Lago Maggiore
Lago Maggiore Verbano | |
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Stati | Italia Svizzera |
Regioni | Piemonte Lombardia Ticino |
Province | Novara Verbano-Cusio-Ossola Varese Distretto di Locarno |
Coordinate | 45°57′N 8°38′E / 45.95°N 8.633333°E45.95; 8.633333 |
Altitudine | 193 m s.l.m. |
Dimensioni | |
Superficie | 212 km² |
Lunghezza | 64.37 km |
Profondità massima | 370 m |
Volume | 37 km³ |
Idrografia | |
Bacino idrografico | 6.599 km² |
Immissari principali | Ticino, Maggia, Toce, Tresa |
Emissari principali | Ticino |
Salinità | < 0.05 % (acqua dolce) |
Il Lago Maggiore o Verbano (Lagh Magior o Verban in piemontese, Lagh Maggior in lombardo) è un lago prealpino di origine fluvioglaciale, il secondo per superficie in Italia. Il suo nome "Maggiore" deriva dal fatto che è il più grande tra i laghi della zona, ma in realtà è il secondo in Italia per dimensioni.[1] In passato era unito al lago di Mergozzo, da cui fu separato dalla formazione della Piana di Fondotoce.
Le sue rive sono condivise tra Svizzera (Canton Ticino) e Italia (province di Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Varese).
È il 2º lago d'Italia per superficie (dopo il lago di Garda) e per profondità (dopo il lago di Como).
Indice
1 Morfologia
1.1 Immissari
1.2 Geologia
1.3 Clima e statistiche
2 Isole
3 Flora
4 Trasporti e navigazione
4.1 Piroscafi a ruote
4.2 Motonavi
4.3 Piroscafi a elica
4.4 Motoscafi
4.5 Traghetti
4.6 Piroscafi merci
4.7 Aliscafi
4.8 Catamarani
5 Fauna
6 Venti
7 Storia
8 Esondazioni
9 I luoghi
9.1 I castelli sul Lago Maggiore
9.2 Le ville
9.3 Giardini e parchi antropici
9.4 Aree protette e parchi naturalistici
9.5 I musei
9.6 Altri luoghi di interesse
10 Località
10.1 Italia - Piemonte
10.2 Italia - Lombardia
10.3 Svizzera - Ticino
11 Centri di ricerca
12 Note
13 Bibliografia
14 Filmografia
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni
Morfologia |
Il Lago Maggiore si trova a un'altezza di circa 193 metri s.l.m..
La sua superficie è di 212 km² la maggior parte dei quali, circa l'80%, in territorio italiano.
Ha un perimetro di 170 km e una lunghezza di 64,37 km (la maggiore tra i laghi italiani); la larghezza massima è di 10 km e quella media di 3,9 km.
Il volume d'acqua contenuto è pari a 37,5 miliardi di m³ con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni[2].
Il bacino idrografico è pari a circa 6 598 km² [3] di cui 3 229 in territorio italiano e 3 369 in quello svizzero (il rapporto tra la superficie del bacino e quella del lago è pari 31,1).
La massima altitudine del bacino imbrifero è Punta Dufour nel massiccio del Monte Rosa (4 633 m s.l.m.), mentre quella media è di 1 270 m s.l.m.
Il bacino è caratterizzato dall'esistenza di una trentina di invasi artificiali con una raccolta di circa 600 milioni di m³ di acqua che, se rilasciati contemporaneamente, eleverebbero il livello del lago di circa 2,5 m[3].
La massima profondità è di circa 370 m (nella criptodepressione tra Ghiffa e Porto Valtravaglia che risulta quindi di 177 m.
Gli immissari maggiori sono il Ticino, la Maggia, il Toce (che riceve le acque del torrente Strona e quindi del lago d'Orta[4]) e la Tresa (a sua volta emissario del lago di Lugano e alimentata dal Margorabbia). I tributari maggiori hanno un andamento di deflusso diverso, mentre Ticino e Toce, che hanno un bacino imbrifero ad alte quote, raggiungono un flusso massimo nel periodo compreso fra maggio e ottobre in coincidenza allo scioglimento di nevi e ghiacciai; gli altri tributari hanno un andamento fortemente influenzato dalle precipitazioni. Immissari minori sono i torrenti Verzasca, Cannobino, San Bernardino, San Giovanni, Giona e Boesio. L'unico emissario è il Ticino che fluisce dal lago a Sesto Calende.
Immissari |
- Ticino
- Giona
- Maggia
- Verzasca
- Toce
- Tresa
- Boesio
- Froda di Porto Valtravaglia
- Bardello
- Cannobino
- Erno
- Acqua Nera
- Monvallina
- Molinera
- San Bernardino
- San Giovanni
- Selvaspessa
- Rio di Colmegna (o Rio Colmegnino)
- San Giovanni di Bedero
Versella o Varesella- Vevera
- Tiasca
- Trigo
- Ronè
- Froda di Caldè
- Rio dell'Asino
- Riale di Casere
- Rio Molinetto
- Rio Valmara
- Rio Colorio
- Riale Corto
- Riale del Roddo
- Riale del Molino
- Stronetta
- Canale di Mergozzo
Geologia |
L'origine del Lago Maggiore è in parte glaciale, ne è testimone la disposizione delle colline formate da depositi morenici di natura glaciale, ma è accertato che l'escavazione glaciale è avvenuta su una preesistente valle fluviale, il profilo del lago ha infatti la tipica forma a V delle valli fluviali.
