Papa Giovanni Paolo II




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Giovanni Paolo II" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Giovanni Paolo II (disambigua).
















































































Papa Giovanni Paolo II
Ritratto di Papa Giovanni Paolo II.jpg
264º papa della Chiesa cattolica
John paul 2 coa.svg
Elezione 16 ottobre 1978
Insediamento 22 ottobre 1978
Fine pontificato 2 aprile 2005
Motto
Totus tuus[1]
Cardinali creati vedi Concistori di papa Giovanni Paolo II
Predecessore papa Giovanni Paolo I
Successore papa Benedetto XVI
 
Nome Karol Józef Wojtyła
Nascita
Wadowice, 18 maggio 1920
Ordinazione diaconale 20 ottobre 1946 dal cardinale Adam Stefan Sapieha
Ordinazione sacerdotale 1º novembre 1946 dal cardinale Adam Stefan Sapieha
Nomina a vescovo 4 luglio 1958 da papa Pio XII
Consacrazione a vescovo 28 settembre 1958 dall'arcivescovo Eugeniusz Baziak
Elevazione ad arcivescovo 13 gennaio 1964 da papa Paolo VI
Creazione a cardinale 26 giugno 1967 da papa Paolo VI
Morte
Città del Vaticano, 2 aprile 2005 (84 anni)
Sepoltura Basilica di San Pietro in Vaticano
Firma
Signature of John Paul II.svg
































San Giovanni Paolo II
San Giovanni Paolo II.jpg
 

Papa

 

Venerato da
Chiesa cattolica
Beatificazione 1º maggio 2011 da papa Benedetto XVI
Canonizzazione 27 aprile 2014 da papa Francesco
Ricorrenza 22 ottobre
Attributi quelli propri di un Papa

Patrono di

Giornate mondiali della gioventù[2], famiglie[3], Borgo Mantovano e Trecastelli

Papa Giovanni Paolo II (in latino: Ioannes Paulus PP. II, in polacco: Jan Paweł II, nato Karol Józef Wojtyła[?·info], IPA /'karɔl 'juzef vɔj'tɨwa/; Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005) è stato il 264º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, accanto agli altri titoli connessi al suo ufficio.


Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre; nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore[4]. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII[5], è stato proclamato santo da papa Francesco.


Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco nella storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).


Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica, ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall'ex Unione Sovietica. Combatté la teologia della liberazione, intervenendo ripetutamente in occasione di avvicinamenti di alcuni esponenti del clero verso soggetti politici dell'area marxista. Stigmatizzò inoltre il capitalismo e il consumismo sfrenati, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa d'ingiustificata sperequazione fra i popoli e lesivi della dignità dell'uomo. Il suo pontificato fu fortemente conservatore; nel campo della morale si oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato ecclesiastico e sul sacerdozio femminile.


I suoi 104 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate mondiali della gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato.


Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso, come il pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione del Patti Lateranensi, nel 1986, a Forlì, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio IX, in veste anche di capo di Stato: "Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa".


Papa Wojtyła beatificò e canonizzò, anche se è difficile provarlo poiché i documenti relativi a molte delle prime canonizzazioni sono incompleti, mancanti o poco accurati, molte più persone di ogni altro pontefice, grazie anche all'abolizione, da parte sua, dell'ufficio di Promotor Fidei (Promotore della Fede, noto anche come avvocato del Diavolo), rendendo così più scorrevole tale processo: le persone da lui beatificate furono 1338 e quelle canonizzate 482[6], mentre i predecessori nell'arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi.


Fu detto "l'atleta di Dio"[7] per le sue varie passioni sportive: praticò sci, nuoto, canottaggio, calcio[8] e fu amante della montagna[9], continuando a praticare sport finché la salute glielo permise.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Le origini


    • 1.2 Università


      • 1.2.1 La seconda guerra mondiale




    • 1.3 Servizio ecclesiastico


    • 1.4 Il secondo conclave del 1978




  • 2 Il pontificato


    • 2.1 L'inizio


    • 2.2 Gli anni ottanta


      • 2.2.1 L'attentato subìto


      • 2.2.2 L'Anno Santo del 1983 e l'istituzione delle GMG




    • 2.3 Gli anni novanta e i primi anni dopo il 2000


    • 2.4 I problemi di salute


    • 2.5 La morte


    • 2.6 Il testamento


      • 2.6.1 Successione




    • 2.7 Beatificazione


    • 2.8 Canonizzazione




  • 3 Dati, opere e documenti del Pontificato


  • 4 Filatelia e numismatica


  • 5 Magistero e altri interventi


    • 5.1 Il tema della «cultura della morte»


    • 5.2 Aborto


    • 5.3 Omosessualità


    • 5.4 Ordinazione femminile


    • 5.5 Celibato del clero


    • 5.6 Divorzio


    • 5.7 Ecologia


    • 5.8 L'anima degli animali


    • 5.9 Testo del catechismo


    • 5.10 Liturgia


    • 5.11 L'incontro con padre Pio




  • 6 Viaggi apostolici e uscite segrete


  • 7 Relazioni con le altre religioni


    • 7.1 Relazioni con il popolo ebraico


    • 7.2 Relazioni con le altre Chiese cristiane


      • 7.2.1 Relazioni con la Chiesa Ortodossa




    • 7.3 Domande di perdono


      • 7.3.1 Domanda di perdono sulle crociate




    • 7.4 L'apostolato internazionale e l'universalità del messaggio




  • 8 Posizioni sociali e politiche


  • 9 Critiche


  • 10 Concistori per la creazione di nuovi cardinali


  • 11 Principali incontri e udienze


  • 12 Principali luoghi dedicati a Giovanni Paolo II


    • 12.1 Santuario di san Giovanni Paolo II


    • 12.2 Monumenti a Giovanni Paolo II


    • 12.3 Segretari particolari di Giovanni Paolo II




  • 13 Genealogia episcopale


    • 13.1 Successione apostolica




  • 14 Altro


    • 14.1 Produzioni video


      • 14.1.1 Documentari


      • 14.1.2 Film


      • 14.1.3 Serie televisive


      • 14.1.4 Animazione




    • 14.2 Musica


      • 14.2.1 Brani musicali


      • 14.2.2 Musical




    • 14.3 Fumetti




  • 15 Ascendenza


  • 16 Onorificenze


    • 16.1 Onorificenze della Santa Sede


    • 16.2 Onorificenze polacche


    • 16.3 Onorificenze italiane


    • 16.4 Altre onorificenze




  • 17 Altri riconoscimenti


  • 18 Note


  • 19 Bibliografia


    • 19.1 Opere di Giovanni Paolo II


    • 19.2 Letteratura su Giovanni Paolo II




  • 20 Voci correlate


  • 21 Altri progetti


  • 22 Collegamenti esterni


  • 23 Successioni





Biografia |



Le origini |




Karol Wojtyła nel giorno della sua prima comunione


Karol Wojtyła era il terzo figlio di Emilia, nata Kaczorowska (1884-1929), e di Karol Wojtyła senior (1879-1941), ex-ufficiale dell'esercito asburgico. Da giovane veniva chiamato dagli amici e dai familiari "Lolek"[10].


Sua madre Emilia morì nel 1929 per insufficienza renale e per una malattia cardiaca congenita. Quando Karol, che aveva 9 anni, seppe della notizia disse: «Era la volontà di Dio»[11]. Suo fratello maggiore, Edmund, di professione medico, noto anche come Mundek, morì nel 1932 per aver contratto la scarlattina, all'età di 26 anni, da un paziente. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel 1914, prima ancora, dunque, che Karol nascesse. Dopo la morte della madre Emilia, suo padre, uomo molto religioso, si impegnò con tutte le forze per fare studiare il figlio Karol. La sua gioventù venne segnata da un intenso rapporto con l'allora numerosa e viva comunità ebraica di Wadowice.



Università |


Nell'estate del 1938 Karol Wojtyła, insieme con suo padre, lasciò Wadowice per trasferirsi a Cracovia, dove si iscrisse all'Università Jagellonica nel semestre autunnale. Nel suo primo anno studiò filologia, lingua e letteratura polacca. Prese anche lezioni private di francese.


Lavorò come bibliotecario volontario e fece l'addestramento militare obbligatorio nella legione accademica. Alla fine dell'anno accademico 1938-1939, impersonò il ruolo di Sagittarius nell'opera fiabesca The Moonlight Cavalier, prodotta da una compagnia teatrale sperimentale. Iniziò nel frattempo lo studio delle lingue, che lo portò poi a conoscere e parlare 11 idiomi diversi: polacco, slovacco, russo, italiano, francese, spagnolo, portoghese, tedesco, ucraino e inglese, oltre al latino ecclesiastico.



La seconda guerra mondiale |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Campagna di Polonia.



Retro della casa natale di Wojtyła a Wadowice


Nel settembre del 1939 la Germania invase la Polonia e la nazione fu occupata prima dalle forze naziste e poi da quelle sovietiche.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Karol e suo padre fuggirono da Cracovia verso est, insieme con migliaia di altri polacchi. Durante la marcia dovettero a volte rifugiarsi dentro i fossi per nascondersi dai velivoli della Luftwaffe. Dopo avere camminato per 200 chilometri, seppero dell'invasione russa della Polonia e furono obbligati a ritornare a Cracovia.


Nel novembre, 184 accademici dell'Università Jagellonica furono arrestati e l'Università venne chiusa. Tutti i maschi abili furono costretti a lavorare. Nel primo anno di guerra Karol lavorò come fattorino per un ristorante. Questo lavoro leggero gli permise di continuare gli studi e la carriera teatrale e di mettere in pratica atti di resistenza culturale. Intensificò inoltre lo studio del francese.


Dall'autunno del 1940 Karol iniziò a lavorare nelle cave di pietra della Solvay[12], anche grazie al sostegno della sua insegnante di francese. Dato che l'azienda produceva soda caustica, particolarmente importante nel periodo bellico, a Wojtyła venne rilasciato un documento di identità (Ausweis) che lo risparmiò, a differenza di molti suoi coetanei, dalla deportazione in Germania o lungo il fronte orientale per svolgere lavori forzati[13]. Il lavoro presso la Solvay durò fino al 1944.


Il padre morì nel 1941. Nel 1942, Karol entrò nel seminario clandestino diretto dall'arcivescovo di Cracovia Sapieha. Il 29 febbraio 1944, tornando a casa dal lavoro nella cava, fu investito da un camion tedesco, perse coscienza e passò due settimane in ospedale. Riportò un trauma cranico acuto, numerose escoriazioni e una ferita alla spalla. Secondo Testimone della Speranza, la biografia scritta da George Weigel, questo incidente e la sopravvivenza ad esso sembrarono a Wojtyła una conferma della propria vocazione religiosa.


Nell'agosto 1944 iniziò la rivolta di Varsavia e il 6 agosto, il "lunedì nero", la Gestapo rastrellò la città di Cracovia, deportando i giovani maschi per evitare un'analoga sollevazione. Quando la Gestapo perquisì la sua casa, Wojtyła riuscì a scampare alla deportazione nascondendosi dietro una porta e si rifugiò nell'Arcivescovado, dove rimase fino a guerra finita. La notte del 17 gennaio 1945 i tedeschi abbandonarono la città. I seminaristi restaurarono il vecchio seminario, ridotto in rovine.



Servizio ecclesiastico |




Visita alla chiesa carmelitana della Visitazione della Beata Vergine Maria in Cracovia (fine di giugno del 1967, pochi giorni dopo essere stato nominato cardinale)


Karol Wojtyła venne ordinato presbitero il 1º novembre 1946 dall'arcivescovo di Cracovia, Adam Stefan Sapieha. Subito dopo egli si trasferì a Roma per proseguire gli studi teologici presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (conosciuta anche come Angelicum). Nella tesi di dottorato, che aveva per tema la dottrina della fede in San Giovanni della Croce, Wojtyła pose l'accento sulla natura personale dell'incontro dell'uomo con Dio.


Ritornato in Polonia nell'estate del 1948, la sua prima missione pastorale fu nel paesino di Niegowić, a venticinque chilometri da Cracovia. Nel marzo 1949 fu trasferito nella parrocchia di San Floriano a Cracovia. Insegnò etica all'Università Jagellonica della città e successivamente all'Università Cattolica di Lublino. Nel 1958 fu nominato vescovo ausiliare di Cracovia e quattro anni dopo assunse la guida della diocesi quale vicario capitolare.


Il 13 gennaio 1964 papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Cracovia.


Sia come vescovo, prima, che come arcivescovo, poi, Wojtyła partecipò al Concilio Vaticano II, contribuendo ai documenti per la stesura della Dignitatis Humanae e della Gaudium et Spes[14], due dei documenti storici più importanti ed influenti prodotti dal concilio. In particolare, nel settembre del 1964 intervenne sullo schema preparatorio sulla libertà religiosa, evidenziando che nel testo si ometteva di dire che «solo la verità rende liberi»[15]. Nel 1965 diede il suo contributo allo schema preparatorio della costituzione dogmatica Gaudium et Spes, pronunciando il 28 settembre un importante discorso in difesa dell'antropologia personalista[16]. Fece parte anche della Pontificia commissione per il controllo della popolazione e delle nascite.





Paolo VI mentre impone la berretta cardinalizia a Karol Wojtyła




Stemma cardinalizio di Karol Wojtyła


Il 26 giugno 1967 fu creato e pubblicato cardinale di San Cesareo in Palatio, chiesa di San Cesareo de Appia dedicata a San Cesario diacono e martire di Terracina, (diaconia elevata a titolo pro illa vice) da papa Paolo VI. A Cracovia si distinse per la sua attività di opposizione al regime comunista. In particolare, fece pubblicare a puntate nel suo giornale diocesano alcuni libri usciti all'epoca e colpiti dalla censura comunista. Tra questi Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori e Lettera a un bambino mai nato della scrittrice fiorentina Oriana Fallaci. La giornalista, in particolare, non gradì la cosa e scrisse una lettera al cardinale, denunciando la violazione del diritto d'autore, problema che Wojtyła poté superare grazie alla legislazione vigente nello stato polacco[17].


Nell'agosto del 1978, dopo la morte di Paolo VI, partecipò al conclave che si concluse con l'elezione di Albino Luciani, il patriarca di Venezia, il quale divenne papa Giovanni Paolo I. Avendo 65 anni, Luciani era considerato un pontefice giovane in confronto ai suoi predecessori. Wojtyła, che allora ne aveva 58, avrebbe potuto attendersi di partecipare nuovamente ad un conclave prima di raggiungere gli ottant'anni, età massima per la partecipazione, ma certo non si sarebbe mai aspettato che il suo secondo conclave si sarebbe tenuto così presto. Infatti il 28 settembre 1978, dopo solo 33 giorni di pontificato, Giovanni Paolo I morì. Nell'ottobre 1978 Wojtyła fece ritorno in Vaticano per prendere parte al secondo conclave in meno di due mesi.



Il secondo conclave del 1978 |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Conclave dell'ottobre 1978.



Il nuovo pontefice Giovanni Paolo II si affaccia alla loggia dopo l'elezione


Qualcuno pensa.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte] che la sua nomina, come quella del suo predecessore, sia stata frutto di un compromesso: il conclave infatti, secondo quanto emerso dai racconti di alcuni cardinali, vide una netta divisione tra due candidati particolarmente forti quali il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, votato dalla parte dell'ala conservatrice, e il cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze, molto vicino a papa Giovanni Paolo I e sorretto dall'ala più riformista del Collegio dei Cardinali. Sembra che nei primi ballottaggi Benelli sia arrivato a nove voti dall'elezione, ma Wojtyła, in parte grazie al supporto ottenuto da cardinali come Franz König e altri che avevano precedentemente appoggiato Siri, venne eletto con grande stupore di tutto il mondo.


Alle 18:18 del 16 ottobre, dopo l'ottavo scrutinio, dal comignolo della Sistina si levò la fumata bianca. Poco meno di mezz'ora dopo, alle 18:45, il cardinale protodiacono Pericle Felici annunciò: Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Carolum, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Wojtyła qui sibi nomen imposuit Ioannis Pauli. Pare che in un primo momento Wojtyła si volesse chiamare Stanislao I in onore del santo patrono della Polonia: tuttavia, poiché i cardinali gli fecero notare che era un nome che non rientrava nella tradizione romana, Wojtyła scelse Giovanni Paolo II[18], in ricordo del predecessore e per tener viva la sua memoria[19].


Pochi minuti più tardi il nuovo papa si presentò alla folla riunita in piazza San Pietro, affacciandosi dalla loggia che sovrasta l'ingresso della basilica di San Pietro in Vaticano. Contrariamente a quanto previsto dal cerimoniale, decise di rivolgere un discorso di saluto alla folla. Nel suo breve discorso egli si definì come «un nuovo vescovo di Roma... chiamato da un paese lontano» e superò subito le diffidenze degli italiani, che vedevano per la prima volta da lungo tempo un pontefice straniero, dicendo «se mi sbaglio mi corrigerete!»[20], frase rimasta famosa e che suscitò l'applauso dei presenti. Al termine egli impartì la prima benedizione Urbi et Orbi che fu trasmessa in mondovisione.


