Brescia




.mw-parser-output .nota-disambigua{clear:both;margin-bottom:.5em;border:1px solid #CCC;padding-left:4px}.mw-parser-output .nota-disambigua i{vertical-align:middle}

Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Brescia (disambigua).






































































































Brescia
comune



Brescia – Stemma Brescia – Bandiera

Brescia – Veduta
Vista di Brescia dal castello
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Regione-Lombardia-Stemma.svg Lombardia
Provincia
Provincia di Brescia-Stemma.png Brescia
Amministrazione
Sindaco
Emilio Del Bono (PD) dal 12-6-2013 (2º mandato dal 14-6-2018)
Territorio
Coordinate
45°32′20″N 10°13′13″E / 45.538889°N 10.220278°E45.538889; 10.220278 (Brescia)Coordinate: 45°32′20″N 10°13′13″E / 45.538889°N 10.220278°E45.538889; 10.220278 (Brescia)
Altitudine 149 m s.l.m.
Superficie 90,34 km²
Abitanti 198 096[1](30-11-2018)
Densità 2 192,78 ab./km²
Frazioni Vedi Quartieri di Brescia
Comuni confinanti
Borgosatollo, Botticino, Bovezzo, Castel Mella, Castenedolo, Cellatica, Collebeato, Concesio, Flero, Gussago, Nave, Rezzato, Roncadelle, San Zeno Naviglio
Altre informazioni
Cod. postale 25121–25136
Prefisso 030
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT
017029
Cod. catastale B157
Targa BS
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Nome abitanti bresciani
Patrono
Santi Faustino e Giovita e Angela Merici
Giorno festivo 15 febbraio
Soprannome Leonessa d'Italia
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Brescia

Brescia



Brescia – Mappa
Posizione del comune di Brescia nell'omonima provincia
Sito istituzionale

Brescia (Brèsa, Brèssa o Brèha in dialetto bresciano[2], Brixia in latino) è un comune italiano di 198 096 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. È il secondo comune della regione per popolazione, dopo Milano.


Antica città le cui origini risalgono a oltre 3200 anni fa, Brescia possiede un cospicuo patrimonio artistico e architettonico: i suoi monumenti d'epoca romana e longobarda sono stati dichiarati dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'umanità.


Brescia è tra i principali centri economico-produttivi del Paese ed è conosciuta per la celebre corsa d'auto d'epoca Mille Miglia e per la produzione dei vini Franciacorta.


La città di Brescia è soprannominata "Leonessa d'Italia" per i dieci giorni di resistenza agli austriaci durante il Risorgimento Italiano (dal 23 marzo al 1º aprile 1849).




Indice






  • 1 Geografia fisica


    • 1.1 Orografia


    • 1.2 Idrografia


    • 1.3 Clima




  • 2 Origini del nome


    • 2.1 La "Leonessa d'Italia"




  • 3 Storia


    • 3.1 Simboli


      • 3.1.1 Stemma


      • 3.1.2 Stemma del Regno d'Italia napoleonico




    • 3.2 Onorificenze




  • 4 Monumenti e luoghi d'interesse


    • 4.1 Monumenti di Brescia Patrimonio Mondiale dell'Umanità


    • 4.2 Architetture religiose


    • 4.3 Architetture civili


    • 4.4 Architetture militari


    • 4.5 Siti archeologici


    • 4.6 Aree naturali




  • 5 Società


    • 5.1 Evoluzione demografica


    • 5.2 Etnie e minoranze straniere


    • 5.3 Religione


    • 5.4 Lingue e dialetti


    • 5.5 Tradizioni e folclore


      • 5.5.1 I Santi Faustino e Giovita difensori di Brescia


      • 5.5.2 Santa Lucia portatrice di doni


      • 5.5.3 Leggenda di Forca di Cane


      • 5.5.4 La Madonna delle Brine


      • 5.5.5 Le statue parlanti


      • 5.5.6 Il bue d'oro


      • 5.5.7 La tomba del cane




    • 5.6 Istituzioni, enti e associazioni


    • 5.7 Strutture Ospedaliere


      • 5.7.1 Gli Spedali Civili


      • 5.7.2 Altre strutture




    • 5.8 Qualità della vita


      • 5.8.1 Inquinamento






  • 6 Cultura


    • 6.1 Istruzione


      • 6.1.1 Biblioteche


      • 6.1.2 Scuole


      • 6.1.3 Università


      • 6.1.4 Musei




    • 6.2 Eventi ospitati


    • 6.3 Media


      • 6.3.1 Stampa


      • 6.3.2 Radio


      • 6.3.3 Televisione




    • 6.4 Teatro


    • 6.5 Cucina


    • 6.6 Cinema: la città come scenario




  • 7 Geografia antropica


    • 7.1 Urbanistica


      • 7.1.1 Grattacieli di Brescia






  • 8 Economia


    • 8.1 Agricoltura


    • 8.2 Industria


    • 8.3 Servizi


      • 8.3.1 Termovalorizzatore




    • 8.4 Turismo




  • 9 Infrastrutture e trasporti


    • 9.1 Strade


      • 9.1.1 Strade


      • 9.1.2 Tangenziali


      • 9.1.3 Strade statali e regionali




    • 9.2 Ferrovie e tranvie


    • 9.3 Aeroporti


    • 9.4 Mobilità urbana


      • 9.4.1 Metropolitana






  • 10 Amministrazione


    • 10.1 Circoscrizioni e Quartieri


    • 10.2 Consolati


    • 10.3 Gemellaggi




  • 11 Sport


    • 11.1 Calcio


    • 11.2 Ciclismo


    • 11.3 Ginnastica artistica


    • 11.4 Pallacanestro


    • 11.5 Pallanuoto


    • 11.6 Pallavolo


    • 11.7 Rugby


    • 11.8 Scherma


    • 11.9 Altri sport


    • 11.10 Mille Miglia


    • 11.11 Impianti sportivi




  • 12 Note


  • 13 Bibliografia


  • 14 Voci correlate


  • 15 Altri progetti





Geografia fisica |





Bresciano banner.jpg


Ingrandisci

Panorama di Brescia dalle colline dei Ronchi








Vedute di Brescia dal Colle Cidneo


Brescia sorge nell'alta Pianura Padana allo sbocco della val Trompia, ai piedi del monte Maddalena e del colle Cidneo.


Il territorio – delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, ad est dalle Prealpi Gardesane e a ovest dai territori della Franciacorta – è in maggior parte pianeggiante; tuttavia tutto il versante sud del Monte Maddalena (compresa la cima) ricade nel territorio comunale, così che il comune di Brescia si trova ad avere un'escursione altimetrica di 770 metri[3].


Il centro storico è racchiuso nel perimetro della cinta muraria di epoca veneta, abbattuta tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni venti del Novecento[4], ed è sovrastato dal colle Cidneo sul quale è ben visibile il castello di Brescia. Il resto della città si espande geograficamente e visivamente su tutto il territorio circostante, racchiuso dalla cinta di monti prealpini, come il Monte Maddalena (ad est), ed il Monte Sant'Onofrio (a nord), anche se quest'ultimo non fa geograficamente parte del territorio cittadino, bensì dei comuni dell'hinterland Bovezzo, Lumezzane, Concesio e Nave.


Il rischio sismico di Brescia secondo l'ordinanza PCM 3.274 del 20/03/2003 è riconducibile alla zona 3, ovvero di bassa sismicità[5]; tuttavia nei secoli passati non mancarono episodi di rilievo che coinvolsero la città, fra questi si ricorda il terremoto di Brescia del 25 dicembre 1222.




Il Lago di Garda visto dalla cima del Monte Maddalena, il punto più alto di Brescia



Orografia |


.mw-parser-output .vedi-anche{border:1px solid #CCC;font-size:95%;margin-bottom:.5em}.mw-parser-output .vedi-anche td:first-child{padding:0 .5em}.mw-parser-output .vedi-anche td:last-child{width:100%}



Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Monte Maddalena.

Il monte Maddalena (già monte Denno) è un monte appartenente alle Prealpi Bresciane che si innalza a ridosso della città e più precisamente nella sua parte nord-orientale. Proprio per la vicinanza con la città è detta la montagna dei bresciani.
Alta 874 metri s.l.m., la Maddalena costituisce un vero polmone verde per la città. Altra altura rilevante è il colle Cidneo, sopra il quale si erge il Castello di Brescia.



Idrografia |




Il fiume Chiese


Il principale corso d'acqua della città è il fiume Mella, che nasce nella zona del Maniva e, attraversando la Val Trompia, giunge in città da nord e l'attraversa longitudinalmente, passando ad ovest del centro storico.
Ad oggi il fiume Mella non è navigabile e presenta rilevanti problemi di inquinamento, soprattutto nel tratto cittadino.


I restanti corsi d'acqua sono perlopiù a carattere torrentizio. Troviamo il Garza, torrente che nasce a metà strada tra i centri di Lumezzane e di Agnosine e che, scorrendo attraverso la Valle del Garza, raggiunge la città da nord-est e l'attraversa in tutta la sua lunghezza con un percorso misto scoperto e sotterraneo.


Il Naviglio di Brescia è invece un canale, derivante dal fiume Chiese, che attraversa la città nella zona est per poi lambire i comuni della bassa bresciana orientale.



Clima |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Brescia Centro, Stazione meteorologica di Brescia Ghedi e Stazione meteorologica di Brescia Montichiari.

Brescia gode di un clima subcontinentale umido, caratterizzato da una piovosità uniformemente distribuita in tutte le stagioni con estati molto calde ed un numero inferiore di giorni di freddo e nebbia rispetto alla vicina pianura padana[6]. La presenza di piante tipicamente mediterranee (come l'olivo, il leccio, l'alloro, l'alaterno e il cappero), che crescono sulle colline che circondano la città, sono indicatori del fatto che il clima di Brescia è submediterraneo, di transizione cioè tra il clima mediterraneo e quello subcontinentale della val padana[6].


Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra maggio ed agosto, con un leggero calo nei mesi di luglio e settembre, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato.


L'inverno, compreso generalmente tra fine novembre e fine marzo, è caratterizzato da una percentuale di piovosità molto bassa.































































































































BRESCIA CENTRO
(1961-1990)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 5,0 8,5 14,2 18,6 23,1 27,8 30,3 29,4 25,1 18,5 11,6 6,8 6,8 18,6 29,2 18,4 18,2
T. media (°C) 1,8 4,4 9,6 13,7 17,9 22,3 24,6 23,9 20,1 14,3 8,1 3,7 3,3 13,7 23,6 14,2 13,7
T. min. media (°C) −1,5 0,3 4,9 8,8 12,7 16,7 19,0 18,4 15,1 10,0 4,5 0,6 −0,2 8,8 18,0 9,9 9,1
Precipitazioni (mm) 63,9 64,3 71,0 83,0 104,9 99,5 86,3 101,1 72,8 98,1 87,0 54,6 182,8 258,9 286,9 257,9 986,5
Giorni di pioggia 7 6 7 9 10 9 6 7 6 7 8 6 19 26 22 21 88


Origini del nome |


Il toponimo "Brescia" appare inizialmente su trattati veneti e nasce dalla probabile venetizzazione del lombardo "Brèsa" o "Brèssa"[7], che a sua volta trae origine dal nome cenomane e poi romano della città, denominata da Augusto come "Colonia Civica Augusta Brixia"[8]. In età altomedievale è attestata, accanto alla forma "Brixia", la variante "Brexia"[9].


Il nome latino "Brixia"' (e anche la variante greca "Βρηξία") è ben documentato in epoca classica (Catullo, Livio, Plinio il Vecchio ed altri). Viene fatto solitamente risalire al termine celtico *brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa in Gallia, Brexa in Spagna, Bressanone, Bresso e Brianza in Italia)[10]. Anche nel dialetto locale il termine bréc significa sentiero ripido e sconnesso[11].



La "Leonessa d'Italia" |


.mw-parser-output .citazione-table{margin-bottom:.5em;font-size:95%}.mw-parser-output .citazione-table td{padding:0 1.2em 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang{vertical-align:top}.mw-parser-output .citazione-lang td{width:50%}.mw-parser-output .citazione-lang td:first-child{padding:0 0 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2){padding:0 1.2em}






«Lieta del fato Brescia raccolsemi,

Brescia la forte, Brescia la ferrea,

Brescia leonessa d'Italia

beverata nel sangue nemico.»


(Giosuè Carducci, Alla Vittoria, vv.37-40, 14 - 16 maggio 1877, Odi Barbare)








«D'un de' tuoi monti fertili di spade,

Niobe guerriera de le mie contrade,

Leonessa d'Italia,

Brescia grande e infelice.»


(Aleardo Aleardi, Canti Patrii, 1857)

Alla città fu dato l'appellativo "Leonessa d'Italia" da Aleardo Aleardi, nei suoi Canti Patrii. La fortuna dell'espressione si deve però a Giosuè Carducci, che volle rendere omaggio a Brescia per la valorosa resistenza contro gli occupanti austriaci durante l'insurrezione delle dieci giornate, nell'ode Alla Vittoria. Tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia, contenuta nelle Odi barbare.



Storia |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Brescia.







Antica mappa di Brescia




Il Castello di Brescia e il Crystal Palace sullo sfondo, contrasto tra passato e presente della città




L'esplosione della bomba nell'attentato di Piazza Loggia




Rappresentazione delle Dieci giornate di Brescia


Le origini di Brescia risalgono al 1200 a.C., quando una popolazione, probabilmente di Liguri, costruì un insediamento nei pressi del Colle Cidneo[12][13]. Nel VII secolo a.C. si insediarono i Galli Cenomani, che fecero di Brescia la loro capitale. Successivamente, a cavallo tra III e II secolo a.C., a seguito di scontri tra Insubri, Galli e Romani, Brixia iniziò il percorso di annessione alla Repubblica romana, culminato nel 41 a.C. quando gli abitanti ottennero la cittadinanza romana, pur mantenendo una certa autonomia amministrativa.


Dal 402 al 493 subì numerose invasioni barbariche, tra cui quelle dei Visigoti di Alarico, degli Unni di Attila, degli Eruli di Odoacre e degli Ostrogoti di Teodorico; proprio sotto quest'ultimo la città acquisì un'importanza chiave nel regno ostrogoto. Dal 568 divenne un importante ducato del regno longobardo.


Proclamatosi comune autonomo già nel XII secolo, finì sotto la dominazione viscontea e poi si diede, con la dedizione del 24 novembre 1426, ai Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia e ne rimarrà legata fino alla fine del 1797.


Nel febbraio 1512, durante le guerra della Lega di Cambrai, le truppe francesi comandate da Pierre Terrail de Bayard e Gaston de Foix-Nemours conquistarono e saccheggiarono la città:
tale drammatico evento portò alla draconiana decisione, da parte delle autorità veneziane, di demolire qualunque edificio nel raggio di un chilometro e mezzo dalla cinta muraria cittadina, in modo da poter proteggere con maggior efficacia la città da eventuali altri assedianti.


Annessa al Regno Lombardo-Veneto, durante il Risorgimento fu teatro delle dieci giornate di Brescia, per poi arrivare all'annessione al Regno d'Italia nel 1860.


Al Campo di Marte (o Piazza D'Armi) il 2 ottobre 1915 arriva la 3ª Squadriglia caccia che il 15 aprile 1916 diventa 72ª Squadriglia caccia che vi rimane fino al febbraio 1917.[14]


Nel 1932, tramite la demolizione del quartiere delle Pescherie, su incarico di Benito Mussolini viene realizzata in stile fascista piazza della Vittoria dall'architetto Marcello Piacentini, il quale vi realizza il primo grattacielo d'Italia, il Torrione[15] che è tra i primissimi grattacieli in Europa[16][17][18][19].


Il 13 luglio 1944 il centro della città fu bombardato dagli anglo-americani che sganciarono 124 tonnellate di esplosivo, provocando la morte di più di trecento persone[20].


Durante la seconda guerra mondiale, con la creazione della repubblica sociale italiana, denominata informalmente di Salò, Brescia divenne sede di alcuni ministeri.


Il 28 maggio 1974 si verificò l'attentato in Piazza Loggia, mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati, causando la morte di otto persone e il ferimento di più di altre cento.



Simboli |



Stemma |




Gonfalone civico


Lo stemma di Brescia è contraddistinto dal leone azzurro su argento, a richiamo del leone cittadino, simbolo attribuitogli prima dell'epoca veneziana. La blasonatura dello stemma è stata emanata con un decreto ministeriale del 25 giugno 1925:[21]






«d'argento al leone d'azzurro, armato, linguato e codato di rosso. Motto: "Brixia Fidelis". Lo scudo sarà cimato da una corona a cinque fioroni e quattro punte gemmate.[22]»



A differenza di quanto comunemente si crede, a causa dell'appellativo Leonessa d'Italia (attribuito alla città di Brescia da Giosuè Carducci), quello che figura sullo stemma di Brescia è un leone maschio.