Come materiale da costruzione è stato molto utilizzato in passato il granito rosa di Baveno.
Sono peraltro conosciuti gli usi costruttivi antichi della pietra d'Angera (utilizzata ad esempio nell'antichità classica, e nel periodo medioevale), mentre le cave di calcare di Caldè fornirono per lunghissimi secoli la materia prima per la calce con cui vennero innalzati edifici di Lombardia e Piemonte: complice la facilità di trasporto tramite barca, prima sul lago, indi sui navigli milanesi[5].
Clima e statistiche |
Il Lago Maggiore è caratterizzato da inverni freddi, ma più miti rispetto all'entroterra, e moderatamente nevosi (con accumuli medi di 10 cm per ogni nevicata e talvolta anche superiori ai 30 cm fino a un massimo di 50 cm), le estati sono moderatamente calde umide e temporalesche, la temperatura media di gennaio si attesta sui 2 gradi centigradi, con punte di 3 gradi sul versante settentrionale del golfo Borromeo (in virtù della ampia esposizione al sole), le temperature notturne possono scendere sotto lo 0, fino a -10, ma molto raramente scendere sotto tale valore. In estate le temperature medie si attestano attorno ai 22 gradi centigradi, con punte diurne che raramente superano i 32 gradi. Procedendo verso le valli interne le temperature si fanno via via più rigide. La zona è molto piovosa e talvolta, specie nelle stagioni intermedie, possono verificarsi episodi alluvionali. La temperatura delle acque superficiali (fino a 2 metri di profondità) del lago raggiungono punte invernali di 5-6 gradi, mentre in estate si raggiungono mediamente i 22-24 gradi.
Alcune statistiche sul lago Maggiore.[6] Da notare che nei periodi di magra il livello dell'acqua fra Locarno e Sesto Calende può variare di 1 cm, mentre durante le piene fino a 30 cm.[6]
Superficie | 208 km² a 193,00 metri |
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212 km² a 193,20 metri | |
231 km² a 197,00 metri | |
254 km² a 200,00 metri | |
Volume | 37 km³ a 193,20 metri |
Bacino imbrifero | 6598 km² |
Apporto d'acqua | 0,65 km³ di acqua ogni 100 mm di precipitazioni |
Livello medio massimo | 193,80 metri |
Livello medio minimo | 193,20 metri |
Livello di guardia | 195,00 metri |
Livello di inizio danni | 195,50 metri |
Livello minimo | 192,00 m (soglia della diga) |
Crescita media con alluvione | 120 cm ogni 24 h |
Crescita massima media | 144 cm ogni 24 h (3600 m³ al s) |
Crescita estrema | 165 cm ogni 24 h, 9 cm ogni h (24 settembre 1993) |
Calo medio | 20–25 cm ogni 24 h (560 m³/s) |
Isole |
Nel Lago Maggiore sono presenti molte isole grandi, piccole o minuscole, divise tra le 8 del Piemonte, le 2 della Svizzera e l'unica in Lombardia, per un totale di 11.
Le Isole Borromee
- Isola Bella
- Isola Madre
Isola dei Pescatori (o Isola Superiore o Isola Superiore dei Pescatori)- Isolino di San Giovanni
- Isolotto (o scoglio) della Malghera
Isole di Brissago
Isola di San Pancrazio (o Isola Grande)
Isola di Sant’Apollinare (o Isolino)
- Castelli di Cannero
- Isolino Partegora
Fra Stresa e Verbania si trova l'arcipelago delle Isole Borromee: l'Isola Madre (la più estesa del bacino lacustre), l'Isola Bella e l'Isola Superiore dei Pescatori (nota anche più semplicemente come Isola dei Pescatori o Isola Superiore)
Di fronte alla località svizzera di Brissago si trovano le due Isole di Brissago.
Di fronte alla costa di Cannero Riviera si trovano invece i tre scogli emersi detti Castelli di Cannero: lo scoglio maggiore, totalmente occupato oggidì dal manufatto bellico della Vitaliana, rocca voluta dal conte Ludovico Borromeo a partire dal 1518, lo scoglio minore, su cui si ergono i ruderi delle cosiddette "prigioni", ma in effetti una torricella avanzata con cannoniera a falconetti di presidio meridionale al porto canale, e finalmente lo scoglietto (verso Maccagno) del "Melgonaro", su cui cresce solo una stenta ma tenace pianta che ha affascinato poeti e incisori quali Piero Chiara, Marco Costantini, Carlo Rapp.
Vanno infine citati, l'Isolino di San Giovanni di fronte a Verbania (famoso perché fu per molti anni residenza, nel seicentesco Palazzo Borromeo, del direttore d'orchestra Arturo Toscanini), l'isolotto La Malghera detto anche Isola delle Bambole, tra l'Isola Bella e quella dei Pescatori e quindi l'Isolino Partegora nel piccolo golfo di Angera.