Il giorno seguente il nuovo pontefice celebrò la messa insieme al Collegio cardinalizio nella Cappella Sistina e il 22 ottobre iniziò solennemente il ministero petrino, quale 264º successore di Pietro apostolo.


Papa Giovanni Paolo II volle iniziare il suo pontificato rendendo omaggio ai due patroni d'Italia e così il 5 novembre 1978 visitò Assisi, per venerare san Francesco, e successivamente si recò anche alla basilica di Santa Maria sopra Minerva in Roma, per venerare la tomba di santa Caterina da Siena. Il 12 novembre Giovanni Paolo II prese possesso, come vescovo di Roma, della cattedra di San Giovanni in Laterano e il 5 dicembre compì la prima visita alle parrocchie della diocesi di Roma iniziando con San Francesco Saverio nel quartiere della Garbatella.



Il pontificato |



L'inizio |


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«Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa "cosa è dentro l'uomo". Solo lui lo sa!»


(Papa Giovanni Paolo II, Omelia per la messa di inizio del pontificato[21])




Blasonatura dello stemma

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D'azzurro, alla croce patente d'oro, il legno verticale movente dalla linea mediana dello scudo verso il fianco destro, accompagnata nel cantone sinistro inferiore dalla lettera capitale M dello stesso.



Sull'onda del processo di rinnovamento ecclesiastico avviato dal Concilio Vaticano II, Giovanni Paolo II fece a meno – come i suoi predecessori – di parte della simbologia e del cerimoniale tradizionale al fine di rendere il suo pontificato meno simile ad un vero e proprio regno.
Decise, pertanto, di non usare il pluralis maiestatis, riferendosi a sé stesso con «Io» al posto di «Noi», e optò per una semplice messa di inaugurazione del ministero petrino, al posto della tradizionale cerimonia di incoronazione papale.
Il suo stemma, come quello dei predecessori, fu sormontato della tiara (o triregno), un copricapo extra-liturgico adottato dai papi, sia negli stemmi che nelle apparizioni pubbliche, nella forma attuale, dall'inizio del XIV secolo e visto spesso come un simbolo di potere terreno e di ricchezza, ma egli non la indosserà mai sostituendola con la mitria.









«Il Papa Giovanni Paolo I, il cui ricordo è così vivo nei nostri cuori, non ha voluto il triregno e oggi non lo vuole il suo Successore. Non è il tempo, infatti, di tornare ad un rito e a quello che, forse ingiustamente, è stato considerato come simbolo del potere temporale dei Papi.»


(Papa Giovanni Paolo II, Omelia per la messa di inizio del pontificato[21])

Nell'omelia di inizio pontificato si soffermò anche sulla simbologia delle tre corone della tiara interpretandole, innovativamente, come la triplice missione di Cristo di "sacerdote, profeta-maestro e re".




Giovanni Paolo II allo Yankee Stadium di New York nel 1979


Il suo pontificato è stato caratterizzato da un'intensa attività pastorale che lo ha portato in ogni parte del mondo. Ha operato per la difesa della pace e per migliorare le relazioni con le altre religioni, in primo luogo con anglicani ed ortodossi.


Nei confronti degli ebrei, ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Israele ed ha chiesto perdono per le mancanze e i peccati dei cristiani verso i "fratelli maggiori" nel corso dei secoli.


Wojtyła ha avuto anche una grande attenzione ai temi sociali. Ha scritto due encicliche sulle distorsioni delle dottrine capitaliste e comuniste: la Laborem Exercens (14 settembre 1981) e la Centesimus Annus (1º maggio 1991), nel centenario della Rerum Novarum di papa Leone XIII.


Ha richiesto più volte a tutti gli Stati di rispettare la libertà religiosa dei propri cittadini, il suo primo pronunciamento in tale senso è stata una lettera al segretario delle Nazioni Unite Kurt Waldheim il 2 dicembre 1978 in occasione del trentesimo anniversario della firma della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948.



Gli anni ottanta |




Il Papa in Germania nel 1980


Nel 1982 ha elevato l'Opus Dei al rango di prelatura personale[22]. Nel 1983 promulgò la nuova versione del Codice di diritto canonico, riformando l'edizione del 1917 che aveva promulgato Benedetto XV. Il 2 dicembre 1984 confermò la prassi del sacramento della confessione condannando la pratica della confessione comunitaria.


Con la costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988 stabilì l'organizzazione della Curia Romana ed i compiti dei vari dicasteri. Nel 1989 respinse le richieste di 163 teologi e teologhe riunite nel documento chiamato Dichiarazione di Colonia in cui essi affermavano che non sarebbe dovuta obbedienza alla Santa Sede su alcune particolari questioni di fede (soprattutto riguardo ai temi della Humanae Vitae) e che sarebbe necessaria una consultazione popolare per l'elezione dei vescovi.



L'attentato subìto |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Attentato a Giovanni Paolo II.



13 maggio 1981, ore 17:22: Mehmet Ali Ağca attenta alla vita di Giovanni Paolo II in piazza San Pietro


Il 13 maggio 1981 subì un attentato quasi mortale da parte di Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che sparò al Papa tre colpi di pistola in piazza San Pietro, pochi minuti dopo che egli era entrato nella piazza per un'udienza generale, colpendolo all'addome. Wojtyła fu presto soccorso e sopravvisse. Dopo l'attentato fu sottoposto ad un intervento della durata di 5 ore e 30 minuti[23].


Due anni dopo, nel Natale del 1983, volle andare in prigione per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono. I due parlarono da soli per lungo tempo e la loro conversazione è rimasta privata. Il Papa disse poi dell'incontro: «Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui». L'attentatore venne in seguito condannato all'ergastolo dalla giustizia italiana per attentato a Capo di Stato estero (infatti la legge di ratifica dei Patti Lateranensi, la L. 810/29, aveva esteso la condanna all'ergastolo prevista dalla fattispecie di "Attentato al Presidente della repubblica" ex art. 276 c.p. anche alla persona del Sommo pontefice mentre, ex. art. 295 c.p., la pena in cui soggiace chi attenta alla vita di un Capo di Stato estero corrisponde alla reclusione non inferiore ai 20 anni). Nel 2000 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli concesse la grazia: Ali Ağca, estradato dall'Italia, fu condotto nel carcere di massima sicurezza di Kartal (Turchia), nel quale stava scontando la pena di dieci anni di reclusione per l'assassinio del giornalista Abdu Ipekci, avvenuto nel 1979.


Ali Ağca non ha mai voluto rivelare in modo chiaro la verità e ha ripetutamente cambiato versione sulla dinamica della preparazione dell'attentato, a volte suggerendo di aver avuto aiuti dall'interno del Vaticano. I documenti analizzati dalla commissione Mitrokhin dimostrerebbero che l'attentato fu progettato dal KGB in collaborazione con la polizia della Germania Orientale (Stasi) e con l'appoggio di un gruppo terroristico bulgaro a Roma, che a sua volta si sarebbe rivolto ad un gruppo turco di estrema destra, i Lupi grigi. Una relazione di minoranza della stessa commissione negò questa tesi; tuttavia, altri documenti scoperti negli archivi sovietici e resi pubblici nel marzo 2005 sostengono la tesi che l'attentato sia stato commissionato dall'Unione Sovietica[24].




Giovanni Paolo II con Sandro Pertini sull'Adamello


Le motivazioni che avrebbero portato l'URSS a preparare l'attentato non sono state chiarite; probabilmente, l'Unione Sovietica temeva l'influenza che un Papa polacco poteva avere sulla stabilità dei suoi Paesi satelliti dell'Europa Orientale, in special modo la Polonia.


Un'altra ipotesi (non necessariamente contraddittoria alla prima) è quella del coinvolgimento della mafia nell'attentato, suffragata dal memoriale del pentito di Cosa Nostra Vincenzo Calcara sulle dichiarazioni rese a Paolo Borsellino. Calcara racconta di essere stato incaricato dall'imprenditore mafioso e massone Michele Lucchese (che aveva contatti in Vaticano tramite monsignor Marcinkus) di prelevare da Piazza San Pietro, 20 minuti dopo l'attentato, un turco armato da un mafioso bulgaro, Antonov. Assieme al turco e altri due mafiosi, si sarebbe recato a Paderno Dugnano, a casa di Lucchese, dove il turco sarebbe stato ucciso e seppellito[25].


Tutte queste informazioni vanno considerate alla stregua di ipotesi, perché non sono state comprovate le circostanze e le motivazioni dell'attentato. Un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede analizza l'attentato, mettendolo in relazione con l'ultimo dei Segreti di Fátima[26]. L'attentato è avvenuto nel giorno della ricorrenza della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima e Giovanni Paolo II, convinto che fosse stata la mano della Madonna a deviare quel colpo e a salvargli la vita, volle che il bossolo del proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine a Fatima.


Un altro tentativo di assassinio di Giovanni Paolo II avvenne il 12 maggio 1982 a Fatima: un uomo riuscì a colpire di striscio il papa con una baionetta, prima di essere fermato dalla sicurezza[27]. L'uomo, un sacerdote spagnolo di nome Juan María Fernández y Krohn, si opponeva alle riforme del Concilio Vaticano II e definiva il papa un "agente di Mosca". Fu condannato a sei anni di prigione ed espulso dal Portogallo.



L'Anno Santo del 1983 e l'istituzione delle GMG |




L'apertura della Porta santa in occasione del Giubileo del 1983


Per il 1983-1984 indisse il Giubileo Straordinario della Redenzione, nel 1950º anniversario della data convenzionale della morte e resurrezione di Cristo (33). In calendario indisse tra i vari appuntamenti il Giubileo dei Giovani, che ebbe il suo culmine il 15 aprile 1984, Domenica delle Palme: quel giorno trecentomila giovani affollarono piazza San Pietro, cifra decisamente inconsueta per l'epoca.


Approfittando della concomitanza con l'Anno internazionale della Gioventù indetta dall'ONU, il Papa diede appuntamento ai giovani per l'anno successivo: l'incontro a Roma del 31 marzo 1985 segnò l'istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù.


Fu così deciso di continuare ad organizzare questo genere di eventi ogni due anni in una città del mondo scelta dal papa: le prime due furono Buenos Aires nel 1987 e Santiago de Compostela nel 1989. Con il passare degli anni le cosiddette "GMG" divennero incontri dall'importanza sempre maggiore, a prescindere dal numero effettivo di partecipanti.
In particolare la GMG del 1995, svoltasi a Manila alla presenza di quattro o cinque milioni di persone, è considerato il più grande raduno umano della storia.



Gli anni novanta e i primi anni dopo il 2000 |









«Damose da fa'! Volemose bbene! Semo romani!»


(Papa Giovanni Paolo II – 26 febbraio 2004[28][29])

Il 15 agosto 1990 nella costituzione apostolica Ex corde ecclesiae stabilì alcune regole per le Università cattoliche, tra cui il requisito per i docenti dell'approvazione del proprio vescovo. Il 27 aprile 1991 papa Giovanni Paolo II, in Basilicata, visitò Pisticci Scalo, frazione del comune di Pisticci, dove incoronò la statua di Santa Maria la Sanità del Casale, conservata nell'omonima Abbazia. Il 22 ottobre 1993 confermò la regola del celibato ecclesiastico nella Chiesa latina, affermando che «bisogna ardire, mai ripiegare»[30]. Nello stesso anno visitò la Sicilia, in un periodo segnato dalle tragiche vicende riguardanti i delitti mafiosi (fra i quali quelli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino): tra i momenti di maggiore impatto vi fu il discorso di accusa a cosa nostra ad Agrigento, presso la valle dei templi[31]. L'11 febbraio 1997, su indicazione del cardinale Camillo Ruini, nominò Antonio Buoncristiani come delegato ad «esercitare tutte le funzioni spettanti normalmente sia al Superiore generale che al Superiore provinciale» nella Società San Paolo, e quindi nella direzione della casa editrice delle Edizioni Paoline e di tutti i periodici da esse gestiti, tra cui Famiglia Cristiana. La vicenda portò alle dimissioni dell'allora direttore Leonardo Zega.


Con il motu proprio Ad tuendam fidem del 1998 chiarì il significato della «professione di fede del 1989» che stabilisce la necessità per i teologi cattolici di aderire alle «verità» proclamate dal magistero «in modo definitivo» anche quando queste non siano stabilite come dogma. Sempre nello stesso anno, con il motu proprio Apostolos suos del 21 maggio chiarì i limiti delle Conferenze episcopali.


Il 30 aprile 2000 ha canonizzato Faustina Kowalska e istituì la Festa della Divina Misericordia[32]. Nello stesso anno, proclama santo martire Matteo Correa Magallanes. Il 17 agosto 2002 nel santuario della Divina Misericordia di Cracovia-Łagiewniki ha effettuato, con atto solenne, l'affidamento del mondo alla Divina Misericordia.


Il pontefice ribadì ripetutamente la dignità dell'uomo e il diritto alla vita, come fondamento di tutte le posizioni assunte in tema di morale. Ogni individuo è «unico e irripetibile» ed ogni persona in quanto è ad «immagine e somiglianza di Dio» ha una dignità che non è acquisita con meriti, ma è data fin dalla nascita. Il diritto naturale secondo san Tommaso discende dal diritto divino, da un volere del creatore che ha imposto tali leggi alla natura creata. La vita è un diritto in quanto dono di Dio, il Solo che può darla e toglierla. Il diritto alla vita è per il pontefice il fondamento di ogni altro diritto: della persona, e dell'esistenza di una giustizia e di un sistema di diritti a suo riguardo.


Il 1º ottobre 2003, riceve in Vaticano, dall' Accademia Bonifaciana di Anagni, fondata il 5 agosto precedente per ricordare i 700 anni dalla morte di Papa Bonifacio VIII dal Cav. Dott. Sante De Angelis, come primo insignito il Premio Internazionale Bonifacio VIII "...per una cultura della Pace...", auspicando in quell'occasione che "l’Accademia Bonifaciana contribuisca con ogni utile iniziativa alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, nella promozione degli autentici valori umani e cristiani e che il “Bonifacio” diventi il segno nel mondo di una vera cultura della Pace ed un momento insostituibile e di grande prestigio per promuovere la terra di Ciociaria e l'Italia".



I problemi di salute |




Papa Giovanni Paolo II nel 2004


Essendo il più giovane papa eletto dai tempi di papa Pio IX (1846), Giovanni Paolo II iniziò il suo pontificato in ottima salute. Era un uomo relativamente giovane che, diversamente dai suoi predecessori, faceva abitualmente escursioni, nuotava e sciava. Tuttavia, dopo oltre quindici anni sul seggio papale, un attentato ed un gran numero di traumi fisici, la sua salute cominciò a declinare. Nell'estate del 1992 gli fu rimosso un tumore benigno al colon, nel 1993 si slogò una spalla scivolando al termine di un'udienza e nel 1994 si ruppe il femore destro a seguito di una caduta nel bagno del suo appartamento privato.


In conseguenza di tutti questi infortuni, il 29 aprile 1994 fu sottoposto ad un intervento di artroprotesi all'anca, il quale gli permise di tornare a camminare seppur con l'uso del bastone. Nel corso della benedizione natalizia del 1995 fu costretto ad interrompere il suo discorso per un malore. La stampa allora parlò di una recidiva del tumore asportatogli tre anni prima, ma solo dopo si seppe che, come confermato dal suo medico personale dott. Renato Buzzonetti, si trattava di un attacco di appendicite acuta, il quale venne curato efficacemente attraverso una terapia medica fino all'intervento programmato di appendicectomia al quale fu sottoposto nell'ottobre del 1996.


Il papa inoltre si ammalò di Parkinson. I primi sintomi, sempre secondo il dott. Buzzonetti in un'intervista a L'Osservatore Romano, apparvero alla fine del 1991 con un lieve tremore della mano sinistra, progredendo nel tempo e rendendo sempre più difficoltosi i movimenti e la pronuncia delle parole[33]. Con l'avanzare dell'età fecero comparsa anche problemi osteoarticolari, tra cui un'artrosi acuta al ginocchio destro, che a partire dal 2002 rese sempre più difficoltoso per il papa il camminare e lo stare in piedi a lungo. Fu costretto per questo a utilizzare prima una pedana mobile e poi una sedia a rotelle. Nonostante questi disagi, continuò a girare il mondo. Disse di accettare la volontà di Dio che lo faceva papa e così rimase determinato a mantenere la carica fino alla morte, o finché non sarebbe diventato mentalmente inabile in maniera irreversibile. Coloro che lo hanno incontrato dicono che, sebbene provato fisicamente, sia sempre stato perfettamente lucido[34][35].


Nel settembre 2003, il cardinale Joseph Ratzinger, spesso considerato la «mano destra» di papa Wojtyła[36], disse «dovremmo pregare per il Papa», sollevando serie preoccupazioni circa lo stato di salute del pontefice.



La morte |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Morte di Giovanni Paolo II e Autorità in delegazione ai funerali di Giovanni Paolo II.



La salma di papa Giovanni Paolo II


Il 1º febbraio 2005 fu ricoverato al policlinico Agostino Gemelli di Roma fino al 10 febbraio; successivamente fu costretto a saltare gran parte degli impegni previsti per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il 27 marzo, giorno di Pasqua, apparve alla finestra su piazza San Pietro per poco tempo. Il cardinale Angelo Sodano lesse il messaggio Urbi et Orbi ed il Papa benedisse la folla di mano sua; tentò di parlare, ma non vi riuscì.




