Claude Debussy




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Debussy" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Debussy (disambigua).

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Claude Debussy nel 1908


Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 22 agosto 1862 – Parigi, 25 marzo 1918) è stato un compositore e pianista francese. È considerato e celebrato in patria e nel mondo come uno dei più importanti compositori francesi, nonché uno dei massimi protagonisti del simbolismo musicale.


Secondo l'opinione di numerosi musicologi, fra cui Massimo Mila, Debussy viene considerato come uno dei massimi esponenti del cosiddetto "impressionismo musicale", anche se lo stesso compositore ne negò l'appartenenza[1], nonostante le chiare influenze simboliste di Verlaine e Mallarmé. Rudolph Réti ha dichiarato che l'impresa di Debussy fu la sintesi della "tonalità melodica" a base monofonica con le armonie, sebbene diverse da quelle della "tonalità armonica".




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Vita privata


    • 1.2 La morte




  • 2 Lo stile


  • 3 Composizioni


    • 3.1 Composizioni per orchestra


    • 3.2 Composizioni per pianoforte


    • 3.3 Composizioni teatrali


    • 3.4 Musica da camera


    • 3.5 Balletti


    • 3.6 Composizioni per coro


    • 3.7 Cantate


    • 3.8 Scritti




  • 4 Media


  • 5 Riferimenti nella cultura di massa


  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni


    • 9.1 Saggi e monografie


    • 9.2 File multimediali


    • 9.3 Fonti







Biografia |



Casa natale di Claude Debussy a Saint-Germain-en-Laye

Casa natale di Claude Debussy a Saint-Germain-en-Laye (38, rue au Pain).


Figlio di genitori ricchi in seguito divenuti poveri (vendevano bicchieri), entrò al Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris (1872-84), studiando il pianoforte con Antoine Marmontel e composizione con Ernest Guiraud. In seguito alla vittoria del prestigioso e ambito Prix de Rome nel 1884 per l'imponente scena lirica L'enfant prodige, soggiornò a Roma tra il 1885 e il 1887, dove entrò in contatto con la musica di Giovanni Pierluigi da Palestrina, della quale rimase subito entusiasta. Probabilmente il suo stile di compositore venne ad affermarsi durante le sue visite a Bayreuth (1890 e 1891) e grazie all'ascolto delle musiche di Gamelan di Giava.


L'influenza di Wagner è evidente nella cantata La damoiselle élue (1888) e nei Cinq poèmes de Baudelaire (1889) mentre altri suoi brani dello stesso periodo, in particolar modo l'impostazione delle arie scritte sulla base di poemi dell'amico Verlaine (Ariettes oubliées, Trois mélodies, Fêtes galantes), sono in uno stile più capriccioso, come se facessero parte del quartetto per archi in Sol minore (op. 10) nello stile di César Franck (1893); in tale opera non solo è presente l'utilizzo del modo frigio ma anche quello di altri modi ancor meno consueti, in particolare il modo tonale intero, per creare un'armonia oscillante che aveva scoperto attraverso le opere dei contemporanei: Mallarmé nel Prélude à l'après-midi d'un faune, opera per orchestra eseguita per la prima volta nel 1894 e utilizzata poi nel 1912 per la produzione del balletto omonimo di Nižinskij, e Maeterlinck nell'opera Pelléas et Mélisande, scritta in larga misura intorno al 1893-1895 sebbene non completata fino al 1902. Queste opere portarono una fluidità nel ritmo e un colore nuovo per la musica occidentale.




Debussy a Villa Medici a Roma, nel 1885 (al centro con la giacca bianca).



Vita privata |


Debussy trascorse una vita molto movimentata, soprattutto sentimentalmente. All'età di 18 anni iniziò una relazione clandestina con Blanche Vasnier, moglie di un ricco avvocato parigino. La relazione durò otto anni e venne piano piano scemando in seguito alla vittoria di Debussy del Prix de Rome avvenuta il 28 giugno 1884 con L'Enfant prodigue, un concorso musicale che prevedeva la permanenza obbligatoria nella capitale italiana, dove soggiornò presso Villa Medici dal 1885 al 1887.[2]


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«Caro amico,

...I miei genitori non sono ricchi e non posso pagare la cena per festeggiare il mio premio.

Ho cercato invano di vendere la mia musica.

Ma tutto mi è stato sfavorevole, Ho contratto vari debiti che dovrò regolare prima di partire, per cui

non posso neppure offrirle dei fiori, dire che ella li ama tanto.

Vi chiedo quindi di prestarmi cinquecento franchi...»


