Asteraceae




































































Progetto:Forme di vita/Come leggere il tassoboxCome leggere il tassobox
Asteracee

Asteracea poster 3.jpg
Asteraceae spp.

1. Cota tinctoria
2. Glebionis coronaria
3. Coleostephus myconis
4. Argyranthemum frutescens
5. Sonchus oleraceus
6. Cichorium intybus
7. Gazania rigens
8. Galactites tomentosa
9. Calendula arvensis
10. Leucanthemum vulgare
11. Hieracium lachenalii
12. Osteospermum ecklonis




Classificazione Cronquist

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Sottoclasse

Asteridae

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae
Martinov, 1820

Classificazione APG

Regno

Plantae

(clade)

Eudicotiledoni

(clade)

Asteridi

(clade)

Euasteridi II

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae

Sinonimi

Compositae (nom. cons.)
Giseke, 1792



Sottofamiglie

  • vedi testo


Le Asteracee (Asteraceae Martinov, 1820), note anche come Composite (Compositae Giseke, 1792 nomen conservandum), sono una vasta famiglia di piante dicotiledoni dell'ordine Asterales. È la famiglia di spermatofite con il maggior numero di specie.




Indice






  • 1 Descrizione


  • 2 Riproduzione


  • 3 Tassonomia


  • 4 Evoluzione e distribuzione


  • 5 Usi


  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Descrizione |


.mw-parser-output .vedi-anche{border:1px solid #CCC;font-size:95%;margin-bottom:.5em}.mw-parser-output .vedi-anche td:first-child{padding:0 .5em}.mw-parser-output .vedi-anche td:last-child{width:100%}



Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Fiore delle Asteraceae.



Sezione longitudinale di una infiorescenza di Matricaria chamomilla
A. Flosculi tubulosi B. Flosculo ligulato


Le asteraceae sono per la grande maggioranza piante erbacee, con forma biologica prevalente terofita; qualche specie legnosa è presente nelle aree tropicali.


Le foglie sono semplici, in genere alterne, più raramente opposte, a volte riunite in rosette basali o più raramente apicali.


La caratteristica fiorale che contraddistingue la famiglia è la presenza di infiorescenze a capolino che possono essere formate da due tipi di piccoli fiori o flosculi:



  • flosculi tubulosi, a simmetria radiale, con corolla a 5 lobi

  • flosculi ligulati, a simmetria bilaterale, con corolla a 3 o 5 lobi, fusi in una ligula.


In alcuni casi i capolini sono a loro volta riuniti in ulteriori infiorescenze composte (sinflorescenza), come in Achillea che presenta ombrelle di più capolini .


I fiori sono ermafroditi e la corolla è gamopetala. Gli stami sono 5. L'ovario è intero, può essere uniovulato o uniloculare.


Il frutto è un achenio, è detto cipsela.




Riproduzione |


Le Asteracee si riproducono prevalentemente per impollinazione entomofila o anemofila, ma spesso presentano autogamia o apogamia. Alcune specie sono cleistogame.



Tassonomia |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Generi di Asteraceae.

Le Asteraceae comprendono circa 1.620 generi con oltre 23.000 specie.


La famiglia viene tradizionalmente suddivisa in tre sottofamiglie[1]:



  • Sottofamiglia Barnadesioideae (1 tribù: Barnadesieae)

  • Sottofamiglia Cichorioideae (6 tribù: Arctotideae, Cardueae, Cichorieae, Liabeae, Mutisieae, Vernonieae)

  • Sottofamiglia Asteroideae (10 tribù: Anthemideae, Astereae, Calenduleae, Eupatorieae, Gnaphalieae, Helenieae, Heliantheae, Inuleae, Plucheeae, Senecioneae)


Recenti studi filogenetici hanno dimostrato il carattere polifiletico di alcuni di tali raggruppamenti, portando alla individuazione di 12 sottofamiglie e 44 tribù:[2][3][4][5]








 











 

Barnadesioideae 1 tribù (Barnadesieae), 9 generi, 93 specie



 











 

Stifftioideae 1 tribù (Stifftieae), 10 generi, 40 specie



 











 

Mutisioideae 3 tribù (Mutisieae, Onoserideae, Nassauvieae), 45 generi, circa 630 specie



 











 

Wunderlichioideae 2 tribù (Wunderlichieae, Hyalideae), 8 generi, 24 specie



 











