Chieri
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Chieri comune | ||
---|---|---|
Veduta | ||
Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Piemonte | |
Città metropolitana | Torino | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Claudio Martano (centrosinistra (PD+liste civiche)) dall'8-6-2014 | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°01′N 7°49′E / 45.016667°N 7.816667°E45.016667; 7.816667 (Chieri) | |
Altitudine | 283 m s.l.m. | |
Superficie | 54,3 km² | |
Abitanti | 36 837[1](30-11-2017) | |
Densità | 678,4 ab./km² | |
Frazioni | Madonna della Scala, Pessione, Airali, Fontaneto, Mosi, Mosetti, Borgata Falcettini, Tetti Fasano, Canarone, Cascina Monza, Tetti Borri, Tetti Cochis, Livorna | |
Comuni confinanti | Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Montaldo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Poirino, Riva presso Chieri, Santena | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 10023 | |
Prefisso | 011 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 001078 | |
Cod. catastale | C627 | |
Targa | TO | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | |
Nome abitanti | chieresi | |
Patrono | santa Maria delle Grazie Il Patrono di Chieri è: San Giorgio Martire. | |
Giorno festivo | Il secondo Lunedì di settembre | |
Cartografia | ||
Chieri | ||
Localizzazione del comune di Chieri nella città metropolitana di Torino. | ||
Sito istituzionale | ||
Chieri (Chér in piemontese, Carreum Potentia in latino) è un comune italiano di 36 837 abitanti della città metropolitana di Torino, in Piemonte. È collocato tra la parte sudorientale della collina di Torino e le ultime propaggini del Monferrato, a circa 15 chilometri ad est dal capoluogo (dal quale resta comunque nettamente distinto grazie alla presenza della collina stessa coperta di boschi in parte inglobati nel Parco Regionale della Collina di Superga), a sud del Po.
Territorio dei ligures ai tempi dell'Antica Roma, divenne famosa a livello europeo per la produzione del fustagno e la coltivazione del gualdo che conferiva alle stoffe una caratteristica colorazione azzurra. A partire dall'Ottocento si specializzò decisamente nell'industria tessile, che divenne il "cuore" pulsante della sua economia arrivando a impiegare oltre metà dei suoi abitanti.
A partire dalla fine degli anni Ottanta, il tessile ha subìto un drastico ridimensionamento e la città, con la dismissione delle fabbriche, ha conosciuto un notevole sviluppo residenziale, favorito anche dalla sua felice posizione geografica, che ne ha accresciuto rapidamente la popolazione e potenziato i servizi.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
2 Storia
3 Monumenti e luoghi d'interesse
3.1 Architetture religiose
3.1.1 Medioevo
3.1.1.1 Chiesa di San Domenico
3.1.1.2 Chiesa di San Guglielmo
3.1.1.3 Chiesa di San Leonardo
3.1.2 Periodo barocco
3.1.2.1 Chiesa di San Filippo
3.1.2.2 Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco
3.1.3 XVIII secolo
3.1.3.1 Chiesa di Sant'Andrea
3.2 Palazzi
3.3 L'arco di piazza Umberto I
3.4 Il museo enologico
4 La comunità ebraica di Chieri
5 Media
6 Istruzione
7 Biblioteca
8 Economia
9 Società
9.1 Evoluzione demografica
9.2 Etnie e minoranze straniere
10 Infrastrutture e trasporti
11 Sport
11.1 Pallavolo
11.2 Calcio
11.3 Scacchi
12 Curiosità
13 Amministrazione
13.1 Gemellaggi
14 Note
15 Bibliografia
16 Voci correlate
17 Altri progetti
Geografia fisica |
Territorio |
La cittadina è situata ai piedi della collina torinese, a sud-est del capoluogo, sul margine meridionale delle colline del Po.
Idrograficamente il territorio comunale ricade nei due bacini contigui del Banna e del Tepice. Quest'ultimo corso d'acqua attraversa la città, in parte ad alveo coperto.
Storia |
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Monumenti e luoghi d'interesse |
Architetture religiose |
Medioevo |
- Il duomo è l'edificio religioso più antico ed importante della città, risalente al V secolo.
