Mario Soldati




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«Quando riusciamo a vedere la bellezza, essa è sempre perduta.»


(Mario Soldati, La messa dei villeggianti, Mondadori)



Mario Soldati


Mario Soldati (Torino, 17 novembre 1906 – Tellaro, 19 giugno 1999) è stato uno scrittore, giornalista, saggista, regista, sceneggiatore e autore televisivo italiano.




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 L'esordio alla regia


  • 3 La fuga


  • 4 La televisione


  • 5 Il profilo artistico


    • 5.1 Lo scrittore


    • 5.2 Il regista


    • 5.3 Il "personaggio"




  • 6 Onorificenze


  • 7 Opere


  • 8 Filmografia


    • 8.1 Regista e sceneggiatore


    • 8.2 Sceneggiatore


    • 8.3 Altro




  • 9 Note


  • 10 Bibliografia


  • 11 Voci correlate


  • 12 Altri progetti


  • 13 Collegamenti esterni





Biografia |


Mario Soldati nasce in via Ospedale 20 (oggi via Giolitti), a Torino, figlio di Umberto e Barbara Bargilli. Nel 1912 inizia gli studi all'Istituto Sociale dei Gesuiti, dove rimane fino alla terza liceo classico. La lezione dei Gesuiti è in questo momento molto importante per lui, ed è un fervente praticante (penserà anche di entrare nell'Ordine, salvo poi giungere a un modo molto personale e libero di concepire la fede conciliandola con la sua visione razionalistica, come trasparirà dalla sua produzione letteraria).
Si diploma a diciassette anni e s'iscrive a Lettere all'università. La Torino degli anni venti è quella dell'intelligenza di Piero Gobetti, della pittura di Felice Casorati e del mecenatismo di Riccardo Gualino.
Gli amici più cari sono Mario Bonfantini, Giacomo Debenedetti, Carlo Levi, Giacomo Noventa, Agostino Richelmy.


Nel 1925 pubblica per il teatro il dramma Pilato. Nell'autunno 1927 si laurea in storia dell'arte con Lionello Venturi discutendo una tesi su Boccaccio Boccaccino (pubblicata nel 2009[1]), pittore rinascimentale, e cura il catalogo della Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino. Ottiene poi, con l'aiuto di Venturi, una borsa di studio della durata di tre anni presso l'Istituto d'Arte di Roma dove incontra Adolfo Venturi e Pietro Toesca. Nel 1929 vi è l'esordio come narratore, con il libro di racconti, Salmace che ha rappresentato, come ha ben notato Cesare Garboli, una delle prime esplorazioni narrative, del tutto nuove per l'Italia, della vasta terra dei .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}sentimenti loschi[non chiaro].
All'inizio del terzo anno, l'offerta di una nuova borsa di studio lo induce a lasciare Roma e a partire per New York, dove insegna alla Columbia University. Dall'esperienza trarrà un libro autobiografico, America primo amore.


Nel 1931 ritorna in Italia rammaricato di non essere riuscito a diventare cittadino statunitense. Si sposa con Marion Rieckelman (si lasceranno tre anni più tardi), che è stata sua studentessa alla Columbia, e insieme hanno tre figli: Frank, Ralph e Barbara. In primavera inizia a lavorare per la Cines-Pittaluga, la casa di produzione più importante del cinema italiano.


Sul set, inizia come ciacchista, ha l'impressione che i suoi studi umanistici e artistici non servano più a nulla così come i suoi libri e i suoi articoli.
L'incontro, però, con l'allora presidente della Cines Emilio Cecchi, e la sua stima, lo conducono nel settore 'soggetti', dove inizia la carriera di sceneggiatore, continuando a collaborare con Mario Camerini come aiuto regista e intensificando il rapporto con Guglielmo Alberti, proveniente dallo stesso ambiente torinese.


Nel 1934, a causa dell'insuccesso del film Acciaio (tratto da un soggetto di Pirandello a cui collabora come sceneggiatore), Soldati viene licenziato.


Si trasferisce a Corconio, frazione di Orta San Giulio, un piccolo paese sul lago d'Orta. Lontano da Roma e dal cinema, vi rimane per due anni, durante i quali scrive America primo amore e varie altre opere, tra cui la prima parte de La confessione.


Nel 1936 il regista Mario Camerini lo rivuole a Roma.



L'esordio alla regia |


Nel 1939 esordisce come regista con Dora Nelson, una commedia nello stile di Ernst Lubitsch. Del 1941 il film che lo renderà il regista più popolare di quell'anno, Piccolo mondo antico, un successo che metterà d'accordo la critica e il pubblico, un classico del cinema italiano, dove la ventenne Alida Valli, al suo primo ruolo drammatico, vince la coppa Volpi come migliore attrice protagonista. Questi film, molto curati dal punto di vista formale e ricchi di riferimenti figurativi e letterari, sono riconducibili al movimento del cinema calligrafista.



