Diego Armando Maradona




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Maradona" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Maradona (disambigua).












































































































































Diego Armando Maradona

Maradona gol Napoli 1987-1988.jpg
Maradona nel 1988



Nazionalità

Argentina Argentina
Altezza
167 cm
Peso
70 kg

Calcio Football pictogram.svg
Ruolo

Allenatore (ex centrocampista)
Squadra

Dorados
Ritirato
1997 - giocatore
Carriera
Giovanili
1970-1976
Argentinos Juniors
Squadre di club1
1976-1981
Argentinos Juniors
166 (116)
1981-1982
Boca Juniors
40 (28)
1982-1984
Barcellona
36 (22)
1984-1991
Napoli
188 (81)
1992-1993
Siviglia
26 (5)
1993-1994
Newell's Old Boys
5 (0)
1995-1997
Boca Juniors
30 (7)
Nazionale
1977-1979
Argentina Argentina U-20
24 (13)
1977-1994
Argentina Argentina
91 (34)
Carriera da allenatore
1994
Textil Mandiyú
1995
Racing Club
2008-2010
Argentina Argentina
2011-2012
Al-Wasl
2017-2018
Al Fujairah
2018-
Dorados
Palmarès

Transparent.png Campionato sudamericano Under-20
Argento
Uruguay 1979

Transparent.png Mondiali di Calcio Under-20
Oro
Giappone 1979

Coppa mondiale.svg Mondiali di calcio
Oro
Messico 1986
Argento
Italia 1990

Coppa America calcio.svg Copa América
Bronzo
Brasile 1989

1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 16 maggio 2018

Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore argentino, di ruolo centrocampista, tecnico dei Dorados. Capitano della nazionale argentina vincitrice del campionato del mondo 1986.


Noto anche come El Pibe de Oro ("il ragazzo d'oro"), è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, e da molti il più grande in assoluto.[1][2][3][4]


In una carriera da professionista più che ventennale ha militato nell'Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell's Old Boys. Con la n azionale argentina ha partecipato a quattro edizioni del campionato del mondo (1982, 1986, 1990 e 1994); i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono due record, successivamente battuti.[5] Contro l'Inghilterra ai quarti di finale di Messico 1986 segnò una rete considerata il gol del secolo, cinque minuti dopo aver segnato un gol con la mano (noto come mano de Dios), altro episodio per cui è spesso ricordato.


Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d'oro perché fino al 1994 il premio era riservato ai giocatori europei: per questo motivo nel 1995 vinse il Pallone d'oro alla carriera. Ha comunque ricevuto altri numerosi riconoscimenti individuali: condivide con Pelé il premio ufficiale FIFA come Miglior giocatore del XX secolo,[6] e nel 1993 è stato insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica dell'Argentina (AFA).[7] Nel 2002 è stato inserito nella FIFA World Cup Dream Team,[8] selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali, ottenendo, tra gli undici della squadra ideale, il maggior numero di voti. Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, stilata in occasione del centenario della federazione.[9] Nel 2012 viene premiato come Miglior Calciatore del Secolo ai Globe Soccer Awards e nel 2014 entra a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.[10]


Tra le figure più controverse della storia del calcio per la sua personalità eccentrica dentro e fuori il campo, fu sospeso due volte dal calcio giocato per differenti motivi: una volta per uso di cocaina nel 1991 e un'altra volta per positività ai test antidoping, al mondiale do Stati Uniti 1994 (per uso di efedrina, sostanza non legale spesso usata per perdere peso). Dopo il suo ritiro ufficiale dal calcio nel 1997, Maradona ha subito un aumento eccessivo di peso (risolto con l'aiuto di un bypass gastrico) e le conseguenze della dipendenza dalla cocaina, dalla quale si è liberato dopo lunghi soggiorni in centri di disintossicazione.[11]


Nonostante la poca esperienza nel ruolo, nel novembre 2008 fu nominato CT dell'Argentina[12] con il compito di condurre la nazionale nelle qualificazioni al mondiale di Sudafrica 2010, obiettivo raggiunto nell'ottobre 2009. L'esperienza sulla panchina della Selección si chiuse nel luglio 2010, dopo l'eliminazione ai quarti di finale del mondiale contro la Germania.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Problemi di salute


    • 1.2 Idee politiche


    • 1.3 Nella cultura di massa


    • 1.4 Controversie


      • 1.4.1 Problemi vari con la giustizia


      • 1.4.2 Controversie legali


      • 1.4.3 Dissidi con Grondona


      • 1.4.4 Altre vicende






  • 2 Caratteristiche tecniche


  • 3 Carriera


    • 3.1 Giocatore


      • 3.1.1 Club


        • 3.1.1.1 Formazione calcistica e primi passi in Argentina


        • 3.1.1.2 Boca Juniors


        • 3.1.1.3 Barcellona


        • 3.1.1.4 Vittorie con il Napoli


        • 3.1.1.5 Ultima stagione italiana


        • 3.1.1.6 Cessione al Siviglia e ritorno in patria


        • 3.1.1.7 Parentesi da allenatore e ritiro




      • 3.1.2 Nazionale


        • 3.1.2.1 Esordio e Mondiale 1982


        • 3.1.2.2 Messico 1986: Argentina campione


        • 3.1.2.3 Italia 1990


        • 3.1.2.4 USA 1994 e squalifica per doping






    • 3.2 Allenatore


      • 3.2.1 Nazionale argentina


      • 3.2.2 Al-Wasl


      • 3.2.3 Al-Fujairah


      • 3.2.4 Dorados






  • 4 Dopo il ritiro dall'attività agonistica


  • 5 Statistiche


    • 5.1 Presenze e reti nei club


    • 5.2 Cronologia presenze e reti in Nazionale


    • 5.3 Statistiche da allenatore


      • 5.3.1 Club


      • 5.3.2 Nazionale


      • 5.3.3 Nazionale nel dettaglio


      • 5.3.4 Panchine da commissario tecnico della nazionale argentina






  • 6 Palmarès


    • 6.1 Club


      • 6.1.1 Competizioni nazionali


      • 6.1.2 Competizioni internazionali




    • 6.2 Nazionale


    • 6.3 Individuale




  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Filmografia


    • 9.1 Speciali




  • 10 Voci correlate


  • 11 Altri progetti


  • 12 Collegamenti esterni




Biografia




Il figlio naturale Diego Sinagra nel 2008


Nato a Lanús da Diego e Dalma, è padre di cinque figli: Dalma Nerea (1987) e Gianinna Dinorah (1989), nate dal matrimonio con Claudia Villafañe – sposata nel 1984 e dalla quale ha poi divorziato nel 2004 –, Diego Sinagra (1986), nato dalla relazione con Cristiana Sinagra e non riconosciuto da Maradona fino al 2007,[13] Jana (1996), dalla relazione con Valeria Sabalaín e Diego Fernando (2013), nato dalla relazione con Veronica Ojeda. Nel 2009 nasce Benjamin, figlio del calciatore Sergio Agüero e di Gianinna e primo nipote di Maradona.[14]


Il 5 luglio 2017 ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli a palazzo San Giacomo con conseguente festa a Piazza del Plebiscito.[15]


Anche suo figlio Diego jr. è calciatore, così come lo sono stati i suoi fratelli Hugo e Raúl (detto Lalo) e come lo sono i suoi nipoti Diego Hernán Valeri[16] e i gemelli Nicolás e Santiago Villafañe.


Problemi di salute


Dai primi anni ottanta fino al 2004 Maradona fu dipendente dalla cocaina: egli ammise, nella sua autobiografia pubblicata nel 2000, di aver iniziato a farne uso dal 1983 quando giocava nel Barcellona. Durante il suo soggiorno a Napoli il consumo divenne una vera e propria tossicodipendenza, che cominciava ad interferire con la sua capacità di giocare a calcio.[17]
Negli anni successivi al suo ritiro, la sua salute peggiorò progressivamente: alla mezzanotte del 1º gennaio 2000, durante una vacanza a Punta del Este (in Uruguay), dovette essere trasportato d'urgenza nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale locale, il Cantegril. Qui gli fu riscontrata una aritmia ventricolare e una crisi ipertensiva: nella successiva conferenza stampa, i medici dichiararono di aver riscontrato danni al muscolo cardiaco e il suo rappresentante Coppola affermò che il ricovero non era dovuto all'abuso di cocaina, ma al fatto che Maradona soffrisse di ipertensione:[18]. In realtà le analisi del sangue e delle urine rilevarono tracce di cocaina: fu pertanto coinvolta la polizia uruguaiana, alla quale Maradona dovette rispondere anche se il solo consumo non era considerato reato.[18] Due settimane dopo Maradona fu dimesso e si recò a Cuba, dove rimase per qualche tempo, per iniziare un piano di riabilitazione e disintossicazione.[19]


Il 18 aprile 2004 Maradona fu nuovamente ricoverato d'urgenza nella clinica Suizo-Argentina di Buenos Aires, questa volta per un infarto e una nuova crisi ipertensiva dovuti a un'overdose di cocaina.[20] Il respiratore artificiale fu rimosso il 23 aprile ma Maradona rimase in terapia intensiva fino a quando fu dimesso, il 29 aprile. Entrò il 9 maggio nella clinica neuropsichiatrica "Del Parque" per iniziare un nuovo ciclo di disintossicazione: dopo 3 mesi cercò di ripartire per Cuba, ma la sua famiglia si oppose avendo ottenuto la responsabilità legale sulle azioni di Maradona, dato che egli non era in grado di esercitarla in base al codice civile argentino.[21] Il trattamento pertanto continuò in Argentina.


Lontano dall'attività sportiva e a causa degli eccessi con cibo e cocaina, Maradona aumentò considerevolmente di peso, arrivando a pesare 120 chili nel febbraio del 2005. Il 6 marzo 2005 si fece ricoverare in una clinica di Cartagena de Indias (Colombia) specializzata nelle cure contro l'obesità:[22] tramite un intervento gli venne impiantato un bypass gastrico che, grazie anche ad un regime alimentare controllato, gli permise di perdere più di 50 chili.


Il 29 marzo 2007 fu nuovamente ricoverato all'ospedale Güemes di Buenos Aires a causa di un'epatite dovuta all'eccesso di alcool, aggravata da un nuovo aumento di peso e dall'abuso di sigari cubani.[23] Ciò costrinse Maradona a una degenza di circa due settimane e fu dimesso l'11 aprile. Il suo medico personale, Alfredo Cahe, dichiarò: "quello che mi preoccupa è il suo entourage, perché tutti quelli che gli si avvicinano lo fanno per approfittarsi di lui. E da quando ha cominciato con il cosiddetto showbol mangia e beve in quantità eccessive".[24] Due giorni dopo essere stato dimesso, Maradona avvertì un nuovo malore che lo costrinse a un ennesimo ricovero, questa volta nella clinica privata Madre Teresa di Calcutta di Buenos Aires, dove rimase fino al 21 aprile. Circolarono alcune notizie riguardo alla sua morte[25] che furono subito smentite, così come le voci precedenti che lo dichiaravano morto in un incidente automobilistico.[26] Per curare la sua dipendenza dall'alcool, rimase per due settimane nelle clinica psichiatrica Avril, dalla quale fu dimesso il 7 maggio.[27] Il giorno dopo apparve in televisione, dichiarando di aver smesso di bere e di non usare droga da due anni e mezzo.[28]


Il 14 gennaio 2012, dopo la vittoria per 7-1 contro l'Al-Ahli Club, viene ricoverato a Dubai dopo aver sofferto di lievi complicazioni di calcoli renali. Maradona, dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico,[29][30][31][32] viene dimesso dall'ospedale il 16 gennaio.[33][34]


Nel novembre 2015 a Maracaibo (Venezuela) si sottopone a un secondo intervento di bypass gastrico.[35]


Idee politiche




Maradona con Alberto Fernández, capo di gabinetto del governo argentino, nel 2006


Maradona ha mantenuto per diversi anni una discontinua ma forte amicizia con l'ex Presidente dell'Argentina, il neoliberista di destra Carlos Saúl Menem.[36] Nel 1999 ha festeggiato con lui il trionfo alle elezioni presidenziali del radicale Fernando de la Rúa[37] che ottenne più voti del peronista Eduardo Duhalde (principale rivale di Menem all'interno del partito). Maradona gli fece visita mentre era agli arresti domiciliari nel 2001, accusato di aver favorito durante il suo mandato un traffico illecito di armi con Croazia e Ecuador.[38] Lo stesso Menem partecipò nel 2000 alla presentazione dell'autobiografia di Maradona, Yo soy el Diego, dedicata tra gli altri anche a lui.[39]


Negli ultimi anni, il giocatore ha espresso il suo appoggio a diversi politici di sinistra. All'inizio del suo primo tentativo di riabilitazione a Cuba ha stretto amicizia con il leader cubano Fidel Castro, che ha poi appoggiato anche pubblicamente. Ha inoltre espresso ammirazione per l'argentino Ernesto 'Che' Guevara: dello stesso ha dichiarato nella sua autobiografia, riferendosi anche a Jorge Rafael Videla: "Tipi come Videla fanno sì che il nome dell'Argentina sia malvisto all'estero; al contrario, gente come il Che ci fa sentire orgogliosi".[40] Segni di questa ammirazione sono due tatuaggi che Maradona si è fatto fare, rispettivamente di Guevara sul braccio destro e di Castro nella gamba sinistra.[41] Ha anche riconosciuto il lavoro dell'ex presidente argentino Néstor Kirchner, che incontrò nel 2004.[42] Nell'ottobre del 2007 manifestò pubblicamente il suo appoggio alla candidata Cristina Fernández de Kirchner.[43]




Maradona nel 2010 alla Casa Rosada alle esequie di Néstor Kirchner, assieme alla vedova Cristina e al presidente boliviano Evo Morales.


