Jurij Vladimirovič Andropov



















































































Jurij Vladimirovič Andropov
Ю́рий Влади́мирович Андро́пов

RIAN archive 101740 Yury Andropov, Chairman of KGB.jpg



Segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica
Durata mandato
12 novembre 1982 –
9 febbraio 1984
Predecessore

Leonid Brežnev
Successore

Konstantin Černenko


Presidente del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS
Durata mandato
16 giugno 1983 –
9 febbraio 1984
Predecessore

Vasilij Kuznecov
Successore

Vasilij Kuznecov

Deputato del Soviet delle Nazionalità del Soviet Supremo dell'URSS
Legislature
III

Circoscrizione

RSS Carelo-Finlandese

Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS
Legislature
VI, VII, VIII, IX, X

Circoscrizione

RSS Lettone (VI), RSS Estone (VII), Oblast' di Mosca (VIII, IX, X)

Presidente del Comitato per la Sicurezza dello Stato (KGB)
Durata mandato
18 maggio 1967 –
26 maggio 1982
Predecessore

Vladimir Efimovič Semičastnyj
Successore

Vitalij Vasil'evič Fedorčuk

Dati generali
Partito politico

Partito Comunista dell'Unione Sovietica
Firma

Firma di Jurij Vladimirovič Andropov Ю́рий Влади́мирович Андро́пов

Jurij Vladimirovič Andropov (in russo: Ю́рий Влади́мирович Андро́пов?; Nagutskoe, 15 giugno 1914 – Mosca, 9 febbraio 1984) è stato un politico sovietico, Segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 12 novembre 1982 alla morte.


Rispetto a Gorbačëv, egli fu certamente considerato più incline a riforme graduali; tuttavia, ci si domanda se sarebbe riuscito a riformare l'URSS in un modo tale da non provocarne l'eventuale distruzione. Il breve periodo che passò ai vertici, in gran parte segnato dalla sua malattia, lascia al dibattito poche indicazioni concrete circa l'ipotetica evoluzione di un suo eventuale governo di lunga durata[1].




Indice






  • 1 Vita


    • 1.1 Gli inizi


    • 1.2 Salita al potere


    • 1.3 Il suo lavoro


    • 1.4 Il decesso




  • 2 Giudizio storico


  • 3 Aneddoti e curiosità


  • 4 Onorificenze


    • 4.1 Onorificenze sovietiche


    • 4.2 Onorificenze straniere




  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Vita |


Il luogo di nascita e le notizie sulla famiglia sono incerti; probabilmente nacque a Nagutskoe, Gubernija di Stavropol' (Impero Russo), vicino a Stavropol' nella Russia Meridionale[2][3].



Gli inizi |


Suo padre, Vladimir Andropov, era ferroviere, mentre sua madre Evgenia Fainshtein (secondo altre fonti il cognome era Fleckenstein), figlia di un commerciante, era insegnante di musica. Le notizie sulla famiglia sono incerte. Secondo alcuni, Andropov era di famiglia ebraica per parte di entrambi i genitori e suo padre avrebbe cambiato il cognome da Liberman ad Andropov dopo il 1917[4][5], mentre altri sostengono che il padre era di origine greca[6]. Secondo altre fonti, la famiglia del padre apparteneva alla nobiltà cosacca, mentre la famiglia della madre era di origine tedesca, ma non ci sono riscontri per dire che fosse ebrea[7].


Frequentò per un breve periodo l'Istituto Tecnico per Trasporti Acquatici di Rybinsk; durante l'adolescenza perse entrambi i genitori e a 14 anni rimase orfano e fu costretto a cominciare a lavorare. Aderì al Komsomol nel 1930.


Si iscrisse al PCUS nel 1939 e fu segretario generale del Komsomol nella Repubblica Carelo-Finnica dal 1940 al 1944[8]. Durante la seconda guerra mondiale Andropov prese parte alle attività della guerriglia partigiana. Dopo la guerra, si spostò a Mosca, nel 1951, ed entrò nella segreteria del partito[8][9].


In seguito alla morte di Stalin, nel marzo 1953, Andropov venne degradato ed "esiliato" nell'ambasciata sovietica di Budapest da Georgij Malenkov, come ambasciatore dal 1954: qui giocò un ruolo importante nell'invasione sovietica dell'Ungheria del 1956[10].



Salita al potere |


Tornato a Mosca per guidare il Dipartimento per le Relazioni con le Nazioni Socialiste (1957-1967) venne promosso al segretariato del Comitato Centrale nel 1962, succedendo a Michail Suslov.


Nel 1967 lasciò questo incarico per diventare capo del KGB su raccomandazione di Michail Suslov e in seguito fu candidato membro al Politburo, divenendone membro effettivo nel 1973[11].


