Francesco Saverio
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San Francesco Saverio | |
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San Francesco Saverio in un dipinto di Bartolomé Esteban Murillo | |
Presbitero | |
Nascita | Javier (Navarra), 7 aprile 1506 |
Morte | Isola di Sancian, 3 dicembre 1552 |
Venerato da | Chiesa cattolica, Comunione anglicana e chiesa luterana |
Beatificazione | 25 ottobre 1619 da Papa Paolo V |
Canonizzazione | 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV |
Santuario principale | Chiesa del Bom Jesus di Goa |
Ricorrenza | 3 dicembre |
Patrono di | Australia, Cina, Giappone, India, Nuova Zelanda, missioni, missionari, marinai, cause di difficile risoluzione |
Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de Javier, comunemente noto con il nome italianizzato in Francesco Saverio (Javier, 7 aprile 1506 – Isola di Sancian, 3 dicembre 1552), è stato un gesuita e missionario spagnolo, proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV. Fu un pioniere della diffusione del cristianesimo in Asia. Nel 1927 la Chiesa cattolica lo ha proclamato Patrono delle missioni.
Indice
1 Biografia
2 Il culto
3 Note
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
Biografia |
Era nato in una famiglia nobile di Javier (in Navarra). I beni della famiglia erano stati confiscati da Ferdinando il Cattolico dopo la vittoria sugli autonomisti navarrini filofrancesi. Per sfuggire alla sconfitta e alla miseria si rifugiò quindi in Francia, e andò a studiare teologia alla Sorbona dove, dopo il primo triennio, divenne maestro.
Nel suo stesso collegio di Santa Barbara arrivò Ignazio di Loyola che oltre ad essere uno dei suoi più grandi amici (furono proclamati santi insieme) ne riconobbe immediatamente il temperamento combattivo ed ardente e decise di conquistarlo alla propria causa. Nello stesso collegio studiava anche Pierre Favre (1506-1546). Con Javier e Favre Ignazio fece i primi voti da cui sarebbe poi nata la Compagnia di Gesù, nella chiesa di Saint Pierre di Montmartre, il 15 agosto 1534. I voti erano: povertà, castità, obbedienza e pellegrinaggio in Terrasanta; se non fossero riusciti a partire sarebbero andati a Roma per mettersi a disposizione del Papa.
Non riuscendo a partire da Venezia, i nuovi gesuiti cominciarono con l'adempiere l'ultima parte dell'impegno, e papa Paolo III finanziò il loro viaggio. A Roma Francesco Saverio fu ordinato sacerdote nel 1537, e qui i primi gesuiti aggiunsero ai tre voti tradizionali di povertà, castità e obbedienza, il quarto e distintivo: l'obbedienza al papa.
Nel 1540, Giovanni III del Portogallo chiese a Papa Paolo III di inviare missionari ad evangelizzare i popoli delle nuove colonie nelle Indie orientali.
Francesco Saverio, indicato da Ignazio, partì nel marzo del 1541. Per le Indie si partiva da Lisbona, e il viaggio del nuovo missionario durò più di un anno: arrivò a Goa nel maggio dell'anno successivo, spingendosi poi fino a Taiwan. La tradizione vuole che egli abbia portato la propria attività missionaria fino alle Filippine, ma di questo viaggio mancano i riscontri.
Nel 1545 partì per la penisola di Malacca, in Malaysia, dove incontrò alcuni giapponesi che gli proposero di estendere l'evangelizzazione al Giappone, dove pure arrivò nell'agosto 1549 a Kagoshima. Là capì l'importanza della Cina, dove poi si diresse: ma, ammalatosi durante il viaggio dalla Malacca all'isola di Sancian, morì nel 1552. Il suo corpo fu portato a Goa, dove si trova oggi nella chiesa del Bom Jesus.
Il culto |
Fu sepolto nella chiesa dei Gesuiti di Goa. Una sua reliquia (il braccio destro) fu inviata a Roma, dove si conserva, dal 1614, in un reliquiario della Chiesa del Gesù, chiesa madre dell'ordine.
Altre parti del corpo del santo sono state asportate nel corso del tempo ad opera di fedeli interessati al possesso delle reliquie.
Una piccola parte delle reliquie è oggi conservata anche nella pietra sacra dell'altare della chiesa parrocchiale di San Francesco Saverio alla Garbatella, antico quartiere di Roma.
Fu canonizzato con Ignazio di Loyola da papa Gregorio XV il 12 marzo 1622.
La Chiesa cattolica ne celebra la festa liturgica il 3 dicembre e lo considera patrono delle missioni. Si usa celebrare in suo onore, a partire dal 4 marzo una particolare novena detta "della grazia" perché legata alla prodigiosa guarigione avvenuta per intercessione del santo nel 1636 a beneficio di un giovane padre gesuita, Marcello Mastrilli, moribondo dopo un grave incidente. Per questo è venerato anche come grande taumaturgo specie in casi di difficile soluzione.
Alla sua figura si richiama la congregazione laicale dei Fratelli di San Francesco Saverio (Fratelli Saveriani). Santa Francesca Saverio Cabrini decise di chiamarsi in questo modo, aggiungendo al proprio nome di battesimo quello di "Saverio", in onore del santo, quando pronunciò i voti religiosi dopo aver fondato le Suore missionarie del Sacro Cuore. Come Francesco Saverio, anche lei voleva dedicarsi all'evangelizzazione dell'Estremo Oriente[1] ma poi divenne missionaria negli Stati Uniti, dove la situazione degli immigrati italiani era molto dura.
Note |
^ Scheda di santa Francesca Saverio Cabrini
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
- La biografia nel sito dei Gesuiti, su gesuiti.it.
- San Francesco Saverio, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 51717999 · ISNI (EN) 0000 0001 2101 3028 · SBN ITICCUVIAV88703 · LCCN (EN) n50072225 · GND (DE) 118535021 · BNF (FR) cb12096006t (data) · NLA (EN) 53004809 · BAV ADV10181221 · CERL cnp01264199 |
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