Urbs Reggina 1914
Urbs Reggina 1914 Calcio | ||||
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Gli Amaranto | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Amaranto | |||
Simboli | Lettera R maiuscola e pallone di calcio, San Giorgio | |||
Inno | Vai Reggina Raffaello Di Pietro | |||
Dati societari | ||||
Città | Reggio di Calabria | |||
Nazione | Italia | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | FIGC | |||
Campionato | Serie C | |||
Fondazione | 1914 | |||
Rifondazione | 1986 | |||
Rifondazione | 2015 | |||
Proprietario | M&G Holding srl | |||
Presidente | Luca Gallo | |||
Allenatore | Massimo Drago | |||
Stadio | Oreste Granillo (27 543[1] posti) | |||
Sito web | www.reggina1914.it | |||
Palmarès | ||||
Stagione in corso | ||||
Si invita a seguire il modello di voce |
La Urbs Reggina 1914.[2][3] (comunemente nota come Reggina), è una società calcistica italiana con sede nella città di Reggio di Calabria. Disputa le partite interne presso lo Stadio Oreste Granillo. Il colore sociale è l'amaranto. Attualmente milita in Serie C.
L'11 gennaio 1914 61 impiegati pubblici fondarono l'US Reggio. È però, grazie alla buona volontà di Ettore Serpieri, già presidente e fondatore della squadra reggina dell'Ausonia e successivamente consigliere del Reggio Foot Ball Club, che nel 1928 si trasformerà in US Reggina.
Nella stagione 1964-1965 la Reggina, conquistò la prima promozione in Serie B; a cavallo fra il 1999 e il 2009 inoltre, disputò 9 stagioni in Serie A, di cui sette consecutive. Il miglior piazzamento in massima serie è il decimo posto raggiunto nel campionato 2004-2005. Inoltre il club è al 45º posto su 65 squadre nella classifica della tradizione sportiva e al 36º posto nella classifica perpetua dei punti, che tengono conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno una volta.
Indice
1 Storia
1.1 Le origini
1.2 Gli anni venti e trenta
1.3 Attività bellica e secondo dopoguerra
1.4 Dagli anni sessanta agli anni ottanta
1.5 Gli anni novanta
1.6 Gli anni duemila
1.7 Gli anni duemiladieci
1.8 Dalla salvezza in Lega Pro alla cessazione
1.9 Dall'avvento dell'era Praticò alla presidenza Gallo
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Stemma
3.2.2 Inno
4 Strutture
4.1 Stadio
4.2 Centro di allenamento
5 Società
6 Allenatori e presidenti
7 Calciatori
7.1 La Reggina e le Nazionali di calcio
7.2 Altre nazionali
8 Palmarès
8.1 Competizioni interregionali
8.2 Settore giovanile
8.3 Altri piazzamenti
9 Statistiche e record
9.1 Partecipazione ai campionati
9.2 Statistiche di squadra
9.2.1 Statistiche individuali
10 Tifoseria
10.1 Storia
10.2 Gemellaggi e rivalità
11 Organico
11.1 Rosa 2018-2019
11.2 Staff tecnico
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Storia |
Le origini |
La prima società nasce l'11 gennaio 1914 con il nome di Unione Sportiva Reggio Calabria, fondata da un gruppo di sessantuno impiegati pubblici. Essi sottoscrissero un atto collettivo, con il quale si impegnavano al versamento annuo di una quota di quindici lire a testa[4]. In quegli anni l'attività calcistica reggina era fortemente radicata, sebbene solo a livello regionale; tra le varie squadre vi erano l'Ausonia, l'Audace, la Giovani Calciatori, la Garibaldi, la Girardengo[4]. Nessuna di queste squadre disponeva di un vero e proprio campo sportivo, ed esse (inclusa la Reggina) erano solite disputare i propri incontri presso i cosiddetti Campi francesi: dei terreni di gioco in terra battuta, ubicati presso l'attuale zona degli Ospedali Riuniti e del rione Modena[5]. Fu solamente nel 1922 che nacque il primo vero stadio: il Lanterna Rossa, situato nei pressi della darsena del porto e inaugurato nel 1924.
Nel frattempo, nel 1922 la FIGC aveva ratificato l'esistenza dell'Unione Sportiva Reggio Calabria, che poco dopo assunse la denominazione di Reggio Foot Ball Club. Il 14 aprile del 1924 (torneo calabro-siculo di Seconda Divisione), il Reggio Foot Ball Club inaugurò il Lanterna Rossa sfidando la Peloro Messina, vincendo 3 a 2[5]. Nell'ottobre dello stesso anno, arrivò per la Reggina il titolo regionale. Il colore della casacca, originariamente a righe bianconere, divenne completamente nero: da Firenze era infatti arrivata una cassetta di quindici divise nere[5]. Anche se, ad onor del vero, i primi riferimenti sicuri e certificativi sull'utilizzo della maglia a strisce bianconere, risalgono agli anni venti e permane un vuoto storico sul colore della maglia della Reggina dalla fondazione ai predetti anni venti.[6]
Gli anni venti e trenta |
Nel febbraio del 1925 alcuni tra i più famosi giocatori reggini cambiavano per la prima volta nella storia sponda dello Stretto, passando alla Juventus di Messina: erano Pasquale Rattotti e Ottavio Misefari, cresciuti nella Giovani Calciatori (poi denominata Juventus RC dopo la fusione con la Nuova Italia).
Misefari e Rattotti sono stati definiti i più grandi giocatori reggini degli anni venti assieme a Pannuti e Suraci[7]. I primi due tornarono successivamente a Reggio, invece Pannuti e Suraci avevano già giocato in precedenza a Messina.
Le ragioni di questi storici trasferimenti erano in particolar modo di tipo economico: ad esempio Misefari, detto Garibaldi, si trasferì a Messina con un ingaggio di cinquanta lire a partita, quando il costo medio del biglietto d'ingresso al campo era di mezza lira[7].
Nel 1926 venne ordinato lo sgombero della Lanterna Rossa a causa di lavori all'interno del porto, ed a ciò seguì l'abbandono di ogni attività sportiva da parte del Reggio Foot Ball Club, entrato in crisi in quello stesso periodo. Fu Giuseppe Vilardi che rilevò la società, e nel 1928 nacque l'Unione Sportiva Reggina[5]; la sede della società era in via Demetrio Tripepi[5]. Gli allenatori che si alternarono alla guida della squadra nel 1928 e nel 1929 furono Zanghi prima, l'ungherese Wereb poi.
Ormai senza il Lanterna Rossa, il presidente Vilardi chiese aiuto ad un proprio zio appaltatore per la costruzione di un nuovo terreno di gioco. Nacque allora il Sant'Anna: un campo ottenuto grazie alla spianatura di un terreno nell'omonimo rione della città[8]. L'inaugurazione dell'impianto avvenne il 4 novembre 1928: l'U.S. Reggina perse contro il Vomero di Napoli per 0-3.
Dal 1929 al 1932 la squadra viene affidata all'allenatore Attilio Buratti[9]. Al termine della stagione 1929-30, la Reggina ottenne la promozione in Prima Divisione. L'11 gennaio 1931, nel corso del campionato di Prima Divisione 1930-1931, si disputò uno dei derby più sentiti nei primi anni del secolo contro il Messina. La vittoria andò alla Reggina per 4 a 0 (marcatori: Bertini, Ferrero, 2 Lomello)[10].
Nel 1932, in occasione della settima giornata di campionato di Prima Divisione 1932-1933 Reggina - Siracusa, venne inaugurato lo stadio Michele Bianchi dove oggi sorge l'attuale Oreste Granillo di via Galilei, nella zona sud della città. La partita si concluse con il risultato di parità a reti inviolate.
