Association Sportive de Monaco Football Club
AS Monaco Calcio | |||
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Les Rouges et Blancs | |||
Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Bianco e rosso | ||
Dati societari | |||
Città | Monaco | ||
Nazione | Monaco | ||
Confederazione | UEFA | ||
Federazione | FFF | ||
Campionato | Ligue 1 | ||
Fondazione | 1924 | ||
Presidente | Dmitrij Rybolovlev | ||
Allenatore | Thierry Henry | ||
Stadio | Stade Louis II (18.523 posti) | ||
Sito web | www.asmonaco.com | ||
Palmarès | |||
Titoli di Francia | 8 | ||
Trofei nazionali | 5 Coppe di Francia 1 Coppe di Lega francese 4 Supercoppa di Francia 1 Ligue 2 | ||
Trofei internazionali | 3 Coppa delle Alpi | ||
Stagione in corso | |||
Si invita a seguire il modello di voce |
L'Association Sportive de Monaco Football Club, noto semplicemente come AS Monaco o Monaco, è una società calcistica monegasca iscritta alla federazione calcistica francese. Milita attualmente in Ligue 1 e disputa le partite interne nello Stade Louis II, situato nel distretto di Fontvieille.
È tra le squadre più titolate del calcio francese, avendo vinto otto campionati di Ligue 1, cinque Coppe di Francia, una Coppa di Lega francese e quattro Supercoppe di Francia. È nota a livello internazionale per aver raggiunto la finale di Champions League nel 2004 (persa contro il Porto per 0-3), mentre negli anni novanta ha disputato per due volte la semifinale, raggiunta nuovamente nella stagione 2016-2017. È stata anche la finalista perdente (contro il Werder Brema) della Coppa delle Coppe UEFA nella stagione 1991-1992.
Le rivalità più accese sono, principalmente per motivi geografici, quelle con l'Olympique Marsiglia e il Nizza, con cui disputa il Derby della Costa Azzurra.
Indice
1 Storia
1.1 Dagli albori agli anni settanta
1.2 Gli anni ottanta
1.3 Gli anni novanta
1.4 Gli anni duemila
1.5 Gli anni duemiladieci
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Inno
4 Strutture
4.1 Stadio
4.2 Centro di allenamento
5 Società
5.1 Organigramma societario
5.2 Settore giovanile
6 Allenatori e presidenti
6.1 Allenatori
6.2 Presidenti
7 Calciatori
7.1 Vincitori di titoli
7.2 Contributo alle Nazionali
8 Palmarès
8.1 Competizioni nazionali
8.2 Competizioni internazionali
8.3 Competizioni giovanili
8.4 Altri piazzamenti
9 Statistiche e record
9.1 Partecipazione ai campionati
9.2 Statistiche di squadra
9.3 Statistiche individuali
10 Rosa 2018-2019
11 Note
12 Voci correlate
13 Altri progetti
14 Collegamenti esterni
Storia |
Dagli albori agli anni settanta |
Il club fu fondato il 23 agosto 1924 dalla fusione di Swimming Club, Monaco Sports, A.S. Beausoleil, Étoile de Monaco e Riviera A.C., e incominciò a giocare nelle divisioni regionali e nella Division 2. Il Monaco guadagnò definitivamente lo status di squadra professionistica nel 1948 ed esordì in massima serie nel 1953. Dopo alcuni anni di assestamento il club si impose come squadra di classifica medio-alta, ma fu solo dopo l'arrivo in panchina di Lucien Leduc[1], nel 1958, che la squadra iniziò ad ottenere i primi trofei, vincendo due campionati nel 1960-61 e nel 1962-63, anno in cui centrò il double andando a vincere la sua seconda Coppa di Francia (la prima fu vinta nel 1959-60). Tra i giocatori principali in questo periodo del club del Principato ricordiamo Christian Dalger, Rolland Courbis, Jean Petit e Jean-Luc Ettori; gli ultimi due sono emblemi del club, avendovi giocato per tutta la loro carriera da calciatori professionistici.