La fuga |


Nel 1941 aveva intanto conosciuto una ragazza di Fiume, Giuliana Kellermann, attrice con cui passerà il resto dei suoi giorni. Insieme concepiranno Wolfango, Michele e Giovanni, gli altri tre figli dello scrittore.


La notte del 14 settembre 1943 fugge da Roma con Dino De Laurentis, e l'avventura diventerà il diario di viaggio intitolato Fuga in Italia. Trascorrerà nove mesi a Napoli lavorando, tra l'altro, ai microfoni di "Radio Napoli"; al ritorno a Roma sarà corrispondente di guerra per l'Avanti! e l'Unità sulla linea Gotica. Trascorsero una settimana in un paese chiamato Torella dei Lombardi.


Nel 1948 scioglie il contratto con il grande produttore di Hollywood David O. Selznick, poiché il consolato americano nega il visto d'ingresso alla sua compagna.


Nel 1949 dirige Fuga in Francia al quale contribuirono anche Cesare Pavese e Ennio Flaiano, e pubblica La giacca Verde uscito in un volume edito da Longanesi insieme a Il padre degli orfani e La finestra, che gli valse il premio letterario San Babila.


Nel 1952, dal romanzo di Alberto Moravia, dirige La provinciale. Nel 1954 pubblica il romanzo Lettere da Capri che gli valse il premio Strega e la popolarità come scrittore. Il libro è oggi disponibile nel catalogo di Bompiani.



La televisione |




Mario Soldati nel 1967


Il primo film trasmesso dalla neonata RAI il 3 gennaio 1954 fu una sua opera, Le miserie del signor Travet.


Nel 1956, a due anni dalla nascita della televisione italiana, Soldati 'gira' per la RAI il primo "reportage enogastronomico": è infatti l'ideatore, regista e conduttore dell'inchiesta televisiva Viaggio lungo la Valle del Po alla ricerca dei cibi genuini, una delle trasmissioni più fortunate e feconde della televisione italiana; considerata un documento d'importanza antropologica, con il ' Viaggio lungo la valle del Po' nasce la figura del giornalista enogastronomico televisivo.


Mario Soldati è stato un appassionato interprete dell'identità italiana, con il pretesto del cibo e del vino ha contribuito a far conoscere l'Italia agli italiani.


Proprio nel corso di quella trasmissione stabilisce un forte e duraturo legame con i luoghi del Po, dove ha ambientato, tra l'altro I Racconti del Maresciallo pubblicati nel 1968.


Nella provincia di Ferrara, a Comacchio, dirige nel 1954 La donna del fiume con Sophia Loren. Grande estimatore della gastronomia ferrarese, che ha celebrato nel cinema, in televisione e nella scrittura, ricordiamo il famoso elogio alla salama da sugo


Con uno sguardo sempre attento all'identità italiana il suo viaggiare nel paese confluirà nel libro Vino al Vino (i tre volumi, del 1969, 1971 e 1976, verranno riuniti nel 2006 in un volume degli Oscar Mondadori)


Il suo ultimo film Policarpo, ufficiale di scrittura, a cui prendono parte Renato Rascel e Carla Gravina, vince al Festival di Cannes del 1959 il premio per la migliore commedia.


Un'altra fuga, questa volta da Roma e dal cinema; dal 1960 vivrà tra Milano e Tellaro sull'estrema costa ligure di levante. Nel 1964 pubblica Le due città, romanzo di respiro balzachiano che abbraccia cinquant'anni di storia italiana e che nella seconda parte è ambientato nel mondo del cinema delle origini.


Presso Arnoldo Mondadori Editore pubblica il romanzo L'attore, best seller nel 1970, che si aggiudica il Premio Campiello. Il libro è oggi nel catalogo di Bompiani.


Nel 1974 collabora con Folco Quilici nella serie L'Italia vista dal cielo, curando il commento del documentario dedicato al Piemonte e Valle d'Aosta.[2]


Nel 1981 esce L'incendio, romanzo stevensoniano ricco di colpi di scena, ambientato nel mondo dell'arte.


È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino, in una tomba di famiglia, insieme alla moglie Jucci Kellermann.


Il figlio Giovanni Soldati, nato nel 1953, è anch'egli un regista cinematografico, ed è l'ormai storico compagno dell'attrice Stefania Sandrelli.


È stato tra i fondatori del Centro Pannunzio, intitolato al direttore del Mondo, di cui era stato collaboratore. Fu presidente del Centro dal 1980 al 1997, e poi presidente onorario.


Nel 2006 a 100 anni dalla nascita di Mario Soldati viene istituito un "Comitato Nazionale per le celebrazioni" sotto l'alto patronato del Presidente della repubblica presieduto da Volfango Soldati. Le numerose iniziative che hanno coinvolto il mondo della letteratura, del giornalismo, del cinema, della televisione, del teatro e dell'arte visiva hanno rafforzato l'immagine dell'"interprete dell'identità italiana" che ha attraversato il Novecento con un'opera che per prima ha fatto dialogare la scrittura con il cinema e gli altri "media".
Nel 2007 nasce l'"Associazione culturale Mario Soldati" guidata da Anna Cardini Soldati che intende rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati alla figura e all'opera di Mario Soldati.