Il 25 febbraio 1934 fu eletto come nuovo presidente l'ingegnere Giuseppe Pirottina; egli però, dimissionario, venne sostituito dal cavaliere Domenico Delfino il 17 novembre dello stesso anno[8]. Pochi giorni più tardi l'Unione Sportiva Reggina cambiò nome in Associazione Sportiva Reggina, in quanto divenuta società polisportiva.
Nel novembre 1935, al termine del campionato di Prima Divisione 1934-1935, l'A.S. Reggina uscì di scena a causa di problemi finanziari. Nel frattempo però le scene del calcio reggino vennero occupate da una nuova società: la Società Sportiva Dominante, che disputò la Serie C 1938-1939. Tuttavia, al termine della stagione la squadra retrocesse in Prima Divisione (nel frattempo divenuto il quarto livello del campionato italiano di calcio) ed uscì anch'essa dalle scene calcistiche a causa di problemi economici, aggravati dall'inizio della seconda guerra mondiale[11].
Attività bellica e secondo dopoguerra |
Tra il 1940 ed il 1944 non venne svolta alcuna attività. Tuttavia nel 1944 l'A.S. Reggina rivide la luce con una nuova matricola, la 41740 tenuta fino al marzo del 2018: grazie agli sforzi del cavaliere Andrea Giunta, la società iniziò a disputare alcune partite contro le truppe alleate stanziate tra Reggio e Messina[11]. La prima partita si disputò il 23 luglio 1944: la Reggina sconfisse la British Troops per 4-0. Nel novembre dello stesso anno si iscrisse al campionato provinciale di Prima Divisione (al quale partecipò anche una neonata Dominante, poi fallita nel gennaio del 1945). La squadra riuscì a vincere il girone A, ma la FIGC le impedì di prendere parte alla fase finale del campionato a causa di irregolarità nel trasferimento del calciatore Caridi[12].
Nell'immediato dopoguerra, l'A.S. Reggina viene ammessa per meriti sportivi alla Serie C 1945-1946. La squadra mantiene la categoria fino al 1951-1952. Nel 1951 la società si rese responsabile di un caso di corruzione: in occasione della trasferta a Catanzaro, un dirigente della società cercò di corrompere il calciatore catanzarese Ziletti per indurlo ad agevolare la Reggina. Il tentativo di illecito venne scoperto e la Reggina, penalizzata di ben 17 punti, retrocesse nel campionato di IV Serie 1952-1953.
La società ritrova la Serie C, dopo quattro anni in IV Serie, al termine della IV Serie 1955-1956 sotto la guida dell'allenatore Oronzo Pugliese. In quegli anni vestono la casacca amaranto giocatori come Erminio Bercarich, centravanti di Fiume che segna 70 gol con la Reggina fra il 1945 ed il 1949 più altri 5 nel 1958-1959, e il centrocampista cecoslovacco Július Korostelev, che gioca con la Reggina in Serie C fra il 1949 ed il 1951, segnando nella sua prima stagione 17 gol in 34 presenze. Da ricordare Alberto Gatto, che giocò nella Reggina 361 partite segnando 48 gol, bandiera per gli amaranto che giocò sino all'arrivo in panchina di Tommaso Maestrelli.
Dagli anni sessanta agli anni ottanta |
Dopo qualche anno di assestamento, nella stagione 1964-1965 la Reggina, guidata dall'allenatore Tommaso Maestrelli (futuro campione d'Italia con la Lazio), riesce a centrare l'attesa prima promozione in Serie B. La stagione successiva gli amaranto sfiorano la Serie A, perdendola per un solo punto all'ultima giornata e chiudendo quarti in classifica. Nella stagione 1966-67 la squadra già in primavera abbandona ogni speranza di promozione e chiude in nona posizione. Nel 1967-1968 si piazza ancora nona, dopo essere stata coinvolta nella lotta per non retrocedere.
La Serie B 1968-1969 si apre con l'addio di Maestrelli, passato al Foggia; il tecnico toscano viene sostituito da Armando Segato, e giungono in riva allo Stretto giocatori come Nedo Sonetti ed il futuro campione del mondo Franco Causio. La squadra è di nuovo in lotta per la Serie A, ma l'obiettivo sfuma alla quartultima giornata in seguito alla sconfitta casalinga per 0-1 contro il Catania; la Reggina conclude quinta. Per la stagione 1969-1970 il nuovo allenatore è Ezio Galbiati. La squadra arriva ancora nei piani alti della classifica conquistando il sesto posto, non riuscendo però a centrare la promozione in massima serie.
Nel 1970-71 la Reggina dispone di un organico in grado di raggiungere la promozione in Serie A. Si presenta addirittura come capolista a Catanzaro, dove tuttavia perde. Da lì in poi la squadra non riuscirà a mantenere un ritmo da promozione, e concluderà all'ottavo posto. Nel 1973-74 la Reggina retrocede in C con una parentesi di due anni non consecutivi in serie Serie C2.
Il 1986 (allenatore è ) viene ricordato per l'acquisizione da parte di una nuova cordata di imprenditori locali che, dopo il fallimento pilotato (mantenendo il numero di matricola originale) dell'Associazione Sportiva Reggina[13][14][15] danno luogo alla Reggina Calcio S.p.A.: il marchio dell'A.S. Reggina non viene però rilevato dal nuovo corso societario e resta in capo alla curatela fallimentare fino al 2017, allorché un gruppo di tifosi provvede a rilevaro e a registrarlo presso l'ufficio brevetti italiano[16].
Nel mentre la squadra, allenata da Albertino Bigon, conclude sesta nel girone B della Serie C1 1986-1987.
Nella stagione 1987-88 la Reggina, allenata da Nevio Scala, arriva terza nel girone B della Serie C1 due punti dietro le prime Licata e Cosenza. Il previsto allargamento della Serie A da 16 a 18 squadre prevede una promozione in più in Serie B (e un retrocessione in meno dalla Serie B alla Serie C1). La Reggina gioca pertanto lo spareggio per l'ultimo posto disponibile con la formazione terza arrivata nel girone A, la Virescit Boccaleone. Lo spareggio si gioca allo Stadio Renato Curi di Perugia il 12 giugno 1988 di fronte a 20.000[17] tifosi: la Reggina vince per 2-0 (gol di Giuseppe Bagnato e Tarcisio Catanese) e ottiene la promozione in Serie B.
Nella stagione 1988-89 la Reggina è allenata ancora da Nevio Scala. Grazie anche ai gol di Vincenzo Onorato e le parate del portiere Mauro Rosin, arriva quarta a pari merito con Cosenza e Cremonese. In base alla classifica avulsa Reggina e Cremonese si disputano l'ultimo posto utile per la Serie A. Lo spareggio disputato a Pescara il 25 giugno 1989, con un seguito di 23.000 tifosi reggini[18], vede la vittoria della Cremonese ai rigori grazie alla trasformazione decisiva di Attilio Lombardo dopo l'errore dal dischetto di Pietro Armenise. In questa stagione si metterà in luce Massimo Orlando. Nella stagione 1989-1990 la Reggina, allenata da Bruno Bolchi, arriva sesta nel campionato di Serie B a 4 punti dalla zona promozione. Aritmeticamente determinante per la mancata promozione la sconfitta casalinga alla penultima giornata con l'Ancona.
Gli anni novanta |
Nella stagione 1990-1991 la squadra è allenata prima da Aldo Cerantola, poi da Francesco Graziani (dalla sedicesima alla trentesima giornata) infine ancora dallo stesso Cerantola. La squadra arriva diciottesima ed è pertanto retrocessa. In rosa figurano tra gli altri: Benito Carbone, Giovanni Tedesco, Giuseppe Scienza, Fulvio Simonini.