Nel 2005 si recò in Venezuela per incontrare il presidente Hugo Chávez, che lo ricevette a Miraflores. Dopo questo incontro Maradona affermò di essere andato in Venezuela per "incontrare un grande uomo", ma di avere invece "incontrato un gigante".[44] Nel novembre dello stesso anno Maradona fu uno dei partecipanti di spicco al Vertice dei Popoli, chiamato anche "controvertice" in opposizione al 4º Summit delle Americhe a Mar del Plata. Iniziò la sua partecipazione il 3 dello stesso mese, salendo a bordo dell'Expreso del Alba, un treno che partì da Buenos Aires e che trasportò 160 partecipanti al "controvertice", tra i quali il candidato alla Presidenza della Bolivia Evo Morales.[45]


Il Vertice dei Popoli, dal quale emerse avversione per l'imperialismo neoliberale e il rifiuto a George W. Bush (Maradona in particolare vestì una t-shirt con la scritta Stop Bush[46] e si riferì al presidente degli Stati Uniti come "immondizia umana"[47]), contava oltre all'argentino la presenza del presidente venezuelano Hugo Chávez, Silvio Rodríguez, Adolfo Pérez Esquivel e le Madri di Plaza de Mayo. La partecipazione di Maradona generò la reazione negativa di vari politici, tra i quali il presidente messicano Vicente Fox.[48] Nell'agosto 2007 Maradona andò oltre, apparendo nello show televisivo settimanale di Chavez dichiarando: "Odio tutto ciò che viene dagli Stati Uniti, lo odio con tutte le mie forze".[49] Alla fine del 2007 Maradona si dichiarò vicino al popolo iraniano, in quanto avversario del presidente Bush, e donò la sua maglia numero 10 al leader iraniano Mahmud Ahmadinejad: il gesto scatenò le polemiche della comunità ebraica in Argentina, date le precedenti dichiarazioni del presidente iraniano sull'Olocausto.[50]


Il 14 marzo 2008 appoggiò l'idea della Bolivia di continuare a giocare le partite di calcio in altura, sopra i 2700 metri sul livello del mare, in contrasto con quanto espresso dalla FIFA e dal suo presidente Joseph Blatter (riguardo alla difficoltà, per squadre non abituate, di giocare a certe altitudini).[51]


Il 27 ottobre 2010, alla morte dell'ex presidente argentino Néstor Carlos Kirchner, Maradona ha accompagnato sua moglie Cristina Fernández de Kirchner ai funerali di Stato del marito.[52]


Nella cultura di massa




Graffito raffigurante Maradona nei Mondiali dell'86


Sin dalla vittoria del Mondiale 1986, gli argentini usano il nome di Maradona per farsi riconoscere come suoi compatrioti in tutte le parti del mondo: in Argentina e a Napoli il campione argentino è indicato come simbolo ed eroe dello sport[53] (lo sportivo è infatti un mito "democratico", in quanto pone le sue basi nella gente comune: è infatti rappresentante del popolo e dei suoi valori[53]). Maradona incarnò perfettamente questo spirito, date le sue umili origini e la sua originaria bassa condizione sociale: i molteplici guadagni non gli fecero perdere i modi di esprimere e il vocabolario proprio della frangia meno agiata della popolazione. A ciò si aggiunse il suo schierarsi contro i "poteri forti": in particolar modo con i napoletani che lo videro come un rappresentante degli "oppressi" del Sud Italia che lottava contro lo "strapotere" delle squadre del Nord.[53] Numerose furono anche le "battaglie" combattute contro i "poteri forti" come la FIFA (e il suo presidente Havelange), e la AFA presieduta da Grondona.[54]


Fu anche per questo e non solo per le sue prodezze nei campi di calcio che Maradona venne in pratica idolatrato sia dagli argentini che dai napoletani.[55] A Rosario, in Argentina, i suoi tifosi fondarono nel 1998 la Iglesia Maradoniana (Chiesa di Maradona),[56] dove il calendario si calcola contando gli anni dalla sua nascita: il suo quarantatreesimo compleanno, nel 2003, rappresentò l'inizio dell'anno 43 d.D. - después de Diego (dopo Diego). Se alla sua nascita la chiesa contava 200 membri, i fedeli raccolti anche tramite il sito ufficiale raggiunsero gli 80.000, tra cui alcuni giocatori famosi come Michael Owen, Ronaldinho e Juan Román Riquelme.[56] Il 26 dicembre 2003 la sua prima squadra, l'Argentinos Juniors, inaugurando il nuovo stadio costruito nel quartiere di La Paternal a Buenos Aires, decise di dedicarglielo chiamandolo Estadio Diego Armando Maradona: il nome fu ufficializzato il 10 agosto 2004.[57] Inoltre ha un monumento situato nel museo del Boca Juniors, all'interno della Bombonera,[58] una statua nella cittadina di Bahía Blanca[59] e numerose altre sculture in diverse parti del mondo.




L'altarino dedicato a Maradona, in via San Biagio dei Librai a Napoli.


A Napoli, in una via pubblica, gli fu dedicato addirittura un altarino con una foto nella quale indossa la maglia del Napoli e un suo capello in una teca, dove i tifosi si recavano prima delle partite a chiedere la "grazia calcistica". L'11 maggio 1991 fu celebrato nella città partenopea un convegno in onore di Maradona, intitolato Te Diegum, al quale presero parte molti intellettuali tifosi della squadra azzurra. Il report di questa esperienza (oltre che della sua preparazione) è riportato in un libro omonimo, pubblicato nello stesso anno.[60]


Il 15 agosto 2005 debuttò come conduttore del programma televisivo argentino La Noche del 10, che fu molto seguito.


Oltre a ciò e alla sua autobiografia Yo soy el Diego, pubblicata nel 2000 e subito diventata un bestseller, Maradona è stato citato in numerosi libri, fumetti e film, oltre ad aver recitato in diversi camei in serie televisive. A lui furono dedicate diverse canzoni da artisti più o meno famosi, come Rodrigo Bueno, che interpretò La mano de Dios. Altri furono i Mano Negra con Santa Maradona, Charly García con Maradona blues, i Teflon Brothers con Maradona (kesä '86), gli Attaque 77 con Francotirador, Manu Chao con La vida tombola, Pino Daniele con Tango della buena suerte e altri.


Controversie


Problemi vari con la giustizia


Nel corso degli anni, Maradona è stato implicato in diversi procedimenti giudiziari, in parte risolti fuori dai tribunali. Quelli che hanno avuto più risalto sono sicuramente quelli legati alla paternità, ma diversi sono stati quelli per droga, aggressione e questioni economiche.
I primi processi furono intentati a causa della droga: a seguito della positività per doping durante la sua permanenza a Napoli, la giustizia sportiva, nell'aprile 1991, lo condannò a 15 mesi di squalifica,[61] mentre nel settembre dello stesso anno la giustizia ordinaria gli inflisse una pena di 14 mesi di prigione per possesso di stupefacenti, anche se Maradona non entrò mai in carcere.[62] Nonostante la cocaina in sé non sia considerata sostanza dopante, poiché peggiora le prestazioni sportive, le autorità possono comunque provvedere alla squalifica se la positività è accertata durante il periodo della gara.[11]


Pochi mesi dopo la positività, rientrato a Buenos Aires ad aprile, fu sorpreso in possesso di cocaina dalla polizia nel suo appartamento: fu trattenuto per una notte e liberato il giorno dopo, pagando una cauzione di 20.000 pesos, non fu processato penalmente ma venne condannato a sottoporsi ad un trattamento di riabilitazione.[63]


Il 2 febbraio 1994, pochi mesi prima del Mondiale, un gruppo di giornalisti circondò la casa di Maradona: in tutta risposta l'argentino sparò loro con un fucile ad aria compressa, venendo per questo condannato, anni dopo, a due anni di prigione con la condizionale e all'indennizzo dei giornalisti colpiti dagli spari.[64]


Nel chiudere il contratto con il suo procuratore Guillermo Coppola, nel 2003 fu iniziata una causa nella quale il giocatore chiedeva il pagamento di due milioni di dollari, riguardanti la scomparsa di soldi guadagnati anche grazie alla partecipazione ad alcune partite promozionali.[65] Dopo il fallimento di varie udienze di conciliazione, Maradona decise nell'aprile 2008 di ritirare la querela.[66]


Nel 2006 Maradona fu accusato di lesioni lievi ai danni di una coppia, ferita dai vetri di una cabina telefonica alla quale era andato addosso con la sua jeep il 10 febbraio dello stesso anno.[67] Secondo alcuni testimoni l'argentino lasciò il luogo dell'incidente senza fornire i suoi dati né quelli relativi al suo mezzo. Maradona, interpellato, negò di possedere il mezzo incriminato e, supportato da alcuni testimoni, dichiarò che egli non fu mai presente sul posto.[68] Dopo che l'ex calciatore non si presentò in tribunale a seguito di cinque citazioni, il giudice Gonzalo Rúa emanò un ordine di "comparizione forzata" nei suoi confronti: fu per questo fermato all'aeroporto di Ezeiza e portato in tribunale dove gli fu notificato ufficialmente l'atto.[67]


Controversie legali




Diego Armando Maradona nel 2006


Da un esposto depositato nel 1991 da due sindacalisti in riguardo ai maxi stipendi dei giocatori del Napoli, partì un'indagine che portò all'accusa di evasione fiscale per Maradona durante gli ultimi due anni di permanenza a Napoli. Anche Careca e Alemão furono accusati dello stesso reato.[69] Il giornalista Gianni Minà spiegò come i dirigenti del Napoli in realtà facessero firmare ai giocatori due contratti, uno da calciatori e uno per i diritti d'immagine:[70] questa procedura fu vista dalla Guardia di Finanza come evasione e lasciò del tempo per permettere agli accusati di pareggiare i conti ma Maradona, al contrario di alcuni ex-compagni di squadra come Careca ed Alemão,[71] poi assolti, non prese provvedimenti, .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}forse perché non era più in Italia.[senza fonte]


Tornato in Italia nel 2001, all'aeroporto di Fiumicino venne braccato da 70 finanzieri che gli notificarono l'atto. Vista la legge che prevede l'aumento della mora con il passare degli anni, una sentenza della Corte di cassazione il 17 febbraio 2005 condannò il giocatore al pagamento di 31 milioni di euro.[72] A maggio 2008 la cifra ha toccato quota 34 milioni di euro a causa degli interessi accumulati (circa 3.000 euro al giorno).[71]
A questo proposito, la Guardia di Finanza sequestrò il suo compenso di 3 milioni di euro percepiti nel 2005 per la partecipazione al programma televisivo italiano Ballando con le stelle.[72]


Inoltre il 6 giugno 2006, in occasione della manifestazione di beneficenza "Giugliano Cuore" nell'omonima cittadina a nord di Napoli, fu fermato e accompagnato in caserma dalla Guardia di Finanza e gli furono pignorati due Rolex d'oro del valore di 10.000 euro.[69][73]


Il 18 settembre 2009, durante un soggiorno a Merano, gli vennero ulteriormente pignorati due orecchini del valore di 4.000 euro.[72] Nel gennaio 2010 il calciatore del Palermo Fabrizio Miccoli, grande fan di Maradona, ha acquistato all'asta per 25.000 euro[74] l'orecchino. Di recente Miccoli ha dichiarato di volerlo restituire al suo proprietario originale, a patto che la consegna avvenga di persona.[75]


Il 26 febbraio 2013 Maradona, in visita a Napoli, ha firmato un'istanza di autotutela che documenta come non ha mai ricevuto la notifica dell'accertamento che quindi, secondo i legali, non esiste. In conferenza stampa ha attaccato il fisco italiano, si è dichiarato innocente dalle accuse di evasione (ora la cifra tocca i 6 milioni + 34 di interessi e sanzioni), ha addossato le colpe ai suoi procuratori (Coppola e Franchi) e ai dirigenti del Napoli che firmavano i contratti all'epoca (Ferlaino, Gallo ed Ellenio), ha dichiarato di voler incontrare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha ringraziato Fabrizio Miccoli per aver acquistato il suo orecchino pignorato con l'intento di restituirglielo.[76][77][78] Miccoli ha subito fatto sapere che "farò di tutto per mettermi in contatto con lui quanto prima, per organizzare un incontro e restituirgli finalmente il suo orecchino".[79]