Il profilo artistico |


Soldati, come ha scritto Aldo Grasso, ci ha lasciato opere memorabili in letteratura, nel cinema e nella televisione.



Lo scrittore |









«Fra gli scrittori del Novecento italiano, Soldati è l'unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia; il piacere di vivere è quello del turista che visita i luoghi del mondo assaporandone le piacevolezze e le offerte ma trascurandone o rifuggendone gli aspetti vili, o malati, o crudeli; la gioia di vivere non rifugge nulla e nessuno: contempla l'universo e lo esplora in ogni sua miseria e lo assolve.»


(Natalia Ginzburg)



Mario Soldati al Lido di Venezia negli anni '80









«L'assoluta leggerezza della scrittura di Soldati significa fraternità. Il suo rapporto col lettore non è autoritario, ma mitemente fraterno»


(Pier Paolo Pasolini)








«Una delle grandi qualità di Soldati, come è noto, è la capacità di farci apparire degna di racconto, e quindi interrogabile dall'intelligenza qualunque realtà, grande o piccola indifferentemente: la tragica immensità di Manhattan nell'età del proibizionismo non meno della vita di un pollaio al di là dello squallido cortiletto di un hotel della Valtellina»


(Cesare Garboli)








«Qualcosa che somiglia alla felicità... e questo è, esattamente definito, il mio sentimento di lettore di Soldati da quando, per la prima volta su "Il Mondo" di Pannunzio, lessi un suo racconto.»


(Leonardo Sciascia)


Il regista |


Nella sua carriera di sceneggiatore e regista cinematografico ha diretto ventotto film fra gli anni trenta e cinquanta, allestendo cast con i più grandi attori dell'epoca, ricordiamo Piccolo mondo antico, La provinciale, ma il fatto di essere anche uno scrittore di talento e di successo ha rischiato spesso di far passare Soldati come un regista mancato o come uno scrittore frustrato dall'incapacità di trasferire nelle pellicole un uguale talento artistico. Soldati ricordava infatti che i cineasti storcevano il naso di fronte al "letterato" e i letterati disapprovavano "l'uomo di spettacolo".
In realtà il regista, come sostenne egli stesso, era per lui una cosa diversa dallo scrittore:






«Il cinema non è come lo scrivere, appartiene meno a chi la fa ed i registi sono meno individuali, più collettivi, sono più a contatto con il popolo.»



Soldati pertanto alternò l'attività di scrittore, vissuta come prolungamento romantico di un esercizio privato e soggettivo dello spirito, a quella di regista, vissuta in costante compromesso con la dimensione commerciale e in "ascolto" dei gusti del pubblico:






«Il cinematografo talvolta è arte, ma è sempre industria; l'artista che fa del cinema deve per forza venire a patti con questa industria...»



Il filo che tiene unita tutta la produzione cinematografica di Soldati, così varia e multiforme, consiste proprio nella messa a punto di una pratica creativa plasmata sulle logiche dell'industria culturale e dell'impatto col pubblico.


Il primo filone è caratterizzato da opere come Piccolo mondo antico, Malombra e Daniele Cortis, tratte tutte dai romanzi di Antonio Fogazzaro, romantici e romanzeschi, melodrammatici e popolari. Nel 1948 dirige Fuga in Francia e nel 1954 La provinciale, due classici del cinema italiano ↵Il secondo filone, con Botta e risposta, È l'amor che mi rovina, O.K. Nerone e Italia Piccola - film girato ad Arena Po in provincia di Pavia nel 1957 ma andato perduto (non esiste più una copia proiettabile) - è invece la coabitazione tra popolare ed élite, che caratterizza i primi anni cinquanta. Le varie fasi della cinematografia di Soldati hanno sempre in comune il contatto ravvicinato con il popolo, e, sia pure con tanti stili diversi, uno per ogni film, con un minimo di continuità poetica.



Il "personaggio" |


È stato sicuramente un protagonista, seppur discusso e controverso (come sempre accade agli anticonformisti e ai pionieri), della cultura italiana della prima e della seconda metà del Novecento, considerato un "personaggio' per il coraggio di conciliare la cultura cosiddetta alta all'arte popolare e quindi allo spettacolo: ritenuto, da sempre, in ambito letterario un "buon narratore" (America primo amore, del 1935, più volte riedita, è considerata da alcuni la sua opera migliore insieme a La giacca verde definito, da alcuni letterati autorevoli, il più bel racconto del Novecento italiano, Lettere da Capri e Il vero Silvestri[3]), non è stato solo uno scrittore di primissimo ordine, ma anche l'autore di alcuni capolavori del cinema italiano (Piccolo mondo antico, Malombra, Fuga in Francia, La provinciale). Da non sottovalutare poi, l'opera pionieristica che questo scrittore portò avanti nel piccolo schermo. Senza essere stato considerato dalla critica militante del secondo dopoguerra, tra i più grandi registi del cinema italiano, attualmente è considerato uno dei maestri del cinema italiano moderno, è però sempre stato annoverato tra i "registi intellettuali" o meglio tra gli "intellettuali registi" (lo storico del cinema Mario Verdone lo ha definito un formalista, al pari di Alberto Lattuada). Ebbe peraltro un'ampia popolarità sia tra il pubblico cinematografico sia tra i lettori italiani. In occasione del centenario della nascita, il regista Carlo Lizzani il 27 giugno 2006 all'Archiginnasio di Bologna ha spiegato che Soldati ha tracciato l'altra strada del cinema italiano; una strada parallela a quella intrapresa dal cinema neorealista; Marco Müller, direttore artistico della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ha presentato il film di Soldati Fuga in Francia del 1948 al pubblico della sala Perla nel 2006 come l'opera di uno dei maestri del cinema italiano moderno.