All'inizio della stagione 1991-1992 il presidente Benedetto si dimette dalla carica (restando comunque nella società) e viene sostituito da Lillo Foti, all'epoca socio ed amministratore delegato. La squadra viene affidata ancora ad Aldo Cerantola, ma alla quarta di campionato subentra Giancarlo Ansaloni, poi sostituito da Gabriele Geretto nella parte finale del torneo. La Reggina conclude ottava nel girone B della Serie C1.
Nella stagione 1992-1993 la Reggina è allenata inizialmente da Gabriele Geretto, poi sostituito da Enzo Ferrari, ed arriva nona alla fine del campionato. La classifica finale del campionato di Serie C1, girone B, verrà sconvolta dai giudici sportivi a causa dell'illecito sportivo tra Perugia e Acireale e la mancata iscrizione per motivi finanziari di Catania, Messina e Casertana. Cannoniere della squadra amaranto è Girolamo Bizzarri con 17 reti.
Nella stagione 1993-1994 la Reggina, ancora allenata da Enzo Ferrari, cerca di contendere per tutto il campionato la prima posizione al Perugia. Il secondo posto in classifica generale la costringe a disputare i play off, introdotti proprio in quell'anno. L'avversario della semifinale è la Juve Stabia e la Reggina, dopo una sconfitta per 2-0 in Campania, rimonta in casa andando ai supplementari nei quali segna un altro gol contro i due degli avversari che passano il turno. Da segnalare la curiosità che negli anni successivi il regolamento venne modificato prevedendo in caso di parità non più i supplementari ma il passaggio di turno della squadra meglio posizionata in classifica.
Nella stagione 1994-1995 i calabresi, allenati da Giuliano Zoratti, vincono il girone B della Serie C1 e vengono promossi in Serie B. Grande merito per la promozione venne attribuito all'attaccante Alfredo Aglietti, che con 20 realizzazioni diviene capocannoniere del torneo, segnando anche il gol della virtuale promozione nella trasferta di Avellino. Nella stagione 1995-1996 la Reggina disputa un campionato difficile nonostante i 18 gol di Alfredo Aglietti e le giocate di un esordiente Simone Perrotta. Alla trentesima giornata viene esonerato l'allenatore Giuliano Zoratti e sostituito dall'allenatore delle giovanili Franco Gagliardi, che riesce a salvare la squadra vincendo le ultime quattro partite.
Nella stagione 1996-97 la squadra amaranto inizia con quattro sconfitte e sei pareggi nelle prime 10 partite. L'allenatore Adriano Buffoni viene esonerato e sostituito da Vincenzo Guerini, che guida la Reggina fino al decimo posto finale. In questo campionato si mette in luce il bomber Davide Dionigi, che con 24 gol è il capocannoniere della Serie B. Nella stagione 1997-1998 la Reggina allenata da Franco Colomba arriva sesta nel campionato di Serie B.
Nella stagione 1998-1999 la Reggina conquista il 4º posto utile per la prima storica promozione in Serie A il 13 giugno 1999, vincendo 2-1 al Delle Alpi di Torino contro il Torino già promosso di fronte a 60.000 spettatori (vantaggio iniziale di Cozza, momentaneo pareggio di Ferrante e infine gol di Tonino Martino). La squadra viene allenata da Elio Gustinetti (licenziato a 6 giornate dalla fine) e successivamente da Bruno Bolchi.
Gli anni duemila |
La prima partita della storia della Reggina in Serie A è contro la Juventus allo Stadio delle Alpi di Torino: finisce 1 a 1[19]. A fine stagione conquista la salvezza: l'allenatore è Franco Colomba ed in rosa vi sono giocatori quali Andrea Pirlo, Roberto Baronio e Mohammed Kallon. La squadra si salva con una giornata d'anticipo rispetto alla fine della stagione, il 7 maggio 2000 (Reggina - Verona 1-1). Nella stagione 2000-01 la squadra amaranto è ancora allenata da Franco Colomba. Disputa la prima giornata di campionato contro l'Inter e vince 2-1 in rimonta[20]; successivamente la Reggina inanella otto sconfitte consecutive (dalla seconda alla nona giornata) ma riesce a recuperare e a chiudere tredicesima con 37 punti, a pari merito con Lecce e Verona. In base ad una peggiore classifica avulsa deve giocare lo spareggio per non retrocedere contro il Verona: dopo aver perso per 1-0 nella città veneta il 21 giugno 2001, vince tre giorni dopo a Reggio Calabria per 2-1. Ciò non basta ad evitare la retrocessione, in virtù del gol segnato in trasferta dai veronesi. Un evento raro della stagione è il gol realizzato dal portiere Massimo Taibi in occasione della partita Reggina-Udinese del 1º aprile 2001[21].
Nella stagione 2001-02 i reggini sono guidati sempre da Franco Colomba; mantengono in organico molti giocatori da Serie A come il cileno Jorge Vargas, il ceco Martin Jiránek, il brasiliano Mozart, il capitano Francesco Cozza, il portoghese José Mamede e si presentano con una coppia d'attacco formata da Davide Dionigi e Gianluca Savoldi. La squadra ottiene la promozione con una giornata d'anticipo (classificandosi terza) ai danni del Napoli.
Nella stagione 2002-03 la Reggina è allenata da Bortolo Mutti, il quale viene sostituito alla nona giornata da Luigi De Canio. Molti acquisti arrivano con il mercato di gennaio: si tratta del difensore Stefano Torrisi, dei due esterni Gianluca Falsini e Aimo Diana e dell'attaccante Emiliano Bonazzoli. Oltre a Bonazzoli, in attacco la rosa è composta da David Di Michele, Francesco Cozza e Shunsuke Nakamura. Nel corso della stagione la Reggina e riesce a raggiungere il dodicesimo posto in compagnia di Modena, Empoli ed Atalanta. Alla fine però la classifica avulsa costringe ancora la Reggina a spareggiare per non retrocedere: questa volta con l'Atalanta. L'andata dello spareggio si gioca a Reggio Calabria il 29 maggio 2003 e finisce 0-0. Il ritorno, in programma per il 1º giugno, viene posticipato di un giorno a causa di un violento acquazzone. La Reggina, dopo essere passata in svantaggio, si impone per 2-1 con le reti di Francesco Cozza ed Emiliano Bonazzoli, ottenendo pertanto la salvezza.
Nella stagione 2003-04 la Reggina inizia con alla guida ancora Franco Colomba, che viene sostituito dopo qualche giornata da Giancarlo Camolese. La squadra arriva tredicesima a pari merito con il Siena. Volti nuovi in rosa sono il centrocampista Giacomo Tedesco e il difensore Andrea Sottil. Nella stagione 2004-05 la Reggina affida la panchina a Walter Mazzarri, proveniente dal Livorno. La squadra conclude al decimo posto. Per la prima volta si disputa in Serie A il Derby dello Stretto contro il Messina. Nella stagione 2005-06 approdano alla Reggina molti giocatori esordienti nella massima categoria; vengono ceduti: il capitano Mozart, il giapponese Nakamura e la punta Bonazzoli. La squadra si salva a tre giornate dalla fine, battendo il Messina il 30 aprile 2006 per 3-0.