Il 18 ottobre seguente Maradona, a Milano per presentare una collana di DVD celebrativa della Gazzetta dello Sport, in albergo riceve la visita dei funzionari di Equitalia che gli notificano un avviso di mora da oltre 39 milioni di euro e lui, al secondo tentativo, ha aperto firmando l'atto per il recupero del credito alla presenza del suo avvocato Angelo Pisani. Equitalia entro 6 mesi potrà quindi avviare le azioni di recupero del debito come il pignoramento delle somme a titolo di compensi per partecipazioni televisive e sponsorizzazioni.[80]
Due giorni dopo, durante la trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio, ha compiuto un gesto volgare verso Equitalia.[81][82]


Il 31 maggio 2014, Equitalia decide la sospensione dei pignoramenti presso terzi delle somme di cui risulta creditore.[83]


Nel febbraio 2015 la commissione tributaria provinciale di Napoli respinge il suo ultimo ricorso che chiedeva di usufruire del condono del Calcio Napoli al quale in passato non ha aderito pur potendo farlo; Maradona deve pagare anche 15.000 euro di spese legali.[84]


Il 19 luglio 2016 partirà il processo per diffamazione a suo carico per aver accusato Attilio Befera, ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, "di essere vittima di una strumentale persecuzione".[85]


Dissidi con Grondona




Julio Grondona, storico presidente della federcalcio argentina (AFA) e vicepresidente FIFA


Ha avuto anche alcuni diverbi e litigi con Julio Grondona, presidente della federcalcio argentina (AFA) e vicepresidente FIFA che nel 2008 aveva scelto Maradona come C.T. e poi lo aveva esonerato nel 2010 secondo Maradona non mantenendo la parola data. Nel dicembre 2010 Grondona ha accusato Maradona di far ancora uso di stupefacenti. Maradona ha risposto dicendo che Grondona è un anziano che ha perso il senno e che all'interno dello staff tecnico della nazionale ha messo Sergio Batista e Alberto "Chirola" Rodríguez che in passato avevano avuto gli stessi suoi problemi di droga.


Nel maggio del 2011 Maradona accusa Grondona di aver fatto dopare i giocatori della nazionale del 1994 prima dello spareggio contro l'Australia valevole per la qualificazione a USA '94.[86][87] Grondona ha ribattuto dicendo che non aveva fatto effettuare i test antidoping per il bene di Maradona, e perché non poteva sapere con certezza cosa avessero preso i giocatori nelle loro squadre di club. Ha poi negato che tutto ciò fosse stato fatto per permettere l'assunzione di sostanze proibite ai giocatori.[88] Maradona ha poi annunciato di volere fare causa a Grondona, che aveva fatto delle dichiarazioni fuori luogo su di lui.[89] Poco tempo dopo l'avvocato Kalbermatten, difensore di Maradona, afferma di voler portare Grondona in tribunale e in galera per porre fine alla sua dittatura nel calcio e per farlo uscire dall'AFA e dalla FIFA.[90]


Altre vicende


Nel gennaio del 2006, mentre si trovava in vacanza in Polinesia, fu accusato di aver rotto un bicchiere ed aver dato un pugno in testa ad una donna, colpevole di aver avuto un alterco con sua figlia Gianinna: la questione venne risolta con un accordo tra le parti.[91]


Nel luglio 2007, il narcotrafficante colombiano Hernando Gómez Bustamante, uno dei capi del cartello della droga Norte del Valle, poco prima di essere estradato negli Stati Uniti ha assicurato che, quand'era agli arresti a Cuba, diede 50.000 dollari a Diego Maradona affinché influisse sul governo de L'Avana in modo da evitare l'estradizione.[92]


Nel febbraio 2008 se l'è presa col tennista Potito Starace (tifoso del Napoli e di Maradona) arrivando ad insultarlo dagli spalti durante la partita contro David Nalbandian, nel torneo ATP di Buenos Aires, al punto che solo l'intervento del giudice di sedia ha fatto smettere Maradona dal continuare ad insultare Starace.[93] Un mese dopo l'accaduto, il campione argentino si è scusato ufficialmente con il tennista italiano del comportamento avuto durante l'incontro.[94] Ma il tennista non ha gradito le scuse.


Tra le varie pubblicità da lui girate, quella che generò più polemiche fu quella della bibita brasiliana Guaraná Antarctica, dove Maradona compariva come un membro della Nazionale di calcio brasiliana, indossando la classica divisa color oro e cantando l'inno nazionale brasiliano con Kaká e Ronaldo. Maradona si svegliava improvvisamente, rendendosi conto di aver vissuto un incubo provocatogli dall'abuso di Guaraná Antarctica.[95] Lo spot generò molte polemiche nei mass media argentini, sebbene fosse stato trasmesso solo in Brasile; i fan ne vennero a conoscenza tramite YouTube.[96]


Caratteristiche tecniche


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«Diego era capace di cose che nessuno avrebbe potuto eguagliare. Le cose che io potrei fare con un pallone, lui potrebbe farle con un'arancia.»


(Michel Platini[97])



Maradona segna il "Gol del secolo" contro l'Inghilterra a Messico 1986


Maradona era un centrocampista offensivo[98][99] dotato di grande carisma[100][101] e personalità estroversa.[102] Mancino,[100] era rinomato per la visione di gioco,[99][100] il controllo di palla,[103] la precisione nei passaggi[103] e l'eccezionale abilità nel dribbling;[100][103][104][105] secondo Johan Cruijff, la maestria di Maradona era tale da infondere l'impressione che la sfera gli restasse incollata al piede.[106]


Pur non raggiungendo i 170 cm di altezza, aveva comunque una struttura fisica compatta e, grazie alle sue gambe forti[100] e al baricentro basso, era in grado di resistere efficacemente alla pressione fisica avversaria durante la sua corsa col pallone tra i piedi.[107] Dotato di grande fantasia[98][99] e intelligenza tattica,[101][108] specialista della rabona,[109] era inoltre un ottimo finalizzatore,[100][103] nonché abilissimo esecutore di calci piazzati.[103][110][111] Alle eccellenti doti tecniche univa un notevole spirito di sacrificio che, all'occorrenza, gli permetteva di contribuire con profitto alla fase difensiva della propria squadra.[4]


Sapeva imprimere alla palla curvature estreme, come dimostra il goal da calcio d'angolo contro la Lazio [112] o quello dal dischetto di centrocampo, con un "kick off" di 45 metri dopo il fischio d'inizio con gli Argentinos Juniors. [113][114]


Carriera


Giocatore


Club


Formazione calcistica e primi passi in Argentina

Maradona iniziò a giocare a calcio nella squadra del padre, l'Estrella Roja, di cui Diego era il talento più apprezzato. L'acerrima antagonista era la squadra del miglior amico di Maradona: Goyo Carrizo. Fu proprio questi a farlo partecipare ad una selezione nelle giovanili dell'Argentinos Juniors di Buenos Aires. Entrò così a far parte delle Cebollitas (Cipolline), la squadra giovanile dell'Argentinos, il 5 dicembre 1970 a 10 anni.[115] Il suo primo allenatore fu Francisco Cornejo, che all'inizio non credette alla giovane età di Maradona (gli fu addirittura richiesto un documento, che però non aveva con sé al momento del provino[116]). Con lui in rosa, la squadra giovanile raggiunse una striscia di 136 risultati utili consecutivi.[116]


Maradona iniziò la sua carriera da professionista nell'Argentinos Juniors nel 1976, debuttando con la maglia numero 16 il 20 ottobre nella partita contro il Talleres,[117] dieci giorni prima di compiere sedici anni. Poco prima di farlo esordire l'allora allenatore dell'Argentinos Juniors, Juan Carlos Montes, disse a Maradona: "Vai Diego, gioca come sai".[118] In tutta risposta, Diego fece subito un tunnel al primo avversario che gli si parò davanti, Juan Domingo Patricio Cabrera.[118] Iniziò così a giocare spezzoni di partite fino a diventare titolare. I primi gol nell'Argentinos arrivarono il 14 novembre dello stesso anno, con una doppietta al San Lorenzo.[119] Nel 1978 divenne capocannoniere del campionato argentino con 22 reti, [120] di cui una dal dischetto di centrocampo dopo il fischio d'inizio. [121]


Nel 1979 e nel 1980 vinse il Pallone d'Oro sudamericano, il premio che spetta al miglior giocatore del continente.[122] Sempre nel 1980 mise già a segno uno dei più bei gol della sua carriera nella partita contro il Deportivo Pereira disputata il 19 febbraio. Lui stesso ha affermato che si tratta del più bel gol in assoluto da lui realizzato.[123][124][125][126]


Boca Juniors



Un giovane Maradona esultante al Boca Juniors nel 1981


Trasferitosi al Boca Juniors, la squadra per la quale tifava il padre, nella trattativa, oltre a un conguaglio pari a 2 milioni di dollari, hanno fatto il percorso inverso Salinas, Santos, Bordón, Zanabria e Randazzo.[127] Per il passaggio alla nuova squadra fu organizzata un'amichevole con l'Argentinos, il 20 febbraio 1981. Maradona giocò il primo tempo con i vecchi compagni e la ripresa con il Boca Juniors. L'amichevole finì 3-2 per l'Argentinos, con un gol di Maradona. Due giorni dopo il debutto ufficiale alla Bombonera, il Boca vinse contro il Talleres per 4-1, con doppietta di Maradona. Un infortunio lo fermò per quattro giornate,[128] e al suo rientro segnò 28 gol in 40 partite e guidando il Boca Juniors alla vittoria del Campionato Metropolitano di Apertura 1981.


L'anno successivo, a causa di problemi economici, il Boca Juniors dovette privarsi di Maradona, non essendo in grado di pagare il suo trasferimento definitivo (Maradona era arrivato in prestito).[129] Si fece quindi avanti il Barcellona, con l'offerta di un milione e duecentomila peseta spagnole (pari a circa dodici miliardi di lire). L'ufficializzazione poté arrivare solo dopo i Mondiali del 1982, disputati proprio in Spagna e per i quali Maradona - al contrario di quattro anni prima - venne convocato.


In un'intervista del 2013 ha raccontato: "Prima che io andassi al Barcellona la Juventus mi ha contattato attraverso Omar Sivori, ma io in quel momento ero troppo piccolo e non avevo voglia di andarmene dall'Argentina, e poi l'avvocato Agnelli aveva un grosso problema con la Fiat, e portare un giocatore come me, con quello che costavo, poteva far restare male tutti gli operai della Fiat e non ne abbiamo parlato più. Sono rimasto in Argentina".[130]


Barcellona

Il 5 giugno 1982 diventò un giocatore del Barça dell'allora presidente Josep Lluís Núñez;[131] rimediò diversi infortuni sino a che un'epatite virale lo allontanò dai campi per oltre tre mesi.[132] In Coppa delle Coppe i catalani furono eliminati ai quarti di finale dall'Austria Vienna, e Maradona poté giocare solo la partita di ritorno allo stadio Camp Nou di Barcellona a causa dell'epatite che ancora lo debilitava.[132] A fine annata il Barça ottenne il quarto posto nel campionato spagnolo, vincendo la Coppa del Re, sconfiggendo il 4 giugno 1983 in finale il Real Madrid, e la Copa de la Liga nella doppia finale sempre contro il Real Madrid (2-2 all'andata il 26 giugno 1983 e 2-1 al ritorno il 29 giugno 1983), con un gol di Maradona in entrambe le partite.




Maglia autografata di Maradona al museo del Barcellona


La stagione 1983-1984, con César Luis Menotti sulla panchina del Barça, cominciò meglio: a settembre, alla prima partita di Coppa delle Coppe contro la squadra tedesca del Magdeburgo, Maradona segnò una tripletta e la partita terminò 5-1. Alla quarta giornata di campionato, durante l'incontro fra Barcellona e Athletic Bilbao, mentre la partita era sul 4-0 a favore del Barça, Maradona subì un infortunio per un fallo del difensore dell'Athletic Andoni Goikoetxea Olaskoaga. Durante il suo infortunio il Barça vinse la Supercoppa spagnola nella doppia finale con l'Athletic Bilbao (1-3 all'andata il 26 ottobre 1983 e 0-1 al ritorno il 30 novembre 1983).


Rientrato all'inizio del 1984, grazie alle cure del suo medico di fiducia Ruben Dario Oliva,[133] Maradona condusse il Barcellona a sei risultati utili consecutivi, fino a quando una sconfitta di 2-1 contro il Real Madrid fermò i blaugrana. Intanto a marzo riprese la Coppa delle Coppe: il Barcellona contro il Manchester Utd vinse 2-0 la gara d'andata, ma il 3-0 del ritorno per gli inglesi lo condannò all'eliminazione.


