando presto a correre e vincendo gare fondamentali come il ritorno del derby contro la Nocerina per 1-0 con il gol decisivo di Raffaele Biancolino e il match con il Gubbio vinto per 2-3. Il 5 maggio 2013, battendo il Catanzaro in terra calabra (0-1 grazie alla rete di Gianmarco Zigoni), conquista la certezza matematica del primo posto e, di conseguenza, della promozione al campionato di Serie B 2013-2014 con una giornata di anticipo. Archiviata la stagione, l'Avellino conquista per la prima volta nella sua storia la Supercoppa di Lega di Prima Divisione ai danni del Trapani, vincitrice del girone A, pareggiando 1-1 in casa e 2-2 in trasferta, aggiudicandosi dunque il trofeo per il maggior numero di reti realizzate fuori casa.




Fase di gioco dell'incontro Avellino-Virtus Lanciano, stagione 2015-16


L'Avellino disputa un ottimo campionato in seguito al ritorno in serie cadetta a quattro anni di distanza dal fallimento. La compagine, partita con l'intento di salvarsi, si assesta nelle zone altissime della classifica al termine del girone d'andata. Eliminando in Coppa Italia in ordine Monza, Cesena e Frosinone, l'Avellino ha l'opportunità di riesumare il ricordo degli anni d'oro del decennio in Serie A affrontando in trasferta la Juventus agli ottavi, venendo eliminato per tre reti a zero dalla competizione. I lupi non riescono ad agguantare il sogno della qualificazione ai play-off accarezzato per tutto l'arco della stagione, chiudendo all'undicesimo posto a soli tre punti dagli spareggi per la massima serie. Nella stagione successiva si presentano ai nastri di partenza con l'obiettivo di centrare la qualificazione ai play-off[43], che viene ottenuta piazzandosi all'ottava posizione con una giornata di anticipo il 16 maggio 2015 (1-1 interno contro il Trapani).


Il 5 marzo 2015 la società rileva dalla associazione "Per la storia" il logo appartenuto alla Unione Sportiva Avellino, fallita nel 2009. Esso potrà rappresentare nuovamente l'Avellino soltanto a partire dalla stagione 2015-2016[44]. Al turno preliminare dei play-off, in gara unica i lupi superano dopo i tempi supplementari per due reti a una lo Spezia in trasferta (reti di Zito e Comi), qualificandosi per la semifinale contro il Bologna. Contro i felsinei, dopo la sconfitta interna per 0-1, non è sufficiente il 2-3 (doppietta di Trotta e gol di Koné) in terra emiliana[45] per approdare in finale. L'Avellino rimane dunque in cadetteria e, con l'avvicendamento in panchina (da Massimo Rastelli a Attilio Tesser), disputa il suo terzo campionato di fila in Serie B. Terzo campionato consecutivo che si dimostra molto altalenante per i lupi che, dopo un gran girone d'andata, calano vertiginosamente nel girone di ritorno ed esonerano Attilio Tesser e chiamano sulla panchina Guido Marcolin. Un solo punto in cinque partite per lui, prima che gli irpini richiamino Tesser, con cui concluderanno la stagione salvandosi. Dalla stagione 2016-2017 l'Avellino viene allenato dal tecnico Domenico Toscano, che alla 17ª giornata viene esonerato e sostituito dal tecnico irpino Walter Novellino che conclude la stagione al 14º posto e fermandosi al secondo turno di Coppa Italia. Nella stagione 2017-2018, l'Avellino prosegue nuovamente il suo cammino con l'allenatore Walter Novellino, che però viene esonerato alla 34ª giornata e sostituito da Claudio Foscarini che all'ultima giornata riesce a salvare gli irpini dalla zona retrocessione.


Nonostante l'ingaggio del nuovo allenatore Michele Marcolini e gli acquisti per rinforzare la rosa, il 20 luglio 2018, dopo il parere negativo della Covisoc, il Consiglio Federale esclude gli irpini dal campionato di Serie B, a causa del mancato rispetto dei termini di consegna della fideiussione.[46] Il 30 luglio successivo il Collegio di Garanzia dello Sport respinge anche il ricorso presentato dalla società[47] e il 7 agosto il Tar del Lazio respinge l'istanza di sospensione cautelare del provvedimento mediante il quale si era avuta l'esclusione del campionato, confermandola.[48]


Pochi giorni dopo viene fondata la Calcio Avellino S.S.D. da Gianandrea De Cesare (già patron della Scandone Avellino), la cui proposta viene giudicata la migliore fra le cinque presentate dal sindaco di Avellino.[49][50] Il nuovo sodalizio viene ammesso in Serie D, mentre in seguito riceve il logo e la denominazione (quest'ultima utilizzabile soltanto nella stagione sportiva successiva) della storica U.S. Avellino in comodato d'uso gratuito dall'associazione "... Per la Storia..." .[51] La stagione inizia nel ritiro di Sturno con in panchina Archimede Graziani e Santiago Morero nuovo capitano, unico rimasto del vecchio sodalizio. Nonostante la rosa competitiva, la compagine viene eliminata al turno preliminare di Coppa Italia Serie D per mano del Nola e, a causa di un inizio di campionato non esaltante con diversi punti di distanza dalla vetta, Graziani viene esonerato il 4 dicembre 2018, dopo la sconfitta per 4-1 contro il Trastevere. Al suo posto viene ingaggiato Giovanni Bucaro, già calciatore dell'Avellino tra il 2000 e il 2003 e allenatore nella stagione 2011-2012. Dopo un periodo di rodaggio e il cambio di modulo, la squadra ricomincia a guadagnare punti e posizioni in classifica.



Cronistoria |






Cronistoria del Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica



  • 31 agosto 1912 - Data convenzionale della fondazione dell'Unione Sportiva Calcistica Avellinese.[52]

  • 1912-19 - Il club gioca amichevoli e partecipa a campionati locali.

  • 1919 - Cambia denominazione in Associazione Sportiva Avellinese.

  • 1919-23 - Partecipa a campionati locali e regionali campani.

  • 1923 - Cambia denominazione in Unione Liberi Calciatori Avellinesi.

  • 1923-27 - Partecipa ai campionati regionali campani.

  • 1927 - Nel mese di ottobre, il club cambia denominazione in Associazione Sportiva Avellinese.

  • 1927-29 - Partecipa ai campionati regionali campani.


  • 1929-30 - 3° nel girone B della Terza Divisione Campana. 4º nel girone finale regionale. Green Arrow Up.svgAmmesso in Seconda Divisione per rinuncia del Neapolis.






  • 1930-31 - 5° nella Seconda Divisione Campana.


  • 1931-32 - 9° nella Seconda Divisione Campana. Cambia denominazione in Unione Sportiva Irpinia. A fine campionato, viene relegato al campionato di Terza Divisione.


  • 1932-33 - Partecipa al girone B della Terza Divisione Campana e viene ammesso al girone finale, ma al termine del campionato si scioglie senza iscriversi al campionato successivo. Cambia denominazione in Associazione Sportiva Avellino.

  • 1933-34 - Non partecipa ad alcun campionato e dalla stagione successiva riparte dal campionato di Seconda Divisione con la denominazione di Federazione Sportiva Avellino.


  • 1934-35 - 5° nella Seconda Divisione Campana. A fine campionato, la società si scioglie e rimane inattiva.

  • 1935-37 - La società non si iscrive a nessun campionato ufficiale, e riprende l'attività solo nel 1937 ripartendo dal campionato di Seconda Divisione con la denominazione di Gioventù Universitaria Fascista Avellino.


  • 1937-38 - Partecipa al girone B della Seconda Divisione Campana e a fine stagione si scioglie per motivi economici.

  • 1938-40 - La società non partecipa ad alcun campionato e rimane inattiva fino al 1940 quando viene rifondata con la denominazione di Costanzo Ciano Avellino.






  • 1940-41 - 10° nel Direttorio XIII Zona (Campania) di Prima Divisione.


  • 1941-42 - Partecipa al Direttorio XIII Zona (Campania) di Prima Divisione.


  • 1942-43 - Partecipa al girone A della Prima Divisione Campana ma si ritira per cause belliche nel novembre 1942. Cambia denominazione in Gioventù Italiana del Littorio Avellino.


  • 1943-44 - Attività sospesa per cause belliche.

  • 2 dicembre 1944 - Alla ripresa delle attività, la società cambia denominazione in Unione Sportiva Avellino.


  • 1945 - Partecipa al campionato di Prima Divisione Campana che si svolge tra gennaio e settembre, poi, al termine della stagione viene invitato dalla F.I.G.C. a partecipare alla Serie C.