Il gonfalone, invece, è formato da un drappo diviso verticalmente in due teli di colore bianco e azzurro, con al centro lo stemma comunale. Sul verso sono presenti le raffigurazioni dei santi Faustino e Giovita, patroni della città.[23]



Stemma del Regno d'Italia napoleonico |




Stemma di Brescia voluto da Napoleone Bonaparte nel 1813


Lo stemma di Brescia introdotto da Napoleone Bonaparte prevedeva la sostituzione del leone azzurro con un leopardo rosso sebbene definito "illeonito" ovvero nella tipica posizione rampante del leone.
Lo stemma napoleonico durò ben poco poiché meno d'un anno dopo, con il ritorno degli austriaci, il Comune di Brescia chiese la reintroduzione del precedente stemma. Tale richiesta venne ascoltata e il 28 giugno 1816 il generale Saurau ripristinò, con un decreto in nome di Francesco I, lo stemma precedente con l'aggiunta della corona patriziale e dell'austriaca aquila bicipite. Soltanto nel 1859, con la cacciata degli austriaci, vennero abolite la corona patriziale e l'aquila bicipite che lasciarono posto alla cinta merlata come in uso in diverse città italiane.


  • Blasonatura dello stemma








«La buona città di Brescia porta d'argento il leopardo illeonito di rosso colla coda rivoltata terminata dal capo di verde colla lettera N d'oro posta nel cuore ed accostata da tre rose a sei foglie del medesimo. Cimato dalla Corona murale a sette merli d'oro, sormontato dall'aquila nascente al naturale, tenente fra gli artigli un caduceo d'oro in fascia, il tutto accompagnato da due festoni intrecciati d'oro e di quercia dell'ultimo, diviso tra i due fianchi ricongiunti e pendenti della punta[24]»


(Da una lettera di Napoleone Bonaparte - Datata 9 luglio 1813.)


Onorificenze |




Il leone ai piedi del monumento dedicato a Garibaldi


La città di Brescia è:



  • tra le città decorate con la medaglia d'oro di "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento, periodo compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima guerra mondiale nel 1918;

  • tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita della Medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale;

  • a seguito del coraggio mostrato dai bresciani durante le famose dieci giornate di Brescia, la città si meritò l'appellativo di Leonessa d'Italia (attribuitole da Aleardo Aleardi e Giosuè Carducci).











Medaglia d'oro alle città Benemerite del Risorgimento Nazionale - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro alle città Benemerite del Risorgimento Nazionale
«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza bresciana nelle dieci giornate del 1849. Preparata alla vigilia della ripresa della guerra contro l'Austria, la rivolta scoppiò il giorno della battaglia di Novara (23 marzo 1849). Guidati da Tito Speri – che sarebbe stato impiccato a Belfiore nel 1853 – gli insorti si impadronirono della città, ma, al termine di un'accanita resistenza che valse a Brescia l'appellativo di “Leonessa d'Italia”, dovettero cedere alle truppe austriache il 2 aprile»
— 20 marzo 1898 [25]










Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare
«Nella lotta di liberazione la città di Brescia prodigava con generosa larghezza il sangue dei suoi figli migliori e con il fiero e tenace contegno degli abitanti della città e della provincia sosteneva validamente la resistenza contro l'invasore. Memorabili e duri scontri combattuti nelle valli e mirabili fra tutti quelli delle valli Trompia e Sabbia nei giorni della Liberazione generale. Liberatasi con fulminea azione dalla occupazione nemica, la popolazione Bresciana osava chiudere le sue strade alle colonne tedesche in ritirata e con sanguinosi combattimenti, causava gravi danni al nemico e provocava la cattura di migliaia di prigionieri. Brescia e sua provincia, settembre 1943 - aprile 1945»
— 3 ottobre 1952 [26]










Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
Titolo di Città
«Città Regia del Regno Lombardo-Veneto, Pat. I.R. 24 aprile 1815»


Monumenti e luoghi d'interesse |






I portici e la Torre dell'orologio di Piazza della Loggia


Brescia è un esempio di città sviluppatasi continuativamente e ininterrottamente per circa tremila anni, caratterizzata dall'interazione tra i diversi stili architettonici susseguitisi nel corso dei secoli, tant'è che il noto critico d'arte Philippe Daverio ha affermato che a Brescia è presente “la più potente stratificazione storica del Nord Italia”[27]. Il cospicuo patrimonio artistico e l'importante eredità archeologica che costituiscono il suo centro storico sono composti da diversi monumenti, che spaziano dall'età antica a quella contemporanea, alcuni dei quali sono d'importanza mondiale.





























UNESCO white logo.svg Bene protetto dall'UNESCO

UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Area monumentale del Foro romano
e complesso monastico longobardo di
San Salvatore-Santa Giulia
(Longobardi in Italia: i luoghi del potere; 568-774)
(EN) The monumental area with the
monastic complex of San Salvatore-Santa Giulia
(Longobards in Italy. Places of Power; 568-774 A.D.)

Brescia Capitoline Temple.jpg
Tipo culturali
Criterio (ii)(iii)(vi)
Pericolo Non in pericolo
Riconosciuto dal 2011
Scheda UNESCO (EN) Scheda
(FR) Scheda



La Basilica di San Salvatore




L'interno della chiesa di Santa Maria in Solario nel museo di Santa Giulia con la croce di Desiderio




Il coro delle monache nel monastero di Santa Giulia



Monumenti di Brescia Patrimonio Mondiale dell'Umanità |


Il 25 giugno 2011, la riunione del 35º Comitato per il Patrimonio dell'Umanità, tenutasi a Parigi, ha iscritto nella lista dei beni patrimonio mondiale dell'UNESCO, facenti parte del sito “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, i seguenti monumenti di Brescia:


L'area monumentale del Foro romano: costituisce il complesso archeologico in cui sono presenti alcuni tra i maggiori e meglio conservati edifici pubblici di epoca romana esistenti nell'Italia settentrionale[28][29]. È composto dai seguenti monumenti:



  • Il santuario repubblicano: si trova sotto il tempio capitolino. Costruito nel I secolo a.C., è l'edificio più antico del foro. È costituito da quattro aule rettangolari affiancate tra loro, all'interno delle quali si trovano i resti originali del pavimento a mosaico e degli affreschi parietali paragonabili, sia da un punto di vista stilistico che conservativo, a quelli riscontrabili a Pompei[30]. Dalla primavera del 2015 l'aula più occidentale è stata aperta alle visite del pubblico, mentre il resto dell'edificio è ancora sottoposto a lavori di restauro e scavo archeologico.

  • Il capitolium: costruito nel 73 d.C., era il tempio più importante dell'antica Brixia, in cui veniva venerata la Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva). È costituito da tre celle, una centrale, più grande, e le altre di minori dimensioni, che conservano gran parte dell‘originario pavimento in marmi policromi[30]. Di fronte ad esse si trovano i resti dell'imponente porticato, con colonne aventi capitelli in ordine corinzio, culminante nel timpano, in cui è presente una dedica all'imperatore Vespasiano. Sotterrato quasi interamente da uno smottamento del colle Cidneo, fu riportato alla luce attraverso diverse campagne archeologiche, cominciate nell'Ottocento. Dalla primavera del 2013, dopo nuovi lavori di scavo archeologico e di consolidamento strutturale, è stato riaperto al pubblico.

  • Il teatro romano: si trova immediatamente a est del capitolium. Fu costruito in epoca flavia e rimaneggiato nel III secolo. Con i suoi 86 metri di larghezza, è uno dei teatri d'epoca romana più grandi d'Italia, e poteva contenere 15.000 spettatori. Fu pesantemente danneggiato da un terremoto avvenuto nel V secolo, che fece crollare il secondo e terzo ordine di gradinate. Inoltre, nei secoli successivi, i suoi resti furono inglobati in nuovi edifici ivi costruiti, demoliti a partire dall'Ottocento. Della struttura originaria si sono conservati i muri perimetrali a forma di semicerchio, il primo ordine di gradinate (che in gran parte si trovano ancora sotto terra), le due uscite laterali e i resti della cavea e della scena, oltre a numerosi frammenti di colonne e fregi. I lavori di scavo archeologico dovrebbero riprendere nei prossimi anni.


Il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia: costituisce uno straordinario palinsesto architettonico[28], oggi trasformato nel Museo di Santa Giulia, che contiene circa 11.000 opere d'arte e reperti archeologici[31]. È composto da:



  • La basilica di San Salvatore: cuore dell'antico monastero longobardo, fu edificata nel 753 per volere del duca di Brescia Desiderio, futuro re longobardo, e di sua moglie Ansa. Caratterizzata dal contemporaneo utilizzo di stilemi longobardi e motivi decorativi classici e bizantini, rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura religiosa altomedioevale. La basilica si presenta a tre navate ed ha un transetto a tre apsidi. È presente anche una cripta, anch'essa a tre apsidi. Ampliata nei secoli successivi, conserva al suo interno diverse opere d'arte, tra cui le Storie di sant'Obizio dipinte dal Romanino e le Storie della Vergine e dell'infanzia di Cristo di Paolo da Caylina il Giovane.

  • La chiesa di Santa Maria in Solario: costruita verso la metà del XII secolo come sacello interno al monastero, è a base quadrata e si articola su due livelli interni. Il piano inferiore è coperto da quattro volte a crociera sorrette al centro da un'antica ara romana, mentre l'aula superiore è coperta da una cupola emisferica e presenta, scavate nella muratura est, tre piccole absidi. Conserva all'interno pregevoli affreschi di Floriano Ferramola, eseguiti all'inizio del Cinquecento, e due fra i più importanti pezzi del tesoro dell'antico monastero: la Lipsanoteca di Brescia (composta da un piccolo scrigno d'avorio, risalente al IV secolo) e la Croce di Desiderio (realizzata in argento e lamina d‘oro, tempestata da 212 gemme preziose[32]).

  • Il coro delle monache: compreso tra la basilica di San Salvatore e la chiesa di Santa Giulia, è stato costruito tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento come coro per San Salvatore. L'edificio si sviluppa su due livelli: il piano inferiore costituisce l'antico sagrato coperto previsto per accedere a San Salvatore. Il piano superiore è invece il coro vero e proprio, formato da un ambiente coperto da una volta a botte, collegato a est con San Salvatore tramite tre piccole finestre dotate di grata, a ovest con Santa Giulia tramite un arcone. L'interno del coro è interamente ricoperto da affreschi eseguiti dal Ferramola e dal Caylina, e vi sono esposti diversi monumenti funerari di età veneta, tra cui il Mausoleo Martinengo, uno dei massimi capolavori della scultura rinascimentale bresciana.

  • la chiesa di Santa Giulia: è stata costruita tra il 1593 e il 1599. La facciata è in marmo di Botticino, decorata da un doppio ordine di lesene di ordine corinzio, divisi da un ricco fregio marmoreo e connessi ai fianchi da volute. All'interno, la chiesa presenta una spaziosa navata unica coperta con volta a botte costolonata. Nella chiesa non rimane alcun arredo sacro o decorazione. Gli affreschi che originariamente ricoprivano ogni superficie sono quasi tutti scomparsi e ne rimangono poche tracce sulle pareti delle cappelle laterali e sulla volta. Scomparsi anche tutti gli altari laterali. Benché annessa al monastero, non rientra nel percorso di visita del Museo di Santa Giulia ed è adibita a sala conferenze.


Fanno parte del sito UNESCO anche le Domus dell'Ortaglia (sono un gruppo di antiche domus romane, utilizzate tra il I e il IV secolo, chiamate in questo modo perché sono state rinvenute negli orti (ortaglia) del monastero di Santa Giulia), il cinquecentesco Palazzo Maggi Gambara, la seicentesca Casa Pallaveri e una porzione dell'antico decumano massimo (l'odierna Via dei Musei).




Il Duomo vecchio




Il Duomo nuovo, il Broletto e la Torre del Pegol





La Chiesa dei Santi Faustino e Giovita




La Chiesa di Santa Maria dei Miracoli






Il Palazzo della Loggia




La Piazza della Vittoria




La Piazza del Mercato





Il Torrione, primo grattacielo costruito in Italia[33]




La Torre della Pallata






Il Castello di Brescia



Architetture religiose |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Brescia.

Brescia conserva nell'area del centro storico diverse decine di chiese appartenenti ad ogni periodo storico e artistico, dalle testimonianze longobarde alle opere del più estremo Settecento, fino ai prodotti dell'eclettismo ottocentesco. Il Duomo vecchio, la cattedrale invernale della città, è uno dei più importanti esempi di rotonda romanica in Italia[34], eretto nell'XI secolo e prezioso contenitore di svariate opere d'arte, come tele del Moretto e del Romanino, un sepolcro di Bonino da Campione, la cripta dell'VIII secolo e la grande arca sepolcrale di Berardo Maggi risalente all'inizio del Trecento. Altro esempio di architettura romanica è la piccola Chiesa di San Faustino in Riposo, dalla caratteristica forma esterna a cono.


Importanti testimonianze di architettura gotica sono invece la chiesa di San Francesco d'Assisi, dalla caratteristica facciata a capanna in pietra grezza con un ampio rosone, la chiesa di Santa Maria del Carmine, edificata nel Quattrocento con molte aggiunte successive, e la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, definita come la Cappella Sistina di Brescia per il ricco ciclo di affreschi rinascimentali che adorna il suo interno. La chiesa di Santa Maria dei Miracoli è invece il grande capolavoro della scultura rinascimentale bresciana, con la facciata di Giovanni Antonio Amadeo completamente lavorata a fine bassorilievo affiancata dalle sculture del Tamagnino. Di notevole interesse, dello stesso periodo storico, è la chiesa di San Giuseppe, il pantheon musicale bresciano con i sepolcri delle più grandi personalità nel campo, contenente uno dei organi antichi più grandi del mondo[35], opera degli Antegnati.


Massimi esponenti del barocco cittadino sono la chiesa dei Santi Faustino e Giovita (costruita dall'architetto Stefano Carra) dove trovano sepoltura i due patroni di Brescia, il Duomo nuovo, la cattedrale estiva, costruito in sostituzione dell'antica Basilica di San Pietro de Dom, e la chiesa di Santa Maria della Carità, con la sua caratteristica pianta ottagonale e la riproduzione della Santa Casa di Nazaret posta dietro l'altare maggiore. La chiesa patronale, in particolare, conserva il grande affresco dell'Apoteosi dei santi Faustino, Giovita, Benedetto e Scolastica di Giandomenico Tiepolo, più altre opere d'arte scultoree e pittoriche. Di particolare rilevanza artistica è anche la chiesa di San Giovanni Evangelista con la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata per metà da tele del Moretto e per metà dal quelle del Romanino. Altro monumento barocco, che spicca in assoluto per la sua unitarietà formale e architettonica in quanto costruito ex-novo, è la chiesa di Santa Maria della Pace, progettata dall'architetto veneziano Giorgio Massari con opere pittoriche di Pompeo Batoni.


Esempio di architettura neoclassica è la collegiata dei Santi Nazaro e Celso, che custodisce il prezioso Polittico Averoldi di Tiziano. Al di fuori degli edifici chiesastici si annovera infine il Cimitero Monumentale di Brescia, progettato da Rodolfo Vantini e costruito a più riprese durante l'Ottocento. Sempre del Vantini è la tomba Bonomini, chiamata popolarmente "tomba del cane", progettata su commissione del commerciante Angelo Bonomini, che emerge con il suo profilo neogotico sul pendio del monte Maddalena.




Il Faro di Brescia nel Cimitero Monumentale


Il cimitero di Brescia, denominato Vantiniano (dal nome del suo progettista, l'architetto Rodolfo Vantini), è il primo cimitero monumentale costruito in Italia[36], al centro del quale si erge il Faro di Brescia (alto 60 metri, rivestito di marmo di Botticino) alla cui forma si è ispirato l'architetto tedesco Heinrich Strack per progettare la Colonna della Vittoria, uno dei simboli della città di Berlino[37]. Nel 1866 le spoglie del noto pittore bresciano Francesco Filippini sono state trasferite, per volontà della cittadinanza di Brescia, dal Cimitero Monumentale di Milano al Cimitero Vantiniano.



