Südbahn (1859-1923) FS (1906-2001) (solo tratta italiana) ÖBB (dal 1923) (solo tratta austriaca)
Scartamento
1 435 mm
Elettrificazione
3 000 V CC (Italia) 15 000 V CA 16⅔ Hz (Austria)
Ferrovie
Manuale
La ferrovia del Brennero (in tedesco Brennerbahn) congiunge Innsbruck a Verona risalendo la Wipptal, scavalcando il passo del Brennero, discendendo la val d'Isarco fino a Bolzano, proseguendo quindi lungo la valle dell'Adige da Bolzano a Trento e Rovereto e da qui - lungo il tratto di valle chiamato anche Vallagarina - fino a Verona.
Indice
1Storia
2Caratteristiche
3Percorso
4Note
5Bibliografia
6Voci correlate
7Altri progetti
8Collegamenti esterni
Storia |
Tratta
Inaugurazione[1]
Verona–Trento
23 marzo 1859
Trento–Bolzano
16 maggio 1859
Bolzano–Brennero
24 agosto 1867
Treno regionale (Flirt, ETR.170) partito dalla stazione di Brennero e diretto a Merano via Bolzano
Eurocity Germania-Italia (ÖBB 1216, carrozze austriache ) presso Matrei am Brenner
La linea venne progettata dal governo austriaco già nella prima metà del XIX secolo per garantire trasporti rapidi e sicuri fra il Tirolo e l'Italia settentrionale, in particolare il Regno Lombardo-Veneto. Rivestiva quindi non solo importanza economica ma anche militare in quanto l'Austria era fortemente impegnata nel mantenimento dei propri confini oltre le Alpi. La "Brennerbahn" avrebbe dovuto quindi collegare Innsbruck con Verona. Per la realizzazione della linea venne costituita la società statale Tiroler Staatsbahn, ma ancor prima del completamento (1858) la linea venne privatizzata, vendendola alla società privata Südbahn.
Il primo tratto a trovare realizzazione fu quello "basso", da Verona a Bolzano, che fu inaugurato in due momenti diversi: il 23 marzo 1859 da Verona a Trento e il 16 maggio dello stesso anno la prosecuzione fino a Bolzano.
Il progetto di questa sezione fu approvato il 10 luglio 1853, a firma dell'ingegnere trentino Luigi Negrelli, noto per aver costruito altre linee alpine ma soprattutto per aver elaborato il progetto del canale di Suez.
treno merci trainato da una 1020 ÖBB a Patsch nel 1992
Nonostante la perdita del Veneto e il conseguente spostamento del confine fra Italia e Austria a Borghetto, avvenuta nell'ottobre del 1866, la sezione mancante ma già in corso di realizzazione da Bolzano a Innsbruck venne aperta all'esercizio il 24 agosto 1867.
Per costruire i 127 km del percorso da Innsbruck a Bolzano/Bozen furono necessari solo tre anni di lavoro. Il principale progettista fu l'ingegner Karl von Etzel, che morì nel 1865 e quindi non poté vedere il completamento della sua opera.
Dopo la Semmeringbahn fu la seconda ferrovia di montagna realizzata in Austria, e fu invece la prima linea ad aver attraversato completamente la catena alpina.
A partire dall'estate 1943, il tratto ferroviario e stradale tra Verona e Innsbruck assunse per gli Alleati un'importanza vitale: bombardare la linea del Brennero significava disarticolare il sistema di rifornimenti per le truppe tedesche in Italia. Nonostante l'obiettivo principale fosse l'asse del Brennero, anche alcune città vennero bombardate; Trento e Bolzano furono colpite il 2 settembre 1943; Innsbruck per la prima volta il 15 dicembre. Tra il 1943 e il 1945, le incursioni bersagliarono sistematicamente questi territori; i tedeschi stanziarono tra Innsbruck e Verona 525 pezzi d'artiglieria contraerea Flak e mobilitarono circa 11.500 operai della Todt addetti alla riattivazione delle linee di comunicazione.