«Mario Soldati è stato un dispensatore d'allegria. Nel senso dell'allegria vera, quella che qualche essere raro riesce a diffondere intorno a sé. Lo scrittore torinese aveva infatti il potere di alleggerirti lo spirito. Non era fatuo. Era alacre e inquieto. (...) Nei tanti anni in cui l'ho frequentato, non l'ho mai visto un istante accasciato, in disarmo o scettico. Al pari di tanti suoi personaggi, Mario intendeva la realtà come 'suspense'. (...) Stando con Soldati si aveva la sensazione di abitare in uno dei suoi racconti. Di diventare un colore della sua tavolozza, un comprimario sul suo palcoscenico. (...) Come dissipatore di sé Soldati non ha conosciuto uguali. La sua capacità di spendersi era l'altra faccia del suo narcisismo: il suo lato più commovente, se l'aggettivo non fosse disadatto al personaggio. Non alludo soltanto al fatto che una grande firma della narrativa italiana del Novecento abbia prodotto le sue opere più nitide e mature sottraendo qualche ora (o qualche giorno) al lavoro di regista in cinema e tivù, quasi fosse un dilettante della letteratura, uno scrittore 'domenicale'. Mi riferisco, in generale, a quel desiderio di non perdersi mai nulla che per Soldati era un imperativo esistenziale. La prodigalità di sé faceva corpo con il suo talento. (...) Un altro grande scrittore, Pier Paolo Pasolini, decretò una trentina d'anni fa che le lucciole erano scomparse dai campi, vittime dell'industria e dei suoi veleni. Mario pur ammirandolo, s'era assunto la missione di smentirlo: a cercarle bene, sosteneva, le lucciole si trovano ancora. Così come è ancora possibile scoprire, in tanti angoli di un'Italia da lui prediletta ed esplorata, vini dal sapore antico, gatti ammiccanti ed enigmatici, pretini che sbucano da sorprendenti chiesette campestri, osti, ostesse e cantinieri, contadini e marescialli. L'importanza è accostarsi a questa archeologia dell'anima senza sussiego. Non negarsi emozioni. Non tirarsi indietro. (...)»


(Nello Ajello, Mario Soldati. Racconto d'una vita allegra, "Illustrissimi", Laterza, Bari-Roma 2006.)








«Del talento di Soldati c'era poco da dubitare: bastava una serata con lui per rendersene conto. E a qualunque cosa lo avesse applicato – letteratura, cinema, teatro, forse anche musica -, purché lo avesse fatto a tempo pieno, cioè con totale dedizione, sarebbe diventato un numero uno. Malauguratamente per lui, e per tutti, egli era capace di fare qualsiasi cosa – racconto, saggio, sceneggiatura – ma senza riuscire ad esserne nessuna. Perché la sua vera natura e vocazione erano quelle dell'attore. In ogni momento e circostanza, anche nella conversazione tra amici come Longanesi, Maccari, Flaiano, il sottoscritto, anche – credo – a letto, Soldati recitava una parte in cui s'immedesimava, ma a scadenza.»


(Indro Montanelli)

Nel corso della sua vita si è anche occupato di politica iniziando a militare nell'area socialista subito dopo il delitto Matteotti. Nel Dopoguerra si è candidato varie volte alle elezioni nelle liste del Partito Socialista Italiano durante le segreterie di Pietro Nenni e Bettino Craxi. .[senza fonte]"


" Essendo ormai imminenti le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità italiana e avendo Mario Soldati percorso e interpretato l'identità della penisola con acume, lucidità e felicità inventiva, non vedrei miglior maniera per onorare tale anniversario civile e culturale che conferendo alla figura di Mario Soldati il posto centrale che le spetta nella storia del Novecento letterario e artistico italiano"


Lettera di Carlo Ossola a Volfango Soldati 2011



Onorificenze |


Il 28 ottobre 1922, all'adolescente Soldati, fu conferita la Medaglia d'argento al Valor Civile per un gesto di coraggio compiuto il 17 marzo, con il salvataggio dall'annegamento nelle acque dei Murazzi del Po di Lello Richelmy, suo amico e coetaneo, fratello di Agostino (Tino) Richelmy[4].