Architetture civili |


Fra le opere di architettura civile di Brescia spicca Piazza della Loggia, il complesso architettonico più omogeneo della città e importante esempio di piazza rinascimentale chiusa. L'edificio principale che fa da sfondo monumentale al piazzale è Palazzo della Loggia, noto più semplicemente come "la Loggia", oggi sede della giunta comunale, costruito a partire dal 1492 sotto la direzione di Filippino de' Grassi e infine completato nel Cinquecento sotto la supervisione del Sansovino e di Palladio. Sul fianco sud della piazza sono invece allineati i due Monti di Pietà, il primo - il "vecchio" - quattrocentesco e il secondo - il "nuovo" - costruito alla fine del Cinquecento, le cui facciate rappresentano il primo museo lapidario italiano (infatti, un decreto del Consiglio speciale della città di Brescia del 1480, sanciva che le lapidi di epoca romana rinvenute nell'area in cui sarebbero sorti questi due palazzi dovessero essere conservate per uso pubblico, quindi furono murate lungo le pareti di questi edifici e utilizzate come ornamento)[38], mentre al centro del lato est si eleva il grande orologio astronomico. In questa piazza, il 28 maggio 1974 si è consumata la strage di Piazza della Loggia. Centro di potere più antico è invece il Broletto, l'antico palazzo comunale situato in Piazza del Duomo. Il nucleo originario dell'edificio risale al Duecento, in seguito ampliato a più riprese nel Trecento (ala ovest sulla piazza), nel Quattrocento (ali est e nord con rifacimento dell'ala ovest) e nel Seicento (porticato trasversale interno). Completa l'edificio la Torre del popolo o del "Pégol", torre civica del XII secolo.


Nell'ambito dell'architettura civile privata si distinguono numerosissimi palazzi disposti lungo tutte le vie del centro storico, in particolare quelli appartenuti alla potente famiglia dei Martinengo, ad esempio il Palazzo Martinengo e Palazzo Maggi Gambara in Piazza del Foro, Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga in Piazzetta Sant'Alessandro e Palazzo Uggeri lungo via Musei. Altro edificio di rilievo è il Teatro Grande, fondato nel 1664 e più volte ricostruito, in particolare nel Settecento e per tutto l'Ottocento. Il teatro è noto per ospitare l'importante Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli".


Più recenti sono invece la stazione ferroviaria, costruita in stile neoromanico nel 1854, e Piazza della Vittoria, realizzata nel 1932 su progetto dell'architetto Marcello Piacentini demolendo parte dell'antico centro storico medievale.



Architetture militari |


Il Castello di Brescia si colloca al primo posto fra le antiche architetture militari di Brescia giunte fino a noi: costruito nel Duecento dai Visconti su un sito precedente, sulla cima del colle Cidneo, viene ampliato una prima volta nel Quattrocento e completato poi nel Cinquecento. Cessata ogni funzione strategica alla metà dell'Ottocento, il castello è oggi un grandissimo parco pubblico che offre interessanti passeggiate fra le antiche strutture di difesa e un ampio panorama sull'intera città. Gli interni della fortezza ospitano invece due musei.


In città, invece, importante superstite è la Torre della Pallata all'estremità est di corso Garibaldi, costruita nel Duecento e rimaneggiata nel Quattrocento. Ai suoi piedi è posta una grande fontana barocca, opera di Pietro Maria Bagnadore.



Siti archeologici |


Come già detto, Piazza del Foro di Brescia è il più rilevante complesso di resti di edifici pubblici d'epoca romana di tutta l'Italia settentrionale, con le imponenti rovine del Capitolium e l'adiacente teatro romano. Ci sono pervenuti anche numerosi resti del colonnato perimetrale dell'antica piazza romana, visibili all'aperto nella stessa piazza e nei sotterranei del vicino Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino (dove si trovano anche le rimanenze delle antiche terme romane e del primitivo insediamento abitativo, risalente alla prima età del ferro, da cui si è sviluppata l'odierna città), mentre in piazzetta Labus, ancora più a sud, emergono i resti della basilica civile, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruite sulle rovine stesse.



Aree naturali |


Secondo dati del 2008, la città di Brescia può vantare 26.334.910 m² di verde pubblico e aree protette (di cui 4.224.610 m² di verde attrezzato, parchi pubblici e storici), che corrispondono a 139,68 m² di verde per abitante. Se a ciò si sommano anche le aree agricole e boscose e il verde di arredo urbano, la superficie totale sale a 72.548.560 m², pari a circa l'80% della superficie comunale[39].
Nel 2008 Brescia ha vinto il primo premio La città per il verde, assegnato in occasione della manifestazione Flormart-Miflor, svoltasi a Padova[40].


Le principali aree verdi di Brescia sono:



  • Parco delle colline: con 3.100 ha di superficie (di cui oltre 2.100 ha sono compresi entro i confini comunali), è l'area verde più estesa di Brescia. È un parco naturale istituito per preservare il Monte Maddalena e i Ronchi, le colline che si trovano immediatamente a nord-est del centro storico;

  • Parco Tarello: è il secondo parco più grande della città (100.000 m²) ed uno dei più recenti. Si trova a Brescia 2, la zona moderna della città, ed è circondato dai grattacieli del centro direzionale. Progetto dello studio Global di Lisbona;

  • Parco del castello: può essere considerato il parco più antico di Brescia ed è il terzo per superficie (96.235 m²). Si estende lungo i versanti del Colle Cidneo, regalando suggestivi scorci sul centro storico;

  • Parco Ducos: è uno dei parchi storici di Brescia e con i suoi 55.540 m² di estensione costituisce un importante polmone verde per la zona est della città. Al suo interno è presente un grande laghetto dove vivono tartarughe e uccelli acquatici.



Società |



Evoluzione demografica |


Abitanti censiti[41]






Etnie e minoranze straniere |


Brescia è una delle città con il più alto tasso di immigrazione in Lombardia[42].


Dalle prime ondate migratorie degli anni ottanta provenienti principalmente dai paesi africani, si è passati ad un'immigrazione più diversificata; infatti sono oltre 150 i paesi di provenienza dei cittadini stranieri residenti sul territorio cittadino[43].


Secondo quanto riportato dal (ISTAT) (Ufficio di diffusione dell'informazione statistica)[44] nel 2017 la popolazione straniera residente ufficialmente era di 36 179 persone, pari al 18,4% del totale. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:




  1. Romania, 4 082


  2. Pakistan, 3 568


  3. Ucraina, 2 968


  4. Moldavia, 2 933


  5. Cina, 2 387


  6. Albania, 2 257


  7. India, 2 199


  8. Egitto, 2 074


  9. Filippine, 1 628


  10. Sri Lanka, 1 586



Religione |




Portale del Vescovado di Brescia




Piazza del Vescovado


La religione cattolica legata al Vescovo della Diocesi di Brescia è largamente maggioritaria in città. Sono attivi, inoltre, i cristiani ortodossi con due chiese cittadine, i cristiani protestanti con una chiesa evangelica valdese, i musulmani con un centro culturale nella periferia sud e i Testimoni di Geova con nove Sale del Regno di lingua italiana.


I patroni della città sono i Santi Faustino e Giovita, mentre Santa Maria Assunta, Sant'Angela Merici e San Siro ne sono compatroni.



Lingue e dialetti |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto bresciano e lingua lombarda.

Nel bresciano la lingua lombarda, nella variante locale, è molto diffusa quasi fosse la lingua principale. Pur con le dovute varianti, a Brescia e provincia il dialetto utilizzato è il dialetto bresciano, derivante dalle parlate galloromanze e dalla volgarizzazione del latino.


Il primo manoscritto riconducibile al dialetto bresciano è stato trovato a Bovegno in Val Trompia, ed è risalente circa al 1300, anche se nel dialetto bresciano si riscontra la presenza di numerosi termini simili al francese ed anche al tedesco, frutto della comune matrice celtica e germanica delle sue popolazioni nonché delle successive dominazioni.


È tutt'oggi classificato come dialetto lombardo orientale, per via delle diverse radici e appartenenze politiche fino al 1797 rispetto all'ovest della regione e per la vicinanza al Veneto, e a causa dell'estensione della provincia stessa, che ne territorializza alcuni aspetti, si può dire che si discosta in maniera definita dal dialetto lombardo occidentale.



Tradizioni e folclore |


A Brescia sono presenti diverse tradizioni popolari legate a figure di santi e a sculture e luoghi particolari della città.





Grazio Cossali, Apparizione dei santi Faustino e Giovita in difesa di Brescia, 1603, chiesa dei Santi Faustino e Giovita



I Santi Faustino e Giovita difensori di Brescia |


I Santi Faustino e Giovita sono diventati patroni di Brescia a seguito di un evento straordinario. Secondo la tradizione, il 13 dicembre 1438, durante un feroce assedio dei milanesi capitanati da Nicolò Piccinino, i due santi (martiri bresciani al tempo dell'imperatore Adriano: II secolo) apparvero sulle mura della città, nei pressi degli spalti del Roverotto (nella zona a sud-est del castello, dove ora sorge un cippo marmoreo) e respinsero le palle delle cannonate a mani nude, aiutando così i bresciani a sconfiggere gli assalitori che, impauriti dalla vista dei santi, abbandonarono la città.



Santa Lucia portatrice di doni |


A Brescia, come in altre città dell'Italia settentrionale, i doni natalizi sono portati da Santa Lucia la notte tra il 12 e il 13 dicembre. Tradizionalmente, i bambini scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l'anno. Per ringraziarla è uso lasciare del cibo per lei e per il suo asinello che trasporta i doni. Il mattino seguente, al loro risveglio, i bambini troveranno i doni richiesti accompagnati o da caramelle e dolciumi di vario tipo, se si saranno comportati bene, oppure da carbone, se si saranno comportati male.



Leggenda di Forca di Cane |


Via Cremona viene anche ricordata con l'antico nome di " Forca di Cane ", per ricordare un episodio risalente al Medioevo e riguardante un indegno prete con tre suoi complici. Durante le lotte tra i valvassori e i seguaci del vescovo Arimanno, approfittando della confusione di quei tempi, un prete indegno, con l'aiuto di tre accoliti desiderosi di facili guadagni, aveva fondato un movimento pseudo-religioso. Sotto questa parvenza di cristianità, si nascondeva in realtà una setta avente l'unico scopo d'irretire facili prede, a cui venivano offerte riunioni notturne, orge e baldorie. Questa organizzazione ebbe fortuna per ben cinque anni, ma un giorno duecento adepti furono arrestati e impiccati, mentre il prete e i tre accoliti vennero attanagliati e arsi vivi[45].



La Madonna delle Brine |


Nella Chiesa di Santa Maria del Carmine è conservata un'antica icona, portata a Brescia dalla Terra Santa nel 1437 dal Vicario generale dell'ordine dei Carmelitani Fra Cristoforo Martinoni o Martignoni, detta della Madonna delle Brine. È chiamata in questo modo perché in passato si riteneva che, esponendola per tre giorni l'anno compresi tra fine aprile e inizio maggio, i raccolti sarebbero stati protetti dalle gelate (brine) tardive e da altre intemperie[46].




Le statue parlanti




La Lodoiga




I "Macc dèle ure"




Il Mostasù dèle Cosére






Le statue parlanti |


Le statue parlanti di Brescia sono una serie di statue su cui i bresciani, fino alla fine del XIX secolo, affiggevano messaggi anonimi, contenenti per lo più critiche contro i governanti.


Queste statue sono:



  • la Lodoiga: è una statua scolpita da Giovanni Battista Bonometti o Cesare Federico da Bagno o altri nella seconda metà del Cinquecento. Di origine molto controversa e storia altrettanto dibattuta, era posta originariamente davanti all'ultimo pilone sinistro della facciata del Palazzo della Loggia fino al 1877, quando fu rimossa e portata in nuova sede. Dopo varie vicissitudini e trasferimenti, nel novembre del 2011 è stata definitivamente ricollocata sotto il porticato della Loggia. Questo portico, per sua natura cardine fra l'interno e l'esterno, fra le cariche pubbliche e il popolo, rappresentò il luogo dove maggiormente si esplicavano i rapporti fra i due[47], e trovò la sua voce nella Lodoiga, che fu assunta come statua parlante della città, cui i bresciani erano abituati ad affiggere poesie e prose satiriche o scherzose. Accanto alla statua, poi, era posta la "pietra del bando"[47], dove salivano i banditori o gli oratori per parlare alla folla. Non sempre era possibile commentare ad alta voce i bandi o il comportamento degli amministratori: interveniva quindi la Lodoiga attraverso biglietti e fogli incollati anonimamente sul pilone adiacente o sul muro interno.

  • i "Macc dèle ure" ("matti delle ore" in dialetto bresciano): popolarmente chiamati Tone e Batista, sono due figure meccaniche poste in cima alla Torre dell'Orologio di piazza della Loggia, che battono la campana allo scoccar delle ore. Tradizionalmente sono sempre stati considerati come patteggianti il governo cittadino, tant'è che, verso la fine del Settecento, divennero protagonisti di una serie di pubblicazioni riguardanti "dibattiti" fra queste due statue e la Lodoiga, sempre invece dalla parte del popolo[47].

  • il Mostasù dèle Cosére (letteralmente "faccione delle Cossere" in dialetto bresciano): è un antico rilievo situato nel centro storico di Brescia, murato all'angolo tra corso Goffredo Mameli e contrada delle Cossere, dalla quale trae il nome. Nel corso dei secoli, similmente alla Lodoiga, il mostasù diventa una statua parlante, raccogliendo malumori, proteste e lagnanze dei cittadini verso i governatori. La sua localizzazione, al centro del quartiere popolare e affacciato su una delle sue principali vie, contribuisce a fissare il mostasù nell'immaginario popolare[48].




La tomba del cane




Il bue d'oro



Il bue d'oro |


In corrispondenza dell'angolo tra Via Trieste e Via Agostino Gallo esiste una statua lignea, ricoperta da una pittura dorata, raffigurante un bue. Secondo la tradizione popolare, questa statua starebbe a indicare il luogo in cui sarebbe sepolto un bue d'oro zecchino venerato dagli antichi abitanti di Brescia, che lo avrebbero nascosto in quel punto per evitare che fosse distrutto dai barbari[49].



La tomba del cane |


La tomba Bonomini, nota dai bresciani come tomba del cane, è un tempietto neogotico a pianta quadrata situato sui colli Ronchi, immediatamente a nord-est del centro storico cittadino, lungo via Panoramica, al primo tornante dopo l'imbocco da via Filippo Turati. Costruita nel 1860 su progetto di Rodolfo Vantini per ospitare le spoglie di Angelo Bonomini e del socio Giuseppe Simoni, benefattori degli Spedali Civili di Brescia, alla fine non accolse mai le due salme a causa di nuove ordinanze comunali riguardanti le norme sul seppellimento, che lo vincolavano ai cimiteri pubblici. La tradizione popolare vuole quindi che vi sia stato deposto solo un cane, da cui la denominazione abituale[50].



Istituzioni, enti e associazioni |


Brescia è sede di Corte d'appello dall'epoca napoleonica ed è la sede competente per i processi spostati da Milano.
Tutto il comparto giudiziario (tribunali, procura, corte d'appello) dal maggio 2009 ha traslocato nel nuovo Palazzo di Giustizia, realizzato in prossimità della stazione ferroviaria su progetto dell'architetto Gino Valle.



Strutture Ospedaliere |



Gli Spedali Civili |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Spedali Civili di Brescia.

Tra le infrastrutture più importanti in città annoveriamo gli Spedali Civili, con di 2.254 posti letto ordinari, e con quasi 6.000 dipendenti, tra cui sono presenti anche alte specializzazioni. Gli Spedali Civili si collocano al primo posto in Italia per personale impiegato[51][52] e si candidano ad essere tra i più grossi ospedali italiani.



Altre strutture |


A Brescia sono presenti altre strutture ospedaliere, quali:



  • l'istituto ospedaliero Fondazione Poliambulanza[53];

  • l'Istituto Clinico Città di Brescia[54] e l'Istituto Clinico Sant'Anna[55] entrambi parte del Gruppo ospedaliero San Donato;

  • la Casa di Cura San Camillo[56];

  • la Casa di Cura Domus Salutis[57];

  • l'IRCCS Fatebenefratelli - San Giovanni di Dio[58].