L'allora presidente degli Stati Uniti Bush con la moglie e i suoi predecessori Clinton e Bush padre inginocchiati davanti alla salma di Giovanni Paolo II


Il 30 marzo, mercoledì, il Papa apparve per l'ultima volta in pubblico: si affacciò sulla finestra su piazza San Pietro per poco tempo. Tentò inutilmente di parlare ma al posto delle parole emise solo un prolungato respiro. Dopo due giorni dal peggioramento del suo stato di salute a causa di un'infezione dell'apparato urinario, Giovanni Paolo II si spense alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, vigilia della Domenica della Divina Misericordia, all'età di 84 anni. L'annuncio della morte venne dato dal portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls. Un "Amen" sarebbe stata l'ultima parola pronunciata dal Pontefice[37].


Da quella sera e fino al giorno delle esequie, più di tre milioni di pellegrini confluirono a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa[38].




La messa esequiale


I funerali ebbero luogo sei giorni dopo, venerdì 8 aprile, celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger (eletto papa undici giorni dopo), in piazza San Pietro, con la partecipazione di un altissimo numero di capi di Stato e di governo (più di 200 delegazioni ufficiali) oltre ai rappresentanti di tutte le religioni. Molti applausi e grida "Santo subito" accompagnarono l'omelia del cardinal Ratzinger[39].


Papa Wojtyla fu poi sepolto nelle Grotte Vaticane, sotto la basilica. La bara fu calata in una tomba creata nella stessa nicchia precedentemente occupata dai resti di papa Giovanni XXIII. La nicchia era vuota da quando i resti di papa Giovanni erano stati spostati nel corpo principale della basilica dopo la sua beatificazione.


Si è stimato che il rito sia stato seguito direttamente da un numero compreso tra le 250.000 e le 300.000 persone che affollavano la piazza e l'antistante via della Conciliazione, e, tramite maxischermi, da almeno 2 milioni di persone riunite a Tor Vergata e nelle piazze di Roma[40].


L'eccezionalità dell'evento fu sottolineata in quei giorni da diversi commentatori[41], e il rito funebre fu trasmesso in diretta in mondovisione a reti unificate totalizzando, in Italia, quasi 15 milioni di spettatori e uno share del 90%[42].


L'afflusso di pellegrini a Roma nei giorni precedenti al funerale fu particolarmente intenso e sono state stimate tra i 2 e i 5 milioni di presenze totali[43]. Furono allestite velocemente dalla Protezione Civile, tendopoli e ospedali da campo e furono posizionati nelle piazze cittadine, dal comune di Roma, ventisette maxischermi. La Protezione Civile prevedendo un afflusso straordinario a Roma, inviò, nei giorni precedenti, su scala nazionale a tutti i telefoni cellulari, alcuni SMS che fornivano informazioni sulle condizioni climatiche, i dati d'afflusso, e invitavano i "partecipanti" a seguire l'evento tramite maxischermo poiché piazza San Pietro era divenuta inaccessibile già dal 6 aprile[44].



Il testamento |




La tomba di Giovanni Paolo II, situata nelle Grotte Vaticane prima della beatificazione


Il Testamento di papa Giovanni Paolo II è un documento scritto dallo stesso papa Wojtyła. È simile al testamento di papa Paolo VI.


Il documento, scritto in lingua polacca, in periodi di tempo successivi, contiene una spiegazione delle diverse decisioni del papa Giovanni Paolo II per la cessione dei suoi oggetti personali di uso quotidiano, seguono riflessioni su episodi significativi del suo pontificato e chiude con il ricordo delle molte persone conosciute, tra le quali include il rabbino di Roma. È stato letto prima al Collegio dei Cardinali dal camerlengo Eduardo Martínez Somalo e dal decano del collegio cardinalizio Joseph Ratzinger (che divenne papa Benedetto XVI il 19 aprile 2005), prima del funerale di papa Giovanni Paolo II. È stato reso pubblico il 7 aprile 2005[45][46].



Successione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Conclave del 2005.

Subito dopo la morte di papa Giovanni Paolo II è iniziato il periodo di sede vacante ed il processo di successione. Il suo "anello piscatorio" e il sigillo sono stati distrutti dal cardinale camerlengo, Eduardo Martínez Somalo, a significare la fine della sua autorità papale. L'appartamento papale e tutto ciò che era sotto la diretta autorità e giurisdizione di Sua Santità è stato sigillato ed è iniziato il cerimoniale di nove giorni di esequie. La salma di Giovanni Paolo II è stata esposta fino al suo funerale che si è tenuto venerdì 8 aprile.



Beatificazione |




Beatificazione


Il 28 aprile successivo alla morte, papa Benedetto XVI ha concesso la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte per l'inizio della causa di beatificazione e canonizzazione. La causa è stata aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma. Postulatore della causa è stato monsignor Slawomir Oder.


Il 2 aprile 2007, a due anni dalla morte, nella basilica di San Giovanni in Laterano in Roma, il cardinale Camillo Ruini ha dichiarato conclusa la prima fase diocesana del processo di beatificazione di Giovanni Paolo II, consegnando le risultanze alla Congregazione per le Cause dei Santi. Tale atto è avvenuto attraverso un iter giuridico-procedurale durante il quale sono stati letti in latino i verbali per il passaggio dei documenti, i quali riguardano la deposizione di 130 testimoni a favore e contro la beatificazione, nonché le conclusioni di teologi e storici al riguardo.


Al 1º aprile 2009 le segnalazioni di presunti miracoli al vaglio della Congregazione per le Cause dei Santi erano 251[47]. Il 19 dicembre seguente, con un decreto firmato da papa Benedetto XVI che ne attesta le virtù eroiche, è stato proclamato venerabile[48][49].


Il 14 gennaio 2011 Benedetto XVI ha promulgato il decreto che attribuisce un miracolo all'intercessione di Giovanni Paolo II. Secondo quanto riportato dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si tratta della guarigione dal morbo di Parkinson (lo stesso di cui ha sofferto Giovanni Paolo II) della religiosa francese suor Marie Simon-Pierre (delle Piccole Suore delle Maternità Cattoliche, nata nel 1961)[50]. La malattia le era stata diagnosticata nel 2001. Secondo la testimonianza della religiosa, la guarigione per intercessione del pontefice è avvenuta la sera del 2 giugno 2005, quando aveva 44 anni[51].




La nuova tomba di Giovanni Paolo II nella cappella di San Sebastiano della Basilica di San Pietro


La cerimonia di beatificazione ha avuto luogo in piazza San Pietro il 1º maggio 2011 (Domenica della Divina Misericordia) ed è stata presieduta dal papa suo successore, Benedetto XVI[52][53]. Alla cerimonia erano presenti circa un milione e mezzo di fedeli[54], provenienti da tutto il mondo, tra cui moltissimi polacchi. Un lunghissimo applauso ha salutato l'immagine del beato Giovanni Paolo II mentre veniva scoperta dal balcone della Loggia delle benedizioni della basilica Vaticana. Circa 90 sono state le delegazioni internazionali che hanno presenziato alla cerimonia.
Il feretro del Papa, riesumato per l'occasione (ma mantenuto sigillato) il 29 aprile, dalle Grotte Vaticane è stato nuovamente esposto presso l'altare della Confessione di San Pietro, ricevendo l'omaggio ininterrotto dei pellegrini sino al 2 maggio, quando è stato tumulato, in forma privata, presso la cappella di San Sebastiano nella basilica vaticana.



Canonizzazione |




Canonizzazione


Giovanni Paolo II è stato canonizzato, insieme a Giovanni XXIII, da papa Francesco, ma era presente anche il papa emerito Benedetto XVI, il 27 aprile 2014 (come per la beatificazione, festa della Divina Misericordia)[55].


Alla cerimonia ha partecipato in piazza San Pietro più di un milione di fedeli, per la maggior parte polacchi, mentre sono state stimate in due miliardi le persone pronte a seguire l'evento, trasmesso in mondovisione[56][57].


Oltre a maxischermi posti in chiese e piazze in tutto il pianeta, per la prima volta nella storia un evento è stato trasmesso in diretta 3D in più di 500 cinema in 20 paesi del mondo[58][59] (in Italia è altresì andato in onda in tale formato sul canale a pagamento Sky 3D). L'evento è anche stato registrato in Ultra HD 4K grazie alla collaborazione tra il Centro Televisivo Vaticano, Sony e Sky Italia[60].


Ai fini della canonizzazione la Chiesa ha ritenuto miracolosa la guarigione di Floribeth Mora Díaz, una donna nata il 19 giugno 1963 a San José, in Costa Rica. La mattina dell'8 aprile 2011 la donna si era svegliata con un forte mal di testa, perdurando il quale era stata sottoposta ad un'angiografia, che aveva rivelato la rottura di un aneurisma cerebrale con conseguente emorragia subaracnoidea, non operabile nelle strutture mediche locali[61].


Rimandata a casa senza speranza di guarire, il 1º maggio, mentre seguiva in televisione la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II, iniziata alle 10, quando in Costa Rica erano le 2, gli chiese di intercedere per la sua guarigione poi, dopo aver assistito a tutta la trasmissione, si addormentò. La mattina seguente, dopo il risveglio, riferì di aver sentito interiormente la voce del papa, da poco beato, che la invitava ad alzarsi dal letto: non provava più alcun disturbo, e due risonanze magnetiche, l'11 novembre 2011 e il 16 maggio 2012, confermarono la totale scomparsa dell'aneurisma[62].



Dati, opere e documenti del Pontificato |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Dati sul pontificato di Giovanni Paolo II e Opere e documenti di Giovanni Paolo II.

Durante il suo pontificato ha scritto 14 encicliche, proclamato ben 482 santi (più di tutti gli altri papi messi insieme) e percorso 1 163 865 km in aereo facendo 104 viaggi apostolici e 146 visite pastorali; il suo è stato il 3º pontificato più lungo della storia.



Filatelia e numismatica |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Emissioni filateliche della Città del Vaticano sotto Giovanni Paolo II.

Durante il suo pontificato la Città del Vaticano ha emesso più di 500 valori postali diversi.


Papa Giovanni Paolo II è il primo papa della storia ad essere soggetto di una banconota. È infatti raffigurato in quella da 50 złoty polacca del 16 ottobre 2006. Su un lato Karol Wojtyła è ripreso con la croce pastorale, mentre l'altra faccia mostra la celebre immagine dell'inaugurazione del Ministero che testimonia il profondo legame tra il Papa e il cardinale Stefan Wyszyński, Primate di Polonia.


Per la sua canonizzazione le Poste italiane stamparono un francobollo a lui dedicato riportando la sua effige a destra e la scritta CANONIZZAZIONE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato[63].



Magistero e altri interventi |




Papa Giovanni Paolo II nel 1993


Giovanni Paolo II proseguì l'insegnamento della dottrina cattolica attraverso la redazione di una serie di scritti teologici, che ebbero forte eco all'interno della Chiesa e, spesso, anche al suo esterno.


Un grande risultato di Giovanni Paolo II fu la pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica, che diede alla Chiesa cattolica un catechismo molto più aggiornato. Le sue prime encicliche si soffermarono sul Dio «Uno e Trino»: la prima di esse, Redemptor Hominis (1979) riguarda la figura di Gesù; la seconda, Dives in Misericordia (1980) parla di Dio; nel 1985 completò la trilogia, con la Dominum et Vivificantem sullo Spirito Santo che «è Signore e dà la vita». Giovanni Paolo II mantenne questa focalizzazione su Dio durante tutto il pontificato.


Nella sua visione per il nuovo millennio, contenuta nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte del 6 gennaio 2001, un «programma per ogni tempo», enfatizzò l'importanza di «ripartire da Cristo»: «No, non una formula ci salverà, ma una Persona».
La prima priorità per la Chiesa è la santità: «Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana». Inoltre, «per questa pedagogia della santità c'è bisogno di un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell'"arte della preghiera"». La sua ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia (2003) è sull'eucaristia, che Wojtyła II afferma «contenere l'intera ricchezza spirituale della Chiesa: Cristo stesso», enfatizzando il bisogno di «rinnovare la meraviglia» sull'eucaristia e «contemplare il volto di Cristo».


Altri documenti importanti del suo pontificato sono stati la Laborem Exercens (1981) e la Centesimus Annus (1991) sui temi del lavoro, la Evangelium Vitae (1995) sull'inviolabilità della vita, la Fides et Ratio (1998) sui rapporti tra fede e ragione, e la Veritatis Splendor (1993), sulla morale cattolica.


Diversi personaggi hanno criticato Giovanni Paolo II, adducendo che egli abbia bloccato gli sforzi progressisti seguiti al Concilio Vaticano II, diventando un simbolo del lato conservatore della Chiesa cattolica. La sua opposizione a metodi contraccettivi, aborto e omosessualità è stata continua; un punto molto controverso del suo papato fu la lettera del 1º ottobre 1986 a tutti i vescovi in cui descriveva l'omosessualità come una «tendenza verso un male morale intrinseco» e «un disordine oggettivo». Nel suo libro Memoria e identità afferma che la spinta per il matrimonio gay potrebbe essere parte di «una nuova ideologia del male... che tenta di minare i diritti umani, contro la famiglia e le persone».



Il tema della «cultura della morte» |


Il 10 gennaio 2005, durante il messaggio ai diplomatici presso la Santa Sede, antepose a tutti i problemi dell'umanità, compresa la fame, il tema della «sfida della vita» contro quella che definì come «cultura della morte», rappresentata da aborto, fecondazione artificiale, clonazione, eutanasia, unioni civili e matrimoni omosessuali, dichiarando che «lo Stato ha come suo compito primario proprio la tutela e la promozione della vita umana». Il tema della «cultura della morte» e la condanna di essa ricorre in numerosi pronunciamenti di Giovanni Paolo II.



Aborto |


La sua dottrina ha difeso fortemente la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. Questa posizione è stata per qualcuno di stampo conservatore, mentre altri l'hanno considerata un baluardo nella difesa dei più deboli e della vita. Nell'enciclica Evangelium vitae del 25 marzo 1995 definì «democrazie totalitarie» gli Stati democratici che consentono l'interruzione volontaria di gravidanza.



Omosessualità |


Nel 1986, durante il suo pontificato, la Congregazione per la dottrina della fede emana un documento intitolato Cura pastorale delle persone omosessuali (De pastorali personarum homosexualium cura)[64][65], che afferma:






«Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa dev'essere considerata come oggettivamente disordinata»



Il documento porta la firma dell'allora prefetto della Congregazione, il cardinale Joseph Ratzinger.


Il giorno dopo il World Gay Pride tenutosi a Roma nel 2000, contemporaneamente al Giubileo, durante l'Angelus espresse dalla finestra di Piazza San Pietro «amarezza per l'affronto recato al grande Giubileo dell'anno Duemila e per l'offesa ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo».


Il 25 gennaio 2003 con un decreto della Congregazione per la dottrina della fede ordina la dimissione dallo stato clericale di Franco Barbero, della Comunità ecclesiale di base di Pinerolo che aveva simbolicamente benedetto alcuni matrimoni omosessuali.



Ordinazione femminile |


Si è espresso contro l'ordinazione al sacerdozio di donne. Nel 1979, in risposta ad una rappresentante delle suore degli Stati Uniti, disse:









«la fedeltà a Cristo, soprattutto nella vita religiosa, non può essere mai separata dalla fedeltà alla Chiesa [...] non è da sottovalutare il fatto che la vostra consacrazione a Dio deve manifestarsi nel segno esteriore permanente di un semplice e idoneo abito religioso.»


(Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle religiose di Washington[66])

Tale posizione fu ribadita con la lettera apostolica Mulieris dignitatem[67]
il 15 agosto 1988 e successivamente il 22 maggio 1994 nella lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis:









«[il papa] in virtù del [suo] ministero di confermare i fratelli [dichiara che] la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale, e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli»


(Ordinatio Sacerdotalis, 3[68])

Sull'ipotesi che per tale pronunciamento si fosse avvalso dell'infallibilità papale intervenne dapprima la Congregazione per la Dottrina della Fede, con il suo Responsum in data 28 ottobre 1995, a firma dell'allora prefetto, cardinale Joseph Ratzinger. In questo documento si afferma che la suddetta dottrina «proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale», è proposta dalla Lettera Apostolica Ordinatio Sacerdotalis con una dichiarazione formale e deve essere considerata come appartenente al deposito della fede. In seguito lo stesso Giovanni Paolo II, nel discorso ai vescovi tedeschi del 20 novembre 1999 (n. 10), affermò: «l'insegnamento sul sacerdozio riservato agli uomini riveste il carattere di quella infallibilità che è legata al Magistero ordinario e universale della Chiesa».



Celibato del clero |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Celibato ecclesiastico.

Come papa Paolo VI, anche Giovanni Paolo II intervenne più volte in difesa del celibato ecclesiastico nella Chiesa latina, dichiarando che mantenerlo sarebbe stato positiva soluzione al calo delle vocazioni. Tra i motivi elencati in favore del celibato ecclesiastico, Giovanni Paolo II citò il maggior tempo da dedicare alla parrocchia/comunità[69], e il fatto che il sacerdote debba non pensare ai beni terreni.