La stagione 1983-1984 vide di nuovo il Barça lontano dal primo posto nella Liga. Maradona giocò 16 partite in cui segnò 11 gol. A maggio si tenne la finale di Coppa del Re fra Barça e Athletic Club, gara che segnava l'occasione per Maradona per rincontrare Goikoetxea. Alla fine della partita, vinta dal Bilbao per 1-0, Maradona si avventò contro il giocatore basco, innescando una rissa tra le due squadre.[134][135] In seguito si scusò personalmente in un incontro ufficiale con il re di Spagna Juan Carlos.[136]









«Mi stanno uccidendo, non possono più tenermi in questa incertezza. Il Barcellona deve decidere prima possibile se tenermi ancora oppure no. Ormai mi sembra quasi tutto fatto, tra l'altro l'offerta del Napoli non può che essere considerata ottima.»


(Maradona prima del suo passaggio al Napoli[137])

Ripresosi completamente dall'infortunio, Maradona fu ingaggiato dalla società italiana del Napoli per 13 miliardi e mezzo di lire.[138] Il contratto fu firmato senza che il Napoli avesse la liquidità per regolarizzare l'acquisto; il denaro venne versato solo in un secondo momento.[138]


Vittorie con il Napoli








«Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.»


(Maradona il 5 luglio 1984 alla presentazione ufficiale allo stadio San Paolo[137])

Il 5 luglio 1984 Maradona venne presentato ufficialmente allo stadio San Paolo e fu accolto da circa ottantamila persone, che pagarono la quota simbolica di mille lire per vederlo.[139] Nella prima stagione il Napoli raggiunse una posizione di centro classifica, mentre l'anno successivo ottenne il terzo posto.


Sotto la guida dell'allenatore Ottavio Bianchi, il Napoli vinse il suo primo scudetto nel campionato 1986-1987, stagione in cui batté dopo trentadue anni la Juventus al Comunale di Torino. Il 10 maggio 1987 il club partenopeo pareggiò per 1-1 la partita casalinga con la Fiorentina, aggiudicandosi aritmeticamente il suo primo scudetto. Il Napoli vinse anche la sua terza Coppa Italia, vincendo tutte le 13 gare, comprese le due finali disputate contro l'Atalanta. L'accoppiata scudetto/coppa fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al Grande Torino e alla Juventus.


Nella stagione 1987-1988 il Napoli di Ottavio Bianchi partecipò per la prima volta alla Coppa dei Campioni, da cui fu eliminato dopo un doppio confronto con il Real Madrid. In campionato il Napoli, fino alla ventesima giornata, mantenne cinque punti di vantaggio sulla seconda, quindi si fece superare dal Milan, perdendo quattro delle ultime cinque partite. Maradona fu capocannoniere del torneo con 15 reti all'attivo. Nel 1994 un pentito camorrista sostenne che Maradona e compagni avessero venduto lo scudetto su pressioni del Clan Giuliano di Forcella che, in caso di vittoria dello scudetto da parte dei partenopei, avrebbe perso decine di miliardi nelle scommesse clandestine,[140] accuse che successivamente si riveleranno infondate.[141]




Maradona deluso dopo una sconfitta subita dai partenopei nel torneo di Serie A 1988-1989


Nel 1989 il Napoli sfiorò la tripletta, concludendo il campionato ancora al secondo posto, dietro l'Inter dei record, arrivando in finale di Coppa Italia e vincendo la Coppa UEFA (terzo titolo internazionale) dopo aver battuto nella doppia finale lo Stoccarda (2-1 all'andata e 3-3 al ritorno). Durante l'estate del 1989, Maradona fu quasi sul punto di trasferirsi all'Olympique Marsiglia: aveva già firmato il contratto, ma poi il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, bloccò la trattativa.[142]


Nella stagione 1989-1990 a Bianchi subentrò Albertino Bigon. Maradona non giocò le prime partite della stagione e venne sostituito da Gianfranco Zola, rientrando presto in squadra. Il campionato fu riconquistato dal Napoli con Maradona pronto a presentarsi al mondiale di Italia 1990 fregiandosi del titolo di campione d'Italia.


Ultima stagione italiana

La stagione 1990-1991 cominciò con la vittoria nella Supercoppa italiana del 1990 ottenuta battendo la Juventus per 5-1. Nelle prime tre partite di campionato, invece, la squadra ottiene un punto. In Coppa dei Campioni, dopo la doppia vittoria sugli ungheresi dello Újpesti Dózsa, al secondo turno il Napoli incontrò lo Spartak Mosca; l'andata al San Paolo finì in parità, 0-0, e in occasione della partita di ritorno in Russia Maradona non partì con la squadra, bensì noleggiò un aereo privato ed arrivò a Mosca solo la sera successiva; il caso fu ampiamente affrontato dalla stampa italiana, che tra l'altro riportò alcune dichiarazioni di Luciano Moggi (allora dirigente del Napoli) e Albertino Bigon.[143] Maradona entrò in campo solo nel secondo tempo, l'incontro finì 0-0 anche dopo i supplementari e i russi vinsero la partita ai rigori (nonostante Maradona avesse siglato il suo).




Maradona, capitano del Napoli, solleva la Supercoppa italiana 1990


L'esperienza italiana di Maradona finì il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping effettuato al termine della partita di campionato Napoli-Bari (1-0) che diede il responso di positività alla cocaina.[144][145] Il Napoli chiuse la stagione 1990-1991 al settimo posto.









«So di aver fatto del male prima di tutto a me stesso e quindi alla mia famiglia, alle mie figlie. Credo che in futuro imparerò a volermi più bene, a pensare di più alla mia persona. Non mi vergogno però. Non ho fatto male a nessuno, salvo a me stesso e ai miei cari. Mi dispiace, sento una profonda malinconia, soltanto questo. (...) Non voglio più essere costretto a giocare anche quando non sono in grado, a farmi infiltrare di cortisone perché devo essere in campo per forza per gli abbonamenti, per gli incassi, perché bisogna vincere a qualunque costo per lo scudetto o per la salvezza, perché in ogni partita ci si gioca la vita. A me gli psicologi stanno cercando di levarmi il vizio della cocaina, non quello di vivere.»


(Lo sfogo di Maradona dopo la notizia della sua positività alla cocaina[137])

Nel 2000 il Napoli decise che mai più nessun calciatore avrebbe indossato una maglia col numero 10 appartenuto a Maradona. Nel 2004, a causa del fallimento e della successiva iscrizione al campionato di Serie C1 e per il regolamento della numerazione delle maglie di quest'ultima, il Napoli fu comunque costretto a ristampare la maglia con quel numero, fino al nuovo ritiro nel 2006, grazie alla promozione in Serie B.


Cessione al Siviglia e ritorno in patria

Dopo un anno e mezzo di squalifica per doping,[145] nel 1992, la carriera di Maradona riprese nel Siviglia. Dei 7,5 milioni di dollari dovuti al Napoli dalla squadra spagnola, la società italiana ne ricevette solo quattro: la FIFA, infatti, autorizzò il Siviglia a non completare il pagamento.[146][147]


Al Siviglia Maradona incontrò nuovamente Carlos Bilardo, l'allenatore dell'Argentina al mondiale del 1986. Maradona debuttò il 28 settembre 1992 contro il Bayern Monaco e il 4 ottobre giocò la sua prima partita nella Liga, in cui il Siviglia fu sconfitto dall'Athletic Bilbao per 2-1. Tornato anche nella nazionale argentina come capitano, vinse, nel 1993, il Trofeo Artemio Franchi, ovvero la coppa intercontinentale per nazioni (disputata, nella storia, per due volte; l'altra coppa fu vinta nel 1985 dalla Francia), superando la Danimarca vincitrice del campionato d'Europa 1992.


Il Siviglia fallì la qualificazione per la Coppa UEFA; in 25 partite Maradona segnò 5 gol e fu autore di 12 assist. Dopo solo una stagione, la sua esperienza sivigliana giunse al capolinea.


Maradona tornò a giocare in Argentina nel Newell's Old Boys. Il 31 ottobre 1993, un giorno dopo il suo compleanno, ritornò a giocare con la nazionale, a Sydney contro l'Australia per l'andata dello spareggio interzona di qualificazione al mondiale di Stati Uniti 1994. La partita finì 1-1 e la rete argentina di Abel Balbo fu propiziata da un cross di Maradona. Nella gara di ritorno del 17 novembre, al Monumental di Buenos Aires, l'Argentina vinse per 1-0, qualificandosi al mondiale statunitense.


Dopo 7 partite disputate, a seguito della partita contro l'Huracán, il 12 febbraio 1994, Maradona sciolse il contratto con il Newell's, recependo un milione e mezzo di dollari, la metà di quanto previsto dal contratto.[148] In seguito si ritirò per alcuni mesi dalle competizioni in attesa del mondiale di USA '94, tornando a giocare in nazionale il 20 aprile 1994.


Parentesi da allenatore e ritiro

A seguito della squalifica per doping rimediata durante il mondiale statunitense per positività all'efedrina, Maradona provò a lavorare come allenatore in due brevi periodi, guidando il Dep. Mandiyú di Corrientes (dal 3 ottobre al 30 dicembre 1994) e il Racing Club (dal 6 gennaio al 26 marzo 1995), senza successo. Nel primo caso le dimissioni furono dovute ad uno scontro con la dirigenza della squadra;[149] al momento delle dimissioni il Deportivo Mandiyú non era ancora in zona retrocessione, poi concretizzatasi alla fine della stagione 1994-1995. Nel secondo caso Maradona lasciò la conduzione tecnica quando l'allora presidente del Racing perse le elezioni per rimanere a capo della società.[150]


Nel 1995 gli venne assegnato il Pallone d'oro alla carriera. In attività non poté concorrere all'assegnazione del premio perché i calciatori non europei erano allora esclusi dalla competizione.


Il 7 ottobre dello stesso anno tornò a giocare con la maglia del Boca Juniors nella partita contro il Colón (SF) (1-0). Rimase nel Boca Juniors per due anni prima di ritirarsi dal calcio, il 30 ottobre 1997, giorno del suo trentasettesimo compleanno.


Nazionale


Esordio e Mondiale 1982








«Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo.»


(Maradona a 17 anni nel giugno 1978 nella sua prima intervista[137])



Maradona in azione con la maglia dell'Under-20 nel 1979, contro l'Unione Sovietica, nella vittoriosa finale del mondiale di categoria


Pochi mesi dopo il debutto in campionato per Maradona arrivò anche il debutto internazionale: il 27 febbraio 1977 l'allora allenatore della Nazionale maggiore César Luis Menotti lo convocò per un'amichevole contro l'Ungheria allo stadio La Bombonera di Buenos Aires.[151] Successivamente esordì anche con la Nazionale giovanile il 3 aprile dello stesso anno.[152]


Diventato capocannoniere del campionato argentino,[120] non venne inserito nella rosa della Selección (che divenne Campione del Mondo per la prima volta nella sua storia).


Subito dopo la vittoria mondiale, Maradona divenne titolare della Nazionale; nell'amichevole fra Argentina e Resto del Mondo allo stadio Monumental di Buenos Aires, il 25 giugno 1979, finita 2-1 per gli avversari, fu suo l'unico gol degli argentini.[153] Contemporaneamente continuò a giocare con la Nazionale Juniores, vincendo nello stesso anno i Mondiali di calcio giovanili in Giappone (finale vinta contro l'URSS 3-1, segnando un gol),[153] durante il torneo segnò 6 reti diventando il secondo miglior marcatore del torneo dietro il compagno di squadra Ramón Díaz.


Maradona venne convocato per i Mondiali del 1982, disputati in Spagna. Complessivamente collezionò 5 presenze e fece 2 gol, venendo anche espulso contro il Brasile all'85' minuto per un fallo di reazione su João Batista da Silva.[154]


Messico 1986: Argentina campione



Maradona stringe in mano la Coppa del Mondo vinta dall'Argentina a Mexico '86.


Nel 1986 Maradona vinse i Mondiali in Messico: segnò 5 gol e realizzò 5 assist nelle 7 partite giocate nel torneo (tutte vinte, tranne l'1-1 contro l'Italia nella prima fase a gironi). Ai quarti di finale segnò un gol contro l'Inghilterra, dopo aver dribblato tutti gli avversari che provarono ad ostacolarlo nella sua corsa dalla linea di centrocampo alla porta difesa da Peter Shilton. La segnatura al termine di quello slalom (che fu quella del provvisorio 2-0, alla fine l'Argentina vinse per 2-1) risultò essere il gol del secolo.[155] È stato inoltre votato come il più grande gol nella storia della Coppa del Mondo, in un sondaggio indetto dalla FIFA nel 2002.[156] Nella stessa partita aveva aperto le marcature segnando un gol di mano che aveva rotto l'equilibrio dell'incontro ed era stato erroneamente convalidato dall'arbitro tunisino Ali Bennaceur. Maradona rivendicò la legittimità di quel gol come atto di giustizia a seguito della sconfitta patita dagli argentini per mano dei britannici nella guerra delle Falkland del 1982 (a segnare, secondo Maradona, fu la Mano de Dios).[157]


Due gol al Belgio in semifinale valsero la finale contro la Germania Ovest, vinta per 3-2 con gol decisivo di Jorge Burruchaga su assist di Maradona. Per l'Argentina si trattò del secondo titolo mondiale, il primo e unico di Maradona.