A seguito dello scandalo del calcio italiano del 2006, il 7 agosto 2006 la Reggina viene deferita per violazione degli articoli 1 e 6 del regolamento federale (illecito sportivo), essendo accusata per responsabilità diretta del presidente Lillo Foti. Foti è infatti accusato per aver ottenuto illeciti vantaggi di classifica nella stagione 2004-05 attraverso il controllo delle designazioni arbitrali. A processo concluso la Reggina viene condannata a scontare quindici punti di penalizzazione nel campionato di 2006-07. La pena viene confermata dalla Corte Federale il 26 agosto 2006 e il presidente Foti viene squalificato per due anni e sei mesi, poi ridotti a un anno ed un mese. Il 12 dicembre 2006 arriva uno sconto di 4 punti, che porta a 11 i punti di penalizzazione. Nell'agosto del 2006 la Reggina festeggia a Graz in Austria il ventennale della presidenza Foti con un'amichevole contro il Real Madrid[22].
La Reggina conquista 40 punti (51 considerando la penalizzazione), raggiungendo la salvezza all'ultima giornata con la vittoria casalinga per 2-0 contro il Milan[23][24]. La stagione 2006-07 è da molti considerata come la migliore nella storia della squadra amaranto: 12 vittorie, 15 pareggi e 11 sconfitte, con 52 gol fatti e 50 subiti. Tra gli eventi degni di nota troviamo: la vittoria contro la Roma (1-0 al Granillo con un gol di Amoruso sotto il diluvio); la vittoria in trasferta sul neutro di Rimini contro il Catania per 1-4; il pari interno 0-0 contro l'Inter dei record; la clamorosa rimonta contro l'Empoli al Castellani (la Reggina, sotto al primo tempo per 3-0 - in caso di sconfitta gli amaranto sarebbero retrocessi - nel secondo tempo, contro ogni pronostico, compie una rimonta al cardiopalma chiudendo il match 3-3 con i gol di Vigiani e la doppietta di Amoruso); la suddetta vittoria all'ultima giornata per 2-0 al Granillo contro il Milan appena laureatosi campione d'Europa con le reti di Amerini e del solito Amoruso che garantirono la permanenza in serie A. Lo slogan sulle magliette amaranto era:"-11 dA non crederci". In rosa vi è la coppia d'attacco più prolifica del campionato: Nicola Amoruso (17 gol) e Rolando Bianchi (18 gol)[25].
Per la stagione 2007-08, il club si affida a Massimo Ficcadenti. Ritorna in squadra Francesco Cozza. Ficcadenti viene sostituito da Renzo Ulivieri dopo la sconfitta in casa per 1-3 contro il Livorno. Ulivieri viene a sua volta esonerato e sostituito con Nevio Orlandi. Orlandi riesce a guidare la squadra alla salvezza con una giornata di anticipo (11 maggio: Reggina-Empoli 2-0). Per la stagione 2008-09 viene confermato Nevio Orlandi, il quale è poi esonerato il 16 dicembre 2008[26]: al suo posto subentra Giuseppe Pillon[26]. Tuttavia, il 25 gennaio 2009, dopo tre sconfitte consecutive, Pillon viene esonerato e Orlandi richiamato alla guida della squadra.[27] Il 20 maggio 2009 la Reggina retrocede matematicamente in Serie B, chiudendo penultima in classifica.
L'11 giugno 2009 viene ingaggiato come allenatore Walter Novellino, per guidare la squadra in Serie B. Viene acquistato Sergio Volpi, successivamente l'attaccante Emiliano Bonazzoli e il laterale Antonio Buscè. L'obiettivo è quello di puntare alla Serie A[28]. Il 24 ottobre 2009 Novellino viene esonerato, ed al suo posto è ingaggiato Ivo Iaconi, a sua volta esonerato l'8 febbraio 2010 con la squadra penultima in classifica. Con l'arrivo di Roberto Breda (già allenatore della Primavera) la squadra riesce tuttavia a mantenere la categoria raggiungendo la salvezza aritmetica all'ultima giornata di campionato.
Gli anni duemiladieci |
Il 16 giugno 2010 la società ingaggia come allenatore Gianluca Atzori, il quale nella stagione guida la squadra sino ai play-off validi per la promozione in Serie A frutto di un cammino di 15 vittorie,16 pareggi e 11 sconfitte. La Reggina lascia però in semifinale contro il Novara, in virtù di due pareggi (0-0 in casa, 2-2 in trasferta con un gol di Rigoni da fuori area nei minuti finali). Partito Atzori a fine stagione sponda Sampdoria, ritorna a Reggio Roberto Breda, che però viene esonerato l'8 gennaio 2012 al termine della ventunesima partita di campionato pareggiata 0-0 sul campo del Vicenza; gli subentra Angelo Gregucci che dopo un avvio positivo complice anche una vittoria in trasferta sul campo del Pescara di Zeman poi promosso in A, delude le aspettative di rimonta dei calabresi e viene esonerato al termine del pareggio casalingo con il Crotone; lo stesso Breda viene però richiamato alla guida della squadra nel mese di aprile[29]. A fine stagione la squadra chiude al 10º posto con il secondo attacco più prolifico del campionato dopo il Pescara.
Il 2 luglio 2012 la società comunica di aver ingaggiato Davide Dionigi come allenatore per la stagione 2012-13, con un contratto biennale[30]. Lo stesso Dionigi viene esonerato il 16 marzo 2013 e al suo posto viene ingaggiato Giuseppe Pillon[31], con la squadra nelle zone basse della classifica.
Il 18 maggio 2013 la Reggina ottiene la salvezza dopo il pareggio all'ultima giornata sul campo del Vicenza dopo una stagione abbastanza travagliata. Il 15 giugno 2013 la società ingaggia l'allenatore Gianluca Atzori, già alla guida degli amaranto nel 2010-2011[32]. Lo stesso Atzori viene poi esonerato il 21 ottobre dello stesso anno; al suo posto viene ingaggiato Fabrizio Castori. Pochi giorni dopo, con un comunicato ufficiale la società ufficializza le nuove cariche societarie: Lillo Foti non figura più nell'organigramma, e al posto della carica di presidente è inserita quella di amministratore unico, ricoperta da Giuseppe Ranieri[33]. Dopo 6 giornate sulla panchina amaranto, anche Castori viene sollevato dall'incarico; gli subentra lo stesso Atzori. Il 7 gennaio 2014 l'allenatore di Collepardo viene nuovamente esonerato, al suo posto subentra il duo Franco Gagliardi-Diego Zanin (già tecnico della Primavera); Gagliardi è ufficialmente l'allenatore della squadra, in quanto Zanin non dispone del patentino per allenare in Serie B. Il 30 aprile 2014 la Disciplinare commina un punto di penalizzazione che, in seguito, diventeranno tre il 7 maggio 2014. Essi saranno fatali alla squadra che retrocederà aritmeticamente in Serie C.[34] Il 16 maggio 2014 la Disciplinare riduce i punti di penalità da tre a uno ma la Reggina è comunque retrocessa e chiude la stagione al 21º posto.
Dalla salvezza in Lega Pro alla cessazione |
Dopo un'estate vissuta con il rischio costante del fallimento, la Reggina riesce ad iscriversi al campionato di Lega Pro 2014-2015 nel mese di luglio. La società affida la panchina all'ex capitano amaranto Cozza. Alla prima uscita stagionale in Coppa Italia Lega Pro, gli amaranto perdono di misura in casa contro la Casertana. Il campionato comincia male, e dopo la sconfitta contro la Salernitana il tecnico si dimette. Al suo posto, Foti chiama in panchina il duo Padovano-Tortelli, che verrà a sua volta sostituito dall'ex allenatore del Bari Alberti. Il 26 marzo la Reggina ottiene un deferimento di 4 punti culminato il 15 aprile con una penalizzazione di dodici punti, che si aggiungono ai quattro già presenti. Il 28 aprile la penalizzazione viene ridotta di dieci punti. Gli amaranto, sotto la guida del subentrato mister Giacomo Tedesco, non riescono ad evitare la retrocessione con i continui punti di penalizzazione. Il 20 maggio, tuttavia, al termine della riunione tenuta dall'Alta Corte circa l'ennesimo ricorso stagionale presentato dalla società, la classifica del campionato viene ancora una volta ridisegnata; le Sezioni Unite del Tribunale d'Appello, infatti, decidono di restituire ulteriori due punti alla società di Lillo Foti, dando speranza di salvezza alla società. Il 21 maggio, infine, i 4 punti rimasti di penalizzazione vengono ridotti a 1. Dunque, la sfida play-out decisiva vede il presentarsi del derby dello Stretto; nel doppio confronto prevalgono i calabresi (1-0 al Granillo e 0-1 al San Filippo), che ottengono così la permanenza fra i professionisti.