A partire dagli anni 1960 vennero via via soppresse varie stazioni in territorio altoatesino (Cardano, Prato-Tires, Ponte di Fiè, Campodazzo, Castelrotto, Funes, Albes, Varna, Mezzaselva, Le Cave, Mules, Fleres, Moncucco e Terme del Brennero[2][3]) e trentino (Villa Lagarina, Calliano, Volano e Mattarello).
A seguito del forte aumento del traffico merci attraverso il Passo del Brennero (in buona parte su gomma) è in corso di realizzazione una nuova linea da Verona a Monaco di Baviera passante per Innsbruck, comprendente un tunnel di circa 55 chilometri fra Fortezza e Innsbruck, noto come galleria di base del Brennero.
Caratteristiche |
La linea è una ferrovia a doppio binario a scartamento da 1435 mm. Per quanto riguarda l'elettrificazione, il tronco Innsbruck-Brennero segue lo standard della rete austriaca con alimentazione in corrente alternata da 15 000 volt e frequenza a 16,7 Hz, mentre il tronco Brennero-Verona segue quello italiano in corrente continua da 3000 V[4][5]. La palificazione della linea aerea, nel tratto italiano è di color verde scuro, rispetto al tradizionale color grigio zincato.
Percorso |
Stazioni e fermate
linea ÖBB per Kufstein
75,3
Innsbruck Hauptbahnhof
582 m s.l.m.
Ferrovia dell'Arlberg e Mittenwaldbahn
Circonvallazione Innsbruck
81,3
Unterberg-Stefansbrücke
716 m s.l.m.
84,7
Patsch
784 m s.l.m.
93,3
Matrei am Brenner
995 m s.l.m.
97,9
Steinach am Brenner
1048 m s.l.m.
101,9
Sankt Jodok
1141 m s.l.m.
106,7
Gries am Brenner
1255 m s.l.m.
110,9
Brennersee †
1351 m s.l.m.
confine Austria-Italia
238+711
Brennero (cambio tensione)
1371 m s.l.m.
Terme del Brennero † 1978
1305 m s.l.m.
234+714
galleria Fleres (7 343 m)
234+387
PC Terme di Brennero
232+784
galleria Moncucco (91 m)
231+667
Moncucco † 1978
1239 m s.l.m.
229+798
PC Fleres
228+145
galleria Ast (761 m)
1168 m s.l.m.
227+371
Fleres † 1984
1130 m s.l.m.
223+157
Colle Isarco
1100 m s.l.m.
Autostrada A22 - Strada europea E45
217+358
Vipiteno Val di Vizze
943 m s.l.m.
212+436
Campo di Trens
935 m s.l.m.
209+614
Mules †
910 m s.l.m.
Autostrada A22 - Strada europea E45
205+662
Le Cave †
843 m s.l.m.
202+144
Mezzaselva † 1999
798 m s.l.m.
198+540
Fortezza
747 m s.l.m.
linea per San Candido
Autostrada A22 - Strada europea E45
Autostrada A22 - Strada europea E45
Varna †
600 m s.l.m.
Autostrada A22 - Strada europea E45
188+363
Bressanone
570 m s.l.m.
Albes †
548 m s.l.m.
Autostrada A22 - Strada europea E45
Val di Funes † 2001
536 m s.l.m.
178+240
Chiusa / Chiusa Val Gardena † 1960
512 m s.l.m.
177+572
galleria per Chiusa 515 m
172+432
Ponte Gardena-Laion
464 m s.l.m.
172+126
galleria per Ponte Gardena 396 m
linea per Plan † 1960
171+474
galleria Sciliar (13 287 m) * 1994[6]
170+019
fiume Isarco
168+034
Castelrotto † 1970
427 m s.l.m.
164+714
PC San Costantino
164+224
Campodazzo † 1998
373 m s.l.m.
163+598
galleria VIII (55 m)
163+245
galleria VII (172 m)
163+001
galleria VI (72 m)
162+809
galleria V (60 m)
356 m s.l.m.
162+369
galleria IV (239 m)
161+929
galleria III (57 m)
161+779
galleria II (40 m)
161+116
Ponte di Fiè † 1970
340 m s.l.m.
159+654
galleria I (116 m)
325 m s.l.m.
158+187
157+997
Prato-Tires † 1999
308 m s.l.m.