Per commemorare quel gesto e questo particolare aspetto della figura umana di Soldati, il Comune di Torino, il 16 febbraio 2010, accogliendo una proposta avanzata dal "Centro Pannunzio, di cui Soldati fu tra i fondatori e di cui fu presidente per circa vent'anni"[4], ha deliberato di dedicargli una targa ai Murazzi del Po, dettando il seguente testo[5]:






«Qui il 17 marzo 1922 / un giovanissimo Mario Soldati (1906-1999) / esempio di coraggio ed altruismo ai giovani di ogni tempo / trasse in salvo dalle acque del fiume Po / un coetaneo in pericolo di vita / meritando la medaglia d'argento al merito civile»












Medaglia d'argento al Valor Civile - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al Valor Civile
— Roma, 28 ottobre 1922

Il presidente della Repubblica Scalfaro lo nominò Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica massima onorificenza della Repubblica e la Città di Torino gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1991.



Opere |




  • Pilato, Torino, Sei, 1924. (tragedia in tre atti)


  • Salmace, Novara, «La Libra»[6], 1929 (sei novelle) ; Milano, Adelphi, 1993 (con una nota di Cesare Garboli).


  • America primo amore, Firenze, Bemporad, 1935; Roma, Einaudi, 1945; Milano, Garzanti, 1956; Milano, Mondadori, 1959.


  • 24 ore in uno studio cinematografico, come Franco Pallavera, Milano, Corticelli, 1935.


  • La verità sul caso Motta, su «Omnibus», 6 nn., aprile-giugno 1937; Milano, Rizzoli, 1941[7].


  • L'amico gesuita, Milano-Roma, Rizzoli, 1943. (racconti)


  • Corrispondenti di guerra, Palermo, Sellerio, 2009. ISBN 88-389-2357-4. (articoli per l'Avanti! e l'Unità del 1944)


  • Fuga in Italia, Milano, Longanesi, 1947.


  • A cena col commendatore, Milano, Longanesi, 1950.


  • L'accalappiacani, Roma, Atlante, 1953.


  • Le lettere da Capri, Milano, Garzanti, 1954; Milano, Bompiani, 2018.


  • La confessione, Milano, Garzanti 1955.


  • I racconti, Milano, Garzanti, 1957; I racconti 1927-1947, Milano, A. Mondadori, 1961.


  • Il vero Silvestri, Milano, Garzanti, 1957.


  • La messa dei villeggianti, Milano, A. Mondadori, 1959.


  • Canzonette e viaggio televisivo, Milano, A. Mondadori, 1962. (poesie)


  • Storie di spettri, Milano, A. Mondadori, 1962.

  • Presentazione di Luigi Carnacina e Luigi Veronelli, Mangiare e bere all'italiana, Milano, Garzanti, 1962.

  • Presentazione di Luigi Gianoli, Ritagli rosa, Brescia, Editrice La scuola, 1962.

  • Presentazione di Severino Viola, I funghi come sono, Milano, Ediz. artistiche Maestretti, 1963.

  • Introduzione a Sergio Bonfantini, a cura di Marco Rosci, Novara, IGDA, 1963.


  • Le due città, Milano, Garzanti, 1964.


  • Introduzione alla cucina pavese, in Gastronomia pavese. Storia, notizie, ricettario con le carte degli itinerari gastronomici, del vino, del riso, Pavia, Giardini, 1965.

  • Prefazione a Patellani. 25 anni di fotografie per giornali, Milano, Martello, 1965.


  • La busta arancione, Milano, A. Mondadori, 1966.


  • Chi siamo. Album di famiglia degli italiani, a cura di e con Guido Piovene, 6 voll., Milano, A. Mondadori, 1966-1968.


  • I racconti del maresciallo, Milano, A. Mondadori, 1967.

  • Presentazione di Tino Richelmy, Proverbi piemontesi, Milano, Aldo Martello, 1967.


  • Fuori, Milano, A. Mondadori, 1968.


  • Vino al vino. Viaggio alla ricerca dei vini genuini, Milano, A. Mondadori, 1969; Milano, Bompiani, 2017.

  • Presentazione di Gino Patroni, Un giorno da beone, Milano, De Carlo, 1969.


  • I disperati del benessere. Viaggio in Svezia, Milano, A. Mondadori, 1970.

  • Introduzione a Henry Furst, Il meglio di Henry Furst, a cura di Orsola Nemi, Milano, Longanesi, 1970.


  • L'attore, Milano, A. Mondadori 1970; Milano, Bompiani, 2017.


  • Genova a memoria, con Remo Abelardo Borzini, Savona, Sabatelli, 1970.


  • 55 novelle per l'inverno, Milano, A. Mondadori, 1971.


  • Vino al vino. Seconda serie, Milano, A. Mondadori, 1971.


  • Viaggio nella terra dei diamanti, Bergamo, Minerva italica, 1971.