Flora |
Per definire la flora del Lago Maggiore si usa spesso il termine di flora insubrica. La flora è fortemente influenzata dal bacino lacustre e che ha permesso la proliferazione di piante tipicamente mediterranee e anche di piante originarie delle zone atlantiche favorite dalla composizione del terreno e dall'abbondanza di rocce silicee.
Vi crescono limoni, olivi e l'alloro. Prosperano le acidofile, camelie, azalee, rododendri e magnolie che si possono ammirare nei numerosi e splendidi giardini che si susseguono sulla costa piemontese. La vegetazione spontanea è composta da tassi, gli agrifogli e i castagni sulle colline circostanti.
A Verbania vi è il giardino botanico Villa Taranto. A Stresa fraz. Alpino vi è il giardino botanico Alpinia.
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Nel Museo dell'Isola Bella è conservata una piroga preistorica ritrovata nei pressi di Ispra nell'800, a testimonianza della lunga ininterrotta storia della navigazione locale, proseguita poi nei secoli più recenti con il trasporto dei blocchi lapidei e la fluitazione dei legnami.
La navigazione di linea sul lago ha origini molto antiche: già nel 1825 si costituì l'"Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese" per la navigazione sulle sue acque e nel 1826 il primo piroscafo, il Verbano, già solcava le acque del lago. Nel 1853 cominciò il servizio anche una seconda società, il "Lloyd Austriaco", con il piroscafo Taxis. L'"Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese" fallì nel 1853 e vendette i piroscafi al governo del Regno di Sardegna. Durante la seconda guerra di indipendenza (1859) i piroscafi vennero armati e vi furono anche scontri (l'austriaco Radetzky venne seriamente danneggiato dalle popolazioni insorte) e infine trovarono riparo nelle acque neutrali svizzere. Il "Lloyd Austriaco", fallito, vendette i suoi tre bastimenti al governo svizzero che li cedette al governo sardo.
Nel 1867 la proprietà dei battelli passò alla neonata impresa "Innocente Mangili" di Milano, che a partire dal 1876 fino al 1909, nel corso della Belle Époque, mise in servizio ben otto grandi battelli salone a ruote e, fino al 1914, cinque a elica. Nel 1896 la Regia Guardia di Finanza stanziò una flottiglia di piccole torpediniere a Cannobio; quello stesso anno una di esse, la Locusta, affondò in una tempesta con tutto l'equipaggio.
Durante la prima guerra mondiale la società Mangili fallì e i battelli vennero gestiti dal governo con risultati disastrosi; nel 1923 passarono infine alla "Società Subalpina Imprese Ferroviarie", che attuò un drastico rinnovo della flotta: vennero demoliti tutti i piroscafi maggiori tranne sei (tre a ruote e tre a elica), altri due vennero riattrezzati con motore diesel e vennero costruite dieci nuove motonavi; nel 1929 cominciò il servizio di trasporto autoveicoli con il traghetto San Cristoforo, ottenuto dalla trasformazione di un barcone, e quattro anni più tardi entrò in servizio un secondo San Cristoforo, la prima vera nave traghetto dei laghi italiani. Nel 1938 le Ferrovie Regionali Ticinesi aprirono il servizio sul bacino svizzero.
La seconda guerra mondiale portò lutti e danni: gli attacchi aerei alleati affondarono, tra il 25 settembre e il 26 settembre 1944, i piroscafi Genova, Milano e Torino. Nei primi due casi ci furono rispettivamente 34 e 26 morti. In altri attacchi furono danneggiate le motonavi Monfalcone e Magnolia. Il 16 aprile 1948[7] la gestione delle imbarcazioni passò alla Gestione commissariale governativa, che costruì diverse nuove navi (il primo aliscafo prese servizio nel 1953); nel 1956 acquistò la flottiglia svizzera.
Attualmente la flotta passeggeri della Navigazione Lago Maggiore, la più grande dei laghi italiani, si compone di oltre trenta unità tra piroscafi, motonavi, traghetti, catamarani, aliscafi e motoscafi. Tuttora la flotta continua ad ampliarsi, infatti si aspettano una motonave da 350 passeggeri, e un traghetto che sostituirà l'ormai demolito San Gottardo.
Sopravvivono ancora oggi quattro battelli storici:
- Il piroscafo salone a ruote Piemonte, costruito nel 1904 con il nome di Regina Madre e ribattezzato nel 1943, rimodernato nel 1961-1965 e tuttora in servizio (seppur la NLM lo utilizzi esclusivamente per noleggi);
- Il piroscafo salone a ruote Lombardia, costruito nel 1908 e messo in disarmo nel 1958, ancorato dal 1969 come bar-ristorante ad Arona e relativamente in buono stato di conservazione (le strutture originali, in parte nascoste da altre fittizie, sono intatte);
- La motonave a elica Torino, costruita nel 1913 come piroscafo mezzo salone a elica, affondata nel 1944, recuperata e ricostruita come motonave nel 1945 e rimodernata nel 1969. Ha perso praticamente del tutto l'aspetto del piroscafo, assumendo il profilo delle motonavi anni cinquanta;
- La motonave a elica Azalea (gemella della Fior d'Arancio), costruita nel 1924, rimodernata negli anni settanta, successivamente posta fuori servizio, venduta e usata come sede da una società di noleggio imbarcazioni presso Suna (Verbania), in buono stato.