Tuttavia, in data 14 luglio 2015, la Reggina Calcio 1986 S.p.A. del patron Lillo Foti, trovandosi in difficoltà finanziarie, rinuncia ad iscriversi al successivo campionato di Lega Pro[35][36]. Per ripianare il debito ed evitare il fallimento, la società decide di tentare il risanamento attraverso la continuazione dell'attività col solo settore giovanile[37][38][39], mantenendo l'affiliazione alla FIGC col numero di matricola originale del 1914. Al Tribunale civile di Reggio Calabria viene dunque proposto un concordato di continuità, grazie al quale la società ottiene sei mesi di tempo per trovare un'intesa con i creditori e trovare le fonti di sostentamento per soddisfarne le spettanze[40].
La Reggina provvede quindi a elaborare un primo concordato della durata di 25 anni[41][42], che prevede tra l'altro di veicolare parte delle risorse necessarie mediante accordi di cooperazione con la Juventus e la FIGC[43][44]; a garanzia complessiva viene addotto il Centro sportivo Sant'Agata, struttura di proprietà della società ed edificata su un terreno della Provincia di Reggio Calabria concesso attraverso un canone.
Siffatto piano di continuità non viene tuttavia accolto dal Tribunale, che giudica eccessivi i 25 anni proposti per estinguere i debiti: la vertenza viene dunque aggiornata al 2 marzo 2016, previa redazione di un nuovo concordato.
Frattanto, in base all'articolo 52 comma 10 delle normative federali, la tradizione sportiva risalente al 1914 viene trasferita a un nuovo soggetto societario, al quale tuttavia è precluso l'utilizzo del nome Reggina (essendo la vecchia società ancora in esercizio): nasce così l'Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria, che viene riconosciuta quale maggiore rappresentante calcistica cittadina e può così iscriversi in sovrannumero alla Serie D.
La nuova società si pone l'obbiettivo di disputare un campionato da vertice: il DG Gabriele Martino (ritornato a Reggio Calabria su richiesta della dirigenza) allestisce una rosa d'alto livello, alla cui guida viene chiamato l'allenatore Francesco Cozza. Nelle prime partite tuttavia i "nuovi amaranto" (complice il ridotto lasso di tempo rimasto per preparare la rosa e l'assenza di un centro di allenamento stabile) faticano a ingranare, attestandosi nelle zone basse della classifica. Col passare dei mesi la squadra riesce però a crescere di condizione e una serie di dieci risultati utili consecutivi la issano a ridosso della testa del girone; chiusa la stagione regolare in 4ª posizione, il Reggio Calabria affronta la Cavese nei play-off atti a definire la griglia dei ripescaggi. La gara unica, disputata a Cava de' Tirreni l'8 maggio 2016, vede gli amaranto uscire sconfitti per 2-1.
Poco prima, il 24 febbraio 2016, il Centro Sportivo Sant'Agata, rimasto in possesso alla vecchia società, era stato messo sotto sequestro da parte della Polizia Provinciale e della Guardia di Finanza, che contestano su di esso i reati di abusivo edilizio e occupazione del demanio. A monte di tale rovescio viene ravvisata la mancata trasmissione da parte degli uffici comunali alla Regione Calabria del declassamento del area dalla zona R4 alla R2 di rischio idrogeologico. La vecchia Reggina[45], che sul centro sportivo aveva basato le proprie proposte di concordato di continuità, presenta ricorso e ottiene un'ulteriore proroga da parte del giudice civile, che impone l'ottenimento del dissequestro del centro entro il 25 maggio seguente, pena l'irrogazione del fallimento.
Tuttavia, prima che tale deadline possa scadere, il 3 maggio 2016 la procura di Reggio Calabria dispone il sequestro preventivo della stessa Reggina Calcio S.p.A., alla quale viene contestata l'adduzione di garanzie fittizie nel concordato presentato ai creditori. Il presidente Lillo Foti e l'amministratore unico Giuseppe Ranieri vengono iscritti nel registro degli indagati per bancatorra concordataria[46] e il sequestro viene convalidato dal giudice di turno.[47]
In data 25 maggio la società sequestrata presenta al giudice della sezione fallimentare del tribunale di Reggio Calabria una lunga memoria difensiva con tutti i dettagli sul ricorso per il dissequestro del Sant’Agata e le precisazioni sul sequestro preventivo del club, unitamente alla nuova proposta di concordato.[48] Ciò non basta a salvare il vecchio club: l'8 giugno 2016 il giudice ne dichiara il fallimento e decreta l'esercizio provvisorio[49] sotto la direzione dei curatori Massimo Giordano e Fabrizio Condemi.[50] Tale manovra consente alla cessata società di mantenere il proprio assetto, di non perdere l'affiliazione con la FIGC (comprensiva del numero di matricola), i diritti di denominazione, il palmares, i colori sociali e la titolarità del centro sportivo Sant'Agata. L'affiliazione e la matricola saranno infine cancellate al termine dell'esercizio provvisorio, dopo che i creditori abbiano recuperato più risorse possibili, nel giugno 2017.
I due curatori attraverso un comunicato del tribunale fallimentare decidono di mettere in affitto la società per la stagione 2016-2017 e stabiliscono come termine ultimo per la presentazione delle offerte il 17 luglio 2016.[51]
Dall'avvento dell'era Praticò alla presidenza Gallo |
La società viene fondata il 25 luglio 2015 da parte di una cordata di 7 imprenditori reggini con a capo Domenico Praticò che ne diventa presidente, prende inizialmente il nome di Associazione Sportiva Dilettantistica Associazione Sportiva Reggina 1914 ( A.S.D. A.S. REGGINA 1914) con la creazione di un nuovo titolo sportivo e una nuova matricola affiliata alla FIGC.[52][53]
La denominazione sociale verrà subito sostituita a causa di un intoppo burocratico con quella di Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria (A.S.D. Reggio Calabria) non potendo utilizzare il nome Reggina fino alla fine della stagione 2015/2016 a causa dell'affiliazione della vecchia società alla FIGC. [54]
La nuova società sarà ammessa in sovranumero al campionato di quarta serie grazie alla domanda fatta dal sindaco Giuseppe Falcomatà alla Lega Nazionale Dilettanti per far ripartire il calcio a Reggio, aderendo così all'art. 52 del regolamento federale, ripartendo in tal modo dalla Serie D[55]
Il nome Reggina viene utilizzato in quanto la società si pone come obbiettivo quello di diventare l'erede della Reggina Calcio prima squadra di Reggio Calabria che a causa di problemi finanziari non riesce ad iscriversi alla Lega Pro 2015-2016 e che fa pensare ad un sicuro fallimento della società e di poter appropriarsi del titolo storico del 1914 come la società Reggina Calcio guidata dallo storico padron Lillo Foti fece nel 1986.
