Ociminae


































































































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Ociminae

Basil Flower2.jpg

Ocimum basilicum
(Basilico)


Classificazione Cronquist

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Sottoregno

Tracheobionta

Superdivisione

Spermatophyta

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Sottoclasse

Asteridae

Ordine

Lamiales

Famiglia

Lamiaceae

Sottotribù

Ociminae
J.A.Schmidt, 1858

Classificazione APG

Regno

Plantae

(clade)

Angiosperme

(clade)

Eudicotiledoni

(clade)

Tricolpate basali

(clade)

Asteridi

(clade)

Euasteridi I

Ordine

Lamiales

Famiglia

Lamiaceae

Sottofamiglia

Nepetoideae

Tribù

Ocimeae

Sottotribù

Ociminae

Generi


  • Basilicum

  • Benguellia

  • Catoferia

  • Endostemon

  • Fuerstia

  • Haumaniastrum

  • Hemizygia

  • Hoslundia

  • Ocimum

  • Orthosiphon

  • Platostoma

  • Puntia

  • Syncolostemon



Ociminae J.A.Schmidt, 1858 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae (ordine delle Lamiales).[1]




Indice






  • 1 Etimologia


  • 2 Descrizione


  • 3 Riproduzione


  • 4 Distribuzione e habitat


  • 5 Tassonomia


    • 5.1 Filogenesi


    • 5.2 Composizione della sottotribù


    • 5.3 Generi e specie della flora europea




  • 6 Alcune specie


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Altri progetti





Etimologia |


Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Ocimum L. la cui etimologia deriva a sua volta dalla parola greca "okimon" (= profumo, olezzo) anticamente usata da Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.), filosofo e botanico greco antico discepolo di Aristotele autore di due ampi trattati botanici, ma anche da Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa) medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, per alcune erbe aromatiche.[2][3][4]


Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dal botanico tedesco Johan Anton Schmidt (1823 in Hamburg - 1905 in Elberfeld) nella pubblicazione "Flora Brasiliensis 8(1): 67, 69." del 1858.[5]



Descrizione |




Il portamento
Catoferia chiapensis




Le foglie
Ocimum americanum




Infiorescenza
Haumaniastrum villosum




I fiori
Orthosiphon aristatus



  • Le specie di questa sottotribù hanno un portamento erbaceo (anche legnoso alla base) con cicli biologici annuali o perenni, oppure arbustivo. Alcune specie sono aromatiche, altre sono di tipo "geoxyle" (con una ampia struttura legnosa [= fusto] sotterranea). I fusti in genere sono ricoperti da peli semplici o ramificati.[1][6][7][8]

  • Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto e ogni verticillo è alternato rispetto al precedente; sono inoltre prive di stipole. La lamina è semplice, picciolata con forme ovate, oppure a volte è ternata o con quattro foglioline.

  • Le infiorescenze sono delle cime sessili di tipo tirsoide, portate in vari verticilli ascellari sovrapposti lungo il fusto. Ogni verticillo è composto da alcuni fiori (generalmente da 1 a 3, ma anche di più - fino a 10) poggianti su alcune brattee di tipo fogliaceo persistenti e alcune volte colorate brillantemente all'apice. Non sono presenti le bratteole.

  • I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti).



  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:


X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), (supero), drupa, 4 nucule[6][8]


  • Calice: il calice è gamosepalo e zigomorfo, con base tubulosa, campanulata o a imbuto diritto (in qualche caso anche a forma sferica) e terminante in modo bilabiato con 5 lobi con struttura 1/4 (il labbro posteriore ha un lobo, mentre quello anteriore ha 4 lobi) oppure 3/2, se i lobi sono 4 la struttura è 1/3 o 2/2 o 3/1, se i lobi sono 3 o 2 si hanno allora strutture tipo 1/2, 2/1 o anche 1/1 (in alcune specie i lobi arrivano fino a 8 con struttura 3/5). Talvolta i lobi sono distribuiti in modo uguale per cui il calice risulta più o meno attinomorfo. I lobi posteriori possono essere arrotondati a forma deltoide con denti laterali; quelli anteriori hanno forme da deltoidi a subulate. Spesso la gola è densamente pelosa. Alla fruttificazione il calice può presentarsi declinato.

