Südtiroler Volkspartei
Südtiroler Volkspartei | |
---|---|
(IT) Partito Popolare Sudtirolese Stella alpina- Edelweiß | |
Leader | Arno Kompatscher |
Presidente | Philipp Achammer |
Segretario | Gerhard Duregger |
Vicepresidente | Daniel Alfreider, Karl Zeller, Angelika Wiedmer |
Stato | Italia |
Sede | Bolzano, via Brennero 7 |
Abbreviazione | SVP |
Fondazione | 8 maggio 1945 |
Ideologia | Autonomismo[1] Cristianesimo democratico[2][3] Cristianesimo sociale[4] |
Collocazione | Centro[5] |
Coalizione | Democrazia Cristiana (1946 - 1994) L'Ulivo (1995 - 2005) Popolari per Prodi (1996) L'Unione (2005 - 2008) Partito Democratico (2008 - 2018)[6] Lega Nord (2019 - attualmente)[7] Forza Italia |
Partito europeo | Partito Popolare Europeo (osservatore) |
Gruppo parl. europeo | Gruppo PPE |
Seggi Camera | 3 / 630 Nel GRUPPO MISTO -MIN. LING. |
Seggi Senato | 3 / 320 Nel gruppo AUTONOMIE-SVP |
Seggi Europarlamento | 1 / 73 |
Seggi Consiglio provinciale | 15 / 35 |
Testata | settimanale Volksbote (1945-1993)[8]; mensile ZIS - Zukunft in Südtirol (Futuro in Alto Adige) |
Organizzazione giovanile | Junge Generation[9] |
Iscritti | 60 050 |
Colori | nero-bianco-rosso |
Sito web | www.svp.eu |
La Südtiroler Volkspartei (abbreviato SVP, in italiano Partito Popolare Sudtirolese, la cui sigla in tedesco è pronunciata es fau pe) è un partito politico provinciale italiano che rappresenta, per statuto, gli interessi dei gruppi linguistici tedesco e ladino dell'Alto Adige. Dato il suo simbolo, il partito è frequentemente identificato con l'appellativo di Edelweiß – Stella Alpina.
Indice
1 Storia
1.1 Prima Repubblica (1945-1992)
1.2 Seconda Repubblica (dal 1992)
1.2.1 XIV Legislatura
1.2.2 XV Legislatura
1.2.3 XVI Legislatura
1.2.4 XVII Legislatura
1.2.5 XVIII Legislatura
1.2.6 Provinciali 2018 e alleanza col centro-destra
1.2.7 Sindaci della SVP
2 Ideologia
2.1 Fazioni
3 Struttura
4 Risultati elettorali
4.1 Provinciali Bolzano
4.2 Politiche ed europee
4.3 Parlamentari eletti dalla SVP
5 Iscritti
6 Note
7 Bibliografia
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Storia |
Prima Repubblica (1945-1992) |
Il partito venne fondato l'8 maggio 1945 come continuatore dell'Andreas-Hofer-Bund ("Lega di Andreas Hofer"), un'organizzazione politica nata nel novembre del 1939, e che si era opposta all'emigrazione in Germania durante le opzioni in Alto Adige e si era attivamente battuta contro il nazismo ed il fascismo, venendo duramente perseguitata e decimata, ponendosi così nel solco delle associazioni cattoliche che negli anni precedenti avevano creato le Katakombenschulen (scuole clandestine in lingua tedesca). Tra i fondatori dell'SVP figurano gli antifascisti Hans Egarter, che dal 1943 era stato a capo del Bund, ed Erich Amonn, che fu il primo presidente del nuovo partito.
Un altro filone al quale il partito è riconducibile è il Deutscher Verband (DV, "Lega Tedesca"), unione tra i due principali partiti presenti sul territorio dopo l'annessione del Tirolo cisalpino all'Italia nel 1919.[10] Essi erano la Tiroler Volkspartei (TVP), composta da conservatori e cristiano-sociali e dalla Deutschfreiheitliche Volkspartei, formata da liberali e pangermanisti. Questi due partiti decisero - pur mantenendosi a livello locale indipendenti e distinti - di presentarsi alle elezioni nazionali italiane con un unico simbolo, la stella alpina. I socialdemocratici di lingua tedesca invece si erano presentati autonomamente alle elezioni politiche del 1921, essendosi inseriti come corrente nel Partito Socialista Italiano.[11] Il DV si presentò alle elezioni ancora nel 1924 portando quattro parlamentari a Roma, prima di essere dissolto dal fascismo.