Il suo mandato di Direttore del KGB fu il più lungo della storia dell'agenzia di gestione dei servizi segreti sovietici; si dimise nel maggio 1982 quando fu promosso Segretario per succedere a Suslov e Segretario Responsabile per gli Affari Ideologici.


Due giorni dopo la morte di Brežnev (10 novembre 1982), Andropov venne a sorpresa nominato Segretario generale del PCUS, battendo Konstantin Černenko (il 12 novembre 1982): fu il primo capo del KGB a diventare Segretario Generale[12]. A questa carica aggiunse rapidamente quella di Presidente del Presidio del Soviet Supremo dell'URSS e Presidente del Consiglio di Difesa.


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}I suoi incontri con i politici occidentali furono visti con apprensione per via del suo ruolo nel KGB e in Ungheria.[non chiaro]



Il suo lavoro |


Durante il suo governo fece dei tentativi di migliorare l'economia e ridurre la corruzione; Andropov viene ricordato anche per la sua campagna anti-alcool e la lotta per migliorare la disciplina sul lavoro: entrambe le campagne vennero portate avanti con il tipico approccio amministrativo sovietico e una durezza che ricordavano vagamente l'epoca staliniana[13].


Durante il suo mandato Andropov si adoperò per migliorare l'economia dimezzando il management, ma senza modificare i principi socialisti. In contrasto con la politica di Breznev di evitare conflitti e scioglimenti combatté le violazioni all'interno del partito. Durante i suoi 15 mesi di mandato Andropov dimissionò 18 ministri, 37 segretari del Obkoms, Kraikoms e del Comitato centrale del PCUS[14]. Iniziarono inoltre processi ad alti funzionari del partito per fattispecie criminali. Inoltre per la prima volta furono resi pubblici i dati sulla crisi economica e sui progressi scientifici. In politica estera Andropov non ebbe il tempo di incidere molto, tuttavia continuò la guerra in Afghanistan[15].


Il suo governo fu anche segnato dal deterioramento dei rapporti con gli USA[16], a causa della forte presa di posizione antisovietica di Ronald Reagan, che vennero esacerbati dall'abbattimento da parte di caccia sovietici, di un aereo di linea coreano che si era smarrito nei cieli russi il 1º settembre 1983[17] e dallo schieramento in Europa dei missili Pershing americani[18]. La tensione durante quel periodo della Guerra Fredda aumentò quando il volo civile Korean Air KAL-007 fu abbattuto da aerei sovietici dell'URSS il giorno 1º settembre 1983.
Dopo questo attacco gli Stati Uniti schierarono i missili MGM-31 Pershing in Europa occidentale, in risposta ai missili Sovietici SS-20.


Le discussioni per diminuire le armi nucleari a medio raggio in Europa furono sospese dall'URSS nel novembre 1983. Uno dei suoi atti più notevoli durante la sua breve carriera di leader dell'URSS fu quello di rispondere a una lettera di una bambina americana, Samantha Smith, invitandola in Unione Sovietica. Ella è stata una conosciuta attivista pacifista fino alla sua molto prematura scomparsa. Durante il suo breve mandato di capo di Stato dell'URSS, per via del suo stato di salute non fece molte leggi e partecipò a pochi dibattiti.



Il decesso |


Andropov morì per insufficienza renale il 9 febbraio 1984 dopo molti mesi di malattia, il suo successore fu Konstantin Černenko.
Ebbe funerali di Stato e fu sepolto nella necropoli delle mura del Cremlino.
Sua moglie, Tatjana (morta nel 1991) fu sconvolta al punto che non partecipò alla processione. Ebbe un figlio: Igor' (morto nel giugno 2006) e due figlie: Irina e Tatjana.



Giudizio storico |


L'eredità di Andropov rimane oggetto di molto dibattito in Russia e altrove, sia tra gli studiosi sia nell'opinione pubblica. Rimane al centro dell'attenzione dei documentari televisivi, specialmente in occasione di importanti anniversari. Nonostante la linea dura impiegata in Ungheria e i numerosi intrighi ed esili di cui fu responsabile durante il suo lungo incarico a capo del KGB, viene visto da molti commentatori come un riformatore; essi citano il fatto che promosse Michail Gorbačëv lungo tutta la gerarchia del partito e venne considerato da molti come abbastanza tollerante, per essere un capo del KGB[13].


L'eredità di Andropov rimane oggetto di molti dibattiti ovunque in Russia e no, e fu al centro dell'attenzione dei media.
Essendo stato capo del KGB attrasse su di sé numerosi dissensi e critiche. Secondo il giornalista del Washington Post nonché corrispondente dall'URSS David Remnick, Andropov era "profondamente corrotto, una bestia".
Aleksander Jakovlev, consigliere di Michail Gorbačëv disse invece: "Tutti pensano che Andropov fosse il più pericoloso di tutti. Questo era in parte vero, in quanto era più astuto degli altri".