  • Corolla: la corolla gamopetala è fortemente zigomorfa a 2 labbra (raramente non è così). Ha la forma di un tubo da cilindrico a forma d'imbuto terminante con 5 lobi con struttura 4/1 (3/1 se i lobi sono 4). La parte tubulosa può essere diritta o incurvata alla base e nella parte mediana può avere una gibbosità dorsale e spesso è dilatata verso la gola. Il labbro posteriore generalmente è ascendente con 4 lobi uguali o quelli mediani più grandi di quelli laterali; i margini possono essere interi o fimbriati. Il labbro anteriore con portamento più o meno orizzontale (o anche deflesso) ha delle forme da piatte a concave. Il colore della corolla è bianco, rosa, porpora o blu.

  • Androceo: l'androceo possiede quattro stami declinati didinami. I filamenti sono adnati alla corolla: il paio anteriore è adnato vicino alla gola della corolla e raramente può essere sterile; quello posteriore vicino alla base della corolla o un punto intermedio. Talvolta sono proiettati orizzontalmente, normalmente sporgono dalla corolla anche esageratamente, altrimenti sono inclusi nel tubo della corolla. Le antere hanno due teche. I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato. Il disco nettario normalmente è un disco a 4 lobi con quelli anteriori più grandi, alternati alle nucule del frutto, ed è ricco di sostanze zuccherine.

  • Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. L'ovario è glabro. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[9] Lo stilo talvolta è inserito sopra l'ovario con base ingrossata (stilopodio). Lo stigma è da bilobo a clavato con lobi subulati più o meno uguali.

  • Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule. La forma delle nucule è da sferica a ellissoide oppure da obovoide a oblunga-cilindrica. La superficie delle nucule è ricoperta da piccole areole, è liscia con venature dorsali prominenti. Raramente nella parte apicale è pubescente e in genere è mucillaginosa.


Riproduzione |



  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti tipo ditteri e imenotteri (impollinazione entomogama).[8][10]

  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).

  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).[11] I semi hanno una appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo.[12]



Distribuzione e habitat |


La distribuzione prevalente delle specie di questa sottotribù è africana con habitat per lo più tropicali.



Tassonomia |


La famiglia di appartenenza della sottotribù (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie,[6] ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie; la sottotribù Ociminae appartiene alla sottofamiglia Nepetoideae (Dumort.) Leurss. ed è descritta all'interno della tribù Ocimeae Dumort..[1]



Filogenesi |




Cladogramma della sottotribù


Anche se la tribù Ocimeae (all'interno della quale è descritta la sottotribù di questa voce) è monofiletica, molte relazioni nel suo interno non sono del tutto risolte specialmente tra le sottotribù Hyptidinae, Plectranthinae e la sottotribù Ociminae. Anche all'interno di Ociminae alcune suddivisioni tradizionali dovrebbero essere riconsiderate. I generi Syncolostemon e Hemizygia rappresentano un gruppo monofiletico solamente se sono considerati insieme. Il genere Ocimum è parafiletico; perché diventi monofiletico si dovrebbe riconsiderare il genere Nautochilus attualmente descritto all'interno di Ocimum. Orthosiphon diventerebbe monofiletico con l'inclusione dei due piccoli generi Fuerstia e Hoslundia. Anche il genere Platostoma non è monofiletico e dagli ultimi studi forma un clade con i generi Haumaniastrum e Basilicum. La sottotribù attualmente risulta divisa in due grandi cladi: il primo con il genere Catoferia in posizione di "gruppo fratello" del clade Platostoma s.l., questo clade a sua volta è "gruppo fratello" del resto della sottotribù.[13]


Il cladogramma tratto dallo studio citato e semplificato mostra l'attuale conoscenza della struttura filogenetica della sottotribù Ociminae.



