Angola


















































































































































Angola












Angola – Bandiera

Angola - Stemma

(dettagli)

(dettagli)

Virtus unita fortior
("La virtù unita è più forte")



Angola - Localizzazione

Dati amministrativi
Nome completo
Repubblica dell'Angola
Nome ufficiale
República de Angola

Lingue ufficiali

Portoghese

Capitale

Luanda  (5.000.125 ab. / 2009)
Politica

Forma di governo

Repubblica presidenziale

Presidente

João Lourenço
Indipendenza
dal Portogallo nel 1975
Ingresso nell'ONU
1º dicembre 1976
Superficie

Totale
1.246.700 km² (23º)
% delle acque
trascurabile
Popolazione

Totale
24 300 000 ca. ab. (stima 2014)

Densità
14 ab./km²
Tasso di crescita
2,784% (2012)[1]

Nome degli abitanti

Angolani
Geografia

Continente

Africa
Confini

Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Namibia, Repubblica del Congo

Fuso orario

UTC +1
Economia

Valuta

Kwanza angolano

PIL (nominale)
115 209[2] milioni di $ (2012) (61º)

PIL pro capite (nominale)
5 700 $ (2012) (93º)

PIL (PPA)
123 140 milioni di $ (2012) (66º)

PIL pro capite (PPA)
6 247 $ (2013) (113º)

ISU (2011)
0,486 (basso) (148º)

Fecondità
5,3 (2011)[3]
Consumo energetico
0,02 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166

AO, AGO, 024

TLD
.ao

Prefisso tel.
+244

Sigla autom.
ANG

Inno nazionale

Angola Avante!

Festa nazionale
11 novembre

Angola - Mappa

Evoluzione storica
Stato precedente

Portogallo Africa Occidentale Portoghese
 

Coordinate: 12°21′S 17°21′E / 12.35°S 17.35°E-12.35; 17.35


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L'Angola è uno Stato dell'Africa meridionale. Confina a nord con la Repubblica Democratica del Congo, a est con lo Zambia, a sud con la Namibia e a ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. Fa parte del paese anche l'enclave di Cabinda situata al confine fra Repubblica Democratica del Congo e Repubblica del Congo.




Indice






  • 1 Il nome


  • 2 Storia


    • 2.1 Storia antica


    • 2.2 L'inizio della colonizzazione portoghese


    • 2.3 Il consolidamento della colonizzazione portoghese


    • 2.4 L'organizzazione moderna della colonia


    • 2.5 Verso l'indipendenza


    • 2.6 La guerra civile


    • 2.7 Storia recente e attualità politica




  • 3 Geografia


    • 3.1 Morfologia


    • 3.2 Idrografia


    • 3.3 Clima




  • 4 Popolazione


    • 4.1 Demografia


    • 4.2 Etnie


    • 4.3 Lingue


    • 4.4 Religioni




  • 5 Ordinamento dello stato


    • 5.1 Suddivisione amministrativa


    • 5.2 Istituzioni


    • 5.3 Università




  • 6 Economia


    • 6.1 Settore primario


    • 6.2 Settore terziario


    • 6.3 Compagnie aeree




  • 7 Ambiente


  • 8 Cultura


    • 8.1 Arte


    • 8.2 Patrimoni dell'umanità


    • 8.3 Letteratura




  • 9 Sport


    • 9.1 Calcio


    • 9.2 Pallacanestro




  • 10 Ricorrenza nazionale


    • 10.1 Altre ricorrenze nazionali




  • 11 Tradizioni


    • 11.1 Gastronomia




  • 12 Miss Universo 2011


  • 13 Note


  • 14 Voci correlate


  • 15 Altri progetti


  • 16 Collegamenti esterni





Il nome |


ll nome del paese deriva dal termine Ngola, attributo di rispetto dei sovrani Ndongo corrispondente all'italiano "Maestà". I portoghesi diedero questo nome ufficiale al paese nel XVI secolo proprio in onore di quei sovrani, loro fedeli alleati[4].