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Fauna |
Nel lago vivono due specie di coregoni, la bondella e, meno diffuso, il lavarello. Entrambi vivono in acque profonde e vengono a riva solo durante la fregola nei primi di dicembre. Vi si trovano inoltre l'agone, il pesce persico, il luccio, il cavedano, la bottatrice, le anguille e le alborelle, vi si trova anche la trota, una volta veniva definita trota lacustre, salvo poi scoprire in un secondo tempo che essa come specie non esisteva, infatti si trattava di trote fario e trote marmorate adattate agli ecotipi lacustri; esse presentano livrea argentea, testa piccola e appuntita e puntini a forma di X anziché circolari.
Il lago ospita diverse specie di uccelli acquatici nidificanti, inoltre rappresenta un importante corridoio, luogo di sosta e alimentazione per le migrazioni.
Ad esempio: smergo maggiore, cigno reale, svassi, gabbiani, cormorani, anatre[52].
Venti |
Come tutti i laghi prealpini, il Lago Maggiore viene percorso, soprattutto nella bella stagione, da due tipi di venti prevalenti, uno che spira al mattino dalle montagne verso la pianura (detto moscendrino in quanto proveniente dal Passo del Monte Ceneri, a volte tramontana) e un venticello che spira dalla pianura alla montagna soprattutto durante il pomeriggio (detto inverna). Questi venti costanti fanno dei laghi prealpini un ottimo campo dove adoperarsi in sport che usano appunto il vento, come la vela e il windsurf. Il Lago Maggiore ha dei punti particolari, soprattutto nella parte alta, dove le montagne si stringono a formare una stretta valle in cui questi venti spirano molto forti.
Ci sono poi altri venti tipici di questo lago come l'invernone, che spira da sud-ovest e porta in genere tempesta, il maggiore, che viene da nord-est ed è molto pericoloso in quanto agita parecchio il lago, il valmaggino che spira leggermente dalle valli dietro Locarno, il mergozzo, che spira soprattutto di notte, da nord-ovest.[53]
Storia |
I reperti e le prove rinvenuti ci dicono che a seguito della creazione vera e propria del lago, con il ritiro completo dei ghiacci, la zona circostante fu abitata da gruppi nomadi, che utilizzarono il territorio prevalentemente come luogo per la caccia e approvvigionamenti.
Nel periodo storico del calcolitico si ha la costruzione dei primi nuclei abitativi negli immediati pressi del lago e da quel momento si avrà un lento consolidarsi di gruppi sedentari.
La zona venne controllata nei periodi successivi dai Liguri che avanzarono fino ad alcune zone dell'attuale Lombardia, per poi essere nuovamente respinti fino ai loro confini occidentali dalla discesa dei Celti nella penisola italiana, probabilmente la popolazione dei Galli Taurini.
I Galli ebbero quindi la supremazia sul territorio lacustre fino all'avanzare dei Romani che ricondussero le zone Piemontesi e Lombarde a province dell'impero. Il "Verbanus Lacus" (nome donatogli dai Romani, dal quale probabilmente deriverà poi la nomenclatura lago Verbano) o "Lacus Maximus" (altro nome attribuitogli addirittura da Virgilio) resterà in mano saldamente all'impero romano fino alle scorribande dei popoli nordici e le invasioni barbariche, che frammenteranno l'unità creata dal controllo Romano portando il caos e la divisione su tutto il territorio.
Per arrivare a un periodo di rinascita delle città sul lago bisognerà attendere il Medioevo, il quale porterà alla creazione di borghi, castelli e in generale un esempio ben differente di fisionomia dei luoghi abitati.
In questo periodo la zona attorno al lago, così come numerosi territori nei dintorni di Milano, passò fra le mani di diverse famiglie come i Della Torre, i Visconti, la casa regnante degli Asburgo dal 1713 e in particolare la famiglia Borromeo, la quale ebbe un'enorme influenza per lunghissimi anni sul lago Maggiore, partendo dall'acquisizione del feudo di Arona nel 1445, altro casato illustrissimo che ebbe una grandissima influenza in epoca medioevale è quello dei Marchesi Morigi o Moriggia. I Moriggia ricevettero numerosi territori dai Visconti come le degagnane di San Maurizio e San Martino, La Valtravaglia che vennero soprannominate "terre Morigie". Durante i secoli i casati dei Borromeo e dei Morigi lottarono aspramente per l'egemonia su queste terre. Altri casati nobiliari legati sin dal Medioevo al territorio furono i Besozzi, i Sessa, i Luini e i Capitanei di Locarno.
Esondazioni |
Le esondazioni del Lago Maggiore a Locarno che hanno superato quota 196,00 metri s.l.m.[54] Da notare che la lista non contiene tutti gli eventi risalenti prima del XIX secolo. Il livello raggiunto dall'acqua è attendibile a partire dal 1868.
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I luoghi |
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«Scoglio cinto dal più bel lago d'Italia!» |
(Giuseppe Jappelli, parlando dell'Isola Madre, 1815[55]) |
«Se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e visita i dintorni del lago Maggiore» |
(Stendhal) |
I castelli sul Lago Maggiore |
Castelli di Cannero, situati su degli isolotti tra Cannero Riviera e Luino, vennero costruiti tra il 1200 e il 1300.