La Reggina Calcio riesce a rimane in vita attraverso un concordato di continuità puntando sulla scuola calcio e sul Centro Sportivo Sant'Agata conservando il numero di matricola originale e l'affiliazione alla FIGC.[56][57][58]
Tuttavia l' ASD Reggio Calabria fa chiari riferimenti riguardo la storia della Reggina, considerandosi erede della storia amaranto. Infatti per la gara di campionato del 6 Gennaio 2016 contro l' Aversa Normanda, la squadra ha indossato una maglia celebrativa bianconera per festeggiare il 102° compleanno della prima Reggina, prima maglia della storia amaranto, adottata dal 1914 al 1928 prima di adottare definitivamente l'amaranto, colore della città.
L'8 marzo 2016 la società muta la propria denominazione sociale in Società Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria (SSD Reggio Calabria) divenendo una s.r.l.. [59][60]
Il primo campionato della società reggina si conclude al quarto posto nel girone I, qualificandosi ai play-off. Nel primo turno l'avversario designato è la Cavese che in casa prevale per 2-1 estromettendo i calabresi dagli spareggi.[61]
Si conclude così il sogno per la città di Reggio Calabria di tornare subito a disputare un campionato di calcio professionistico.
Il 17 giugno 2016 l'assemblea dei soci a deliberato il cambio denominazione sociale da “SSD Reggio Calabria s.r.l.” a SSD URBS SPORTIVA REGGINA 1914 s.r.l. [62][63], denominazione che dovrà essere accettata dalla FIGC. Quest'anno la cordata guidata da Praticò è fiduciosa nell'ottenimento dello storico nome dato che l'8 giugno 2016 la società Reggina Calcio s.p.a. è stata dichiarata fallita da parte del tribunale di Reggio Calabria, fallimento con "esercizio provvisorio" che non fa decadere l'Affiliazione alla FIGC della vecchia società. [64] e che quindi crea problemi per l'utilizzo del nome storico[65][66], per poterlo utilizzare la società deve ottenere in affitto l'azienda "Reggina Calcio", affitto disposto dai due curatori fallimentari [67] ,il 17 giugno la società attraverso un comunicato sul proprio sito comunica di aver presentato l'offerta per ottenere l'affitto dell'azienda fallita e poter così diventare l'erede naturale della storia ultracentenaria della Reggina. [68][69][70]
Il 18 giugno i curatori fallimentari assegnano in affitto l'azienda Reggina Calcio s.p.a. alla società "URBS Sportiva Reggina 1914"( per la FIGC ancora S.S.D. Reggio Calabria) per la stagione 2016/2017[71][72], aggiudicandosela con un offerta di 120.500 euro, la società presieduta da Mimmo Praticò riesce così a ottenere l'obbiettivo prefissato fin dalla sua nascita, diventare l'erede della storia ultracentenaria della Reggina, attualmente fino a giugno 2017, dopodichè si seguiranno le indicazioni della curatella fallimentare.
Per rettificare il contratto di affitto fra la curatela e la nuova società serve lo sblocco del Centro sportivo Sant'Agata, centro sottoposto a sequestro. I curatori presentato un ricorso presso il gip per lo sblocco del centro, ricorso che viene rigettato dalla magistratura[73] mantenendo sequestrato il centro sportivo.
Il 6 settembre 2016, dopo un intenso lavoro avviato dalla curatela fallimentare, la Procura della Repubblica concede il dissequestro di una parte della struttura[74]
Il 4 ottobre 2016, dopo 8 mesi dal sequestro, la Reggina può riutilizzare il centro sportivo Sant'Agata: il ritardo è stato causato da problemi burocratici e la cifra da versare alla curatela scende da 120.500 a 90.000 euro circa. Ad inizio del nuovo anno probabilmente ci sarà un incontro tra la dirigenza e la curatela per acquistare in modo definitivo i beni della ex società, al momento in affitto alla società di Praticò[75].
Per la stagione 2016-2017 la panchina reggina viene affidata a Karel Zeman, figlio di Zdeněk. Il campionato parte in sordina, a causa del ritardo di preparazione e di allestimento della rosa; un girone di ritorno in crescendo consente infine agli amaranto di salvarsi con una giornata di anticipo sulla fine della stagione regolare.
Il 28 febbraio 2018, con il COMUNICATO UFFICIALE N. 13 della Federazione Italiana Gioco Calcio, il commissario straordinario della Federcalcio, dottor Roberto Fabbricini, ufficializza la definitiva decadenza dell'affiliazione della Reggina Calcio, che aveva terminato la sua attività, a livello di Prima Squadra nel luglio 2015, tramite la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro 2015/16.
Dunque scompare così definitivamente la matricola 41740 e (calcisticamente) anche la Reggina Calcio.
Al termine della stagione sportiva 2017/2018 in ragione dell’inadempienza della società URBS Reggina 1914 Srl, la Curatela del fallimento Reggina Calcio Spa decide di non rinnovare il fitto d’azienda ed indiceva un nuovo bando per l’affidamento dei beni materiali ed immateriali facenti capo al fallimento in questione, ponendo quale termine ultimo per il deposito delle domande, la data del 30 giugno.2018[76].
Il 25 giugno 2018 il bando viene vinto dall'imprenditore Antonio Girella, presidente dell'ASD Magna Grecia divenendo il nuovo gestore dei beni materiali ed immateriali della Reggina Calcio fino al 2019. [77][78][79]., si crea così la possibilità di un eventuale riaffiliazione alla FIGC della Reggina Calcio con la creazione di una prima squadra di calcio, eventualità non avvenuta almeno per la stagione 2018/2019 in quanto l'aggiudicatario stesso a rinunciato alla formazione di una prima squadra, [80], ma inviando la richiesta di cambio di denominazione sociale da ASD Magna Grecia a Reggina Calcio richiesta respinta dalla FIGC soltanto perchè inviata oltre l'ultima data disponibile [81][82], nel futuro molto probabilmente il nuovo affittuario iscriverà una nuova squadra con il nome di Reggina Calcio. [83][84]
Intanto l' URBS Reggina 1914 Srl affronta il periodo economicamente più difficile che porterà la società verso il fallimento, infatti vi è un problema con la fidejussione[85], con i contributi ai giocatori [86], con gli stipendi e con alcuni creditori[87], la società è in piena crisi finanziaria, la famiglia Praticò decide quindi di vendere le sue quote e annuncia contestualmente le dimissioni del presidente Mimmo Pratico e la manifestazione di interesse per la vendita delle proprie quote [88].
Il club sembra ormai alla fine della sua storia, ma il nuovo acquirente l'imprenditore romano Luca Gallo, prima della firma per il passaggio delle quote interviene andando a risolvere le pendenze relative al club e ponendo le basi per un futuro rilancio andando anche a raggiungere un accordo con Antonio Girella per l'utilizzo del Centro Sportivo Sant'Agata[89].
Il 10 gennaio 2019 la M&G Holding Srl dell'imprenditore romano Luca Gallo, rileva il 97,1% delle quote del club detenute per l'86,66% dalla P&P Sport Srl della famiglia Praticò e per il 10,44% dai soci Simonetta e De Caridi, diventandone presidente.[90][91]
Cronistoria |
Cronistoria dell'Urbs Reggina 1914 | |||
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Colori e simboli |
Colori |
Il colore della maglia della Reggina è l'amaranto, colore caratterizzante la città di Reggio Calabria. Originariamente le maglie erano dapprima a righe bianconere e poi successivamente interamente nere, infine (dal 1924) definitivamente amaranto.[5]
Simboli ufficiali |
Stemma |
Lo stemma dell'A.S. Reggina utilizzato fino al 1986 raffigurava un pallone di cuoio. Nel medesimo anno la Reggina Calcio disegnò il nuovo logo raffigurante una lettera R stilizzata con un pallone da calcio che seguiva le curve della stessa.[94] Il simbolo dell'SSD Reggio Calabria, usato unicamente per la stagione 2015-2016, riprendeva in modo restilizzato il vecchio stemma dell'A.S. Reggina 1914, utilizzato fino al 1985: di forma circolare, amaranto con bordi dorati, in cui figuravano il nome di Reggio Calabria e il relativo patrono (San Giorgio che sconfigge il drago), che cintano un pallone di cuoio situato al centro.[95]
In data 13 agosto 2016 è stato presentato un nuovo logo, che combina quello dell'anno precedente con la R stilizzata del 1986: la ragione sociale inscritta nella corona esterna viene mutata in Reggina 1914, a caratteri stampatelli bianchi. Nel febbraio 2019 la società ha acquisito dalla curatela fallimentare il marchio in uso fino al 2015, riproponendolo come stemma ufficiale.[96]
Il logo utilizzato dall'AS Reggina dal 1978 fino al 1986.