Storia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Angola.


Storia antica |


Le prime tracce di presenza umana in questa regione risalgono sicuramente alla preistoria. Non si conosce molto sulle popolazioni che in epoca primitiva abitavano sul territorio. In proposito vi sono varie teorie: fino a non molto tempo fa si pensava che popolazioni di lingua bantu provenienti da occidente si fossero insediate nella regione introducendo l'agricoltura e la lavorazione del ferro. Alcune prove sul DNA delle popolazioni Cabinda dell'Angola hanno invece dimostrato l'assoluta estraneità della popolazione indigena con le altre popolazioni limitrofe.



L'inizio della colonizzazione portoghese |




La regina Njinga nelle trattative di pace con gli inviati portoghesi - 1624


La venuta dei portoghesi in questo territorio è molto remota, specialmente sulla costa, già fiorente di traffici addirittura in epoca medievale. Nel 1483 si ha notizia di una prima penetrazione anche nell'entroterra. Inizialmente vi furono ostilità con i numerosi regni neri presenti sul territorio, in particolare col regno del Congo, con quello di Ndongo e con quello di Benguela. Tuttavia già nel XVI secolo si addivenne a lunghi periodi di pace, intervallati da guerre occasionali, dovute spesso a scontri di carattere personale tra i vari sovrani e governatori. In particolare il Regno di Ndongo costituì un'alleanza abbastanza stabile con i portoghesi, intrattenendo con essi un fiorente commercio di schiavi, molti dei quali furono trasportati in Brasile. Nel frattempo i portoghesi avviarono la costruzione di numerosi e floridi insediamenti nella regione, conquistando via via autonomia dalla madrepatria.



Il consolidamento della colonizzazione portoghese |


Con l'avvento del XVII secolo, una nuova tribù si impose in parte del territorio angolano: la tribù degli Imbangala. Queste genti erano caratterizzate da un notevole ardimento bellico e da una forte intraprendenza, sicché in breve tempo sottomisero molte altre tribù dell'area, vendendo un'ingente quantità di schiavi ai portoghesi. Il Governatore Luis Mendez de Vasconcelos, apprezzandone assai lo spirito combattivo, ne arruolò buona parte nelle sue truppe. Si consolidò così il fenomeno del meticciamento sia propriamente detto (incroci tra razze), sia spirituale (fusione di costumi e tradizioni), che fu sempre caratteristico dell'impostazione coloniale portoghese, al contrario ad esempio di quella britannica. Intanto i portoghesi dovettero fronteggiare l'intraprendenza della regina ndongo Njinga Mbandi, con cui parzialmente nel 1624 e definitivamente nel 1639, furono firmati trattati di pace e cooperazione.
Un altro problema che la colonia portoghese dovette presto affrontare fu il tentativo di penetrazione effettuato dagli olandesi della Compagnia delle Indie Occidentali. Tuttavia nella seconda metà del secolo i portoghesi, guidati dal condottiero Salvador Correia de Sa, riuscirono a scongiurare il pericolo.



L'organizzazione moderna della colonia |


Il XVIII e il XIX secolo coincisero con una più precisa organizzazione amministrativa e giuridica della colonia. Se continuarono sovente conflitti interni tra gli esponenti delle varie tribù, è anche vero che iniziò a delinearsi una più chiara struttura socio-politica del paese, con una sempre più marcata suddivisione dei compiti amministrativi e militari. L'attività economica più prospera rimase il commercio degli schiavi (pur abolito nel 1830), che si protrasse fino a tutto l'Ottocento, finché l'ormai consolidata rivoluzione industriale, permise alle potenze più avanzate di fare a meno di questa forza lavoro.
I portoghesi aspirarono nella seconda metà dell'Ottocento a riunire i loro dominii di Angola e Mozambico, ma l'azione di Cecil Rhodes impedì questo sogno coloniale.
Il dominio portoghese nel XX secolo fu caratterizzato da grandi iniziative economiche e infrastrutturali, tra cui la costruzione di imponenti ferrovie. Furono altresì sviluppate estese piantagioni molto produttive, che contribuirono all'affermazione del Portogallo come potenza di un certo peso mondiale.