  • 1945-46 - 10° nel girone D Campania e Lucania della Lega Naz. Centro-Sud di Serie C.


  • 1946-47 - 3° nel girone B della Lega Interreg. Sud di Serie C.

  • 23 febbraio 1947 - L'Avellino scende in campo per la prima volta in maglia verde.


  • 1947-48 - 3° nel girone R della Lega Interreg. Sud di Serie C. Retrocesso e successivamente riammesso grazie al Caso Napoli.


  • 1948-49 - 18° nel girone D della Serie C su delibera della C.A.F. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Promozione per illecito sportivo a seguito dell'annullamento del primo posto ottenuto sul campo.


  • 1949-50 - 2° nel girone M della Lega Interreg. Sud di Promozione dopo aver perso lo spareggio contro la Casertana. Green Arrow Up.svgAmmesso d'ufficio in Serie C a chiusura delle diatribe dell'anno precedente.






  • 1950-51 - 15° nel girone D della Serie C. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Promozione.


  • 1951-52 - 4° nel girone M della Lega Interreg. Sud di Promozione. Ammesso nella nuova IV Serie.


  • 1952-53 - 1° nel girone G della IV Serie dopo aver vinto lo spareggio contro il Colleferro. 3º nel girone finale B dopo aver perso lo spareggio contro la Carbosarda.


  • 1953-54 - 3° nel girone G della IV Serie.


  • 1954-55 - 11° nel girone H della IV Serie.


  • 1955-56 - 5° nel girone H della IV Serie.


  • 1956-57 - 5° nel girone H della IV Serie. Ammesso nel nuovo Campionato Interregionale - Prima Categoria.


  • 1957-58 - 12° nel girone C del Campionato Interregionale - Prima Categoria.


  • 1958-59 - 3° nel girone H del Campionato Interregionale. Green Arrow Up.svgAmmesso d'ufficio in Serie C per motivi di rappresentanza geografica.


  • 1959-60 - 13° nel girone C della Serie C.






  • 1960-61 - 18° nel girone C della Serie C. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie D.


  • 1961-62 - 1° nel girone F della Serie D. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie C.


  • 1962-63 - 18° nel girone C della Serie C. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie D.


  • 1963-64 - 1° nel girone E della Serie D. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie C.


  • 1964-65 - 7° nel girone C della Serie C.


  • 1965-66 - 4° nel girone C della Serie C.


  • 1966-67 - 2° nel girone C della Serie C.


  • 1967-68 - 7° nel girone C della Serie C.


  • 1968-69 - 10° nel girone C della Serie C.


  • 1969-70 - 13° nel girone C della Serie C.






  • 1970-71 - 16° nel girone C della Serie C.


  • 1971-72 - 12° nel girone C della Serie C.


  • 1972-73 - 1° nel girone C della Serie C. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie B.


Finalista di Coppa Italia Semiprofessionisti.


  • 1973-74 - 13° in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1974-75 - 16° in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1975-76 - 9° in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1976-77 - 12° in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1977-78 - 3° in Serie B. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1978-79 - 10° in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1979-80 - 12° in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.




  • 1980-81 - 10° in Serie A.

Quarti di finale di Coppa Italia.


  • 1981-82 - 8° in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1982-83 - 9° in Serie A.

Ottavi di finale di Coppa Italia.


  • 1983-84 - 11° in Serie A.

Ottavi di finale di Coppa Italia.


  • 1984-85 - 11° in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1985-86 - 11° in Serie A.



Vince il Torneo Estivo della Lega Calcio.

Primo turno di Coppa Italia.



  • 1986-87 - 8° in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1987-88 - 15° in Serie A. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie B.

Quarti di finale di Coppa Italia.


  • 1988-89 - 7° in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1989-90 - 12° in Serie B.

Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.




  • 1990-91 - 13° in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1991-92 - 20° in Serie B. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie C1.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1992-93 - 6° nel girone B della Serie C1.


Primo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia Serie C.



  • 1993-94 - 9° nel girone B della Serie C1.


Terzo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.



  • 1994-95 - 2° nel girone B della Serie C1. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.

Primo turno di Coppa Italia Serie C.


  • 1995-96 - 18° in Serie B. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie C1.

Secondo turno di Coppa Italia.


  • 1996-97 - 12° nel girone B della Serie C1.


Secondo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia Serie C.



  • 1997-98 - 7° nel girone B della Serie C1.

Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.


  • 1998-99 - 9° nel girone B della Serie C1.

Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.


  • 1999-00 - 9° nel girone B della Serie C1.

Finalista di Coppa Italia Serie C.




  • 2000-01 - 4° nel girone B della Serie C1. Perde la semifinale dei play-off contro il Catania.


Primo turno di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.



  • 2001-02 - 7° nel girone B della Serie C1.


Primo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.



  • 2002-03 - 1° nel girone B della Serie C1. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie B.


Primo turno di Coppa Italia Serie C.

Finalista di Supercoppa di Serie C.



  • 2003-04 - 23° in Serie B. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie C1.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 2004-05 - 2° nel girone B della Serie C1. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.


Primo turno di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.



  • 2005-06 - 19° in Serie B. Red Arrow Down.svgRetrocesso in Serie C1 dopo aver perso i play-out contro l'AlbinoLeffe.

Secondo turno di Coppa Italia.


  • 2006-07 - 2° nel girone B della Serie C1. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.


Primo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.



  • 2007-08 - 19° in Serie B. Retrocesso e successivamente ripescato dopo il fallimento del Messina.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 2008-09 - 21° in Serie B. Red Arrow Down.svgRetrocesso e successivamente non iscritto.

Secondo turno di Coppa Italia.




  • 2009 - A seguito del fallimento della vecchia società viene fondato l'Avellino Calcio.12 Società Sportiva Dilettantistica che riparte dal campionato di Serie D.


  • 2009-10 - 5º nel girone I della Serie D. Perde la finale dei play-off del girone contro la Vigor Lamezia ma viene Green Arrow Up.svgammesso in Lega Pro Seconda Divisione a completamento organici.


Primo turno di Coppa Italia Serie D.


  • 2010 - La società cambia denominazione in Associazione Sportiva Avellino 1912.


  • 2010-11 - 4º nel girone C della Lega Pro Seconda Divisione. Perde la finale dei play-off contro il Trapani ma viene Green Arrow Up.svgammesso in Lega Pro Prima Divisione a completamento organici.


Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.


  • 2011-12 - 10° nel girone A della Lega Pro Prima Divisione.


Terzo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.



  • 2012-13 - 1° nel girone B della Lega Pro Prima Divisione. Green Arrow Up.svgPromosso in Serie B.


Secondo turno di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.


Vince la Supercoppa di Lega di Prima Divisione (1º titolo).



  • 2013-14 - 11° in Serie B.

Ottavi di finale di Coppa Italia.


  • 2014-15 - 8° in Serie B. Perde la semifinale dei play-off contro il Bologna.

Quarto turno di Coppa Italia.


  • 2015 - Cambia denominazione societaria in Unione Sportiva Avellino 1912.


  • 2015-16 - 14° in Serie B.


Terzo turno di Coppa Italia.


  • 2016-17 - 14° in Serie B.

Secondo turno di Coppa Italia.


  • 2017-18 - 14° in Serie B.

Terzo turno di Coppa Italia.


  • 2018 - A seguito dell'esclusione della società dal campionato di Serie B, viene fondato il Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica che riparte in soprannumero dal campionato di Serie D.


  • 2018-19 - nel girone G della Serie D.


Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.




Colori e simboli |



Colori |




La particolare maglia biancoverde, con palo centrale, qui sfoggiata nella stagione 1975-1976.