Dopo questo periodo di successi, il Monaco passò un quindicennio di alti e bassi, dove ottenne dei risultati variabili tra la prima e la seconda divisione: fu solo grazie al ritorno di Leduc che la squadra tornò ai vertici, vincendo un campionato nel 1977-78 (solo l'anno prima la squadra era in Division 2) e una Coppa di Francia nella stagione 1979-80, anno in cui Gérard Banide aveva sostituito Leduc alla guida della squadra. A contribuire a questi successi fu in particolar modo l'attaccante italo-argentino Delio Onnis, miglior cannoniere di sempre della Ligue 1, che mise a segno in sette anni (fu acquistato nel 1973 dallo Stade de Reims) 223 gol complessivi.
Gli anni ottanta |
Con Banide in panchina il Monaco si confermerà come una big, non oltrepassando il quarto posto (vincendo anche un campionato nella stagione 1981-82), ma dopo il suo esonero la squadra affronterà un lieve declino di risultati (l'unico trofeo sarà una Coppa di Francia nella stagione 1984-85).
Si dovette aspettare il 1987, quando subentrò in panchina Arsène Wenger, il ritorno del club ai vertici. Nel suo primo anno nel club grazie ai nazionali Glenn Hoddle, Marcel Dib, Manuel Amoros, Patrick Battiston e Luc Sonor Wenger portò il titolo di campione di Francia, dopo un digiuno durato 6 anni. L'unico passo falso lo fece nella Coppa di Francia, nella quale uscì contro il Nizza nel 16° di finale.
Nella stagione seguente il Monaco chiude 3º in campionato, arriva in finale della Coppa di Francia, dove però si inchina al Marsiglia. Al di là dei risultati, il Monaco fa un suo record personale (ormai superato con la finale nella stagione 2003-2004), superando il 16° di finale della Coppa dei Campioni e l'8° di finale contro il Club Bruges (andata persa 1-0; ritorno vinto 6-1), ma si deve inchinare ai turchi del Galatasaray.
Gli anni novanta |
Negli anni che seguono il club riporta una partecipazione alla Coppa UEFA, arrivata agli ottavi di finale, persa contro i russi del Torpedo Moskva, e la vittoria della Coppa di Francia nel 1991. L'anno precedente arrivò nella semifinale della Coppa delle Coppe, persa contro la Sampdoria per 4-2. Inoltre l'anno seguente, anche con un 3º posto in campionato, il Monaco si qualifica nella UEFA Champions League (a causa della squalifica dell'Olympique Marsiglia in seguito all'Affare VA-OM), nella quale passa i turni preliminari e la fase a gironi, con 7 punti, sotto al Barcellona (10 punti), ma perdendo la semifinale in gara unica contro il Milan per 3-0.
Anche dopo la partenza di Wenger, a cui si sostituì Jean Tigana nel 1996, il Monaco continuò a confermarsi una delle principali squadre di Francia e d'Europa: nella stagione 1996-97 il Monaco vinse il suo sesto titolo nazionale e raggiunse le semifinali di Coppa UEFA, mentre nella stagione successiva verrà eliminato dalla Juventus in semifinale di Champions League.
Gli anni duemila |
Dopo aver vinto nel 1999-00 il suo settimo trofeo nazionale (con Claude Puel in panchina), nel 2001 la squadra fu affidata a Didier Deschamps, che dopo due piazzamenti di classifica medio-bassa, riuscì a far tornare il Monaco ai vertici nazionali (guadagnando un secondo posto e due terzi posti consecutivi, di cui uno, nella stagione 2003-04, conseguito dopo essere stato per gran parte del torneo in testa alla classifica), e internazionali, raggiungendo nella stagione 2003-04 la finale Champions League, persa per 3-0 contro il Porto all'epoca allenato da José Mourinho.
L'esonero di Deschamps all'inizio della stagione 2005-2006 diede inizio ad un periodo di crisi per la squadra, che non riuscì più ad ottenere risultati di vertice nonostante l'avvicendamento di vari allenatori come Francesco Guidolin, László Bölöni, Laurent Banide e Ricardo Gomes.