Verso l'indipendenza |






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Lo stesso argomento in dettaglio: guerra coloniale portoghese e guerra d'indipendenza dell'Angola.

Dopo la seconda guerra mondiale, il Portogallo, governato sin dagli anni trenta da António de Oliveira Salazar, si oppose strenuamente al concetto di decolonizzazione. Secondo il pensiero politico di Salazar infatti, la decolonizzazione avrebbe creato semplici avamposti economico-politici per le potenze uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti attraverso le multinazionali economiche, l'URSS attraverso le multinazionali politiche. Un graduale e costante processo di evoluzione politica con una partecipazione attiva delle popolazioni nere al sistema coloniale avrebbe invece permesso il vero sviluppo socio-economico dell'Africa[5].
Tuttavia apparve sempre più oneroso il mantenimento delle colonie e verso la fine degli anni cinquanta nacquero altresì vari movimenti indipendentisti più o meno collegati ad analoghi movimenti esteri, finanziati dalle due superpotenze. In particolare due movimenti si fecero strada: il Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola (MPLA), fondato nel 1956 e appoggiato dall'URSS, che addirittura organizzò scuole e università a Mosca per formare i capi; l'Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola (UNITA), guidata da Jonas Savimbi, sostenuto inizialmente dalla Cina, si avvicinò in seguito agli Stati Uniti.
Il Fronte di Liberazione Nazionale dell'Angola (FNLA) guidato da Holden Roberto, inizialmente consistente, perse via via di importanza.
La lotta armata tra le varie fazioni e il governo portoghese divenne infuocata negli anni settanta. Nel 1974, in seguito alla Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, cessarono le ostilità e venne instaurato un governo di coalizione fra i movimenti indipendentisti, che ebbe però breve durata. L'11 novembre 1975 il Portogallo riconobbe l'indipendenza del paese; il MPLA proclamò la Repubblica Popolare dell'Angola, mentre il FNLA e l'UNITA proclamarono nelle zone da loro controllate una repubblica separata con capitale Huambo. Il MPLA prevalse sugli altri due movimenti e nel febbraio 1976 le sue truppe conquistarono Huambo.



La guerra civile |






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Lo stesso argomento in dettaglio: guerra civile in Angola.

Agostinho Neto, capo dell'MPLA, divenne il primo presidente (1975) del paese e tale rimase fino alla morte (1979), allorché gli successe José Eduardo dos Santos.
Dal luglio 1975 il paese fu afflitto da una lunga guerra civile nella quale erano in campo non solo contrasti etnici e interni ma forze straniere interessate alle risorse (petrolio e diamanti in particolare) dell'Angola e alla sua posizione strategica.


L'MPLA, movimento marxista-leninista che organizzò un sistema politico monopartitica, appoggiato da Cuba e dall'Unione Sovietica, e l'UNITA, sostenuta da Stati Uniti e Sudafrica, ingaggiarono una lotta senza esclusione di colpi. Il conflitto, iniziato nel novembre del 1975 con l'invasione dell'Angola da parte del Sudafrica dell'apartheid, vide l'intervento di migliaia di soldati cubani Operación Carlota e si protrasse per anni, decimando la popolazione inerme. Si giunse infine alla firma di un accordo di pace, voluto dalle potenze straniere dopo la sconfitta del Sudafrica a Cuito Canavale e i cambiamenti nello scenario internazionale, siglato nel dicembre del 1988 a New York. Nel 1991 furono firmati gli accordi di Bicesse e le truppe straniere si ritirarono[6]. Nel 1992 si tennero le elezioni presidenziali multipartitiche, che videro la vittoria del MPLA. José Eduardo dos Santos, che come detto era successo a Neto nel 1979 alla guida assoluta del paese e del partito, fu confermato nella carica. A differenza del FNLA, l'UNITA, guidata da Jonas Savimbi, non accettò l'esito elettorale e il paese entrò in una nuova fase di guerra civile.
Il 20 novembre 1994 a Lusaka, in Zambia, nel contesto del cosiddetto protocollo Lusaka venne stipulato un nuovo accordo di pace che prevedeva la reintegrazione dei ribelli nel governo nazionale e nelle forze armate. Nell'aprile 1997 venne creato un governo di unità nazionale dal quale l'UNITA venne però espulsa l'anno seguente in seguito alla ripresa delle azioni di guerriglia.