A partire dalla metà degli anni cinquanta la guida del partito passò nelle mani della corrente dei "falchi", formata prevalentemente da optanti, che diversamente dai fondatori avevano scelto l'emigrazione nella Germania nazista.
Dal secondo dopoguerra le vicende della SVP sono strettamente intrecciate con quelle dell'Alto Adige.
La Südtiroler Volkspartei gode della maggioranza nel Consiglio provinciale senza interruzioni dalle prime elezioni del 1948.
Seconda Repubblica (dal 1992) |
Fino al 1992 la SVP è stata sempre alleata alla Democrazia Cristiana; dal 1995 ha scelto di stare nel campo del centro-sinistra: fino al 2005 è stata alleata dell'Ulivo e dal 2005 al 2008 dell'Unione.
XIV Legislatura |
Nell'autunno del 2003, come ininterrottamente dal secondo dopoguerra, l'SVP ha vinto le elezioni provinciali della Provincia autonoma di Bolzano ottenendo la maggioranza assoluta, perdendo tuttavia un numero consistente di voti, soprattutto nelle zone di campagna.
È rappresentata in Parlamento da parlamentari e senatori propri, che aderiscono ai gruppi parlamentari delle minoranze linguistiche alla Camera e "Per le autonomie" al Senato.
Sono espressione della Südtiroler Volkspartei 100 dei 116 sindaci dei comuni dell'Alto Adige ed anche il presidente della provincia e della Giunta regionale del Trentino-Alto Adige, Luis Durnwalder, nonché i presidenti di due delle 5 circoscrizioni di Bolzano.
Alle europee del 2004 è stato eletto rappresentante dalla SVP Michl Ebner grazie al collegamento con la lista Uniti nell'Ulivo. Per la prima volta dal dopoguerra, però, la SVP è rimasta al di sotto del 50% dei voti in provincia di Bolzano (46,7%).
Nel 2005 la SVP, alleata del centro-sinistra, è risultato il primo partito a Bolzano ed ha contribuito in maniera decisiva all'elezione del sindaco Luigi Spagnolli, candidato de L'Unione.
XV Legislatura |
Alle elezioni politiche del 2006 ha presentato le sue liste alla Camera dei deputati e nei collegi uninominali del Trentino-Alto Adige, in alleanza con L'Unione. Alla Camera conquista 182 000 voti (il 28,5% a livello regionale, lo 0,5% a livello nazionale) eleggendo 4 deputati grazie alla norma, prevista dalla legge elettorale appena entrata in vigore, sulla tutela delle minoranze linguistiche, in ottemperanza alla quale era necessario superare lo sbarramento del 20%. Risultò eletto alla Camera dei deputati anche Giacomo Bezzi, candidato al quarto posto nella lista SVP ed esponente trentino del Partito Autonomista Trentino Tirolese (PATT).
Al Senato la SVP ha presentato liste autonome in due collegi (Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta) della Provincia autonoma di Bolzano, eleggendo entrambi i senatori; nell'altro collegio della provincia di Bolzano (Bolzano-Bassa Atesina) appoggiava invece un candidato insieme con le altre forze dell'Unione, anche in questo caso con successo. Il simbolo e il nome (L'Unione-SVP) sono stati utilizzati anche nei tre collegi della Provincia autonoma di Trento. Due dei tre candidati appoggiati risultarono eletti.
XVI Legislatura |
Alle elezioni politiche del 2008 la SVP si è presentata da sola alla Camera dei deputati e nei due collegi senatoriali di Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta, mentre in alleanza con Partito Democratico, Italia dei Valori, Partito Autonomista Trentino Tirolese, Partito Socialista e Civica Margherita sotto le insegne della lista SVP - Insieme per le Autonomie nel collegio di Bolzano-Bassa Atesina e nei tre collegi trentini. I risultati sono stati deludenti, in particolare alla Camera: in campo provinciale, la SVP ha ottenuto il 44,3%, peggior risultato elettorale di sempre,[12] eleggendo due soli deputati contro i 4 uscenti. Al Senato sono stati invece confermati i tre senatori uscenti nei collegi della provincia di Bolzano (Helga Thaler Ausserhofer, Manfred Pinzger e Oskar Peterlini, tutti esponenti SVP, quest'ultimo con il simbolo «Insieme per le autonomie») mentre un solo senatore è stato eletto in Trentino (Claudio Molinari, nel collegio di Rovereto, con lo stesso simbolo di Peterlini).