 

Gochnatioideae 1 tribù (Gochnatieae), 4 generi, 90 specie



 











 

Hecastocleidoideae 1 tribù (Hecastocleideae), 1 genere, 1 specie



 











 

Carduoideae 4 tribù (Cardueae, Dicomeae, Oldenburgieae, Tarchonantheae), 83 generi, 2.500 specie



 











 

Pertyoideae 1 tribù (Pertyeae), 6 generi, 70 specie



 











 

Gymnarrhenoideae 1 tribù (Gymnarrheneae), 1 genere, 1 specie



 











 

Cichorioideae 7 tribù (Cichorieae, Arctotideae, Eremothamneae, Liabeae, Vernonieae, Platycarpheae, Moquinieae), 224 generi, 3.200 specie



 











 

Corymbioideae 1 tribù (Corymbieae), 1 genere, 9 specie



 






 

Asteroideae 21 tribù (Senecioneae, Doroniceae, Calenduleae, Gnaphalieae, Astereae, Anthemideae, Inuleae, Athroismeae, Feddeeae, Helenieae, Coreopsideae, Neurolaeneae, Tageteae, Chaenactideae, Bahieae, Polymnieae, Heliantheae, Millerieae, Madieae, Perityleae, Eupatorieae), 1.130 generi, circa 16.200 specie




























Il 99% delle specie ricadono nelle sottofamiglie Asteroideae, Cichorioideae, Carduoideae e Mutisioideae.






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Tassonomia delle Asteraceae.


Evoluzione e distribuzione |


La famiglia ha una distribuzione cosmopolita, che si estende nelle regioni temperate di America, Europa, Africa e Asia. È presente con un gran numero di specie anche in Italia.


Recenti analisi filogenetiche confermano che la famiglia delle Asteraceae ha il suo luogo di origine in Sud America.
Tra le linee basali delle Asteraceae, Barnadesioideae e Stifftioideae sono endemiche del Sud America, mentre Mutisioideae, Wunderlichioideae e Gochnatioideae, anch'esse originatesi in Sud America, si sono successivamente disperse anche in altri continenti. Insieme questi cinque raggruppamenti rappresentano circa solo il 4% della biodiversità di specie della famiglia; il rimanente 96% si è sviluppato successivamente alla "uscita" dal Sud America.[3]


Si stima che l'origine delle Asteraceae sia successiva alla frammentazione del supercontinente Gondwana, tra l'Eocene e il Paleocene-Selandiano (42-47 Ma [6]; 60 Ma[7]). In base a questo scenario la evoluzione delle Asteraceae avrebbe avuto inizio quando il Sud America era essenzialmente un territorio isolato, connesso al Nord America e all'Africa da catene di isole, soggette alle fluttuazioni del livello del mare.[8][9]

La successiva radiazione "fuori dal Sud America" potrebbe avere avuto 3 differenti scenari:[3]



  1. potrebbe esserci stata un'area primitiva di diversificazione africana o eurasiatica: in tal caso si dovrebbe ipotizzare un originario evento di dispersione transatlantica verso l'Africa e l'Eurasia da cui sarebbero successivamente originate tutte le Asteraceae, incluse le Hecastocleidoideae del Nord America;

  2. area primitiva di diversificazione nordamericana: ne conseguirebbe una successiva dispersione verso l'Eurasia e l'Africa attraverso rotte passanti per l'emisfero settentrionale;

  3. area primitiva di diversificazione sudamericana: si dovrebbero ipotizzare due distinti eventi di dispersione, uno verso l'Africa e l'Eurasia, che avrebbe dato origine alla maggior parte delle specie di Asteraceae oggi esistenti, e un altro verso il Nord America, risultato evolutivamente meno fortunato.