Qualità della vita |






















































































































Anno
Qualità della Vita (IlSole24ORE)
Qualità della Vita (Italia Oggi)
Ecosistema Urbano (Legambiente)

2001

29º[59]
40º[60]

2002
50º[61]
37º[59](-8)


2003
23º[62](+27)
54º[63](-17)
28º[64]

2004
44º[62](-21)
21º[63](+33)
57º[65](-29)

2005
20º[66](+24)
33º[67](-12)
24º[68](+33)

2006
31º[66](-11)
42º[67](-9)
19º[69](+5)

2007
21º[70](+10)
39º[71](+3)
16º[72](+3)

2008
53º[73](-32)
34º[71](+5)
35º[74](-19)

2009
54º[73](-1)
47º[75](-13)
48º[76](-13)

2010
44º[77](+10)
33º[78](+14)
51º[79](-3)

2011
32º[80](+12)
29º[78](+4)
22º[81](su 44 città medie)

2012
26º[82](+6)
23º[83](+6)
23º[84](-1)

2013
53º[85](-27)
21º[86](+2)
24º[87](-1)

2014
26º[88](+27)
15º[86](+6)
80º[89](su 104 città)

2015
28º[90](-2)
19º[91](-4)
79º[92](+1)

2016
45º[93](-17)
28º[94](-9)
83º[95](-4)

2017
46º[96](-1)
27º[94](+1)
49º[97](+34)

2018
39°[98](+7)
22°[99](+5)
31°[100](+18)



Inquinamento |


Secondo i dati contenuti nell'indagine "Mal'Aria" di Legambiente, nel 2014 Brescia si è classificata al 24º posto tra le città più inquinate d'Italia a causa delle polveri sottili nell'aria di particolato atmosferico (PM), risultando comunque meno inquinata delle vicine città di Bergamo (19º posto), Mantova (15ª posizione), Milano (9º posto) e Cremona (7ª posizione)[101]. Negli ultimi 10 anni si è registrato un netto miglioramento della qualità dell'aria, con una diminuzione di 2/3 dell'inquinamento[102].


Brescia è tristemente nota per essere, dopo Anniston negli USA, la seconda città al mondo per gravità della contaminazione da Policlorobifenili (PCB), inquinamento che interessa le acque e il suolo della periferia ovest della città. Si stima che per la bonifica completa dell'area occorrano circa 1,5 miliardi di euro[103].



Cultura |



Istruzione |



Biblioteche |




La facciata della Biblioteca civica Queriniana


Al Sistema bibliotecario urbano appartengono la storica Queriniana, fondata dal Cardinal Querini negli anni quaranta del XVIII secolo, le biblioteche decentrate e le biblioteche specialistiche del Museo delle Scienze Naturali e dell'Istituto Pasquali Agazzi.


Sono inoltre presenti le seguenti biblioteche:



  • della Fondazione Luigi Micheletti;

  • della Scuola per Operatori Sociali IAL-Cisl;

  • della Fondazione Civiltà Bresciana;

  • della Fondazione Calzari Trebeschi;

  • del Centro Studi e Documentazioni della Domus Salutis.



Scuole |




La facciata del Conservatorio di Brescia




Il Liceo Scientifico Annibale Calini


A Brescia sono presenti numerose scuole, tra scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo e di secondo grado, per poter far fronte alla grande domanda cittadina e provinciale.


Ad oggi si contano sul territorio cittadino 58 scuole dell'infanzia, 50 scuole primarie, 18 secondarie di primo grado e circa una trentina di scuole secondarie di secondo grado, tra strutture pubbliche, private e paritarie.


Tra queste ultime è di notevole importanza cittadina il liceo classico Arnaldo, situato in pieno centro storico, all'interno dello storico palazzo Poncarali Oldofredi. Tra gli studenti più illustri del Liceo Arnaldo figurano Tito Speri, Camillo Golgi, Giuseppe Zanardelli, Mino Martinazzoli, Vittorio Sereni, Paolo Corsini, Emilio Del Bono, Omar Pedrini e Enrico Ghedi. oltre a docenti quali Francesco Bonatelli, Cesare Arici, Rodolfo Vantini, Augusto Monti, Roberto Vecchioni e Giuseppe Tonna. Un altro liceo di grande importanza è il Liceo Linguistico, Musicale e delle Scienze Umane "Veronica Gambara", istituto storico, situato nel centro della città. In Brescia sono presenti anche tre licei scientifici, tra i quali si trova il Liceo scientifico statale Annibale Calini, istituto storico organizzatore di importanti manifestazioni culturali, come i Dies Fasti (nati nel 2001), caleidoscopico festival della cultura della durata di due giorni e il Booktrailer Film Festival (nato nel 2006), il primo concorso nazionale di booktrailer riservato agli studenti di scuole secondarie superiori, finalizzato a promuovere l'amore per la lettura. Gli altri Licei Scientifici sono: Nicolò Copernico e il Liceo scientifico statale Leonardo, questi ultimi nati entrambi da una costola del primo e situati nella periferia meridionale della città.


Ulteriori istituti importanti sono l'Istituto tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio Nicolò Tartaglia, di recente accorpato con il Liceo Artistico Statale Maffeo Olivieri, polo di studio per tutti gli studenti di Brescia e provincia per l'architettura e la decorazione pittorica, che con la nuova intestazione raccoglie e aggiorna la missione educativa del precedente Istituto per Geometri; l'Istituto tecnico agrario statale Pastori che con i suoi 85 ettari di terreni, serre e stalle contribuisce all'attività agricola di Brescia e l'Istituto tecnico industriale Benedetto Castelli, che con i suoi 2000 studenti è considerato l'istituto più grande sul territorio urbano, polo scolastico per tutti gli studenti cittadini e della provincia, e "vivaio" per l'industria bresciana[104].



Università |




Università statale di Brescia sede di Medicina




Università statale di Brescia sede di Economia


Brescia gode di una buona copertura didattica sia per le facoltà presenti, che per il numero di corsi di laurea proposti ed un bacino di circa 25.000 studenti universitari.


La maggiore per numero di iscritti, è l'Università degli studi di Brescia che si compone di quattro facoltà: Giurisprudenza, Economia, Medicina e Chirurgia ed Ingegneria, dislocate su tutto il territorio cittadino.


L'attuale rettore dell'università è Maurizio Tira[105]; succede a Sergio Pecorelli, il quale subentrò a sua volta, nel luglio 2010, ad Augusto Preti. Quest'ultimo venne eletto nel 1983 ed è stato il rettore che ha ricoperto più a lungo tale carica. La lunga durata del suo mandato fu nel 2006 al centro di una riflessione dell'allora Ministro dell'Università Fabio Mussi, che propose incarichi triennali rinnovabili una sola volta[106].


È presente anche l'Università Cattolica del Sacro Cuore, che è sede distaccata di Milano, ed è situata in pieno centro storico cittadino.


Presenta 7 facoltà, di cui 6 afferenti alla sede di Milano: Lettere e filosofia, Sociologia, Psicologia, Scienze della formazione, Scienze linguistiche e Letterature straniere, e una afferente alla sede di Brescia: Scienze matematiche, fisiche e naturali.


A Brescia vi sono due accademie di belle arti ad oggi attive:


La LABA[107] ovvero Libera Accademia di Belle Arti e l'Accademia di belle arti Santagiulia.[108]


È altresì presente un Conservatorio intitolato a "Luca Marenzio".[109]


Inoltre vi è l'istituto tecnico statale Machina Lonati[110], che propone un'offerta formativa post-secondaria parallela ai percorsi universitari.




Il Gallo di Ramperto (conservato all'interno del Museo di Santa Giulia), con un'età di quasi 1200 anni, è considerato il più antico galletto segnavento esistente al mondo[111][112].



Musei |




Armatura del XVI secolo, Museo delle Armi Luigi Marzoli



  • Museo di Santa Giulia

  • Museo Diocesano di Brescia

  • Museo del Risorgimento di Brescia

  • Pinacoteca Tosio Martinengo

  • Capitolium

  • Museo delle Armi Luigi Marzoli

  • Museo dell'industria e del lavoro

  • Museo chitarristico degli strumenti musicali e della liuteria bresciana

  • Museo della Mille Miglia

  • Museo Nazionale della Fotografia di Brescia

  • Museo di Fotografia Ken Damy

  • Ma.Co.f. - Centro della Fotografia Italiana

  • Museo di Scienze Naturali

  • Museo dei Beatles


  • Collezione arte e spiritualità a Concesio, periferia nord di Brescia



Eventi ospitati |








Facciata del Palazzo Martinengo, sede di alcune mostre





Via dei Musei, così chiamata in quanto lungo questa via si trovano alcuni dei principali musei e spazi espositivi della città: il Palazzo Martinengo, il Parco archeologico del Foro Romano e il Museo di Santa Giulia


Negli ultimi anni Brescia ha conosciuto una spinta culturale: il centro di tale opera è certamente il rinnovato Museo di Santa Giulia. All'interno di tale ampio complesso, oltre ai reperti dell'età del Bronzo, alle domus dell'Ortaglia, e ad altri reperti di inestimabile valore storico ed artistico, in questi ultimi anni sono state tenute mostre e rappresentazioni quali: Il futuro dei longobardi nel 2000[113], che ha fatto parte di un progetto internazionale, dedicato a Carlo Magno ed alla costruzione dell'Europa, cui hanno partecipato anche le città di Paderborn, Barcellona, Spalato e York, "Vincenzo Foppa – Un protagonista del Rinascimento" nel 2002[114], una sorta di indagine scientifica sull'attività pittorica di Foppa uno dei protagonisti indiscussi del Rinascimento.


A partire dal 2004 a Brescia si è aperto il ciclo "Brescia, lo splendore dell'arte", curato da Linea d'ombra, una società di organizzazione di eventi espositivi guidata da Marco Goldin, che è durato fino al 2008.


Il ciclo si è aperto con la mostra "Monet, la Senna, le ninfee" che si svolse a cavallo tra l'anno 2004 e il 2005, contenente circa 130 dipinti di Claude Monet, divisi tra dipinti di gioventù, e quelli riguardanti la Senna, l'acqua, la natura e le ninfee, provenienti da vari musei mondiali[115], che ha fatto contare oltre 400.000 visitatori[116].


La mostra successiva fu dedicata a "Gauguin – Van Gogh. L'avventura del colore nuovo" tenutasi tra il 2005 e il 2006, che portarono a Brescia circa 540.000 spettatori[117], contenente circa 150 dipinti di Paul Gauguin e Vincent van Gogh, che venne poi seguita a cavallo tra il 2005 e il 2006 da un'esposizione su "Millet", contenente sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston del celebre pittore francese Jean-François Millet.


Il biennio successivo, ovvero il 2006-2007, vengono presentate due mostre in contemporanea, la prima dedicata a "Turner e gli impressionisti", che racconta la grande storia del paesaggio moderno in Europa secondo i dipinti dell'impressionista William Turner e altri come Vincent van Gogh, Claude Monet, John Constable, Alfred Sisley, la seconda dedicata a Mondrian, che raccoglie circa 80 opere del pittore olandese[118].


La mostra "America! Pittura dal nuovo mondo" tenutasi dal 2007 al 2008, raccoglie le opere principali della pittura statunitense del XIX secolo, comprendendo opere di artisti americani quali Thomas Cole, Albert Bierstadt e Frederic Edwin Church[119], mentre nel 2008-2009 l'esposizione "Van Gogh – I disegni", composta da ottantacinque opere disegnate dall'artista olandese, concluse l'avventura di Marco Goldin a Brescia. Infatti la giunta comunale di Adriano Paroli, insediatasi nell'aprile 2008, affidò le nuove politiche culturali a Giorgio Cortenova, per ventisette anni responsabile della Galleria d'arte Moderna di Verona.[120].


Altre mostre, quali "Impressionisti francesi, italiani, europei", e nel 2003 "Andy Warhol: un mito americano", sono state organizzate nel Palazzo Martinengo.


Eventi di dimensioni inferiori sono la storica Mille Miglia, corsa rievocativa a tappe, che ogni anno tra aprile e maggio richiama nel territorio cittadino un grandissimo numero di appassionati da tutto il mondo, tra piloti e semplici curiosi e la fiera internazionale delle armi sportive e da caccia che si svolge presso la nuova struttura espositiva di Brescia nei primi giorni di aprile.


In ambito musicali gli eventi maggiori sono il Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli", festival pianistico dedicato ad Arturo Benedetti Michelangeli che nel 2009 è giunto alla sua 46ª edizione, che si svolge al Teatro Grande tra i mesi di aprile e giugno, Le Dieci Giornate di Brescia, festival di musica classica che si svolge nei principali luoghi artistico-culturali cittadini a settembre, e Le Settimane Musicali Bresciane, rassegna culturale con particolare sensibilità alla musica classica dalla cadenza variabile.


Il comune organizza tra i vari eventi due feste molto sentite ed apprezzate dalla cittadinanza. La prima verso inizio settembre è la Festa del gemellaggio, istituito con le città di Darmstadt (Germania) Logroño (Spagna), curato dall'Assessorato al Turismo Comune di Brescia, e la Fiera di Santa Lucia, in dicembre, formata da bancarelle di artigianato locale e italiano organizzate ad ogni ricorrenza del giorno festivo della santa che, secondo tradizione, porta doni ai bambini bresciani nella giornata del 13 dicembre.

L'iniziativa, dopo quattro anni di esistenza, è stata soppressa.


Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010 il museo di Santa Giulia ha ospitato una mostra riguardante la civiltà precolombiana degli Inca che ha totalizzato oltre 273.000 visitatori, piazzandosi al secondo posto tra le mostre più visitate in Italia nel corso della stagione, dopo quella dedicata al Caravaggio a Roma.


Dall'11 febbraio al 12 giugno 2011, sempre presso il museo di Santa Giulia, hanno avuto luogo in contemporanea due mostre: Matisse. La seduzione di Michelangelo ed Ercole il fondatore.


In occasione dell'Expo 2015, la città di Brescia ha organizzato diversi eventi culturali.
Dal 24 gennaio al 14 giugno 2015 il Palazzo Martinengo ha ospitato la mostra Il cibo nell'arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol in cui sono state esposte un centinaio di opere di diversi autori, tra i quali Vincenzo Campi, Ambrogio Figino, Magritte, de Chirico e Andy Warhol[121].


Dal 9 maggio 2015 al 17 gennaio 2016 il museo di Santa Giulia ospita una grande mostra organizzata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dal titolo Brixia. Roma e le genti del Po, in cui sono esposti reperti archeologici provenienti da alcuni dei più importanti musei italiani[122].


Dal 20 novembre 2015 al 15 febbraio 2016, sempre il museo di Santa Giulia organizza la mostra March Chagall. Opere russe 1907-1924, in cui sono esposte 33 opere inedite del celebre pittore russo, in "dialogo" con dipinti realizzati dal Premio Nobel Dario Fo[123].



Media |



Stampa |


Il quotidiano cittadino più letto nel territorio della provincia di Brescia è il Giornale di Brescia, grazie ad una diffusione di 33.652 copie[124].
Nato il 27 aprile 1945, dopo la seconda guerra mondiale, è oggi edito dall'Editoriale Bresciana S.p.A., costituita due anni dopo la fondazione del giornale, nel 1947.


È stato primo organo di stampa del Comitato di Liberazione Nazionale, e secondo la descrizione fornita dalla direzione, l'obiettivo del quotidiano è quello di perseguire intenti di difesa dei valori della libertà e democrazia, favorire il progresso civile, culturale ed economico, ispirandosi a valori di tipo cristiano-cattolico[125].
Il Giornale si è sempre mosso nell'area del liberalismo cattolico, con un orientamento politico moderato.




Sede del Giornale di Brescia


Bresciaoggi, è il secondo quotidiano edito in città, e fa parte del Gruppo Athesis (che tra gli altri controlla i quotidiani L'Arena e Il Giornale di Vicenza), tramite la sub-holding Edizioni Brescia S.p.A.[126].
Il quotidiano si propone come organo di informazione e di opinione indipendente e libero, con l'obiettivo primario di riportare i principali avvenimenti di Brescia e Provincia. Il giornale si è distinto sin dalla sua nascita per le ampie e originali inchieste sui temi di maggiore attualità, consolidando lo stretto legame tre la realtà economica, culturale, sociale e storica di Brescia e della sua provincia[127].


Il Brescia è stato (dal 2006 al 2010) il terzo quotidiano, per ordine di importanza, della provincia di Brescia. È stato fondato dal Gruppo E-Polis di Cagliari. Particolarità de Il Brescia, come del resto dei quotidiani targati E Polis era la formula free pay: gran parte dei giornali stampati venivano diffusi gratis attraverso le reti distributive commerciali (esercizi commerciali e ipermercati) mentre una minima parte era in vendita in edicola. In seguito a una crisi economica le pubblicazioni di tutte le testate locali del gruppo sono state sospese nel luglio 2010. La società ha dichiarato fallimento nel gennaio 2011.


Dall'ottobre 2011 il Corriere della Sera ha inaugurato il Corriere della Sera Brescia con uscite dal martedì alla domenica in tutta la provincia[128].


Altri quotidiani da segnalare - dopo la chiusura delle edizioni bresciane dei giornali a diffusione free pay, ovvero Leggo, Metro, In Città, City, - sono quelli disponibili in versione on-line, tra cui: BsNews.it (fondato nel 2007), Qui Brescia (da non confondere col cartaceo) e BresciaToday.