Italia 1990

Maradona capitanò l'Argentina anche nei campionati del Mondo 1990, svoltisi in Italia. Un infortunio alla caviglia pregiudicò le sue prestazioni.[158]


Negli ottavi di finale contro il Brasile, Maradona fu autore dell'assist a Claudio Caniggia per il gol vincente. Nei quarti di finale l'Argentina affrontò la Jugoslavia; dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi a reti inviolate, gli argentini superarono gli jugoslavi 3-2 ai calci di rigore nonostante l'errore dello stesso Maradona (e del compagno di squadra Troglio).[159] Si giunse così alla partita successiva contro l'Italia, padrona di casa, allo Stadio San Paolo del suo Napoli, dove il pubblico si divise a metà tra il sostegno alla Selección e agli Azzurri guidati da Azeglio Vicini. La gara si risolse anch'essa ai rigori dopo un 1-1 all'overtime; questa volta Maradona segnò il suo tiro dal dischetto, e l'Argentina si qualificò per la finale.




Maradona contrastato dai tedeschi Matthäus e Völler durante la finale del Mondiale 1990


Nella gara decisiva, a Roma, l'Albiceleste perse contro la Germania Ovest per 1-0 con un penalty trasformato da Andreas Brehme all'85', a seguito di un fallo di Néstor Sensini su Rudi Völler. In quest'occasione, Maradona si rese protagonista di un discusso episodio extracalcistico: prima della partita, il pubblico dell'Olimpico fischiò l'intera esecuzione dell'inno nazionale argentino e il giocatore, ripreso dalle telecamere, rispose con l'esclamazione «hijos de puta» (in lingua italiana figli di puttana), rivolta agli spalti.[160]


USA 1994 e squalifica per doping

In attesa dei Mondiali per alcuni mesi Maradona si ritirò dalle competizioni di club e tornò a giocare il 20 aprile, in un'amichevole tra Argentina e Marocco che terminò 3-1 per l'Argentina, con una rete di Maradona su rigore (dopo 1.255 minuti di gioco di "digiuno").[161] Maradona non avrebbe potuto partecipare alla prevista tournée pre-mondiale in Giappone in quanto gli fu negato il visto di ingresso a causa dei precedenti con la droga.[162] La Nazionale argentina decise di non recarsi in Giappone senza Maradona, cambiò quindi il programma di incontri sfidando Israele (3-0), Ecuador (1-0) e Croazia (0-0).


Ai Mondiali, iniziati a metà giugno, l'Argentina vinse 4-0 la prima partita a Boston contro la Grecia, in cui Maradona realizzò il terzo gol. Gli argentini vinsero (2-1) anche la seconda partita contro la Nigeria. Ancora una volta l'esito positivo di un controllo antidoping fermò la carriera di Maradona, che fu trovato positivo all'efedrina, sostanza stimolante proibita.[163] La FIFA lo espulse dal campionato[164] e l'Argentina fu eliminata agli ottavi contro la Romania di Gheorghe Hagi.









«Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel paese della democrazia non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal mondiale è uscito anche un intero paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene. Avevo detto che la Fifa mi aveva tagliato le gambe. Adesso dico che mi ha finito di tagliare il corpo, mi ha ucciso»


(Maradona esprime tutto il suo disappunto dopo l'esito del controllo antidoping e la conseguente squalifica comminata dalla FIFA attaccando Blatter[137])

Maradona si è sempre difeso affermando che la positività al test era dovuta all'ingestione di una bevanda energetica, la Ripped Fuel, datagli dal suo allenatore personale in sostituzione della Ripped Fast, che in Argentina usava regolarmente e che era permessa dalla FIFA, a differenza della Ripped Fuel, versione statunitense che, all'insaputa dell'allenatore, disse conteneva efedrina.[165]


Allenatore


Nazionale argentina




Maradona nel 2009 sulla panchina della Selecciòn


Il 28 ottobre 2008 viene nominato nuovo CT della nazionale argentina, dandone l'annuncio di persona, in sostituzione del dimissionario Alfio Basile. Come suoi collaboratori vengono nominati Carlos Bilardo, tecnico dell'Albiceleste ai Mondiali 1986, Héctor Enrique, campione del mondo nel 1986 quando passò la palla per il gol del secolo di Maradona, e Alejandro Mancuso. La prima partita della sua gestione è stata giocata il 19 novembre del 2008 a Glasgow contro la Scozia e vinta per 1-0. Il 1º aprile 2009 l'Argentina subisce però la sconfitta più pesante nella storia delle qualificazioni mondiali, crollando 6-1 con la Bolivia, penultima in classifica.


Nonostante le difficoltà incontrate nella strada verso la qualificazione a Sudafrica 2010, la nazionale riesce a guadagnare la qualificazione all'ultima giornata del girone sudamericano, battendo l'Uruguay a Montevideo il 14 ottobre 2009.[166] Dopo la partita Maradona si scaglia contro i giornalisti, colpevoli di aver messo in dubbio le sue qualità di allenatore. Per questo fatto la FIFA lo squalifica per due mesi.[167]
In Sudafrica, dopo un inizio molto convincente grazie a quattro vittorie consecutive, Maradona conclude malamente il mondiale 2010 alla guida della nazionale argentina, che il 3 luglio 2010 è sconfitta per 4-0 dalla Germania ai quarti di finale.[168]


Parte della stampa argentina gli ha rimproverato la cattiva conduzione della squadra, augurandosi che di Maradona il calcio argentino faccia definitivamente a meno: «Si faccia a Maradona un monumento come miglior giocatore del nostro calcio, ma basta sfruttare la sua figura o che egli sfrutti questo suo merito per trasformarsi in un dinosauro da museo [...] Gli si faccia una gran festa e poi vada a scrivere le sue memorie [...] Se continuiamo così, finirà che diventerà rettore della Facoltà di filosofia o presidente della Nazione».[169]


Dall'altra parte, il popolo argentino ha accolto Maradona e la sua Nazionale come eroi, con oltre 20.000 persone ad aspettarli presso l'aeroporto e seguendoli per tutto il tragitto con cori festanti e fuochi d'artificio.


Al-Wasl




Maradona nel 2012


Il 14 maggio 2011, dopo 10 mesi di inattività, Maradona viene ingaggiato dall'Al-Wasl di Dubai firmando un contratto biennale da $ 4,5 milioni a stagione più un jet privato a disposizione come benefit. Si porta dietro i fidi Héctor Enrique come vice e Alejandro Mancuso come assistente.[170][171] Viene presentato ufficialmente alla stampa il 4 giugno a campionato terminato[172] definendo Joseph Blatter, rieletto per la quarta volta presidente FIFA, un «dinosauro» e «la persona meno opportuna per ricoprire un ruolo istituzionale così importante perché non ha mai tirato un calcio a un pallone».[173]


Il 15 settembre seguente perde la sua prima partita di Emirates Cup per 4-3 contro l'Al-Jazira.[174]
Debutta in campionato il 16 ottobre con la vittoria contro lo Sharjah per 3-0. Dalla Coppa del Presidente degli Emirati Arabi Uniti viene eliminato nei quarti di finale dopo la sconfitta per 3-2 contro l'Al-Wahda del 10 gennaio 2012. Debutta poi anche nella Coppa dei Campioni del Golfo il 6 marzo vincendo contro l'Al-Nahda dell'Oman per 0-2. L'11 marzo esce dall'Emirates Cup eliminato in semifinale dall'Shabab Al-Ahli dell'amico Fabio Cannavaro con il risultato di 1-0. Vincendo tutte e quattro le partite del girone della Coppa dei Campioni del Golfo si qualifica ai quarti di finale dove il 15 maggio elimina i connazionali dell'Al-Wahda per 5-3 ai calci di rigore dopo che i tempi regolamentari erano terminati con il risultato di 1-1. Il 26 maggio all'ultima giornata di campionato perde per 2-6 in casa contro l'Al-Alhi terminando il campionato all'ottavo posto con 26 punti. Conquista poi la finale della Coppa dei Campioni del Golfo il 30 maggio dopo aver superato i qatariani dell'Al-Khor in semifinale. Il 5 giugno vince la gara d'andata della finale per 1-3 contro l'Al-Muharraq del Bahrain. Il 10 giugno perde però la gara di ritorno ai rigori per 4-5 dopo che i tempi regolamentari erano terminati con il punteggio di 1-3 per gli ospiti.


Il 10 luglio seguente dopo alcuni attriti con la dirigenza e con alcuni giocatori, viene sollevato dall'incarico.[175]


Al-Fujairah


Il 7 maggio 2017 viene nominato allenatore dell'Al-Fujairah, tornando così in panchina dopo cinque anni.[176] La squadra gioca nella seconda divisione degli Emirati Arabi, firma un contratto annuale.[177] Il 27 aprile 2018 si dimette dopo aver fallito la promozione in prima divisione, nonostante l’ottimo campionato, la sua squadra è stata l’unica a non aver perso neppure una partita in stagione.[178]


Dorados


Il 7 settembre 2018 viene annunciato come nuovo tecnico dei Dorados.[179]



Dopo il ritiro dall'attività agonistica


Tornò in Italia nel novembre del 1998 per partecipare a una puntata di Carramba che sorpresa, dove si commosse quando la presentatrice Raffaella Carrà gli fece incontrare i suoi compagni di squadra che non vedeva da sette anni, protagonisti del primo scudetto del Napoli. Nel finale poi Maradona si esibì con la palla al piede.[180]


Nel 2000 Maradona pubblicò la sua autobiografia, intitolata Yo Soy El Diego (Io sono il Diego), che in Argentina divenne subito un bestseller.




Maradona dopo una dieta rigorosa che gli fece perdere peso


In seguito il Napoli decise che mai più nessun calciatore avrebbe indossato una maglia con il numero 10 appartenuto a Maradona, ritirandone la maglia. Nel 2004, a causa del fallimento e della successiva iscrizione al campionato di Serie C1 e visto il regolamento della numerazione delle maglie di quest'ultima, il club sarà costretto a ristampare la maglia con il 10, fino al nuovo ritiro nel 2006 grazie alla promozione in Serie B.

Nel 2001 anche l'AFA chiese alla FIFA l'autorizzazione a ritirare la maglia numero 10 della Nazionale argentina in onore di Maradona, ma la FIFA dichiarò respinta la richiesta nel 2002[181] poiché in vista dei Mondiali 2002 la lista dei giocatori doveva essere numerata dall'1 al 23.[182] La Federazione argentina annunciò che l'avrebbe assegnato al terzo portiere, Roberto Bonano, ma ai Mondiali la maglia fu vestita da Ariel Ortega e a Bonano andò il numero 23.[183]


L'11 dicembre dello stesso anno, all'Auditorium del Foro Italico di Roma al FIFA World Player 2000 condotto da Massimo Giletti, viene premiato con il FIFA Internet Century Awards come Calciatore del Secolo secondo un sondaggio popolare (53,6%) mentre Pelé, presente anch'esso in sala, ottiene lo stesso premio da una giuria della FIFA.


Il 10 novembre 2001 diede ufficialmente l'addio al calcio giocato nell'amichevole fra l'Argentina e una selezione di Stelle Mondiali, conclusasi sul 6-3 con doppietta di Maradona su rigore.[182] Il 26 dicembre 2003, l'Argentinos Juniors rinominò il suo stadio Stadio Diego Armando Maradona, in onore al campione argentino.


Il 27 aprile 2005 fu nominato direttore sportivo del Boca Juniors. Il 9 giugno seguente, in occasione dell'addio al calcio di Ciro Ferrara a Napoli, Maradona, dopo 14 anni di assenza, fece ritorno nella città partenopea. Il 22 giugno Maradona tornò al Boca Juniors come Vicepresidente del settore calcio, dopo una stagione al Boca coincisa con il centenario della squadra. Il contratto cominciò il 1º agosto[184] e tra le sue prime decisioni assunse Alfio Basile come nuovo allenatore. In quell'anno il Boca vinse il campionato di Apertura, la Copa Sudamericana e la Recopa Sudamericana e nel 2006 vinse invece il campionato di Clausura e nuovamente la Recopa Sudamericana.


Il 26 agosto 2006 Maradona abbandonò la carica per disaccordi con l'AFA, che scelse proprio Basile come nuovo allenatore della Nazionale argentina.[185] Il Boca Juniors ha voluto inoltre onorare Maradona con una statua posta all'interno dello stadio Bombonera.


Il 15 agosto 2005 esordì come conduttore del programma televisivo argentino La Noche del 10 che fu molto seguito. In una puntata ospitò e intervistò Pelé, il calciatore che gli contende la palma di miglior giocatore di ogni tempo. Altri ospiti furono Zidane, Ronaldo, Hernán Crespo, Fidel Castro, Mike Tyson, Raffaella Carrà e Robbie Williams. Inoltre, durante una puntata incentrata sul tema dei talenti calcistici più promettenti dell'Argentina, tra i vari Messi e Agüero, spuntava anche l'attuale stella del calcio argentino Ezequiel Lavezzi, che in quel periodo giocava nel San Lorenzo.




