Florestano Pepe
Florestano Pepe | |
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4 marzo 1778 – 3 aprile 1851 | |
Nato a | Squillace |
Morto a | Napoli |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Francia |
Forza armata | Esercito |
Arma | cavalleria |
Grado | generale |
Decorazioni | Cavaliere commendatore del Reale e militare ordine di San Giorgio della Riunione (1831)[1] |
Studi militari | Scuola Militare Nunziatella |
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Florestano Pepe (Squillace, 4 marzo 1778 – Napoli, 3 aprile 1851) è stato un militare italiano, fu tra i difensori della Repubblica Partenopea del 1799, fratello maggiore del più famoso Guglielmo Pepe.
Indice
1 Biografia
2 Lettere
2.1 Rapporto 12 ottobre 1820
3 Note
4 Bibliografia
5 Collegamenti esterni
Biografia |
Entrato nell'esercito in giovane età quale allievo del Collegio Militare della Nunziatella, vi conseguì il grado di Alfiere del Reggimento di Borgogna in Fanteria. Nominato Ufficiale nel 1796, nel 1799 accorse a Napoli a difesa della repubblica partenopea. Subendo la sconfitta contro le truppe borboniche del cardinal Ruffo, venne catturato ed esiliato in Francia dove entrò nell'esercito di Napoleone distinguendosi in molte battaglie, sia al servizio di Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, che di Gioacchino Murat. Del periodo sotto Napoleone si ricorda in particolare l'episodio del 5 dicembre 1813, quando la cavalleria napoletana (detta "I Diavoli Bianchi" dallo stesso Bonaparte[2]) scortò Napoleone da Ochmiana (oggi Ašmjany) a Vilno. Vestiti dell'uniforme da parata, senza mantelli nel gelo russo, i cavalleggeri napoletani si impegnarono in furiosi combattimenti contro i cosacchi, giungendo a destinazione in soli trenta su trecento partiti. Lo stesso generale Pepe riportò congelamento degli arti insieme ai colonnelli Campana e Roccaromana[3].
Dopo la fine del periodo napoleonico, Florestano Pepe prese parte alla rivoluzione napoletana del 1820, dove venne ferito e in seguito si ritirò a vita privata.
Lettere |
Rapporto 12 ottobre 1820 |
«Palermo è rientrato nell'ordine, e la tranquillità è restituita a tutte le Popolazioni della Sicilia. I passati trascorsi esser debbono sepolti da profondo oblio: sentimenti di pace e di reciproca affezione debbono cancellarne benanco le tracce: ma tremi chi osasse turbare la pace delle famiglie, e l'ordine pubblico ! Una Corte Marziale, già nominata in Palermo, punirà severamente i nuovi delitti, le segrete macchinazioni, o gli allarmi tendenti a produrre lo scoraggiamento, o il disordine. Tutte le autorità riprendano le loro funzioni. Le leggi in vigore al 15. Luglio ultimo sono richiamate in piena osservanza sino alle determinazioni del Parlamento Nazionale, sia unico, sia separato. I funzionari Amministrativi, Giudiziari, e Finanzieri, che si fossero allontanati dal loro posto, vi rientreranno tra otto giorni a contare dalla pubblicazione del presente, ovvero saranno rimpiazzati. Essi coperar debbono con estraordinaria attitudine, prudenza, e fermezza a rimontare l'edificio politico in tutti i rami, rassicurare colla garanzia delle leggi i timidi, perseguitare con energia gli sciagurati, che sordi alle voci della clemenza, osassero macchinare nuovi misfatti, e procurare in fine, che la calma presente produca un più felice avvenire alla Sicilia.»
Note |
^ Almanacco reale del Regno delle Due Sicilie:
per l'anno 1841, pag. 495 - Napoli, Stamperia Reale.
^ IT.CULTURA.STORIA.MILITARE ON-LINE: Articoli: Ricerche: Storia Contemporanea: L'esercito borbonico e la fine del regno
^ http://napoilitania.myblog.it/files/il_soldato_napoletano.pdf
Bibliografia |
- Francesco Carrano, Vita del generale Florestano Pepe, Genova, Stab. Ponthenier, 1851
- Cesare Morisani, Ricordi biografici del generale Florestano Pepe, Reggio di Calabria, F. Morello, 1892
- Carlo Trionfi, Guglielmo e Florestano Pepe, Milano, Oberdan Zucchi, 1942
- Pietro Greco D'Orioles,"La rivoluzione siciliana del 1848. Nei suoi precedenti, nella sua azione, nelle sue conseguenze", Genova, A.Mazza, 1927
Collegamenti esterni |
- Florestano Pepe - https://web.archive.org/web/20110728050244/http://www.squillace.org/florestano_pepe.htm
Florestano Pepe, su Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.