Nella stagione 2009-2010 la squadra ritorna a disputare una finale di Coppa di Francia, poi persa contro il Paris Saint-Germain. L'annata successiva vede sancire la retrocessione del Monaco in Ligue 2 per la prima volta dopo 34 anni, in seguito alla sconfitta casalinga per 0-2 contro il Lione all'ultima giornata.
Gli anni duemiladieci |
Nel dicembre del 2011 il magnate russo Dmitrij Rybolovlev, titolare della società Monaco Sport Invest (Msi), acquista la quota di maggioranza del club.[2]
Il 30 maggio 2012 la società monegasca comunica di aver messo sotto contratto Claudio Ranieri, a cui viene assegnato il compito di riportare la compagine biancorossa in Ligue 1, dopo il deludente 8º posto della stagione precedente. L'obiettivo riesce grazie alla vittoria nel campionato di Ligue 2.[3]
Nel mercato estivo il Monaco si rinforza acquistando i due gioielli del Porto, James Rodríguez e João Moutinho, per 70 milioni di euro,[4]Éric Abidal[5] e Ricardo Carvalho[6] a parametro zero, Jérémy Toulalan dal Malaga per 5 milioni, Geoffrey Kondogbia dal Siviglia per 20 milioni e Radamel Falcao dall'Atletico Madrid per circa 60 milioni.[7] Questo è stato anche il più costoso trasferimento nella storia del campionato francese, ora detenuto da Neymar.
La prima stagione in Ligue 1 sotto la presidenza di Dmitry Rybolovlev si conclude con un ottimo 2º posto in classifica da neopromossa, alle spalle del Paris Saint-Germain. In Coupe de France la squadra di Ranieri viene eliminata in semifinale dal Guingamp (poi vincitore), mentre in Coupe de la Ligue non riesce a superare il 3º turno, venendo sconfitta dallo Stade de Reims.
Nell'estate 2014, in seguito a problemi finanziari causati dal divorzio fra Dmitrij Rybolovlev e la sua ex moglie Elena Rybolovleva[8], gran parte dei giocatori acquistati nella stagione precedente vengono ceduti. Tuttavia, la squadra del nuovo tecnico Leonardo Jardim riesce a ben figurare in Champions League, arrivando prima nel proprio girone ed eliminando il ben più quotato Arsenal negli ottavi di finale, per poi essere eliminata dalla Juventus ai quarti.
Nell'estate 2015 Geoffrey Kondogbia è venduto all'Inter per 40 milioni e Lucas Ocampos all'O. Marsiglia per 7 milioni di euro. Falcao è ceduto in prestito al Manchester Utd (e poi al Chelsea) e Yannick Ferreira Carrasco va all'Atlético Madrid per 20 milioni di euro. Lasciano il club anche Nicolas Isimat-Mirin, ceduto al PSV per 3 milioni di euro, Berbatov, a fine contratto, e Stekelenburg al Fulham per fine prestito. La rosa viene rinnovata senza esborsi, con l'arrivo di molti giovani francesi quali Thomas Lemar, Farès Bahlouli, Corentin Jean e Allan Saint-Maximin, oltre al maliano Adama Traoré, all'argentino Guido Carrillo, al brasiliano Gabriel Boschilia, al portoghese Ivan Cavaleiro e all'italiano Stephan El Shaarawy. Il Monaco ottiene il terzo posto in campionato per la seconda volta consecutiva e sempre dietro a PSG e Lione. Dopo l'eliminazione nel play-off di Champions League, esce nella fase a gironi dell'Europa League.