A Brescia è edito altresì il settimanale La Voce del Popolo[129].


Inoltre nella città hanno sede diverse Case editrici tra le quali: Editrice La Scuola[130], la Morcelliana[131], la Queriniana[132], Edizioni l'Obliquo[133], Paideia Editrice[134] e il Gruppo Editoriale Delfo[135].



Radio |



  • Radio Voce

  • Radio Bresciasette


  • Radio Classica bresciana (RCB), che si caratterizza per la programmazione giornaliera di solo musica classica;

  • Radio Vera


  • Radio Onda d'urto.



Televisione |




  • È Live Brescia.TV, che sostituisce Brescia Punto TV;


  • Brescia Telenord;


  • Retebrescia (RTB International);


  • Teletutto.


Teletutto, Brescia Telenord, Radio Bresciasette e Radio Classica Bresciana appartengono allo stesso gruppo: l'Editoriale Bresciana.



Teatro |




Il Teatro Grande




Il Teatro Sociale


I principali teatri della città sono:



  • Teatro Stabile di Brescia

  • Teatro Grande

  • Teatro Chiesa di Santa Chiara

  • Teatro Sociale


  • Pala Banco di Brescia Il Teatro della città



Cucina |


Brescia e la sua provincia rappresentano una terra ricca di sapori dalla gastronomia particolarissima, giocata fra due poli: la cucina contadina dell'entroterra e delle valli e quella di pesce dei laghi d'lseo e Garda. I celebratissimi casoncelli bresciani, il risotto alla pitocca, le belle schidionate di quaglie e piccioni per polenta, i volatili domestici (pollo, gallina, cappone) con saporiti ripieni e la specialità del piccione farcito alla bresciana, la persicata, sono specialità della gastronomia del Medioevo e del Rinascimento tramandatisi quasi senza aggiornamenti e fatti propri, negli ultimi decenni dalla ristorazione anche agrituristica, a rappresentare gli aspetti più raffinati del gusto tradizionale, in abbinamento con i grandi vini D.O.C.G. della Franciacorta e D.O.C. di Lugana, del Garda Classico, di San Martino della Battaglia, di Cellatica, di Botticino e di Capriano del Colle. Il piatto principale è lo spiedo bresciano. L'anima popolare della cucina bresciana offre però le sue prove migliori nei piatti di polenta, tipicamente quella taragna (in Valsabbia detta Tiragna) e di riso e nei semplici cibi in cui si avverte ancora il profumo dell'aia e del camino. Dalla ormai dimenticata polenta e saracca a quella con le cotiche, da quella con il baccalà a quella con il sugo di maiale; e, ancora, polenta con gli uccellini, con i funghi, con le verdure, con il coniglio in sguazzetto. E poi il riso alla campagnola con le verdure, il risotto con gli spinaci selvatici, gli strangolapreti, i bigoli con le sardelle e la pastissada de caval di chiara origine veneta, le frittate rustiche di verdure o salumi. Per non dimenticare gli altri grandi protagonisti della gastronomia bresciana i salumi e i formaggi. Il più noto fra tutti è il Bagòss, dal gusto robusto e dall'aroma tipico con cui si designa il più diffuso prodotto della zona[136]. Una menzione speciale va all'aperitivo bresciano per antonomasia: il pirlo.


Nel 2015 Brescia e la sua provincia sono state inserite dall'IGCAT (International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism) nel progetto gastronomico Lombardia Orientale Regione Europea della Gastronomia 2017, insieme alle città e alle province di Bergamo, Cremona e Mantova[137].



Cinema: la città come scenario |





Il magnifico cornuto


Brescia ha una storia di cinema amatoriale e indipendente molto ricca, grazie anche alla presenza di molte aziende in grado di finanziare queste produzioni locali. La città è stata utilizzata come set per cortometraggi, mediometraggi e pubblicità. In alcuni casi il paesaggio cittadino è divenuto coprotagonista delle storie narrate, in particolare nei primi anni settanta, quando, per volontà del regista e produttore Roberto Infascelli, divenne il set di due notissimi poliziotteschi, filone che si interruppe a causa dei fatti conseguenti la strage di Piazza della Loggia nel 1974[138]. Più frequente è il ricorso alle location offerte dalla vasta provincia brescia, in particolare l'arco alpino e il Lago di Garda.
La prima volta di Brescia al cinema è nel filmato Brescia alle due del pom. sul Corso del Teatro del cineoperatore ambulante Antonio Vassallo e proiettato in città il 31 agosto 1899 al Teatro Guillaume (oggi Teatro Sociale) in cui si vedono bresciani a passeggio sul corso di fronte al Teatro Grande[139].


Usando come ambientazione prevalente la città di Brescia sono stati girati[140]:




  • Il magnifico cornuto: film commedia in bianco e nero del 1964; diretto da Antonio Pietrangeli con Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale e Gian Maria Volonté.


  • La polizia sta a guardare: film poliziottesco del 1972; diretto da Roberto Infascelli con Enrico Maria Salerno, Lee J. Cobb, musiche di Stelvio Cipriani.


  • La polizia chiede aiuto: film poliziottesco del 1974; diretto da Massimo Dallamano, prodotto da Roberto Infascelli con Giovanna Ralli, Claudio Cassinelli, Mario Adorf, Franco Fabrizi, musiche di Stelvio Cipriani.


  • Uova di garofano: film drammatico del 1991; diretto da Silvano Agosti con Lou Castel.


  • Brescia uccide: film indipendente del 2004, ispirato ai poliziotteschi degli anni settanta e ottanta, diretto da Matteo Saradini.


  • Quando sei nato non puoi più nasconderti: film drammatico del 2005; diretto da Marco Tullio Giordana con Alessio Boni e Matteo Gadola nei panni del piccolo Sandro.

  • Il Gallo di Ramperto: mediometraggio del 2010; diretto da Silvia Cascio e Vittorio Bedogna, musiche di Carlo Poddighe.


  • La città del futuro: cortometraggio del 2013; diretto da Silvia Cascio, musiche di Carlo Poddighe.

  • Un qualunque posto fuori o dentro di te, Radio Edit: videoclip del 2018, frutto di una riedizione del brano di Gatto Panceri; diretto da Fabio Arrighini e Mauro Cartapani.[141][142]


Alcuni scorci della città di Brescia compaiono anche nei film:




  • Un certo giorno (1967) di Ermanno Olmi in cui il piazzale antistante la stazione ferroviaria di Brescia è luogo di incontro di amanti.


  • Allonsanfàn (1973) dei fratelli Taviani con Marcello Mastroianni si vedono la scalinata del Broletto e il Ridotto del Teatro Grande in festa.


  • Quella Trabant venuta dall'Est (1991) di Peter Timm, una famigliola della Germania ex-comunista arriva in Italia sulle orme di Goethe a bordo di una Trabant. I turisti dopo il lago di Garda si dirigono a Roma, transitano davanti al Capitolium, nei vicoli attigui a Santa Giulia e di fronte al monumento di Tartaglia, ma sono nella finzione del film sono a Roma, non a Brescia.


  • Sentirsidire (2011) del bresciano Giuseppe Lazzari, con un incipit panoramico che ci porta a guardare dall'alto Brescia Due, altre scene sono nel Parco Ducos e in piazzetta Vescovado.


  • Rosso Mille Miglia (2015) del regista bresciano Claudio Uberti[143].

  • A_Mors (2018) del regista bresciano Mauro Cartapani[144][145].



Geografia antropica |



Urbanistica |




Il centrale Corso Zanardelli




Vista del centro storico al tramonto


Recentemente è stato completato il quartiere di Sanpolino, costituito da edifici costruiti in edilizia residenziale convenzionata ed il Borgo Wührer – particolare idea di quartiere interamente vietato alle auto, dato che dispone di un parcheggio sotterraneo di due piani – destinato ad abitazioni, ad uffici e ad attività commerciali e che è stato ricavato sul terreno dell'antica fabbrica di birra Wührer.


Sono in atto in città altre grandi trasformazioni urbanistiche da nord a sud. Tra esse, c'è il Comparto Milano, riqualificazione della zona industriale costruita un tempo a ridosso del centro storico, che presenterà l'apertura di nuovi musei ed alberghi. All'interno del comparto è stato realizzato il centro commerciale Freccia Rossa, inaugurato il 22 aprile 2008 e ora in ampliamento, considerato il primo vero centro commerciale sul suolo cittadino.


La nascita di Borgo San Nazzaro, progetto di riqualificazione dell'antico comparto cittadino dei Magazzini Generali posto nei pressi del quartiere Don Bosco, firmato da Daniel Libeskind, che prevede la nascita di un polo abitativo avanguardistico, che comprende un grattacielo.[146]. Libeskind è tra i progettisti della "Eb tower", la futura sede del gruppo Editoriale Bresciana che sorgerà in via Solferino al posto dell'attuale sede del Giornale di Brescia.


Nei progetti di riqualificazione delle zone industriali è presente anche la Torre Fuksas, una torre di quattordici piani a tre blocchi che prende il nome dal suo progettista, Massimiliano Fuksas, e che fa parte del complesso denominato 28 Duca d'Aosta.


A questi progetti in via di sviluppo, o di ultimazione, si aggiungono anche le migliorie al Comparto Fiera, denominato Brixia Expo, e la realizzazione delle Tre Torri, visibili dalla tangenziale, e situate in via Labirinto.


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Sono in atto inoltre progetti per la riqualificazione delle cinque caserme presenti in città[senza fonte], il "Progetto Carmine", che prevede l'ammodernamento dello storico quartiere popolare del centro storico, e il "Progetto Da Marte a Martina", tavoli di progettazione partecipata per la riqualificazione delle aree militari dismesse come Campo Marte e la Polveriera di Mompiano[147].



Grattacieli di Brescia |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Costruzioni più alte della città di Brescia.



Il Crystal Palace e gli edifici di Bresciadue


Brescia presenta nella propria area comunale edifici di elevata altezza, tra cui ricordiamo:




  1. Crystal Palace, costruito nel 1990, alto 110 m


  2. CAP Tower, costruito nel 1993, alto 82 m

  3. Skyline 18, costruito nel 2013, alto 80 m

  4. Tre Torri, costruite nel 2008, alte 75 m

  5. Futura, costruita nel 2010, alta 70 m

  6. Torre Cimabue, costruita nel 1985, alta 63 m

  7. Torre Tintoretto, costruita nel 1985, alta 63 m

  8. Torre Fuksas, costruita nel 2011, alta 60 m

  9. Torre Kennedy, costruita nel 2002, alta 57 m


  10. Torrione INA, costruito nel 1932, alto 57 m. Progettato da Marcello Piacentini, è il primo grattacielo costruito in Italia[33].



Economia |


L'economia provinciale e cittadina si divide tra industria, commercio, artigianato, servizi, agricoltura e turismo.


Come gran parte dell'economia del nord Italia, il complesso bresciano è costituito soprattutto da piccole-medie imprese, con la presenza di grandi industrie, che vanno dal settore alimentare a quello metalmeccanico.



Agricoltura |




Il vigneto Pusterla visto dal castello




Bottiglia e calice di Franciacorta, tipico vino bresciano


La viticoltura è considerata il comparto agricolo più importante del sistema agroalimentare bresciano.
Il territorio comunale di Brescia rientra nella zona di produzione di diversi vini: una tipologia a denominazione di origine controllata e garantita, ovvero il Franciacorta[148], tre vini DOC (Botticino[149], Cellatica[150] e Curtefranca[151]) e un vino IGT (Ronchi di Brescia[152]).
Inoltre, nel centro storico della città, lungo il versante settentrionale del Colle Cidneo, si estende il vigneto urbano più grande d'Europa, chiamato Vigneto Pusterla[153], caratterizzato dalla coltivazione dell'Invernenga, vitigno autoctono a bacca bianca presente a Brescia fin dall'epoca romana[154].


Nel resto della provincia sono prodotti altri sei vini DOC e quattro tipologie IGT[155].


Un altro settore molto importante in provincia è quello dell'olivicoltura, in cui la zona del Garda gioca un ruolo importante, coinvolgendo un gran numero di imprese tra raccolta, lavorazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti. Al momento sono state registrate, in sede europea, due DOP degli oli extravergini d'oliva, e sono: l'olio Garda e Laghi lombardi.
Dato l'elevato grado di redditività del settore, sono previsti rigidi regolamenti per la pratica di questa attività[156].


Proprio a Brescia sorge uno dei più stimati istituti del nord Italia: l'Istituto tecnico agrario statale Pastori che indirizza numerosi studenti all'attività agricola con il diploma di Perito agrario.



Industria |




La pistola Beretta 1935 dell'omonima e storica fabbrica di armi bresciana





Franz Xaver Wührer fondatore della omonima birra di Brescia


La Confindustria locale, l'Associazione Industriale Bresciana (AIB), è stata la prima associazione industriale fondata in Italia il 14 aprile 1897[157].
Le imprese attive in provincia di Brescia, molte delle quali operano nell'area urbana, sono 90.000[158].
Le principali attività industriali sono quelle meccaniche, specializzate nella produzione e distribuzione di macchine utensili, centralizzate intorno alla Val Trompia.


Importante è anche la produzione di mezzi di trasporto, una su tutte l'OM, che ha sede sul territorio cittadino e produce i camion Iveco; vi si aggiunge, inoltre, la produzione di armi, tra cui ricordiamo la Beretta e la Tanfoglio di Gardone Val Trompia e la Perazzi di Botticino.


Molto importante l'industria metallurgica, che dagli anni 1970 ha visto salire alla ribalta il cosiddetto Distretto del tondino, che comprendeva i territori della bassa Val Trompia, e più precisamente quelli di Lumezzane e Sarezzo, e che oggi è ancora attivo con numerose aziende sparse per tutta la provincia. Famosa la Redaelli, società leader nelle funi e cavi di acciaio (funivie, sollevamento, offshore, etc.) di Gardone Val Trompia BS. Importante il distretto di Odolo in Valle Sabbia, che fino agli anni novanta produceva il 30% del tondino nazionale.


Nella periferia cittadina, rispettivamente lungo la Tangenziale Sud e la Tangenziale Ovest, sono presenti due acciaierie l'Alfa Acciai e la Ori Martin. In città hanno inoltre sede diversi gruppi industriali, tra cui possiamo ricordare il Gruppo Lucchini, la Feralpi e la Camozzi Group. La produzione di posate e di rubinetti, concentrata nella zona lumezzanese, insieme al comparto tessile, calzaturiero e d'abbigliamento, concentrati nella zona di Rezzato, costituiscono settori cruciali per l'industria bresciana, così come la produzione di materiali per l'edilizia, e laterizi, che vanno ad alimentare il settore delle costruzioni – in forte espansione, date le riqualificazioni urbanistiche in atto.


Degna di nota è la fabbrica di birra più antica d'Italia, la Wührer.


Come nel resto d'Italia, molte aziende bresciane sono di dimensioni medio-piccole e a conduzione familiare; negli ultimi anni sono arrivate anche imprese di grande rilevanza e filiali importanti (soprattutto straniere), sia nel territorio della città sia nei maggiori centri industriali della provincia.


La provincia di Brescia ha un PIL di circa 37 miliardi di euro[159].



Servizi |


Negli ultimi quaranta anni è aumentata l'importanza dei settori bancario, commerciale e della comunicazione. Tra le aziende cittadine più quotate vi è il gruppo A2A (frutto della fusione tra ASM Brescia, AEM Milano ed AMSA) e la Centrale del latte di Brescia, controllata dall'amministrazione cittadina.


Vi sono anche le filiali di banche ed attività finanziarie. Negli ultimi anni, a seguito del processo di aggregazione bancaria, la città ha perso la sede delle sue due principali banche: Bipop-Carire, oggi parte del gruppo Unicredit, e Banca Lombarda, quest'ultima fusasi con la bergamasca Banche Popolari Unite per formare il gruppo UBI Banca, quarto gruppo bancario d'Italia, con numerose sedi di divisione nella città (fonte dati Il Sole 24 ore, Banca d'Italia). Tra i finanzieri più importanti vanno ricordati Giovanni Bazoli (presidente di Intesa SanPaolo), ed Emilio Gnutti e Romain Zaleski.


Settore sempre in via di sviluppo è quello della ristorazione, che a Brescia presenta 917 bar e 719 ristoranti[160], che garantiscono un servizio turistico di tipo eno-gastronomico di tutto rispetto.



Termovalorizzatore |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Inceneritore e Teleriscaldamento.

