Volgograd
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Volgograd città | |||
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Волгогра́д | |||
La Madre Patria Chiama, la stazione ferroviaria, il planetario, la metrotranvia di Volgograd, il mulino di Gerhardt, Mamaev Kurgan | |||
Localizzazione | |||
Stato | Russia | ||
Circondario federale | Meridionale | ||
Soggetto federale | Volgograd | ||
Territorio | |||
Coordinate | 48°42′N 44°31′E / 48.7°N 44.516667°E48.7; 44.516667 (Volgograd) | ||
Altitudine | 80 m s.l.m. | ||
Superficie | 565 km² | ||
Abitanti | 1 014 451 (2018) | ||
Densità | 1 795,49 ab./km² | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 400001–400138 | ||
Prefisso | (+7) 8442 | ||
Fuso orario | UTC+4 | ||
Cartografia | |||
Volgograd | |||
Sito istituzionale | |||
Volgograd (AFI: [ˈvɔlɡoɡrad][1]; in russo: Волгоград? ) è una città della Russia di circa un milione di abitanti. Capoluogo dell'oblast' omonima, si trova nella Russia europea lungo le rive del fiume Volga. Dal 1598 al 1925 il suo nome è stato Caricyn (in russo: Царицын?[2] , traslitterato anche Tsaritsyn o in passato Zarizin) e poi Stalingrado (in russo: Сталинград?, traslitterato: Stalingrad , ) dal 1925 al 1961.
L'antica Caricyn, ai tempi dell'impero zarista, residenza dello Zarevic, delfino della casa imperiale ed erede al trono. Roccaforte "bianca", fu espugnata durante la guerra civile (1918-1921), dopo una sanguinosa battaglia, dalle milizie bolsceviche agli ordini del comandante Dmitrij Petrovič Žloba, che con la sua "brigata d'acciaio" era stato richiamato sul posto dal giovane Stalin, a cui fu poi intitolata la città. Durante la seconda guerra mondiale la città fu teatro di una gigantesca e lunga battaglia, tra la Wehrmacht tedesca e l'Armata Rossa che si concluse, dopo oltre sei mesi di combattimenti, con la decisiva vittoria dell'Unione Sovietica. Stalingrado venne completamente distrutta nel corso della sanguinosa battaglia.
La città si estende per circa 70 km sul lato ovest del fiume Volga. È formata da vari quartieri, autonomi per quanto riguarda servizi come scuole, ospedali e centri commerciali. Nella parte meridionale si trova la chiusa che dà l'inizio al canale Volga-Don, sul quale possono transitare navi anche di grosso tonnellaggio.
Indice
1 Bandiera
2 Storia
2.1 Onorificenze
3 Economia
4 Beni culturali
5 Geografia fisica
5.1 Territorio
5.2 Clima
6 Organizzazione territoriale
6.1 Krasnoarmejskij
7 Infrastrutture e trasporti
7.1 Trasporto pubblico
7.2 Aereo
8 Amministrazione
8.1 Gemellaggi
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Bandiera |
La bandiera della città di Volgograd è un rettangolo di tessuto rosso, con una medaglia al centro. Il colore rosso, colore molto rappresentato sulle bandiere russe, simboleggia il coraggio, lo spargimento di sangue in nome della patria, la forza, l'energia e la potenza.
Storia |
La storia di Volgograd ha inizio con la fondazione, nel 1589, della fortezza di Caricyn, proprio nel punto di confluenza tra il fiume Carica e il Volga. La fortezza, che prese il nome dalla locale lingua tatara, aveva lo scopo di difendere l'instabile confine meridionale della Russia e divenne presto un importante centro economico. Fu catturata due volte dai Cosacchi ribelli, da Sten'ka Razin durante la ribellione del 1670 e da Emel'jan Pugačëv nel 1774. Caricyn divenne un importante porto fluviale e un centro di commercio nel XX secolo.
La città è stata teatro di furiosi combattimenti durante la Guerra civile russa. Le forze bolsceviche occuparono la città durante il 1918, ma furono poi attaccate da forze controrivoluzionarie al comando di Anton Ivanovič Denikin. Durante la battaglia per Caricyn (Volgograd) i bolscevichi furono respinti indietro e circondati, e solo l'intervento di Iosif Stalin, successivamente nominato locale presidente del comitato militare, spostò l'ago della bilancia in favore dei bolscevichi, richiamando sul posto, dal vicino Caucaso, la Brigata d'Acciaio agli ordini del comandante Dmitrij Žloba. In onore di Stalin e dei suoi sforzi, la città fu rinominata Stalingrado (letteralmente: "città di Stalin" da Stalin e di gorod, città in russo) nel 1925. Sotto Stalin, la città divenne fortemente industrializzata e si sviluppò come centro di industria pesante e di trasporto sia su ferrovia che su fiume.