Nell'estate 2016 il Monaco ingaggia l'attaccante Valère Germain - che si affianca a Radamel Falcao, di ritorno dai prestiti - e i difensori Djibril Sidibé, Benjamin Mendy e Kamil Glik. La squadra di Jardim, grazie all'affermazione di talenti del vivaio come Tiémoué Bakayoko, Bernardo Silva e Kylian Mbappé, esprime sin da subito un calcio piacevole e offensivo, che le consente di superare quota 100 gol segnati in stagione già nel febbraio 2017, con una media di quasi 3 gol a partita[9]. Il club monegasco parte bene in Champions League, eliminando nel preliminare il Villarreal (vittoria per 2-1 in trasferta e 1-0 in terra amica). Vince il proprio girone con 3 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta e si qualifica dunque per la fase a eliminazione diretta, dove elimina il Manchester City negli ottavi di finale (sconfitta per 5-3 al City of Manchester e vittoria per 3-1 al Louis II) e il Borussia Dortmund ai quarti (imponendosi per 3-2 al Westfalenstadion e in casa per 3-1), ottenendo così una semifinale che mancava dal 2003-2004. Qui è eliminato, come due anni prima, dalla Juventus, vittoriosa per 2-0 al Louis II e per 2-1 nel ritorno allo Juventus Stadium. Sul fronte nazionale destano clamore due sconfitte in finale contro il Paris Saint-Germain. La prima è un 4-1 subito il 1º aprile 2017 al Parc Olympique Lyonnais di Lione nella finale di Coppa di Lega[10]. La seconda è un 5-0 patito il 26 aprile nella semifinale di Coppa di Francia a causa del turn-over voluto da Jardim, che rinuncia a tutti i titolari in vista della semifinale di andata Champions contro la Juventus[11]. Il 17 maggio 2017, battendo per 2-0 il Saint-Étienne, conquista l'ottavo campionato con una giornata di anticipo. Conclude la Ligue 1 2017-2018 al secondo posto con 80 punti, 13 in meno dei campioni del Psg e due in più del Lione terzo, mentre in Champions League conclude all’ultimo posto il girone G, assieme a RB Lipsia, FC Porto e Besiktas, con soli due punti. Grazie al secondo posto della stagione precedente, il club si qualifica per la fase a gironi di UEFA Champions League 2018-2019 dove viene inserita nel gruppo A con Atletico Madrid, Borussia Dortmund e Club Brugge; qui, però, a seguito anche del pessimo rendimento in campionato, la squadra viene eliminata prematuramente durante la fase a gironi, concludendo con un disastroso ultimo posto (seconda volta nelle ultime due stagioni) e con soltanto un punto guadagnato, pareggiando in Belgio per 1-1 e registrando, in totale, una differenza reti di -12.
Cronistoria |
Cronistoria dell'Association Sportive de Monaco Football Club | ||||
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Colori e simboli |
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Colori |
La scelta dei colori della tradizionale maglia fu il rosso e il bianco. Nella stagione 1960-61 viene per la prima volta introdotta la fantasia attualmente in uso, ovvero una maglia trinciata biancorossa. Questa divisa va inizialmente ad affiancarsi a quella tradizionale palata, sempre biancorossa.
Viene confermata la divisa introdotta nel 1970, firmata Le Coq Sportif; tale maglia, sempre costituita da una metà rossa e una bianca, è abbinata con dei pantaloncini bianchi e dei calzettoni rossi. Invece nelle gare di Coppa di Francia la squadra utilizza una divisa firmata adidas con lo sponsor Perrier; tale maglia è abbinata con pantaloncini rossi e calzettoni bianchi.
Nella stagione 1977-78 i colori del pantaloncino e dei calzettoni si invertono (i primi bianchi e i secondi rossi). Questo durò solo una stagione, visto che dalla successiva ritornò con la vecchia divisa.
Nella stagione 1987-88 vengono confermate tutte le divise introdotte nella stagione precedente, firmate Adidas e sponsorizzate da TMC (Telé Monte Carlo) e Alain Afflelou. Nella stagione 1997-98 il colore della manica della maglietta cambia da bianco a rosso, con aggiunta di righe bianche ai bordi dei pantaloncini rossi. Nella stagione 1999-2000 la divisa subisce una lieve modifica nel motivo, in particolare i calzoncini, per metà bianchi e metà rossi.
