Papio




.mw-parser-output .nota-disambigua{clear:both;margin-bottom:.5em;border:1px solid #CCC;padding-left:4px}.mw-parser-output .nota-disambigua i{vertical-align:middle}

Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Babbuino" rimanda qui. Se stai cercando la statua parlante di Roma, vedi Babuino.






































































Progetto:Forme di vita/Come leggere il tassoboxCome leggere il tassobox
Papio

Hamadryas, olive, yellow, chacma & guinea baboon.jpg
Tutte le specie odierne: amadriade, babbuino verde, babbuino giallo, babbuino nero e babbuino della Guinea


Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Animalia

Phylum

Chordata

Classe

Mammalia

Superordine

Euarchontoglires

(clade)

Euarchonta

Ordine

Primates

Sottordine

Haplorrhini

Infraordine

Simiiformes

Parvordine

Catarrhini

Superfamiglia

Cercopithecoidea

Famiglia

Cercopithecidae

Sottofamiglia

Cercopithecinae

Tribù

Papionini

Genere

Papio
Erxleben, 1777

Specie


  • Papio hamadryas

  • Papio papio

  • Papio anubis

  • Papio cynocephalus

  • Papio ursinus



Papio Erxleben, 1777 è un genere di scimmie della famiglia Cercopithecidae[1], le cui specie sono note comunemente come babbuini o paviani.




Indice






  • 1 Descrizione


  • 2 Distribuzione e habitat


  • 3 Biologia


    • 3.1 Alimentazione


    • 3.2 Comportamento sociale


    • 3.3 Comunicazione


    • 3.4 Riproduzione e sviluppo




  • 4 Tassonomia


  • 5 Note


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Descrizione |


I babbuini mostrano un netto dimorfismo sessuale: i maschi pesano circa il doppio delle femmine, hanno canini più sviluppati e, in alcune specie, una vistosa criniera sul collo e le spalle. La lunghezza del corpo può variare tra 40 e 110 cm, quella della coda può raggiungere 80 cm. Nella specie di maggiori dimensioni (P. ursinus), il peso può superare i 30 kg.


Ambedue i sessi hanno un pronunciato muso canino, occhi ravvicinati e una forte mascella. Il muso e le natiche sono glabri. Il colore dipende dalla specie e dal sesso: può essere giallastro, oliva, marrone e argenteo.



Distribuzione e habitat |


Il genere è presente in quasi tutta l'Africa, mancando solo nella parte nordoccidentale del continente. Inoltre una specie (l'amadriade) vive anche in alcune zone della penisola arabica.


Gli habitat sono la savana, la steppa, zone semidesertiche o rocciose e la foresta rada.



Biologia |


L'attività è diurna e si svolge principalmente al suolo, dove l'andatura è quadrupede. I babbuini sono però anche ottimi arrampicatori. Vivono in branchi, che possono contenere da 5 a 250 individui.



Alimentazione |


Sono animali onnivori, la cui dieta è costituita prevalentemente di vegetali: frutta, foglie, erba, semi e radici. La dieta include anche insetti e piccoli vertebrati. In qualche caso si cibano anche di mammiferi, fino alle dimensioni di cuccioli di gazzella.



Comportamento sociale |




Babbuini su una strada in Tanzania


Le dimensioni dei branchi dipendono sia dalla specie sia dalle risorse disponibili. Esistono due possibili tipologie: branchi misti, formati da più maschi adulti, un maggior numero di femmine e cuccioli, e gruppi poligamici, nei quali è presente un solo maschio adulto. Le femmine trascorrono tutta la vita nel branco in cui nascono, mentre i maschi se ne allontanano al sopraggiungere della maturità sessuale. Entrambi i sessi rispettano una rigida gerarchia, che regola sia l'accesso al cibo e alle altre risorse sia l'attività di grooming (lo spulciarsi), che ha una notevole importanza e consiste nel prendersi cura di chi è superiore nella scala gerarchica.


Scontri tra branchi per l'accesso alle risorse non sono rari e si risolvono con combattimenti tra maschi.

Diversi aspetti comportamentali di un gruppo di babbuini nel bush del Kenya, sono descritti dallo studioso Robert Sapolskj nel libro Diario di un uomo scimmia[2].



Comunicazione |


I babbuini comunicano tra loro con complessi sistemi sia vocali che gestuali.



Riproduzione e sviluppo |




Femmine con piccoli


Le femmine entrano in calore circa una volta al mese e sono disposte ad accoppiarsi per una sola settimana. Questo periodo è ben riconoscibile a causa dell'ingrossamento delle callosità ischiatiche, che si rigonfiano diventando di un colore rosso violaceo. L'accoppiamento avviene in genere per iniziativa della femmina, che mostra al maschio le parti posteriori; nei primi giorni dell'estro avviene in genere con maschi gerarchicamente inferiori; verso la fine, all'apice delle possibilità di concepire, in genere con il maschio alfa.


Normalmente, le femmine partoriscono un unico figlio, dopo una gestazione di circa sette mesi. Il piccolo è in grado di attaccarsi immediatamente al pelo del ventre della madre; in questo modo, può essere trasportato facilmente durante gli spostamenti del branco. Per i primi quattro mesi di vita del cucciolo, coincidenti con il periodo dell'allattamento, i rapporti con la madre restano molto stretti; successivamente, il giovane inizia ad allontanarsi, ed impara gradualmente a giocare con i suoi coetanei.


Non sono solamente le madri a prendersi cura dei figli, bensì tutti gli appartenenti al branco; in particolare, i grossi maschi adulti badano alla difesa degli individui più deboli.



Tassonomia |





Albero filogenetico dei babbuini odierni


Fanno parte del genere Papio, le seguenti specie:[1]




  • Papio hamadryas - amadriade


  • Papio papio - babbuino della Guinea


  • Papio anubis - babbuino verde


  • Papio cynocephalus - babbuino giallo


  • Papio ursinus - babbuino nero


Nell'uso scientifico moderno, solo i membri del genere Papio sono chiamati babbuini, ma precedentemente l'affine genere Theropithecus (chiamato "babbuino gelada") e le due specie di Mandrillus erano raggruppati sotto lo stesso genere.



Note |




  1. ^ ab (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Papio, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.


  2. ^ Robert M. Sapolsky, Diario di un uomo scimmia, Edizioni Frassinelli, ISBN 88-7684-665-4.



Altri progetti |



Altri progetti



  • Wikiquote

  • Wikizionario

  • Wikimedia Commons

  • Wikispecies





  • Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni sul babbuino


  • Collabora a Wikizionario Wikizionario contiene il lemma di dizionario «babbuino»


  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file sul babbuino


  • Collabora a WikispeciesWikispecies contiene informazioni sul babbuino



Collegamenti esterni |






  • Papio, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Papio, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


  • Papio, su http://fossilworks.org. Modifica su Wikidata



MammiferiPortale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi



Popular posts from this blog

Mario Kart Wii

What does “Dominus providebit” mean?

Antonio Litta Visconti Arese