- La chiesa di San Giorgio, situata in una posizione dominante in cima all'omonimo colle,[2] sorge sulle rovine di un antico castello del X secolo.[3] All'inizio del XII fu eretta una chiesa in stile gotico, poi distrutta da un incendio nel 1412. La nuova chiesa venne ricostruita rivolta verso la città ed è affiancata da un campanile a pagoda. L'attuale facciata risale al 1752 ed è opera di Bernardo Antonio Vittone.
Chiesa di San Domenico |
La chiesa di San Domenico, risalente al XIV secolo e unita al vicino Convento. Inizialmente era una chiesa architettura gotica a tre navate, ma nel corso del XIV secolo vennero costruite ai suoi fianchi numerose cappelle patrizie, se si osserva la facciata si può notare come non è lineare e piatta ma segue l'andamento delle antiche mura di protezione della città. La chiesa conserva diversi antichi tesori, tra cui pregiate opere del Moncalvo, la Resurrezione di Lazzaro e della Moltiplicazione dei pani, al quale fu affidata nel 1614 la decorazione del coro. Vi sono inoltre presenti opere dello Spanzotti.
Di pregevole interesse è "La Madonna del latte" affrescata sulla prima colonna di sinistra, rappresenta l'allattamento del bambino da parte della Madonna.
Chiesa di San Guglielmo |
La chiesa di San Guglielmo risale al XIII, in cui nel 1328 si riunì il Consiglio di Credenza, l'organo più importante della Repubblica Chierese.
Chiesa di San Leonardo |
La chiesa di San Leonardo[4], costruita nel Quattrocento, a tre navate con volta retta da colonne piriformi. Venduta durante l'occupazione francese, nell'Ottocento venne trasformata in officina, cappella inizialmente eretta dall'ordine dei cavalieri Templari come centro di assistenza ai pellegrini, successivamente dopo il 1313 (con la disfatta dell'ordine Templare) la cappella venne utilizzata dai cavalieri di Gerusalemme nati ai tempi della terza crociata con il compito di difendere i pellegrini nella città santa. In seguito a recenti restauri è possibile osservare, all'interno della cappella, la rappresentazione della passione di Cristo dipinta lungo le volte da autore ignoto.
Periodo barocco |
- Il santuario dell'Annunziata risale al secondo Seicento. Sorge sul luogo occupato in precedenza da una cappella quattrocentesca, costruita attorno ad un affresco raffigurante l'Annunciazione alla quale si attribuirono virtù miracolose, quando nel 1651 un giovane sordomuto riacquistò la parola dopo aver pregato di fronte ad esso. Grazie a questo episodio si decise la costruzione del moderno santuario, tra il 1651 ed il 1655 su progetto di Andrea Costaguta, architetto di Madama Reale Maria Cristina.
Chiesa di San Filippo |
- La chiesa di San Filippo risale anch'essa all'epoca barocca; costruita tra il 1664 ed il 1673] su disegni dell'architetto Antonio Bettini, mentre la facciata è risalente al secolo XVIII. La chiesa è ad una sola navata con quattro cappelle laterali; la decorazione a stucco è di Pietro Somazzi[5]. Nella prima si trova una tela di Claudio Beaumont, raffigurante San Francesco di Sales che prega la Vergine.
Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco |
- La chiesa dei Santi Bernardino e Rocco realizzata tra il 1675 e 1683 ed ampliata nel 1694 su progetto di Bernardino Quadri, il quale morì prima di completare i lavori. Vennero ripresi solo nel 1740 quando Bernardo Antonio Vittone eresse la cupola, terminando i lavori nel 1792 con la facciata del Quarini. Nella chiesa sono conservate diverse opere del Moncalvo tra cui una Incoronazione della Madonna, nella quale il pittore ha raffigurato sullo sfondo Chieri, così come appariva alla fine del Cinquecento.
Fra le altre chiese realizzate nel periodo barocco troviamo la chiesa di Santa Margherita, terminata nel 1671 su progetto di Francesco Lanfranchi, e la chiesa di Santa Maria della Pace terminata attorno al 1660.