Inizialmente il colore della maglia era il bianco, per una questione di facilità nel reperire la divisa; i pantaloncini di colore bianco o nero. Dopo la prima guerra mondiale il rosso (o cremisi) e nero a strisce verticali si alternarono spesso al giallo-rosso (1924-1927) e ancora al bianco (1927-1929) nonché al bianco-azzurro (1932-1933). Soltanto dopo la seconda guerra mondiale, precisamente in una partita del 23 febbraio 1947 contro il Benevento, venne scelta la storica maglia verde con pantaloncini bianchi[13][53]. Il colore in questione ricorda l'Anthemis, tipico liquore avellinese; le due formazioni, infatti, decisero di scendere in campo indossando divise del colore dei liquori rappresentativi delle due città rivali (i beneventani indossarono il tipico giallo dello "Strega"). Da quella occasione, seppure in diverse tonalità e talvolta anche alternato a strisce verticali col bianco, il verde – colore che rappresenta la squadra nell'immaginario collettivo degli appassionati di calcio – non è stato più abbandonato. I restyling riguardarono perlopiù il collo della divisa, che fu proposto a girocollo, a "v", col colletto e talvolta con laccetti vintage.[53]


Nella stagione 1961-1962 fu proposta un'atipica casacca caratterizzata da una banda bianca orizzontale. Un decennio dopo, nel 1974, venne introdotta una divisa "stile Ajax" caratterizzata da una larga banda verticale su sfondo bianco, poi rispolverata ad inizio campionato 1984-85 ma solo per poche giornate.[53] Nel 1988 i calciatori avellinesi indossarono un'insolita maglia rossa in tinta unita.[53] Ancor più inconsueta la divisa pensata dallo sponsor tecnico Devis due anni dopo, caratterizzata da una fantasia di triangoli biancoverdi sfumati. Per la stagione 1997-1998 la Lotto propose una divisa a strisce orizzontali biancoverdi. Ancora strisce, questa volta verticali, per la casacca della stagione 2002-2003, firmata Erreà.[53]


Nella stagione 2014-2015 compare per la prima volta sulle maglie l'immagine di una testa di lupo.[53]



Simboli ufficiali |




Evoluzione dello stemma




Lo storico logo dell'US Avellino ideato nel 1977 dall'architetto Sgrosso.




Il logo della stagione 2000-2001




Il logo della stagione 2009-2010




Il logo dell'Associazione Sportiva Avellino 1912 usato dal 2010 al 2015.




Il logo ideato dall'architetto Sgrosso nella versione attualmente in uso.






Stemma |


L'Avellino ha modificato più volte il proprio stemma. Il soggetto è però sempre stato un lupo stilizzato, talvolta raffigurato in figura intera, spesso nel particolare della testa di profilo. Il logo più famoso dell'U.S. Avellino fu ideato nel 1977 dall'architetto Quirino Sgrosso, su incarico dell'allora presidente dell'Avellino, Arcangelo Iapicca. Il profilo del lupo è inserito in un rombo metà bianco, metà verde, inscritto in un cerchio con le parole "Unione", "Sportiva", "Avellino", "S.P.A. 1912" incise sui quattro lati[53][54]. Leggere opere di restyling furono operate nel 1992, allorquando il lupo divenne interamente bianco, e nel 1995, quando divenne dorato.[53] Nella stagione 2000-2001 fece la sua comparsa un "lupo nero".


La storica e caratterizzante forma romboidale del logo fu abbandonata agli albori della stagione 2009-2010; il nuovo stemma della neonata società post fallimento fu uno scudo a tre punte dentro il quale campeggiava la testa di un lupo dai tratti moderni e dinamici, su sfondo a righe verticali biancoverdi. Nel 2010 un flebile ritorno alle origini comportò il reinserimento del classico lupo biancoverde in una scudo a tre punte.


Lo storico logo ritornò sulle divise dei calciatori avellinesi nel 2015.[53]



Inno |


L'Avellino non ha un inno ufficiale. Negli ultimi anni quello più conosciuto è Alè Avellino. Dalla fine degli anni '70 prima dell'inizio della partita viene suonata una versione strumentale di Yellow Submarine dei Beatles.



Mascotte |


La mascotte è un lupo con la divisa biancoverde.



Strutture |



Stadio |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Campo di Piazza d'Armi (Avellino) e Stadio Partenio-Adriano Lombardi.



L'antica "Piazza d'Armi" con alle spalle il carcere borbonico.


Nei primi anni della sua storia l'Avellino disputa le partite casalinghe nel Campo di Piazza d'Armi, situato nel centro della città. Grazie all'ubicazione dello stadio, sia gli abitanti dei palazzi circostanti che i detenuti del carcere borbonico poterono assistere alle partite gratuitamente sino al 1970, anno dell'addio allo storico impianto sportivo per il più capiente Comunale. Da qualche anno dopo e fino ad oggi l'Avellino gioca al Partenio, che dal 2011 ha assunto la denominazione di Partenio-Lombardi.



Centro di allenamento |


Il campo di allenamento dell'Avellino è lo Stadio Partenio-Adriano Lombardi in erba sintetica, situato in Contrada Zoccolari.



Società |





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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dirigenti del Calcio Avellino S.S.D.


Organigramma societario |




Organigramma societario






  • Italia Claudio Mauriello - Presidente


  • Italia Gianandrea De Cesare - Vice Presidente e amm. unico


  • Italia Carlo Musa - Direttore sportivo


  • Italia Tommaso Aloisi - Segreteria


  • Italia Christian Vecchia - Team manager


  • Italia Giuseppe Matarazzo - Responsabile ufficio stampa







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Di seguito la cronologia dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali.[53]




Cronologia degli sponsor tecnici





  • fino al 1978 non presente

  • 1978-1980 Puma

  • 1980-1982 adidas

  • 1982-1983 Kappa

  • 1983-1986 nr

  • 1986-1988 Uhlsport

  • 1988-1990 nr

  • 1990-1992 Devis

  • 1992-1995 Pienne

  • 1995-1997 Diadora

  • 1997-1998 Lotto

  • 1998-2003 Erreà

  • 2003-2004 Devis

  • 2004-2005 Royal

  • 2005-2009 Legea

  • 2009-2012 Givova

  • 2012-2014 Legea

  • 2014-2018 Givova

  • 2018-oggi Joma







Cronologia degli sponsor ufficiali





  • fino al 1981 non presente

  • 1981-1983 Iveco

  • 1983-1984 Essebi

  • 1984-1986 Santal

  • 1986-1988 Detersivi Dyal

  • 1988-1994 Dietalat

  • 1994-1995 Nicoloro Arredamenti

  • 1995-1996 Nicoloro Italnova

  • 1996-1998 Nusco Porte

  • 1998-1999 non presente

  • 1999-2000 EUROSERVICE 2001

  • 2000-2001 Stream TV

  • 2001-2002 Bolero Planet

  • 2002-2004 NewNet

  • 2004-2005 IVPC

  • 2005-2006 A.IR. Autoservizi Irpini

  • 2006-2009 Sidigas

  • 2009-2011 Sciuker

  • 2011-2015 Metaedil Com

  • 2015-2016 Gruppo Taccone

  • 2016-2017 Sienergia

  • 2017-oggi Sidigas







Sedi sociali e campi di gioco |




Cronologia delle sedi sociali





  • Dal 1912 al 1926: ?

  • Dal 1926 al 1929: Corso Vittorio Emanuele

  • Dal 1929 al 19??: ?

  • Dal 19?? al 1986: Corso Vittorio Emanuele, 35

  • Dal 1986 al 1990: Via Mancini, Galleria Ciriello, 2

  • Dal 1990 al 1992: Via Michele Capozzi, 4

  • Dal 1992 al 1994: Via Zoccolari, 5

  • Dal 1994 al 2002: Via Partenio, 33

  • Dal 2002 al 2004: Via Augusto Guerriero, 58

  • Dal 2004 al 2009: Contrada Archi, 35

  • Dal 2009 al 2010: Via Salvatore Pescatori, 68

  • Dal 2010 al 2011: Via Giovanni Feola, 1

  • Dal 2011 al 2017: Piazza Libertà, 63

  • Dal 2017 al 2018: Via Giovanni Feola, 1

  • Dal 2018 ad oggi: [in via di definizione]







Cronologia dei campi di gioco





  • Dal 31/08/1912 al 19/05/1929: Piazza D'Armi

  • Dal 02/06/1929 al 1933: Campo sportivo del Littorio[55]

  • Dal 1933 al 29/11/1970: Campo sportivo Piazza D'Armi[56]

  • Dal 13/12/1970 al 07/08/1973: Stadio Comunale

  • Dal 08/08/1973 al 26/11/2010: Stadio Partenio

  • Dal 27/11/2010 ad oggi: Stadio Partenio-Adriano Lombardi







Impegno nel sociale |


Negli ultimi giorni di marzo 2015 la società, tramite il contingente italiano del 19º Reggimento Guide di Salerno coinvolto in Libano nell'"Operazione Leonte 17", ha donato divise ed attrezzatura tecnica alla squadra locale del Tadamon Sour[57].



Settore giovanile |


Il settore giovanile dell'Avellino è formato da squadre che giocano nei campionati Primavera, Allievi Nazionali, Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Regionali e Esordienti. Esistono diverse società gemellate con cui vi sono rapporti di collaborazione tecnica per la formazione dei giovani, una su tutte l'Agropoli[58].