157+196
galleria Cardano (3 939 m)
153+257
galleria per Prato all'Isarco (430 m)
156+813
Cardano †
283 m s.l.m.
149+919
150+231
Bolzano
244 m s.l.m.
linea per Merano (vecchio tracciato) e linea per Caldaro † 1971
Autostrada A22 - Strada europea E45
148+390
Dev. Estremo Bolzano linea per Merano
142+565
Laives
230 m s.l.m.
139+294
Bronzolo
228 m s.l.m.
134+176
Ora / Ora FEVF † 1963
210 m s.l.m.
linea per Predazzo † 1963
fiume Adige
Autostrada A22 - Strada europea E45
128+399
Egna-Termeno
217 m s.l.m.
124+426
Magrè-Cortaccia
216 m s.l.m.
118+994
Salorno
212 m s.l.m.
linea TT per Mezzana
111+624
Mezzocorona FS
210 m s.l.m.
raccordo per Mezzolombardo † 1993
Mezzocorona TT
Autostrada A22 - Strada europea E45
fiume Adige
104+322
Lavis
206 m s.l.m.
99+740
Trento Roncafort solo traffico merci
193 m s.l.m.
Trento Scalo
94+792
Trento FS / Trento TT
193 m s.l.m.
linea per Venezia
87+222
Mattarello †
186 m s.l.m.
Calliano † 2004
183 m s.l.m.
Volano †
175 m s.l.m.
Villa Lagarina †
177 m s.l.m.
71+219
Rovereto
189 m s.l.m.
linea per Riva del Garda † 1936
66+914
Mori
174 m s.l.m.
60+863
Serravalle all'Adige
154 m s.l.m.
54+683
Ala
148 m s.l.m.
50+359
Avio
137 m s.l.m.
45+485
Borghetto sull'Adige
127 m s.l.m.
43+938
confine regionale Trentino-Alto Adige-Veneto
40+361
Peri
126 m s.l.m.
32+775
PC Dolcè
113 m s.l.m.
32+775
Dolcè
113 m s.l.m.
31+029
galleria Ceraino (4 314 m)
29+551
Ceraino † 1999
108 m s.l.m.
28+158
vecchia galleria Ceraino (694 m)
108 m s.l.m.
26+715
linea per Caprino
23+561
22+830
Domegliara-Sant'Ambrogio
118 m s.l.m.
linea per Verona
16+98x
Pescantina † 2004
107 m s.l.m.
11+650
Verona Parona †
80 m s.l.m.
fiume Adige
6+397
Bivio/PC San Massimo linea per Milano
Quadrante Europa
linea per Mantova e Modena
linee per Rovigo e Bologna
3+378
Verona Porta Nuova Scalo/Verona Porta Nuova
65 m s.l.m.
linea per Venezia
Treno merci proveniente da Brennero in transito a Borghetto.
Treno merci partito da Brennero in transito a Val di Fleres.
Treno merci Rail Traction Company in transito a Trento.
La pendenza massima lungo il tracciato è del 25 per mille. Il raggio minimo di curva è di 285 metri. Il punto più alto del tracciato è la stazione di Brennero a 1371 m, che è anche il punto più elevato raggiunto dalla rete ordinaria sia delle Ferrovie Austriache ÖBB, che di quelle italiane FS.
Per superare il forte dislivello (796 m tra Innsbruck e Brennero) furono realizzati due tornanti, sfruttando altrettante valli laterali: Sankt Jodok sul lato austriaco e la Val di Fleres sull'attuale versante italiano.
Alla stazione di Brennero, posta sull'omonimo passo, si trova un monumento al progettista, l'ingegner Karl von Etzel. Presso questa stazione, oltre al confine politico italo-austriaco, è situato quello di esercizio fra le Ferrovie Austriache (ÖBB) e le Ferrovie dello Stato Italiane (FS). I due enti gestiscono reti elettriche differenti, sia per voltaggio che per caratteristiche (15000 V in corrente alternata 16 e 2/3 Hz in Austria, 3000 V in corrente continua in Italia), il che rende necessaria una sosta per sostituire i locomotori elettrici. Per questa ragione, per lungo tempo l'esercizio dei treni rapidi Monaco-Milano fu affidato ad automotrici Diesel.