Storia recente e attualità politica |


Cessando la guerra fredda e crollando l'Unione Sovietica, il presidente Dos Santos, al potere dal 1979, aveva nel frattempo ribaltato completamente la propria politica. Se in politica interna rimodernò le istituzioni, depurandole dal passato marxismo, in politica estera instaurò una solida alleanza con Stati Uniti, Gran Bretagna e Portogallo. In particolare sono da segnalare le prese di posizione costantemente favorevoli alle guerre intraprese dagli Stati Uniti in Afghanistan e Iraq.
L'UNITA si trovò spiazzata da questo nuovo atteggiamento e si ridusse così a un gruppo paramilitare allo sbando. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite votò sanzioni contro l'UNITA stessa (28 agosto 1997) e nel 1999 le unità militari angolane sferrarono un duro colpo ai ribelli riprendendo il controllo delle principali città delle zone controllate dall'UNITA. Savimbi dichiarò allora un'ennesima lotta di guerriglia che dilaniò il paese provocando un milione e mezzo di morti e centinaia di migliaia di senzatetto. Le ostilità proseguirono fino alla morte di Savimbi (primavera 2002), allorché i ribelli deposero le armi dopo la garanzia di un'amnistia generale e dell'integrazione nelle forze armate ufficiali.
Gli anni ininterrotti di guerra civile rendono più difficoltoso il percorso di sviluppo del paese; tra le varie difficoltà, è da citare quella delle migliaia di persone che hanno abbandonato i loro villaggi a causa dei conflitti.
Recentemente, Dos Santos ha puntato su un legame sempre più stretto con la vecchia madrepatria portoghese, suggellato dal sontuosissimo matrimonio celebrato nel 2004 a Luanda tra una figlia di Dos Santos, Tchizé, e il magnate portoghese Hugo Pego.
L'Angola è membro dell'ONU, dell'Unione Africana, della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP), della Southern African Development Community (SADC) e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio; è inoltre associata all'Unione europea.
L'8 novembre 2008 l'Angola si schiera a fianco delle truppe della Repubblica Democratica del Congo nei pressi di Goma, per far tornare la stabilità nell'Africa centrale, dilaniata dal Conflitto del Kivu.



Geografia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Angola.

Con un'area di 1.246.700 km², l'Angola è il ventitreesimo paese più esteso del mondo. È vasto approssimativamente come il Mali e circa quattro volte più esteso dell'Italia. Il paese possiede 1600 km di costa atlantica. La capitale, Luanda, sorge sulla costa nella parte nord occidentale del paese.



Morfologia |




Monte Moco, il più alto d'Angola


Il territorio angolano è caratterizzato da una fascia di altopiani, il più vasto dei quali è quello di Bié, che lo attraversa da nord a sud. L'altitudine media è compresa fra i 700 e i 1000 m s.l.m.; sul lato occidentale l'altopiano è delimitato da una dorsale montuosa che raggiunge l'altitudine massima con il Morro de Moco (2620 m). In direzione della costa la scarpata è brusca e digrada rapidamente verso la stretta fascia delle pianure costiere, larga dai 50 ai 100 km.