Castello di Massino Visconti, primo forte edificato dai Visconti, venne demolito dal Marchese del Monferrato e ricostruito dal 1548 al 1555.
Castello Visconteo di Locarno, eretto nel XIII secolo dai Visconti, venne distrutto e ricostruito più volte dopo la cacciata della famiglia Viscontea.
Rocca di Arona Fondata dai Longobardi, passa poi ai Visconti e ai Borromeo, vi nacque nel 1538 Carlo Borromeo.
Rocca Borromea di Angera, risalente ai Romani e Longobardi, ospita anche un celebre museo della bambola[56].
Rocca di Caldé, eretta a Caldè, una frazione di Castelveccana. Appartenente per secoli agli Arcivescovi di Milano, nel XIII secolo ne fu da questi infeudata la nobile famiglia Sessa, casato di antichissime origini longobarde; è visitabile solo in alcuni resti.
Torre Imperiale, segno dell'antica presenza della famiglia Mandelli a Maccagno, era adibita a torre di avvistamento e costruzione di difesa del territorio.
Castello di Frino , eretto dai marchesi Morigi per controllare e amministrare i loro feudi come quello delle degagnane di San Martino e San Maurizio, di Pallanza etc.
Le ville |
Alcune delle più belle ville costruite attorno al lago:
Palazzo Borromeo dell'Isola Madre e dell'Isola Bella, situati sulle due isole Borromee, sono le antiche residenze della famiglia Borromeo sul lago Maggiore[56].
Villa Ducale Sorge a Stresa, vicino al centro storico, fatta costruire dalla famiglia Bolongaro fu anche proprietà di Antonio Rosmini.
Villa Faraggiana, a Meina, dapprima museo zoologico e successivamente orfanotrofio e convalescenziario.
Villa Giulia, a Verbania, costruita nel 1847 da Bernardino Branca.
Villa Pallavicino, a Stresa, ora un parco zoologico di rara bellezza[57].
Villa Ponti, villa settecentesca nel centro storico di Arona.
Villa Treves, costruita a Belgirate, ospitò tra gli altri Gabriele D'Annunzio e Giovanni Verga.
Villa Rusconi-Clerici, a Verbania, costruita e posseduta nel tempo da Stefano Türr, Ferdinando Biffi e figli, i conti Rusconi-Clerici. Ha ospitato artisti come Troubetzkoy, Marco Minotti e Daniele Ranzoni, soldati come il generale Cadorna e numerose famiglie aristocratiche.
Villa San Remigio, vicino ai giardini di Villa Taranto, costruita in stile Barocco e Rinascimentale.
Villa Taranto, edificata in stile franco-normanno da Augusto Guidini e sede del celebre giardino botanico[58].
Villa Emden, sull'Isola di San Pancrazio, a Brissago, fatta costruire dal commerciante lussemburghese Max Emden.
Casa Moriggia, a Verbania,palazzo dell'illustre casato dei marchesi Morigi.
Giardini e parchi antropici |
«L'Isola Madre, paradiso terrestre. Alberi dalle foglie dorate che il sole ha indorato.» |
(Gustave Flaubert, parlando dei giardini dell'Isola Madre, 1845) |
- Il giardino botanico Alpinia, si trova sulle colline sopra il comune di Stresa, si estende per più di 40000 m², con una spettacolare vista sul lago Maggiore e le Isole Borromee[59].
Il giardino botanico di Villa Taranto Noto in tutto il mondo, comprende più di un migliaio di piante e circa 20.000 varietà di particolare valenza botanica e naturalistica[58].
I giardini dell'Isola Bella, uno dei più grandiosi esempi di giardino Barocco all'italiana[56].
Il giardino botanico dell'Isola Madre, giardino in stile inglese, si estende per circa 8 ettari[56].
Il Parco botanico dell'Isola di San Pancrazio, a pochi chilometri da Ascona e Brissago, è caratterizzato dalle specie presenti grazie al particolare clima mite.
Il Parco delle Camelie, a Locarno, propone al suo interno più di 500 varietà di camelie su uno spazio di 5000 m².- Il Parco del Monte Verità, si estende sull'omonima collina che sorge alle spalle del borgo di Ascona, celebre per aver ospitato una comunità eterogenea di persone accomunate da aspirazioni e ideali utopisti, vegetariani, naturisti, teosofici.
- Il Parco botanico del Gambarogno, fondato dal vivaista Otto Eisenhut, può vantare una vasta collezione di camelie, magnolie, azalee e rododendri.
Il parco di Villa Bernocchi, esteso per 60.000 m², si trova a Premeno, nei giardini della villa ora adibita a sede per mostre.
Il parco di Villa De Angeli Frua, visitabile a Laveno-Mombello, vi si trovano numerose piante secolari.
Il parco di Villa Fedora, si trova a Baveno, si estende attorno alla villa, ora adibita a camera di commercio del VCO.
Il parco zoologico di Villa Pallavicino, si trova a Stresa, ospita più di 40 specie animali esotiche e si spazia in un territorio di circa 20 ettari[57].