  • Presentazione di 365 dove. [Per mangiare tutto l'anno a Milano e dintorni], a cura di Leonardo Confalonieri, Milano, Editoriale milanese, 1971.

  • Prefazione a Cesare Cremoni e Anna Maria Mojetta, 201 panini d'autore, Milano, Mazzotta, 1972.


  • Da spettatore, Milano, A. Mondadori, 1973.


  • Un prato di papaveri. Diario 1947-1964, Milano, A. Mondadori, 1973.

  • Prefazione a Michele Papa, I poeti arabo-siciliani, IX-XI sec., Catania, Giannotta, 1973.


  • Lo smeraldo, Milano, A. Mondadori, 1974.


  • Il polipo e i pirati, Milano, Emme, 1974. (fiaba illustrata)


  • Lo specchio inclinato. Diario 1965-1971, Milano, A. Mondadori, 1975.


  • Vino al vino. Terzo viaggio, Milano, A. Mondadori, 1976.

  • Prefazione a Alberta Lantermo, Piemonte in bocca, Brugherio, SAGDOS, 1976.


  • La sposa americana, Milano, A. Mondadori, 1977.

  • Presentazione di Giannetto Beniscelli, Un lavoro sulla porta di casa: artigiani di Calabria e di Basilicata, Genova, SIAG, 1977.


  • Vino al vino. Alla ricerca dei vini genuini. I tre viaggi in edizione integrale, Milano, A. Mondadori, 1977.


  • Piemonte e Valle d'Aosta, con Folco Quilici, Roma, Esso italiana, 1978.


  • Lettere di Mario Soldati. Dal 3-11-78 al 12-8-79, Milano, A. Mondadori, 1979.


  • Addio diletta Amelia, Milano, A. Mondadori, 1979.


  • 44 novelle per l'estate, Milano, A. Mondadori, 1979.

  • Introduzione a Friuli sempre, immagini di Franco Finardi e Giovanni Tavoschi annotate da Tito Maniacco, Ivrea, Priuli & Verlucca, 1979.


  • La carta del cielo, a cura di Natalia Ginzburg, Torino, Einaudi 1980. (antologia di racconti per la scuola media)

  • Presentazione di La cucina della Lunigiana. Ricette, raccolte da Angelo Paracucchi, Milano, Longanesi, 1980.


  • L'incendio, Milano, A. Mondadori, 1981.

  • Prefazione a Liana De Luca, Graffiti, Padova, Antoniana, 1981.


  • La casa del perché, Milano, A. Mondadori, 1982.


  • Lo scopone, con Maurizio Corgnati, Milano, A. Mondadori, 1982.


  • Conversazione in una stanza chiusa con Mario Soldati, a cura di Davide Lajolo, Milano, Frassinelli, 1983. ISBN 88-200-0307-4.


  • Nuovi racconti del maresciallo, Milano, Rizzoli, 1984. ISBN 88-17-66699-8.


  • Sua maestà il Po, Milano, A. Mondadori, 1984.


  • L'architetto, Milano, Rizzoli, 1985. ISBN 88-17-66701-3.


  • L'avventura in Valtellina, Roma-Bari, Laterza, 1986. ISBN 88-420-2709-X.


  • Ah! Il Mundial!. Storia dell'inaspettabile, Milano, Rizzoli, 1986. ISBN 88-17-66702-1.

  • Prefazione a Giovanni Bonalumi, Coincidenze, Bellinzona, Casagrande, 1986. ISBN 88-7713-070-9.

  • Presentazione di Fulvio Basteris e Beppe Garnerone, Mac de pan. Di solo pane. L'alimentazione povera nelle valli occitane cuneesi. Ricette, testimonianze, proverbi, Castelmagno, Centro occitano di cultura "Detto Dalmastro", 1986.


  • El Paseo de Gracia, Milano, Rizzoli, 1987. ISBN 88-17-66703-X.


  • Regione regina, Roma-Bari, Laterza, 1987. ISBN 88-420-2954-8. (raccolta di scritti già editi dedicati alla Liguria)


  • Rami secchi, Milano, Rizzoli, 1989. ISBN 88-17-66700-5. (ritratti e ricordi)

  • Presentazione di Carl Sandburg, Rootabaga, Milano, Piccoli, 1989. ISBN 88-261-5058-3.


  • La finestra, Milano, Rizzoli, 1991. ISBN 88-17-66702-1.

  • Opere



I, Racconti autobiografici, a cura di Cesare Garboli, Milano, Rizzoli, 1991. ISBN 88-17-66704-8.

II, Romanzi brevi, a cura di Cesare Garboli, Milano, Rizzoli, 1992. ISBN 88-17-66706-4.




  • La giacca verde, Milano, Rizzoli, 1993. ISBN 88-17-66707-2.


  • Ritratti storici, Torino, La Stampa, 1993.

  • Presentazione di Liguria tra monti e mare. Antologia ligure, a cura di Marco Delpino, S. Margherita ligure, Tigullio-Bacherontius, 1993.