(Claude Debussy[3])

Debussy nella sua permanenza a Roma visitò anche diversi luoghi attorno alla capitale: diverse volte visitò Fiumicino e fu ospite del conte Primoli intorno al 1885. Ci ha lasciato una descrizione del suo soggiorno:


Sono stato a Fiumicino, Primoli essendo a Parigi, mi ha offerto la sua villa che è deliziosamente sistemata. Fiumicino è un luogo affascinante dove i romani vengono a farsi i bagni a mare, dove ho già avuto un piacevolissimo soggiorno. Lì ho goduto di una completa solitudine, è ciò che chiedo per adesso“.


Tornato a Parigi nel 1889, iniziò una tempestosa relazione di nove anni con Gabrielle Dupont detta Gaby, figlia di un sarto di Lisieux, con cui coabitò in Rue Gustave Doré, nel XVII arrondissement; contemporaneamente si legò per breve periodo alla cantante Thérèse Roger.


La storia con la Dupont finì quando Debussy si legò alla di lei amica Rosalie Texier detta Lily, una modella, che il compositore sposò nel 1899; Gaby prese la separazione malissimo e tentò il suicidio. Nonostante Lily fosse una persona innamorata, pratica, diretta e benvoluta da amici e colleghi del marito, Debussy col tempo sviluppò una crescente irritazione nei confronti di sua moglie per via delle sue limitazioni intellettuali e della sua mancanza di sensibilità e cultura musicale. Nel 1904 Debussy conobbe Emma Bardac grazie a suo figlio Raoul, che era allievo del musicista: Emma era moglie del banchiere Sigismond Bardac e, al contrario di Lily, la Bardac era una donna raffinata, brillante nella conversazione e anche stimata cantante. Ben presto Debussy si avvicinò ad Emma, per cui scrisse il pezzo per pianoforte L'isle joyeuse, e abbandonò la Texier, la quale disperata tentò, come la Dupont, di suicidarsi sparandosi in petto in Place de la Concorde; sopravvisse, ma il proiettile le rimase incastrato in una vertebra per il resto della vita.


Lo scandalo provocato da tale azione costrinse Debussy e la Bardac (già incinta di lui) a scappare segretamente in Inghilterra sull'isola di Jersey nell'aprile del 1905. La coppia si sistemò nel Grand Hotel di Eastbourne, dove Debussy completò la suite sinfonica La Mer e divorziò da Lily il 2 agosto[4]. Debussy ed Emma tornarono a Parigi in autunno, giusto in tempo per la nascita della loro bambina Claude-Emma (l'unica figlia avuta dal compositore) il 30 ottobre. Chiamata affettuosamente Chou-chou, che in giapponese vuol dire "farfalla" (蝶々 chōchō?), Claude-Emma era la dedicataria del famoso Children's Corner, una raccolta di sei pezzi per pianoforte composta nel 1908, anno in cui i suoi genitori finalmente si sposarono; la bambina sopravvisse alla morte del padre per nemmeno un anno, perendo a soli quattordici anni in un'epidemia di difterite nel 1919.




Tomba di Claude Debussy



La morte |


Claude Debussy morì a Parigi il 25 marzo del 1918 per un cancro durante la prima guerra mondiale, mentre l'esercito tedesco bombardava la città con il cannone a lunga gittata Parisgeschütz[5]. Era solo 8 mesi prima che la vittoria venisse dichiarata, in Francia. In quel momento la situazione militare francese era considerata da molti critica, e questa circostanza non permise che gli fosse dato l'onore dei funerali di Stato, o di cerimoniose orazioni al momento della sepoltura, o celebrazioni delle sue opere.


Nel disperato clima bellico che si respirava al tempo in Francia, la sua processione funebre si tenne in maniera veloce e sobria per le vie deserte della città fino al cimitero del Père-Lachaise; solo dopo la fine della guerra, 8 mesi dopo, fu possibile celebrarne la morte e poco dopo il suo corpo venne traslato nel cimitero di Passy, dietro il Trocadéro, dove attualmente riposa tumulato insieme con la moglie Emma e alla figlia Chou-chou.


La Francia ha, fin dal principio, riconosciuto e celebrato il genio musicale di Debussy, onorandolo come uno dei suoi più stimati figli. Dal 1980 fino all'introduzione dell'euro nel 2002, il suo volto ha campeggiato sulla banconota da 20 franchi.


La morte di Debussy, come anche l'intera Prima guerra mondiale, coincisero con il triste termine della Belle Époque, che testimoniava lo sbocciare a Parigi di sofisticazioni e modernità mai testimoniate prima in Europa. Debussy venne sepolto nel Cimitero di Passy vicino Parigi in modo tale che non fosse disturbato dalle bombe e oggi si può ancora andare a vedere dove è stato sepolto.