Aree protette e parchi naturalistici |
Parco nazionale della Val Grande la valle selvaggia più estesa d'Italia[60].
Parco naturale dei Lagoni di Mercurago di rilevanza ambientale e archeologica[61].
Parco naturale della Valle del Ticino ampia area protetta Riserva della biosfera UNESCO che comprende la fascia fluviale dell'emissario del lago[61].
Riserva naturale speciale dei canneti di Dormelletto[61].
Riserva naturale speciale Fondo Toce che comprende il più esteso canneto del lago, punto di passaggio e sosta delle migrazioni di numerose specie di uccelli[61].
Bolle di Magadino area protetta che comprende la parte più settentrionale del lago, in territorio elvetico[62].
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Riserva naturale speciale del Sacro Monte della Santissima Trinità di Ghiffa[senza fonte].
I musei |
Alcuni tra i più importanti musei del territorio:
Il Museo della ceramica A Laveno, all'interno di palazzo Perabò, articolato in undici sale, passando da opere di metà Ottocento fino al secolo successivo.
Il Museo dell'ombrello e del parasole A Gignese, ripercorre abitudini, costumi e tecniche di lavoro degli ombrellai, raccoglie informazioni sulla costruzione dell'ombrello e le sue caratteristiche.
Il Museo Civico Archeologico, si trova a Sesto Calende, contiene numerosi reperti archeologici, soprattutto a sfondo funerario.
Museo della bambola e del giocattolo, all'interno della Rocca di Angera, il più grande o uno dei più grandi nel suo genere in Europa, si snoda attraverso molte sale del castello percorrendo la storia del giocattolo e del costume dal 1700 a oggi.
Il Museo Civico Archeologico Paleontologico, nella città di Luino, diviso tra una pinacoteca, una sezione con reperti e una collezione di minerali e fossili.
Il Museo dell'Arte del cappello, si trova a Ghiffa, racconta all'interno delle sue sale la storia del copricapo e le tecniche che circondano la sua creazione.
Il Museo Archeologico ad Arona, conserva numerosi reperti concernenti le popolazioni che abitarono la zona del lago Maggiore.
I Musei del Monte Verità, situato a Casa Anatta, ad Ascona, ripercorre con documenti e fotografie la storia dell'omonimo movimento rivoluzionario degli inizi del Novecento, che attrasse pensatori e intellettuali quali Carl Gustav Jung, Stefan George e Erich Maria Remarque.
Il Museo Comunale d'Arte moderna ad Ascona, ospita numerose opere di artisti come Paul Klee, Jawlensky, Hermann Hesse, Franz Marc e in generale del Der Blaue Reiter.
Il Museo Epper, si trova ad Ascona, è la sede della collezione delle opere dei coniugi Epper.
Il Museo di San Sebastiano, situato ad Ascona, contiene arredi sacri della parrocchia di Ascona e fonti riguardanti l'oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano.
Il Museo civico archeologico Si trova a Locarno, conserva al suo interno reperti del Locarnese dell'età del bronzo fino all'alto Medioevo.
Museo dei trasporti Ogliari, si trova a Ranco, conserva mezzi di trasporti che vanno dal XVIII alla fine del XX secolo.
Museo del paesaggio a Verbania, con la gipsoteca dello scultore Paolo Troubetzkoy.
Altri luoghi di interesse |
- Eremo di Santa Caterina del Sasso
- Situato nel comune di Leggiuno, sulla sponda lombarda, si trova l'Eremo di Santa Caterina del Sasso, un monastero costruito sulla costa rocciosa, raggiungibile tramite la scalinata che risale dal lago o scende dal sovrastante parcheggio. Il complesso monastico è composto da tre edifici e risale al XII secolo, con aggiunte più recenti del XIX secolo. In tempi più recenti è stato sottoposto a restauro, terminato nel 1986. Di proprietà della provincia di Varese, è affidato per la custodia a una comunità di domenicani.
- Sacro Monte di Ghiffa
- Posto lungo le pendici boscose del monte Cargiago, il Sacro Monte di Ghiffa si trova in una posizione panoramica con una stupenda vista sul lago Maggiore. Nel 2003 questo complesso monumentale è stato inserito dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale insieme ad altri sei Sacri Monti piemontesi.
Crocifissione e Trinità, autore ignoto del XVI secolo
Interno della Cappella di Abramo
Il lago Maggiore visto dalla terrazza del Sacro Monte
La cappella della Incoronazione della Vergine
- Santuario della Madonna del Sasso
- Il santuario della Madonna del Sasso, risalente al tardo Quattrocento, si trova a 370 m s.l.m. nel territorio di Orselina. Del complesso fanno parte una chiesa intitolata all'Annunciazione, alcune cappelle sulla strada di accesso, una via crucis scandita da edicole, una scalinata, quattro cappelle dedicate alla Pietà, al Compianto sul Cristo morto, all'Ultima cena e allo Spirito santo, una croce votiva e la chiesa di Santa Maria Assunta.
- Colosso di san Carlo Borromeo
- Situato sul sacro monte di San Carlo ad Arona, Il colosso (chiamato comunemente "Sancarlone") si presenta come una delle statue dalle maggiori dimensioni del mondo, arrivando a misurare più di 35 metri d'altezza. La statua raffigura il cardinale san Carlo Borromeo.