Sul lato orientale, verso l'interno del continente, gli altopiani digradano dolcemente verso il bacino dello Zambesi. Il territorio è caratterizzato da vaste savane, dove si concentra gran parte della popolazione data la ricchezza di terreni fertili e le buone condizioni climatiche.
Nella parte sudorientale vi è un'area arida in direzione del deserto del Kalahari; fanno eccezione le vallate dei fiumi Cuando, Cunene e Cubango sulle rive dei quali vi sono terreni coltivabili o sfruttabili per l'allevamento. Altre montagne importanti sono la Serra da neve (2490 m) e la Serra chilengue.



Idrografia |


I fiumi principali sono il M'Bridge e il Kwanza, che si gettano nell'Oceano Atlantico; il Cuango e il Cassai, che tributano a nord al fiume Congo.



Clima |


Grazie all'altitudine, il clima è tutto sommato temperato. Le temperature medie si aggirano sulla costa intorno a 16 °C in inverno e a 21 °C in estate. La piovosità non è ingente, ma ben distribuita (374 mm annui per 31 giorni nella zona di Luanda).



Popolazione |



Demografia |


La popolazione mantiene un tasso di crescita abbastanza elevato, anche grazie alla lotta all'AIDS, non più così diffuso come in altri stati africani. La popolazione angolana è quasi sestuplicata nell'ultimo mezzo secolo passando dai 5 milioni scarsi del 1960 agli attuali 29 milioni (dati dell'United States Census Bureau). La speranza di vita rimane tuttavia ancora molto bassa per via di guerre intestine al Paese e, ancora oggi, gran parte della popolazione è analfabeta.



Etnie |


Le principali etnie sono:
Gruppi neri Bantu: 98%,
Mulatti: 1,5%
Gruppi bianchi (perlopiù di origine portoghese): 0,5%



  • Bakongo

  • Ovimbundu

  • Mbundu

  • Lunda

  • Chókwè



Lingue |


Il portoghese è la lingua ufficiale dell'Angola. Esistono però alcune lingue nazionali parlate nel Paese.


La lingua nazionale con più parlanti è l'umbundu, parlata dagli ovimbundu nella regione del centro-sud. È lingua materna di circa un terzo degli angolani.


Il kimbundu è la seconda lingua nazionale più parlata, circa dalla quarta parte della popolazione, gli ambundu, che vivono nel centro nord. È una lingua di grande rilevanza essendo la lingua antica della capitale e dell'antico Regno di Ndongo. Ci sono state molte interferenze lessicali con il portoghese.


Il kikongo, parlato al nord, ha diversi dialetti. Era la lingua dell'antico Regno di Kongo e dopo la migrazione postcoloniale al Sud, oggi, ha dei parlanti anche a Luanda. In questa regione, in provincia di Cabinda, si parla anche il fiote e l'ibinda. Il chocué è la lingua dell'Est per eccellenza. Al Sud si parlano anche altre lingue del gruppo khoisan, parlate da piccoli gruppi.


Il portoghese, che è la lingua ufficiale, è la lingua materna solo del 30% della popolazione.



Religioni |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Angola.

Il governo riconosce come religioni del paese il Cattolicesimo e l'Animismo. In Angola esistono invece tantissime religioni organizzate in chiese o forme analoghe. Dati certi relativi al numero di fedeli non esistono, ma la maggior parte della popolazione angolana è di religione cattolica (almeno la metà), o cristiana. Ci sono infatti anche protestanti, battisti, metodisti e calvinisti. Altra importante percentuale è rappresentata dall'Animismo, professato dal 30%. È significativa anche la presenza di persone che non professano alcuna religione (atei), il fenomeno è dovuto anche all'influenza del Marxismo-Leninismo professato nella prima fase postcoloniale. I praticanti di religioni africane sono una minoranza. Solo l'1-2% della popolazione professa l'Islam, in particolare di ala sunnita. Durante la guerra civile, molte persone si sono avvicinate ad un credo religioso o hanno rafforzato la loro fede. Sono presenti anche numerose sette di matrice brasiliana, che però sono illegali e vengono quindi perseguite dallo Stato.



