Freelance




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Freelance (dall'inglese freelance worker) è un termine della lingua inglese per indicare un soggetto che opera come libero professionista per diverse società o organizzazioni, senza avere alcun rapporto contrattuale di dipendenza con esse. Il termine, usato anche nella lingua italiana, ha un significato generico, non essendo legato ad alcun settore specifico di attività. In Italia l'espressione freelance è assimilabile a quella, molto utilizzata dai mass media, di "popolo delle partite IVA".


La parola deriverebbe dall'omonimo termine della lingua inglese usato per un mercenario (free-lance ovvero "Lancia-indipendente" o "Lancia-libera"), cioè un soldato professionista che non era legato a un comandante specifico, ma si metteva agli ordini di chiunque lo pagasse.




Indice






  • 1 Cenni storici


  • 2 Caratteristiche


  • 3 Settori di impiego


  • 4 Note


  • 5 Bibliografia


  • 6 Voci correlate


  • 7 Collegamenti esterni





Cenni storici |


Il termine fu coniato da Walter Scott nel suo famoso romanzo storico Ivanhoe (1819) per descrivere un "soldato mercenario medievale". Negli anni successivi il significato del termine si allargò ad altri settori. La transizione ad un sostantivo figurato fu registrata intorno al 1860; il termine fu riconosciuto come verbo nel 1903 da varie autorità linguistiche, come il Dizionario Oxford.



Caratteristiche |


Nel mondo professionale il termine freelance (o "partita iva") è spesso utilizzato con un significato più restrittivo di quello generico. Infatti, un libero professionista (un avvocato, ad esempio) che, lavorando in proprio, ha i suoi clienti diretti, non è considerato un freelance. Invece, qualora il libero professionista presti il proprio operato per diverse organizzazioni[1] (ovviamente tra le cui attività rientra anche quella svolta dal libero professionista), allora il libero professionista è un freelance. Infatti, in questo caso, il soggetto non ha clienti (utilizzatori, pazienti, assistiti, ecc.) diretti ma indiretti, resi disponibili dai committenti. Nell'esempio di prima, l'avvocato che lavora per diversi studi legali diventa un freelance proprio perché ha clienti indiretti.


La libertà entro la quale si svolge la prestazione dell'attività lavorativa viene ritenuta sovente caratteristica fondamentale per distinguere la figura, tuttavia oggi è spesso accostata al precariato, anche se ciò non è sempre vero, dato che molti non hanno alcun interesse economico o personale a legarsi ad un solo committente oppure a essere dipendente (o anche socio o associato) di una sola impresa. Questo avviene soprattutto nei casi in cui il professionista è estremamente competente e ha numerose opportunità di lavoro, e di conseguenza, vuole sfruttare il suo potere contrattuale. Ovviamente, all'altro estremo, molti free-lance lo sono solo sulla carta essendo titolari di partita IVA, ma dipendenti di fatto (vengono a volte denominati "collaboratori a partita iva fissi"): questo, in generale, è contro i loro interessi (situazione tipica del mondo degli studi professionali per i post abilitati che non siano "elevati" poi ad associati o soci ma la stessa cosa accade anche nelle libere professioni non ordinistiche).



Settori di impiego |


Alcuni esempi sono le professioni di giornalista, commercialista, avvocato, medico, veterinario, dove i fruitori del servizio fanno affidamento sull'autonomia intellettuale e sulle capacità professionali del freelance.


Istruzione

Il settore privato della formazione e dell'istruzione fa molto uso di istruttori e docenti non dipendenti o assimilabili in quanto svolgono l'attività per più soggetti e/o esercitano una libera professione oppure svolgono attività di imprenditori.


Sanità

Sia nel settore pubblico che in quello privato (ospedali, cliniche, ambulatori, centri di riabilitazione o degenza, ecc.) molto personale è tipicamente free-lance, non solo per avere maggiore flessibilità ma anche per poter offrire una vasta gamma di servizi. Inoltre, i professionisti di alto livello non avrebbero alcun interesse pratico a legarsi ad un solo datore di lavoro.


Giornalismo

Nel mondo giornalistico, chi fornisce con frequenza servizi o foto a un'agenzia di stampa ed è pagato per ogni pezzo pubblicato è chiamato «stringer». La cadenza con cui i servizi vengono offerti all'agenzia può variare, spesso gli stringer vengono utilizzati per le notizie dell'ultim'ora, quando è difficile raggiungere rapidamente il luogo dell'evento. In comunicazione, il termine freelance identifica più spesso figure di collaboratori esterni di agenzie di pubblicità, come possono essere un copywriter o un art director non direttamente assunti, ma incaricati di svolgere un particolare lavoro per conto dell'agenzia stessa.


Economia

Anche il mondo della consulenza vede un ricorso massiccio di consulenti free-lance oltre a quelli "interni" (parasubordinati, dipendenti, associati, soci). Si tratta di collaboratori, titolari di partita IVA, che prestano la loro opera per diverse società di consulenza e/o per committenti propri (clienti diretti). Soprattutto per le realtà più strutturate che devono fornire un numero elevato di servizi complessi e specialistici o hanno molte commesse attive, l'utilizzo dei free-lance è pressoché scontato, specie quando il committente necessita di un team di progetto articolato. Tale situazione è tipica dell'area della consulenza direzionale.


Il mondo finanziario e assicurativo è un altro dove tipicamente si utilizzano prevalentemente lavoratori fissi a partita iva e freelance: il promotore finanziario o l'agente o subagente assicurativo sono due tipici esempi di professioni svolte da personale non dipendente o assimilabile. Il vasto settore dell'intermediazione finanziaria fa ricorso massiccio a queste forme di collaborazione (a parte il personale direttivo e di staff) ma è, in generale, l'intermediazione in sé (immobiliare, commerciale, d'affari, ecc.) che si presta per sua natura a questa peculiarità.


Informatica

L'ICT è un notevole e tradizionale bacino di utilizzo di freelance. In generale, i servizi (specie quelli del Terziario avanzato) sono il macrosettore che raccoglie il maggior numero di professionalità.



Note |




  1. ^ Per organizzazioni s'intende altri soggetti: società, imprese, associazioni, enti, studi, altri liberi professionisti.



Bibliografia |


  • T. M. Khusyainov, Regulation of the Internet employment in the legislation of Italy: influence upon the national and supranational law, in «International Law», 2016. - № 1.


Voci correlate |



  • Libero professionista

  • Sir Walter Scott



Collegamenti esterni |


  • Freelance, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.

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