  • Presentazione di Laura Alessi, Troppo breve il buio, s.l., Biblioteca Cominiana, 1993.

  • Introduzione a Poeti italiani al telefono, a cura di Renato Minore, Milano, SugarCo, 1993.


  • Le sere, Milano, Rizzoli, 1994. ISBN 88-17-66708-0.


  • Modigliani, con Lionello Venturi, Torino, Centro Pannuzio, 1994.

  • Prefazione a Emiliana Santoli, Pan di cannella, Pescara, Edizioni Tracce, 1994.

  • Prefazione a Giovanni Bernardo Vigo, I tartufi, Borgosesia, NEXUS, 1994.


  • Tentazioni, Novara, Interlinea, 1996. ISBN 88-8212-102-X.


  • Soldati. Un piemontese fuori ordinanza, Torino, Regione Piemonte, Assessorato alla cultura-Centro di studi e ricerche Mario Pannunzio, 1997. (antologia)


  • Racconto di Natale, Vicenza, La locusta, 1998.


  • Un viaggio a Lourdes, Novara, Interlinea, 1999. ISBN 88-8212-188-7.


  • Da leccarsi i baffi. Memorabili viaggi in Italia alla scoperta del cibo e del vino genuino, Roma, DeriveApprodi, 2005. ISBN 88-88738-72-X.


  • Amori miei, Torino, La Stampa, 2006. (antologia di articoli)


  • Il padre degli orfani, Palermo, Sellerio, 2006. ISBN 88-389-2095-8.


  • Cinematografo. Racconti, ritratti, poesie, polemiche, Palermo, Sellerio, 2006. ISBN 88-389-2112-1.


  • Un sorso di Gattinara e altri racconti, Novara, Interlinea, 2006. ISBN 88-8212-564-5.


  • Natale e satana e altri racconti, Novara, Interlinea, 2006. ISBN 88-8212-584-X.


  • Romanzi, Milano, A. Mondadori, 2006. ISBN 88-04-51583-X.


  • Viaggio in Emilia-Romagna, Argelato, Minerva, 2007. ISBN 88-7381-177-9.


  • Orta mia e altre pagine novaresi e piemontesi disperse, Novara, Interlinea, 2008. ISBN 978-88-8212-635-3.


  • Romanzi brevi e racconti, Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-54465-4.


  • Boccaccino, Milano, Aragno, 2009. ISBN 978-88-8419-411-4.


  • La madre di Giuda, Pilato, Torino, Aragno, 2010. ISBN 978-88-8419-455-8.


  • Il profumo del sigaro Toscano, Bologna, Ogni uomo e tutti gli uomini, 2010. ISBN 978-88-96691-17-5.


  • America e altri amori. Diari e scritti di viaggio, Milano, A. Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-60479-2.


  • Il berretto di cuoio e altri racconti, Milano, Il Sole 24 Ore, 2012.


  • La mamma dei gatti, Milano, Beyle, 2013. ISBN 978-88-97608-47-9.



Filmografia |





Alida Valli e Giuditta Rissone in Eugenia Grandet (1947)



Regista e sceneggiatore |




  • La principessa Tarakanova (1938) - regista della versione italiana


  • La signora di Montecarlo (1938) - regista della versione italiana


  • Due milioni per un sorriso (1939)


  • Tutto per la donna (1939)


  • Dora Nelson (1939)


  • Piccolo mondo antico (1941)


  • Tragica notte (1942)


  • Malombra (1942)


  • Chi è Dio (1945)


  • Quartieri alti (1945)


  • Le miserie del signor Travet (1946)


  • Eugenia Grandet (1947)


  • Daniele Cortis (1947)


  • Fuga in Francia (1948)


  • Quel bandito sono io (1950)


  • Botta e risposta (1950)


  • Donne e briganti (1950)


  • È l'amor che mi rovina (1951)


  • O.K. Nerone (1951)


  • Il sogno di Zorro (1952)


  • Le avventure di Mandrin (1952)


  • I tre corsari (1952)


  • Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1952)


  • La provinciale (1953)


  • Il ventaglino (1954)


  • La mano dello straniero (1954)


  • La donna del fiume (1954)


  • Era di venerdì 17 (1957)


  • Italia piccola (1957)


  • Policarpo, ufficiale di scrittura (1959)



Sceneggiatore |




  • Figaro e la sua gran giornata, regia di Mario Camerini (1931)


  • La cantante dell'Opera, regia di Nunzio Malasomma (1932)


  • La tavola dei poveri, regia di Alessandro Blasetti (1932)


  • Gli uomini, che mascalzoni..., regia di Mario Camerini (1932)


  • Acciaio, regia di Walter Ruttmann (1933), non accreditato


  • Cento di questi giorni, regia di Augusto e Mario Camerini (1933)


  • Giallo , regia di Mario Camerini (1933)


  • Il cappello a tre punte, regia di Mario Camerini (1934)


  • Ma non è una cosa seria, regia di Mario Camerini (1936)


  • Il grande appello, regia di Mario Camerini (1936)