Ordinamento dello stato |



Suddivisione amministrativa |


L'Angola è suddivisa in 18 province (Províncias), suddivise a loro volta in 173 municipalità (Municípios) e 618 comuni (Comunas).


Elenco delle province:







  1. Bengo

  2. Benguela

  3. Bié

  4. Cabinda

  5. Cuando Cubango

  6. Cuanza Norte

  7. Cuanza Sul

  8. Cunene

  9. Huambo

  10. Huíla

  11. Luanda

  12. Lunda Norte

  13. Lunda Sul

  14. Malanje

  15. Moxico

  16. Namibe

  17. Uíge

  18. Zaire



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Istituzioni |


Il potere esecutivo e legislativo spettano al presidente, che, di fatto, è il capo del partito MPLA. Il parlamento, che coadiuva il presidente nell'esercizio del potere legislativo, è unicamerale e conta 220 membri elettivi. I codici civili e commerciali sono stati modificati negli anni novanta, sancendo il totale abbandono dell'originaria impostazione di origine marxista. È stato sancito il principio della proprietà privata, dei beni e delle terre e il diritto di impresa; le consuetudini locali sono state fortemente incentivate.



Università |


Nell'ambito universitario ricordiamo l'Universidade Agostinho Neto, fondata il 21 agosto 1962.



Economia |


Il principale partner economico è la Cina, che ha concluso accordi con l'Angola per lo sfruttamento delle sue risorse energetiche, inviando operai in grandi quantità; in cambio, l'Angola ha beneficiato della costruzione di infrastrutture (ad esempio, gli stadi della Coppa d'Africa di calcio) e ricevuto ingenti quantità di denaro che hanno determinato il più alto tasso di crescita fra i paesi africani degli ultimi anni. Inoltre la Cina ha intenzione di costruire una ferrovia transcontinentale che collegherà i giacimenti angolani con le coste africane dell'Oceano Indiano. Significativa è la trasformazione urbanistica della capitale Luanda. Nel 2009 sono stati creati in Angola 330 000 nuovi posti di lavoro. La povertà in Angola è scesa dal 63% del 2002 al 38% del 2009.



Settore primario |


Anche a causa della lunga guerra civile, meno del 3% delle terre potenzialmente arabili sono attualmente coltivate. A parte le poco produttive colture di sussistenza, esistono alcune piantagioni fiorenti di caffè, che recentemente sono state vendute a privati, tornando ad essere produttive dopo lunghi periodi di abbandono.

Da segnalare anche la pesca, che frutta annualmente circa 250.000 t di pescato.

L'Industria mineraria dell'Angola è invece di grande potenziale economico.



Settore terziario |


I principali rapporti economici si hanno con Cina, Sudafrica, Portogallo, Stati Uniti d'America e, recentemente, Brasile.



Compagnie aeree |


La compagnia di bandiera è la TAAG Angola Airlines con sede a Luanda. La flotta conta 13 aeromobili. Le rotte servite sono sia nazionali che internazionali. La società è 100% a capitale pubblico.


Una compagnia commerciale operativa nel settore del trasporto merci è la Aero Tropical, anch'essa con base a Luanda.



Ambiente |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette in Angola.

La rete delle aree naturali protette in Angola occupa complessivamente una superficie di 87.000 km², corrispondenti al 6,97% della superficie complessiva del paese. Ne fanno parte 8 Parchi Nazionali, 1 Parco naturale regionale, 2 Riserve Naturali Integrali e 2 Riserve naturali parziali.[7]



Cultura |



Arte |


Da segnalare soprattutto la letteratura, che annovera numerosi valenti scrittori.
Da non dimenticare altresì la produzione ebanistica e di utensileria, nonché la pittura.



Patrimoni dell'umanità |


Un sito dell'Angola è entrato nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO: si tratta del Mbanza Kongo, vestigia della capitale dell'antico Regno del Kongo (2017).



