Caracciolo
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Caracciolo | |
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Bandato di rosso e d'oro, al capo d'azzurro pieno | |
Stato | Regno di Napoli Regno delle Due Sicilie Regno d'Italia Italia |
Titoli | Principe del Sacro Romano Impero Principe di Ripa Principe di Avellino Principe di Torchiarolo Principe di Melissano Principe di Scanno Principe di Spinoso Principe di Cellamare Principe di Villa Principe di Forino Principe di Marano Principe di Torre dell'Isola Principe di Castagneto Principe di Santobuono Duca di Barrea Duca di Traetto Duca di Melito Duca del Gesso Duca di S.Elia Duca di Bernalda Duca di Atripalda Duca di Laurino Duca di Belcastro Duca di Vietri Duca di Casamassima Duca di Montesardo Duca di Resigano Duca di Pomigliano d'Atella Duca di Castel di Sangro Duca di Castelluccio Marchese di Amorosi Marchese di Tabiano Marchese di Santeramo Marchese di Cervinara Marchese di San Severino Marchese di Laterza Marchese di Guardia Perticara Marchese di Alfedena Marchese di San Marco dei Favori Marchese di Barisciano Conte di Trivento Conte di Melissano Conte di Serino Conte di Castelrosso Conte di Noia Conte Palatino Barone di Scontrone Barone di Villetta Barrea Signore di Accettura Signore di Gorgoglione Patrizio Napolitano |
Fondatore | Teodoro Caracciolo |
Data di fondazione | X secolo |
Etnia | Italiana |
Rami cadetti |
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La famiglia Caracciolo è una famiglia originaria di Napoli, tra le più antiche d'Italia e coronata di molti titoli nobiliari.
Indice
1 Origini
2 Descrizione
3 Membri principali
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Origini |
La casata vantava una mitica origine bizantina, ma la sua reale origine risale al X secolo, con il capostipite Teodoro Caracciolo (nei documenti Caraziolus), di cui possediamo solo notizie di archivio: fu seppellito insieme con la moglie Urania nella chiesa oggi nota come Santa Maria Assunta dei Caracciolo a Napoli.
In un documento datato 20 marzo 976, con cui sua figlia Teodonanda fa una donazione al Monastero dei santi Sergio e Bacco, si parla di lui come già morto.
Descrizione |
Ai tempi del Ducato di Napoli la famiglia godette di grande nobiltà nel Seggio di Capuana di Capua, beneficiando di speciali privilegi concessi dal duca Sergio VII. La famiglia si divise poi in numerose linee, tra cui le cosiddette Linee antiche (Caracciolo Canella, Caracciolo Ugot, Caracciolo Viola, Caracciolo Ciccola), quindi nelle linee dei del Sole, Bianchi, Rossi e Pisquizi e poi in numerose sottolinee.
La linea dei Caracciolo Rossi ebbe come capostipite Riccardo, figlio di Landolfo, vissuto agli inizi del XII secolo.
La linea dei Caracciolo Pisquizi ebbe come capostipite Filippo, anch'egli figlio di Landolfo. Da essa nacque poi il ramo dei Caracciolo del Sole e quello dei Caracciolo di Pisciotta.
La grande potenza della famiglia fece sì che gran parte delle tormentate vicende del Regno di Napoli videro protagonisti vari membri della famiglia, talvolta anche su fronti contrapposti.
Nel 1869 il casato fu ascritto al Libro d'oro della nobiltà italiana.
Membri principali |
Tra i più noti membri della famiglia si annoverano:[1]
Giovanni Antonio Caracciolo, vescovo originario di Melfi ed attivo in Francia presso la corte dei Valois, morirà esule dopo una condanna per eresia;
Sergianni Caracciolo, condottiero, gran connestabile e gran siniscalco del Regno di Napoli e principe di Capua, il quale fu l'amante della regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo;
Galeazzo Caracciolo, marchese di Vico, fu inviato da re Ferrante d'Aragona alla riconquista delle terre occupate dai Turchi. Il 10 agosto 1481 al comando della sua flotta conquistò la città di Otranto, liberandola dagli uomini di Maometto II;
Niccolò Caracciolo, vescovo di Catania, nel 1558 fu presidente del Regno di Sicilia;
Ferrante Caracciolo scrisse uno dei primi resoconti sulla battaglia di Lepanto: I commentarii delle guerre fatte co' turchi da don Giovanni d'Austria, dopo che venne in Italia, scritti da Ferrante Caracciolo conte di Biccari (Firenze, 1581);
San Francesco Caracciolo (1563-1608), figlio di Ferrante, fu un altro famoso esponente del casato;
Fabrizio Caracciolo (1607-1683), patrizio napoletano, duca di Girifalco. È stato consigliere del Sacro Regio Consiglio, comandante del presidio militare di Pizzofalcone e uomo di fiducia del viceré di Napoli Pedro Antonio d'Aragona;
Domenico Caracciolo, marchese di Villamarina, nel 1781 fu viceré di Sicilia;
Francesco Caracciolo, ammiraglio della Repubblica partenopea, fu costretto dalle circostanze a recitare un ruolo ambiguo negli sconvolgimenti del suo tempo; la sua impiccagione come ribelle, eseguita dall'ammiraglio Horatio Nelson, ebbe grande risonanza all'epoca, e ne fece una delle figure di maggior importanza nel prosieguo del Risorgimento;
Giuseppe Caracciolo, 9° principe di Torella (1839-1920), fu sindaco di Napoli dal 1889 al 1891;
Carlo Caracciolo di Castagneto (1925-2008), editore e fondatore del quotidiano La Repubblica;
Marella Caracciolo di Castagneto (1927-2019), collezionista d'arte. È stata la moglie di Gianni Agnelli.
Note |
^ Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, raccolta araldica (TXT), Visconti & Huber, 1875.
Bibliografia |
- Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, raccolta araldica, editore Visconti & Huber, 1875 consultabile online
- Maria Pina Cancelliere, Lo Stato feudale dei Caracciolo di Torella: poteri, istituzioni e rapporti economico-sociali nel Mezzogiorno moderno, editore Terebinto, 2012, ISBN 8897489079.
Voci correlate |
- Cappella Caracciolo del Sole
- Chiesa di San Gennaro a Sedil Capuano
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
- Famiglia Caracciolo-Rossi, su nobili-napoletani.it.
- Pagine web sulla famiglia Caracciolo