Diffusione nella cultura di massa |


Diverse pellicole fanno riferimento alla squadra irpina – tra cui il film diretto da Pupi Avati nel 1987 Ultimo minuto e Eccezzziunale... veramente di Carlo Vanzina – e in particolar modo alla rivalità con la squadra del Napoli, come nelle serie tv The Young Pope[59] di Paolo Sorrentino, e Professione vacanze di Vittorio De Sisti.



Allenatori e presidenti |





Arrows-folder-categorize.svg
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Calcio Avellino S.S.D.

Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti dell'Avellino[60].



Allenatori |



Allenatori






  • 1912-1919 ...

  • 1919-1923 Italia Antonio Giammarino

  • 1923-1925 Italia Pietro Affabile

  • 1925-1926 Italia Tozzoli (1ª-?ª)

    Italia Emilio Spagnuolo (?ª-?ª)


  • 1926-1927 Italia Emilio Spagnuolo

  • 1927-1928 Italia Armani

  • 1928-1929 Italia Del Campo

  • 1929-1930 Italia Giovanni Terrile

  • 1930-1931 Italia Giorgio Armari

  • 1931-1932 Italia Enrico Cardellicchio

  • 1932-1933 Italia Osvaldo Sacchi

  • 1933-1934 ...

  • 1934-1935 Italia Ceresoli

  • 1935-1936 ...

  • 1936-1937 Italia Giuseppe Cavanna (1ª-?ª)
    ... (?ª-?ª)


  • 1937-1941 ...

  • 1941-1942 Italia Francesco Tenore e Italia Giulio Marinaro (D.T.)

  • 1942-1943 Italia Francesco Tenore

  • 1943-1944 ...

  • 1944-1945 Italia Luigi Strada (1ª-11ª)


    Italia Pietro Affabile (12ª)


    Italia Orazio Sola (13ª-16ª)


    Italia Castelli (spareggi)



  • 1945-1946 Italia Orazio Sola (1ª-11ª)

    Italia Luigi Castello (12ª-22ª)


  • 1946-1947 Italia Antonio Vojak (1ª-13ª)

    Italia Alfonso Ricciardi (14ª-26ª)


  • 1947-1949 Italia Alfonso Ricciardi

  • 1949-1950 Argentina Juan Landolfi

  • 1950-1951 Italia Fabio Del Bianco (1ª-10ª)


    Italia Oscar Cirillo (11ª-15ª)


    Italia Renato Tofani (16ª-28ª)


    Ungheria Ferenc Plemich (29ª-36ª)



  • 1951-1952 Ungheria Ferenc Plemich (1ª-20ª)

    Italia Giovanni Chiricallo (21ª-34ª)


  • 1952-1954 Ungheria Lajos Kovacs

  • 1954-1955 Austria Skender Perolli

  • 1955-1957 Italia Silvio Di Gennaro

  • 1957-1958 Italia Mario Stua (1ª-12ª)

    Italia Armo Agosto (13ª-30ª)


  • 1958-1960 Italia Silvio Di Gennaro

  • 1960-1961 Italia Armo Agosto (1ª-4ª)


    Italia Aimone Lo Prete (5ª-26ª)


    Italia Ernesto Maglio (27ª-34ª)



  • 1961-1962 Italia Vincenzo Marsico

  • 1962-1963 Italia Vincenzo Marsico (1ª-?ª)


    Italia Enzo Pulcinella (?ª-?ª)


    Italia Vianello (?ª-?ª)


    Italia Enzo Pulcinella (?ª-?ª)


    Italia Fedele Greco (?ª-34ª)



  • 1963-1965 Italia Ulisse Giunchi[61]

  • 1965-1966 Italia Ulisse Giunchi e Italia Walter Crociani (D.T.)

  • 1966-1967 Italia Renato Piacentini

  • 1967-1968 Italia Domenico Rosati

  • 1968-1969 Italia Renato Piacentini

  • 1969-1970 Italia Rinaldo Settembrino

  • 1970-1971 Italia Enzo Pulcinella (1ª-?ª)

    Italia Renato Piacentini (?ª-38ª)


  • 1971-1972 Italia Aroldo Collesi (1ª-?ª)


    Italia Ferdinando Del Gaudio (?ª-?ª)


    Italia Aroldo Collesi (?ª-?ª)


    Italia Giacomo Losi (?ª-38ª)



  • 1972-1974 Italia Antonio Giammarinaro

  • 1974-1975 Italia Antonio Giammarinaro (1ª-24ª)


    Italia Elio Grappone (25ª-30ª)


    Italia Oronzo Pugliese (31ª-34ª)


    Italia Antonio Giammarinaro (35ª-38ª)



  • 1975-1976 Italia Antonio Giammarinaro (1ª-13ª)

    Italia Corrado Viciani (14ª-38ª)


  • 1976-1977 Italia Corrado Viciani (1ª-28ª)

    Italia Giuseppe Baldini (29ª-38ª)


  • 1977-1978 Italia Paolo Carosi

  • 1978-1980 Italia Rino Marchesi

  • 1980-1981 Brasile Luís Vinício

  • 1981-1982 Brasile Luís Vinício (1ª-21ª)

    Italia Claudio Tobia (22ª-30ª)


  • 1982-1983 Italia Giuseppe Marchioro (1ª-5ª)

    Italia Fernando Veneranda (6ª-30ª)


  • 1983-1984 Italia Fernando Veneranda (1ª-9ª)

    Italia Ottavio Bianchi (10ª-30ª)


  • 1984-1985 Argentina Antonio Angelillo

  • 1985-1986 Italia Enzo Robotti e Jugoslavia Tomislav Ivić (D.T.)

  • 1986-1987 Brasile Luís Vinício

  • 1987-1988 Brasile Luís Vinício (1ª-5ª)

    Italia Eugenio Bersellini (6ª-30ª)


  • 1988-1989 Italia Enzo Ferrari (1ª-13ª)

    Italia Eugenio Fascetti (14ª-38ª)


  • 1989-1990 Italia Nedo Sonetti (1ª-23ª)

    Italia Adriano Lombardi (24ª-38ª)


  • 1990-1991 Italia Francesco Oddo

  • 1991-1992 Italia Bruno Bolchi (1ª-28ª)

    Italia Francesco Graziani (29ª-38ª)


  • 1992-1993 Italia Adriano Lombardi

  • 1993-1994 Italia Salvatore Esposito (1ª-2ª)


    Italia Salvatore Di Somma (3ª-19ª)


    Italia Giancarlo Ansaloni (20ª-34ª)



  • 1994-1995 Italia Giuseppe Papadopulo (1ª-31ª)


    Italia Vincenzo Battista (32ª)


    Polonia Zbigniew Boniek (33ª-34ª e play-off)



  • 1995-1996 Polonia Zbigniew Boniek (1ª-4ª)


    Italia Corrado Orrico (5ª-19ª)


    Italia Bruno Pace (20ª-38ª)



  • 1996-1997 Italia Pasquale Casale (1ª-10ª)


    Italia Giuliano Zoratti (11ª-19ª)


    Italia Salvatore Di Somma (20ª-34ª)



  • 1997-1998 Svizzera Roberto Morinini (1ª-19ª)


    Italia Aldo Cerantola (20ª-22ª)


    Italia Adriano Lombardi (23ª-34ª)



  • 1998-1999 Italia Gabriele Geretto

  • 1999-2000 Italia Vittorio Belotti (1ª-7ª)


    Italia Lorenzo Mancàno (8ª-11ª)


    Italia Mario Russo (12ª-34ª)



  • 2000-2001 Argentina Aldo Ammazzalorso

  • 2001-2002 Italia Gaetano Auteri (1ª-19ª)

    Italia Giuliano Sonzogni (20ª-34ª)


  • 2002-2003 Italia Massimo Ficcadenti (lug.-set.)

    Italia Salvatore Vullo (1ª-34ª)


  • 2003-2004 Rep. Ceca Zdeněk Zeman

  • 2004-2005 Italia Antonello Cuccureddu (1ª-28ª)

    Italia Francesco Oddo (29ª-34ª e play-off)


  • 2005-2006 Italia Francesco Oddo (1ª-2ª)


    Italia Franco Colomba (3ª)


    Italia Francesco Oddo (4ª-8ª)


    Italia Franco Colomba (9ª-42ª e play-out)



  • 2006-2007 Italia Giuseppe Galderisi (1ª-30ª)

    Italia Giovanni Vavassori (31ª-34ª e play-off)


  • 2007-2008 Italia Maurizio Sarri (lug.-ago.)