Diego Maradona durante il Soccer Aid del 27 maggio 2006


Nello stesso anno tornò in Italia per partecipare al programma Miss Italia nel mondo condotto da Carlo Conti durante il quale Maradona si commosse alla canzone "Tu si' 'na cosa grande" cantata da Gigi D'Alessio.[186] In seguito partecipò alla trasmissione televisiva Ballando con le stelle (seconda edizione) condotta da Milly Carlucci su Rai 1 dove Maradona si è esibito in coppia con la ballerina Angela Panico.


Nel maggio 2006 ha accettato di partecipare al Soccer Aid, un programma di sostegno all'UNICEF.[187] Nello specifico, Maradona giocò nel Resto del Mondo contro l'Inghilterra il 27 maggio: segnò su calcio di rigore per la rappresentativa mondiale e la partita finì 2-1 per l'Inghilterra.[188]


Il 29 settembre 2007 è stato ospite della terza puntata della terza edizione della trasmissione Il treno dei desideri condotto da Antonella Clerici su Rai 1. Maradona si è reso protagonista di tre storie del programma: rende felice la famiglia Daniele di Torre Del Greco che ha perso la figlia depressa Stefania, grazie a lui alcuni operai ristruttureranno gratis la loro casa e infine realizza il sogno di un ragazzo di nome Diego Armando Maradona Mollica (anche il cognome del calciatore è parte del suo nome) incontrandolo in studio.[189]


In seguito sponsorizzò e partecipò in prima persona, in Sudamerica, a incontri amichevoli di showbol tra ex stelle del calcio, che riscossero un buon successo.[190]


Nel gennaio del 2008 il quotidiano britannico The Sun annunciò che Maradona, dopo quasi ventidue anni, chiedeva scusa agli inglesi per il goal di mano segnato durante i Mondiali del 1986.[191] La notizia fu smentita pochi giorni dopo dallo stesso Maradona, che protestò per un errore di traduzione da parte del giornalista che lo aveva intervistato.[192]


Il 12 maggio dello stesso anno partecipa, insieme con l'allora giocatore del Napoli Ezequiel Lavezzi, alla Partita del cuore allo Stadio Olimpico di Roma, giocando anche con Gianfranco Zola, Zico, Aldair e Bruno Conti e uscendo all'83' per un piccolo problema muscolare.[193]




Maradona nel 2007 insieme a Ricardo Bochini


L'11 maggio 2011 ha partecipato alla partita d'inaugurazione del nuovo stadio della squadra cecena Terek Groznyj di proprietà del dittatore Ramzan Kadyrov. La squadra di Maradona era composta da elementi come Jean-Pierre Papin, Alessandro Costacurta, Christian Vieri, Iván Zamorano, Fabien Barthez, Franco Baresi, Luís Figo, Roberto Ayala, Alain Boghossian, Manuel Amoros, Robbie Fowler, Nelson Dida e Enzo Francescoli. La partita è stata vinta per 5-2 dalla formazione del Caucaso del Nord con anche tre gol del presidente Kadyrov tra cui uno segnato dopo aver dribblato Maradona che si è poi riscattato segnando su punizione.[194][195][196] Nel dicembre 2012 a Dubai viene premiato come miglior calciatore del secolo ai Globe Soccer Awards.


Il 25 febbraio 2013, dopo quasi otto anni dall'ultima visita, Maradona si reca a Napoli accompagnato dal suo avvocato Angelo Pisani, che sta nel frattempo curando i suoi problemi con il fisco italiano. Dopo un'accoglienza da re riservatagli dai tifosi partenopei con cori e slogan, il Pibe de oro ha scherzato con l'attore e regista Alessandro Siani[78] e ha cenato e guardato la partita del Napoli (0-0 in trasferta con l'Udinese) nel ristorante dell'amico ed ex-capitano del Napoli Giuseppe Bruscolotti.[197] Il giorno seguente convoca una conferenza stampa. Infine, prima di tornare a Dubai dove ormai risiede da più di un anno, ha firmato un'istanza di autotutela che documenta come non ha mai ricevuto la notifica dell'accertamento che quindi, secondo i legali, non esiste.[76]


In seguito a Dubai ha sfidato amichevolmente il connazionale Juan Martín del Potro, 7° tennista al mondo.[198] Nello stesso periodo sempre nella città degli emirati ha disputato un match di un torneo di esibizione di calcio a 7 trascinando nella prima partita la sua squadra, il Dubai Sports Council, alla vittoria per 3-2 contro il Dubai Courts con 2 gol, uno su punizione e l'altro su rigore, e un cartellino giallo.[199][200]


Il 17 ottobre a Milano ha presentato una collana di DVD a lui dedicata e curata dell'amico Gianni Minà per La Gazzetta dello Sport. Il giorno seguente, dopo una visita in albergo da parte dei funzionari di Equitalia che gli hanno notificato un avviso di mora da oltre 39 milioni di euro (entro 6 mesi potranno avviare le azione di recupero del debito),[80] allo Stadio Olimpico di Roma ha assistito, assieme alla figlia Dalma e alla fidanzata Rocio Oliva, alla partita Roma-Napoli 2-0, venendo omaggiato dai tifosi napoletani.[201] Il 20 ottobre è stato ospite di Fabio Fazio al programma Che tempo che fa.[82]


Nel gennaio 2014 insieme con Míchel Salgado partecipa come talent scout a Il Vincitore, programma di Dubai Tv e Dubai Sports Channel, con lo scopo di selezionare 22 talenti arabi con il vincitore che riceverà $ 100.000 e avrà l'opportunità di allenarsi con un top club mondiale.[202]


Il 1º settembre partecipa alla Partita per la Pace organizzata da Papa Francesco e Javier Zanetti allo Stadio Olimpico di Roma: gioca per tutti i 90 minuti servendo anche un assist al compagno di squadra Roberto Baggio.[203][204][205]


A dicembre, all'età di 54 anni, torna in campo in occasione del Dubai National Day Match, una maratona calcistica da 36 ore no-stop.[206]


Il 22 giugno 2015, Maradona, tramite lo storico telecronista Víctor Hugo Morales, annuncia di volersi candidare alla presidenza della FIFA al posto di Joseph Blatter.[207]


Il 15 maggio 2018 viene nominato presidente onorario della Dinamo Brest.[208]


Statistiche


Presenze e reti nei club


Tra club, Nazionale maggiore e Nazionale Under-20, Maradona ha giocato globalmente 703 partite segnando 359 reti, alla media di 0,51 gol a partita.







































































































































































































































































































































































































































































Stagione
Squadra
Campionato
Coppe nazionali
Coppe continentali
Altre coppe
Totale
Comp
Pres
Reti
Comp
Pres
Reti
Comp
Pres
Reti
Comp
Pres
Reti
Pres
Reti
1976
Argentina Argentinos Juniors
N 11 2 - - - - - - - - - 11 2
1977 M+N 37+12 13+6 - - - - - - - - - 49 19
1978 M+N 31+4 22+4 - - - - - - - - - 35 26
1979 M+N 14+12 14+12 - - - - - - - - - 26 26
1980 M+N 32+13 25+18 - - - - - - - - - 45 43
Totale Argentinos Juniors 166 116 - - - - - - 166 116
1981
Argentina Boca Juniors
M+N 28+12 17+11 - - - - - - - - - 40 28
1982-1983
Spagna Barcellona
PD 20 11 CR 5 3 CC 4 5 CdL 6 4 35 23
1983-1984 PD 16 11 CR 4 1 CC 3 3 - - - 23 15
Totale Barcellona 36 22 9 4 7 8 6 4 58 38
1984-1985
Italia Napoli
A 30 14 CI 6 3 - - - - - - 36 17
1985-1986 A 29 11 CI 2 2 - - - - - - 31 13
1986-1987 A 29 10 CI 10 7 CU 2 0 - - - 41 17
1987-1988 A 28 15 CI 9 6 CC 2 0 - - - 39 21
1988-1989 A 26 9 CI 12 7 CU 12 3 - - - 50 19
1989-1990 A 28 16 CI 3 2 CU 5 0 - - - 36 18
1990-1991 A 18 6 CI 3 2 CC 4 2 SI 1 0 26 10
Totale Napoli 188 81 45 29 25 5 1 0 259 115
1992-1993
Spagna Siviglia
PD 26 5 CR 3 3 - - - - - - 29 8
1993-1994
Argentina Newell's Old Boys
A 5 0 - - - - - - - - - 5 0
1995-1996
Argentina Boca Juniors
A+C 11+13 3+2 - - - - - - - - - 24 5
1996-1997 A+C 0+1 0 - - - - - - SS 1 0 2 0
1997-1998 A 5 2 - - - - - - - - - 5 2
Totale Boca Juniors 70 33 - - - - 1 0 71 33
Totale carriera 491 259 57 36 32 13 8 4 588 312

Cronologia presenze e reti in Nazionale






































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina
Data
Città
In casa
Risultato
Ospiti
Competizione
Reti
Note
27-2-1977 Buenos Aires
Argentina Argentina
5 – 1
Ungheria Ungheria
Amichevole -
24-8-1977 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 1
Paraguay Paraguay
Coppa Félix Bogado -
31-8-1977 Asunción
Argentina Argentina

0 – 2
(1-3 dcr)

Paraguay Paraguay
Coppa Félix Bogado -
19-4-1978 Buenos Aires
Argentina Argentina
3 – 1
Irlanda Irlanda
Amichevole -
25-4-1979 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 1
Bulgaria Bulgaria
Amichevole -
22-5-1979 Berna
Argentina Argentina

0 – 0
(8-7 dcr)