Letteratura |


Fra gli scrittori più noti della letteratura angolana:



  • Mário Pinto de Andrade

  • Arlindo Barbeitos

  • Alda Lara

  • Agostinho Neto

  • Pepetela

  • José Eduardo Agualusa

  • Luandino Vieira

  • Ondjaki

  • Ruy Duarte De Carvalho

  • Pedro Francisco Miguel



Sport |



Calcio |


L'8 ottobre del 2005 la nazionale di calcio dell'Angola si è qualificata ai Campionati mondiali di calcio di Germania 2006, prima e unica partecipazione ad un torneo della FIFA.
La massima serie del calcio angolano è la Girabola.


Nel gennaio del 2010 l'Angola ha ospitato la Coppa delle Nazioni Africane 2010 che, nell'occasione, ha visto il trionfo dell'Egitto.



Pallacanestro |


La nazionale di pallacanestro dell'Angola è una delle migliori rappresentative africane: dall'edizione di Barcellona 1992 a quella di Pechino 2008 è stata una presenza fissa alle olimpiadi (a Londra 2012 partecipò solo con la squadra femminile), ha preso parte a cinque edizioni dei mondiali e ha vinto in nove occasioni i campionati africani maschili di pallacanestro, compresi quelli giocati in casa nel 2007.



Ricorrenza nazionale |



  • 11 novembre: Dia da Independência: Giorno dell'indipendenza dal Portogallo, nel 1975


Altre ricorrenze nazionali |


17 settembre: Fundador da Nação e Dia dos Heróis Nacionais: celebrazioni della nascita di Agostinho Neto



Tradizioni |


Le tradizioni risultano dalla felice fusione, avvenuta sin dal Cinquecento, dei costumi portoghesi con quelli dei locali regni, specialmente del regno ndongo. Ne è risultato quello che oggi è noto come costume afroportoghese.


Inoltre, l'Angola è famosa per la danza kizomba.



Gastronomia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina angolana.

La cucina angolana ha risentito della cucina portoghese per via dell'influenza coloniale del passato: tra gli ingredienti, uno dei più utilizzati è l'olio di palma.



Miss Universo 2011 |


Nel 2011 l'angola ha ottenuto ottimi risultati nel concorso di bellezza di Miss Universo 2011, con l'incoronazione di Leila Lopes, già Miss Angola 2011.



Note |




  1. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28-2-2013.


  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013


  3. ^ Tasso di fertilità nel 2011, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.


  4. ^ Dicionário Etimológico da Língua Portuguesa. Lisboa, Livros. Horizontes, 1977


  5. ^ Le Salazarisme, Jaques Georgel, Cujas, Sant-Amand-Montron, 1982


  6. ^ Un dettagliato resoconto sui retroscena del coinvolgimento cubano e sovietico dell'Angola nel contesto della guerra fredda si può leggere nell'articolo di Piero Gleijeses, Havana’s Policy in Africa, 1959-76: New Evidence from Cuban Archives (PDF), su wilsoncenter.org, 1996. URL consultato il 12 ottobre 2012. (testo in inglese).


  7. ^ (EN) UNEP-WCMC (2017), Protected Area Profile for Angola, su World Database of Protected Areas. URL consultato il 19 novembre 2017.



Voci correlate |



  • Cucina dell'Angola

  • Croce Rossa Angolana

  • Geografia dell'Angola



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Sito ufficiale dell'Angola, su info-angola.com.

  • Parlamento Angolano, su parlamento.ao. URL consultato il 17 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2018).

  • Camera di Commercio Angolana, su ccia.ebonet.net.

  • Ambasciata dell'Angola a Roma, su ambasciatangolana.com.

  • Costituzione dell'Angola, su uni-wuerzburg.de.


  • Scheda dell'Angola dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI

  • (EN) Scheda della nazione., su cia.gov.

  • Agenzia di stampa angolana, su angolapress-angop.ao. URL consultato il 7 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2008).


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