Anche alle successive Provinciali del 2008, l'SVP - pur recuperando alcuni punti percentuali rispetto alle politiche - non è riuscita ad ottenere la maggioranza dei voti (48,1%), anche se ha mantenuto la maggioranza assoluta in consiglio provinciale con 18 consiglieri su 35.
In vista del congresso 2009, l'Obmann uscente Elmar Pichler Rolle ha rinunciato ad un secondo mandato[13], lasciando la carica all'unico candidato, Richard Theiner, eletto effettivamente il 18 aprile.
Alle elezioni europee del 2009 la SVP ha presentato una lista in alleanza con il Partito Autonomista Trentino Tirolese e lo Slovenska Skupnost raggiungendo il 52,1% dei voti in provincia di Bolzano e ottenendo un seggio al Parlamento europeo per il capolista Herbert Dorfmann grazie al collegamento con il Partito Democratico (PD).
La SVP si è astenuta in occasione del voto di fiducia al Governo Berlusconi IV, il 14 dicembre 2010,[14] citando gli esempi di collaborazione con l'esecutivo, quali l'introduzione della segnaletica turistica montana bilingue. Il PD e gli ambientalisti hanno accusato la SVP di essersi astenuta in cambio del via libera della maggioranza parlamentare alla suddivisione della gestione del Parco nazionale dello Stelvio tra enti regionali anziché a livello statale (approvata al Consiglio dei ministri del 22 dicembre). La SVP ha negato le accuse.[15][16]
XVII Legislatura |
In vista delle elezioni politiche 2013 il partito è entrato a far parte della coalizione Italia. Bene Comune assieme al Partito Autonomista Trentino Tirolese, formando alla Camera una lista unica con quest'ultimo.[17][18][19].
Il partito ha inoltre indetto un turno di primarie per decidere la disposizione dei candidati nelle liste da presentare nei due rami del parlamento[20].
A febbraio, i risultati hanno visto l'elezione di cinque rappresentanti alla Camera dei deputati: il capolista Albrecht Plangger, Renate Gebhard, Daniel Alfreider (primo deputato SVP della storia di madrelingua ladina), Mauro Ottobre (in rappresentanza del PATT) e Manfred Schullian; l'unico escluso è stato Klaus Ladinser.
Al Senato della Repubblica, con l'appoggio anche dei Verdi del Sudtirolo, sono stati invece eletti l'indipendente Francesco Palermo (presentatosi con un simbolo unificato SVP-PD), Karl Zeller ed Hans Berger, più l'esponente del PATT Franco Panizza.
Percentualmente, in Alto Adige ha conquistato il 44,2% di consensi alla Camera (ovvero lo 0.43% a livello nazionale), risultati decisivi nella vittoria della coalizione di centro-sinistra, che ha superato quella di centro-destra con uno scarto dello 0.36%.
A seguito della decisione di Luis Durnwalder di non ricandidarsi alla carica di presidente della provincia autonoma di Bolzano, la SVP ha indetto per il 21 aprile 2013 un ulteriore turno di primarie per scegliere il nuovo esponente da presentare come capolista (e candidato presidente de facto, in quantotale elezione spetta poi al consiglio provinciale) alle elezioni provinciali; al contempo, tale consultazione è servita a ripartire le posizioni in lista dei candidati consiglieri. Per il ruolo di capolista si sono candidati il sindaco di Fiè allo Sciliar Arno Kompatscher, l'ex Obmann Elmar Pichler Rolle e l'Obmann in carica Richard Theiner (quest'ultimo poi ritiratosi dalla corsa)[21]. Al voto hanno partecipato 24,131 iscritti al partito, pari al 45,98% del totale; ha largamente vinto Arno Kompatscher, con l'82,8% dei consensi, contro il 17,16% di Pichler Rolle, nemmeno sufficiente per la candidatura a consigliere[22].
Al congresso provinciale 2013 si concretizza il passaggio di consegne tra Luis Durnwalder (che lascia la politica attiva) e il nuovo capolista Arno Kompatscher[23], che assume de facto la leadership nel partito.