Paesi Bassi Paesi Bassi
75º Anniversario FIFA
-
26-5-1979 Roma
Italia Italia
2 – 2
Argentina Argentina
Amichevole -
29-5-1979 Dublino
Irlanda Irlanda
0 – 0
Argentina Argentina
Amichevole -
2-6-1979 Glasgow
Scozia Scozia
1 – 3
Argentina Argentina
Amichevole 1
25-6-1979 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 2
World Stars World Stars
Amichevole 1
2-8-1979 Rio de Janeiro
Brasile Brasile
2 – 1
Argentina Argentina
Coppa America 1979 - 1º turno
-
8-8-1979 Buenos Aires
Argentina Argentina
3 – 0
Bolivia Bolivia
Coppa America 1979 - 1º turno
1
30-4-1980 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 0
Irlanda Irlanda
Amichevole 1
13-5-1980 Londra
Inghilterra Inghilterra
3 – 1
Argentina Argentina
Amichevole -
16-5-1980 Dublino
Irlanda Irlanda
0 – 1
Argentina Argentina
Amichevole -
21-5-1980 Vienna
Austria Austria
1 – 5
Argentina Argentina
Amichevole 3
18-9-1980 Mendoza
Argentina Argentina
2 – 2
Cile Cile
Amichevole -
9-10-1980 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 0
Bulgaria Bulgaria
Amichevole -
12-10-1980 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 1
Polonia Polonia
Amichevole 1
15-10-1980 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 0
Cecoslovacchia Cecoslovacchia
Amichevole -
4-12-1980 Mar del Plata
Argentina Argentina
1 – 1
URSS URSS
Amichevole 1
16-12-1980 Córdoba
Argentina Argentina
5 – 0
Svizzera Svizzera
Amichevole 1
1-1-1981 Montevideo
Argentina Argentina
2 – 1
Germania Ovest Germania Ovest
Copa de Oro -
4-1-1981 Montevideo
Argentina Argentina
1 – 1
Brasile Brasile
Copa de Oro 1
9-3-1982 Mar del Plata
Argentina Argentina
0 – 0
Cecoslovacchia Cecoslovacchia
Amichevole -
24-3-1982 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 1
Germania Ovest Germania Ovest
Amichevole -
14-4-1982 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 1
URSS URSS
Amichevole -
5-5-1982 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 1
Bulgaria Bulgaria
Amichevole -
12-5-1982 Rosario
Argentina Argentina
1 – 0
Romania Romania
Amichevole -
13-6-1982 Barcellona
Argentina Argentina
0 – 1
Belgio Belgio
Mondiali 1982 - 1º turno
-
18-6-1982 Alicante
Argentina Argentina
4 – 1
Ungheria Ungheria
Mondiali 1982 - 1º turno
2
23-6-1982 Alicante
Argentina Argentina
2 – 0
El Salvador El Salvador
Mondiali 1982 - 1º turno
-
29-6-1982 Barcellona
Italia Italia
2 – 1
Argentina Argentina
Mondiali 1982 - 2º turno
-
2-7-1982 Barcellona
Argentina Argentina
1 – 3
Brasile Brasile
Mondiali 1982 - 2º turno
-
9-5-1985 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 1
Paraguay Paraguay
Amichevole 1
14-5-1985 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 0
Cile Cile
Amichevole 1
26-5-1985 San Cristóbal
Venezuela Venezuela
2 – 3
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 1986 2
2-6-1985 Bogotá
Colombia Colombia
1 – 3
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 1986 -
9-6-1985 Buenos Aires
Argentina Argentina
3 – 0
Venezuela Venezuela
Qual. Mondiali 1986 1
16-6-1985 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 0
Colombia Colombia
Qual. Mondiali 1986 -
23-6-1985 Lima
Perù Perù
1 – 0
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 1986 -
30-6-1985 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 2
Perù Perù
Qual. Mondiali 1986 -
14-11-1985 Los Angeles
Messico Messico
1 – 1
Argentina Argentina
Amichevole 1
17-11-1985 Puebla
Messico Messico
1 – 1
Argentina Argentina
Amichevole -
26-3-1986 Parigi
Francia Francia
2 – 0
Argentina Argentina
Amichevole -
30-4-1986 Oslo
Norvegia Norvegia
1 – 0
Argentina Argentina
Amichevole -
4-5-1986 Tel Aviv
Israele Israele
2 – 7
Argentina Argentina
Amichevole 2
2-6-1986 Città del Messico
Argentina Argentina
3 – 1
Corea del Sud Corea del Sud
Mondiali 1986 - 1º turno
-
5-6-1986 Puebla
Italia Italia
1 – 1
Argentina Argentina
Mondiali 1986 - 1º turno
1
10-6-1986 Città del Messico
Argentina Argentina
2 – 0
Bulgaria Bulgaria
Mondiali 1986 - 1º turno
-
16-6-1986 Puebla
Argentina Argentina
1 – 0
Uruguay Uruguay
Mondiali 1986 - Ottavi di finale
-
22-6-1986 Città del Messico
Argentina Argentina
2 – 1
Inghilterra Inghilterra
Mondiali 1986 - Quarti di finale
2
25-6-1986 Città del Messico
Argentina Argentina
2 – 0
Belgio Belgio
Mondiali 1986 - Semifinale
2
29-6-1986 Città del Messico
Argentina Argentina
3 – 2
Germania Ovest Germania Ovest
Mondiali 1986 - Finale
- 2º titolo mondiale
10-6-1987 Zurigo
Italia Italia
3 – 1
Argentina Argentina
Amichevole 1
27-6-1987 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 1
Perù Perù
Coppa America 1987 - 1º turno
1
2-7-1987 Buenos Aires
Argentina Argentina
3 – 0
Ecuador Ecuador
Coppa America 1987 - 1º turno
2
9-7-1987 Buenos Aires
Argentina Argentina
0 – 1
Uruguay Uruguay
Coppa America 1987 - Semifinale
-
11-7-1987 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 2
Colombia Colombia
Coppa America 1987 - Finale 3º - 4º posto
-
16-12-1987 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 0
Germania Ovest Germania Ovest
Amichevole -
31-3-1988 Berlino
URSS URSS
4 – 2
Argentina Argentina
Torneo 4 Nazioni 1
2-4-1988 Berlino
Germania Ovest Germania Ovest
1 – 0
Argentina Argentina
Torneo 4 Nazioni -
12-10-1988 Siviglia
Spagna Spagna
1 – 1
Argentina Argentina
Coppa Hispanidad -
2-7-1989 Goiânia
Argentina Argentina
1 – 0
Cile Cile
Coppa America 1989 - 1º turno
-
4-7-1989 Goiânia
Argentina Argentina
0 – 0
Ecuador Ecuador
Coppa America 1989 - 1º turno
-
8-7-1989 Goiânia
Argentina Argentina
1 – 0
Uruguay Uruguay
Coppa America 1989 - 1º turno
-
10-7-1989 Goiânia
Argentina Argentina
0 – 0
Bolivia Bolivia
Coppa America 1989 - 1º turno
-
12-7-1989 Rio de Janeiro
Argentina Argentina
0 – 2
Brasile Brasile
Coppa America 1989 - Girone finale
-
14-7-1989 Rio de Janeiro
Argentina Argentina
0 – 2
Uruguay Uruguay
Coppa America 1989 - Girone finale
-
21-12-1989 Cagliari
Italia Italia
0 – 0
Argentina Argentina
Amichevole -
3-5-1990 Vienna
Austria Austria
1 – 1
Argentina Argentina
Amichevole -
8-5-1990 Berna
Svizzera Svizzera
1 – 1
Argentina Argentina
Amichevole -
22-5-1990 Tel Aviv
Israele Israele
1 – 2
Argentina Argentina
Amichevole 1
8-6-1990 Milano
Argentina Argentina
0 – 1
Camerun Camerun
Mondiali 1990 - 1º turno
-
13-6-1990 Napoli
Argentina Argentina
2 – 0
URSS URSS
Mondiali 1990 - 1º turno
-
18-6-1990 Napoli
Argentina Argentina
1 – 1
Romania Romania
Mondiali 1990 - 1º turno
-
23-6-1990 Torino
Brasile Brasile
0 – 1
Argentina Argentina
Mondiali 1990 - Ottavi di finale
-
30-6-1990 Firenze
Argentina Argentina

0 – 0 dts
(3-2 dcr)

Jugoslavia Jugoslavia
Mondiali 1990 - Quarti di finale
-
3-7-1990 Napoli
Italia Italia

1 – 1 dts
(3-4 dcr)

Argentina Argentina
Mondiali 1990 - Semifinale
-
8-7-1990 Roma
Germania Ovest Germania Ovest
1 – 0
Argentina Argentina
Mondiali 1990 - Finale
-
18-2-1993 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 1
Brasile Brasile
100º anniversario della AFA
-
24-2-1993 Mar del Plata
Argentina Argentina

1 – 1
(5-4 dcr)

Danimarca Danimarca
Coppa Artemio Franchi -
31-10-1993 Sydney
Australia Australia
1 – 1
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 1994 -
17-11-1993 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 0
Australia Australia
Qual. Mondiali 1994 -
20-4-1994 Salta
Argentina Argentina
3 – 1
Marocco Marocco
Amichevole 1
18-5-1994 Santiago del Cile
Cile Cile
3 – 3
Argentina Argentina
Amichevole -
25-5-1994 Guayaquil
Ecuador Ecuador
1 – 0
Argentina Argentina
Amichevole -
31-5-1994 Tel Aviv
Israele Israele
0 – 3
Argentina Argentina
Amichevole -
4-6-1994 Zagabria
Croazia Croazia
0 – 0
Argentina Argentina
Amichevole -
21-6-1994 Boston
Argentina Argentina
4 – 0
Grecia Grecia
Mondiali 1994 - 1º turno
1
25-6-1994 Boston
Argentina Argentina
2 – 1
Nigeria Nigeria
Mondiali 1994 - 1º turno
-
Totale

Presenze (7º posto)
91

Reti (4º posto)
34














































































































































































Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina Under-20
Data
Città
In casa
Risultato
Ospiti
Competizione
Reti
Note
16-4-1977 Valencia
Argentina Under-20 Argentina
1 – 1
Uruguay Uruguay Under-20
Sudamericano Under-20 1977 -
18-4-1977 Valencia
Paraguay Under-20 Paraguay
2 – 1
Argentina Argentina Under-20
Sudamericano Under-20 1977 -
21-4-1977 Valencia
Perù Under-20 Perù
2 – 1
Argentina Argentina Under-20
Sudamericano Under-20 1977 -
13-1-1979 Montevideo
Argentina Under-20 Argentina
4 – 0
Perù Perù Under-20
Sudamericano Under-20 1979 -
18-1-1979 Montevideo
Argentina Under-20 Argentina
5 – 0
Ecuador Ecuador Under-20
Sudamericano Under-20 1979 -
25-1-1979 Montevideo
Argentina Under-20 Argentina
0 – 0
Paraguay Paraguay Under-20
Sudamericano Under-20 1979 -
28-1-1979 Montevideo
Uruguay Under-20 Uruguay
0 – 0
Argentina Argentina Under-20
Sudamericano Under-20 1979 -
31-1-1979 Montevideo
Argentina Under-20 Argentina
1 – 0
Brasile Brasile Under-20
Sudamericano Under-20 1979 -
18-8-1979 -
Messico Under-20 Messico
1 – 2
Argentina Argentina Under-20
Amichevole 1
26-8-1979 Omiya
Argentina Under-20 Argentina
5 – 0
Indonesia Indonesia Under-20
Mondiali Under-20 1979 2
28-8-1979 Omiya
Jugoslavia Under-20 Jugoslavia
0 – 1
Argentina Argentina Under-20
Mondiali Under-20 1979 -
30-8-1979 Omiya
Polonia Under-20 Polonia
1 – 4
Argentina Argentina Under-20
Mondiali Under-20 1979 1
2-9-1979 Tokyo
Argentina Under-20 Argentina
5 – 0
Algeria Algeria Under-20
Mondiali Under-20 1979 1
4-9-1979 Tokyo
Argentina Under-20 Argentina
2 – 0
Uruguay Uruguay Under-20
Mondiali Under-20 1979 1
7-9-1979 Tokyo
Argentina Under-20 Argentina
3 – 1
URSS URSS Under-20
Mondiali Under-20 1979 1
Totale

Presenze
16

Reti
9


















































































































Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina Under-20
Data
Città
In casa
Risultato
Ospiti
Competizione
Reti
Note
03-4-1977 - Chascomús Noflag2.svg
2 – 3
Argentina Argentina Under-20
Amichevole -
08-4-1977 - Cipolletti Noflag2.svg
1 – 2
Argentina Argentina Under-20
Amichevole 1
3-11-1978 -
N.Y. Cosmos
1 – 2
Argentina Argentina Under-20
Amichevole 1
5-11-1978 - San Rafael Noflag2.svg
2 – 1
Argentina Argentina Under-20
Amichevole -
14-11-1978 - San José de Mayo Noflag2.svg
0 – 4
Argentina Argentina Under-20
Amichevole 2
5-12-1978 - Pergamino Noflag2.svg
3 – 3
Argentina Argentina Under-20
Amichevole 1
8-12-1978 Córdoba
Talleres (C)
2 – 2
Argentina Argentina Under-20
Amichevole -
25-7-1979 Tucumán
Atl. Tucumán
2 – 1
Argentina Argentina Under-20
Amichevole -
14-11-1979 Valencia
Valencia
-
Argentina Argentina Under-20
Amichevole -
Totale

Presenze
9

Reti
5


Statistiche da allenatore


Club


Statistiche aggiornate al 16 maggio 2018.



























































































































































































































Stagione
Squadra
Campionato
Coppe nazionali
Coppe continentali
Altre coppe
Totale
Vittorie %
Piazz.
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
1994-1995
Argentina Textil Mandiyú
A+C 12 1 5 6 - - - - - - - - - - - - - - -
12
1
5
6

&&8,33

Dimiss.
1995-1996
Argentina Racing Club
A+C 11 2 3 6 - - - - - - - - - - - - - - -
11
2
3
6
18,18
Dimiss.
2011-2012
Emirati Arabi Uniti Al-Wasl
UFL 22 7 5 10
EC+CPE
11+2 6+1 0+0 5+1 CCG 8 5 1 2 - - - - -
43
19
6
18
44,19
2017-2018
Emirati Arabi Uniti Dibba Al-Fujairah
UD1 22 11 11 0 CPE 2 0 1 1 - - - - - - - - - -
24
11
12
1
45,83
2018
Bielorussia Dinamo Brest
VL 0 0 0 0 KB 0 0 0 0 - - - - - - - - - -
0
0
0
0

!