Lo stile |




Satie & Debussy, Parigi 1910









«L'estetica di Debussy si riallaccia, in molti suoi lavori, al simbolismo; ma vista nel suo insieme, è impressionista.
Vogliate perdonarmi: non ne sono un po' io la causa? Così si dice.»


(Erik Satie[6])

La musica di Debussy presenta influenze sia nazionali (Charles Gounod, César Franck, Jules Massenet, Gabriel Fauré), sia internazionali (Fryderyk Chopin per il pianoforte, Modest Petrovič Musorgskij per l'antiaccademismo e Giovanni Pierluigi da Palestrina per l'arabesco) Debussy, pur apprezzando la musica di Wagner, è stato, soprattutto per la sua avversione al titanismo, un antiwagneriano come la maggior parte dei suoi connazionali. Tuttavia è vicino alla sua musica per quanto riguarda la concezione del discorso musicale aperto e continuo che però in Wagner si traduce con la cosiddetta "melodia infinita", che è tuttavia vincolato all'armonia tonale, mentre in Debussy il discorso musicale è costruito con piccole immagini balenanti in continuo rinnovamento ma indipendenti tra loro grazie all'appoggio a un linguaggio armonico non vincolante e fatto di espedienti extratonali volti all'ambiguità come la scala esatonale (per toni interi) in cui i rapporti tensiodistensionali dati dall'alternanza di tono e semitono vengono meno, essendo essa composta da intervalli identici.


Lo stile di Debussy oscilla tra il neoclassicismo (si veda l'utilizzo di forme barocche come la Suite bergamasque che richiama le famose bergamasche di Frescobaldi e le suite di Bach) e il romanticismo in maniera eclettica. La sua musica è stringata, non pomposa e colossale, puntando alla brevità aforistica alla maniera degli impressionisti e dei simbolisti: come loro inoltre Debussy ricerca l'innovazione nell'esotismo. Il neoclassicismo di Debussy compie quindi una sintesi tra estetica classica e modernismo, grazie a un contrappunto innovativo e a dinamiche molto curate. Privilegia il colore timbrico sulla linea melodica, sceglie preferibilmente sonorità lievi e luminose (acute), elabora una scrittura ritmica estremamente complessa, ma dall'andamento fluttuoso e sospeso che reinventa il modo di suonare il pianoforte.


Diverse opere di Debussy si basano sulle proporzioni della sezione aurea, ovvero sul rapporto a:b=(a+b):a, rintracciabili negli astratti principi di simmetria musicale ed aritmetica su cui il compositore usava basare le sue eteree e smaterializzate composizioni. L'esempio più tipico di questo rigore compositivo sono La Mer e Nuages.[7]



Composizioni |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Composizioni di Claude Debussy e Composizioni di Claude Debussy per numero di catalogo.


Composizioni per orchestra |





  • Printemps (1887)


  • Prélude à l'après-midi d'un faune (1894)


  • Nocturnes (Nuages, Fêtes, Sirenes) (1899)


  • La mer (1905)


  • Images: Gigues, Ibéria, Rondes de printemps (1913)

  • Marche écossaise sur un thème populaire

  • Fantaisie pour piano et orchestre

  • Deux danses pour harpe chromatique et orchestre d'instruments à cordes

  • Première Rhapsodie pour clarinette et orchestre

  • svariate trascrizioni di brani propri o altrui.




Composizioni per pianoforte |




Debussy al piano nel 1893.


Debussy scrisse molta musica per pianoforte e i brani più importanti con cui cominciarne l'ascolto sono opere che, alla moda di Verlaine, guardano al decoro rococò con moderni cinismo e perplessità (Suite bergamasque, 1895; Pour le piano, 1901).


Il suo primo volume di Images pour piano 1904 - 1905 evoca tonalità che erano raramente state udite in lavori di suoi contemporanei come ad esempio frasi che ricordano lo sciabordio dell'acqua nel primo brano Reflets dans l'eau o come l'omaggio all'influenza di Jean-Philippe Rameau in una lenta e misteriosa danza di corte nel secondo brano Hommage à Rameau.


Debussy cominciò ad associare la sua musica con impressioni visuali dell'Oriente, Spagna, paesaggi, e altro, in una sequenza di messe in scena di brevi brani. Ciò può essere ascoltato nel volume di brani conosciuto come Estampes, composto nel 1903 e che raggruppa brani opportunamente intitolati, ad esempio Pagodes che evoca una sensazione d'Oriente e di magnifiche pagode con le loro solenni torrette. Il secondo brano in Estampes dal titolo La soirée dans Grenade rammenta vividamente un'atmosfera spagnola.