Alle elezioni provinciali del 27 ottobre 2013, la SVP si conferma primo partito della provincia, ma rimane al di sotto della maggioranza assoluta degli elettori (131.236 preferenze, pari al 45,7% del totale - peggior risultato elettorale di sempre in Alto Adige) e perde il primato assoluto anche in consiglio provinciale, con 17 consiglieri su 35. Le elezioni ratificano altresì l'arrivo di Arno Kompatscher alla guida della provincia[24].
Nel congresso del partito, a maggio 2014, Richard Theiner non si ripresenta per le elezioni dell'Obmann, che premiano l'ex segretario Philipp Achammer. Alle elezioni europee di maggio la SVP presenta i candidati Herbert Dorfmann (europarlamentare uscente), Christine Gostner von Stefenelli e Manuel Massl. Al contempo conferma l'alleanza con il Partito Democratico e presenta una lista unica con il Partito Autonomista Trentino Tirolese (che candida Lorena Torresani) e la Slovenska Skupnost (con Tanja Peric) in tutta la circoscrizione Italia nord-orientale. Il risultato delle elezioni vede la conferma di Dorfmann al parlamento europeo con 94.190 preferenze (di cui 70.291 in provincia di Bolzano); la SVP conquista il 48,01% dei consensi in Alto Adige ed ottiene un significativo riscontro anche in provincia di Belluno, ove raccoglie il 9,60% dei suffragi, con picchi di consenso nei territori montani del Cadore e dell'Agordino, sede di comunità ladine.
Nello specifico mantiene lo status di primo partito a Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia (con quasi il doppio dei voti rispetto al 2009) e di terzo partito a Cortina d'Ampezzo.[25]
XVIII Legislatura |
Per le elezioni politiche 2018 la "stella alpina" si accorda col Partito Autonomista Trentino Tirolese per la presentazione di una lista unica (denominata SVP-PATT) in ambedue i rami del parlamento[26]. Per quanto concerne le candidature, la lista si presenta apparentata alla coalizione del PD (con +Europa, Italia Europa Insieme e Civica Popolare) nei collegi trentini e in quello di Bolzano-Bassa Atesina (appoggiando il relativo candidato all'uninominale), mentre corre in solitaria nei collegi di Bressanone e Merano. I risultati elettorali vedono il cartello primeggiare in tutti e tre i collegi altoatesini: all'uninominale della Camera vengono eletti Maria Elena Boschi, Albrecht Plangger e Renate Gebhard, mentre al Senato vincono Julia Unterberger, Meinhard Durnwalder e Gianclaudio Bressa. Per quanto concerne le liste plurinominali, la SVP riesce ad esprimere Manfred Schullian a Montecitorio e Dieter Steger a Palazzo Madama.
Provinciali 2018 e alleanza col centro-destra |
Alle elezioni provinciali a Bolzano di ottobre 2018 l'SVP si conferma maggioranza relativa in Alto Adige, seppur con una ragguardevole flessione rispetto al 2013: ottiene il 41,9% dei consensi e 15 seggi, due in meno rispetto a cinque anni prima.[27][28]
Le trattative per la formazione della giunta provinciale vedono per la prima volta profilarsi un'alleanza con la Lega,[29] a differenza del passato dove invece era storicamente assodata l'alleanza con il Partito Democratico e gli altri partiti di centro-sinistra.[30] L'accordo programmatico col Carroccio è stato poi raggiunto in data 5 gennaio 2019.[31]
L'alleanza con la coalizione di centro-destra è ulteriormente rafforzata anche in vista delle elezioni europee del 2019, quando l'SVP si federa con Forza Italia e non più, come avvenuto sino ad allora, con il Partito Democratico e il centro-sinistra.[32][33]
Sindaci della SVP |
A seguito del turno elettorale del 2015, appartengono alla SVP la maggioranza dei sindaci dei 116 comuni della provincia autonoma di Bolzano. Il partito esprime altresì consiglieri comunali nella quasi totalità di essi[34].
Ideologia |
La Südtiroler Volkspartei si rifà ai principi dell'autonomismo, riferito alla provincia autonoma di Bolzano, e del cristianesimo democratico, nonché alla tutela della minoranza linguistica tedesca e ladina sotto la giurisdizione dell'Italia[35][36]. Sul proprio sito internet si definisce partito di raccolta di tutti i ceti sociali che si ispira ad una concezione del mondo umanistica cristiana.