Divorzio |


Ha confermato la posizione della Chiesa contraria all'ammissione di cattolici divorziati risposati o conviventi con altri, al sacramento dell'eucaristia nell'esortazione apostolica Familiaris consortio[70]
del 22 novembre 1982. Il 22 novembre 2001 ha nuovamente espresso tale posizione ai presuli dell'Oceania, dopo che erano stati sollevati dei dubbi durante il Sinodo per l'Oceania tenutosi a Roma nel 1998 e nell'enciclica Ecclesia de Eucharistia del 2003.



Ecologia |


Ha dedicato particolare attenzione al tema dell'ecologia, ponendo più volte l'accento sulla necessità di salvaguardare l'ambiente e richiamando l'uomo ad essere l'artefice e il collaboratore di Dio in questo compito.









«Del pari preoccupante, accanto al problema del consumismo e con esso strettamente connessa, è la questione ecologica. L'uomo, preso dal desiderio di avere e di godere, più che di essere e di crescere, consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della terra e la sua stessa vita. Alla radice dell'insensata distruzione dell'ambiente naturale c'è un errore antropologico, purtroppo diffuso nel nostro tempo. L'uomo che scopre la sua capacità di trasformare e in un certo senso di creare il mondo con il proprio lavoro, dimentica che questo si svolge sempre sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio: Egli pensa di poter disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà come se essa non avesse una propria forma e una destinazione anteriore datale da Dio, che l'uomo può, sì, sviluppare, ma non deve tradire. Invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell'opera della creazione, l'uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la ribellione della natura, piuttosto tiranneggiata che governata da lui.»


(Centesimus Annus, 37)


L'anima degli animali |


Papa Giovanni Paolo II è stato il primo pontefice conosciuto a considerare gli animali, sotto il profilo ultraterreno, possessori di una sorta di "anima", una scintilla vitale.[71][72]






«Altri testi, tuttavia, ammettono che anche gli animali hanno un alito o soffio vitale e che l’hanno ricevuto da Dio. Sotto questo aspetto l’uomo, uscito dalle mani di Dio, appare solidale con tutti gli esseri viventi.»




Testo del catechismo |


Il 15 agosto 1997, con la lettera apostolica Laetamur Magnopere[73],
approvò e promulgò in modo ufficiale il Catechismo della Chiesa cattolica, che è stato accolto con diverso umore dai vari ambienti cattolici.


Uno dei temi più controversi riguardava la pena di morte. Pur essendovi una decisa condanna della pena di morte, questa condanna non è totale. Una successiva riscrittura ha eliminato molti dubbi, coniugando il rispetto della dottrina precedente (nello Stato Pontificio si praticava la pena di morte, così come in quasi tutti gli Stati dell'epoca) con l'affermazione secondo cui al giorno d'oggi i casi in cui tale pena è lecita sono praticamente inesistenti.


Nella versione passata, il Catechismo scriveva (art. 2267):









«L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.
Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti"»


(Evangelium vitae, n. 56[74])


Liturgia |




Giovanni Paolo II col fanone papale, il 22 novembre 1984 a Santa Cecilia in Trastevere. Si trattò dell'unica occasione in cui indossò tale paramento[75]


Si è espresso contro le sperimentazioni nella liturgia, in un chirografo del 22 novembre 2003 dichiarò che «il sacro ambito della celebrazione liturgica non deve mai diventare laboratorio di sperimentazioni o di pratiche compositive ed esecutive introdotte senza un'attenta verifica», posizione ripetuta nella lettera apostolica Spiritus et Sponsa
[76] del 4 dicembre in occasione del quarantesimo anniversario della costituzione sulla liturgia del Concilio Vaticano II.


In precedenza il 24 maggio il cardinale Darío Castrillón Hoyos aveva celebrato a nome del Papa una messa tridentina nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.



L'incontro con padre Pio |


Wojtyła volle conoscere padre Pio. Nell'anno 1947, partì per il Gargano con un seminarista suo connazionale e si trattenne qualche giorno nel paese in cui viveva padre Pio. Le cronache registrano che ebbe vari incontri con il frate e che andò a confessarsi da lui[77]. Nel novembre 1962 quando Wojtyła, già vescovo, era di nuovo a Roma per il Concilio, inviò una lettera a padre Pio chiedendogli l'intercessione per la salute di una sua amica affetta da una grave neoplasia. La signora guarì, a detta dei medici stessi, in modo prodigioso[78]. Il carteggio epistolare di tale evento (che comprende anche una lettera di ringraziamento spedita 11 giorni dopo la prima) è conservato come testimonianza[79].


Wojtyła dimostrò sempre grande considerazione per il frate di Pietrelcina[80]; fu proprio durante il suo pontificato che il frate fu prima beatificato (2 maggio 1999)[81] e poi canonizzato (16 giugno 2002)[82].



Viaggi apostolici e uscite segrete |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Viaggi apostolici di Giovanni Paolo II.



Il Papa in Brasile nel 1997


Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha viaggiato più di tutti i precedenti papi messi assieme, più di 170 visite in 129 paesi[83]
e per questo, fu insignito del riconoscimento di Globetrotter onorario dopo l'udienza del novembre 2000 quando ricevette gli Harlem Globetrotters.


Mentre alcune delle mete dei suoi pellegrinaggi (come gli Stati Uniti e la Terra santa) erano già stati visitati dal predecessore Paolo VI (soprannominato a volte «il Papa pellegrino»), molti altri paesi non erano mai stati visitati in precedenza da alcun altro pontefice.


Oltre ai viaggi ufficiali, inoltre, sono state annotate più di un centinaio di uscite segrete dal Vaticano, fatte dal pontefice per trascorrere momenti di vacanza; frequenti soprattutto furono le visite sui vicini monti dell'Abruzzo dove, il suo segretario dichiara, «era come se riprendesse le forze»[84].



Relazioni con le altre religioni |


Papa Giovanni Paolo II ha viaggiato estesamente ed è entrato in contatto con molte diverse fedi, senza mai cessare di ricercare con esse un terreno comune, etico, dottrinale o dogmatico. Ha stabilito contatti con Israele, pregando a Gerusalemme presso il Muro del pianto; inoltre è stato il primo pontefice romano dopo san Pietro a pregare in una sinagoga visitando il 13 aprile 1986 la sinagoga di Roma. Il Dalai Lama, guida spirituale del Buddhismo tibetano, ha avuto otto incontri con Giovanni Paolo II, più di ogni altro singolo dignitario, trovandosi spesso di comune opinione.

Il 27 ottobre 1986 si è svolta ad Assisi una giornata di incontro tra le grandi religioni, indetta da Giovanni Paolo II che diede inizio allo spirito di Assisi. In tale circostanza, le differenti religioni «si sono dichiarate concordi nel riconoscere che, per diverso che sia il nome di Dio da esse invocato, la ricerca della pace per le vie della nonviolenza è la pietra di paragone dell'obbedienza alla sua volontà»[85].



Relazioni con il popolo ebraico |


Giovanni Paolo II ha scritto e parlato molto sull'argomento delle relazioni della Chiesa con gli ebrei, ed ha reso omaggio alle vittime dell'olocausto in molte nazioni. È stato il primo papa ad aver visitato il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia, nel 1979. Uno dei pochi papi ad essere cresciuto in un clima di fiorente cultura ebraica, che era tra le componenti chiave della Cracovia dell'epoca pre-bellica, il suo interesse per la cultura ebraica risaliva alla prima gioventù.




Papa Giovanni Paolo II nella Sinagoga di Roma, 13 aprile 1986


Nel marzo 2000, papa Giovanni Paolo II si recò nel memoriale dell'olocausto di Yad Vashem in Israele e toccò il Muro Occidentale di Gerusalemme, uno dei luoghi più sacri del popolo ebraico, promuovendo la riconciliazione tra cristiani ed ebrei.


La Lega Anti-Diffamazione ha dichiarato nel 2003: «La Lega Anti-Diffamazione si congratula con papa Giovanni Paolo II in occasione del 25º anniversario del suo pontificato. Il suo profondo impegno nella riconciliazione tra la Chiesa cattolica ed il popolo ebraico è stato fondamentale per il suo pontificato. Gli ebrei di tutto il mondo sono profondamente grati al Papa. Egli ha sempre difeso il popolo ebraico, come sacerdote nella sua natia Polonia e durante il suo pontificato... Preghiamo che rimanga in salute per molti anni a venire, e che ottenga molto successo nella sua opera santa e che le relazioni tra cattolici ed ebrei continuino a prosperare»[86].


Nel febbraio 2005, l'agenzia Reuters pubblicò estratti dal nuovo libro del pontefice, il suo quinto, Memoria e identità. In esso, il Papa sembra comparare l'aborto all'Olocausto, dicendo: «C'è ancora, tuttavia uno sterminio legale di esseri umani che sono stati concepiti ma non sono ancora nati. E questa volta stiamo parlando di uno sterminio che è stato permesso da, niente di meno, parlamenti scelti democraticamente dove normalmente si sentono appelli per il progresso civile della società e di tutta l'umanità». Un dirigente del Consiglio centrale ebraico tedesco definì il confronto inaccettabile. Il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mise da parte le sue cariche[87], dicendo che il papa «non stava provando a mettere l'Olocausto e l'aborto sullo stesso piano» ma soltanto stava avvertendo che la malvagità alligna dappertutto, «anche nei sistemi politici liberali».



Relazioni con le altre Chiese cristiane |


Nel 2003, durante la «settimana di preghiera per l'unità dei cristiani» dichiarò che il primato di Pietro è il garante dell'unità dei cristiani; nell'enciclica Ecclesia de Eucharistia ha riaffermato la dottrina della transustanziazione stabilita nel concilio di Trento vietando la partecipazione di fedeli protestanti alla comunione durante la celebrazione eucaristica e degli stessi cattolici al rito della cena delle Chiese riformate.



Relazioni con la Chiesa Ortodossa |




Incontro con Vladimir Putin nel 2000


Nel maggio 1999, Giovanni Paolo II visitò la Romania. Era la prima volta che un papa visitava una nazione principalmente cristiana ortodossa dopo il Grande Scisma, che aveva visto la rottura tra le due parti della chiesa indivisa nel 1054. La visita nasceva in accoglimento di un invito rivolto da Teotisto, patriarca e capo spirituale della Chiesa ortodossa rumena. All'arrivo, il papa fu accolto dal patriarca e dal capo di stato romeno, allora Emil Constantinescu. Il Patriarca sottolineò che «il secondo millennio della storia cristiana era cominciato con una dolorosa ferita all'unità della Chiesa; la fine di quel millennio assisteva a un concreto sforzo per ripristinare la cristiana unità».


Domenica 9 maggio il Papa e il Patriarca assistettero ciascuno a una celebrazione condotta dall'altro (una liturgia ortodossa e una messa cattolica, rispettivamente). Una folla di migliaia di persone si radunò ad assistere alle celebrazioni, tenute all'aperto. Il Papa disse alla folla «Sono qui tra di voi spinto soltanto dal desiderio di autentica unità. Non molto tempo fa era impensabile che il Vescovo di Roma potesse visitare i suoi fratelli e sorelle di fede che vivono in Romania. Oggi, dopo un lungo inverno di sofferenza e persecuzione, possiamo infine scambiarci il bacio della pace e lodare insieme il Signore». Una larga parte della popolazione ortodossa romena si è mostrata favorevole all'idea della riunificazione cristiana.


Due anni dopo, nel 2001, papa Wojtyła fu il primo pontefice a visitare la Grecia dopo 1291 anni. La visita non fu serena, il papa fu accolto da manifestazioni ostili e fu snobbato dai vertici della Chiesa ortodossa, che non inviò nessun suo esponente ad accoglierlo all'arrivo. Ad Atene il Papa si incontrò con l'arcivescovo Christodoulos, capo della chiesa ortodossa di Grecia. Dopo un incontro privato di 30 minuti, i due parlarono pubblicamente. Christodoulos lesse una lista di «13 offese» della Chiesa cattolica romana nei confronti della Chiesa Ortodossa dai tempi del Grande Scisma, inclusi il sacco di Costantinopoli ad opera dei crociati nel 1204, e lamentò la mancanza di qualsiasi scusa da parte della Chiesa cattolica, affermando «Fino ad ora non si è udita una sola richiesta di perdono» per i «furiosi crociati del XIII secolo».


Wojtyła rispose dicendo «per le occasioni passate e le presenti, qualora i figli e le figlie della Chiesa cattolica abbiano peccato in azioni od omissioni contro i loro fratelli e sorelle ortodossi, che il Signore ci accordi il perdono», al che Christodoulos immediatamente applaudì. Giovanni Paolo II aggiunse che il saccheggio di Costantinopoli era una fonte di «profondo rincrescimento»[88] per i cattolici.


In seguito, Wojtyła e Christodoulos s'incontrarono in un luogo dove san Paolo aveva una volta predicato ai cristiani ateniesi. Essi resero pubblica una dichiarazione comune che diceva: «Condanniamo ogni ricorso alla violenza, proselitismo e fanatismo nel nome della religione […] Noi faremo tutto ciò che è in nostro potere perché le radici cristiane dell'Europa e la sua anima cristiana siano preservate»[89]; quindi recitarono il Padre Nostro insieme, rompendo il tabù ortodosso contrario alla preghiera coi cattolici.


Tuttavia, durante la visita il Papa evitò ogni accenno a Cipro, ancora fonte di tensione tra le due fedi. Giovanni Paolo II visitò altre aree a maggioranza religiosa ortodossa, come l'Ucraina, nonostante non sempre accoltovi calorosamente, e affermò che la fine dello Scisma sarebbe stato uno dei suoi desideri più profondi.


Nell'enciclica Fides et Ratio del 14 settembre 1998, rivolta ai vescovi della Chiesa cattolica circa i rapporti tra fede e ragione, definì «significativo» il cammino di «ricerca filosofica», accanto ad alcuni autori occidentali, condotto dai pensatori religiosi russi V.L. Losskij e P.J. Čaadaev, P.A. Florenskij, V.L. Solov'ëv[90].



Domande di perdono |


Giovanni Paolo II espresse pubblicamente più volte richieste di perdono per quelli che considerava come i peccati commessi da cattolici durante i secoli. Di seguito sono elencate alcune delle occasioni:



  • Il 31 ottobre 1992 per la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei ed il processo che seguì nel 1633.

  • Il 9 agosto 1993 per il coinvolgimento di cattolici nella tratta degli schiavi africani.

  • Nel maggio 1995, nella Repubblica Ceca, per il ruolo avuto dalla Chiesa nei roghi e nelle guerre religiose che seguirono la riforma protestante.

  • Il 10 luglio 1995 inviò una lettera destinata «ad ogni donna» in cui, pur non chiedendo esplicitamente perdono per le ingiustizie compiute verso le donne nel nome di Cristo, di fatto sottolineava gli "enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù" Lettera di Giovanni Paolo II alle donne.

  • Il 21 maggio 1995 a Olomouc nella Repubblica Ceca, a nome della Chiesa di Roma chiede perdono dei torti inflitti ai non cattolici e nel contempo assicura il perdono della Chiesa cattolica per le sofferenze che i suoi figli hanno patito. Al suo ritorno nella Repubblica Ceca, richiama esplicitamente tale discorso il 27 aprile 1997[91].

  • Il 29 novembre 1998 con la bolla di indizione dell'Anno Santo del Giubileo del 2000 Incarnationis mysterium[92].

  • Il 18 dicembre 1999 per l'esecuzione di Jan Hus nel 1415.

  • Durante una solenne celebrazione in Vaticano il 12 marzo 2000, chiese perdono per i peccati commessi in ogni epoca dai cattolici che violarono «i diritti di gruppi etnici e intere popolazioni, e dimostrarono disprezzo per le loro culture e tradizioni religiose.»

  • Il 4 marzo 2001 si scusò con il Patriarca di Costantinopoli per i peccati commessi dai crociati in occasione della Quarta crociata, che nel 1204 si mosse contro Costantinopoli invece che verso la Terra santa.

  • Il 21 novembre 2001 chiese scusa, via Internet, per gli abusi commessi dai missionari nel passato contro le popolazioni indigene del Pacifico meridionale.



Domanda di perdono sulle crociate |


Molti storici e critici hanno interpretato in vario modo le parole di Giovanni Paolo II sulle crociate. Alcuni sono propensi nel credere che il Papa intendesse fare una pubblica accusa a queste campagne militari mentre altri, come Thomas F. Madden, ritengono che il pontefice abbia solo criticato alcune malefatte di crociati durante queste, senza rivolgersi alle crociate stesse o ai loro risultati e creando così un parallelismo con le parole espresse da papa Innocenzo III[93].