Nella stagione 2003-04 vengono tolte le righe rosse nei pantaloncini, rimasti bianchi. Tre anni dopo la divisa subisce una lieve modifica, in particolare i pantaloncini.[12]
Simboli ufficiali |
Inno |
L'inno ufficiale del Monaco si intitola Inno monegasco, inciso dal cantante e poeta Théophile Bellando de Castro. Più tardi, Castil-Blaze modificò la musica e fece qualche altro cambiamento minore.[13]
Strutture |
Stadio |
Il Monaco gioca le partite interne nello Stadio Louis II, un vero e proprio gioiello, unico nel suo genere e situato all'interno del principato. L'impianto (che dal 1998 al 2012 ha ospitato ininterrottamente le sfide di Supercoppa Europea), aperto nel 1939 e ristrutturato nel 1985, ha una capienza di 18 523 posti. Le partite più importanti che il Monaco ha giocato in questo impianto sono le semifinali di UEFA Champions League, 1997-98 e 2003-04, di Coppa delle Coppe 1989-90, 1991-92 e di Coppa UEFA 1996-97. L'impianto ospita anche le partite della Nazionale di calcio del Principato di Monaco.
Centro di allenamento |
Il centro d'allenamento di Turbia, noto solo con il nome "La Turbie", è utilizzato dal club del principato a partire dalla stagione 1981-82. Nel 2003 il centro di formazione è stato ricostruito, diventando ultra-moderno, dotato di grandi spogliatoi, una sala per trattamenti, una zona relax, formata da piscine ed idromassaggi. Inoltre nel 2006 vi è stata costruita una sala stampa per i giornalisti.
Società |
Organigramma societario |
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Settore giovanile |
Il Centro di formazione del Monaco nasce nel 1955, con lo scopo di far nascere dei campioni. La sede principale è La Turbie, da cui deriva il nome del Centro di formazione La Turbie.[14]
Dal 1955 ad oggi ricordiamo quattro giocatori che vinsero o un europeo o un mondiale: Thierry Henry, David Trezeguet, Lilian Thuram e Emmanuel Petit.
Allenatori e presidenti |
Allenatori |
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Presidenti |
In più di 50 anni di storia societaria dall'acquisizione dello status, alla guida dell'Association Sportive de Monaco Football Club, società calcistica francese con sede a Monaco, si sono avvicendati 17 presidenti. Il primo presidente della società monegasca, sin da prima dello status, fu Martin Robin, uno dei suoi fondatori.
Il presidente più longevo nella storia del club è Jean-Louis Campora (15 trofei) che, a partire dal 15 giugno 1975, ha guidato la società per 28 anni, fino al 2003. Il 10 aprile 2008 un'assemblea dei soci ha eletto il primo presidente che non sia monegasco: il francese Jérôme de Bontin (in carica fino alla fine di marzo 2009). Il 23 dicembre 2011 un'assemblea dei soci straordinaria ha eletto presidente il magnate russo Dmitrij Rybolovlev, primo magnate e straniero a ricoprire tale carica nella storia del club monegasco.