Il partito accetta anche iscritti di madrelingua italiana[37]; in aggiunta, in occasione delle elezioni politiche, nelle liste SVP vi sono stati più volte candidati esponenti del Partito Autonomista Trentino Tirolese, poi eletti parlamentari in diverse legislature.[38][39] Più in generale, possono iscriversi al partito tutti i cittadini della provincia autonoma di Bolzano che hanno superato l'età di 15 anni e che s'impegnano a sostenere i capisaldi del partito.[40]
Dal punto di vista storico, pur avendo messo da parte le istanze indipendentiste, la SVP non ha mai condannato apertamente i vari attentati terroristici e dinamitardi dei gruppi terroristi secessionisti attivi nell'Alto Adige tra gli anni sessanta e settanta.[41]
Fazioni |
L'SVP, pur definendo i propri valori nel modo sopracitato, si configura come una grande tenda (o partito pigliatutto): non esistendo in provincia di Bolzano un partito di sinistra sufficientemente forte, la "stella alpina" riconosce in sé anche istanze proprie della socialdemocrazia. Nel partito si possono dunque individuare tre correnti con una precisa connotazione ideologico-operativa:
- la Landwirtschaft, che rappresenta gli interessi degli agricoltori e in generale degli occupati nel settore primario;
- la Wirtschaft, che rappresenta le piccole e medie imprese;
- la Arbeitnehmer, raggruppamento d'ispirazione socialdemocratica, legato agli ambienti sindacali.
Struttura |
La Südtiroler Volkspartei conta circa 290 gruppi locali a livello territoriale organizzati in sette comprensori.
La SVP è inoltre composta delle seguenti organizzazioni:
- Le Donne SVP che rappresentano le donne della SVP
- Il Movimento Giovanile che si occupa dei membri del partito sotto i 30 anni.
- Il Comitato Provinciale per l'occupazione professionale degli anziani e la solidarietà fra le generazioni, che si occupa dei membri di partito sopra i 60 anni.
- I Comitati Sociali della SVP, che rappresentano il ceto dei prestatori di lavoro.
- I Comitati economici della SVP, che si occupano dell’economia all'interno del partito stesso.
- I Comitati per la politica agricola, che elaborano proposte per risolvere i problemi dell’agricoltura.
- La SVP-Ladina, che forma la struttura organizzativa per i rappresentanti della Val Badia e della Val Gardena nella SVP.
Tradizionalmente, i congressi annuali del partito vengono svolti a Merano, nella sala del Kursaal, alla presenza di leader di altri partiti autonomistici e cristiano-sociali italiani, austriaci e tedeschi. Tra gli ospiti più notabili che hanno partecipato a un congresso della SVP vi sono Helmut Kohl, Horst Seehofer, Wolfgang Schüssel.[42]
Alla guida del partito c'è l'Obmann (presidente), che viene eletto dal congresso, e resta in carica cinque anni. Al 2016 l'Obmann del partito è Philipp Achammer e i suoi vice sono Daniel Alfreider (in rappresentanza del gruppo etnico ladino), Angelika Wiedmer e Zeno Christanell. I vicepresidenti (Obmannstellvertreter) sono tre, dei quali uno dei quali deve obbligatoriamente essere di madrelingua ladina
- Lista degli Obmänner dal 1945
Erich Amonn (1945–1948)
Josef Menz (1948–1951)
Toni Ebner (1951–1952)
Otto Guggenberg (1952–1954)
Karl Tinzl (1954–1956)- Toni Ebner (1956–1957)
Silvius Magnago (1957–1991)
Roland Riz (1991–1992)
Siegfried Brugger (1992–2004)
Elmar Pichler Rolle (17 aprile 2004–18 aprile 2009)
Richard Theiner (18 aprile 2009–3 maggio 2014)
Philipp Achammer (3 maggio 2014–)
Seconda carica interna è quella del segretario provinciale (Landessekretär), che ha funzioni di coordinamento e viene eletto ogni quattro anni dall'assemblea dei delegati (Parteiausschuss).
Vi è poi la Bezirksobleute-Konferenz (conferenza dei presidenti distrettuali), composta dal segretario provinciale e dai Bezirksobmanner (presidenti distrettuali), uno per ciascuna delle comunità comprensoriali altoatesine (Val Pusteria, Wipptal-Alta Valle Isarco, Val Venosta, Bressanone e circondario, Bolzano e circondario, Bassa Atesina e Burgraviato), che rappresentano il vertice del partito nella loro area di competenza. Tale conferenza ha funzioni arbitrali per dirimere le controversie sull'interpretazione dello statuto del partito, oltre ad esercitare un ruolo di supervisione generale sulle attività sociali e di consulenza per l'Obmann.