Pure nella sua famosa Children's Corner per pianoforte, che scrisse per la sua amata figlia che chiamava Chou-chou, si suggeriscono suggestioni dall'Oriente dovendosi infine notare anche una nuova ondata di influenza jazz nel suo pezzo Golliwogg's Cake-walk, mentre Debussy si diverte alle spalle di Richard Wagner.


L'ultimo volume degli Études (1915) similmente interpreta varietà di stili e trame, meramente come esercizi pianistici, e comprende brani che sviluppano all'estremo forme irregolari come anche altri influenzati dai lavori del giovane Igor' Fëdorovič Stravinskij (presenza anche nella suite En blanc et noir per due pianoforti, 1915). La rarefazione di questi lavori è presente anche nell'ultimo gruppo di musiche, i Trois poèmes de Mallarmé (1913), e nella Sonata per flauto, viola e arpa (1915), nonostante la sonata e i pezzi ad essa simili ricatturino anche il classicismo inquisitivo di Verlaine. Il progettato gruppo di sei sonate è bruscamente interrotto dalla morte del compositore, per un cancro rettale.






    • Préludes I e II


    • Images I e II

    • Clair de Lune


    • Children's Corner (orchestrato da André Caplet)

    • Estampes

    • Suite bergamasque

    • Études

    • Deux arabesques

    • Le trouduce

    • Pour le piano

    • Valse romantique

    • Rêverie

    • Nocturne

    • Mazurka

    • D'un cahier d'esquisses

    • Hommage à Haydn

    • La plus que lente


    • La boîte à joujoux, 1913 (balletto, orchestrato da André Caplet; postumo)

    • Berceuse héroïque


    • Danse o Tarantelle styrienne (orchestrato da Maurice Ravel)


    • Le petit nègre Saggio audio


  • Per pianoforte a quattro mani


    • Petite suite (orchestrata da Henri Busser)

    • Marche écossaise sur un thème populaire

    • Six épigraphes antiques



  • Per due pianoforti

    • Prélude à l'après-midi d'un faune

    • Lindaraja

    • En blanc et noir






Composizioni teatrali |



  • Pelléas et Mélisande

  • Le Roi Lear

  • Le martyre de Saint Sébastien

  • Jeux


  • La chute de la maison Usher (frammento d'opera)



Musica da camera |



  • Trio per violino, violoncello e pianoforte (composto a 16 anni)


  • Quartetto per archi in Sol min. op. 10

  • Rapsodia per sassofono e pianoforte (orchestrata nel 1919 da Roger Ducasse)

  • Prima rapsodia per clarinetto e pianoforte

  • Piccolo pezzo per clarinetto e pianoforte


  • Syrinx per flauto solo [1]

  • Sonata per violoncello e pianoforte

  • Sonata per flauto, viola e arpa

  • Sonata per violino e pianoforte



Balletti |


Il balletto Jeux (1913) contiene alcune delle più bizzarre armonie e trame in una forma che si muove liberamente al di sopra del suo proprio spazio di unione come motivo musicale.


Altri successivi lavori teatrali, inclusi i balletti Khamma (1912) e La boîte à joujoux (1913) e Le martyre de St. Sébastien (1911, su testo di Gabriele D'Annunzio), non furono totalmente orchestrati da Debussy, anche se St. Sébastien è da ricordare per il sostegno a un'antica atmosfera modale che era altrimenti sfiorata solo in brevi pezzi per piano (ad esempio La cathédrale engloutie).



Composizioni per coro |



  • Salut, printemps

  • Invocation


  • L'enfant prodigue (Il figliuol prodigo), scena lirica in 3 parti per soprano, tenore, baritono, coro ad libitum e orchestra

  • La damoiselle élue

  • Trois chansons de Charles d'Orléans

  • Noël des enfants qui n'ont plus de maison

  • Ode à la France



Cantate |




  • Nuit d'etoiles

  • Beau soir

  • Fleur des blés

  • Mandoline

  • Trois poèmes de Stéphane Mallarmé

  • Trois ballades de François Villon

  • Le promenoir des deux amants

  • Trois chansons de France

  • Trois chansons de Bilitis

  • Proses lyriques


  • Fêtes galantes I e II


  • Deux romances I e II

  • Trois mélodies

  • Dans le jardin

  • Les angélus

  • Cinq poèmes de Charles Baudelaire

  • Ariettes oubliées

  • Musique

  • Quatre mélodies pour Mme Vasnier

  • Rondeau

  • Zéphyr

  • Paysage sentimental

  • Voici que le printemps

  • La belle au bois dormant




Scritti |



  • Il signor Croche antidilettante, ed. Studio Tesi, 1986 (originale: Monsieur Croche et autres écrits)


Media |








Composizione per pianoforte Mazurka.