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Calciatori |
I calciatori emblematici del Monaco sono, secondo la FIFA, coloro protagonisti della conquista del titolo di campione di Francia nel 1961: Henri Biancheri (1957-1964), Michel Hidalgo (1957-1966) e Marcel Artélésa (1961-1966). Alla fine degli anni settanta si ricordano Jean Petit (1969-1982), Delio Onnis (1973-1980) e Jean-Luc Ettori (1975-1994) protagonisti della rinascita del club, della scalata in Division 1, della vittoria in Coppa di Francia nel 1960 e della conquista del titolo di campione nazionale nella stagione successiva. Altri calciatori noti per le loro prestazioni con il Monaco sono: Claude Puel (1979-1996), Manuel Amoros (1980-1989), Bruno Bellone (1980-1987), Umberto Barberis (1980-1982), Marcel Dib (1985-1993), Luc Sonor (1986-1995), Glenn Hoddle (1987-1991), George Weah (1988-1992), Emmanuel Petit (1989-1997), Youri Djorkaeff (1990-1995), Lilian Thuram (1991 -1996), Jürgen Klinsmann (1992-1994), Victor Ikpeba (1993-1999), Thierry Henry (1994-1999), David Trezeguet (1995-2000), Fabien Barthez (1995-2000), Ludovic Giuly (1998-2004 / 2011-2012), Sébastien Squillaci (2002-2006), Yaya Touré (2006-2007), James Rodríguez (2013-2014).[15]
Nei primi anni sessanta militarono inoltre in squadra Marcel Artélésa, Henri Biancheri, Lucien Cossou, Yvon Douis e Michel Hidalgo.[15]
Delio Onnis è il calciatore che occupa un posto privilegiato nella storia societaria; è infatti il capocannoniere all-time con 223 reti. Jean-Luc Ettori è invece il giocatore con più presenze, con 755 partite giocate, dietro di lui Claude Puel. Thierry Henry militò nel Monaco dal 1993 al 1999: fu protagonista nella vittoria del campionato francese nel 1997 e fu inoltre premiato come miglior giovane della Ligue 1 dall'UNFP lo stesso anno. Victor Ikpeba, facente altrettanto parte della squadra che vince il campionato nel 1997, è il quarto miglior marcatore di sempre della storia del Monaco.
Vincitori di titoli |
- Campioni del mondo
Fabien Barthez (Francia 1998)
Thierry Henry (Francia 1998)
Emmanuel Petit (Francia 1998)
David Trezeguet (Francia 1998)
Thomas Lemar (Russia 2018)
Djibril Sidibé (Russia 2018)
Contributo alle Nazionali |
48 calciatori sono stati selezionati dalla nazionale francese durante il loro periodo di militanza nel Monaco.[16] Il primo della serie fu Lazare Gianessi, che collezionò 14 convocazioni fra il 1952 ed il 1954.[17]
In occasione della Coppa del Mondo 1982 quattro giocatori del Monaco fecero parte della selezione francese, allenata da Michel Hidalgo, con un passato da calciatore fra le file della squadra del principato; furono Jean-Luc Ettori, Manuel Amoros, Bruno Bellone e Alain Couriol, che presenziarono ognuno in almeno una partita della competizione, terminata dai galletti al quarto posto.[18]
Palmarès |
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Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1° | Division 1 | 43 | 1953-1954 | 2001-2002 | 55 |
Ligue 1 | 13 | 2002-2003 | 2016-2017 | ||
2° | Division 2 | 9 | 1948-1949 | 1976-1977 | 11 |
Ligue 2 | 2 | 2011-2012 | 2012-2013 |
In 66 stagioni sportive a partire dalla conquista status ufficiale (1948), inclusi i campionati di Division 1 e Division 2. Sono escluse le partecipazioni ai campionati prima della conquista dello status ufficiale (1948), ove il Monaco ha partecipato maggiormente alla Ligues régionales.
Statistiche di squadra |
In 66 stagioni sportive a partire dalla conquista dello status ufficiale, risalente al 1948, Il Monaco ha disputato 54 campionati di massima serie (43 campionati di Division 1 e 11 di Ligue 1), 11 campionati di seconda serie (9 campionati di Division 2 e 2 di Ligue 2). I monegaschi hanno terminato il campionato 7 volte primi, 6 volte secondi e 10 volte terzi.
In base alle partite ufficiali finora disputate, la miglior vittoria del Monaco è il 9-0 della stagione 1985-86 contro il Bordeaux (Division 1 1985-1986)[19] mentre la peggiore sconfitta è il 6-0 subito proprio contro il Bordeaux nella stagione 2007-08 (Ligue 1 2007-2008).[20]
Nella stagione 2013-14, allora allenata da Claudio Ranieri, il Monaco ha fatto il suo record personale di punti: 80. Nella stagione 1960-61 il club monegasco fa il suo record di punti: 57 (in quel tempo i punti per vittoria erano 2 e non 3). Nella stessa stagione fa il record di vittorie totali in un campionato: 26. Nella stagione 1985-86, il club del principatino incassa 19 pareggi, realizzando il record personale di più pareggi incassati.