L'apostolato internazionale e l'universalità del messaggio |




Papa Giovanni Paolo II


Il papato di Wojtyła si è caratterizzato per il grande impegno profuso per diffondere il Cattolicesimo nel mondo. Ha viaggiato in ogni angolo della terra, ed ha viaggiato in modo più "politico" rispetto ai predecessori. Ma soprattutto è possibile notare il cambiamento di rotta rispetto ai precedenti papati nel dato dei 500 santi e 1350 beati proclamati, a fronte di 296 santi e 1319 beati da parte di 33 papi precedenti. In particolare, notevole la differenza è con alcuni degli ultimi papi come Pio X (1903-14, 4 santi), Benedetto XV (1914-22, 3 santi), Giovanni XXIII (1958-63, 10 santi). Inoltre, è da tenere in conto la variegatissima composizione di provenienze dai nuovi santi, a differenza dell'estrema omogeneità dei precedenti.


Anche uno dei temi chiave del pontificato di Giovanni Paolo II, la pubblicizzazione e la rilevanza data ai Segreti di Fatima, è leggibile come un tentativo di riportare la fede in una sfera maggiormente mistica[senza fonte]. Scelte di questo tipo sono legate all'obiettivo di "parlare al cuore" dei fedeli, a differenza di orientamenti che mirano a "secolarizzare" in parte la Chiesa, mostrando cautela verso miracoli ed eccessive concessioni a sentimenti religiosi popolari.


Anche l'ottimo rapporto con i media, e l'immagine "giovane" che Wojtyła ha creato di sé, è considerabile utile al fine di avvicinare alla Chiesa cattolica persone, ed in particolare giovani, di tutto il mondo.



Posizioni sociali e politiche |




Giovanni Paolo II con Marco Pannella ed Emma Bonino


Wojtyła è stato considerato un conservatore sulla dottrina della Chiesa cattolica in relazione alla riproduzione e all'ordinazione sacerdotale femminile. I suoi scritti sulla sessualità umana, raccolti ne La Teologia del Corpo, sono un'estesa meditazione sulla natura dei sessi e le risultanti implicazioni su sesso e amore e diversi critici li considerano un significativo sviluppo dell'insegnamento sessuale della Chiesa, che ha origine con il Cantico dei cantici e con l'insegnamento sui Sacramenti.


Riguardo all'aborto, scrisse: «C'è ancora, tuttavia, una strage legalizzata di esseri umani che sono stati concepiti, ma non sono nati. E questa volta stiamo parlando di una strage che è stata permessa nientemeno che da parlamenti democraticamente eletti, dove normalmente si ascoltano appelli per il progresso civile della società e di tutta l'umanità.»


Sono note le sue critiche nei confronti della Teologia della liberazione, la quale avrebbe calcato troppo la mano sulla liberazione politica a discapito della liberazione spirituale. La sua azione a contrasto di questa dottrina, in Sud America, fu massimamente energica: richiamò ripetutamente il clero locale per la sua partecipazione diretta a governi comunisti, promosse a cardinali molti sacerdoti di opposta posizione politica (anche quando erano accusati di essere conniventi con regimi dittatoriali di destra), non risparmiò durissime critiche e forti ammonimenti in tutti i suoi viaggi nel continente.


Il 9 maggio 1993, un anno dopo le stragi che uccisero i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nella Valle dei templi, prese una posizione durissima contro la mafia. Si rivolse, quasi urlando, ai responsabili intimando loro di convertirsi e non solo di pentirsi (mettendoli così di fatto fuori dalla Chiesa) con parole forti: «Una volta verrà il giudizio di Dio!». Questa posizione provocò la reazione dei boss di Cosa nostra (risentiti – a detta del pentito Francesco Marino Mannoia – «soprattutto perché portavano i loro soldi in Vaticano»), i quali ordinarono i due attentati alla basilica di San Giovanni in Laterano e alla chiesa di San Giorgio al Velabro nella notte fra il 27 e il 28 luglio 1993[94].


Nell'enciclica Evangelium Vitae del 1995 riaffermò l'alto valore che ha per la Chiesa la vita umana. In essa ha inoltre esteso la condanna dell'aborto, dell'eutanasia e della pena capitale (questa ultima "se non in rarissimi casi di assoluta necessità"), chiamandole tutte insieme parte della «cultura della morte» di cui sarebbe pervaso il mondo moderno.


Le sue posizioni sulla guerra, la pena capitale[95], la cancellazione del debito dei paesi poveri[96], e i temi sulla povertà[97] sono stati considerati politicamente liberali, dimostrando secondo alcuni che etichette politiche come «conservatore» e «liberale» non possono essere facilmente assegnate ai leader religiosi.





George W. Bush consegna a Giovanni Paolo II la medaglia presidenziale della libertà nel 2004


Papa Wojtyła, che aveva iniziato il suo pontificato quando la Polonia si trovava ancora nella sfera d'influenza sovietica, come pure il resto dell'Europa dell'est, è stato un aspro critico del socialismo reale ed ha offerto supporto, anche finanziario[98], a movimenti anticomunisti come il sindacato polacco Solidarność di Lech Wałęsa, nonché organizzazioni in Centro e Sudamerica[98] quali i Contras nicaraguensi[99]. Il leader sovietico Michail Gorbačëv disse una volta che il crollo della Cortina di ferro sarebbe stato impossibile senza Giovanni Paolo II[100]. Questo punto di vista è condiviso da molti negli stati ex-sovietici, che lo vedono, insieme al presidente statunitense Ronald Reagan, come uno degli artefici della dissoluzione dell'Unione Sovietica. In anni successivi, il Papa si mostrò assai critico anche verso gli eccessi del capitalismo.


Nel 2000 firmò pubblicamente la campagna del Giubileo 2000 sulla cancellazione del debito africano, assieme alle star irlandesi del rock Bob Geldof e Bono.


Il 14 novembre 2002, Giovanni Paolo II, in occasione della prima visita di un pontefice al Parlamento italiano riunito in seduta comune nell'aula di Montecitorio, non mancò di prendere una chiara posizione in merito all'eventualità di un indulto per alleggerire la congestionata situazione delle carceri italiane. «Un segno di clemenza verso di loro [i detenuti] mediante una riduzione della pena costituirebbe una chiara manifestazione di sensibilità, che non mancherebbe di stimolarne l'impegno di personale recupero in vista di un positivo reinserimento nella società». A seguito di queste dichiarazioni, il Parlamento approvò nell'estate 2003 il cosiddetto "indultino" che prevedeva alcuni limitati benefici di sconto di pena. L'appello, che venne poi ripreso da una maggioranza trasversale di forze politiche, avrebbe portato al provvedimento d'indulto del 2006 dedicato dal ministro della giustizia Clemente Mastella proprio al pontefice[101]. "L'impegno di personale ricupero in vista di un positivo reinserimento nella società" si sarebbe però risolto in un aumento della criminalità[102].


Nel 2003, Giovanni Paolo II divenne un critico di primo piano sull'Invasione americana dell'Iraq. Mandò il suo ministro per la pace, il cardinale Pio Laghi, a parlare con il presidente degli Stati Uniti George W. Bush per esprimergli l'opposizione del Vaticano alla guerra. Giovanni Paolo II affermò che spettasse alle Nazioni Unite risolvere il conflitto internazionale attraverso la diplomazia e che un'aggressione unilaterale è un crimine contro la pace ed una violazione del Diritto internazionale.


Durante i negoziati per la redazione della nuova Costituzione europea, nel 2003 e 2004, i rappresentanti del Vaticano fallirono nell'assicurare una qualsiasi menzione alle «radici cristiane dell'Europa», uno degli obiettivi cui il Papa teneva. A più riprese durante il pontificato il Papa ha infatti sottolineato che l'Europa ha ricevuto per prima il "dono" della cristianità.


Papa Wojtyła criticò anche il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Nel suo ultimo libro, Memoria e identità, nel capitolo riguardante il ruolo dei legislatori, il Papa parla di «pressioni» sul Parlamento Europeo per permettere il matrimonio omosessuale. Il papa scrisse a proposito della corrente ideologico-culturale che propugna la formalizzazione delle unioni omosessuali: «È legittimo e necessario chiederci se non sia parte di una nuova ideologia del male, forse più insidiosa e nascosta, che tenta di scagliare i diritti dell'uomo contro la famiglia e contro l'uomo».


Il 13 gennaio 2005, ricevendo l'allora presidente della regione Lazio Francesco Storace, espresse «vivo compiacimento per l'approvazione dello Statuto della regione Lazio. Esso infatti, oltre a sottolineare il ruolo di Roma come centro del Cattolicesimo, riconosce esplicitamente il primato della persona e il valore fondamentale della vita. Riconosce, inoltre, i diritti della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio e si propone di sostenerla nell'adempimento della sua funzione sociale, facendo esplicita menzione dell'Osservatorio regionale permanente sulle famiglie. Lo Statuto prevede anche che la regione garantisca il diritto allo studio e la libertà di scelta educativa»[103].



Ancor dopo la sua morte, l'allora presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha parlato in tal modo del pontificato di Giovanni Paolo II:









«L'altissimo magistero spirituale di papa Wojtyła ha illuminato e continua ad illuminare l'intera umanità.»


(Giorgio Napolitano, dal quotidiano La Nazione del 5 ottobre 2006, p. 14)


Critiche |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Critiche a Giovanni Paolo II.

Giovanni Paolo II fu oggetto di diverse critiche. Tra le principali ricordiamo:



  • Accusa di sostegno a dittature di destra: in particolare diversi osservatori sono rimasti perplessi dai rapporti che il pontefice instaurò con dittature dell'America Latina e criticano la stretta di mano con Augusto Pinochet e le pressioni effettuate sulle autorità inglesi per bloccarne l'estradizione[104], il silenzio sui Desaparecidos e la proclamazione a cardinale di Pio Laghi, accusato di appoggiare la cosiddetta "guerra sporca"[105] durante gli anni della dittatura argentina.

  • Il teologo cattolico dissidente Hans Küng descrive ben undici contraddizioni che avrebbero segnato negativamente il pontificato di Giovanni Paolo II, che arriva a definire "in fin dei conti un disastro"[106].

  • Giovanni Paolo II è stato anche aspramente criticato per la beatificazione di personaggi controversi come Pio IX (autore dell'enciclica Etsi multa luctuosa) Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei [107] e Alojzije Stepinac, accusato di aver appoggiato le violenze perpetrate dagli Ustascia croati contro i serbi ed altri oppositori di quel regime filo-nazista[108].

  • Giovanni Paolo II si sarebbe servito di Paul Marcinkus e di Roberto Calvi per finanziare Solidarność[109][110][111][112].



Concistori per la creazione di nuovi cardinali |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Concistori di papa Giovanni Paolo II.

Papa Giovanni Paolo II durante il suo pontificato ha creato 231 cardinali nel corso di 9 distinti concistori.



Principali incontri e udienze |


Furono numerose le personalità del mondo civile, politico e religioso che Giovanni Paolo II incontrò durante il suo pontificato. Fra questi:



  • Nel 2000 il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin;

  • Nel 2004 il Presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush;



Principali luoghi dedicati a Giovanni Paolo II |




Busto in bronzo con reliquia di sangue (Santuario dell'Addolorata di Castelpetroso, 2014)


Dalla morte di Giovanni Paolo II sono state intitolate a suo nome piazze, vie, corsi, parchi, infrastrutture e aree geografiche.
Tra i principali:



  • Gli aeroporti di Cracovia in Polonia, di Bari, in Italia, e di Ponta Delgada, isola di São Miguel, Azzorre, Portogallo.

  • La piazza antistante la cattedrale di Notre Dame a Parigi.

  • Il santuario di Giovanni Paolo II a San Pietro della Ienca (L'Aquila).

  • Una cima delle Alpi Orobie (cima papa Giovanni Paolo II) tra il passo laghi Gemelli e il monte Gallina.

  • Una cima dell'Adamello e del Gran Sasso.

  • La Pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia e l'Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino.

  • Il Museo Giovanni Paolo II a Introd (Valle d'Aosta) in ricordo di tutte le sue vacanze estive trascorse nella località.

  • La stazione di Roma Termini[113].



Santuario di san Giovanni Paolo II |






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Lo stesso argomento in dettaglio: chiesa di San Pietro della Ienca.

Il 18 maggio 2011 l'arcivescovo metropolita dell'Aquila, Giuseppe Molinari, erige la chiesa di San Pietro della Ienca, scelta da papa Wojtyła come "luogo di contemplazione di Dio a contatto con la natura", in santuario diocesano "beato Giovanni Paolo II" (poi "san Giovanni Paolo II"). È il primo santuario europeo dedicato a Giovanni Paolo II[114].



Monumenti a Giovanni Paolo II |





Monumento a papa Giovanni Paolo II in San Cristóbal de La Laguna (Tenerife, Spagna)


Nel 2011 è stato inaugurato a Roma, in Piazza dei Cinquecento, il Monumento a Giovanni Paolo II, scultura bronzea realizzata da Oliviero Rainaldi. L'opera è stata oggetto di polemiche e critiche fin dall'inizio per cui sono state risistemate sia l'area che la scultura stessa.


A memoria della visita pastorale del Pontefice a Bacolod, nelle Filippine, del 20 febbraio 1981, la città ha voluto commemorare la presenza del Papa con la costruzione della Pope John Paul II Tower, torre di sette piani eretta nei pressi del porto della città asiatica.[115]


Il 15 aprile 2012 è stato inaugurato un altro Monumento a papa Giovanni Paolo II a San Cristóbal de La Laguna (Tenerife, Isole Canarie, Spagna). È una statua in bronzo raffigurante Giovanni Paolo II, che si trova accanto alla porta principale della chiesa di Nostra Signora della Concezione. Sempre in Spagna, una statua dedicata al santo si trova all'esterno della Cattedrale dell'Almudena, il principale luogo di culto cattolico di Madrid.



Segretari particolari di Giovanni Paolo II |


Il segretario particolare per tutta la durata del pontificato è stato Stanisław Dziwisz.


Come secondo segretario particolare si sono avvicendati:




  • John Magee fino al 1982


  • Emery Kabongo Kanundowi dal 1982 al 1987


  • Vincent Tran Ngoc Thu dal 1988 al 1996


  • Mieczysław Mokrzycki dal 1996 al 2005



Genealogia episcopale |



  • Cardinale Scipione Rebiba

  • Cardinale Giulio Antonio Santori

  • Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.

  • Arcivescovo Galeazzo Sanvitale

  • Cardinale Ludovico Ludovisi

  • Cardinale Luigi Caetani

  • Cardinale Ulderico Carpegna

  • Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni

  • Papa Benedetto XIII

  • Papa Benedetto XIV

  • Papa Clemente XIII

  • Cardinale Enrico Benedetto Stuart

  • Papa Leone XII

  • Cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini

  • Cardinale Camillo Di Pietro

  • Cardinale Mieczysław Halka Ledóchowski

  • Cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko

  • Arcivescovo Józef Bilczewski

  • Arcivescovo Bolesław Twardowski

  • Arcivescovo Eugeniusz Baziak

  • Papa Giovanni Paolo II



Successione apostolica |



  • Vescovo Piotr Bednarczyk (1968)

  • Vescovo Józef Rozwadowski (1968)

  • Vescovo Stanislaw Smolenski (1970)

  • Vescovo Albin Małysiak, C.M. (1970)

  • Vescovo Paweł Socha, C.M. (1973)

  • Vescovo Józef Marek (1973)

  • Cardinale Franciszek Macharski (1979)

  • Arcivescovo Justo Mullor García (1979)

  • Arcivescovo Alfio Rapisarda (1979)

  • Cardinale Achille Silvestrini (1979)

  • Vescovo Samuel Seraphimov Djoundrine, A.A. (1979)

  • Vescovo Rubén López Ardón (1979)

  • Arcivescovo Paulino Lukudu Loro, F.S.C.J. (1979)

  • Vescovo Vincent Mojwok Nyiker (1979)

  • Vescovo Armido Gasparini, F.S.C.J. (1979)

  • Vescovo Michael Hughes Kenny (1979)

  • Vescovo William Russell Houck (1979)

  • Arcivescovo José Cardoso Sobrinho, O.Carm. (1979)

  • Vescovo Gerhard Ludwig Goebel, M.S.F. (1979)

  • Vescovo Décio Pereira (1979)

  • Vescovo Fernando José Penteado (1979)

  • Vescovo Girolamo Grillo (1979)

  • Arcivescovo Paciano Basilio Aniceto (1979)

  • Arcivescovo Alan Basil de Lastic (1979)

  • Vescovo William Thomas Larkin (1979)

  • Cardinale John Joseph O'Connor (1979)

  • Vescovo Jean-Marie Lafontaine (1979)

  • Vescovo Ladislau Biernaski, C.M. (1979)

  • Vescovo Newton Holanda Gurgel (1979)

  • Vescovo Matthew Harvey Clark (1979)

  • Vescovo Alejandro Goic Karmelic (1979)

  • Vescovo Pedro G. Magugat, M.S.C. (1979)

  • Vescovo Ramón López Carrozas, O. de M. (1979)

  • Cardinale Jozef Tomko (1979)

  • Cardinale Myroslav Ivan Lubachivsky (1979)

  • Cardinale Giovanni Coppa (1980)

  • Cardinale Carlo Maria Martini, S.J. (1980)

  • Cardinale Christian Wiyghan Tumi (1980)

  • Vescovo Marcel Bam’ba Gongoa (1980)

  • Vescovo Louis Nkinga Bondala, C.I.C.M. (1980)

  • Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya (1980)

  • Vescovo Paride Taban (1980)

  • Vescovo Roger Mpungu (1980)

  • Vescovo Michel-Joseph-Gérard Gagnon, M.Afr. (1980)

  • Vescovo Dominique Kimpinde Amando (1980)

  • Vescovo Joseph Nduhirubusa (1980)

  • Arcivescovo Vicente Joaquim Zico, C.M. (1981)

  • Vescovo Sergio Goretti (1981)

  • Vescovo Giulio Sanguineti (1981)

  • Vescovo Francesco Voto (1981)

  • Vescovo Gregory Obinna Ochiagha (1981)

  • Arcivescovo Anicetus Bongsu Antonius Sinaga, O.F.M.Cap. (1981)

  • Vescovo Lucas Luis Dónnelly Carey, O. de M. (1981)

  • Vescovo Filippo Giannini (1981)

  • Arcivescovo Ennio Appignanesi (1981)

  • Vescovo Martino Scarafile (1981)

  • Arcivescovo Alessandro Plotti (1981)

  • Arcivescovo Stanislaw Szymecki (1981)

  • Arcivescovo Charles Louis Joseph Vandame, S.J. (1982)

  • Arcivescovo John Bulaitis (1982)

  • Arcivescovo Traian Crișan (1982)

  • Vescovo Charles Kweku Sam (1982)

  • Vescovo Thomas Joseph O'Brien (1982)

  • Vescovo Antônio Alberto Guimarães Rezende, C.S.S. (1982)

  • Vescovo Francis George Adeodatus Micallef, O.C.D. (1982)

  • Vescovo Anthony Michael Milone (1982)

  • Vescovo Salim Sayegh (1982)

  • Cardinale Virgilio Noè (1982)

  • Arcivescovo Antonio Vitale Bommarco, O.F.M.Conv. (1983)

  • Arcivescovo José Sebastián Laboa Gallego (1983)

  • Cardinale Karl-Joseph Rauber (1983)

  • Cardinale Francesco Monterisi (1983)

  • Vescovo Kevin Joseph Aje (1983)

  • Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan (1983)

  • Vescovo Pietro Rossano (1983)

  • Vescovo Anacleto Sima Ngua (1983)

  • Arcivescovo Ildefonso Obama Obono (1983)

  • Vescovo Jaroslav Škarvada (1983)

  • Arcivescovo Dominik Hrušovský (1983)

  • Vescovo Luigi del Gallo Roccagiovine (1983)

  • Cardinale Zenon Grocholewski (1983)

  • Arcivescovo Juliusz Paetz (1983)

  • Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B. (1983)

  • Cardinale Paolo Romeo (1984)

  • Vescovo Paul Kim Tchang-ryeol (1984)

  • Cardinale Polycarp Pengo (1984)

  • Vescovo Nicolas Okioh (1984)

  • Vescovo Eugenio Binini (1984)

  • Vescovo Ernest Kombo, S.J. (1984)

  • Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M. (1984)

  • Vescovo Mathai Kochuparampil, S.D.B. (1984)

  • Vescovo Domenico Pecile (1984)

  • Vescovo Bernard Patrick Devlin (1985)

  • Vescovo Kazimierz Górny (1985)

  • Vescovo Aloysius Balina (1985)

  • Vescovo Afonso Nteka, O.F.M.Cap. (1985)

  • Vescovo Pellegrino Tomaso Ronchi, O.F.M.Cap. (1985)

  • Arcivescovo Fernando Sáenz Lacalle (1985)

  • Cardinale Jorge Arturo Augustin Medina Estévez (1985)

  • Cardinale Justin Francis Rigali (1985)

  • Arcivescovo Pier Luigi Celata (1986)

  • Vescovo Franjo Komarica (1986)

  • Vescovo Walmir Alberto Valle, I.M.C. (1986)

  • Arcivescovo Norbert Wendelin Mtega (1986)

  • Vescovo John Bosco Manat Chuabsamai (1986)

  • Cardinale Donald William Wuerl (1986)

  • Vescovo Felipe González González, O.F.M.Cap. (1986)

  • Arcivescovo Józef Michalik (1986)

  • Cardinale Gilberto Agustoni (1987)

  • Arcivescovo Franc Perko (1987)

  • Cardinale Dino Monduzzi (1987)

  • Vescovo Joseph Sangval Surasarang (1987)

  • Vescovo George Biguzzi, S.X. (1987)

  • Vescovo Benedict Dotu Sekey (1987)

  • Vescovo Julio Edgar Cabrera Ovalle (1987)

  • Vescovo William Jerome McCormack (1987)

  • Vescovo Emmanuel A. Mapunda (1987)

  • Vescovo Dominic Su Haw Chiu (1987)

  • Vescovo John Magee, S.P.S. (1987)

  • Cardinale Beniamino Stella (1987)

  • Vescovo René Pierre Louis Joseph Séjourné (1987)

  • Vescovo Giulio Nicolini (1987)

  • Cardinale Giovanni Battista Re (1987)

  • Patriarca Michel Sabbah (1988)

  • Arcivescovo Marian Oles (1988)

  • Arcivescovo Emery Kabongo Kanundowi (1988)

  • Vescovo Luís d’Andrea, O.F.M.Conv. (1988)

  • Vescovo Victor Adibe Chikwe (1988)

  • Vescovo Athanasius Atule Usuh (1988)

  • Vescovo José Raúl Vera López, O.P. (1988)

  • Vescovo Srecko Badurina, T.O.R. (1988)

  • Vescovo Luigi Belloli (1988)

  • Vescovo John Gavin Nolan (1988)

  • Cardinale Audrys Juozas Bačkis (1988)

  • Cardinale Giovanni Lajolo (1989)

  • Arcivescovo Pasquale Macchi (1989)

  • Cardinale Francesco Marchisano (1989)

  • Vescovo Justin Tetmu Samba (1989)

  • Vescovo John Mendes (1989)

  • Vescovo Leon Augustine Tharmaraj (1989)

  • Vescovo Tarcisius Ngalalekumtwa (1989)

  • Vescovo Raffaele Calabro (1989)

  • Vescovo Francisco José Arnáiz Zarandona, S.J. (1989)

  • Arcivescovo Ramón Benito de La Rosa y Carpio (1989)

  • Vescovo Cipriano Calderón Polo (1989)

  • Vescovo Alvaro Leonel Ramazzini Imeri (1989)

  • Vescovo Andrea Maria Erba, B. (1989)

  • Arcivescovo Józef Kowalczyk (1989)

  • Arcivescovo Edmond Y. Farhat (1989)

  • Arcivescovo Janusz Bolonek (1989)

  • Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz (1989)

  • Arcivescovo Giovanni Tonucci (1990)

  • Arcivescovo Ignazio Bedini, S.D.B. (1990)

  • Arcivescovo Mario Milano (1990)

  • Arcivescovo Giovanni Ceirano (1990)

  • Arcivescovo Oscar Rizzato (1990)

  • Cardinale Antonio Ignacio Velasco García, S.D.B. (1990)

  • Arcivescovo Paul R. Ruzoka (1990)

  • Vescovo Marian Błażej Kruszyłowicz, O.F.M.Conv. (1990)

  • Vescovo Pierre François Marie Joseph Duprey, M.Afr. (1990)

  • Arcivescovo Domenico Umberto D'Ambrosio (1990)

  • Vescovo Edward Dajczak (1990)

  • Vescovo Benjamin J. Almoneda (1990)

  • Arcivescovo Francesco Gioia, O.F.M.Cap. (1990)

  • Arcivescovo Edward Nowak (1990)

  • Arcivescovo Giacinto Berloco (1990)

  • Arcivescovo Erwin Josef Ender (1990)

  • Cardinale Jean-Louis Pierre Tauran (1991)

  • Cardinale Vinko Puljić (1991)

  • Arcivescovo Marcello Costalunga (1991)

  • Arcivescovo Osvaldo Padilla (1991)

  • Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, P.Schönstatt (1991)

  • Vescovo Bruno Pius Ngonyani (1991)

  • Vescovo Francis Emmanuel Ogbonna Okobo (1991)

  • Vescovo Andrea Gemma, F.D.P. (1991)

  • Vescovo Joseph Habib Hitti (1991)

  • Vescovo Jacinto Guerrero Torres (1991)

  • Vescovo Alvaro del Portillo y Diez de Sollano (1991)

  • Cardinale Julián Herranz Casado (1991)

  • Arcivescovo Bruno Bertagna (1991)

  • Arcivescovo Ernesto Maria Fiore (1992)

  • Arcivescovo Rino Passigato (1992)

  • Vescovo Juan Matogo Oyana, C.M.F. (1992)

  • Vescovo Gastone Simoni (1992)

  • Vescovo Iñaki Mallona Txertudi, C.P. (1992)

  • Vescovo Philippe Nkiere Keana, C.I.C.M. (1992)

  • Vescovo Benjamin D. de Jesus, O.M.I. (1992)

  • Vescovo John Joseph Glynn (1992)

  • Vescovo Petar Šolic (1992)

  • Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, M.Afr. (1992)

  • Vescovo Henri Salina, C.R.A. (1992)

  • Cardinale Crescenzio Sepe (1992)

  • Arcivescovo Antonio Franco (1992)

  • Arcivescovo Carlo Maria Viganò (1992)

  • Arcivescovo Luigi Travaglino (1992)

  • Vescovo Tadeusz Rakoczy (1992)

  • Vescovo Tadeusz Pieronek (1992)

  • Vescovo Enzo Dieci (1992)

  • Arcivescovo Nerses Der Nersessian, C.A.M. (1992)

  • Arcivescovo Diego Causero (1993)

  • Arcivescovo Gabriel Charles Palmer-Buckle (1993)

  • Cardinale Elio Sgreccia (1993)

  • Vescovo Henryk Marian Tomasik (1993)

  • Arcivescovo Henry Joseph Mansell (1993)

  • Vescovo Jan Kopiec (1993)

  • Arcivescovo Alojzij Uran (1993)

  • Vescovo Luigi Sposito (1993)

  • Vescovo Norbert Klemens Strotmann Hoppe, M.S.C. (1993)

  • Vescovo Elmo Noel Joseph Perera (1993)

  • Arcivescovo Csaba Ternyák (1993)

  • Arcivescovo Franco Illia (1993)

  • Arcivescovo Rrok Kola Mirdita (1993)

  • Vescovo Robert Ashta, O.F.M. (1993)

  • Vescovo Zef Simoni (1993)

  • Arcivescovo Peter Paul Prabhu (1994)

  • Arcivescovo Peter Stephan Zurbriggen (1994)

  • Arcivescovo Jean-Paul Aimé Gobel (1994)

  • Vescovo Julien Mawule Kouto (1994)

  • Vescovo Edward James Slattery (1994)

  • Vescovo Uriah Ashley (1994)

  • Vescovo Emiliano Antonio Cisneros Martínez, O.A.R. (1994)

  • Vescovo Américo do Couto Oliveira (1994)

  • Vescovo Christo Proykov (1994)

  • Arcivescovo Ramon Cabrera Argüelles (1994)

  • Vescovo Ricardo Jorge Valenzuela Rios (1994)

  • Vescovo Paolo Gillet (1994)

  • Vescovo Antoni Józef Dlugosz (1994)

  • Arcivescovo Bruno Musarò (1995)

  • Vescovo Petko Jordanov Christov, O.F.M.Conv. (1995)

  • Vescovo Antonio Napoletano, C.SS.R. (1995)

  • Vescovo Zacharias Cenita Jimenez (1995)

  • Cardinale Raymond Leo Burke (1995)

  • Vescovo Javier Echevarría Rodríguez (1995)

  • Vescovo Pierfranco Pastore (1995)

  • Vescovo Stanislav Szyrokoradiuk, O.F.M. (1995)

  • Vescovo Pawel Cieslik (1995)

  • Vescovo Stefan Regmunt (1995)

  • Arcivescovo José Paulino Ríos Reynoso (1996)

  • Arcivescovo Riccardo Fontana (1996)

  • Arcivescovo Claudio Maria Celli (1996)

  • Arcivescovo Jaime Vieira Rocha (1996)

  • Cardinale Kurt Koch (1996)

  • Vescovo Ārvaldis Andrejs Brumanis (1996)

  • Vescovo Antons Justs (1996)

  • Arcivescovo Francisco Pérez González (1996)

  • Arcivescovo Richard Anthony Burke, S.P.S. (1996)

  • Vescovo Marko Sopi (1996)

  • Vescovo Rafael Ramón Conde Alfonzo (1996)

  • Vescovo Riccardo Ruotolo (1996)

  • Vescovo Antal Majnek, O.F.M. (1996)

  • Cardinale Stanisław Ryłko (1996)

  • Arcivescovo Luigi Pezzuto (1997)

  • Cardinale Paolo Sardi (1997)

  • Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R. (1997)

  • Vescovo Delio Lucarelli (1997)

  • Vescovo Ignace Baguibassa Sambar-Talkena (1997)

  • Vescovo Luciano Pacomio (1997)

  • Arcivescovo Angelo Massafra, O.F.M. (1997)

  • Vescovo Florentin Crihalmeanu (1997)

  • Arcivescovo Jean-Claude Périsset (1997)

  • Vescovo Piotr Libera (1997)

  • Vescovo Basílio do Nascimento (1997)

  • Vescovo Hil Kabashi, O.F.M. (1997)

  • Cardinale Mario Francesco Pompedda (1998)

  • Arcivescovo Marco Dino Brogi, O.F.M. (1998)

  • Vescovo Peter Kwaku Atuahene (1998)

  • Vescovo Filippo Strofaldi (1998)

  • Arcivescovo Wiktor Paweł Skworc (1998)

  • Vescovo Franco Dalla Valle, S.D.B. (1998)

  • Vescovo Angelito R. Lampon, O.M.I. (1998)

  • Vescovo Tomislav Koljatic Maroevic (1998)

  • Vescovo Francesco Saverio Salerno (1998)

  • Cardinale James Michael Harvey (1998)

  • Cardinale Stanisław Dziwisz (1998)

  • Arcivescovo Piero Marini (1998)

  • Arcivescovo Alessandro D'Errico (1999)

  • Arcivescovo Salvatore Pennacchio (1999)

  • Arcivescovo Alain Paul Charles Lebeaupin (1999)

  • Vescovo Cesare Mazzolari, M.C.C.I. (1999)

  • Vescovo Pierre Trân Ðinh Tu (1999)

  • Vescovo Rafael Cob García (1999)

  • Arcivescovo Mathew Moolakkattu, O.S.B. (1999)

  • Arcivescovo Diarmuid Martin (1999)

  • Vescovo José Luis Redrado Marchite, O.H. (1999)

  • Arcivescovo Józef Wesołowski (2000)

  • Arcivescovo Giacomo Guido Ottonello (2000)

  • Arcivescovo George Panikulam (2000)

  • Arcivescovo Alberto Bottari de Castello (2000)

  • Vescovo Ivo Baldi Gaburri (2000)

  • Arcivescovo Gabriel Mbilingi, C.S.Sp. (2000)

  • Vescovo David Laurin Ricken (2000)

  • Vescovo Anton Coșa (2000)

  • Vescovo András Veres (2000)

  • Cardinale Péter Erdő (2000)

  • Vescovo Giuseppe Pasotto, C.S.S. (2000)

  • Vescovo Franco Croci (2000)

  • Cardinale Fernando Filoni (2001)

  • Arcivescovo Henryk Józef Nowacki (2001)

  • Arcivescovo Timothy Broglio (2001)

  • Arcivescovo Domenico Sorrentino (2001)

  • Arcivescovo Tomash Peta (2001)

  • Vescovo Marcelo Sánchez Sorondo (2001)

  • Cardinale Marc Ouellet, P.S.S. (2001)

  • Arcivescovo Giampaolo Crepaldi (2001)

  • Vescovo Djura Džudžar (2001)

  • Arcivescovo Giuseppe Pinto (2002)

  • Arcivescovo Claudio Gugerotti (2002)

  • Arcivescovo Adolfo Tito Yllana (2002)

  • Arcivescovo Giovanni d’Aniello (2002)

  • Vescovo Daniel Mizonzo (2002)

  • Vescovo Louis Portella Mbuyu (2002)

  • Arcivescovo Marcel Utembi Tapa (2002)

  • Vescovo Franco Agostinelli (2002)

  • Vescovo Amândio José Tomás (2002)

  • Vescovo Vittorio Lanzani (2002)

  • Arcivescovo Paul Tschang In-Nam (2003)

  • Arcivescovo Celestino Migliore (2003)

  • Arcivescovo Pierre Nguyên Van Tot (2003)

  • Arcivescovo Pedro López Quintana (2003)

  • Cardinale Angelo Amato, S.D.B. (2003)

  • Arcivescovo Calogero La Piana, S.D.B. (2003)

  • Vescovo René-Marie Ehouzou, C.I.M. (2003)

  • Arcivescovo Ján Babjak, S.J. (2003)

  • Vescovo Andraos Abouna (2003)

  • Vescovo Milan Šašik, C.M. (2003)

  • Vescovo Giuseppe Nazzaro, O.F.M. (2003)

  • Vescovo Brian Farrell, L.C. (2003)



Altro |







Produzioni video |



Documentari |




  • Giovanni Paolo II il grande (Parte I: Il gigante del XX secolo; Parte II: L'eredità di Giovanni Paolo II), di Cinehollywood e History Channel (2005)


  • Giovanni Paolo II. Il cammino del Santo Padre, di Finsom (2005)


  • Giovanni Paolo II. Papa Juan Pablo II / Pope John Paul II DVD, di St.Clair Vision USA Unity Award (2006)


  • Giovanni Paolo II. Karol il GRANDE, di Rai Trade e Chi (2005)


  • Giovanni Paolo II. Pellegrino del mondo, di Bibax (2005)


  • Karol Wojtyła - Un Papa nella storia, di Rai Trade (2005)


  • La vita di papa Giovanni Paolo II, di NBC news e Universal Pictures (2005)


  • Papa Giovanni Paolo II, il costruttore di ponti. In memoriam, di CBS e Paramount Home Entertainment (2005)


  • Viaggi ed emozioni, Giovanni Paolo II, di Libero con la collaborazione di Centro Televisivo Vaticano (2005)


  • Giovanni Paolo II, ambasciatore di pace, di Rai (2006)


  • Giovanni Paolo II. Il Papa che ha fatto la storia, di Centro Televisivo Vaticano, distribuito da HDH Communications (2006)


  • Giovanni Paolo II, la storia di Karol Wojtyła, di Rai 3 La grande storia, a cura di Nicola Vicenti con Alberto Melloni (2006)


  • Giovanni Paolo II: la vita, il Pontificato, di Centro Televisivo Vaticano, distribuito da HDH Communications (2006)


  • Giovanni Paolo II; le stagioni dell'Apostolo, di Centro Televisivo Vaticano, distribuito da HDH Communications (2006)


  • Giovanni Paolo II - L'uomo che ha cambiato il mondo, di Rai Trade (7 DVD usciti con La Gazzetta dello Sport nel 2006)


  • Giovanni Paolo II. Quella parte di anima chiamata corpo, di Rai Educational per La storia siamo noi, a cura di Stefano Rizzelli (2006)[116]


  • Giovanni Paolo II: «Vi racconto la mia vita», di Nova T, distribuito da HDH Communications (2006)


  • Le Chiavi del Regno, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, di Centro Televisivo Vaticano, distribuito da HDH Communications (2006)


  • Vows of Silence: El Legionario de Cristo[117][118], prodotto e distribuito da Vows of silence LLC (2008).



