Libera docenza
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La libera docenza, nell'ordinamento universitario italiano, indicava un titolo abilitativo, il cui conseguimento autorizza il titolare (libero docente) all'insegnamento, a titolo privato, in università e istituti di istruzione superiore.[1]
Indice
1 Storia
2 Nel mondo
3 Note
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
Storia |
Il Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592[2] regolava la figura del libero docente (artt. 118-128 del regolamento allegato al decreto), definendoli come laureati e studiosi che superavano un esame di abilitazione per titoli; con tale esame si conseguiva l'abilitazione all'insegnamento per una determinata disciplina, pur in mancanza di una cattedra. Era anche possibile da parte del Ministro per l'educazione nazionale abilitare alla libera docenza «persone che siano venute in alta fama di singolare perizia nella materia che
debbono insegnare» (art. 122). Gli esami per l'abilitazione alla libera docenza furono aboliti nel 1970[3]; l'istituto andò pertanto in disuso con il tempo.
Nel mondo |
In alcuni paesi del mondo vi sono istituti analoghi, come ad esempio l'Habilitation vigente nel sistema tedesco e austriaco, l'Habilitation à Diriger des Recherches (HDR), in uso in Francia, o la Livre-docência nel sistema brasiliano.
Note |
^ docènza, Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana
^ Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592, su normattiva.it. URL consultato il 25 gennaio 2015.
^ Legge 30 novembre 1970, n. 924, su normattiva.it. URL consultato il 25 gennaio 2015.
Voci correlate |
- Cultore della materia
- Facoltà universitaria
- Università in Italia
Collegamenti esterni |
Libera docenza, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.