- Mottarone
- Il Mottarone, conosciuto anche come "Montagna dei due laghi" per la sua particolare posizione tra lago d'Orta e lago Maggiore, è il più alto rilievo del Vergante. Dalla sua vetta, che in inverno si trasforma in una frequentata stazione sciistica si gode uno dei più bei panorami sulle Alpi centro occidentali, sulla Pianura lombardo-piemontese e su sette laghi (Maggiore, Orta, Mergozzo, Varese, Comabbio, Monate e Biandronno).
Astrovia: Situata a Locarno, cittadina Svizzera del Canton Ticino, l'Astrovia (o sentiero planetario) è una fedele riproduzione in scala del sistema solare che si svolge per una lunghezza di circa 6 km partendo dalla foce del fiume Maggia fino ad arrivare al comune di Tegna. I modelli sono oggi in gran parte rovinati dai vandali.
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Centri di ricerca |
- ISE[64], Istituto per lo studio degli ecosistemi del CNR[65], fondato a Pallanza nel 1938 dal naturalista Marco De Marchi con il nome Istituto Idrobiologico di Pallanza.
- Centro di Ricerche ENEA di Ispra già EURATOM[66].
Parco Tecnologico del Lago Maggiore a Fondotoce di Verbania[67].
Note |
^ Rina Monti, Manfredo Vanni, Maggiore, Lago, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
^ [ Copia archiviata, su iii.to.cnr.it. URL consultato il 2 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2006). Scheda dell'Istituto per lo studio degli ecosistemi del CNR]
^ ab Consorzio del Ticino - Il bacino, su ticinoconsorzio.it. URL consultato il 15 novembre 2014.
^ L'emissario del lago d'Orta, il Nigoglia, è un affluente dello Strona
^ Magazzeno Storico Verbanese
^ ab Dati presi dal libro: 2000, il Locarnese sott'acqua, di Francesco Del Priore e Teresio Valsesia, Armando Dadò Editore, 2000
^ Francesco Ogliari, Franco Sapi, Stiffelius e berretto rosso. Storia dei trasporti italiani vol. 4, a cura degli autori, Milano, 1964, p. 332
^ distrutto da un incendio
^ trasferito nel 1862 sul lago di Garda e ribattezzato Benaco
^ ribattezzato Ticino e rimodernato nel 1860, trasformato in motonave a elica nel 1925 e ribattezzato Alpino, demolito nel 1950
^ ribattezzato Sempione nel 1862
^ ribattezzato Elvezia nel 1862, trasferito sul lago di Garda e ribattezzato Sirmione nel 1866
^ rimodernato nel 1870
^ rimodernato negli anni settanta del XIX secolo, demolito probabilmente tra il 1918 e il 1930
^ rimodernato negli anni settanta del XIX secolo
^ abc demolito negli anni venti/trenta del XX secolo
^ ribattezzato Italia nel 1943, disarmato e venduto nel 1961, successivamente demolito
^ ribattezzato Piemonte nel 1943, rimodernato nel 1961-1965, in servizio
^ posto in disarmo e venduto nel 1958, ormeggiato ad Arona come discoteca
^ poi Verbania (dal 1943)
^ poi Arona (dal 1943)
^ rimodernata negli anni sessanta, usata come battello cantiere dagli anni ottanta, demolita nel 2014 e sostituita dalla nuova motonave da lavoro "Fior d'Arancio II"
^ ab rimodernata negli anni sessanta
^ rimodernata negli anni '60, ora ormeggiata a Belgirate
^ disarmata nel 1985,ora ormeggiata a Locarno come ristorante e ribattezzata come motonave Balena
^ In servizio nella tratta Intra - Stresa - Intra. Rimodernata nell'anno 2013 e anche una volta negli anni settanta/novanta. Gemella della motonave Venezia. Informazioni sulla quale potrete vedere sotto
^ In servizio nella stessa tratta della motonave Roma essendo la sua gemella. Sono tutte e due munite di un piano coperto e un altro panoramico sulle isole Borromee. Informazioni sulla gemella cioè sulla motonave Roma sono pubblicate sopra
^ E la M./ n. Più piccola su tutto il lago Maggiore, insieme alla sua gemella M./n. Cicogna (qui sotto). Ha circa 100 posti, 80 al coperto e 20 all'esterno
^ gemella della M./ n. Airone, ma costruita un anno più tardi
^ inaugurata ad Arona nel 2009, dopo di che entrata in servizio sul lago Maggiore. Adesso negli orari estivi effettua servizio nella tratta Intra - Stresa - Intra (isole Borromee incluse), mentre nell'orario autunnale nella tratta Arona - Intra - Arona (isole Borromee incluse). Nell'orario invernale si riposa nel porto di Arona
^ evoluzione dell'"Antares", varata nel dicembre 2013 e entrata in servizio nell'Estate 2015.
