Dunedain




I dunedain (stilizzato in dúnedain; sindarin: uomini dell'ovest) o numenoreani (stilizzato in númenóreani) sono una popolazione di Arda, l'universo immaginario creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Di razza umana, essi abitavano l'isola di Numenor e poi i regni di Gondor e Arnor. Sono dotati di lunga vita, pari al triplo della normale vita umana, e gli stessi Valar hanno concesso loro molti doni come premio per le sofferenze che hanno subito nelle guerre contro Morgoth (il dio del male). Essi sono il popolo di Elros, figlio di Eärendil, imparentato con gli elfi e anche con i Maiar.




Indice






  • 1 Caratteristiche


  • 2 L'ascesa e la caduta


  • 3 Note


  • 4 Voci correlate





Caratteristiche |


Erano molto intelligenti e sapienti; fisicamente erano più alti (mediamente tra 190 cm e 210 cm, in origine) e più forti degli altri uomini e anche degli elfi, eccetto la stirpe dei vanyar. Erano molto ben curati esteticamente e avevano spesso capelli neri con occhi grigi: la loro stazza imponente, agli occhi degli uomini selvaggi o incivili della Terra di mezzo, li faceva sembrare delle divinità. Avevano una vita circa cinque volte più lunga (più o meno 350 anni, tranne la famiglia di Elros, che viveva di più, anche per 4 secoli), ma la durata di vita cominciò a diminuire, con le altre caratteristiche, dopo che i dunedain cominciarono a dividersi e a odiare gli eldar. Nella Terra di Mezzo, mescolandosi con altre stirpi, e a causa della Terra di mezzo stessa, contaminata dal male, le loro qualità si ridussero ancora. Nella Terza Era vivevano circa 100 anni, a parte la linea di Isildur, cioè i re (Aragorn visse 211 anni). Potevano scegliere il momento della loro morte, una volta raggiunta la vecchiaia, e avevano capacità di preveggenza. La casa reale, inoltre, possedeva spiccate capacità mediche (a Gondor si diceva: "le mani del re sono mani di guaritore"); ciò era dovuto, oltre alla scienza numenoreana, anche alla parentela con gli elfi e con Elrond, maestro in molti campi di saggezza e soprattutto nella scienza biomedica.



L'ascesa e la caduta |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Numenor.

Come ricompensa per le loro sofferenze in quella lunga lotta i Valar permisero agli eldar esiliati di ritornare a Valinor (anche se molti preferirono rimanere nella Terra di mezzo). Per gli edain, i Valar fecero sorgere dal mare l'isola di Numenor, a metà strada tra Valinor e la Terra di mezzo. Gli edain vi giunsero navigando in direzione della stella di Eärendil.


In The War of the Jewels, Tolkien sostiene che ben pochi edain erano sopravvissuti alle guerre contro Morgoth, e coloro che fecero vela per Numenor furono molto probabilmente meno di 10.000 persone; la migrazione pare essere durata oltre 40 anni e avvenuta grazie all'aiuto delle navi degli eldar, con la benedizione di Manwë e l'aiuto di Ulmo.[1][2]


Nonostante l'esiguo numero di edain sopravvissuti alle Guerre dei Gioielli, nei secoli e millenni successivi grazie alla lunghissima pace e alle loro arti si moltiplicarono e prosperarono, fino a divenire un popolo numerosissimo e vigoroso, in crescita costante, tanto che molti di essi (a partire dal regno di Tar-Elendil) si stabilirono nella Terra di Mezzo (e probabilmente anche nei misteriosi continenti a Sud di essa), fondando prospere colonie e governatorati.[3]


Il primo re di Numenor fu Elros (conosciuto anche col nome alto elfico di Tar-Minyatur), figlio di Eärendil ed Elwing, che erano entrambi mezzelfi. Al termine della Prima Era ai mezzelfi fu concesso di scegliere a quale delle due razze desideravano appartenere: Eärendil lasciò la scelta a sua moglie, che scelse di appartenere agli eldar, quindi egli scelse allo stesso modo; nella Terra di Mezzo, il loro figlio Elros scelse di essere un uomo e condusse gli Edain a Numenor; suo fratello Elrond invece scelse di essere un elfo e rimase nella Terra di mezzo, dove divenne il principale consigliere di Gil-galad, il re supremo degli elfi della Terra di mezzo.