XVIII secolo |
La chiesa di Sant'Antonio Abate, venne edificata sul sito di una precedente chiesa gotica. Il progetto venne affidato prima al Juvarra,[6] ma a causa delle scarse risorse economiche venne rimandato al 1767 e commissionata all'architetto Giuseppe Giacinto Bays, al quale si pose la condizione di rispettare il progetto juvarriano. La chiesa è a navata unica con cappelle laterali, la volta ornata con stucchi e centro dipinta con la Gloria di Sant'Antonio, opera del pittore Vittorio Blanseri, un allievo del Beaumont.
Chiesa di Sant'Andrea |
La chiesa di Sant'Andrea, era considerata dallo stesso Filippo Juvarra uno dei suoi capolavori. Venne costruita tra il 1728 ed il 1733 accanto all'omonimo convento. Durante l'occupazione francese venne adibita a cotonificio. Fu distrutta nel 1811[7] per evitare che fosse nuovamente adibita al culto.
Palazzi |
Tra i più importanti palazzi, archi, ville d'epoca possiamo annoverare:
- Palazzo Mercadillo, costruito nel Quattrocento, poi palazzo comunale, infine asilo Sant'Anna
- Palazzo Opesso, trasformato in carcere nel 1750 e rimasto tale fino al 1960
- Palazzo Valfre
- Palazzo Biglione
- Palazzo Costa
- Palazzo Buschetti, detto il medioevale costruito nel XV secolo e restaurato nel Seicento
- Palazzo Visca, d'epoca rinascimentale
- Palazzo Broglia, tanto sontuoso da ospitare nel 1310 l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo. L'edificio non esiste più.
- Palazzo Tana, di aspetto tardo gotico, ma ampiamente rimaneggiato nel XVI secolo
- Palazzo Robbio, costruito nel 1615
- Palazzo Benso
- Palazzo Pamparato, di cui è notevole il bel portale scolpito
- Torre di casa Ferrero, sita nei pressi dell'incrocio tra la centralissima via Vittorio Emanuele e piazza Cavour, è l'unica torre delle "centotorri" integralmente sopravvissuta sino ai giorni nostri
- Ospedale Maggiore di Santa Maria della Scala
- Museo di antichità aperto nel 1961 nel Municipio, l'antico convento di San Francesco
- Villa Luigina
- Villa Passatempo.
- La Moglia, edificio settecentesco, la sua costruzione fu voluta, sul sito di un'antica e rustica filanda, a metà del XVIII secolo dalla famiglia signorile dei Turinetti. Dai Turinetti la villa passò ai marchesi Federici che nel 1925 la cedettero, terreni adiacenti compresi, ai Salesiani che la destinarono a noviziato. Nel 1970 passò all'istituto agrario "Bonafous" e ancora nel 1987 alla Città di Torino. Oggi si presenta in stato di forte degrado dopo anni di furti e numerosi atti vandalici che ne hanno rovinato gli arredi e gli affreschi.
- Il Cipresso, villa collinare rimaneggiata da Bernardo Vittone nel Settecento
L'arco di piazza Umberto I |
È una delle più note e tipiche costruzioni della città, conoscendo nei secoli diverse modificazioni. Eretto nel 1580, in onore di Emanuele Filiberto, il quale morì quando ancora l'arco non era terminato. Nel 1586, per la nascita di Filippo Emanuele, primogenito di Carlo Emanuele I, l'arco subì i primi restauri. Nel 1761 un nuovo crollo rese necessario un consistente rifacimento affidato al Vittone. Nel 1837, venne sottoposto ad un nuovo restauro e nel 1876 vi venne posto un orologio.
Gli ultimi importanti restauri sono stati effettuati negli anni 2001-2002
Il museo enologico |
A Chieri, nella frazione Pessione, ha sede il Museo "Martini" di storia dell'Enologia, creato da Lando Rossi di Montelera, proprietario della Martini & Rossi, noto stabilimento famoso nel mondo per la produzione di Vermouth. Diviso in 16 sale i reperti sono organizzati in modo da permettere al visitatore di prendere visione delle forme e dei modi assunti dalla cultura del vino nelle diverse civiltà succedutesi dall'antichità ad oggi, per un arco di tempo di venticinque secoli.