    Italia Guido Carboni (1ª-29ª)


    Italia Alessandro Calori (30ª-42ª)[62]



  • 2008-2009 Italia Giuseppe Incocciati (1ª-7ª)

    Italia Salvatore Campilongo (8ª-42ª)


  • 2009-2010 Italia Francesco D'Arrigo (1ª-12ª)

    Italia Salvatore Marra (13ª-34ª)


  • 2010-2011 Italia Salvatore Marra (1ª-19ª)

    Italia Salvatore Vullo (20ª-30ª e play-off)


  • 2011-2012 Italia Salvatore Vullo (giu.-ago.)

    Italia Giovanni Bucaro (1ª-34ª)


  • 2012-2015 Italia Massimo Rastelli

  • 2015-2016 Italia Attilio Tesser (1ª-32ª)


    Italia Dario Marcolin (33ª-37ª)


    Italia Attilio Tesser (38ª-42ª)



  • 2016-2017 Italia Domenico Toscano (1ª-16ª)

    Italia Walter Novellino (17ª-42ª)


  • 2017-2018 Italia Walter Novellino (1ª-33ª)

    Italia Claudio Foscarini (34ª-42ª)


  • 2018-2019 Italia Archimede Graziani (1ª-15ª)

    Italia Giovanni Bucaro (16ª-)







Presidenti |




Presidenti






  • 1912-1919 Italia Attilio Comella

  • 1919-1924 Italia Renato Ricci

  • 1924-1925 Italia Antonio Giammarino

  • 1925-1927 ...

  • 1927-1929 Italia Elio Gramignani

  • 1929-1934 Italia Alfonso Di Marzo Capozzi

  • 1934-1938 Italia Elio Gramignani

  • 1938-1941 Italia Alfonso Di Marzo Capozzi

  • 1941-1944 ...

  • 1944-1945 Italia Antonio Picone

    Italia Alfonso Argenio


  • 1945-1947 Italia Alfonso Argenio

  • 1947-1948 Italia Francesco Lombardi

  • 1948-1949 Italia Francesco Carpenito

    Italia Mario Malzoni


  • 1949-1950 Italia Francesco Amendola

  • 1950-1952 Italia Fiorentino Sullo

  • 1952-1954 Italia Enrico Fioretti

  • 1954-1955 Italia Francesco Carpenito

  • 1955-1956 Italia Enrico Fioretti

  • 1956-1958 Italia Michelangelo Nicoletti

  • 1958-1959 Italia Fiore Caso

  • 1959-1960 Italia Michelangelo Nicoletti

  • 1960-1961 Italia Fiore Caso

  • 1961-1963 Italia Francesco Lombardi

  • 1963-1970 Italia Annito Abate

  • 1970-1975 Italia Antonio Sibilia

  • 1975-1978 Italia Arcangelo Iapicca

  • 1978-1979 Italia Vincenzo Matarazzo

  • 1979-1981 Italia Fausto Maria Sara

  • 1981-1983 Italia Antonio Sibilia

  • 1983-1984 Italia Giacinto Pelosi

  • 1984-1985 Italia Antonio Pecoriello

  • 1985-1987 Italia Elio Graziano

  • 1987-1988 Italia Francesco Improta

    Italia Domenico Magnotti


  • 1988-1991 Italia Pierpaolo Marino

  • 1991-1994 Italia Gaetano Tedeschi

  • 1994-1995 Italia Cosimo Sibilia

  • 1995-2000 Italia Antonio Sibilia

  • 2000-2001 Italia Aniello Aliberti

    Italia Marco Pugliese


  • 2001-2002 Italia Stefano Monachesi

  • 2002-2003 Italia Nicola Iannarone

  • 2003-2004 Italia Gaetano Tedeschi

    Italia Pasquale Casillo


  • 2004-2005 Italia Marco Pugliese

  • 2005-2009 Italia Massimo Pugliese

  • 2009-2010 Italia Renato Rodomonti

  • 2010-2012 Italia Marco Cipriano

    Italia Walter Taccone


  • 2012-2018 Italia Walter Taccone

  • 2018- Italia Claudio Mauriello








Calciatori |





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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Calcio Avellino S.S.D.


Maglie ritirate |



  • 10 Italia Adriano Lombardi, capitano della promozione in Serie A e poi allenatore[63][64] (riassegnata col ritorno in Serie B dalla nuova società nella stagione 2013-2014)[65][66].


Capitani |


Di seguito l'elenco dei capitani dell'Avellino con il periodo in cui hanno portato la fascia.[60][67]










  •  ? (1912-1919)


  • Italia Antonio Giammarino (1919-1923)


  • Italia Pietro Affabile (1923-1933)

  •  ? (1933-1934)


  • Italia Ceresoli (1934-1935)


  • Italia Domenico Zappella (1935-1937)


  • Italia Francesco Tenore (1937-1941)

  •  ? (1941-1944)


  • Italia Pietro Affabile (1944-1945)

  •  ? (1945-1952)


  • Italia Armo Agosto (1952-1958)


  • Italia Gianni Fida (1958-1961)


  • Italia Elio Grappone (1961-1964)


  • Italia Luigi De Falco (1964-1965)


  • Italia Fulvio Carbone (1965-1966)

  •  ? (1966-1972)


  • Italia Mauro Pantani (1972-1973)


  • Italia Piero Fraccapani (1973-1974)


  • Italia Costantino Fava (1974-1975)


  • Italia Mario Facco (1975-1977)


  • Italia Adriano Lombardi (1977-1979)







  • Italia Salvatore Di Somma (1979-1984)


  • Italia Gian Pietro Tagliaferri (1984-1985)


  • Italia Franco Colomba (1985-1988)


  • Italia Roberto Amodio (1988-1990)


  • Italia Costanzo Celestini (1990-1992)


  • Italia Dario Levanto (1992-1993)


  • Italia Roberto Carannante (1993-1994)


  • Italia Fabrizio Fioretti (1994-1995)


  • Italia Antonio Marasco (1995-1996)


  • Italia Michele Menolascina (1996-1997)


  • Italia Andrea Cecchini (1997-1998)


  • Italia Stefano Trinchera (1998-2000)


  • Italia Massimo Demartis (2000-2001)


  • Italia Giovanni Ignoffo (2001-2003)


  • Italia Simone Paolo Puleo (2003-2007)


  • Italia Stefano De Angelis (2007-2008)


  • Italia Domenico Di Cecco (2008-2009)


  • Italia Simone Paolo Puleo (2009-2011)


  • Italia Francesco Millesi (2011-2014)


  • Italia Angelo D'Angelo (2014-2018)


  • Argentina Santiago Morero (2018-oggi)








Adriano Lombardi, capitano della storica promozione in Serie A






Contributo alle nazionali |


Italia

L'unico giocatore dell'Avellino a disputare un Mondiale è stato Fernando De Napoli, con 4 presenze a Messico '86 più un'altra presenza in amichevole pre-mondiale contro la Cina; vanta inoltre 14 presenze e un gol nella Nazionale Under-21. Con gli azzurrini hanno giocato anche Gabriele Paonessa, Giampaolo Parisi e Francesco Gazzaneo. Gli anni '90 videro invece Ivano Della Morte e Aniello Parisiindossare rispettivamente la casacca dell'Under-17 e quella dell'Under-18 durante la loro militanza in biancoverde. Durante i primi anni 2000 Antonio Nocerino e Tonino Sorrentino difendono i colori dell'Under-19 mentre Marco Vianello venne chiamato a giocare per l'Under-20 il Torneo Quattro Nazioni 2002-2003 che vinse e in cui andò a segno il 30 aprile a Varese contro la Svizzera, nella stessa decade vestirono le maglie delle nazionali giovanili italiane anche Armando Visconti, Francesco Della Rocca e Andrea Masiello sempre per quanto riguarda l'Under-20 e Antonio Nocerino indossò quella dell'Under-19. Negli anni 2010 i convocati azzurri tesserati per l'Avellino sono stati Davide Zappacosta, Marcello Trotta, Davide Biraschi e Daniele Verde nell'Under-21 più Luca Bittante e Marco Chiosa nella Under-20 oltre a Domenico Cuomo nell'Under-16[68].