Riferimenti nella cultura di massa |


Grazie alla sua grande fama, il nome di Claude Debussy e in particolare il pezzo per piano Clair de Lune è noto anche a chi non è appassionato di musica classica ed è spesso presente in opere di narrativa e cultura popolare. Al triangolo sentimentale Texier-Debussy-Bardac, che fece parecchio scalpore, è ispirato il dramma teatrale di Henry Bataille La Femme nue del 1908, che venne poi messo in musica da Henry Février.


Gli è stato intitolato il cratere Debussy sul pianeta Mercurio.



Note |




  1. ^ Daniel T. Politoske, Martin Werner: Music, Fourth Edition, p. 419; Prentice Hall. ISBN 0-13-607616-5.


  2. ^ Citato in: I bemolle sono blu - infanzia,Studi musicali. Prix de Rome


  3. ^ Debussy scrive al suo amico Giuseppe Primoli una richiesta di denaro per poter pagare la cena dopo la vittoria del Prix de Rome. Questa lettera è datata 1884 si trova a pagina 1 del libro I bemolle sono blu


  4. ^ D. Enget, Debussy in Jersey. The centenary, 1904-2004


  5. ^ Il cannone utilizzato per bombardare Parigi a oltre 100 km di distanza era il Parisgeschütz, anche chiamato Kaiser per le sue molte devastazioni Wilhelm Geschütz (Cannone del Kaiser Guglielmo). I francesi lo avevano soprannominato "la Grande Bertha", dal soprannome di un altro famoso mortaio pesante tedesco, la M-42 Dicke Bertha (Grande Berta), impiegato durante la battaglia di Liegi, durante le prime fasi della prima guerra mondiale. A parte il soprannome, e il fatto che entrambi venissero prodotti dalla acciaierie Krupp, i due pezzi d'artiglieria non hanno nessun particolare in comune.


  6. ^ tratto da: "La Parigi musicale del primo Novecento: cronache e documenti" Di Flavio Testi pag.258


  7. ^ Citato in: "I Nocturnes di Claude Debussy: uno studio analitico" di Domenico Riannetta a pag.244



Bibliografia |




  • François Lesure, Debussy. Gli anni del simbolismo, EDT, Torino 1994 - ISBN 88-7063-166-4


  • Hendrik Lücke, Mallarmé - Debussy. Eine vergleichende Studie zur Kunstanschauung am Beispiel von „L'Après-midi d'un Faune“. (= Studien zur Musikwissenschaft, Bd. 4). Dr. Kovac, Hamburg 2005, ISBN 3-8300-1685-9.

  • (EN) Rudolph Reti, Tonality, Atonality, Pantonality: A study of some trends in twentieth century music, Westport, Connecticut, Greenwood Press - ISBN 0-313-20478-0.


  • Debussy, I bemolli sono blu. Lettere 1884-1918. A cura di F. Lesure. Trad. M. Premoli, Archinto 2004



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |




  • Pagina su Karadar]

  • (EN) Spartiti liberi di Claude Debussy, in International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.

  • Spartiti liberi Cantorion, su it.cantorion.org.


  • Casa-natale-di-Claude-Debussy a Saint-Germain-en-Laye (Francesi)



Saggi e monografie |



  • (EN) Claude Debussy e l'Impressionismo, su carolinaclassical.com. URL consultato il 2 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2008).

  • Monografia sulla Suite bergamasque per pianoforte, su marilenalaterza.wordpress.com.

  • (EN) Come e cosa suonare nel vasto repertorio: suggerimenti di un musicista, su homepage.mac.com. URL consultato il 12 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2002).

  • (ES) Monografia sulla rapsodia per clarinetto e piano, con articolo in pdf, sonoro in mp3 e manoscritto originale, su clariperu.org.



File multimediali |




  • Debussy: ascolta i suoi brani musicali su Magazzini-Sonori.

  • Alcune registrazione musicali, su drewle.com.

  • "La damoiselle élue" completa come accompagnamento de "La damigella beata" di D.G. Rossetti su "Poesie in forma di rosa", su qohelet.altervista.org.



Fonti |



  • (FR) Catalogo completo delle opere, su infopuq.uquebec.ca. URL consultato il 26 maggio 2005 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2005).

  • (FR) Sito ufficiale del centro di documentazione, su debussy.fr.


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