La comunità ebraica di Chieri |
Chieri fu sede, tra il XV e il XX secolo, di una delle più fiorenti comunità ebraiche del Piemonte. A testimonianza della presenza ebraica a Chieri rimangono, oltre all'edificio del ghetto, tre cimiteri (in vicolo Santo Stefano in più antico, poi quello di via Nostra Signora della Scala, che affacciava sulla strada statale n. 10 e quello contemporaneo nel Cimitero generale).[8]
Media |
La città e il suo circondario dispongono di un settimanale, il Corriere di Chieri e dintorni, fondato nel 1945 che alterna notizie di cronaca e di cultura locali.
Istruzione |
In città sono presenti tre scuole superiori:
- Il Liceo "Augusto Monti", con indirizzi classico, scientifico e linguistico
- L'istituto tecnico/professionale "Bernardo Vittone"
- Il Liceo Paritario "Blaise Pascal".
Biblioteca |
La città è sede della biblioteca civica "Nicolò e Paola Francone". L'incarico di progettazione per la ristrutturazione dell'edificio e per l'arredamento, è stato affidato all'arch. Gianfranco Franchini, di Genova, esperto in biblioteche, che ha rinnovato tutti gli arredi con criteri di funzionalità, considerando di primaria importanza caratterizzare l'allestimento interno della Biblioteca con manufatti integrati con lo stile “anni cinquanta” tipico dell'ex-cotonificio Tabasso. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[3][collegamento interrotto]
Economia |
Secondo il Censimento Istat del 2001, nel comune di Chieri sono presenti: 804 attività industriali con 4.231 addetti pari al 37,71 % del totale della forza lavoro, 1424 attività di servizio pari al 37,07% e 166 attività amministrative con 2.830 addetti pari al 25,22%. Complessivamente sono occupati 11.220 persone, pari al 34,140 % del numero totale degli abitanti.
A Chieri, nel XV secolo, in città si produceva un tipo di fustagno di colore blu che veniva esportato attraverso il porto di Genova, dove questo tipo di tela era usata per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto; il nome inglese Blue Jeans, deriverebbe, secondo alcuni, dal termine blue de Genes, ovvero blu di Genova, città nella quale sarebbe avvenuta la trasformazione da tela a indumento.[senza fonte]
Società |
Evoluzione demografica |
Abitanti censiti[9]
A partire dagli anni '70, la città ha avuto un decollo demografico che continua anche ai giorni nostri, nonostante la tendenza generale del territorio sia inversa, grazie al fatto di essere ormai un avamposto residenziale di Torino.
Etnie e minoranze straniere |
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Chieri sono 3 592[10], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[11]:
Romania, 2 086
Moldavia, 391
Marocco, 217
Albania, 123
Bosnia ed Erzegovina, 51
Cina, 49
Perù, 42
Ucraina, 38
Brasile, 34
Regno Unito, 33
Francia, 33
Spagna, 28
Russia, 27
Germania, 26
Egitto, 26
Polonia, 22
Senegal, 22
Stati Uniti, 22
Tunisia, 20
Infrastrutture e trasporti |
- Autobus: la città è servita da autobus GTT Linea 30 con un collegamento diretto col capoluogo piemontese, linea 1 e linea 2 che servono il territorio urbano più diverse autolinee extraurbane che servono i comuni limitrofi
- Aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Torino-Caselle (a 32 km) e Cuneo-Levaldigi (a 72 km).
- Autostrade: collegata tramite le uscite di Santena e Villanova d'Asti alla A21 e alla tangenziale sud di Torino
- Strade: la città è attraversata dalla Strada statale 10 Padana Inferiore, tra Torino e Asti
- Ferrovie: il comune dispone di due stazioni: una in Chieri (zona Campo Archero), che la collega con Trofarello; l'altra nella frazione di Pessione, che fa parte della ferrovia Torino-Genova
Sport |
Pallavolo |
La squadra locale di pallavolo femminile, il Chieri Volley, è nella serie A1 del campionato professionistico nazionale[12][13]
Calcio |
La principale squadra di calcio è l'Associazione Sportiva Dilettantistica Chieri Calcio 1955 che, dopo la fusione con l'Unione Sportiva Dilettantistica Rivarolese 1919, dal 2009 milita in Serie D. Altre società sono l'A.S.D. Sangiacomo Chieri, nata nel 1985 all'interno della parrocchia di San Giacomo, e la Leo Chieri, che però limita in Terza Categoria con il Duomo Calcio, la squadra del Duomo di Chieri.