Dalle sezioni distrettuali dipendono inoltre i gruppi locali (Ortsgruppen), eletti comune per comune a suffragio diretto (con mandato triennale) da parte degli iscritti al partito residenti. Essi fungono da portavoce delle istanze e delle problematiche locali e propongono la "base" di candidati per i vari turni elettorali.
Risultati elettorali |
Provinciali Bolzano |
Voti | % | Seggi | |
---|---|---|---|
Provinciali 1948 | 107.249 | 67,60% | 13 / 20 |
Provinciali 1952 | 112.602 | 64,76% | 15 / 22 |
Provinciali 1956 | 124.165 | 64,40% | 15 / 22 |
Provinciali 1960 | 132.351 | 63,86% | 15 / 22 |
Provinciali 1964 | 134.188 | 61,27% | 16 / 25 |
Provinciali 1968 | 137.982 | 60,69% | 16 / 25 |
Provinciali 1973 | 132.186 | 56,42% | 20 / 34 |
Provinciali 1978 | 163.502 | 61,3% | 21 / 34 |
Provinciali 1983 | 170.125 | 59,4% | 22 / 35 |
Provinciali 1988 | 184.717 | 60,4% | 22 / 35 |
Provinciali 1993 | 160.186 | 52,0% | 19 / 35 |
Provinciali 1998 | 171.820 | 56,6% | 21 / 35 |
Provinciali 2003 | 167.353 | 55,6% | 21 / 35 |
Provinciali 2008 | 146.545 | 48,1% | 18 / 35 |
Provinciali 2013 | 131.236 | 45,7% | 18 / 35 |
Provinciali 2018 | 119.108 | 41,9% | 15 / 35 |
Politiche ed europee |
Voti | % | Seggi | ||
---|---|---|---|---|
Politiche 1948 | Camera | 124.385 | 0,47% | 3 / 630 |
Senato | 95.406 | 0,42% | 2 / 315 | |
Politiche 1953 | Camera | 122.792 | 0,45% | 3 / 630 |
Senato | 107.139 | 0,44% | 2 | |
Politiche 1958 | Camera | 135.495 | 0,46% | 3 / 630 |
Senato | 120.086 | 0,46% | 2 | |
Politiche 1963 | Camera | 135.458 | 0,44% | 3 / 630 |
Senato | 112.023 | 0,41% | 2 | |
Politiche 1968 | Camera | 152.954 | 0,48% | 3 / 630 |
Senato | 131.080 | 0,46% | 2 | |
Politiche 1972 | Camera | 153.764 | 0,46% | 3 / 630 |
Senato | 102.018 | 0,34% | 2 | |
Politiche 1976 | Camera | 184.390 | 0,50% | 3 / 630 |
Senato | 158.659 | 0,51% | 2 | |
Politiche 1979 | Camera | 204.899 | 0,56% | 3 / 630 |
Senato | 172.577 | 0,55% | 2 | |
Europee 1979 | 196.277 | 0,56% | 1 / 81 | |
Politiche 1983 | Camera | 184.940 | 0,50% | 3 / 630 |
Senato | 157.478 | 0,51% | 2 | |
Europee 1984 | 198.168 | 0,56% | 1 / 81 | |
Politiche 1987 | Camera | 202.022 | 0,52% | 3 / 630 |
Senato | 171.539 | 0,53% | 2 | |
Europee 1989 | 172.488 | 0,50% | 1 / 81 | |
Politiche 1992 | Camera | 198.447 | 0,51% | 3 / 630 |
Senato | 168.153 | 0,51% | 3 | |
Politiche 1994 | Camera | 231.842 | 0,60% | 3 / 630 |
Senato | 217.250 | 0,66% | 3 | |
Europee 1994 | 197.972 | 0,60% | 1 / 87 | |
Politiche 1996 | Camera | Nei Popolari per Prodi | 3 / 630 | |
Senato | 178.425 | 0,55% | 2 | |
Europee 1999 | 156.005 | 0,50% | 1 / 87 | |
Politiche 2001 | Camera | 200.059 | 0,54% | 4 / 630 |
Senato | Ne L'Ulivo | 3 | ||
Europee 2004 | 146.357 | 0,45% | 1 / 78 | |
Politiche 2006 con il PATT | Camera | 182.703 | 0,48% | 4 / 630 |
Senato | Ne L'Ulivo | 3 | ||
Politiche 2008 | Camera | 147.666 | 0,41% | 2 / 630 |
Senato | Desistenza con il PD | 3 | ||
Europee 2009 | 143.027 | 0,46% | 1 / 72 | |