Il logo con la "R" stilizzata usato dal 1986 fino al 2010.
Il logo utilizzato dal 2011 al 2015, e dal febbraio 2019[96]
Il logo della SSD Reggio Calabria, in uso per la stagione 2015-2016.
Il logo della Reggina 1914, in uso dal 2016 al febbraio 2019[96]
Inno |
Il nome dell'inno della squadra è Vai Reggina. Il brano è stato scritto e interpretato dal cantautore reggino Raffaello Di Pietro.[97]
Strutture |
Stadio |
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Nei primi anni la società reggina non ebbe un proprio campo da gioco, le gare quindi venivano disputate presso i "campi francesi".
Dagli anni '20 il terreno di gioco (condiviso con altre realtà calcistiche locali) divenne il "lanterna rossa" ma il 4 novembre 1928 la nuova società U.S. Reggina presieduta dal presidente Giuseppe Vilardi inaugurò il "Sant'Anna" (La gara fu contro il forte Vomero Napoli e la Reggina perse 0-3).
Nel 1932 visto il crescente numero di tifosi fu costruito il "Michele Bianchi" nello stesso luogo dove poi nacque il "Comunale" e successivamente il Granillo.
Dal 12 settembre 1999 (gara dell'esordio casalingo in serie A contro la Fiorentina terminata 2-2) la squadra amaranto gioca le proprie partite casalinghe presso lo Stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria: l'impianto è intitolato alla memoria di Oreste Granillo, sindaco della città e presidente della Reggina promossa per la prima volta in serie B. La capienza dello Stadio è la più ampia di tutta la regione Calabria di 27.543 posti a sedere[1].
Centro di allenamento |
Il Centro sportivo Sant'Agata è stato il centro di allenamento della Reggina dal 1991 al 2018. Tornato in possesso alla nuova società da ottobre 2016. Al centro sportivo amaranto si allenava sia la prima squadra, il settore giovanile amaranto e la scuola calcio. Inoltre era la sede societaria della squadra. Antonio Girella è l’attuale gestore con un fitto in scadenza il prossimo 30 Giugno. Venerdì 11 Gennaio dopo mesi di continuo girovagare, finalmente la Reggina torna a casa.
Società |
La Reggina è controllata per l'86,6% dalla M&G Holding Srl della quale Luca Gallo è unico proprietario.
Il restante 13,4% è controllato da alcuni soci di minoranza.
Allenatori e presidenti |
Di seguito la cronologia degli allenatori e dei presidenti.[98]
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Calciatori |
La Reggina e le Nazionali di calcio |
Questa lista contiene i calciatori convocati nella nazionale di calcio italiana, quando giocavano con la maglia della Reggina.[101]
Giandomenico Mesto (6 convocazioni e 3 presenze)
Roberto Baronio (3 convocazioni e 1 presenza)
Calciatori campioni del mondo con la nazionale italiana che hanno indossato la maglia della Reggina:
Simone Perrotta
Andrea Pirlo
Franco Causio
Altre nazionali |
La lista contiene i calciatori convocati nelle nazionali maggiori dei loro paesi quando indossavano la maglia amaranto.
Carlos Humberto Paredes; Édgar Barreto
Jorge Vargas; Carlos Carmona
Nenad Pralija
Mohamed Kallon
Erjon Bogdani
Martin Jiránek
Serge Dié
Julio César de León Dailey
Shunsuke Nakamura
Gonzalo Martínez
Ilyas Zeytulaev
Carlos Adrián Valdez
Emil Hallfreðsson
Stephen Ayodele Makinwa
Palmarès |
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Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
- Campionati nazionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
1º | Serie A | 9 | 1999-2000 | 2008-2009 | 9 |
2º | Serie B | 22 | 1965-1966 | 2013-2014 | 22 |
3º | Seconda Divisione | 1 | 1926-1927 | 44 | |
Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | |||
Prima Divisione | 5 | 1930-1931 | 1934-1935 | ||
Serie C | 23 | 1938-1939 | 2018-2019 | ||
Serie C1 | 12 | 1978-1979 | 1994-1995 | ||
Lega Pro | 2 | 2014-2015 | 2016-2017 | ||
4º | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 8 | |
IV Serie | 4 | 1952-1953 | 1955-1956 | ||
Serie C2 | 2 | 1983-1984 | 1985-1986 | ||
Serie D | 1 | 2015-2016 |
- Campionati regionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
1º | Prima Divisione | 1 | 1937-1938 | 1 | |
2º | Seconda Divisione | 2 | 1924-1925 | 1925-1926 | 2 |
Statistiche di squadra |
La Reggina ha disputato 326 partite in Serie A dal 1999 al 2009, più 4 partite (andata e ritorno 2 vittorie; 1 pareggio; 1 sconfitta 4 reti fatte 2 subite) di spareggio per la permanenza nel massimo campionato. Nel dettaglio (esclusi gli spareggi): 83 vittorie, 107 pareggi e 136 sconfitte (324 gol segnati e 467 gol subiti).
La Reggina ha disputato 858 partite in Serie B, più 1 partita di spareggio per la promozione in massima categoria nel campionato 88/89 e play off nel campionato 2010/2011 contro il novara (reggina-novara 0-0; novara-reggina 2-2) La squadra amaranto nella sua storia nel campionato cadetto ha realizzato: 264 vittorie, 318 pareggi e 276 sconfitte, realizzando 828 gol subendone 865, conquistando due promozioni nella massima serie.
- Record di punti in una stagione: 70 Serie C1 1994-1995
- Record di punti in Serie A: 51 (40 al netto della penalizzazione) Serie A 2006-2007
- Record di punti in Serie B: 68 Serie B 2001-2002
- Maggior numero di vittorie: 23 IV Serie 1955-1956
- Maggior numero di pareggi: 19 Serie B 1972-1973
- Minor numero di sconfitte: 2 Seconda Divisione 1929-1930
- Maggior numero di sconfitte: 25 Serie B 2013-2014
- Maggior numero di abbonati: 24.671 Serie A 1999-2000
- Stagioni disputate in Serie A: 9
- Miglior posizione in Serie A: 8° Serie A 2006-2007 (in seguito alla penalizzazione 14º posto).