Altre Nazionali



Schachner e Dirceu


Nel decennio della Serie A sono stati diversi i calciatori in biancoverde che hanno vestito la maglia della propria nazionale: il brasiliano Dirceu, il peruviano Gerónimo Barbadillo, l'austriaco Walter Schachner, il greco Nikos Anastopoulos e il danese Søren Skov. Negli anni 2000 hanno vestito i colori del proprio paese il bielorusso Vitali Kutuzov, il lituano Tomas Danilevičius, l'honduregno León, l'ivoriano Serge Dié, il gabonese Willy Aubameyang, l'ungherese Tamás Vaskó e Rocco Placentino che giocò con la Nazionale olimpica canadese[69]. Negli anni 2010 l'Avellino ha portato al debutto nella propria nazionale il bulgaro Andrej Gălăbinov, Rodrigo Ely nella Nazionale olimpica verdeoro e Samuel Bastien in Under-21 belga. Oltre a loro hanno rappresentetato i rispettivi paesi anche Ionuț Andrei Radu, Boris Radunović, Berat Djimsiti e Idrissa Camará vestendo rispettivamente la maglia della Under-21 romena, di quella serba, della nazionale albanese e quella della Guinea-Bissau.


In grassetto i giocatori attualmente militanti nell'Avellino


Presenze di tesserati nella rispettiva Nazionale maggiore durante la militanza in biancoverde


































































Paese
Giocatore

Albania Albania

Berat Djimsiti

Austria Austria

Walter Schachner

Bielorussia Bielorussia

Vitali Kutuzov

Brasile Brasile

Dirceu

Bulgaria Bulgaria

Andrej Gălăbinov

Costa d'Avorio Costa d'Avorio

Serge Dié

Danimarca Danimarca

Søren Skov

Gabon Gabon

Willy Aubameyang

Grecia Grecia

Nikos Anastopoulos

Guinea-Bissau Guinea-Bissau

Idrissa Camará

Honduras Honduras

León

Italia Italia

Fernando De Napoli

Lituania Lituania

Tomas Danilevičius

Perù Perù

Gerónimo Barbadillo

Ungheria Ungheria

Tamás Vaskó

Presenze di tesserati nella rispettiva Nazionale giovanile durante la militanza in biancoverde


























































































































Paese
Giocatore

Belgio Belgio

Samuel Bastien

Brasile Brasile

Rodrigo Ely

Canada Canada

Rocco Placentino

Colombia Colombia

Jherson Vergara

Italia Italia

Davide Biraschi

Italia Italia

Luca Bittante

Italia Italia

Marco Chiosa

Italia Italia

Domenico Cuomo

Italia Italia

Ivano Della Morte

Italia Italia

Francesco Della Rocca

Italia Italia

Fernando De Napoli

Italia Italia

Francesco Gazzaneo

Italia Italia

Riccardo Marchizza

Italia Italia

Andrea Masiello

Italia Italia

Antonio Nocerino

Italia Italia

Gabriele Paonessa

Italia Italia

Aniello Parisi

Italia Italia

Giampaolo Parisi

Italia Italia

Tonino Sorrentino

Italia Italia

Marcello Trotta

Italia Italia

Daniele Verde

Italia Italia

Marco Vianello

Italia Italia

Armando Visconti

Italia Italia

Davide Zappacosta

Romania Romania

Ionuț Andrei Radu

Serbia Serbia

Boris Radunović

Svizzera Svizzera

Saulo Decarli

Ungheria Ungheria

Vladimir Koman

Ungheria Ungheria

Lóránd Szatmári


Palmarès |



Competizioni nazionali |


  • Torneo Estivo del 1986: 1

1986

  • Supercoppa di Lega di Prima Divisione: 1

2013


Competizioni interregionali |


  • Campionato italiano Serie C: 1


1972-1973 (girone C)

  • Campionato italiano Serie C1: 1


2002-2003 (girone B)

  • Lega Pro Prima Divisione: 1


2012-2013 (girone B)

  • Campionato italiano Serie D: 2


1961-1962 (girone F), 1963-1964 (girone E)


Competizioni giovanili |


  • Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia Primavera: 2


1981-1982, 1990-1991

  • Campionato nazionale Dante Berretti: 2

1986-1987, 1995-1996


Onorificenze |



  • MeritoSportivo1.png Stella d'oro al merito sportivo

1979[70]


Statistiche e record |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica.


Partecipazione ai campionati |

















































































































Livello

Categoria

Partecipazioni

Debutto

Ultima stagione

Totale
Serie A 10 1978-1979 1987-1988
10
Serie B 19 1973-1974 2017-2018
19
Serie C 17 1945-1946 1972-1973
31
Serie C1 12 1992-1993
2002-2003

Lega Pro Prima Divisione

2

2011-2012

2012-2013
Seconda Divisione 3 1930-1931 1934-1935
19
Prima Divisione 3 1940-1941
1942-1943
Promozione 2 1949-1950
1951-1952
IV Serie 5 1952-1953
1956-1957
Campionato Interregionale - 1ª Cat. 1
1957-1958
Campionato Interregionale 1
1958-1959
Lega Pro Seconda Divisione 1
2010-2011
Serie D 3 1961-1962
2018-2019
Terza Divisione 2 1929-1930 1932-1933
4
Seconda Divisione 1
1937-1938
Serie D 1
2009-2010


Statistiche individuali |





Díaz, miglior marcatore in Serie A, assieme al connazionale Maradona.


Simone Paolo Puleo detiene il record di presenze in gare ufficiali con la divisa dell'Avellino (283, di cui 246 in campionato). Il difensore milanese è inoltre uno dei 6 giocatori ad aver militato sia nella storica US Avellino che nell'AS Avellino post-fallimento; gli altri sono Stefano De Angelis, Ivan Tisci, Marco Vianello, Raffaele Biancolino e Francesco Millesi.[71]


Il calciatore che detiene il record di marcature è Luigi Castaldo (70, di cui 65 in campionato). Raffaele Biancolino è il calciatore che ha messo a segno più reti in una sola stagione, 24 nel campionato di Serie C1 2006-2007.[72] Il record di marcature in una sola stagione di Serie A appartiene all'argentino Ramón Díaz (10), in Serie B a Pasquale Luiso (19), in Serie C al già citato Biancolino (24) e nei campionati di IV Serie, Promozione e Serie D a Benito Brugnera e Gaetano Romano (21).[72] Il pitone Biancolino detiene inoltre il record di promozioni in Serie B conquistate con la maglia dell'Avellino: ben 4 fra il 2003 e il 2013.[73]


Di seguito i primatisti di .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}presenze[senza fonte] e reti in campionato.[74]




Record di presenze





  • 251[75]Italia Angelo D'Angelo

  • 246[76]Italia Simone Paolo Puleo

  • 230 Italia Elio Grappone

  • 216[77]Italia Armo Agosto

  • 193[78]Italia Luigi Castaldo

  • 183 Italia Salvatore Di Somma

  • 179 Italia Roberto Amodio







Record di reti





  • 65[79]Italia Luigi Castaldo

  • 52[80]Italia Raffaele Biancolino

  • 50 Italia Livio Gennari

  • 47 Italia Ferdinando Del Gaudio

  • 32 Italia Lucio Mujesan







Tifoseria |



Storia |




Coreografia della curva Sud durante la finale play-off contro il Napoli (2005).


L'Avellino vanta, in proporzione alle dimensioni del proprio bacino di utenza, un seguito di tifosi molto numeroso. Sebbene lo zoccolo duro degli ultras irpini sia in città, anche nell'hinterland e soprattutto nei paesi dell'Alta Irpinia, l'amore per la maglia biancoverde coinvolge un gran numero di supporter. La passione intorno a questa squadra scoppiò in maniera prorompente sin dai primi anni del dopoguerra, fino a raggiungere l'apoteosi durante il decennio in massima serie, quando il Partenio-Lombardi faceva registrare oltre 40000 presenze. In tal senso Dino Viola - storico presidente della Roma negli anni ottanta - affermerà:






«L'Avellino può cambiare squadra, allenatori, tutto, ma il pubblico, con quel pubblico che li trascina dall'inizio alla fine, giocare al Partenio sarà sempre difficile per tutti.[81]»



Quella avellinese è stata, ed è tuttora, una tifoseria capace di fare grandi numeri e di competere alla pari con piazze molto più grandi; soprattutto in trasferta ha uno zoccolo duro abbastanza numeroso che garantisce sempre buone presenze al seguito dei lupi, a prescindere dai risultati. L'Avellino vanta numerosi tifosi anche fuori regione, in particolare nel centro-nord dove molti avellinesi sono emigrati per ragioni lavorative o di studio.




Coreografia della curva Sud prima di una partita contro la Nocerina (2013).