A sud della città è in funzione il più grande inceneritore d'Europa, realizzato e gestito dal Gruppo A2A che ha coniato per questa macchina il nome termovalorizzatore[161][162] È composto da tre unità di combustione, due alimentate con rifiuti e una con le cosiddette «biomasse», un termine il cui uso è però contestato dagli ambientalisti[163]. Grazie alla rete del teleriscaldamento è possibile produrre non solo energia elettrica ma anche recuperare energia termica in quantità rilevanti, convogliando il calore prodotto nella rete del teleriscaldamento, fino alle abitazioni dei singoli utenti.


La città, infatti, è stata la prima in Italia a dotarsi, nel 1972[164], della rete di teleriscaldamento.



Turismo |




Vista notturna del Castello di Brescia, uno dei maggiori punti di interesse della città




Veduta del centro storico


Il settore turistico sta diventando sempre più importante per l'economia cittadina. Brescia negli ultimi anni ha infatti accresciuto la propria attrattività turistica, grazie alla sua recente iscrizione nella lista dei Patrimoni dell'umanità e alla vicinanza con i laghi di Garda e d'Iseo, che distano non più di 30 km. In 10 anni il numero di visitatori è aumentato del 172%, passando da 146.171 nel 2005[165] a 251.232 nel 2015[166].


Tra le principali attrazioni di Brescia possiamo ricordare: il museo di Santa Giulia e le mostre ed iniziative da esso proposte, la zona archeologica del foro romano con il Capitolium e il Castello di Brescia. Altri punti di interesse artistico-culturale della città sono le quattro piazze principali di Brescia (Piazza Paolo IV di epoca medievale, con il Duomo vecchio e il Duomo nuovo, la rinascimentale Piazza della Loggia, la Piazza del Mercato e la razionalista Piazza della Vittoria, inaugurata da Benito Mussolini e sormontata dal Torrione INA, considerato il primo grattacielo d'Europa costruito in cemento armato) collegate tra loro da portici, gallerie coperte e passaggi pedonali. Durante l'anno si svolgono diverse manifestazioni organizzate dalle varie associazioni presenti sul territorio (come, ad esempio, la Mille Miglia), che richiamano visitatori da fuori città.



Infrastrutture e trasporti |



Strade |




La Tangenziale Sud di Brescia




La 237 del Caffaro, collega Brescia a Trento



Strade |


La città è attraversata dall'Autostrada A4, che la collega a Torino, Milano, Bergamo, Verona, Venezia e Trieste, ed è punto terminale dell'Autostrada A21, che la collega a Cremona, Piacenza e nuovamente Torino con un percorso più meridionale rispetto all'A4.



  • Autostrada A4 Torino – Trieste – Strada europea: E55 – E64 – E70. (Caselli di Brescia Ovest, Brescia Centro e Brescia Est)

  • Autostrada A21 Torino – Brescia – Strada europea: E70. (Caselli di Brescia Centro e Brescia Sud nonché il relativo raccordo corda molle)

  • Autostrada A35 BreBeMi, aperta nel luglio 2014, che collega direttamente Brescia a Milano attraverso la A58 - TEEM. Da luglio 2014 a novembre 2017 la A35 (che prima prendeva avvio sulla SP19 nei pressi di Travagliato) era collegata alla tangenziale sud di Brescia tramite un raccordo gestito da Brebemi spa. Ora la A35 comincia nei pressi del "seppiolone", alla barriera di Castegnato (in uscita dalla A4), a ovest di Antezzate.



Tangenziali |


La città di Brescia è dotata di un sistema di tangenziali:



  • la Tangenziale Sud, o tangenziale Alcide De Gasperi è la variante della ex Strada statale 11 Padana superiore, ora gestita dalla provincia, che aggira il centro abitato a meridione;

  • la Tangenziale Ovest è una strada comunale, classificata come urbana, che aggira l'abitato a occidente.


Quest'ultima, unita ad un tratto di via Oberdan e alla Tangenziale Montelungo, permette al traffico proveniente dalla Val Trompia (ex Strada statale 345 delle Tre Valli e via Triumplina) e diretto alle autostrade A4 e A21 di evitare il passaggio all'interno dei quartieri settentrionali e occidentali della città. Il precedente raccordo verso l'autostrada A35, aperto nel luglio 2014 all'estremo ovest della tangenziale sud (ovvero quando cambia da SPBS 11 a SPBS 510), da novembre 2017 non esiste più in quanto ora la A35 comincia proprio nei pressi: dal "seppiolone"[167] si stacca un brevissimo raccordo che porta alla vicina barriera A35[168].


L'amministrazione provinciale di Brescia sta studiando la possibilità di costruire una strada a scorrimento veloce, denominata informalmente tangenziale Est, che colleghi il villaggio Prealpino, posto a nord della città, con la frazione di Buffalora, tramite una galleria che attraversi il Monte Maddalena[169].



Strade statali e regionali |


La città è attraversata da numerose strade statali, che in base alla riforma del Codice della Strada del 1998 sono state riclassificate come regionali e affidate dalla Regione Lombardia all'amministrazione provinciale.


La Strada statale 11 Padana Superiore che collega Torino e Venezia è conosciuta, nel tratto cittadino, come Tangenziale Sud di Brescia.


Era punto di partenza della Strada statale 510 Sebina Orientale, che collega Brescia alla Val Camonica, più precisamente a Darfo Boario Terme, della 235 di Orzinuovi, che collega Brescia e Pavia, della 236 Goitese, asse Brescia-Mantova, della 237 del Caffaro, arteria di congiunzione tra il capoluogo lombardo e la provincia di Trento, della Strada statale 45 bis Gardesana Occidentale che collega Brescia con il Lago di Garda e con la Provincia di Trento e della 345 delle Tre Valli, terminante a Breno.



  • Strada statale 11 Padana Superiore

  • Strada statale 510 Sebina Orientale

  • Strada statale 235 di Orzinuovi

  • Strada statale 45 bis Gardesana Occidentale

  • Strada statale 345 delle Tre Valli



Ferrovie e tranvie |




La stazione di Brescia


La stazione di Brescia, inaugurata il 24 aprile 1854, è situata lungo la ferrovia Milano-Venezia ed è anche punto di partenza per le linee Brescia-Iseo-Edolo, Brescia-Cremona, Brescia-Parma, oltre che per il collegamento con Lecco.


La città è dotata anche dello scalo di smistamento di Brescia Scalo che permette un veloce interscambio tra la ferrovia, le vicine autostrade A4 e A21 e la Tangenziale Sud.


Nel territorio del comune, inoltre, si trovano due impianti della linea per Edolo:


- la stazione di Brescia Borgo San Giovanni, presso il quartiere di Fiumicello ;


- la fermata della Mandolossa che serviva l'omonima frazione, è ora priva di servizio viaggiatori.


In passato la città era capolinea di un'estesa rete di tranvie extraurbane che caratterizzarono il paesaggio della pianura padana:



  • Tranvia Brescia-Salò-Gargnano

  • Tranvia Brescia-Vestone-Idro

  • Tranvia Brescia-Gardone Val Trompia

  • Tranvia Brescia-Soncino

  • Tranvia Brescia-Cellatica-Gussago

  • Tranvia Brescia-Ostiano


  • Tranvia Brescia-Desenzano/Mantova-Ostiglia, attiva fra il 1882 e il 1933, mantenuta fino al 1952 nella tratta iniziale come tranvia elettrica fino a Carpenedolo



Aeroporti |




Due Tornado IDS del 6º Stormo di stanza all'aeroporto militare di Ghedi.


A circa 15 km dal centro della città si trova l'aeroporto di Brescia-Montichiari, dedicato a Gabriele D'Annunzio e per la maggior parte proprietà dell'ente di gestione del Valerio Catullo nel veronese.


La doppia denominazione Brescia-Montichiari è dovuta proprio alla vicinanza che questa aerostazione ha con il centro della città, pur mantenendosi in territorio della provincia.


A pochi chilometri dall'aeroporto di Brescia-Montichiari si trova l'aeroporto militare Luigi Olivari di Brescia-Ghedi.



Mobilità urbana |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti a Brescia.



Classico bus cittadino


La città è dotata di una rete di trasporti pubblici automobilistici composta da 16 linee che serve anche 14 comuni dell'hinterland cittadino per un bacino d'utenza di 360.000 abitanti. Il numero di viaggiatori annuo del 2006 è stato pari a 39 milioni[170]. Dal 2003, il servizio è garantito da Brescia Trasporti che si è aggiudicata la gara indetta dall'amministrazione comunale.


Una rete tranviaria urbana operò a Brescia fra il 1882 e il 1949.


La mobilità verso la provincia è garantita da due consorzi di trasporti automobilistici extraurbani:



  • Trasporti Brescia Nord serve la zona della Val Sabbia, della Val Trompia e del Lago di Garda ed è composto da SIA Autoservizi, SAIA Trasporti, Brescia Trasporti e ATV[171];

  • Trasporti Brescia Sud serve la zona della Bassa Bresciana, della Franciacorta e Iseo; è composto da SAIA Trasporti, SIA Autoservizi e APAM Esercizio Spa[171]


Inoltre, il collegamento con la zona del Lago d'Iseo e con la Val Camonica è servito dalla società Ferrovie Nord Milano Autoservizi in regime di proroga provvisoria della concessione precedente[172]



Metropolitana |




Stazione di BresciaDue della metropolitana di Brescia.


Brescia è servita da una linea di metropolitana leggera che collega i quartieri nord a quelli della zona sud-est, passando per il centro storico.


La lunghezza complessiva della tratta funzionale, tra le stazioni capolinea Prealpino e Sant'Eufemia, è di 13,7 km, di cui:



  • 6 km in galleria profonda, scavata con scudo meccanizzato (TBM), nella parte centrale del tracciato;

  • 4,7 km in trincea coperta;

  • 1,3 km a raso;

  • 1,7 km in viadotto sopraelevato.





Amministrazione |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Brescia ed Elezioni comunali a Brescia.

L'attuale sindaco di Brescia è Emilio Del Bono (PD), eletto per la prima volta al ballottaggio il 10 giugno 2013 e rieletto al primo turno per un secondo mandato il 10 giugno 2018.


Egli è attualmente a capo di una giunta sostenuta da Partito Democratico, Liberi e Uguali e indipendenti.



Circoscrizioni e Quartieri |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Quartieri di Brescia.



Le circoscrizioni di Brescia (2007-2013)


Recependo la legge 278/1976, nell'aprile del 1977 il Comune fu riorganizzato in nove circoscrizioni, mentre i quartieri vennero mantenuti come sottodivisioni con finalità puramente statistiche. I primi consigli di circoscrizione furono nominati dal Consiglio comunale e rimasero in carica fino alle amministrative del 1980, quando i nuovi furono eletti direttamente dai cittadini.


Nel 2007, la Giunta Corsini decise di ridurre il numero delle circoscrizioni portandole a cinque, con le seguenti denominazioni: Nord, Centro, Est, Ovest e Sud.


Con le modifiche apportate dalla legge 42/2010, il Comune di Brescia fu costretto a sopprimere le circoscrizioni. I cinque consigli circoscrizionali, eletti nel 2008, rimasero in funzione fino alla naturale scadenza del Consiglio comunale, avvenuta nel giugno 2013.


Per non privare la città di una forma di governo di prossimità, nell'ottobre 2013 la Giunta Del Bono manifestò l'intenzione di voler restituire alcune funzionalità ai quartieri dotandoli di consigli, eletti dai cittadini, e di assemblee a partecipazione diretta. Nel luglio 2014 il Consiglio comunale votò a favore della proposta ed attuò alcune rettifiche di confine. In quell'occasione fu soppresso il quartiere di San Polo che venne sostituito da quattro nuovi quartieri: San Polo Case, San Polo Cimabue, San Polo Parco e Sanpolino. A fini statistici, i 33 quartieri sono stati radunati in cinque Zone che riprendono la precedente suddivisione delle cinque circoscrizioni.


A partire dal dicembre 2014[senza fonte] ognuno dei 33 quartieri della città è rappresentato da un consiglio di quartiere eletto direttamente dai cittadini che resta in carica cinque anni con funzioni consultive nell'interlocuzione con la Giunta comunale.


Di seguito il prospetto dei quartieri e delle circoscrizioni di Brescia (2007-2013):



























































Nord Ovest Centro Est
Sud

Mompiano (11)

Chiusure (5)

Brescia Antica (1)

Caionvico (16)

Fornaci (9)

Villaggio Prealpino (15)

Fiumicello (7)

Porta Milano (3)

Sant'Eufemia (18)

Chiesanuova (20)

San Rocchino (29)

Primo Maggio (26)

Centro Storico Nord (4)

Buffalora (13)

Villaggio Sereno (24)

Borgo Trento (2)

Urago Mella (21)

Porta Venezia (14)

San Polo (19)

Don Bosco (6)

San Bartolomeo (17)

Villaggio Badia (23)

Centro Storico Sud (27)

Folzano (8)

Sant'Eustacchio (28)

Villaggio Violino (25)

Crocifissa di Rosa (30)

Lamarmora (10)

Casazza (22)

Porta Cremona-Volta (12)




Piazzale Arnaldo, situato nel centro storico cittadino




Vista aerea della periferia della città



Consolati |


Brescia è sede dei seguenti consolati onorari[173]:



  • Albania

  • Ghana


  • Malta[174]


  • Moldavia[175]

  • Romania



Gemellaggi |


Brescia è gemellata con:




  • Costa d'Avorio Bouaké, dal 1966[176][177][178]


  • Brasile Maringá, dal 1970[179]


  • Germania Darmstadt, dal 1991


  • Cina Shenzhen, dal 1991[180]


  • Lituania Kaunas, dal 2002[181]


  • Spagna Logroño, dal 2006


  • Palestina Betlemme, dal 2007[182]


  • Italia Biancavilla, dal 2008[183]


  • Italia Pescara, dal 2010


  • Francia Troyes, dal 2016[184]


  • Messico Toluca[185]



Sport |



Calcio |




Lo Stadio Mario Rigamonti, ospita le partite casalinghe del Brescia Calcio


Ha sede legale in città la società Brescia Calcio.[186] Attualmente militante nel campionato di Serie B.


A Capriolo ha sede la società Brescia Calcio Femminile. Milita nella Serie A del campionato italiano di calcio femminile[187] e si è laureata campione d'Italia nelle stagioni 2013-2014[188] e 2015-2016.



Ciclismo |




L'arrivo finale del Giro d'Italia 2013 a Brescia


Per diverse volte Brescia è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1930, l'ultima nel 2013.
Inoltre Brescia ha ospitato nel 2013 il gran finale del Giro d'Italia.



  • Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Brescia


  • 1930 14ª tappa Asiago-Brescia, vinta da Leonida Frascarelli


  • 1947 18ª tappa Trento Sant'Eufemia-Brescia, vinta da Adolfo Leoni


  • 1948 18ª tappa Trento-Brescia, vinta da Elio Bertocchi


  • 1950 7ª tappa Locarno-Brescia, vinta da Luciano Maggini


  • 1951 14ª tappa Bologna-Brescia, vinta da Adolfo Leoni


  • 1954 14ª tappa Torino-Brescia, vinta da Annibale Brasola


  • 1964 2ª tappa Riva del Garda-Brescia, vinta da Michele Dancelli


  • 1965 21ª tappa Bormio-Brescia, vinta da Franco Bitossi


  • 1966 15ª tappa Arona-Brescia, vinta da Julio Jiménez


  • 1968 8ª tappa San Giorgio Piacentino-Brescia, vinta da Eddy Merckx


  • 1969 1ª tappa Garda-Brescia, vinta da Giancarlo Polidori


  • 1991 19ª tappa Castelfranco Veneto-Brescia, vinta da Gianni Bugno


  • 2000 15ª tappa Bormio-Brescia, vinta da Biagio Conte


  • 2002 18ª tappa Rovereto-Brescia, vinta da Mario Cipollini


  • 2006 15ª tappa Mergozzo-Brescia, vinta da Paolo Bettini


  • 2010 18ª tappa Levico Terme-Brescia, vinta da André Greipel


  • 2013 21ª tappa Riese Pio X-Brescia, vinta da Mark Cavendish


Oltre al Giro d'Italia, a Brescia e provincia dal 2001 viene organizzato il Brixia Tour, una gara a tappe che si svolge ogni anno.



Ginnastica artistica |


La società di Brixia Gym milita in Serie A1 da anni e detiene numerosi scudetti, di cui 8 vinti consecutivamente tra il 2003 e il 2010; è una tra le società più di spicco nel panorama della ginnastica artistica femminile, sia a livello italiano che europeo: ha annoverato tra le sue fila le azzurre olimpioniche Francesca Morotti, Monica Bergamelli, Erika Fasana, Vanessa Ferrari.