Politiche 2013 con il PATT | Camera | 146.804 | 0,43% | 5 / 630 |
Senato | In coalizione con PD-PATT-UpT | 3 | ||
Europee 2014 | 138.037 | 0,48% | 1 / 73 | |
Politiche 2018 con il PATT | Camera | 134.651 | 0,41% | 3 / 630 |
Senato | 128.282 | 0,42% | 3 / 630 |
Parlamentari eletti dalla SVP |
Nome | Camera dei deputati | Senato della Repubblica |
---|---|---|
Otto von Guggenberg | 1948–1958 | |
Friedl Volgger | 1948–1953 | 1968–1972 |
Toni Ebner padre | 1948–1963 | |
Carl von Braitenberg | 1948–1958 | |
Josef Raffeiner | 1948–1958 | |
Karl Tinzl | 1953–1958 | 1958–1963 |
Roland Riz | 1958–1963; 1968–1987 | 1987–1996 |
Karl Mitterdorfer | 1958–1976 | 1976–1987 |
Luis Sand | 1958–1968 | |
Karl Vaja | 1963–1968 | |
Hans Dietl | 1963–1972 | |
Hans Saxl | 1963–1968 | |
Peter Brugger | 1968–1987 | |
Hans Benedikter | 1972–1992 | |
Karl Zanon | 1972–1976 | |
Hugo Gamper | 1976–1979 | |
Michl Ebner | 1979–1994 | |
Hubert Frasnelli | 1979–1983 | |
Ferdinand Willeit | 1987–1992 | |
Hans Rubner | 1987–1994 | |
Helga Thaler Ausserhofer | 1992–1994 | 1994–2013 |
Hans Widmann | 1992–2008 | |
Karl Ferrari | 1992–1996 | |
Siegfried Brugger | 1994–2013 | |
Karl Zeller | 1994–2013 | 2013–2018 |
Armin Pinggera | 1996–2001 | |
Alois Kofler | 2001–2006 | |
Oskar Peterlini | 2001–2013 | |
Manfred Pinzger | 2006–2013 | |
Hans Berger | 2013–2018 | |
Daniel Alfreider | 2013–2018 | |
Renate Gebhard | 2013– | |
Albrecht Plangger | 2013– | |
Manfred Schullian | 2013– | |
Juliane Unterberger | 2018- | |
Meinhard Durnwalder | 2018- | |
Dieter Steger | 2018- |
Iscritti |
- 1945-2015: dati non disponibili
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2016: 60 050[senza fonte]
- 2017: dati non disponibili
Note |
^ Südtiroler Volkspartei, un'introduzione, su Sito ufficiale dell'SVP. URL consultato il 26 gennaio 2013.
^ (EN) ITALY, su Parties and Elections in Europe. URL consultato il 5 ottobre 2010.
^ Sergio Salvi, L'Italia non esiste, Camunia, 1996., p. 218, ISBN 978-8877-672-04-9
^ Südtiroler Volkspartei, un'introduzione, su Sito ufficiale dell'SVP. URL consultato il 3 dicembre 2016.
^ archivio-radiocor.ilsole24ore.com, http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-533953/governo-sudtiroler-volkspartei-chiede Titolo mancante per urlurl
(aiuto).
^ http://www.giornaletrentino.it/cronaca/alto-adige-giunta-provinciale-la-stella-alpina-sceglie-la-lega-1.1826355
^ (nel Consiglio provinciale)
^ Dettagli del periodico Volksbote, su Fondo digitalizzato della Biblioteca Provinciale Dr. Friedrich Teßmann.
^ Junge Generation Archiviato l'8 febbraio 2011 in Internet Archive. - sito ufficiale
^ "Trattato di Londra del 1915" «Dans le traitè de paix l'Italie obtiendra le Trentin, le Tyrol cisalpin avec sa frontière géographique et naturelle (la frontière du Brenner)...»
^ Karl von Grabmayr, La passione del Tirolo innanzi all'annessione - con l'aggiunta del progetto d'autonomia presentato al governo italiano dalla Lega Tedesca (Deutscher Verband), Milano, Vallardi, 1920.