In seguito alla sua fondazione, alcuni gruppi ultras della curva Sud hanno deciso sin dall'inizio di non seguire le sorti dell'Avellino Calcio.12, per attaccamento alla vecchia denominazione e al vecchio logo.[82]


Il 2 settembre 2009, a causa delle vicissitudini societarie che hanno coinvolto l'Unione Sportiva Avellino 1912, gli Splatter 1991 comunicano il loro scioglimento dopo essere stati per diciotto anni tra i gruppi principali della Sud.[83] Rispettivamente il 24 e il 29 ottobre, per le stesse ragioni, vengono ufficialmente sciolti i gruppi Cruels 1988[84] e Bush 1989.[85] Successivamente, per effetto della mancata iscrizione dell'U.S. Avellino in Lega Pro, a cui poi farà seguito la radiazione della società, nell'estate del 2009 alcuni componenti di essi, unitamente alla passione dei più giovani, decidono di formare un unico gruppo-guida denominato Curva Sud Avellino.[83][84][85] La rinascita del calcio avellinese, nonostante le molte difficoltà affrontate, riaccende la passione della tifoseria, che cresce numericamente di partita in partita, riportandola ad essere quella conosciuta in tutta Italia per passione, colore e calore.[86]



Gemellaggi e rivalità |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Campania.



Il gemellaggio con i tifosi juventini (1985).


Durante la permanenza in Serie A si instaurò un saldo gemellaggio con i tifosi della Juventus, che verrà poi sciolto insieme a quelli con Cavese, Messina e Nocerina a cavallo degli anni 1990 e 2000, per decisione del Direttivo Curva Sud avellinese; i rapporti con queste tifoserie restano comunque buoni, specie con gli juventini[87] e soprattutto con i messinesi, l'amicizia più forte e duratura degli irpini.[88] Forte inoltre è l'amicizia che lega la Curva Sud Avellino e diversi gruppi ultras della Curva Andrea Costa del Bologna. Altri rapporti di stima e rispetto si hanno con i tifosi di Casertana, Frosinone e Sambenedettese.


A livello internazionale, dal febbraio 2018 la Curva Sud Avellino si gemella con la North Side dell'ADO Den Haag, club de L'Aia.[89]



Organico |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica 2018-2019.


Rosa |


Aggiornata al 17 dicembre 2018.







































































































N.

Ruolo
Giocatore
1

Italia

P
Ettore Lagomarsini
2

Italia

D
Matteo Dionisi
3

Francia

D
Nicolas Mithra
5

Argentina

D

Santiago Morero (capitano)
6

Italia

D
Rocco Patrignani
7

Italia

A

Nicola Ciotola (vice capitano)
8

Italia

C
Matteo Gerbaudo
9

Italia

A
Luigi Mentana
10

Italia

A
Alessandro De Vena
12

Italia

P
Antonio Pizzella
14

Ghana

C
Eledenai Tompte
16

Italia

C
Tommaso Carbonelli
17

Nigeria

D
Endurance Imande Omohonria
18

Italia

C
Fabiano Parisi
19

Italia

C
Alessio Tribuzzi



































































































N.

Ruolo
Giocatore
20

Italia

C
Francesco Buono
21

Argentina

A

Luis Alfageme
22

Italia

P
Domenico Longobardi
23

Italia

D
Niccolò Dondoni
25

Italia

C
Pio Migliaccio
26

Italia

D
Filippo Capitanio
27

Italia

D
Sergio Saporito
28

Italia

A
Carmine Pisano
29

Italia

C
Josè Cuomo
30

Camerun

C

Kelvin Ewome Matute
31

Italia

C
Alessandro Di Paolantonio
32

Italia

A

Ferdinando Sforzini
33

Argentina

C
Franco Da Dalt


Italia

D
Simone Barzaghi


Italia

D
Lorenzo Betti



Staff tecnico |




Staff dell'area tecnica






  • Italia Giovanni Bucaro - Allenatore


  • Italia Daniele Cinelli - Vice allenatore


  • Italia Pietro La Porta - Preparatore atletico


  • Italia Fabio Patuzzi - Preparatore dei portieri


  • Italia Antonio De Luca - Magazziniere







Note |




  1. ^ Stadio, www.usavellino.club.


  2. ^ COMUNICATO UFFICIALE n. 80 Stagione Sportiva 2018/19, su lnd.it.


  3. ^ Addio Us Avellino 1912, il Tribunale dichiara fallita la società, irpinianews.it, 8 ottobre 2010. URL consultato l'11 giugno 2011.


  4. ^ ab Comunicato ufficiale n. 136/A (PDF), FIGC.


  5. ^ Salve 8 società tra cui Perugia e Catanzaro, Dilettanti per la Pistoiese


  6. ^ Taccone: "Con il logo U.S. per rinverdire i fasti del passato"


  7. ^ Mario Dell'Anno: "È tornato il logo U.S. Avellino 1912"


  8. ^ Comunicato stampa del 13 luglio 2018, usavellino.club.


  9. ^ Comunicato ufficiale n. 33 (PDF), figc.it.


  10. ^ Comunicato (PDF), coni.it.


  11. ^ Avellino, il Tar respinge il ricorso: niente Serie B, in La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato l'8 agosto 2018.


  12. ^ Tar, "no" ad Avellino e Catania: la Serie B resta a 19, gazzetta.it.


  13. ^ ab Leondino Pescatore, Alfonso Carpenito e Leondino Pescatore, Avellino: una squadra, una storia (1912-1985), Poligrafica Ruggiero Editore, Avellino, 1985


  14. ^ Veni, Vidi, Vinìcio – ‘O Lione e lo “scudetto irpino” nell’anno del terremoto, http://calciodadietro.altervista.org/, 30 settembre 2014. URL consultato il 29 febbraio 2016.


  15. ^ Sibilia e la Legge del Partenio guerinsportivo.it


  16. ^ Berlusconi: "L'Avellino è come la Patagonia", in Corriere della Sera, 10 luglio 1999, p. 41. URL consultato il 15 marzo 2010.


  17. ^ Berlusconi: "L'Avellino è come la Patagonia", in Corriere della Sera, 10 luglio 1999, p. 41. URL consultato il 15 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).


  18. ^ Berlusconi: "Per me è lo stesso parlare di Avellino e Patagonia", in Gazzetta dello Sport, 10 luglio 1999, p. 15. URL consultato il 15 marzo 2010.


  19. ^ Avellino, via Incocciati: arriva Campilongo, in Corriere dello Sport, 7 ottobre 2008. URL consultato il 24 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).


  20. ^ L'Us Avellino 1912 dice addio al calcio professionista e precipita in serie D, in Atripaldanews, 10 luglio 2009. URL consultato il 12 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2011).


  21. ^ Avellino, ultimo atto: fallimento, in Il Mediano, 10 luglio 2009. URL consultato il 12 luglio 2009.


  22. ^ U.S. Avellino 1912 - Comunicato n° 140902, su web.usavellino.it. URL consultato il 25 luglio 2009.
    [collegamento interrotto]



  23. ^ Calcio - Finalmente una certezza: l'Avellino è in D con Taccone, in Irpinianews, 10 agosto 2009. URL consultato l'11 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2014).


  24. ^ ab
    Norme organizzative interne della FIGC (PDF), su figc.it, p. 15. URL consultato l'11 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2012).
    Testo del comma: In caso di non ammissione al campionato di I Divisione e II Divisione [...] il Presidente Federale, d'intesa con il Presidente della LND, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purché la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l'iscrizione al Campionato



  25. ^ Niente iscrizione in terza per l'Us Avellino 1912, in Irpiniaoggi, 16 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2009).


  26. ^ Calcio - All'asta il logo dell'Us Avellino, in Irpinianews, 29 maggio 2010. URL consultato il 18 luglio 2010.


  27. ^ Da Venezia ad Avellino, l'Italia dei cancellati


  28. ^
    Avellino, poker di domande in Federazione: chi la spunterà?[collegamento interrotto]



  29. ^ L'Avellino è in D con Taccone Archiviato il 29 dicembre 2014 in Internet Archive.


  30. ^ Escluso l'Ancona in B e 20 club in Lega Pro


  31. ^ Comunicato Stampa AS Avellino 1912, su avellinocalcio12.com.


  32. ^
    Ripescaggio: con l'Avellino in 8 ad aver già fatto richiesta[collegamento interrotto]



  33. ^ Ripescate la Triestina in B, 8 società in Prima Divisione e 16 in Seconda


  34. ^ Festa grande per i tifosi dell'Avellino I lupi biancoverdi ripescati in C2


  35. ^ Gironi campionato Lega Pro 2010-2011 (PDF), Lega Pro.