Composizione della sottotribù |


La sottotribù come è descritta attualmente[1][14] è formata da 13 generi e circa 250-300specie:





































































































Genere Numero specie Numero Cromosomico Distribuzione Habitat tipico

Basilicum
Moench, 1802
Circa 7 2n = 28 e 30 Dal Vecchio Mondo all'Australia
Aree umide e allagate stagionalmente

Benguellia
G. Taylor, 1931
Una specie:
Benguellia lanceolata G. Taylor
Angola Paludi e acquitrini

Catoferia
(Benth.) Benth., 1876
4 2n = 54
Messico e America centrale


Endostemon
N.E. Br., 1910
Circa 17 2n = 36
Sudafrica e Madagascar
Boschi e prati

Fuerstia
T.C.E. Fr., 1929
6
Africa tropicale
Boschi e prati

Haumaniastrum
P.A.Duvign. & Plancke, 1939
Circa 23 2n = 28 e 56
Africa tropicale
Prati, zone boschive aperte, terreni ricchi di minerali o aree bagnate.

Hemizygia
(Benth.) Briq., 1897
Circa 28 2n = 28
Africa tropicale, Sudafrica e dal Madagascar fino all'India
Aree erbose aperte e margini delle foreste spesso in zone sassose o sabbiose

Hoslundia
Vahl, 1804
2 2n = 24
Africa tropicale
Aree erbose aperte, boschi e margini delle foreste spesso su suoli rocciosi o sabbiosi

Ocimum
L., 1753
Circa 65 - 150 2n = 24 - 76 e 88
Vecchio Mondo, soprattutto Africa
Zone asciutte, prati e boschi aperti

Orthosiphon
Benth., 1830
Circa 40 2n = 22 - 28 e 48
Africa tropicale, Sudafrica e dal Madagascar fino all'Asia tropicale e subtropicale
Prati, boschi e margini forestali

Platostoma
P. Beauv., 1818
Circa 5 2n = 14, 18, 28, 30, 42 e 48
Africa, Asia e Australia (tutte zone tropicali)
Prati, zone boschive aperte e aree bagnate

Puntia
Hedge, 1983
Una specie:
Puntia stenocaulis Hedge
Sudafrica

Syncolostemon
E. Mey., 1837
10 Sudafrica Pascoli erbosi o margini delle foreste spesso in aree rocciose

In alcuni studi[1] la specie Puntia stenocaulis Hedge è descritta all'interno del genere Endostemon (= E. stenocaulis (Hedge) Ryding, A.J.Paton & Thulin)



Generi e specie della flora europea |


In Europa (in Italia e nell'areale del Mediterraneo) sono presenti i seguenti generi e specie:













Genere Specie areale
Euro-Mediterraneo[15]
Specie Italia[16]
Ocimum 2
Ocimum basilicum L.

La specie Ocimum basilicum sul territorio italiano è considerata "specie aliena".



Alcune specie |




Note |




  1. ^ abcde Kadereit 2004, pag. 259


  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 277


  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 17 febbraio 2016.


  4. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 117


  5. ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 17 febbraio 2016.


  6. ^ abc Judd, pag. 504


  7. ^ Strasburger, pag. 850


  8. ^ abc 7 settembre 2015, su dipbot.unict.it.


  9. ^ Musmarra 1996


  10. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 437


  11. ^ Kadereit 2004, pag. 181


  12. ^ Strasburger, pag. 776


  13. ^ Paton et al. 2004


  14. ^ Olmstead 2012


  15. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 13 gennaio 2016.


  16. ^ Conti et al. 2005



Bibliografia |




  • Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 850, ISBN 88-7287-344-4.

  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.

  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.

  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.

  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 259.

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 117.

  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, p. 507, ISBN 88-506-2449-2.

  • Paton AJ, Springate D, Suddee S, Otieno D, Grayer RJ, Harley MM, Willis F, Simmonds MS, Powell MP, Savolainen V., Phylogeny and evolution of basils and allies (Ocimeae, Labiatae) based on three plastid DNA regions., in Mol Phylogenet Evol. 2004 Apr;31(1):277-99., Aprile 31, nº 1, 2004, pp. 277-299.




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