Gucci




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Gucci (disambigua).










































Gucci
Logo
1960s Gucci Logo.svg
Stato
Italia Italia
Forma societaria Società per azioni
Fondazione
1921 a Firenze
Fondata da Guccio Gucci
Sede principale Firenze
Gruppo Kering
Settore


  • Moda

  • Lusso


Fatturato 12,4 miliardi €[1] (2018)
Sito web
www.gucci.com/
,
www.gucci.com/uk/en_gb/
e
www.gucci.com/us/en/




Guccio Gucci




Negozio Gucci in Via Montenapoleone a Milano


Gucci è una casa di moda italiana attiva nei settori di alta moda e articoli di lusso che fa parte della Gucci Group, divisione della società francese Kering con sede anche a Pechino.[2]. È stata fondata da Guccio Gucci nel 1921 a Firenze.[3] Nel 2016 Gucci ha fatturato 7,6 miliardi di euro nel mondo diventando la seconda casa di moda più venduta dopo Louis Vuitton[4]. È tutt'oggi uno dei marchi di moda più famosi e rinomati a livello internazionale, con circa 300 negozi ufficiali aperti in tutto il mondo[5][6][7]. Alessandro Michele è l'attuale direttore creativo.[8]




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Solidarietà


  • 3 Note


  • 4 Altri progetti


  • 5 Collegamenti esterni





Storia |


Guccio Gucci è un emigrato italiano che lavora in alcuni hotel di lusso di Parigi e al Savoy Hotel di Londra. Durante la sua esperienza lavorativa rimane a stretto contatto con gente di alta borghesia, acquistando uno spiccato senso del gusto e dello stile.
Nel 1921 torna nella sua città natale, Firenze, dove comincia ad aprire, a poco a poco, una serie di piccoli negozi che producono pelletterie comuni, ma anche articoli da viaggio e per l'equitazione. I marchi della casa faranno sempre riferimento all'ambito equestre: il morsetto e la staffa prima, un nastro verde-rosso-verde ispirato dal sotto-pancia della sella poi, rimanendo fedele alle tipiche pelli fiorentine.




Un tipico negozio Gucci a Toronto.


La fama di Gucci si espande presto, e nel 1938, insieme ai figli Aldo, Francesca e Rodolfo apre alcune boutique anche a Milano e a Roma, in via Condotti. È la fantasia di Gucci che permette alla sua azienda di sopravvivere al periodo autarchico utilizzando materiali come lino, canapa, juta e bambù, meno costosi del pellame. Nel 1945 la Gucci diventa una s.r.l. e comincia ad esportare negli Stati Uniti, dopo essersi affermata in Europa: Aldo e Rodolfo ampliano ulteriormente gli orizzonti della società nel 1953, aprendo il primo punto vendita Gucci in America, a New York.


Ad uno ad uno nascono e si sviluppano meglio i "capisaldi" del marchio: la prima borsa con il manico di bambù nel 1947, il mocassino con il morsetto intorno al 1952-1953, il foulard Flora nel 1966, creato da Rodolfo Gucci e Vittorio Accornero de Testa per Grace Kelly. Nasce il logo GG, dalle iniziali del fondatore, usato per ornare la GG canvas, una canapa nota per l'estrema resistenza e usata per la produzione di borse, cinture e altri accessori. Molte stelle di Hollywood e dello spettacolo, come Audrey Hepburn, Jackie Kennedy, Maria Callas, Wallis Simpson duchessa di Windsor, iniziano a scegliere articoli Gucci.


Dagli anni sessanta in poi, Gucci apre boutique anche in Asia, con quelle di Tokyo e di Hong Kong. Nel 1982 l'azienda diventa una società per azioni. Intanto nel 1983, alla morte di Rodolfo, succede il figlio Maurizio, che rimarrà in carica come presidente sino al 1993, quando la societa viene venduta alla InvestCorp. Nel 1990 Tom Ford diventa responsabile del settore abbigliamento donna, nel 1994 viene nominato responsabile creativo dell'intera produzione e rilancia la griffe sull'orlo della bancarotta.[9] Nel 1999 la maison rileva l'etichetta Yves Saint Laurent creata dall'omonimo stilista che poi chiuderà nel 2002. Altri brand sono stati rilevati dal Gruppo Gucci nel corso degli anni, arrivando oggi a includere oltre a YSL, Sergio Rossi, Boucheron, Bottega Veneta, Bédat & Co, Alexander McQueen, Stella McCartney e Balenciaga.[10]


Nel 2002 la stilista Frida Giannini entra nel gruppo come design director di borse, per poi passare nel 2005 alla produzione dell'intera linea di accessori donna e infine, nel 2006, a divenire responsabile di tutta la produzione Gucci[11]. Presidente e amministratore del marchio è Patrizio Di Marco, che nel 2009 è subentrato a Mark Lee.