Film |




  • Il pap'occhio, commedia italiana del 1980 di Renzo Arbore, il cui titolo è un gioco di parole che sta per "occhio del Papa", inizialmente sequestrato per vilipendio della religione e poi dissequestrato nel 1982[119].


  • Da un paese lontano - Giovanni Paolo II (From a Far Country), film del 1981 di Krzysztof Zanussi, unica biografia cinematografica sul Papa.


  • Non abbiate paura - La vita di Giovanni Paolo II (Have no Fear: The Life of Pope John Paul II), film biografico per la televisione lituano/statunitense del 2005 di Jeff Bleckner[120] sul periodo che va dalla elezione del 1978 alla morte, con Thomas Kretschmann nella parte di Karol.


  • El baño del Papa, commedia uruguaiana del 2007 di César Charlone e Enrique Fernández che descrive la popolazione locale in attesa di una visita pastorale di Giovanni Paolo II[121][122].


  • La bottega dell'orefice, un film tratto da un dramma dello stesso Wojtyła.

  • In Sister Act - Una svitata in abito da suora si immagina che Karol Woytila, essendogli giunta all'orecchio la notizia del coro diretto da Suor Maria Claretta, se ne interessi e decida di vedere una loro esibizione.



Serie televisive |




  • Attentato al Papa, prodotta dalla Rai e trasmessa su Rai 1 il 6 e 7 aprile 1986.


  • Karol - Un uomo diventato papa e Karol - Un papa rimasto uomo di Mediaset su Canale 5; 18-19 aprile 2005, 10-11 maggio 2006.


  • Giovanni Paolo II di Rai su Rai Uno 27-28 novembre; 2005. Con Jon Voight, regia di John Kent Harrison (esiste anche in DVD, edito da San Paolo 2005, con una durata di circa 200 minuti).


  • Non avere paura. Un'amicizia con Papa Wojtyla, in onda su Rai Uno il 27 aprile 2014. Con Aleksei Guskov nella parte di Giovanni Paolo II e con Giorgio Pasotti, Claudia Pandolfi, Ugo Dighero e Katia Ricciarelli.



Animazione |




  • Karol Wojtyła, Regia e animazione di Mario Verger, 2001 – Il primo cartone animato su un papa; benedetto personalmente in presenza dell'autore da Giovanni Paolo II e trasmesso integralmente dalla Rai l'8 aprile 2005.


  • Juan Pablo II, el amigo de toda la humanidad (Giovanni Paolo II, l'amico di tutta l'umanità) di Cavin Cooper Productions in collaborazione con il CTV; 2006.


  • Karol, di Orlando Corradi, con musiche di Luis Bacalov, 2011.



Musica |



Brani musicali |



  • Nel 1979 i Freddy The Flying Dutchman And The Sistina Band incisero il singolo Wojtyła Disco Dance, pubblicato in Italia e in Germania dalla Polydor[123].

  • Viene citato in due canzoni di Rino Gaetano: Ping Pong (insieme alla nuotatrice Novella Calligaris) e Jet Set contenute nel suo ultimo album E io ci sto (1980).

  • Nella clip del brano del 1986 Land of Confusion della band rock inglese dei Genesis il Papa compare, come caricatura nelle fattezze di pupazzo che suona una chitarra elettrica.

  • "Un uomo venuto da molto lontano, negli occhi il ricordo dei campi di grano, il vento di Auschwitz portava nel cuore e intanto scriveva poesie d'amore, amore che nasce dentro il cuore dell'uomo per ogni altro uomo". Sono i primi versi della canzone Un uomo venuto da lontano, scritta da Amedeo Minghi e Marcello Marrocchi ed interpretata dal cantautore romano Amedeo Minghi. Il brano è stato cantato per la prima volta nel 1995, nella sala Nervi davanti al pontefice e pubblicato per la prima volta nel disco Decenni di Amedeo Minghi nel 1998. Il CD contiene anche un video con le immagini del Papa.


  • Sulla tua bianca tomba, poesia composta dal giovane Karol in memoria della prematura scomparsa della madre Emilia nel 1929. Musica di Sergio Militello per mezzosoprano, quartetto d'archi, arpa e organo. Il brano è stato eseguito per la prima volta nel 1997 in occasione del 1º Concorso nazionale di Composizione di Musica Sacra "M.Amati".


  • Non temere (Don't be afraid), (2007), di Roberto Bignoli, su musica di Nico Fortarezza.


  • Non abbiate paura, (2011), con musica di Giorgio Mantovan su testo di Francesco Fiumanò. Il brano, interpretato da Matteo Setti, riprende le parole con le quali il pontefice si presentò al mondo il giorno della sua elezione[124].


  • Tu Es Christus (2011), raccolta di composizioni musicali con la partecipazione di Andrea Bocelli, Plácido Domingo[125] ed altri artisti internazionali. Gli autori/compositori dell'opera sono Simon Boswell, Nando Bonini e Stefano Mainetti.



Musical |




  • Non abbiate paura, di Giuseppe Spedicato, portato in scena nel 2010 con regia di Gianluca Ferrato. L'opera presenta la vita di Giovanni Paolo II a partire dalla sua giovinezza in Polonia e propone un filo conduttore nel legame con il mondo dei giovani[126].


  • Wojtyła Generation, di Raffaele Avallone, presentato per la prima volta durante la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. L'opera musicale aveva precedentemente esordito nel 2009 in Polonia sotto forma di concerto[127].



Fumetti |


La prima citazione di Giovanni Paolo II nel mondo del fumetto risale al 1979, quando Francesco Pescador disegna, su testi di Giò Signori, le 95 pagine in bianco e nero di Papa Wojtyła. Storia di una vita, che ripercorre la vita del Papa a partire dalla sua infanzia in Polonia. Nello stesso anno è quindi Guido Buzzelli a realizzare Wojtyła, 116 strisce quotidiane pubblicate sul quotidiano L'Occhio.


Negli Stati Uniti è invece la Marvel Comics a produrre il comic book The life of Pope John Paul II, con disegni di John Tartaglione e Joe Sinnot su testi di Steven Grant. L'opera, che si sofferma in particolar modo sulla giovinezza del Papa, è pensata per il mercato americano e viene pubblicata in Italia nel 1983.


Segue quindi il fumetto argentino Vida Y obra del Papa Juan Pablo II, disegnato da Enrique Breccia e tradotto in Italia nel 1984.


Sergio Toppi realizza, su testi di Nino Pagot, il volume a fumetti Karol Wojtyła. Il Papa del terzo millennio[128], originariamente pubblicato nel 2000 sulle pagine del settimanale Il Giornalino. Lo spunto narrativo è qui offerto da un nonno polacco che racconta ai nipoti alcuni momenti della vita del Papa.


Negli anni successivi viene pubblicato in Francia Avec Jean Paul II, due albi di 40 pagine di Guy Lehideux (testi) e Dominique Bar (disegni), che vengono presto tradotti e diffusi anche in Polonia.


La linea chiara caratterizza il volume La vita di Giovanni Paolo II a fumetti realizzato nel 2005 da Alessandro Mainardi e Werner Maresta. Nel 2011 viene quindi pubblicato Giovanni Paolo II, il papa dal cuore giovane con disegni di Andrea Lucci e Antonio Scricco su testi di Luigi Mezzadri e sceneggiatura di Giuliano Rossi.


Le opere a fumetti su Giovanni Paolo II sono state più volte raccolte, a partire dal 2000, nella mostra Un Papa a quadretti. I giorni e le opere di Karol Wojtyła a fumetti[129].



Ascendenza |




























Papa Giovanni Paolo II

Padre:
Karol Wojtyła

Nonno paterno:
Maciej Wojtyła

Bisnonno paterno:
Franciszek Wojtyła

Bisnonna paterna:
Franciszka Galuszka

Nonna paterna:
Anna Przeczek

Bisnonno paterno:
Franciszek Przeczek

Bisnonna paterna:
Maria Hess

Madre:
Emilia Kaczorowska

Nonno materno:
Feliks Kaczorowski

Bisnonno materno:
Mikolaj Kaczorowski

Bisnonna materna:
Urszula Malinowska

Nonna materna:
Maria Anna Scholz

Bisnonno materno:
Jan Scholz

Bisnonna materna:
Zuzanna Rybicka



Onorificenze |



Onorificenze della Santa Sede |











Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo











Gran Maestro dell'Ordine dello Speron d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine dello Speron d'Oro











Gran Maestro dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Piano











Gran Maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno











Gran Maestro dell'Ordine di San Silvestro Papa - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di San Silvestro Papa



Onorificenze polacche |











Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca
— 3 maggio 1993










Cavaliere dell'Ordine dell'Ecce Homo - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Ecce Homo











Medaglia Missio Reconciliationis - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Missio Reconciliationis











Cavaliere dell'Ordine del Sorriso - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Sorriso
— 28 marzo 1984


Onorificenze italiane |



  • Cittadino onorario di Roma

  • Cittadino onorario di Cassino

  • Cittadino onorario di Alatri

  • Cittadino onorario di San Giovanni Incarico



Altre onorificenze |











Capitano della Caccia dell'Ordine della Caccia al bufalo (Manitoba) - nastrino per uniforme ordinaria
Capitano della Caccia dell'Ordine della Caccia al bufalo (Manitoba)
«Arcivescovo Metropolita di Cracovia, in occasione della sua visita al Congresso canadese polacco a Winnipeg, 1969.»
— 7 settembre 1969[130]










Collare d'oro dell'Ordine olimpico (CIO) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare d'oro dell'Ordine olimpico (CIO)
— 1981










Medaglia d'oro del Congresso (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro del Congresso (Stati Uniti)
— 27 luglio 2000










Premio Carlo Magno straordinario (Aquisgrana,Germania) - nastrino per uniforme ordinaria
Premio Carlo Magno straordinario (Aquisgrana,Germania)
— 24 marzo 2004










Medaglia Presidenziale della Libertà (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Presidenziale della Libertà (Stati Uniti)
— 4 giugno 2004


Altri riconoscimenti |



  • Nel 1994 ha ricevuto il premio come Uomo dell'anno dalla rivista statunitense Time[131].

  • Giovanni Paolo II è stato inserito tra le 10 persone del XX secolo più ammirate del mondo secondo la classifica Citizen stilata dalla società Gallup.

  • In nome della sua passione per il calcio in età giovanile, quando giocava nel ruolo di portiere, fu insignito della nomina di membro onorario del Barcellona nel 1982[132] e dello Schalke 04.



Note |




  1. ^ Il motto apostolico (in italiano: «Tutto tuo») venne estrapolato dal pontefice dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine (1712) di Luigi Maria Grignion de Montfort: «Tuus totus ego sum, et omnia mea tua sunt» («Sono tutto tuo, e tutto ciò che possiedo appartiene a te»).


  2. ^ Światowe Dni Młodzieży - Patroni Archiviato il 28 aprile 2014 in Internet Archive.


  3. ^ Św. Jan Paweł II patronem rodzin


  4. ^ TV2000: fatto citato durante la cerimonia di beatificazione.


  5. ^ La Repubblica: Wojtyła fu beatificato il 1º maggio 2011. Papa firma decreto che riconosce il miracolo.


  6. ^ Dati ufficiali sul sito del Vaticano. I dati sono aggiornati al 5 gennaio 2005, dopo tale data non risulta nessuna beatificazione o canonizzazione.


  7. ^ Vittorio Messori, La notte dolorosa dell'«Atleta di Dio», Corriere della Sera. URL consultato il 5 ottobre 2013.


  8. ^ Sergio Luzzatto, I due corpi del Papa, Corriere della Sera. URL consultato il 5 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016 Il valore del parametro dataarchivio non combacia con la data decodificata dall'URL: 1º gennaio 2016 (aiuto)).


  9. ^ Il Cai onora il pontefice che amava la montagna, Annibale Salsa, CAI, 4 aprile 2005


  10. ^ Secondo la consuetudine polacca di nomignoli vezzeggiativi. Lolek è un diminutivo di Karol.


  11. ^ Paweł Zuchniewicz, "Giovanni Paolo II", Paoline Editoriale Libri, Milano, 2005, p. 19


  12. ^ Sua Santità Giovanni Paolo II breve biografia


  13. ^ David Yallop, The Power and the Glory: Inside the Dark Heart of Pope John Paul II's Vatican, p. 6


  14. ^ Periodico La domenica, numero 1 2014, Alba (CN).


  15. ^ Roberto de Mattei, Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Torino 2010, p. 395


  16. ^ Roberto de Mattei, Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Torino 2010, pp. 471-475


  17. ^ Oriana Fallaci, Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse, Rizzoli, Milano, 2004.


  18. ^ Wojtyła voleva chiamarsi Stanislao I Archiviato il 1º dicembre 2008 in Internet Archive.


  19. ^ UDIENZA GENERALE Mercoledì, 22 agosto 1979


  20. ^ Primo saluto e prima benedizione ai fedeli, vatican.va. URL consultato il 21 aprile 2014.


  21. ^ ab Omelia di Giovanni Paolo II per l'inizio del Pontificato. Santa Sede, 22 ottobre 1978.


  22. ^ Documentazione sull'erezione dell'Opus Dei come prelatura personale


  23. ^ Al capezzale dei papi e dei re, Accademia Romana di Chirurgia.


  24. ^ (EN) Stasi Files Implicate KGB in Pope Shooting, DW-World.de. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  25. ^ Lettere e memoriali di Vincenzo Calcara (parte 2)


  26. ^ Il messaggio di Fatima, Congregazione per la dottrina della fede. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  27. ^ Pope John Paul 'wounded' in 1982, BBC News.


  28. ^ Copia archiviata (RealMedia), su 62.77.60.84. URL consultato il 15 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).


  29. ^ Repubblica.it/esteri: Il Papa saluta i preti di Roma "Damose da fa', volemose bbene"


  30. ^ Ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per il Clero, Libreria Editrice Vaticana.


  31. ^ 20 anni fa il grido di Giovanni Paolo II alla mafia: convertitevi, verrà il giudizio di Dio, Radio Vaticana, url consultato il 14 febbraio 2014


  32. ^ Periodico La domenica, numero 1 2014, Alba (CN)


  33. ^ L'Osservatore Romano


  34. ^ Luigi Accattoli, «Il Papa è morente». «No, è forte e lucido», in Corriere della Sera, 3 ottobre 2003 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016 Il valore del parametro dataarchivio non combacia con la data decodificata dall'URL: 1º gennaio 2016 (aiuto)).


  35. ^ Quando Wojtyła voleva dimettersi, in Famiglia Cristiana, 31 gennaio 2010.


  36. ^ Luigi Accattoli, Ratzinger, Sodano, Sandri: le «stampelle» del pontefice malato, in Corriere della Sera, 23 ottobre 2003 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016 Il valore del parametro dataarchivio non combacia con la data decodificata dall'URL: 1º gennaio 2016 (aiuto)).