Aneddoti e curiosità |



  • Negli anni settanta H. Stuart Knight, capo dei Servizi Segreti degli Stati Uniti accompagnò il Presidente degli USA in visita a Mosca. Uno degli agenti della sicurezza di Breznev era una ragazza giovane e molto carina e Knight, scherzando, propose ad Andropov di scambiarla con uno dei suoi agenti. Il capo del KGB rispose, altrettanto scherzosamente, "Un agente e due Missili Polaris".

  • Sul controverso episodio dell'abbattimento del volo Korean Air KAL-007, il gruppo punk rock italiano CCCP Fedeli alla linea, ha dedicato una celebre canzone dal titolo Spara Jurij, dove Jurij era proprio Andropov.[19]

  • Dopo la sua morte, la città di Rybinsk assunse il nome di Andropov in suo onore.



Onorificenze |



Onorificenze sovietiche |











Eroe del Lavoro Socialista - nastrino per uniforme ordinaria
Eroe del Lavoro Socialista











Ordine di Lenin (4) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Lenin (4)











Ordine della Rivoluzione d'Ottobre - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Rivoluzione d'Ottobre











Ordine della Bandiera Rossa - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera Rossa











Ordine della Bandiera rossa del Lavoro (3) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera rossa del Lavoro (3)



Onorificenze straniere |











Ordine del Sole e della libertà (Afghanistan) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del Sole e della libertà (Afghanistan)



Note |




  1. ^ David Remnick, Lenin's Tomb: The Last Days of the Soviet Empire, New York; Random House, 1993, p. 191


  2. ^ John E. Jessup, An Encyclopedic Dictionary of Conflict and Conflict Resolution, 1945-1996, Westport, CT: Greenwood Press, p. 25. Solo gli iscritti al sito possono vedere il contenuto


  3. ^ Dennis Kavanagh, "Andropov, Yuri", Oxford University Press, 1998 p. 15. Solo gli iscritti al sito possono vedere il contenuto


  4. ^ The Andropov perestroika: a view from below


  5. ^
    USSR leader Andropov reportedly hid Jewish roots to advance in party[collegamento interrotto]



  6. ^ A bit of stuff on Yuri Andropov


  7. ^ Jew or not Jew: Yuri Andropov


  8. ^ ab "Biography of Yuri Andropov", Soviet Life, agosto 1983


  9. ^ БИОГРАФИЧЕСКИЙ УКАЗАТЕЛЬ


  10. ^ Christopher Andrew e Vasili Mitrokhin, The Mitrokhin Archive: The KGB in Europe and the West, Gardners Books, 2000, ISBN 0-14-028487-7: Andropov fu uno dei responsabili della decisione dell'URSS di invadere l'Ungheria nel 1956 a causa della Rivoluzione ungherese


  11. ^ Kramer, Mark, Breznev e l'Europa dell'Est, Storica : rivista quadrimestrale : VIII, 22, 2002, Roma : Viella, 2002.


  12. ^ The Andropov Hoax, The New Republic, 7 febbraio 1983


  13. ^ ab Silvio Pons e Robert Service (a cura di), A Dictionary of 20th Century Communism, Princeton University Press, 2010


  14. ^ Zaslavsky, Victor, Dibattito, Ventunesimo secolo : rivista di studi sulle transizioni. LUGLIO, 2006, Roma : [poi] Soveria Mannelli : Luiss University Press ; Rubbettino, 2006.


  15. ^ Jack F. Matlock Jr, Reagan and Gorbachev: How the Cold War Ended. New York: Random House, 2005, pp. 41–46. ISBN 0-8129-7489-1; Giandomenico Picco, Afghanistan : la necessità di nuovi leaders?, Futuribili : 1 2, 2011.


  16. ^ Julij A. Kwizinskij, Vor dem Sturm: Erinnerungen eines Diplomaten, Berlin: Siedler Verlag, 1983. ISBN 978-3-88680-464-1


  17. ^ Richard William Johnson, Shootdown: Flight 007 and the American Connection, Viking, 1986, p. 6


  18. ^ Hundreds of Thousands Protest Missiles in Europe : Urge U.S. to Match Soviet Halt, Los Angeles Times, 8 aprile 1985


  19. ^ Intervista a Massimiliano Zamboni dal sito RudePravda



Bibliografia |




  • Yuri Andropov: A Secret Passage into the Kremlin, Vladimir & Klepikova, Elena Solovyov, MacMillan Publishing Company, 1983.


  • The Andropov File: The Life and Ideas of Yuri V. Andropov, General Secretary of the Communist Party of the Soviet Union, Martin Ebon, McGraw-Hill Companies, 1983.



Voci correlate |



  • Unione Sovietica

  • Russia

  • Comunismo



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |


Jurij Vladimirovič Andropov, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.


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