- Peggior posizione in Serie A: 19° Serie A 2008-2009
- Prima partita disputata in Serie A: Juventus-Reggina 1-1 Serie A 1999-2000
- Prima partita disputata in casa in Serie A (seconda giornata): Reggina-Fiorentina 2-2 Serie A 1999-2000
- Prima partita vinta in Serie A (terza giornata): Bologna-Reggina 0-1 Serie A 1999-2000
- Prima partita vinta in Serie A in casa (quarta giornata): Reggina-Piacenza 1-0 Serie A 1999-2000
- Partita con più scarto vinta in Serie A in casa: Reggina-Siena 4-0 Serie A 2007-2008
- Partita con più scarto vinta in Serie A in trasferta: Catania-Reggina 1-4 Serie A 2006-2007
- Partita con più gol pareggiata in Serie A: Brescia-Reggina 4-4 Serie A 2003-2004
- Peggior sconfitta in Serie A: Inter-Reggina 6-0 Serie A 2003-2004
- Miglior posizione in Serie B: 3° Serie B 2001-2002
- Campionati vinti: 3 (2 di serie C1 e 1 di serie C2)
Statistiche individuali |
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Tifoseria |
Storia |
La maggior parte dei tifosi della Reggina proviene dalla città di Reggio Calabria e dai dintorni[105]. Tuttavia la squadra amaranto è molto popolare in tutta la Calabria e l'Italia, visto che per molti anni era l'unica rappresentante del sud nel campionato di Serie A. Molto popolare anche tra gli emigranti calabresi stabilitisi nel nord dell'Italia[106]. Tifosi della Reggina, soprattutto emigrati calabresi, sono presenti anche all'estero: l'unico club ufficiale di tifosi con sede all'estero è in Svizzera[107] ma sono molti i tifosi in Canada e Nord America[108], Germania, Malta[109] ed Australia[110]. In passato, grazie alla presenza in squadra del calciatore giapponese Shunsuke Nakamura tra il 2002 al 2005, molti furono i simpatizzanti in Giappone[109][111]. La tifoseria della Reggina vinse per due anni consecutivi (1999 e 2000) il premio come miglior tifoseria organizzata di tutta l'Italia. In Curva sud i principali gruppi sono stati: C.U.C.N., Boys, Irriducibili, Nuova Guardia, Ultras Gebbione.
Dalla stagione 2014-2015 in curva sud il gruppo attivo è stato Per la Maglia Per la mia città Reggio Calabria, rappresentati da uno striscione che ha campeggiato sia sugli spalti del "Granillo" che in ogni trasferta con la scritta "DIGNITA'", gruppo sciolto il 10 luglio 2017, Precedenti gruppi ultras sono stati: Ultras 1914[112], in tribuna est Gate 22, Cani Sciolti, Reggio Ultras, Quei Bravi Ragazzi e Quelli di sempre(Qds) che dal 2016 si sono uniti alla Curva insieme a gruppi provenienti dalla provincia reggina come Pellaro sez.Sud, Oliveto e Croce Valanidi Presente.Dal 2018 in curva si sono tutti uniti sotto un unico nome Diffidati Liberi Curva Sud RC.
Altri gruppi furono i Warriors Sant'Anna '79, i Position Fighters, Traversa Matta, Covo, Wailers, Kassariati, Cuore Amaranto (in gradinata), Wild Boys (in gradinata), Fossa Sudista, Amaranth Korps, Oltranzisti, Gladiators, Eagles, Club Università Pisa, Indios, Rebels Brescia, HelloWeen, Tignadores, Kaos, Sun Group, Crazy, Drosi.La tifoseria Reggina è tra le più temute e rispettate nel panorama ultras sia a livello nazionale che internazionale, più volte tifoserie italiane, europee e di altri continenti hanno omaggiato la Curva Amaranto con tanto di striscioni e coreografie. DA SOTTOLINEARE CHE SONO TRA LE POCHE CURVE RIMASTE SENZA TESSERA E MAI AUTORIZZATE, PER IL MOVIMENTO ULTRAS UN MOTIVO DI STIMA IN PIÙ PER RISPETTARE UNA DELLE MIGLIORI TIFOSERIE ITALIANE .
Gemellaggi e rivalità |
I tifosi della Reggina sono storicamente gemellati con quelli del Bari, della Salernitana e del Latina; Il gemellaggio più recente è con il Milan, risalente al 2007, che resiste vista la grossa presenza di emigrati calabresi a Milano. Altri rapporti di amicizia, invece, esistono con i supporters dell'Ascoli, dell'Olympique Lyonnais, della Vibonese, della Fidelis Andria e dell'Acireale. In passato vi era forte amicizia con i tifosi del Torino, del Palermo, della Roma e del Siracusa.
La rivalità da sempre più sentita è quella coi dirimpettai del Messina, con i quali si disputa il derby dello Stretto. Rivalità molto sentite sono presenti anche in ambito regionale con le tifoserie di Catanzaro, Cosenza, Crotone (quest'ultimo rappresenta il derby della Magna Grecia)[113] e Vigor Lamezia. Altre inimicizie accese sono con i tifosi di Atalanta, Avellino, Brescia, Catania, Frosinone, Lecce, Modena, Napoli, Palermo (ex gemellaggio diventato una rivalità costituita da vari scontri)[114], Pescara, Taranto, Ternana e Verona.[115][116]
Organico |
Rosa 2018-2019 |
Aggiornata al 5 febbraio 2019.
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Staff tecnico |
Di seguito è riportato lo staff tecnico della Reggina.[117]
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Note |
^ ab (PDF) Documento dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive - Ministero dell'Interno (aggiornato al 06-08-2010) (PDF), su osservatoriosport.interno.it. URL consultato l'08-05-2014 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
^ URBS REGGINA 1914 S.R.L., http://www.lega-pro.com/. URL consultato il 29 dicembre 2017.
^ Contatti, https://reggina1914.it/. URL consultato il 29 dicembre 2017.
^ ab G. Branca, pag. 7
^ abcdef G. Branca, pag. 8
^ Domenico Romeo, Il Libro Del Centenario Amaranto. 1914-2014. Reggina:storia di un secolo., Reggio Calabria, Città Del Sole Edizioni, 2014, ISBN 978-88-7351-806-8.
^ ab Saverio Pedullà, Alfredo Pedullà, Grande RegginA, Reggio Calabria, La Campanella, 2000. ISBN 0980002122
^ ab G.Branca, pag.9
^ Buratti morirà il 3 ottobre 1936 in un incidente ferroviario quando era allenatore de L'Aquila Calcio. Egli viaggiava su una littorina con destinazione Verona, per disputare la quarta giornata di campionato di Serie B; il mezzo centrò nei pressi di Rieti un vagone postale partito da Terni. Buratti morì, mentre tutti i componenti della rosa rimasero gravemente feriti
^ Con queste parole si esprimeva il giornale sportivo dell'epoca Il Littoriale:
Un pubblico numerosissimo è accorso oggi ad assistere alla partita svoltasi tra la Reggina ed il Messina. Il giuoco svolto dalle due squadre è stato cavalleresco. I concittadini in gran forma hanno spadroneggiato da un capo all'altro ed hanno segnato tre gol nel primo tempo. Nella ripresa non si sono impegnati con la stessa foga. Ciò nonostante sono pervenuti a segnare un altro punto. Tutti hanno giuocato bene, ma si sono particolarmente distinti Lomello, Dossena, Paoli e Guerci. L'arbitraggio è stato imparziale (Il Littoriale - 12 gennaio 1931, pag. 5)
^ ab G.Branca, pag.10
^ G.Branca, pag11
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^ Sono incluse nel computo: le due gare di spareggio salvezza contro l'Hellas Verona del 2001, e le due gare di spareggio salvezza contro l'Atalanta del 2003.
^ Sono inclusi nel computo: un gol nello spareggio per la permanenza in Serie A del 24 giugno 2001 contro il Verona e un gol nello spareggio per la permanenza in Serie A del 2 giugno 2003 contro l'Atalanta
^ Il computo considera anche la rete nello spareggio contro l'Atalanta del 2003, e le 2 reti contro il Novara nelle semifinali play-off del 2010-2011.
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Voci correlate |
- Derby calcistici in Calabria
- Derby dello Stretto
- Reggio Calabria
- Sport in Calabria
- Stadio Oreste Granillo
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