Come annunciato il 12 dicembre 2014, il direttore creativo Frida Giannini e il CEO Patrizio di Marco lasciano Gucci. Marco Bizzarri è il nuovo CEO del marchio.[12] Il 21 gennaio 2015, Gucci nomina Alessandro Michele direttore creativo con la responsabilità di tutte le collezioni di prodotto, e dell'immagine del marchio.[8][13]


Nel 2011, per celebrare il 90º anniversario dalla sua fondazione, l'azienda ha allestito il Gucci Museo, un museo di 1.715 m², nel palazzo che ospitava il Tribunale della Mercanzia, affacciato sulla Piazza della Signoria, a Firenze.[14]


Nel 2013 acquista la Richard Ginori per 13 milioni di euro. È ufficiale anche l'accordo che stipula il passaggio della maggioranza di Pomellato, marchio di gioielleria fondato a Milano da Pino Rabolini, al gruppo francese del lusso Kering-PPR.



Solidarietà |


Gucci è sempre stata un'azienda molto attiva nel campo della solidarietà e aiuti benefici.


Nel febbraio 2013, la società ha lanciato il "Chime for Change", un'organizzazione benefica che sostiene la campagna globale contro la violenza sulle donne.[15] Il 1º giugno, a sostegno di questa iniziativa, venne preparato un concerto a Londra, a cui aderirono molte celebrità del mondo della musica e dello spettacolo, tra cui Beyoncé[16], Salma Hayek, Ellie Goulding, Katy Perry, Ben Affleck, Laura Pausini, Julia Roberts, Cameron Diaz, Iggy Azalea, Gwyneth Paltrow e Rita Ora[17]. Il concerto registrò un ricavato di oltre $130.000 dollari.


Nel luglio 2013, l'attivista Lydia Emily fu incaricata da Gucci di dipingere un murale nel Skid Row di Los Angeles, un'immagine ritraente una donna di nome Jessica sopravvissuta ad un traffico di esseri umani. Attualmente lavora per la Maria Maddalena Project, un'organizzazione attiva dal 1980 che aiuta le donne a lasciare l'industria del sesso.


Gucci ha dal 2005 una partnership particolare con l'UNICEF[18], a cui dona periodicamente una percentuale dei suoi ricavi per la realizzazione di prodotti messi in commercio proprio per l'UNICEF e le sue campagne. La campagna annuale di Gucci per UNICEF sostiene l'educazione e la salute, la lotta alla fame e diversi programmi di prevenzione alle malattie e alla pulizia dell'acqua per orfani e bambini affetti da HIV e AIDS nell'Africa Sub-Sahariana. In 5 anni Gucci ha donato all'UNICEF circa 5 milioni e mezzo di euro, oltre a essersi distinta come la più grande compagnia che abbia sostenuto alcuni importanti progetti, come l'iniziativa "School for Africa" del 2004, promossa da UNICEF, Nelson Mandela Foundation e Hamburg Society.




Madrid, Gucci



Note |




  1. ^ Gucci supera Hermès e spinge i conti di Kering, su repubblica.it, 13 febbraio 2018. URL consultato il 2 agosto 2018.


  2. ^ "Alexander McQueen and Gucci Group appoint Sarah Burton as Creative Director" (PDF), su guccigroup.com (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2011).


  3. ^ "Gucci - 1920s", su gucci.com (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2012).


  4. ^ Best Global Brands: 2014 Ranking, su bestglobalbrands.com.


  5. ^ "The 100 Top Brands: Gucci", su images.businessweek.com.


  6. ^ Gucci, su forbes.com.


  7. ^ Hoover Profile of Gucci Group NV, su answers.com.


  8. ^ ab Moda news Corriere della Sera


  9. ^ "Three designers took over from Tom Ford after he left Gucci", su vogue.co.uk.


  10. ^ Sale of Gucci Lifts Investcorp Earnings, su nytimes.com.


  11. ^ Frida Giannini: Creative director Gucci, su ppr.com.


  12. ^ http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Italia/Italia/notizia/Gucci_%28Kering%29_Marco_Bizzarri_nuovo_ceo_al_posto_di_Patrizi-430382


  13. ^ "Alessandro Michele is the new Creative Director of Gucci", su independent.co.uk.


  14. ^ Gucci Museo, su guccimuseo.com.


  15. ^ "CHIME FOR CHANGE", su chimeforchange.org.


  16. ^ "Katy Perry, Blake Lively Join Beyoncé and Gucci to Empower Women", su stylenews.peoplestylewatch.com (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2013).


  17. ^ "Julia Roberts, Ben Affleck, Cameron Diaz And Gwyneth Paltrow Lead A Cast Of Famous Faces Counting Down To The Sound Of Change Live" (PDF), su dev.chimeforchange.org.


  18. ^ "UNICEF International partnerships: Gucci", su unicef.org (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2009).



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gucci


Collegamenti esterni |






  • Sito ufficiale, su gucci.com. Modifica su Wikidata


  • Sito ufficiale, su gucci.com. Modifica su Wikidata


  • Sito ufficiale, su gucci.com. Modifica su Wikidata


  • Canale ufficiale, su YouTube. Modifica su Wikidata


  • (EN) Gucci, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


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