^ Trasformato in motoscafo e ribattezzato Gabbiano nel 1925, demolito nel 1929
^ ab Affondato da attacco aereo nel 1944
^ Affondato da attacco aereo nel 1944, recuperato e radicalmente ricostruito come motonave nel 1950, in servizio
^ Ribattezzato San Giuliano negli anni cinquanta
^ abcd Demolito negli anni novanta
^ Trasferito sul Lago di Como nel 1952
^ Trasferito sul lago di Como nel 1952
^ In origine Carducci, in servizio sul lago di Garda; trasferito nel 1961 sul lago d'Orta e ribattezzato San Giulio, poi sul lago Maggiore, infine di nuovo sul Lago di Garda dove è attualmente adibito a servizi interni
^ In origine in servizio sul Lago d'Iseo, poi trasferito sul Lago Maggiore
^ Ex Roma in servizio sul Po, poi trasferito sul lago di Garda e ribattezzato San Biagio, poi (primi anni ottanta) trasferito sul lago Maggiore
^ Ex Firenze in servizio sul Po, poi trasferito sul lago Maggiore e ribattezzato Gabbiano, impiegato per la sperimentazione della propulsione a idrogeno, demolito intorno al 2000
^ In origine Caprino di proprietà privata, acquistato nel 1992 dalla NLM e ribattezzato Isole di Brissago
^ Ex motogabarra San Leonardo adattata nel 1929 a trasportare autoveicoli
^ Prima vera nave traghetto dei laghi italiani. Disarmata negli anni '60, fu venduta a privati e ormeggiata a Feriolo come negozio; abbandonata, affondò nel 1999 e il relitto è stato demolito nel 2005
^ Adesso è usata sul lago Maggiore come motonave più grande, con ristorante a bordo. Totale 1100 posti, tra cui circa 400 nel ristorante. Tratta primaverile/estiva/autunnale Arona - Locarno - Arona. Pranzo e cena a bordo.
^ primo aliscafo dei laghi italiani, effettuò solo servizio sperimentale
^ Disarmato e abbandonato ad Arona negli anni novanta, affondato nel 2001, poi recuperato e demolito
^ Disarmato e abbandonato ad Arona negli anni novanta, affondato nel 2001, poi recuperato e demolito
^ In origine Freccia del Benaco in servizio sul lago di Garda, trasferito sul lago Maggiore nel 1994, disarmato e abbandonato ad Arona negli anni novanta, affondato nel 2001, poi recuperato e demolito
^ Disarmato e abbandonato ad Arona negli anni novanta, venduto nel 2004, abbandonato nei pressi di Lisanza
^ lagomaggiorelife» Vuoi conoscere il Lago Maggiore? » NUMEROSI UCCELLI ACQUATICI SUL LAGO MAGGIORE
^ Emanuele Bolla, Un tuffo negli anni 50
^ Dati presi dal libro: Francesco del Priore, Teresio Valsesia; 2000, il Locarnese sott'acqua; Armando Dadò Editore, 2000
^ Capolavoro del ' 700 sull' Isola Madre sul Corriere della Sera
^ abcd Borromeo Turismo I Borromeo
^ ab Treeoflife - apertura
^ ab Copia archiviata, su villataranto.it. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2007).
^ :: Giardino Alpinia Stresa Mottarone:: Alpinia Garden Stresa-Mottarone
^ Parco Nazionale Val Grande
^ abcd : Parco del ticino e del lago Maggiore - Le aree protette del Ticino e del Lago Maggiore: Archiviato il 29 marzo 2016 in Internet Archive.
^ Fondazione Bolle di Magadino
^ Città con il collegamento traghetto Intra-Laveno, Laveno-Intra ogni 20-30 minuti circa
^ home
^ CNR
^ Laboratori di Ricerca di Ispra — it
^ Tecnoparco del Lago Maggiore
Bibliografia |
- Joseph Epper, Contributo all'idrografia del lago Maggiore, Locarno 1902.
- Renzo Boccardi, Il lago Maggiore, Istituto italiano d'arti grafiche, 1931.
- Emanuele Bolla, Un tuffo negli anni '50.
- Franco Vercelotti (a cura di), Elogio del Lago Maggiore, Banca popolare, Intra 1973.
Giampaolo Dossena, I Laghi della Lombardia: Immagini del XIX Secolo Dagli Archivi Alinari, Alinari, 1985.- Francesco Del Priore, Teresio Valsesia, 2000, il Locarnese sott'acqua, Armando Dadò Editore, 2000.
- Ettore Grimaldi, I pesci del la Maggiore e degli altri grandi laghi prealpini Orta Lugano Como Iseo Garda, Alberti, Verbania 2001.
- Renata Lodari, Giardini e ville del Lago Maggiore: un paesaggio culturale tra Ottocento e Novecento, Centro studi piemontesi, 2002.
Navigazione Lago Maggiore e centenario del piroscafo Piemonte, Andrea Lazzarini editore, 2006.
Filmografia |
La stanza del vescovo, di Dino Risi, con Ugo Tognazzi e Ornella Muti, tratto dal libro di Piero Chiara.
Hotel Meina, di Carlo Lizzani.
Addio alle armi (A Farewell to Arms), film diretto da Charles Vidor e John Huston (1957), tratto da un libro di Ernest Hemingway.
Voci correlate |
- Olocausto del Lago Maggiore
Altri progetti |
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- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni |
- Lago Maggiore, in Dizionario storico della Svizzera.
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