Durante la seconda guerra mondiale, la città assunse un'estrema importanza durante la battaglia di Stalingrado, che divenne il punto di svolta cruciale della guerra contro la Germania nazista e i suoi alleati. La battaglia durò dal 17 luglio 1942 al 2 febbraio 1943. Due milioni di soldati sia dell'Asse sia sovietici furono uccisi, feriti o catturati; circa 40.000 civili persero la vita.
La città venne ridotta in macerie durante la feroce lotta, il combattimento spesso avvenne quartiere per quartiere e casa per casa. La ricostruzione della città iniziò poco dopo la vittoria sovietica. Per l'eroismo dimostrato durante la battaglia, a Stalingrado è stato assegnato il titolo di Città Eroina nel 1945 e il re Giorgio VI del Regno Unito incoronò i cittadini di Stalingrado per il coraggio che dimostrarono durante il conflitto. Negli anni sessanta, a ricordo della grande battaglia, è stato eretto sulla collina di Mamaev Kurgan, non lontano dal centro della città, un complesso monumentale, dominato dall'immensa Statua della Madre Russia. Il museo, che si trova lungo il fiume Volga, contiene numerosi cimeli della seconda guerra mondiale, tra cui una pittura panoramica del campo di battaglia dal monumento Mamaev Kurgan.
Nel novembre 1961, per decisione dell'allora segretario generale del PCUS Nikita Chruščёv, il nome della città fu cambiato in Volgograd, ovvero Città del Volga, nel quadro delle politiche di destalinizzazione dell'URSS. Questa scelta generò all'epoca diverse controversie, data la fama del nome Stalingrado. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Vi furono parecchie proposte per ripristinare di nuovo il nome di Stalingrad durante la breve amministrazione nel 1985 del segretario generale Černenko.[Chi l'ha detto e quando?]
Il 31 gennaio 2013, l'autorità di Volgograd con voto unanime favorevole, ha approvato il ritorno all'utilizzo del vecchio nome della città "Stalingrado" in cinque date simboliche, tra le quali l'anniversario della vittoria dell'esercito Sovietico su quello Nazista. Il cambio simbolico del nome in queste date è stata voluta nell'ottica storica patriottica adottata dal Presidente Vladimir Putin.[3]
Onorificenze |
Città eroina | |
— 8 maggio 1965 |
Ordine di Lenin | |
— 8 maggio 1965 |
Ordine della Bandiera rossa | |
Economia |
Volgograd è un'importante città industriale. Vi sono cantieri navali, raffinerie petrolifere, produzioni di acciaio, alluminio e prodotti chimici. Vi sono, inoltre, stabilimenti per la fabbricazione di macchinari e veicoli. In ambito energetico, è degno di nota un'importante centrale idroelettrica situata a nord della città.
Beni culturali |
Mamaev Kurgan, secondo il motto nazionale, è il punto più alto della Russia. Situato sulla collina di Mamaev, rappresenta uno storico monumento dedicato agli eroi della grande battaglia; il monumento centrale di questo insieme è la scultura Statua della Madre Russia, alta ben 52 metri (più della statua della libertà).- Il museo panoramico, dedicato alla sconfitta delle truppe tedesche della Wehrmacht a Stalingrado, è stato aperto nel 1982 ed è situato nel centro della città.
- I resti del vecchio mulino sono l'unico edificio sopravvissuto alla guerra.
- La casa di Pavlov (in russo: Дом Павлова?), edificio in mattoni che fu uno dei punti strategici durante la battaglia.
- La Via degli Eroi, una strada pedonale che affianca le sponde del Volga. Termina con un obelisco, inaugurato l'8 settembre 1985, dedicato agli eroi dell'Unione Sovietica e con la Medaglia alla Regione di Volgograd. Su questo obelisco si possono leggere i nomi dei 127 eroi, tra i quali, tre persone sono citate due volte, chiamati Eroi dell'Unione Sovietica, e 28 di loro hanno ricevuto la medaglia di gloria.
Geografia fisica |
Territorio |
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Clima |
La città ha un tipico clima continentale con inverni rigidi ed estati brevi ma calde. Le precipitazioni sono modeste (in media 347 mm).