Pallacanestro |


Nel 2009 Brescia è tornata ad avere una squadra cittadina con la fondazione del Basket Brescia Leonessa, iscritta alla Divisione Nazionale A, girone est di pallacanestro, dopo l'addio nel 1996 dello storico Basket Brescia[189]. Nel 2011 la squadra si è laureata Campione d'Italia Dilettanti e ha conquistato la promozione nel campionato di Legadue. Nel 2016 vince il campionato di Legadue ed entra a fare parte dei 16 team della Serie A dove nella 2018 raggiungerá dopo un ottimo terzo posto la semifinale scudetto perdendo contro Olimpia Milano



Pallanuoto |


La compagine cittadina di pallanuoto è la società Associazione Nuotatori Brescia, che partecipa alla Serie A1 è vincitrice di uno scudetto, tre coppe Italia, quattro coppe LEN (2002 - 2003 - 2006 - 2016)[190]; fa capo alla medesima associazione altresì la società Brescia Waterpolo, militante nel campionato di Serie A2[191][192].



Pallavolo |


L'Atlantide Pallavolo Brescia, che milita nel campionato di serie A2 di pallavolo, è l'unica rappresentativa avente sede in città.



Rugby |


Sono presenti due società che militano nei campionati seniores:



  • il Brescia Rugby tuttora militante in Serie A1;

  • il Marco Polo CUS Brescia, nato dalla fusione tra Marco Polo RFC e CUS Brescia.


È inoltre presente il Rugby Club Fiumicello, società giovanile fondata nel 1984 da alcuni appassionati dell'omonimo quartiere dell'oltremella.



Scherma |


La società Schermabrescia opera sul territorio bresciano dal 1987. Il bresciano Andrea Cassarà ha vinto l'oro nel fioretto individuale ai Mondiali 2011.



Altri sport |


La città è sede della Cavallerizza Bettoni, una fra le più antiche società sportive equestri italiane.


Il CUS Brescia Baseball [4], unica squadra di baseball su tutto il territorio bresciano. Fondata nel 1987 e affiliata in seguito al Centro Universitario Sportivo. Dal 2015 militante nel campionato di Serie A federale.


I Bengals Brescia militano nella serie A del campionato di football americano e vincitori del Superbowl 2009, 2011 e 2012. Sono l'unica squadra di football americano della città; eccezion fatta per la breve parentesi dei Terminators Brescia nel 2013, ch'eppure nel loro unico anno di vita riuscirono a conquistare il Superball.


È presente anche una società di tennistavolo, l'Associazione sportiva tennistavolo Brescia che milita in serie B1 del campionato nazionale.


Da alcuni anni la città ospita anche una squadra di ultimate frisbee, B.u.b.b.a. Brescia. Attualmente sono ospitati dall'associazione CUS Brescia e per l'anno 2012 militeranno nella serie B del campionato italiano open di ultimate frisbee.


Due campi da golf, uno vicino al centro cittadino il Brescia golfclub ed un secondo, nato negli anni ottanta, nel complesso sportivo Mario Rigamonti.




La Mille Miglia a Brescia



Mille Miglia |


Punto di partenza e di arrivo della storica competizione d'auto d'epoca Mille Miglia, gara storica che si tiene normalmente nel mese di maggio su un tracciato variabile tra Brescia e Roma. Sono ammesse alla competizione le vetture prodotte prima del 1957, anno in cui, per motivi di sicurezza, fu sospeso lo svolgimento della versione originale delle Mille Miglia gara di velocità.



Impianti sportivi |


Lo Stadio Mario Rigamonti è un impianto sportivo di Brescia, terreno di gioco interno del Brescia. La sua capienza, nel 2010, fu portata a 23.072 posti, grazie all'effettuazione delle opere di adeguamento dello stadio ai requisiti previsti dalla normativa vigente per gli incontri del campionato di Serie A 2010-2011. Fu così chiamato in memoria del giocatore bresciano Mario Rigamonti, militante nel Grande Torino e morto nella tragedia di Superga del 1949.


Lo Stadio Aldo Invernici è un impianto sportivo sito nel quartiere San Polo, adibito al rugby. Ha una capienza di 5.000 posti a sedere[193]. Lo stadio è intitolato ad Aldo Invernici, ex commissario tecnico della Nazionale ed ex presidente della Federazione Italiana Rugby[193].


Il Centro Sportivo San Filippo è una struttura polifunzionale a Brescia, che comprende un Palazzetto dello sport, 3 campi da calcio a 11, 2 Campi da calcio a 7, 1 Campo da calcio a 6, 1 Campo da calcio a 5, 3 Campi da tennis in sintetico, 1 Campo da tennis in terra battuta, piscina coperta, piscina estiva all'aperto e altre strutture minori.
Il centro inoltre ospita la sede del Brescia Calcio, del Brescia Basket Leonessa, del C.O. N. I., e di 17 Federazioni Sportive.
In passato ha ospitato le gare casalinghe del Basket Brescia e della Pallavolo Brescia, mentre attualmente ospita quelle del Basket Brescia Leonessa, Pallamano Leonessa Brescia, e della Icaro Basket Brescia, società che partecipa alla Serie B di Pallacanestro in carrozzina.


Da tempo è in progetto la realizzazione di un nuovo polo sportivo cittadino. Durante la giunta comunale guidata da Adriano Paroli viene illustrato un progetto per la creazione di una "cittadella dello sport"[194] situato presso il Parco delle Cave a San Polo[195], che comprende la costruzione di un nuovo stadio di calcio e di un palazzetto polifunzionale per pallacanestro e pallavolo. Quest'idea è stata successivamente abbandonata con l'insediamento della giunta Del Bono che ha optato per la sistemazione definitiva dell'ex impianto sportivo situato presso l'Ente Industriale Bresciano[196], meglio conosciuto come "Eib", nel quartiere di Chiesanuova, in passato utilizzato per le partite casalinghe del Basket Brescia e della Pallacanestro Cantù tra gli anni settanta ed ottanta. La ristrutturazione del "ciambellone", così soprannominato per la sua forma rotonda, terminò nel Maggio 2018 dal nome di PalaLeonessa da 5.000 posti, capace di ospitare sia competizioni nazionali di pallacanestro e pallavolo, sia concerti musicali[197].



Note |




  1. ^ ab Dato Comune di Brescia - Popolazione residente al 31 luglio 2018.


  2. ^ nella bassa e media Valcamonica, in Valtrompia, Valsabbia e in alcuni paesi della Franciacorta, la pronuncia è [ˈbɾɛhɑ].


  3. ^ Brescia: Clima e Dati Geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 4 settembre 2009.


  4. ^ Franco Robecchi, pagg. 66-67


  5. ^ Tratto da zonasismica.it
    [collegamento interrotto], su zonasismica.it. URL consultato il 3 agosto 2009.



  6. ^ ab Paolo Vitale, Le caratteristiche ecologiche del Parco delle Colline di Brescia (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 19 giugno 2018.


  7. ^ Etimologia Brescia


  8. ^ Brevestoria di Brescia Archiviato il 25 ottobre 2008 in Internet Archive.


  9. ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, II, 32.


  10. ^ Alfredo Valvo. La Storia della città in L'età romana. Pag. 11.


  11. ^ Bréc


  12. ^ Storia di Brescia: le origini e Brescia romana - turismobrescia.it, su turismobrescia.it. URL consultato il 20 giugno 2014.


  13. ^ Storia del Colle Cidneo - bresciamusei.com, su bresciamusei.com. URL consultato il 20 giugno 2014.


  14. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 237-241


  15. ^ F. Robecchi e G. P. Treccani, Piazza della Vittoria, Brescia, Grafo Edizioni, 1993.


  16. ^ Il Novissimo Melzi del 1960 lo incluse nell'elenco degli edifici più alti del mondo


  17. ^ Il più alto edificio d'Europa sarà elevato a Brescia, in La Stampa, 5 settembre 1931, p. 4. URL consultato il 25 marzo 2016.


  18. ^ Maria Paola Pasini, Dal Torrione Ina allo Skyline 18: la storia dei grattacieli bresciani, in brescia.corriere.it, 13 agosto 2015. URL consultato il 25 marzo 2016.


  19. ^ Torrione di piazza Vittoria: il primo grattacielo italiano (PDF), su bresciacultura.org (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).


  20. ^
    I ragazzi del Manfrei[collegamento interrotto]



  21. ^ ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali, su dati.acs.beniculturali.it.


  22. ^ Marco Foppoli, Stemmario bresciano. Gli stemmi delle città e dei comuni della provincia di Brescia, Brescia, Grafo Edizioni – Provincia di Brescia, 2011, p. 34, ISBN 978-88-7385-844-7. URL consultato il 20 giugno 2016.


  23. ^ Stemma Comune di Brescia


  24. ^ Giacomo Carlo Bascapè, Marcello Dal Piazzo, Insegne e simboli. Araldica pubblica e privata, medievale e moderna, pag. 853, Ministero per i beni culturali e ambientali, Roma, 1999, ISBN 88-7125-159-8


  25. ^ [1].


  26. ^ [2].


  27. ^ Giovanna Capretti, Brescia sia capitale del «turismo lento», in Giornale di Brescia. URL consultato il 17 novembre 2013.


  28. ^ ab Italia langobardorum, la rete dei siti Longobardi italiani iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO - www.beniculturali.it, su beniculturali.it. URL consultato il 17 novembre 2013.


  29. ^ "Brescia: San salvatore-Santa Giulia complex" su Italialangobardorum.it, su italialangobardorum.it. URL consultato il 17 novembre 2013.


  30. ^ ab "Brescia: monumental area" su Italialangobardorum.it, su italialangobardorum.it. URL consultato il 17 novembre 2013.


  31. ^ Museo di Santa Giulia - www.bresciamusei.com, su bresciamusei.com. URL consultato il 17 novembre 2013.


  32. ^ "Brescia: Longobard Monastery" su Italialangobardorum.it, su italialangobardorum.it. URL consultato il 17 novembre 2013.


  33. ^ ab Franco Robecchi e Gian Paolo Treccani (a cura di), Piazza della Vittoria, Brescia, Grafo Edizioni, 1993.


  34. ^ Danilo Allegri, Gaetano Panazza, pag. 4


  35. ^ Francesco de Leonardis, Guida di Brescia, Grafo Edizioni, Brescia 2008, pag. 93


  36. ^ "Cimitero Vantiniano" su Touringclub.com, su touringclub.com. URL consultato il 25 maggio 2013.


  37. ^ Valerio Terraroli, Il Vantiniano: la scultura monumentale a Brescia tra Ottocento e Novecento, Grafo Edizioni, Brescia, 1990


  38. ^ "I Monti di Pietà" su Turismobrescia.it, su turismobrescia.it. URL consultato il 25 maggio 2013.


  39. ^ Brescia, una città sempre più verde - www.comune.brescia.it (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).


  40. ^ Premio “La città per il verde 2008” - www.comune.brescia.it, su comune.brescia.it. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).


  41. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.


  42. ^ Lombardia: oltre un milione di immigrati, 200 mila famiglie straniere, su cssibrescia.it. URL consultato il 31 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).


  43. ^ Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2007 e popolazione residente al 31 dicembre, su demo.istat.it. URL consultato il 31 agosto 2009.


  44. ^ tuttitalia.it, https://www.tuttitalia.it/lombardia/65-brescia/statistiche/cittadini-stranieri-2017/ Titolo mancante per url url (aiuto).


  45. ^ bresciainvetrina.it, http://www.bresciainvetrina.it/forcadicane.htm Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 30 ottobre 2014.


  46. ^ La Madonna delle Brine - www.bresciacity.it, su bresciacity.it. URL consultato l'8 ottobre 2013.


  47. ^ abc Franco Robecchi, Lodoìga - La statua aliena di Piazza della Loggia a Brescia, Compagnia della Stampa, Roccafranca (BS) 2009


  48. ^ El Mostasù de le Cossere - www.comune.brescia.it
    [collegamento interrotto], su comune.brescia.it. URL consultato l'8 ottobre 2013.



  49. ^ Il bue d‘oro - www.bresciacity.it, su bresciacity.it. URL consultato l'8 ottobre 2013.


  50. ^ Tomba del cane - www.bresciacity.it, su bresciacity.it. URL consultato l'8 ottobre 2013.


  51. ^ Dati del Ministero della Salute Archiviato il 24 gennaio 2009 in Internet Archive.


  52. ^
    Negli Spedali Civili bresciani 71mila e 500 ricoveri all'anno[collegamento interrotto]



  53. ^ La Fondazione Poliambulanza - Istituto Ospedaliero, su poliambulanza.it. URL consultato il 18 luglio 2106.


  54. ^ Istituto Clinico Città di Brescia, su cittadibrescia.grupposandonato.it. URL consultato il 18 luglio 2106.


  55. ^ Istituto Clinico Sant'Anna, su santanna.grupposandonato.it. URL consultato il 18 luglio 2106.


  56. ^ Casa di Cura San Camillo, su brescia.figliesancamillo.it. URL consultato il 18 luglio 2106.


  57. ^ Casa di Cura Domus Salutis, su domussalutis.it. URL consultato il 18 luglio 2106.


  58. ^ Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fatebenefratelli, su irccs-fatebenefratelli.it. URL consultato il 18 luglio 2106.


  59. ^ ab Qualità della vita 2002 Italia Oggi - www.starnet.infocamere.it, su starnet.infocamere.it. URL consultato il 22 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2013).


  60. ^ Ecosistema urbano 2001 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2013).


  61. ^ Informazioni generali del comune di Brescia - www.immobiliare.it, su immobiliare.it. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  62. ^ ab Qualità della vita 2004 IlSole24ORE - www.comune.bologna.it (PDF), su comune.bologna.it. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  63. ^ ab Qualità della vita 2004 Italia Oggi - www.comune.bologna.it (PDF), su comune.bologna.it. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  64. ^ Ecosistema urbano 2003 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  65. ^ Ecosistema urbano 2004 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  66. ^ ab Qualità della vita 2006 (PDF), Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  67. ^ ab Qualità della vita 2006 Italia Oggi - www.comune.bologna.it (PDF), su comune.bologna.it. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  68. ^ Ecosistema urbano 2005 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  69. ^ Ecosistema urbano 2006 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  70. ^ Qualità della vita 2007, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  71. ^ ab Qualità della vita 2008 Italia Oggi - www.corriere.it (PDF), su corriere.it. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  72. ^ Ecosistema urbano 2007 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  73. ^ ab Qualità della vita 2009, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  74. ^ Ecosistema urbano 2008 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  75. ^ Lombardia e province: indicatori di sintesi - www.asr-lombardia.it, su asr-lombardia.it. URL consultato il 22 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2013).


  76. ^ Ecosistema urbano. Differenza posizioni pubblicazioni anni 2009 e 2010 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  77. ^ Qualità della vita 2010, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  78. ^ ab Lombardia e province: indicatori di sintesi - www.asr-lombardia.it, su asr-lombardia.it. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  79. ^ Ecosistema urbano 2010 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  80. ^ Qualità della vita 2011, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  81. ^ Ecosistema urbano 2011 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  82. ^ Qualità della vita 2012, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  83. ^ Qualità della vita, Brescia promossa a metà, in Bresciaoggi. URL consultato il 22 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2013).


  84. ^ Ecosistema urbano 2012 (PDF), Legambiente. URL consultato il 22 ottobre 2013.


  85. ^ Qualità della vita 2013, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 14 gennaio 2015.


  86. ^ ab Attilio Gambino, Qualità della vita 2014, Italia a due velocità nella classifica di Italia Oggi, in clandestinoweb.com, 29 dicembre 2014. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2015).


  87. ^ Ecosistema urbano 2013 (PDF), Legambiente. URL consultato il 14 gennaio 2015.


  88. ^ Qualità della vita 2014: la pagella finale (PDF), Il Sole 24 ORE. URL consultato il 14 gennaio 2015.


  89. ^ Ecosistema urbano 2014 (PDF), Legambiente. URL consultato il 14 gennaio 2015.


  90. ^ Qualità della vita 2015: la pagella finale, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  91. ^ Qualità della vita, la classifica delle province italiane, in la Repubblica. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  92. ^ Ecosistema urbano 2015 (PDF), Legambiente. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  93. ^ Qualità della vita 2016: classifica finale, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 16 maggio 2018.


  94. ^ ab Giuseppe Spatola, Qualità della vita, Brescia rialza la testa, in bresciaoggi.it, 27 novembre 2017. URL consultato il 16 maggio 2018.


  95. ^ Ecosistema urbano 2016 (PDF), Legambiente. URL consultato il 16 maggio 2018.


  96. ^ Qualità della vita 2017: classifica finale, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 16 maggio 2018.


  97. ^ Ecosistema urbano 2017 (PDF), Legambiente. URL consultato il 16 maggio 2018.


  98. ^ Qualità della vita 2018: classifica finale, Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 dicembre 2018.


