Teologia morale




La teologia morale è una disciplina di studi sviluppatasi principalmente in ambito cristiano e che, secondo la sua definizione essenziale (cioè "che ne chiarisce l'essenza"), è «la scienza procedente dalla divina rivelazione che ordina gli atti umani alla beatitudine soprannaturale»[1]. Si può parlare inoltre della teologia morale come della disciplina che considera le azioni dell'uomo alla luce della sua costituzione metafisica e della rivelazione divina.




Indice






  • 1 Le fonti della teologia morale


  • 2 Le branche della teologia morale


    • 2.1 La teologia morale fondamentale


    • 2.2 La teologia morale speciale




  • 3 Note


  • 4 Collegamenti esterni





Le fonti della teologia morale |


Pertanto le fonti principali da cui muove la teologia morale sono:



  • la divina rivelazione (nella sua duplice accezione di Sacra Scrittura e Tradizione, con riferimento alle grandi categorie teologiche quali alleanza, regno, sequela e alle prescrizioni etiche che da esse derivano);

  • la natura umana, intesa come natura metaphysica et absoluta hominis[2], nella quale sono incardinati alcuni precetti validi per tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, la cosiddetta legge naturale: non rubare, non uccidere, non dire falsa testimonianza, esiste Dio e ci assiste.



Le branche della teologia morale |


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}La teologia morale si divide in due parti: fondamentale e speciale.[senza fonte]



La teologia morale fondamentale |


La teologia morale fondamentale (confusa erroneamente con la teologia morale generale[senza fonte]) tratta dei principi primi della disciplina[non chiaro], comuni a tutte le questioni morali concrete. Vuole perciò sistematizzare[non chiaro] lo statuto epistemologico della disciplina (quale relazione con le altre branche della teologia, che principi cardine utilizzare nella sua riflessione, quali sono i riferimenti basilari per l'agire morale, come determinare il passaggio tra i riferimenti fondamentali e l'azione) e quale metodologia o paradigma utilizzare nella propria argomentazione e proposta contenutistica. La dicitura "fondamentale" si è accreditata soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II per sottolineare la riformulazione complessiva della teologia morale alla luce del decreto conciliare Optatam Totius 16,[senza fonte]marcando così il distanziamento dalla vecchia impostazione epistemologica che precedeva una "morale generale"[senza fonte], senza però chiarificare a sufficienza la fondazione (i presupposti dell'agire morale cristiano e il modo di argomentarli)[senza fonte].



La teologia morale speciale |


La teologia morale speciale tratta in maniera specifica dei vari temi morali. L'organizzazione del materiale dipende dall'architettura scelta:



  • alcuni impostano la morale sul Decalogo rivelato da Dio a Mosè sul monte Sinai

  • altri sul duplice precetto della carità (l'amore per Dio e l'amore per il prossimo)

  • altri, ancora, sulle virtù teologali e morali

  • altri, infine, accostano un trattato all'altro, riconoscendo l'impossibilità di un'architettura generale.


In genere si considerano discipline di teologia morale speciale la bioetica, la teologia dell'amore umano e la dottrina sociale della Chiesa.



Note |




  1. ^ Jacobus M.Ramirez, De hominis beatitudine, ed. Consejo Superior de Investigaciones Científicas, 1942.


  2. ^ definizione del teologo del XVI secolo Gabriel Vàsquez.



Collegamenti esterni |






  • (EN) Teologia morale, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • (EN) Moral Theology, su britannica.com. URL consultato il 14 marzo 2018.


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