Differenti scenari della radiazione delle Asteraceae "fuori dal Sud America"
1) area primitiva di diversificazione africana (stella nera)
2) area primitiva di diversificazione nordamericana (stella rossa)
3) area primitiva di diversificazione sudamericana (stella bianca)
Basato su Panero e Funk, 2008[3]



Usi |


Alcune specie di Asteraceae sono commestibili e sono ampiamente coltivate per il consumo umano, tra cui:



  • la lattuga (Lactuca sativa)

  • il tarassaco (Taraxacum officinale)

  • il radicchio (Cichorium intybus)

  • la cicoria indivia (Cichorium endivia)

  • il cardo (Cynara cardunculus subsp. cardunculus)

  • il carciofo (Cynara cardunculus subsp. scolymus)

  • il topinambur (Helianthus tuberosus)

  • il girasole (Helianthus annuus), da cui si ricava olio

  • l'assenzio (Artemisia absinthium), da cui si ricava l'omonimo liquore


Appartengono alla famiglia delle Asteracee anche alcune specie di notevole interesse economico quali:



  • il piretro (Tanacetum cinerariifolium), utilizzato per la produzione di insetticidi

  • il cartamo (Carthamus tinctorius), da cui si estraggono coloranti

  • la masticogna (Carlina gummifera), da cui si estrae una resina gommosa


Alcune asteraceae hanno infine interesse come piante officinali, come:



  • l'arnica (Arnica montana)

  • la camomilla comune (Matricaria chamomilla)

  • la camomilla romana (Anthemis nobilis)

  • la calendola (Calendula officinalis)

  • la grindelia (Grindelia)

  • alcune Tussilago



Note |




  1. ^ Bremer K., Asteraceae: Cladistics and classification, Portland, OR, Timber Press, 1994.


  2. ^ Panero J. L. and V. A. Funk, Toward a phylogenetic subfamilial classification for the Compositae (Asteraceae), in Proc. Biol. Soc. Wash. 2002; 115: 909-922.


  3. ^ abcd Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782.


  4. ^ Funk et al. 2009, p.176


  5. ^ Panero JL & Funk VA, New infrafamilial taxa in Asteraceae (PDF), in Phytologia 2007; 89(3): 356-360 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).


  6. ^ Kim K.J., Choi K.S., Jansen R.K., Two chloroplast DNA inversions originated simultaneously during the early evolution of the sunflower family (Asteraceae), in Mol. Biol. Evol. 2005; 22, 1783-1792.


  7. ^ McKenzie R.J., Muller E.M., Skinner A.K.W., Karis P.O., Barker N.P., Phylogenetic relationships and generic delimitation in subtribe Arctotidinae (Asteraceae: Arctotideae) inferred by DNA sequence data from ITS and five chloroplast regions (PDF), in Am. J. Bot. 2006; 93: 1222-1235.


  8. ^ Sclater, J.G, Hellinger, S., Tapscott, C, The paleobathymetry of the Atlantic Ocean from the Jurassic to the present, in J. Geol. 1977; 85: 509-552.


  9. ^ Iturralde-Vinent M.A. & MacPhee R.D.E., Paleogeography of the Caribbean region: implications for Cenozoic biogeography, in Bull. Am. Mus. Nat. Hist. 1999; 238: 1-95.



Bibliografia |



  • Cronquist A., The Compositae revisited (PDF), in Brittonia 1977; 29: 137-153.

  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.

  • Ortiz J et al., The basal grade of Compositae: Mutisieae (sensu Cabrera) and Carduoideae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.

  • Nordenstam B. & Funk V.A., Corymbieae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 487-491.

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales, Berlin, Heidelberg, Springer-Verlag, 2007.



Altri progetti |



Altri progetti



  • Wikizionario

  • Wikimedia Commons

  • Wikispecies





  • Collabora a Wikizionario Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Asteraceae»


  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file sulle Asteraceae


  • Collabora a WikispeciesWikispecies contiene informazioni sulle Asteraceae



Collegamenti esterni |






  • Asteraceae, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Asteraceae, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • (EN) Asteraceae, in The Tree of Life Web Project. URL consultato il 29 novembre 2010.

  • The International Compositae Alliance, su compositae.org. URL consultato il 1º dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2018).

  • The Glolbal Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz.

  • Compositae Life Desk, su compositae.lifedesks.org.

  • Flowers of Asteraceae, su plantzafrica.com. URL consultato il 5 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).


.mw-parser-output .CdA{border:1px solid #aaa;width:100%;margin:auto;font-size:90%;padding:2px}.mw-parser-output .CdA th{background-color:#ddddff;font-weight:bold;width:20%}



Controllo di autorità
GND (DE) 4165300-2


BotanicaPortale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica



Popular posts from this blog

Mario Kart Wii

The Binding of Isaac: Rebirth/Afterbirth

What does “Dominus providebit” mean?