^ (DE) Schlechtestes Wahlergebnis für SVP seit 1945 - Amhof gescheitert, su dolomiten.it, 15 marzo 2008. URL consultato il 15 marzo 2008.
^ Pichler Rolle si ritira a sorpresa. Theiner sarà l'Obmann Svp, su altoadige.it, 12 aprile 2009. URL consultato il 17 giugno 2009.
^ A Berlusconi fiducia di 'minoranza', è sotto 316
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^ Corriere della Sera, 8 dicembre 2010
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^ Dopo Durnwalder: la Stella alpina conferma le primarie per il 21 aprile Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive. Alto Adige - 8 apr 2013.
^ Stravince Arno Kompatscher Pichler Rolle sconfitto 2 volte, in Alto Adige, 22 aprile 2013.
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^ Accordo SVP-PATT-PD per le elezioni di marzo - trentotoday.it, 16 gen 2018
^ (IT) Provinciali, l'Svp si ferma a 15 consiglieri, volano Köllensperger (6) e Lega (4) - Cronaca, su Trentino. URL consultato il 23 dicembre 2018.
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^ m.lunelli@ladige.it, Svp e Lega verso l'accordo in Provincia a Bolzano, su l'Adige.it, 25 novembre 2018. URL consultato il 23 dicembre 2018.
^ Elezioni Alto Adige, rottamata l'alleanza Svp-Pd: la Lega sfonda ed è prima a Bolzano. Boom dell'ex M5s tra i tedeschi, su Il Fatto Quotidiano, 22 ottobre 2018. URL consultato il 23 dicembre 2018.
^ Provincia di Bolzano, accordo sulla giunta Svp-Lega Nord
^ Elezioni europee, Tajani annuncia l'accordo FI con Svp ed Udc, su Tgcom24. URL consultato il 23 dicembre 2018.
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^ Risultati elezioni comunali 2015 - elezionicomunali.bz.it
^ Südtiroler Volkspartei (SVP) - Partei der deutschen und ladinischen Südtiroler/innen - News|324.html Keine Öffnung für Italiener – Bekenntnis zur Minderheitenpartei ("Niente apertura agli italiani - confermato il ruolo di partito delle minoranze").
^ Bolzano, riparte la campagna anti-italiani, Corriere della Sera, 7 maggio 2009. URL consultato l'11 luglio 2014.
^ Tagesschau 20.00 - rai.tv, 23 maggio 2015, dal minuto 7:22
^ [1] Pagina ufficiale di Giacomo Bezzi sul sito della Camera.
^ [2] Pagina ufficiale di Mauro Ottobre sul sito della Camera.
^ Estratto dallo statuto del partito: "Jede/r Südtiroler/in hat mit Eintritt in das 15. Lebensjahr das Recht, Mitglied der SVP zu werden und soll zum Beitritt aufgefordert werden, sofern er/sie die Grundsätze und das Programm der SVP teilt.", per approfondire:programma e statuto
^ Bolzano elogia i terroristi altoatesini, Corriere della Sera, 7 maggio 2009. URL consultato l'11 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
^ Parteiorgane Archiviato il 6 giugno 2013 in Internet Archive. - svp.eu
Bibliografia |
- Franco Boiardi, La Südtiroler Volkspartei 1945-1994 (Grande enciclopedia della politica, 3, n. 10), Roma, Ebe editore, 1994. ISBN 88-7977-030-6
- (DE) Anton Holzer, Die Südtiroler Volkspartei, Thaur/Tirol, Kulturverlag, 1991. ISBN 3-85395-157-0.
- (EN) Günther Pallaver, The Südtiroler Volkspartei and its ethno-populism, in Challenges to consensual politics: democracy, identity, and populist protest in the alpine region (Regionalism & federalism, 6), a cura di Daniele Caramani, Bruxelles et al., Peter Lang, 2005, pp. 187–208. ISBN 90-5201-250-4
- (DE) Joachim Goller, Die Brixner Richtungen. Die Südtiroler Volkspartei, das katholische Lager und der Klerus, Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2007. ISBN 3-7065-4230-7.
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Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale della SVP, su svp.eu.
- La presentazione in lingua italiana della SVP, su svpartei.org.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 140914814 · ISNI (EN) 0000 0001 0823 9823 · LCCN (EN) nr91019534 · GND (DE) 1013074-3 |
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