Sono ben 89 i gol che il Monaco ha fatto in un campionato: in Division 1 1972-1973. Due stagioni prima ha subito meno gol fino ad oggi in un campionato: solo 23 gol, eguagliando ciò fatto nella Division 1 1952-53.
A livello di coppe nazionali il Monaco è al quinto posto per numero di vittorie (5 Coppe di Francia) ed al quarto posto di finali disputate, assieme al PSG, FC Sète e Rennes: 1973-74, 1983-84, 1988-89 e 2009-10. Sono ben 5 le partecipazioni per il club monegasco alla Supercoppa di Francia: 1960, 1961, 1985, 1997 e 2000.
L'avversario affrontato più volte dal Monaco in gare ufficiali è il Lens (104 volte),[21] seguita dal Bordeaux (100 volte),[21] dal Lione (97 volte)[21] e dal Sochaux (95 volte).[21]
Statistiche individuali |
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Rosa 2018-2019 |
Dati aggiornati al 11 gennaio 2019.[22]
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Note |
^ (FR) Monaco, sur un rocher en or, su fifa.com.
^ Un magnate russo al capezzale del Monaco, Rybolovlev è il nuovo proprietario del club del Principato, goal.com. URL consultato il 17 aprile 2013.
^ (FR) Claudio Ranieri nouveau coach de l'ASM FC.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
[collegamento interrotto], asm-fc.com. URL consultato il 30 maggio 2012.
^ Calciomercato Monaco / In arrivo Joao Moutinho e James Rodriguez: al Porto 70 milioni, su ilsussidiario.net.
^ Abidal torna al Monaco, su uefa.com, lunedì 8 luglio 2013.
^ Monaco: in arrivo Carvalho dal Real Madrid, su calciomercato.com, 28 maggio.
^ (FR) Monaco officialise Falcao, su lequipe.fr, 31 maggio 2013.
^ Divorzio del secolo: il patron del Monaco Rybolovlev pagherà alla moglie più di tre miliardi, su ilmessaggero.it, 19 maggio 2014.
^ Perché il Monaco segna tantissimo, ultimouomo.com, 8 febbraio 2017
^ Il Psg vince la Coppa di Lega: 4-1 al Monaco, Cavani doppietta, Verratti crea, La Gazzetta dello Sport, 1º aprile 2017.
^ Il Monaco-2 è imbarazzante: goleada Psg, 5-0 e finale, Tuttosport, 26 aprile 2017.
^ AS Monaco - Maillots 2000-2005 Archiviato il 19 dicembre 2012 in Internet Archive. su fanfoot51.com
^ Théophile BELLANDO de CASTRO, geneanet.org (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2015).
^ Formation Archiviato il 20 gennaio 2015 in Internet Archive. Asmfoot.fr
^ ab (FR) Monaco, sur un rocher en or - Portrait du club, FIFA. URL consultato il 5 gennaio 2012.
^ (FR) Joueurs de l'AS Monaco en équipe de france, http://selectiona.free.fr/. URL consultato il 29 agosto 2012.
^ (FR) Lazare Gianessi
[collegamento interrotto], http://www.afterfoot.fr/. URL consultato il 29 agosto 2012.
^ (FR) Coupe du monde 1982, http://www2.lequipe.fr/. URL consultato il 29 agosto 2012.
^ (FR) MONACO - BORDEAUX 9-0, footballstats.fr.
^ (FR) Monaco 0-6 Bordeaux , le résumé , Ligue 1 - 25e journée, lequipe.fr.
^ abcd AS Monaco » Il bilancio contro..., calcio.com.
^ Effectif professionnel actuel, asmonaco.com
Voci correlate |
- Lista di società calcistiche che militano in un campionato estero
- Principato di Monaco
- Stade Louis II
- Stade des Moneghetti
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale, su asmonaco.com.
- ASM Foot - Formation
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