Organizzazione territoriale |
Distretto | Area[4] km² | Popolazione[5] (al 1º gennaio 2011) |
---|---|---|
Traktorozavodskij | 54 | 140.269 |
Krasnooktjabr'skij | 34,2 | 151.698 |
Central'nij | 11,2 | 85.553 |
Dzeržinskij | 85,8 | 180.774 |
Vorošilovskij | 27,8 | 83.141 |
Sovetskij | 63 | 107.309 |
Kirovskij | 71,5 | 104.355 |
Krasnoarmejskij | 230 | 167.763 |
Da marzo del 2010 tutti i distretti sono stati amministrativamente fusi con l'amministrazione cittadina[6][7]
Krasnoarmejskij |
È il più grande e il più meridionale distretto della città; occupa un'area di 23.000 ettari, pari al 45% della superficie di Volgograd, e si sviluppa per una lunghezza di 35 chilometri lungo il Volga.
È stato ufficialmente istituito il 21 marzo 1944 sul luogo di un insediamento del XVIII secolo, fino ad allora Sarepta.
Al suo interno c'è Staraja Sarepta, piccolo paese costruito nel 1765, ora diventato una sorta di museo[8]. Rimarchevole il Monumento a Lenin (si tratta di una scultura di 27 metri, la più alta della categoria) e una scultura di Zurab Konstantinovič Cereteli raffigurante un ippopotamo (costruzione alta mezzo metro)[9]
Infrastrutture e trasporti |
Trasporto pubblico |
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Volgograd è dotata di numerose linee tramviarie e di autobus. Vi è inoltre una linea metrotranviaria, nota come Volgograd Metrotram.
Aereo |
La città è servita dall'Aeroporto di Volgograd, importante scalo aeroportuale internazionale nella Russia meridionale.
La compagnia aerea russa Volga-Aviaexpress ha la propria base all'aeroporto ed effettua i voli di linea verso la capitale russa Mosca, San Pietroburgo, e Soči sul Mar Nero. Inoltre all'Aeroporto di Volgograd effettuano i voli di linea le compagnie aeree russe Aeroflot, Aeroflot-Nord, Rossiya Airlines, S7 Airlines, UTair, Kolavia.
Amministrazione |
Gemellaggi |
Volgograd è gemellata con:[10]
Coventry, dal 1943
Ostrava, dal 1948
Digione, dal 1959
Kemi, dal 1959
Liegi, dal 1959
Torino, dal 1961
Porto Said, dal 1962
Chennai, dal 1967
Hiroshima, dal 1972
Colonia, dal 1988
Chemnitz, dal 1988
Cleveland, dal 1990
Toronto, dal 1991
Chengdu, dal 1994
Jilin, dal 1994
Erevan, dal 1998
Kruševac, dal 1999
Ruse, dal 2001
Tiraspol, dal 2006
Smirne, dal 2006
Płońsk, dal 2008
Ortona, dal 2011
Sandanski, dal 2008
Olevano Romano, dal 2011[11]
Note |
^ Luciano Canepari, Volgograd, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
Meno consigliata la pronuncia intenzionale "per fare sfoggio" [valɡaˈɡrat].
^ Nei dintorni della città esiste ancora una località con questo nome: https://tools.wmflabs.org/geohack/geohack.php?language=ru&pagename=%D0%A6%D0%B0%D1%80%D0%B8%D1%86%D1%8B%D0%BD_(%D0%BF%D0%BE%D1%81%D1%91%D0%BB%D0%BE%D0%BA)¶ms=48_43_59_N_44_23_43_E_type:city_region:RU_scale:100000
^ Volgograd tornerà Stalingrado, ilpost.it, 1º febbraio 2013. URL consultato il 2 dicembre 2017.
^ Краткая характеристика районов на официальном сайте города Archiviato il 15 aprile 2009 in Internet Archive.
^ Оглашены официальные итоги Всероссийской переписи населения в Волгограде
^ Постановление Волгоградской областной Думы от 11 марта 2010 года № 20/652 «О включении в состав города Волгограда населённых пунктов»
^ Новое в законодательстве Волгоградской области Archiviato il 9 agosto 2011 in Internet Archive. 26 марта 2010 года // consultant.ru
^ (EN) Old Sarepta su russianmuseums.info
^ (EN) Russian Academy of Arts notizia del 25.04.2008
^ (EN) Friendly relationship, volgadmin.ru. URL consultato il 3 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2008).
^ Comune di Olevano Romano e Città di Volgograd (ex Stalingrado), comune.olevanoromano.rm.it. URL consultato il 3 luglio 2011.
Voci correlate |
- Battaglia di Stalingrado
- Battaglia di Caricyn
- Aeroporto di Volgograd
- Volga-Aviaexpress
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Volgograd
Collegamenti esterni |
- (RU) Sito ufficiale, su volgadmin.ru.
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