Caracciolo




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Caracciolo

Coa fam ITA caracciolo.jpg

Bandato di rosso e d'oro, al capo d'azzurro pieno
Stato
Bandera de Nápoles - Trastámara.svg Regno di Napoli
Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1816).svg Regno delle Due Sicilie
Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg Regno d'Italia
Italia Italia
Titoli
Croix pattée.svg Principe del Sacro Romano Impero
Croix pattée.svg Principe di Ripa
Croix pattée.svg Principe di Avellino
Croix pattée.svg Principe di Torchiarolo
Croix pattée.svg Principe di Melissano
Croix pattée.svg Principe di Scanno
Croix pattée.svg Principe di Spinoso
Croix pattée.svg Principe di Cellamare
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Croix pattée.svg Principe di Forino
Croix pattée.svg Principe di Marano
Croix pattée.svg Principe di Torre dell'Isola
Croix pattée.svg Principe di Castagneto
Croix pattée.svg Principe di Santobuono
Croix pattée.svg Duca di Barrea
Croix pattée.svg Duca di Traetto
Croix pattée.svg Duca di Melito
Croix pattée.svg Duca del Gesso
Croix pattée.svg Duca di S.Elia
Croix pattée.svg Duca di Bernalda
Croix pattée.svg Duca di Atripalda
Croix pattée.svg Duca di Laurino
Croix pattée.svg Duca di Belcastro
Croix pattée.svg Duca di Vietri
Croix pattée.svg Duca di Casamassima
Croix pattée.svg Duca di Montesardo
Croix pattée.svg Duca di Resigano
Croix pattée.svg Duca di Pomigliano d'Atella
Croix pattée.svg Duca di Castel di Sangro
Croix pattée.svg Duca di Castelluccio
Croix pattée.svg Marchese di Amorosi
Croix pattée.svg Marchese di Tabiano
Croix pattée.svg Marchese di Santeramo
Croix pattée.svg Marchese di Cervinara
Croix pattée.svg Marchese di San Severino
Croix pattée.svg Marchese di Laterza
Croix pattée.svg Marchese di Guardia Perticara
Croix pattée.svg Marchese di Alfedena
Croix pattée.svg Marchese di San Marco dei Favori
Croix pattée.svg Marchese di Barisciano
Croix pattée.svg Conte di Trivento
Croix pattée.svg Conte di Melissano
Croix pattée.svg Conte di Serino
Croix pattée.svg Conte di Castelrosso
Croix pattée.svg Conte di Noia
Croix pattée.svg Conte Palatino
Croix pattée.svg Barone di Scontrone
Croix pattée.svg Barone di Villetta Barrea
Croix pattée.svg Signore di Accettura
Croix pattée.svg Signore di Gorgoglione
Croix pattée.svg Patrizio Napolitano
Fondatore Teodoro Caracciolo
Data di fondazione X secolo
Etnia Italiana
Rami cadetti


  • Caracciolo Rossi

  • Caracciolo Pisquizi

  • Caracciolo del Sole



La famiglia Caracciolo è una famiglia originaria di Napoli, tra le più antiche d'Italia e coronata di molti titoli nobiliari.




Indice






  • 1 Origini


  • 2 Descrizione


  • 3 Membri principali


  • 4 Note


  • 5 Bibliografia


  • 6 Voci correlate


  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Origini |


La casata vantava una mitica origine bizantina, ma la sua reale origine risale al X secolo, con il capostipite Teodoro Caracciolo (nei documenti Caraziolus), di cui possediamo solo notizie di archivio: fu seppellito insieme con la moglie Urania nella chiesa oggi nota come Santa Maria Assunta dei Caracciolo a Napoli.
In un documento datato 20 marzo 976, con cui sua figlia Teodonanda fa una donazione al Monastero dei santi Sergio e Bacco, si parla di lui come già morto.