  99. ^ Giuseppe Spatola, Brescia torna grande per qualità della vita, in bresciaoggi.it, 19 novembre 2018. URL consultato il 21 novembre 2018.


  100. ^ Ecosistema urbano 2018, su legambiente.it. URL consultato il 21 novembre 2018.


  101. ^ Mal'aria 2015 di Legambiente, Legambiente. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  102. ^ Pietro Gorlani, Pm 10: a Brescia meno smog ma polveri oltre i limiti per 35 giorni, in Corriere della Sera, 26 novembre 2015. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  103. ^ Caffaro, per la bonifica 50 mln entro l'estate, in quibrescia.it, 9 aprile 2015. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  104. ^ L'Itis Castelli, "vivaio" nostrano per i super-periti Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive.


  105. ^ Maurizio Tira è il nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, su unibs.it. URL consultato il 30 giugno 2016.


  106. ^ Corriere.it


  107. ^ Libera Accademia di Belle Arti homepage dell'Istituto di Alta Formazione Artistica


  108. ^ Accademia di Belle Arti Santa Giulia - Sito web ufficiale


  109. ^ Sito Ufficiale del Conservatorio di Brescia "Luca Marenzio", su conservatorio.brescia.it.


  110. ^ Sito Ufficiale dell'istituto Tecnico Statale Machina Lonati", su machinainstitute.it.


  111. ^ Rossana Prestini, Vicende faustiniane, in AA.VV., La chiesa e il monastero benedettino di San Faustino Maggiore in Brescia, 1999, Brescia, Gruppo Banca Lombarda, La Scuola, p. 243.


  112. ^ Fedele Savio, Gli antichi vescovi d'Italia. La Lombardia, 1929, Bergamo, p. 188.


  113. ^ Museo di Santa Giulia - La mostra sui Longobardi
    [collegamento interrotto], su mostresantagiulia.it. URL consultato il 2 ottobre 2009.



  114. ^ Museo di Santa Giulia - Vincenzo Foppa
    [collegamento interrotto], su mostresantagiulia.it. URL consultato il 2 ottobre 2009.



  115. ^ Monet, la Senna, le ninfee, su lineadombra.it. URL consultato il 2 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2009).


  116. ^ «Business, entusiasmo e turisti Monet fa risplendere Brescia», su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 2 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2012).


  117. ^ Comune di Brescia - Dati statistici sull mostra di Gauguin - Van Gogh (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 2 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).


  118. ^ Confronto tra le mostre di Turner e di Mondrian, su nonsolocinema.com. URL consultato il 2 ottobre 2009.


  119. ^ America! Storie di pittura dal Nuovo Mondo, su brescia-web.com. URL consultato il 2 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2008).


  120. ^ Divorzio da Goldin, arriva Cortenova, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 2 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2012).


  121. ^ A Palazzo Martinengo di Brescia una mostra dedicata al cibo nell'arte, in La Stampa, 14 gennaio 2015. URL consultato il 14 gennaio 2015.


  122. ^ «Roma e le genti del Po», Brescia si riscopre Brixia, in Giornale di Brescia, 8 aprile 2015. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  123. ^ Alessandra Troncana, Il primo Chagall incanta Brescia: via alla mostra al Santa Giulia, in Corriere della Sera, 20 novembre 2015. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  124. ^ Dati da diffusione pubblicità, su opq.it.


  125. ^ Editoriale Bresciana S.p.A., su editorialebresciana.it.


  126. ^ Le testate giornalistiche del gruppo Athesis, su athesiseditrice.it (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2009).


  127. ^ Bresciaoggi su Giornalilocali.it, su giornalilocali.it.


  128. ^ Una nuova voce: a Brescia arriva anche il Corriere, su virgiliobrescia.myblog.it.


  129. ^ Sito internet La Voce del Popolo, su lavocedelpopolo.it.


  130. ^ Sito internet Editrice la Scuola, su lascuola.it.


  131. ^ Sito internet Morcelliana, su morcelliana.it.


  132. ^ Sito internet Queriniana, su queriniana.it.


  133. ^ Sito internet Edizioni l'Obliquo, su edizionilobliquo.it. URL consultato il 25 aprile 2018.


  134. ^ Sito internet Paideia Editrice, su paideiaeditrice.it.


  135. ^ Sito ufficiale del Gruppo Editoriale Delfo, su editorialedelfo.com. URL consultato il 17 dicembre 2017.


  136. ^ cucina bresciana


  137. ^ Federica Bandirali, Anche Brescia nella Regione europea della gastronomia, in Corriere della Sera, 13 luglio 2015. URL consultato il 27 dicembre 2015.


  138. ^ FESTIVAL INTERCOMUNALE DI CINEMA AMATORIALE - XII EDIZIONE


  139. ^ Alberto Pesce Cinelandiabiesse. Fatti personaggi film, 2007, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, p. 11.


  140. ^ Tutti gli eventi e gli appuntamenti di Brescia e provincia - Giornale di Brescia


  141. ^ Filmato audioGatto Panceri, Un qualunque posto fuori o dentro di te (Radio Edit), su YouTube, Athos Poma, Buena Suerte Records, 2018. URL consultato il 20 marzo 2018.


  142. ^ Gatto Panceri: un videoclip girato interamente a Brescia, in Giornale di Brescia, 30 marzo 2018. URL consultato il 30 marzo 2018.


  143. ^ curriculum vitae (PDF)
    [collegamento interrotto], su lucerefilm.com. URL consultato l'11 luglio 2016.



  144. ^ A_Mors, su filmitalia.org. URL consultato il 9 marzo 2018.


  145. ^ Si gira A_mors: corse clandestine in via Milano, in Giornale di Brescia, 10 ottobre 2016. URL consultato il 9 marzo 2018.


  146. ^ Così Brescia cambia volto: ai Magazzini Generali nasce un nuovo quartiere Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive..


  147. ^ Sito del comune di Brescia
    [collegamento interrotto], su comune.brescia.it. URL consultato il 31 maggio 2013.



  148. ^ Franciacorta DOCG, disciplinare di produzione - www.agraria.org, su agraria.org. URL consultato il 18 febbraio 2014.


  149. ^ Botticino DOC - www.agraria.org, su agraria.org. URL consultato il 18 febbraio 2014.


  150. ^ Cellatica DOC - www.agraria.org, su agraria.org. URL consultato il 18 febbraio 2014.


  151. ^ Curtefranca DOC - www.agraria.org, su agraria.org. URL consultato il 18 febbraio 2014.


  152. ^ Ronchi di Brescia IGT - www.agraria.org, su agraria.org. URL consultato il 18 febbraio 2014.


  153. ^ Michela Bono, Il vigneto Pusterla rinasce e torna alla famiglia Capretti, in Bresciaoggi. URL consultato il 25 maggio 2013.


  154. ^ Un bianco ultracentenario nel cuore di Brescia, in slowfood.it. URL consultato il 25 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).


  155. ^ CCIAA di Brescia - Distretto Vini a denominazione d'origine della provincia di Brescia, su bs.camcom.it. URL consultato il 1º agosto 2014.


  156. ^ CCIAA di Brescia Divieto di abbattimento di alberi di olivo, su bs.camcom.it. URL consultato il 5 agosto 2009.


  157. ^ Associazione Industriale Bresciana Archiviato il 5 ottobre 2008 in Internet Archive.


  158. ^ Dati 2006 di Camera di Commercio di Brescia


  159. ^ dati unioncamere 2006


  160. ^ Fonte dati Comune di Brescia, settore attività economiche


  161. ^ Iorisparmio.eu: Il termovalorizzatore di Brescia è "il migliore del mondo"


  162. ^ Vedere anche la voce Inceneritore


  163. ^ Le «biomasse», strettamente intese, avrebbero un potere calorifico molto inferiore a quello di cui necessita l'impianto bresciano per non andare in perdita. Per questo l'inceneritore fa uso di rifiuti speciali quali pulper di cartiera, continuando a chiamarli comunque «biomasse». Cfr. Marino Ruzzenenti, L'Italia sotto i rifiuti, Jaka Book, Milano 2004, pp. 120-124.


  164. ^ Il teleriscaldamento è entrato in funzione nell'ottobre 1972 e serviva l'area sud di Brescia (quartiere Lamarmora), attualmente (2008) tutta l'area cittadina e alcuni comuni limitrofi sono allacciati al servizio di teleriscaldamento. Fonte: Sito A2A


  165. ^ Arrivi e presenze di clienti negli esercizi ricettivi, per tipo di località e tipo di esercizio. Parte III. Totale esercizi località turistica. Anno 2005
    [collegamento interrotto], su asr-lombardia.it. URL consultato il 21 giugno 2017.



  166. ^ Arrivi e presenze di clienti negli esercizi ricettivi, per tipo di località e tipo di esercizio. Parte III. Totale esercizi località turistica. Anno 2015
    [collegamento interrotto], su asr-lombardia.it. URL consultato il 21 giugno 2017.



  167. ^ Snodo di svincoli e raccordi (che dall'alto sembra una grossa seppia) sulla tangenziale nei pressi di Antezzate (poco a Sud della Mandolossa). [3]


  168. ^ Mentre in precedenza il raccordo A35-tang. BS portava sino a Travagliato ove cominciava la A35.


  169. ^ Fabrizio Vertua, La tangenziale Est si farà ma senza abbattere le case
    [collegamento interrotto], in Il giorno. URL consultato il 4 agosto 2009.



  170. ^ Brescia Trasporti in numeri Archiviato il 28 febbraio 2008 in Internet Archive.. Pagina del sito dell'amministrazione comunale di Brescia dedicata al Trasporto Pubblico Locale.


  171. ^ ab Pagina di Trasporti Brescia sulla composizione societaria di Trasporti Brescia Nord


  172. ^ Bilancio d'esercizio FNM S.p.A. Anno 2006. p. 15


  173. ^ Ministero degli affari esteri. Cerimoniale diplomatico della Repubblica (PDF), su esteri.it. URL consultato il 5 settembre 2013.


  174. ^ Elenco delle ambasciate e consolati degli stati europei in Italia, su familylawineurope.eu. URL consultato il 5 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2013).


  175. ^ http://www.aclibresciane.it/attivita_scheda.asp?id=50 Distaccamento Consolato Moldavo presso la sede delle Acli bresciane


  176. ^ Massimo Tedeschi, Il palazzo e la città. Storia del Consiglio comunale di Brescia (1946-2006), Brescia, Grafo Edizioni, 2008.


  177. ^ (FR) sito ufficiale della città di Bouaké, su mairiebke.e-monsite.com. URL consultato il 20 giugno 2014.


  178. ^ (FR) sito ufficiale dell‘UVICOCI-Union des Villes et Communes de Côte d'ivoire, su 2gwebhost.com. URL consultato il 20 giugno 2014.


  179. ^ Rassegna Stampa Comune di Brescia, su servizi.comune.brescia.it. URL consultato l'11 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).


  180. ^ Camera di Commercio di Brescia, su bs.camcom.it. URL consultato l'11 febbraio 2013.


  181. ^ (LT) Sito ufficiale della città di Kaunas, su kaunas.lt. URL consultato il 20 giugno 2014.


  182. ^ Portale del Turismo del Comune di Brescia, su turismobrescia.it. URL consultato l'11 febbraio 2013.


  183. ^ Adn Kronos, su adnkronos.com. URL consultato il 31 maggio 2013.


  184. ^ Brescia, gemellaggio con Troyes: il sindaco in Francia per il giuramento, in ilgiorno.it, 10 giugno 2016. URL consultato il 13 giugno 2016.


  185. ^ (ES) Prepara Toluca la Expo Ciudades Hermanas, su elpulsoedomex.com.mx. URL consultato l'11 luglio 2016.


  186. ^ Brescia Calcio - sito ufficiale, su bresciacalcio.it. URL consultato il 15 settembre 2009.


  187. ^ ACF Brescia femminile - sito ufficiale, su bresciacalciofemminile.it. URL consultato il 17 aprile 2018.


  188. ^ Brescia Calcio Femminile campione d'Italia, su giornaledibrescia.it. URL consultato il 2 giugno 2014.


  189. ^ Dopo ben 13 anni Brescia ritrova il basket che conta, su pianetabasket.com.


  190. ^ AN Brescia – La nostra storia, su anbrescia.it. URL consultato il 3 giugno 2018.


  191. ^ La società Brescia Waterpolo ASD, su bresciawaterpolo.it. URL consultato il 3 giugno 2018.


  192. ^ Waterpolo Brescia – AN Brescia Pallanuoto, su anbrescia.it. URL consultato il 3 giugno 2018.


  193. ^ ab Stadio Invernici, weagoo.com, URL consultato il 12 luglio 2015


  194. ^ «Per le gare internazionali serve la cittadella dello sport», su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).


  195. ^ Gino Corioni scrive a Paroli e Vilardi: "Nuovo stadio? Vogliamo garanzie", su bresciatoday.it. URL consultato il 5 novembre 2013.


  196. ^ Del Bono: «Il Palasport deve rimanere all'Eib», su giornaledibrescia.it. URL consultato il 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).


  197. ^ PalaEib cantieri entro un mese: "Sarà un modello", su giornaledibrescia.it.



Bibliografia |



  • Danilo Allegri e Gaetano Panazza, Il Duomo Vecchio di Brescia, a cura della Banca San Paolo di Brescia, Brescia, 1974.

  • Francesca Morandini, Clara Stella, Alfredo Valvo, Santa Giulia. Museo della città di Brescia. L'età romana. La città. Le iscrizioni, Milano, Electa, 1998. ISBN 978-88-435-6711-9.

  • Franco Robecchi, Munita e turrita, La Compagnia della Stampa, Roccafranca, 2004.

  • Marina Braga e Roberta Simonetto, Entro le mura di Brescia romana, Brescia, IX Circoscrizione, 2005. ISBN non esistente

  • Matteo G. Caroli, Giovanni B. Sgritta, M. Cristina Treu, Brescia 2015: analisi e riflessioni sull'evoluzione della città e della provincia, Milano, Franco Angeli, 2005, ISBN 978-88-464-7202-1.

  • A. Gnaga (ACI) e A. Cavagna Sangiuliani, conte, Guida di Brescia artistica, su archive.org, Brescia, Castoldi, 1906, p. 126 (archiviato il 18 ottobre 2018).



Voci correlate |



  • Adorazione dei Magi (Pittoni)

  • Storia di Brescia

  • Rinascimento bergamasco e bresciano

  • Chiese di Brescia

  • Quartieri di Brescia

  • Repubblica bresciana

  • Centro direzionale di Brescia

  • Bigio



Altri progetti |



Altri progetti



  • Wikiquote

  • Wikizionario

  • Wikinotizie

  • Wikimedia Commons

  • Wikivoyage





  • Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Brescia


  • Collabora a Wikizionario Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Brescia»


  • Collabora a Wikinotizie Wikinotizie contiene notizie di attualità su Brescia


  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brescia


  • Collabora a Wikivoyage Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Brescia


.mw-parser-output .navbox{border:1px solid #aaa;clear:both;margin:auto;padding:2px;width:100%}.mw-parser-output .navbox th{padding-left:1em;padding-right:1em;text-align:center}.mw-parser-output .navbox>tbody>tr:first-child>th{background:#ccf;font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_navbar{float:left;margin:0;padding:0 10px 0 0;text-align:left;width:6em}.mw-parser-output .navbox_title{font-size:110%}.mw-parser-output .navbox_abovebelow{background:#ddf;font-size:90%;font-weight:normal}.mw-parser-output .navbox_group{background:#ddf;font-size:90%;padding:0 10px;white-space:nowrap}.mw-parser-output .navbox_list{font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_odd{background:#fdfdfd}.mw-parser-output .navbox_even{background:#f7f7f7}.mw-parser-output .navbox_center{text-align:center}.mw-parser-output .navbox .navbox_image{padding-left:7px;vertical-align:middle;width:0}.mw-parser-output .navbox+.navbox{margin-top:-1px}.mw-parser-output .navbox .mw-collapsible-toggle{font-weight:normal;text-align:right;width:7em}.mw-parser-output .subnavbox{margin:-3px;width:100%}.mw-parser-output .subnavbox_group{background:#ddf;padding:0 10px}


































































.mw-parser-output .CdA{border:1px solid #aaa;width:100%;margin:auto;font-size:90%;padding:2px}.mw-parser-output .CdA th{background-color:#ddddff;font-weight:bold;width:20%}



Controllo di autorità
GND (DE) 4008213-1 · BNF (FR) cb11931076z (data)





BresciaPortale Brescia

LombardiaPortale Lombardia

Patrimoni dell'umanitàPortale Patrimoni dell'umanità



Popular posts from this blog

Mario Kart Wii

The Binding of Isaac: Rebirth/Afterbirth

What does “Dominus providebit” mean?