Ai dunedain, come venivano chiamati i númenóreani, i Valar concessero una durata della vita cinque volte superiore a quella degli uomini minori; e al solo Elros fu concesso di vivere fino a 500 anni. I suoi discendenti ebbero una vita molto lunga, ma più corta della sua.


Nel corso di tremila anni di prosperità e splendore, i dunedain divennero grandi navigatori ed esplorarono tutto il mondo, tranne Aman. Il bando dei Valar era infatti il divieto di veleggiare verso l'Antico Occidente e Tol Eressëa, che pure potevano vedere da Numenor, in modo che essi non desiderassero l'immortalità, in quanto i Valar non potevano dargliela, visto che sarebbero andati contro la volontà di Eru Ilúvatar.


In seguito, però, vennero corrotti da Sauron stesso, che approfittò del Dono di Eru (cioè della morte) e della loro paura di esso, prostrandosi ad Ar-Pharazôn il Vanaglorioso, il quale lo portò a Numenor come prigioniero. Con l'andare del tempo, però, Sauron conquistò la fiducia del re e divenne suo gran consigliere; grazie alle sue arti oscure, creò dapprima dei culti che veneravano Morgoth e l'Oscurità, ed in seguito convinse il re ad attaccare ed invadere Valinor stessa, con la falsa promessa di Immortalità una volta toccate le Rive Beate. Così le flotte numenoreane partirono alla volta di Valinor, riuscendo a raggiungerla e ad invadere la piana di Tuna, facendo fuggire gli eldar e preoccupando i Valar, i quali chiesero consiglio a Eru su come agire. Ed Eru agì: per punizione, l'isola di Numenor venne travolta da un enorme maremoto creato da Eru stesso. L'ondata travolse l'isola di Ovesturia, sommergendola per sempre e causando la morte dei suoi numerosi milioni di abitanti. L'Oscuro Signore fu travolto anche lui dall'onda, ma il suo spirito riuscì a salvarsi rifugiandosi a Mordor. Da allora i dunedain furono i suoi nemici più acerrimi.


Elendil, amico degli elfi e fedele ai Valar, partì dall'isola prima dell'onda portando con sé i figli e qualche altro seguace, e con essi un germoglio dell'Albero Bianco di Numenor, da cui derivò quello di Gondor. I dunedain scampati alla distruzione di Numenor vissero in seguito a Gondor e a Arnor, mescolandosi coi numerosi numenoreani che già risiedevano in quelle regioni, facenti parte dell'Impero coloniale di Numenor prima della Caduta, e fondarono due regni chiamati i "regni in esilio". Durante la vita di Elendil, i dunedain vissero anni d'oro, ma dopo l'Ultima Alleanza tra gli elfi e gli uomini il loro sangue si mischiò a quello di altri popoli e i dunedain rimasero in pochi, soprattutto al nord, isolati e raminghi, fin quando, dopo la Guerra dell'Anello, Aragorn, uno dei capitani dei dunedain di Arnor, trentanovesimo e ultimo erede in linea diretta di Isildur figlio di Elendil, salì al trono col nome di Elessar e sposò Arwen figlia di Elrond.



Note |




  1. ^ Tolkien, J. R. R, The Peoples of Middle-earth, Boston, Houghton Mifflin, 1996.


  2. ^ David Day, Tolkien The Illustrated Encyclopedia.


  3. ^ Tolkien, J. R. R, Unfinished Tales, Boston, Houghton Mifflin, 1980.



Voci correlate |



  • Raminghi

  • Raminghi del nord

  • Raminghi dell'Ithilien

  • Numenor

  • Arnor

  • Gondor


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