  36. ^ Comunicato stampa, asavellino.it.


  37. ^ Vullo è il nuovo allenatore dell'Avellino, asavellino.it.


  38. ^ Trapani-Avellino, il sogno granata si avvera: è I^ Divisione!, golsicilia.it.


  39. ^ Campionati 1ª - 2ª divisione 2011-2012 (PDF), Lega Pro (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).


  40. ^ L'Avellino e l'allenatore Vullo si separano Avellinocalcio12.com


  41. ^ Giovanni Bucaro è il nuovo allenatore dell'Avellino Avellinocalcio12.com


  42. ^ Massimo Rastelli è il nuovo allenatore dell'Avellino Asavellino.it


  43. ^ W. Taccone: "I play-off sono l'obiettivo minimo di questo torneo"


  44. ^ L'Avellino riabbraccia il logo storico


  45. ^ Bologna-Avellino 2-3: Acquafresca e Cacia gol, Rossi vola in finale per la A


  46. ^ Serie B, altra esclusa eccellente: l'Avellino non è ammesso al campionato, http://www.repubblica.it/, 20 luglio 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.


  47. ^ Avellino escluso dalla B: Collegio di Garanzia respinge il ricorso, http://www.repubblica.it/, 31 luglio 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.


  48. ^ Avellino escluso dalla serie B, http://www.adnkronos.com/, 7 agosto 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.


  49. ^ Avellino Calcio: i possibili nuovi proprietari, https://www.newsly.it/, 9 agosto 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.


  50. ^ AVELLINO CALCIO, E’ GIANANDREA DE CESARE IL NUOVO PROPRIETARIO, http://www.primativvu.it/, 9 agosto 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.


  51. ^ Calcio Avellino SSD, via al ritiro di Sturno. Il 23 amichevole con l’Equipe Disoccupati, http://www.sportavellino.it/, 20 agosto 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.


  52. ^ Data dell'assemblea della FIGC nella quale compare per la prima volta il nome dell'Avellino.


  53. ^ abcdefghij Maglie Avellino Calcio: tutte le divise storiche, http://avellino-calcio.it/, 13 marzo 2015. URL consultato il 3 gennaio 2016.


  54. ^ L’amarcord «Matita, tecnigrafo e due notti insonni. Così è nato il simbolo che ha scritto la storia dell’Avellino», in orticalab.it, 16 agosto 2014. URL consultato il 25 maggio 2015.


  55. ^ http://digilander.libero.it/gsadrianolombardi/storia.htm


  56. ^ Nel 1933 fu costruita una struttura con la capienza di 500 spettatori


  57. ^ Avellino-Salernitana, derby per il sociale in Libano napoli.repubblica.it


  58. ^ Taccone-Cerruti, patto 'amichevole': l'Avellino torna ad Agropoli Archiviato il 19 agosto 2014 in Internet Archive.


  59. ^ Irpinianews – L’Avellino e la rivalità con il Napoli nella serie “The Young Pope” di Sorrentino


  60. ^ ab Leondino Pescatore, Avellino che storia, 100 anni da Lupi: dal niente alla serie A, 3 volumi, Lps Editore, Avellino, dicembre 2012


  61. ^ Il Roma del 4 gennaio 1968 parla di una sottoscrizione lanciata da Fulvio Bernardini in occasione della sua morte.


  62. ^ Con Italia Lorenzo Scarafoni (D.T.)


  63. ^ Massimo Pugliese dona la maglia numero 10 alla moglie del capitano, in irpinianews.it, 1º dicembre 2007. URL consultato il 10 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2014).


  64. ^ Avellino, Pugliese: "Nessun caso Sestu". Ritirata la maglia numero 10, in tuttomercatoweb.com, 17 agosto 2008. URL consultato il 10 dicembre 2014.


  65. ^ Gigi Castaldo eredita la 10 che fu di Adriano Lombardi, in tuttoavellino.it, 5 agosto 2013. URL consultato il 10 dicembre 2014.


  66. ^ Avellino, ecco i numeri di maglia dei calciatori per la stagione 2013-2014, in avellino-calcio.it, 4 agosto 2013. URL consultato il 10 dicembre 2014.


  67. ^ Centesimo anniversario di Domenico Zappella, su avellinofans.it.


  68. ^ Elenco presenze in maglia azzurra dei tesserati dell'Avellino, figc.it.


  69. ^ Rocco Placentino canadasoccer.com


  70. ^ Onorificenze società 1979, coni.it.


  71. ^ Simone Puleo ad Avellino-Calcio.it: "Sono orgoglioso di essere un lupo", http://avellino-calcio.it/, 15 gennaio 2014. URL consultato il 4 gennaio 2015.


  72. ^ ab Migliori marcatori Avellino in una stagione: Record di Biancolino, http://avellino-calcio.it/, 17 febbraio 2015. URL consultato il 4 gennaio 2015.


  73. ^ Avellino, Biancolino da record: vicino alla 4ª promozione in B coi Lupi, http://www.calciomercato.napoli.it/, 4 maggio 2013. URL consultato il 4 gennaio 2015.


  74. ^ Storia dell'Avellino Calcio: chi ha segnato più gol con i biancoverdi?, http://avellino-calcio.it/, 5 settembre 2013. URL consultato il 4 gennaio 2015.


  75. ^ 277 in gare ufficiali: 251 in Campionato, 8 in gare di play off e spareggio, 14 in Coppa Italia, 2 in Supercoppa di Prima divisione, 2 in Coppa Italia Lega Pro.


  76. ^ 283 in gare ufficiali: 246 in campionato, 16 in gare di play off e spareggio, 6 in Coppa Italia, 14 in Coppa Italia di C e 1 in Supercoppa di serie C1.


  77. ^ 219 se si comprendono play-off e spareggi.


  78. ^ 206 presenze in gare ufficiali: 193 in campionato, 1 nei play off di Serie B, 10 in Coppa Italia e 2 in supercoppa di Prima Divisione


  79. ^ 70 reti in gare ufficiali: 65 in campionato, 4 in Coppa Italia e 1 in supercoppa di Prima Divisione


  80. ^ 56 se si comprendono i play-off.


  81. ^ Storia Avellino Calcio, Video: i Mitici Anni ’80, http://www.faicircolare.it/, 18 ottobre 2014. URL consultato il 28 febbraio 2016.


  82. ^ Avellino - 3422 paganti: buona la prima, ma..., in Irpinianews, 23 agosto 2009. URL consultato il 26 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).


  83. ^ ab Calcio - Si sciolgono gli Splatter 1991: "Us nostra unica squadra", in Irpinianews, 2 settembre 2009. URL consultato il 2 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).


  84. ^ ab Calcio - Ufficiale, Avellino: dopo 21 anni si sciolgono i Cruels, in Irpinianews, 24 ottobre 2009. URL consultato il 3 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).


  85. ^ ab Calcio - Curva Sud: tempo di addii anche per i Bush S.Agata, in Irpinianews, 29 ottobre 2009. URL consultato il 3 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).


  86. ^ Avellino, primo per media spettatori/incassi in seconda divisione, in tuttolegapro, 20 gennaio 2011. URL consultato il 20 gennaio 2010.


  87. ^ Guido Vaciago, Gemellaggio fra i tifosi di Juventus e Avellino, su tuttosport.com, 18 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).


  88. ^ (PDF Fanzine n. 194 dei Rangers Empoli, 17 gennaio 2009 (PDF), su rangers.it. URL consultato il 4 aprile 2009.


  89. ^ Avellino-Novara, Tifosi del Den Haag in Curva Sud avellino-calcio.it



Bibliografia |



  • Leondino Pescatore, Avellino che storia, 100 anni da Lupi: dal niente alla serie A, 3 volumi, Lps Editore, Avellino, dicembre 2012

  • Alfonso Carpenito e Leondino Pescatore, Avellino: una squadra, una storia (1912-1985), Poligrafica Ruggiero Editore, Avellino, 1985

  • Leondino Pescatore, AvellinoVanta, 2002.

  • Antonio Scotti, "ForzAvellino: storia e immagini di una squadra di calcio", Nuovedizioni, Napoli, 1986

  • Michele Criscitiello, U.S. Avellino 1912-2009: I nostri segreti, la vostra passione, 2009.



Voci correlate |



  • Derby calcistici in Campania

  • Stadio Partenio-Adriano Lombardi



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