Scacchi |
Il club locale di scacchi, l'Arcotorre, ha partecipato nel 2018 per la seconda volta al Campionato Italiano a Squadre nella divisione nazionale serie B confermando la propria permanenza anche per l'anno 2019.
Curiosità |
Nel territorio del comune passa il 45º parallelo nord e la particolarità geografica è celebrata da un globo di acciaio su una rotatoria sulla Strada statale 10 Padana Inferiore, all'incrocio tra viale Fiume, Corso Bruno Buozzi e Corso Torino, appena fuori l'abitato : l'opera è dell'artista chierese Silvio Vigliaturo .
Amministrazione |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1945 | 1951 | Giuseppe FRANCO | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1951 | 1956 | Secondo Caselle | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1956 | 1965 | Giuseppe Manolino | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1965 | 1969 | Secondo Caselle | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1969 | 1975 | Egidio Olia | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1976 | 1981 | Egidio Olia | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1982 | 1983 | Giulio Rocco | Partito Liberale | Sindaco | |
1983 | 1984 | Germano Patrito | Partito Socialista Italiano, Pentapartito | Sindaco | |
1984 | 1995 | Giuseppe Berruto | Democrazia Cristiana, Pentapartito | Sindaco | |
1995 | 1999 | Aldo Vergnano | L'Ulivo | Sindaco | |
1999 | 2004 | Agostino Gay | L'Ulivo | Sindaco | |
2004 | 2009 | Agostino Gay | centrosinistra | Sindaco | |
2009 | 2014 | Francesco Lancione | PdL, Lega Nord, Lista X Chieri, UDC | Sindaco | |
2014 | in carica | Claudio Martano | Centrosinistra (PD, Chieri per Chieri, Chieri c'è) | Sindaco |
Gemellaggi |
Épinal, dal 1999
Nanoro
Tolve
Adria
Note |
^ Bilancio demografico Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2017
^ L'antica "Cher" celtica
^ All'interno del quale già esisteva una cappella dedicata al santo
^ Ovunque è indicata come San Leonardo, senza nuovo http://archeocarta.org/chieri-to-precettoria-chiesa-san-leonardo/, http://www.turismochieri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=64:le-chiese-medievali&catid=38:artecultura&Itemid=64, http://www.comune.chieri.to.it/vivi-la-citta/complesso-san-leonardo, http://www.chieri.info/contents/chiesa-sanleonardo-chieri.php
^ Bolandrini, 2011,l 399.
^ che probabilmente realizzò anche il palazzo Balbiano di Colcavagno
^ Il campanile fu distrutto solo nel 1821
^ Annie Sacerdoti, Guida all'Italia ebraica, Marietti, Genova, 1986
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 28 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
^ Dati superiori alle 20 unità
^ .[1] Archiviato l'8 febbraio 2009 in Internet Archive. sito Ufficiale della squadra
^ [2] Sito della Lega di Serie A femminile
Bibliografia |
Il Piemonte paese per paese, Ed. Bonechi, 1993.
I Castelli del Piemonte, Gribaudo-Lorenzo, Fornaca Editore Asti, 1999/2005.
I Castelli della provincia di Torino, Sabina Fornaca-Gribaudo, L. Fornaca editore, Asti, 2005.- Beatrice Bolandrini, I Somasso e i Papa. Due dinastie di stuccatori a Torino nel Sei e nel Settecento, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.
Voci correlate |
- Stazione di Chieri
- Pessione
- Stazione di Pessione
- Filovia Torino-Chieri
Altri progetti |
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- Wikinotizie
- Wikimedia Commons
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 168592780 · GND (DE) 4209700-9 · BNF (FR) cb12109147q (data) |
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