  • Contessa di Parma, regia di Alessandro Blasetti (1937)


  • Il signor Max, regia di Mario Camerini (1937)


  • Stasera alle undici, regia di Mario Camerini (1937)


  • Voglio vivere con Letizia, regia di Camillo Mastrocinque (1938)


  • L'orologio a cucù, regia di Camillo Mastrocinque (1938)


  • Castelli in aria, regia di Augusto Genina (1939)


  • Il documento, regia di Mario Camerini (1939)


  • Il peccato di Rogelia Sanchez, regia di Carlo Borghesio (1940)


  • Un colpo di pistola, regia di Renato Castellani (1942)


  • Questi fantasmi, regia di Eduardo De Filippo (1954)


  • Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)


  • I racconti del maresciallo (1968), sceneggiato televisivo



Altro |




  • Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956) - regista della 2ª unità


  • Ben Hur, regia di William Wyler (1959) - regista della 2ª unità



Note |




  1. ^ Boccaccino, su ninoaragnoeditore.it. URL consultato il 24 giugno 2018.


  2. ^ [1], Sito Esso Italia ora Exxon Mobile.


  3. ^ Il miglior percorso d'avvio alla conoscenza del lavoro letterario di Soldati è quello offerto da: Introduzione e fortuna critica preparate da Cesare Garboli nel 1991 per il primo volume dell'edizione rizzoliane delle opere. Compongono un ritratto critico le pagine a lui dedicate da Giovanni Raboni, Salvatore Silvano Nigro, Bruno Falcetto, Emiliano Morreale, Massimo Onofri, Raffaele Manica


  4. ^ ab
    Proposta del Centro Pannunzio al Comune di Torino: una targa ai Murazzi per ricordare un episodio giovanile di Soldati[collegamento interrotto] da comitatomariosoldati.it



  5. ^ Soldati: eroe lo scrittore torinese. (19/2/2010) Archiviato il 22 febbraio 2010 in Internet Archive., da cittAgorà, periodico del consiglio comunale di Torino


  6. ^ Rivista fondata da Soldati, Enrico Emanuelli e Mario Bonfantini nel 1928 e chiusa d'autorità nel 1930.


  7. ^ L'opera fu pubblicata nella collana Il sofà delle Muse, diretta da Leo Longanesi, già direttore di «Omnibus».



Bibliografia |



  • Francesco Savio: Cinecittà anni Trenta. Parlano 116 protagonisti. Bulzoni Editore, Roma, 1979. ISBN non esistente

  • Orio Caldiron (a cura di): Mario Soldati: un letterato al cinema. Edizioni della Cineteca nazionale, Roma, 1979. ISBN non esistente

  • Gianpiero Brunetta: Storia del cinema italiano (3 voll.) Editori Riuniti, Roma, 2003 (2ª ed.) ISBN 88-359-3730-2

  • Luca Malavasi: Mario Soldati, Edit Il Castoro cinema, Milano, 2006. ISBN 88-8033-372-0

  • AA. VV. (a cura di Emiliano Morreale): Mario Soldati e il cinema, Donzelli Edit, Roma, 2009. ISBN 978-88-6036-386-2

  • AA.VV. Storia del Cinema Italiano, in particolare volume VI (1940-1944) ISBN 978-88-317-0716-9 e volume VII (1945 - 1949). ISBN 978-88-317-8229-0. Editori: Marsilio, Venezia e Scuola Nazionale del Cinema, Roma. 2003.

  • AA.VV. (a cura di Giorgio Barberi Squarotti, Paolo Bertetto, Marziano Guglielminetti): Mario Soldati: la scrittura e lo sguardo. Editori: Museo Nazionale del cinema e Lindau, Torino, 1991. ISBN 88-7180-030-3.



Voci correlate |



  • Calligrafismo (cinema)

  • Tellaro (Lerici)

  • Toscano Garibaldi

  • Toscano Soldati



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Collegamenti esterni |






  • Mario Soldati, su CineDataBase, Rivista del cinematografo. Modifica su Wikidata


  • (EN) Mario Soldati, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) Mario Soldati, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata


  • (DEEN) Mario Soldati, su filmportal.de. Modifica su Wikidata


  • Mario Soldati, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi. Modifica su Wikidata


  • (EN) Bibliografia di Mario Soldati, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff. Modifica su Wikidata


  • Bibliografia italiana di Mario Soldati, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. Modifica su Wikidata


  • Mario Soldati (2), su openlibrary.org, Internet Archive. Modifica su Wikidata


  • (EN) Mario Soldati, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


  • (EN) Mario Soldati, su The Encyclopedia of Science Fiction. Modifica su Wikidata

  • Comitato Mario Soldati, su comitatomariosoldati.it.

  • Eventi dedicati al centenario della nascita, su gushitalia.it. URL consultato il 26 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2010).

  • Filmografia, su comitatomariosoldati.it. URL consultato il 19 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2008).

  • Intervista a Soldati e uno "speciale" per il decennale della scomparsa (RAI), su rai.tv.


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