Descrizione |




Stemma dell'intera famiglia tratto da Cronologia della famiglia Caracciola di Francesco De Pietri, 1605




Stemma della linea dei Caracciolo Pisquizi
D'oro al leone rampante d'azzurro, con la coda contro rivoltata, armato e linguato di rosso




Stemma della linea dei Caracciolo del Sole
Di rosso al sole d'oro, caricato di un leone d'azzurro con la coda rivolta nel di dentro, linguato e armato di rosso


Ai tempi del Ducato di Napoli la famiglia godette di grande nobiltà nel Seggio di Capuana di Capua, beneficiando di speciali privilegi concessi dal duca Sergio VII. La famiglia si divise poi in numerose linee, tra cui le cosiddette Linee antiche (Caracciolo Canella, Caracciolo Ugot, Caracciolo Viola, Caracciolo Ciccola), quindi nelle linee dei del Sole, Bianchi, Rossi e Pisquizi e poi in numerose sottolinee.


La linea dei Caracciolo Rossi ebbe come capostipite Riccardo, figlio di Landolfo, vissuto agli inizi del XII secolo.


La linea dei Caracciolo Pisquizi ebbe come capostipite Filippo, anch'egli figlio di Landolfo. Da essa nacque poi il ramo dei Caracciolo del Sole e quello dei Caracciolo di Pisciotta.


La grande potenza della famiglia fece sì che gran parte delle tormentate vicende del Regno di Napoli videro protagonisti vari membri della famiglia, talvolta anche su fronti contrapposti.


Nel 1869 il casato fu ascritto al Libro d'oro della nobiltà italiana.



Membri principali |


Tra i più noti membri della famiglia si annoverano:[1]




  • Giovanni Antonio Caracciolo, vescovo originario di Melfi ed attivo in Francia presso la corte dei Valois, morirà esule dopo una condanna per eresia;


  • Sergianni Caracciolo, condottiero, gran connestabile e gran siniscalco del Regno di Napoli e principe di Capua, il quale fu l'amante della regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo;


  • Galeazzo Caracciolo, marchese di Vico, fu inviato da re Ferrante d'Aragona alla riconquista delle terre occupate dai Turchi. Il 10 agosto 1481 al comando della sua flotta conquistò la città di Otranto, liberandola dagli uomini di Maometto II;


  • Niccolò Caracciolo, vescovo di Catania, nel 1558 fu presidente del Regno di Sicilia;


  • Ferrante Caracciolo scrisse uno dei primi resoconti sulla battaglia di Lepanto: I commentarii delle guerre fatte co' turchi da don Giovanni d'Austria, dopo che venne in Italia, scritti da Ferrante Caracciolo conte di Biccari (Firenze, 1581);


  • San Francesco Caracciolo (1563-1608), figlio di Ferrante, fu un altro famoso esponente del casato;


  • Fabrizio Caracciolo (1607-1683), patrizio napoletano, duca di Girifalco. È stato consigliere del Sacro Regio Consiglio, comandante del presidio militare di Pizzofalcone e uomo di fiducia del viceré di Napoli Pedro Antonio d'Aragona;


  • Domenico Caracciolo, marchese di Villamarina, nel 1781 fu viceré di Sicilia;


  • Francesco Caracciolo, ammiraglio della Repubblica partenopea, fu costretto dalle circostanze a recitare un ruolo ambiguo negli sconvolgimenti del suo tempo; la sua impiccagione come ribelle, eseguita dall'ammiraglio Horatio Nelson, ebbe grande risonanza all'epoca, e ne fece una delle figure di maggior importanza nel prosieguo del Risorgimento;


  • Giuseppe Caracciolo, 9° principe di Torella (1839-1920), fu sindaco di Napoli dal 1889 al 1891;


  • Carlo Caracciolo di Castagneto (1925-2008), editore e fondatore del quotidiano La Repubblica;


  • Marella Caracciolo di Castagneto (1927-2019), collezionista d'arte. È stata la moglie di Gianni Agnelli.



Note |




  1. ^ Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, raccolta araldica (TXT), Visconti & Huber, 1875.



Bibliografia |



  • Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, raccolta araldica, editore Visconti & Huber, 1875 consultabile online

  • Maria Pina Cancelliere, Lo Stato feudale dei Caracciolo di Torella: poteri, istituzioni e rapporti economico-sociali nel Mezzogiorno moderno, editore Terebinto, 2012, ISBN 8897489079.



Voci correlate |



  • Cappella Caracciolo del Sole

  • Chiesa di San Gennaro a Sedil Capuano



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



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Collegamenti esterni |



  • Famiglia Caracciolo-Rossi, su nobili-napoletani.it.

  • Pagine web sulla famiglia Caracciolo



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