  37. ^ Si è spento serenamente."Amen" l'ultima parola, Repubblica 3 aprile 2005.


  38. ^ Il Messaggero Papa Wojtyła santo: i «miracoli» sotto la lente del Vaticano, 2 aprile 2012.


  39. ^ Corriere della Sera, Papa, preghiere e applausi per l'ultimo addio, 8 aprile 2005.


  40. ^ World mourns Pope at Rome funeral, BBC News; Rome célèbre les funérailles de Jean Paul II, Le Monde online.


  41. ^ «Il più partecipato e sentito funerale della storia» ("Santo, santo": l'ultimo abbraccio della folla, Corriere della Sera); «il più grande funerale di un Papa nei duemila anni di storia di questo ufficio»(John Paul II: The Funeral; Pope Is Buried, Mourned by the Mighty and the Ordinary, New York Times) Il sindaco di Roma Walter Veltroni lo definì «il più grande evento della storia» (I funerali del Papa, la Repubblica).


  42. ^ Roma il giorno dopo, la Repubblica.


  43. ^ Pope John Paul II buried in Vatican crypt Archiviato il 16 marzo 2008 in Internet Archive., CNN; Reporters' log: Pope's funeral, BBC News; Funerali del Papa. Le esequie dureranno tre ore. Due milioni di pellegrini. Domani San Pietro apre alle 6, RaiNews24, Diciotto ore per vedere il Papa – Il prefetto: "Saranno 4 milioni", la Repubblica.


  44. ^ Informazioni utili sull'assistenza ai fedeli che interverranno alle esequie del Santo Padre Giovanni Paolo II Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive., sito web della Protezione Civile.


  45. ^ Testo del testamento in italiano, su vatican.va.


  46. ^ Testo del testamento in polacco, su opoka.org.pl.


  47. ^ Franco Bucarelli, articolo sul Corriere della Sera.


  48. ^ Promulgazione di decreti della Congregazione delle Cause dei Santi, in Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 19 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2009).


  49. ^ Giovanni Paolo II e Pio XII: i due papi insieme verso gli altari, in Corriere della Sera, 19 dicembre 2009.


  50. ^ "L'Osservatore Romano", Celerità e rigore nella causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, 16 gennaio 2011 url consultato il 9 febbraio 2011. Cfr. anche "La Stampa", Toaff:"Riconoscimento a un grande papa", del 15 gennaio 2011, [1], url consultato il 9 febbraio 2011


  51. ^ Vedi articolo del 28/03/2007 del quotidiano cattolico francese La Croix.


  52. ^ Wojtyła: sarà beatificato il primo maggio. L'annuncio del Vaticano, in ANSA, 14 gennaio 2011. URL consultato il 14 gennaio 2011.


  53. ^ Wojtyła beatificato il primo maggio 2011. Papa firma decreto che riconosce il miracolo, in La Repubblica, 14 gennaio 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.


  54. ^ Wojtyła beato, folla immensa a San Pietro. Papa: Un gigante, la sua santità aleggiava, in La Repubblica, 1º maggio 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.


  55. ^ Concistoro per il voto sulle cause di canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Sala Stampa della Santa Sede, 30 settembre 2013. URL consultato il 30 settembre 2013.


  56. ^ Canonizzazione, oltre un milione fedeli


  57. ^ Saranno in tutto due miliardi le persone pronte a seguire l'evento in tutto il mondo


  58. ^ Maxischermi nelle città per vedere la canonizzazione


  59. ^ Canonizzazione Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII: Diretta tv e cinema aperti


  60. ^ Sony Digital Cinema, la tecnologia 4K alla cerimonia di canonizzazione – Digital-Sat


  61. ^ Da www.vaticaninsider.it del 15 aprile 2014


  62. ^ Da www.vaticaninsider.it del 29 aprile 2014


  63. ^ due francobolli per la canonizzazione di giovanni xxiii e giovanni paolo, Venezia today. URL consultato il 22 agosto 2018.


  64. ^ J. Ratzinger s Fan Club attualmente chiuso Archiviato il 14 marzo 2011 in Internet Archive.


  65. ^ La «Lettera» sulla cura pastorale delle persone omossessuali Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.


  66. ^ Discorso del santo padre Giovanni Paolo II alle religiose, Santa Sede. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  67. ^
    Mulieris Dignitatem Lettera apostolica del sommo pontefice Giovanni Paolo II sulla dignità e vocazione della donna nell'anno mariano



  68. ^ Lettera apostolica Ordinatio Sacerdotalis del papa Giovanni Paolo II ai vescovi della chiesa cattolica sull'ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini, Santa Sede. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  69. ^ Discorso di Giovanni Paolo II al clero di Roma, Santa Sede, 9 novembre 1978. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  70. ^ Esortazione apostolica Familiaris Consortio di sua santità Giovanni Paolo II all'episcopato al clero e ai fedeli di tutta la chiesa cattolica circa i compiti della famiglia cristiana nel mondo di oggi, Santa Sede. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  71. ^ GIOVANNI PAOLO II 'ANCHE LE BESTIE HANNO UN' ANIMA COME GLI UOMINI' - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 6 aprile 2017.


  72. ^ 10 gennaio 1990 | Giovanni Paolo II, su w2.vatican.va. URL consultato il 26 febbraio 2018.


  73. ^ Lettera apostolica Laetamur Magnopere, Santa Sede. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  74. ^ Catechismo della Chiesa cattolica, su vatican.va. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  75. ^ Giovanna Motta, La Moda contiene la Storia e ce la racconta puntualmente, Edizioni Nuova Cultura, 2015, p. 190, ISBN 9788868124717.


  76. ^ Lettera apostolica Spiritus et Sponsa del sommo pontefice Giovanni Paolo II nel XI anniversario della costituzione sacrosanctum concilium sulla sacra liturgia, Santa Sede. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  77. ^ Padre Pio, Pope Benedict: Soul Mates? (25-4-2008).


  78. ^ Karol Wojtyla raccontato dalla sua amica Wanda Poltawska, su LaStampa.it. URL consultato il 6 aprile 2017.


  79. ^ Papa Wojtyla, pubblico lo scambio di lettere con la filosofa americana Anna-Teresa: "Più che amici, ma meno che amanti", su Il Fatto Quotidiano, 15 febbraio 2016. URL consultato il 6 aprile 2017.


  80. ^ Padre Pio e Karol Wojtyla, storia di un legame speciale, su www.adnkronos.com. URL consultato il 6 aprile 2017.


  81. ^ Rai Storia, La beatificazione di Padre Pio, in Rai Storia. URL consultato il 6 aprile 2017.


  82. ^ 16 giugno 2002, Canonizzazione di Padre Pio da Pietrelcina | Giovanni Paolo II, su w2.vatican.va. URL consultato il 6 aprile 2017.


  83. ^ Cf. I Viaggi di Giovanni Paolo II – Dati Globali. Archiviato il 9 agosto 2010 in Internet Archive.


  84. ^ Stanisław Dziwisz; Gian Franco Svidercoschi. Una vita con Karol. Rcs Libri e Libreria Editrice Vaticana, 2007, pp. 77-78-79-80.


  85. ^ Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni Cultura della Pace, Firenze, 1988, p. 6.


  86. ^ (EN) Statement on the 25th Anniversary of Pope John Paul II's Papacy, Anti-Defamation League. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  87. ^ Congregazione per la Dottrina della Fede - Cathopedia, l'enciclopedia cattolica, su it.cathopedia.org. URL consultato il 6 aprile 2017.


  88. ^ Giovanni Paolo II: Discorso ad Atene del 4 maggio 2001 *


  89. ^ We condemn all recourse to violence, proselytism and fanaticism in the name of religion … We shall do everything in our power, so that the Christian roots of Europe and its Christian soul may be preserved inviolate in Common Declaration of pope John Paul II and his beatitude Christodoulos, archibishop of Athens and all Greece, before the Bema of St. Paul, the Apostle to the nations


  90. ^ Antonio Maccioni, "Pavel Aleksandrovič Florenskij. Note in margine all'ultima ricezione italiana", eSamizdat, 2007, V (1-2), pp. 471-478 [2]


  91. ^ «Possa questo giorno segnare un nuovo inizio nello sforzo comune di seguire Cristo, il suo Vangelo, la sua legge d'amore, il suo anelito supremo all'unità dei credenti in Lui.». Discorso di Giovanni Paolo II in occasione della visita nella Repubblica Ceca – Servizio di preghiera in onore di Sant'Adalberto (27 aprile 1997) sul sito della Santa Sede.


  92. ^ Il pontefice indica fra i segni «che possono opportunamente servire a vivere con maggiore intensità l'insigne grazia del Giubileo» la purificazione della memoria, la quale richiede «un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di cristiani» e si fonda sulla convinzione che «per quel legame che, nel corpo mistico, ci unisce gli uni agli altri, tutti noi, pur non avendone responsabilità personale e senza sostituirci al giudizio di Dio, che solo conosce i cuori, portiamo il peso degli errori e delle colpe di chi ci ha preceduto». Aggiunge, poi, che «i cristiani sono invitati a farsi carico, davanti a Dio e agli uomini offesi dai loro comportamenti, delle mancanze da loro commesse», il Papa conclude: «Lo facciano senza nulla chiedere in cambio, forti solo dell'"amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori" (Rm 5,5)». (Memoria e riconciliazione).


  93. ^ «Il Santo Padre non le ha condannate, né ha chiesto scusa per esse». Da Thomas F. Madden, La vera storia delle Crociate Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive., 24 ottobre 2004, in zenit.org.


  94. ^ Curzio Maltese, Scandali, affari e misteri – tutti i segreti dello Ior, in La Repubblica, 26 gennaio 2008. URL consultato il 30 agosto 2008.


  95. ^ "Non uccidere". La chiesa contro la pena di morte, su LaStampa.it. URL consultato il 6 aprile 2017.


  96. ^ la Repubblica/cronaca: Il Papa: 'Cancellate il debito dei paesi poveri', su www.repubblica.it. URL consultato il 6 aprile 2017.


  97. ^ Giovanni Paolo II: «Madre Teresa nel toccare i corpi deperiti dei poveri toccava il corpo di Cristo», in Tempi.it. URL consultato il 6 aprile 2017.


  98. ^ ab In una lettera del 5 giugno 1982 pubblicata nel libro di Ferruccio Pinotti Poteri forti (Bur, 2005), Roberto Calvi scriveva a Giovanni Paolo II: «Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti dello IOR, comprese le malefatte di Sindona...; sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell'Est e dell'Ovest...; sono stato io in tutto il Centro-Sudamerica che ho coordinato la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l'espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato...»


  99. ^ Massimo Gaggi, La morte di Paul Marcinkus «banchiere di Dio» in esilio, in Corriere della Sera, 22 febbraio 2006. URL consultato il 14 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016 Il valore del parametro dataarchivio non combacia con la data decodificata dall'URL: 1º gennaio 2016 (aiuto)).


  100. ^ (EN) Gorbachev: Pope was 'example to all of us, CNN.COM. URL consultato il 23 gennaio 2007.


  101. ^ Il Parlamento approva l'indulto, Tgcom, 30 luglio 2006. URL consultato il 30 aprile 2010.


  102. ^ Giovanni Mastrobuoni e Alessandro Barbarino, Crimini e misfatti a un anno dall'indulto Archiviato il 14 maggio 2008 in Internet Archive., Lavoce.info, 4 settembre 2007.


  103. ^ Discorso di Giovanni Paolo II alla Regione Lazio, comune e provincia di Roma (giovedì, 13 gennaio 2005).


  104. ^ (EN) Pope enters Pinochet row, in BBC News, 19 febbraio 1999. URL consultato il 22 maggio 2008.


  105. ^
    (ES) Madri di Plaza de Mayo, La dictadura,la impunidad. URL consultato il 22 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2008).
    (ES) Madri di Plaza de Mayo, Relaciones de la jerarquía eclesiástica con los gobiernos de Alfonsín y de Menem. URL consultato il 22 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2008).



  106. ^ Hans Küng, Wojtyła, il Papa che ha fallito, Corriere della sera, 2 gennaio 2006. URL consultato il 21 luglio 2011.


  107. ^ John Allen L. jr., Opus Dei. La vera storia. I segreti della forza più controversa della Chiesa Cattolica, Newton Compton Editori, 2007


  108. ^ * (EN) Il caso dell'arcivescovo Stepinac

    • La santificazione di un assassino, in Umanità Nova, nº 30, 11 ottobre 1998. URL consultato il 21 luglio 2011.


    • Santo o criminale? (critiche dei nazionalisti serbi)


    • Una voce fuori dal coro all'interno della stampa cattolica Archiviato il 16 maggio 2008 in Internet Archive. (critiche di Noi Siamo Chiesa)

    • Costante Mulas Corraine, Beati i criminali di guerra, la verità sui fatti serbo-croati negli anni quaranta, UAAR. URL consultato il 21 luglio 2011.




  109. ^ Ferrucco Pinotti, Poteri forti, BUR, 2005.


  110. ^ Wojtyła segreto – Ferruccio Pinotti, Giacomo Galeazzi – Chiarelettere


  111. ^ Ferruccio Pinotti & Giacomo Galeazzi, Lo Ior e Wojtyła: l'altro volto del Papa beato, su tg24.sky.it, 30 aprile 2011. URL consultato il 21 luglio 2011. tratto da Ferruccio Pinotti & Giacomo Galeazzi, Wojtyła Segreto, Chiarelettere editore, p. 315.


  112. ^ Lucien Gregoire, Murder In The Vatican: The Revolutionary Life Of John Paul And The CIA, Opus Dei And The 1978 Murders, 2008, pp. 343 e sgg..


  113. ^ Roma Termini, su grandistazioni.it.


  114. ^ Giuseppe Molinari, Erezione del Santuario diocesano "Beato Giovanni Paolo II" (JPG)
    [collegamento interrotto], su santuariodelpapa.it, 18 maggio 2011. URL consultato il 16 maggio 2012.



  115. ^ (EN) Belle Piccio, A Papal Tower in the Philippines?, su Choose Philippines, http://www.choosephilippines.com/, 25 aprile 2013. URL consultato il 29 maggio 2015.


  116. ^ Giovanni Paolo II. Quella parte di anima chiamata corpo puntata de La Storia siamo noi dedicata a Giovanni Paolo II


  117. ^ (EN) Scheda di Vows of Silence: El Legionario de Cristo su Internet Movie Database


  118. ^ Vows of silence (El Legionario de Cristo)


  119. ^ Il pap'occhio su MyMovies.


  120. ^ Have no fear: the life of John Paul II su Internet Movie Database.


  121. ^ (ES) El baño del Papa


  122. ^ El baño del Papa su MyMovies.


  123. ^ Wojtyła Disco Dance, discogs.com. URL consultato il 20 agosto 2013.


  124. ^ Una canzone dedicata a Giovanni Paolo II, Corriere della Sera, 29 aprile 2011


  125. ^ Adnkronos, Musica: 'Tu es Christus', nuovo cd con voce di Wojtyła e Bocelli-Domingo, 29 marzo 2011.


  126. ^ «Non abbiate paura» il musical dedicato a Giovanni Paolo II, Corriere della Sera, 7 giugno 2010


  127. ^ Wojtyła Generation Love Rock, La Stampa, 11 aprile 2012, url consultato il 28 febbraio 2014.


  128. ^ Fumetto: Karol Wojtyła, il Papa del Terzo Millennio Archiviato il 19 gennaio 2011 in Internet Archive.


  129. ^ Per approfondimenti sulle rappresentazioni di Giovanni Paolo II a fumetti, cfr. Il Papa a quadretti, al Palalottomatica i fumetti dedicati a Giovanni Paolo II, la Repubblica, 20 aprile 2005, e Giovanni Paolo II: un Papa a fumetti Archiviato il 6 dicembre 2011 in Internet Archive., G-web


  130. ^ Elenco degli insigniti, su mhs.mb.ca.


  131. ^ Pope John Paul II: 1994, Time


  132. ^ Discorso di Giovanni Paolo II alla delegazione del "Futbol Club Barcelona", 14 maggio 1999.



Bibliografia |



Opere di Giovanni Paolo II |






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Letteratura su Giovanni Paolo II |






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Voci correlate |



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  • (EN) Papa Giovanni Paolo II, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • (DEEN) Papa Giovanni Paolo II, su filmportal.de. Modifica su Wikidata


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  • (EN) Papa Giovanni Paolo II, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata


  • Papa Giovanni Paolo II, su Santi beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata


  • (EN) Papa Giovanni Paolo II, su Find a Grave. Modifica su Wikidata


  • (EN) Papa Giovanni Paolo II, su Goodreads. Modifica su Wikidata


  • (EN) Papa Giovanni Paolo II, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • Papa Giovanni Paolo II, su giovannipaolosecondo.rai.it (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2007).

  • Papa Giovanni Paolo II, su karol-wojtyla.org.

  • (EN) Analisi di testi con concordanze e liste di frequenza, su intratext.com.

  • 1978-2005 - Ioannes Paulus II, su documentacatholicaomnia.eu.

  • Santuario San Giovanni Paolo II, su santuariodelpapa.it.



Successioni |








































































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