Totale carriera 67 21 24 22 15 7 1 7 8 5 1 2 - - - -
90
33
26
31
36,67

Nazionale


































Squadra
Naz
da
a
Record
G
V
N
P
GF
GS
DR
Vittorie %

Argentina

Argentina
28 ottobre 2008
29 luglio 2010
24
18
0
6 47 27 +20
75,00

Nazionale nel dettaglio



















































































Stagione
Squadra
Campionato
Piazzamento
Andamento
Reti
Giocate
Vittorie
Pareggi
Sconfitte
% vittorie
GF
GS
DR
2008
Argentina Argentina
Qual. Mondiale

0
0
0
0

!
- - -
2009
8
4
0
4
50,00 10 11 -1
2010 Mondiale Quarti di finale
5
4
0
1
80,00 10 6 +4
Dal 2008 al 2010 Amichevoli
11
10
0
1
90,91 27 8 +19
Totale Argentina
24
18
0
6
75,00 47 27 +20

Panchine da commissario tecnico della nazionale argentina








































































































































































































































































Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina
Data
Città
In casa
Risultato
Ospiti
Competizione
Reti
Note
19-11-2008 Glasgow
Scozia Scozia
0 – 1
Argentina Argentina
Amichevole Maxi Rodríguez
11-2-2009 Marsiglia
Francia Francia
0 – 2
Argentina Argentina
Amichevole Jonás Gutiérrez
Lionel Messi

28-3-2009 Buenos Aires
Argentina Argentina
4 – 0
Venezuela Venezuela
Qual. Mondiali 2010 Lionel Messi
Carlos Tévez
Maxi Rodríguez
Sergio Agüero

1-4-2009 La Paz
Bolivia Bolivia
6 – 1
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 2010 Luis González
20-5-2009 Santa Fe
Argentina Argentina
3 – 1
Panama Panama
Amichevole Matías Defederico
2 Gonzalo Bergessio

6-6-2009 Buenos Aires
Argentina Argentina
1 – 0
Colombia Colombia
Qual. Mondiali 2010 Daniel Díaz
10-6-2009 Quito
Ecuador Ecuador
2 – 0
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 2010 -
12-8-2009 Mosca
Russia Russia
2 – 3
Argentina Argentina
Amichevole Sergio Agüero
Lisandro López
Jesús Dátolo

5-9-2009 Rosario
Argentina Argentina
1 – 3
Brasile Brasile
Qual. Mondiali 2010 Jesús Dátolo
9-9-2009 Asunción
Paraguay Paraguay
1 – 0
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 2010 -
30-9-2009 Córdoba
Argentina Argentina
2 – 0
Ghana Ghana
Amichevole 2 Martín Palermo
10-10-2009 Buenos Aires
Argentina Argentina
2 – 1
Perù Perù
Qual. Mondiali 2010 Gonzalo Higuaín
Martín Palermo

14-10-2009 Montevideo
Uruguay Uruguay
0 – 1
Argentina Argentina
Qual. Mondiali 2010 Mario Bolatti
14-11-2009 Madrid
Spagna Spagna
2 – 1
Argentina Argentina
Amichevole Lionel Messi
26-1-2010 San Juan
Argentina Argentina
3 – 2
Costa Rica Costa Rica
Amichevole José Ernesto Sosa
Guillermo Burdisso
Franco Jara

10-2-2010 Mar del Plata
Argentina Argentina
2 – 1
Giamaica Giamaica
Amichevole Martín Palermo
Ignacio Canuto

3-3-2010 Monaco di Baviera
Germania Germania
0 – 1
Argentina Argentina
Amichevole Gonzalo Higuaín
5-5-2010 Cutral-Co
Argentina Argentina
4 – 0
Haiti Haiti
Amichevole 2 Facundo Bertoglio
Martín Palermo
Sebastián Blanco

24-5-2010 Buenos Aires
Argentina Argentina
5 – 0
Canada Canada
Amichevole 2 Maxi Rodríguez
Ángel Di María
Carlos Tévez
Sergio Agüero

12-6-2010 Johannesburg
Argentina Argentina
1 – 0
Nigeria Nigeria
Mondiali 2010 - 1º turno
Gabriel Heinze
17-6-2010 Johannesburg
Argentina Argentina
4 – 1
Corea del Sud Corea del Sud
Mondiali 2010 - 1º turno
autorete
3 Gonzalo Higuaín

22-6-2010 Polokwane
Grecia Grecia
0 – 2
Argentina Argentina
Mondiali 2010 - 1º turno
Martín Demichelis
Martín Palermo

27-6-2010 Johannesburg
Argentina Argentina
3 – 1
Messico Messico
Mondiali 2010 - Ottavi
2 Carlos Tévez
Gonzalo Higuaín

3-7-2010 Città del Capo
Argentina Argentina
0 – 4
Germania Germania
Mondiali 2010 - Quarti
-
Totale

Presenze
24

Reti
47



Palmarès








Club


Competizioni nazionali



  • Campionato argentino: 1

Boca Juniors: Metropolitano 1981


  • RFEF - Copa del Rey.svg Coppa di Spagna: 1

Barcellona: 1983


  • Coppa di Lega spagnola.svg Coppa della Liga: 1

Barcellona: 1983


  • Supercoppa spagnola.svg Supercoppa di Spagna: 1

Barcellona: 1983


  • Scudetto.svg Campionato italiano: 2

Napoli: 1986-1987, 1989-1990


  • Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia: 1

Napoli: 1986-1987


  • Supercoppa Italiana.svg Supercoppa italiana: 1

Napoli: 1990

Competizioni internazionali



  • UEFA CUP.svg Coppa UEFA: 1

Napoli: 1988-1989




Nazionale



  • FIFA U-20 World Cup 1977.svg Campionato mondiale Under-20: 1

Giappone 1979


  • FIFA World Cup Icon (Campionato mondiale di calcio).svg Campionato mondiale: 1

Messico 1986


  • Coppa Artemio Franchi: 1

Argentina 1993




Individuale









  • Capocannoniere del Campionato Metropolitano: 3

1978 (22 gol), 1979 (14 gol), 1980 (25 gol)

  • Capocannoniere del Campionato Nacional: 2

1979 (12 gol), 1980 (18 gol)


  • Calciatore sudamericano dell'anno: 2


1979, 1980

  • Calciatore sudamericano dell'anno secondo il Centro dei Giornalisti Accreditati dalla AFA (CEPA): 3

1979, 1980, 1981

  • Miglior giocatore dei Mondiali Under-20: 1

1979


  • Olimpia de Plata al miglior calciatore argentino dell'anno: 4

1979, 1980, 1981, 1986



  • Olimpia de Oro al Miglior Sportivo argentino dell'anno - 1979, 1986

  • Miglior calciatore sudamericano dell'anno per la rivista El Mundo, di Caracas: 6


1979, 1980, 1986, 1989, 1990, 1992


  • Guerin d'oro: 1

1984-85


  • Pallone d'Oro al Mondiale: 1

1986


  • Calciatore dell'anno per la rivista World Soccer: 1

1986


  • Onze d'or al miglior calciatore in Europa, secondo la rivista francese Onze Mondial: 2

1986, 1987


  • Onze de bronze al terzo miglior calciatore in Europa, secondo la rivista francese Onze Mondial: 2

1985, 1988




  • Capocannoniere della Serie A: 1


1987-1988 (15 gol)

  • Capocannoniere della Coppa Italia: 1


1987-1988 (6 gol)


  • Pallone di Bronzo al Mondiale: 1

1990

  • Eletto "miglior calciatore argentino di tutti i tempi" dalla AFA: 1

1993


  • Pallone d'oro alla carriera: 1

1995



  • Olimpia de Platino al miglior sportivo argentino del secolo


  • FIFA Player of the Century come miglior calciatore del XX secolo attraverso un sondaggio ufficiale aperto dalla FIFA via web a livello mondiale:


2000


  • Calciatori del XX secolo IFFHS:

2000


  • Inserito nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot (2003)


  • Hall of Fame del calcio italiano come giocatore straniero (2014)





Note




  1. ^ (EN) Pelé and Maradona win Fifa century award, Sports Illustrated, 11 dicembre 2000. URL consultato il 2 novembre 2009.


  2. ^ (EN) World Soccer's Players of the Century, EnglandFootballOnline.com. URL consultato il 2 novembre 2009.


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  5. ^ (EN) Statistiche della Nazionale argentina, Rsssf.com.


  6. ^ La FIFA organizzò questa elezione aprendo un sondaggio ufficiale a livello mondiale attraverso il web: Maradona ottenne il 53,6% dei voti. Alle sue spalle si classificò Pelé con 18,5% ed Eusébio col 6,2%. Subito dopo questa edizione la FIFA organizzò un premio analogo, stavolta assegnato da una giuria di esperti e vinto da Pelé, con Maradona che si classificò terzo. Fonte: (EN) Pele, Maradona split player of 20th century award, CBC Sports. URL consultato il 16 settembre 2016.


  7. ^ (ES) 40 Maradonas, Clarìn.com, 29 ottobre 2000. URL consultato il 14 novembre 2009.


  8. ^ (EN) Marcelo Leme de Arruda, World All-Time Teams, in The Record Sport Soccer Statistics Foundation, 15 maggio 2004. URL consultato il 25 febbraio 2010.


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  12. ^ Maradona nuovo ct dell'Argentina
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  13. ^ «Caro Diego jr scusami» Maradona chiude la causa con una lettera al figlio Ilgiornale.it


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  19. ^ (ES) Maradona viajó a Cuba para su rehabilitación, Clarin.com, 18 gennaio 2000. URL consultato il 6 dicembre 2009.


  20. ^ (ES) Maradona está internado con pronóstico reservado, Clarin.com, 18 aprile 2004. URL consultato il 6 dicembre 2009.


  21. ^ "Art. 152 bis: Podrá inhabilitarse judicialmente: 1º A quienes por embriaguez habitual o uso de estupefacientes estén expuestos a otorgar actos jurídicos perjudiciales a su persona o patrimonio."


  22. ^ (ES) Cirugía para Maradona, Bbc.co.uk, 6 marzo 2005. URL consultato il 6 dicembre 2009.


  23. ^ (ES) Maradona tiene una hepatitis alcohólica, Clarin.com, 3 aprile 2007. URL consultato il 6 dicembre 2009.


  24. ^ Diego era depresso e beveva, Gazzetta.it, 29 marzo 2007. URL consultato il 2 novembre 2009.


  25. ^ (ES) Malas lenguas, Clarin.com, 26 aprile 2007. URL consultato il 6 dicembre 2009.


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  31. ^ Maradona ricoverato per calcoli renali, La Repubblica, 15 gennaio 2011. URL consultato il 15 gennaio 2011.


  32. ^ Calcoli renali, Maradona ricoverato, sportmediaset.it, 14 gennaio 2012.


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  35. ^ Maradona e Rocio cacciati dall'hotel, in Extratime, 1º dicembre 2012, p. 8.


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  40. ^ Maradona, p.22 Frase originale: "Tipos como Videla hacen que el nombre de la Argentina esté sucio afuera; en cambio, el del Che nos tendría que hacer sentir orgullosos"


  41. ^ (ES) El "Che" y Fidel, las estrellas del tatuaje "revolucionario" en Cuba, Clarin.com, 12 agosto 2005. URL consultato il 5 dicembre 2009.


  42. ^ (ES) Kirchner se dio el gusto y tocó la Mano de Dios en la Casa Rosada, Pagina12.com.ar, 13 agosto 2004. URL consultato il 5 dicembre 2009.


  43. ^ (ES) Maradona entró en la campaña y anticipó que votará a Cristina, Clarin.com, 20 ottobre 2007. URL consultato il 5 dicembre 2009.


  44. ^ (ES) Maradona, “enamorado” de Chávez, LaNacion.com, 31 marzo 2005. URL consultato il 2 dicembre 2009.


  45. ^ (ES) Con Maradona, hoy sale el tren para la protesta contra Bush, Clarin.com, 3 novembre 2005. URL consultato il 5 dicembre 2009.


  46. ^ Immagine di Maradona che indossa la maglia con su scritto STOP BUSH, con la S sostituita da una svastica Archiviato il 23 giugno 2010 in Internet Archive.


  47. ^ Chavez e Maradona alla guida della massiccia campagna contro Bush
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  48. ^ (ES) Arremete Fox contra Maradona por su activismo en repudio al presidente de EU, La Jornada, 5 novembre 2005. URL consultato il 5 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2009).


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  51. ^ (ES) Maradona respaldó a Bolivia y atacó a la FIFA, Clarin.com, 14 marzo 2008. URL consultato il 5 dicembre 2009.


  52. ^ Maradona ha accompagnato Cristina Fernandez nelle esequie di Kirchner
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  73. ^ La Gdf sequestra due orologi a Maradona Archiviato il 18 ottobre 2007 in Internet Archive. In seguito, alcuni tifosi del Napoli li acquistarono all'asta e glieli riportarono, solamente per poterlo vedere ed abbracciare.


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  80. ^ ab Alessio D'Urso-Davide Marostica, Il Fisco: "Devi 39 milioni", in La Gazzetta dello Sport, 19 ottobre 2013, p. 9.


  81. ^ normalmente definito "il gesto dell'ombrello", cfr. settimanale "Panorama" del 15 gennaio 2014 a pag. 54, ultimo capoverso dell'articolo di Antonio Rossitto


  82. ^ ab Maradona, il tour prosegue da Fazio. "Il Napoli? De Laurentiis non mi vuole...", in gazzetta.it, 20 ottobre 2013.


  83. ^ [1] ANSA, 31 maggio 2014


  84. ^ Maradona dovrà pagare le tasse e pure le spese legali


  85. ^ Frode fiscale, accuse a Cassano: "Evasi 3 milioni"


  86. ^ calciosport24.it, Argentina, Maradona accusa: “Dopati per andare a Usa ' 94″, 24 maggio 2011.


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Filmografia




  • Maradona di Kusturica, film-documentario, regia di Emir Kusturica, 2008, Festival di Cannes


  • Maradona, La mano de dios, film, regia di Marco Risi, con Marco Leonardi nella parte di Maradona, 2007


  • Amando a Maradona, film, regia di Javier Vazquez, 2005 - (EN) Amando a Maradona, su Internet Movie Database, IMDb.com.


  • Tifosi, film, regia di Neri Parenti, 1999


Speciali





  • RAI, Sfide: Speciale Maradona, RAI 3, 27 dicembre 2004.



  • La Gazzetta dello Sport, I Miti del Calcio - Maradona, DVD, 26 aprile 2005.



  • La Gazzetta dello Sport, Non sarò mai un uomo comune - di Gianni Minà, DVD, 26 aprile 2005.



  • La Gazzetta dello Sport, Non sarò mai un uomo comune - di Gianni Minà, DVD, 17 ottobre 2013.


Voci correlate



  • Gol del secolo

  • Mano de Dios


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Collegamenti esterni






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