Fino al 30 maggio 1965 era inoltre necessaria una seconda sostituzione di motrici nella stazione di Bolzano, in quanto la tratta Bolzano-Brennero era alimentata a corrente trifase 3600 V 16,7 Hz.
L'introduzione di motrici policorrente, in grado di funzionare sia sulla rete austriaca che con quella italiana, ha reso, almeno in linea di principio, non più indispensabile il cambio di motrice. Tuttavia la necessità di avere a bordo apparecchiature di sicurezza adatte ai diversi sistemi (ripetizione segnali, sistemi di controllo marcia, ecc.) e questioni relative all'abilitazione ed impiego del personale hanno limitato tale possibilità, che è stata inizialmente utilizzata solo per alcuni Korridorzüge austriaci trainati da motrici policorrente austriache gruppo 1822 sul percorso Innsbruck-Lienz, che includeva la tratta Brennero-Fortezza e la Ferrovia della Val Pusteria (senza fermate su territorio italiano); a gennaio 2010 sono utilizzate locomotive delle ÖBB del gruppo 1216 "Taurus". L'opportunità di evitare il cambio di motrice è stata poi utilizzata dalle società private Rail Traction Company (RTC) e Lokomotion per alcuni treni merci con locomotive gruppo E 189 Siemens Dispolok (poi MRCE Dispolok), poi sostituite da locomotive TRAXX F140MS immatricolate come gruppo E.186, di proprietà della società Railpool. Anche Trenitalia utilizza alcune locomotive policorrente gruppo E.412 tra Verona e la Germania come anche sul treno periodico passeggeri Roma–San Candido (linea della Val Pusteria), questo per evitare l'utilizzo di locomotive da manovra diesel nel tratto a 15 kV della stazione di confine.
A partire dal 13 dicembre 2009 Trenitalia non effettua treni Eurocity sulla linea ferroviaria, che da quel momento vengono effettuati da quelli svolti dalle DB-ÖBB. Questi treni sono trazionati da un unico locomotore per l'intero tragitto: inizialmente le E.189 di Nordcargo e in seguito le E.190, che hanno ottenuto la certificazione per circolare in Italia.
Nella salita sul lato italiano, il forte dislivello tra Vipiteno e Brennero veniva superato risalendo il versante sinistro della Val di Fleres, che veniva imboccata a Colle Isarco a bassa quota: indi il tunnel elicoidale "Ast" consentiva ai treni di ascendere rapidamente d'altitudine, raggiungendo lo scalo di Moncucco e poi la stazione di Terme di Brennero. Nel 1999 il segmento Colle Isarco-Terme di Brennero (spettacolare e panoramico, ma pericoloso in quanto esposto a frane e slavine) fu deviato nella nuova galleria Fleres, con conseguente disarmo del tratto passante per Moncucco, la cui stazione venne abbandonata.
Sul finire del XX secolo anche nel tratto Bolzano-Bressanone vennero realizzate due nuove gallerie sul segmento di linea Cardano-Prato-Ponte Gardena, al fine di sostituire il tortuoso percorso originario, che si snodava nella stretta val d'Isarco ed era frequentemente soggetto a interruzioni e incidenti per caduta massi, frane ed esondazioni. Il primo traforo in ordine di tempo fu la galleria Sciliar, attivata nel settembre 1994 tra Ponte Gardena e Prato-Tires,[6] lunga 13307 m (che escluse dalla linea le vecchie stazioni di Castelrotto, Campodazzo e Ponte di Fiè), cui fece seguito qualche anno dopo la galleria Cardano, tra Prato-Tires e Cardano, lunga 4 km.
Lungo i segmenti di linea dismessi in territorio altoatesino il sedime ferroviario è stato disarmato ed adibito al transito di strade carrabili e/o percorsi ciclopedonali[7].
Diverso è invece il caso del tratto Domegliara-Dolcè, in territorio veneto, a sua volta deviato nel 1998 in una nuova galleria lunga 4314 m: il vecchio sedime ferroviario (includente la stazione di Ceraino) è stato infatti largamente abbandonato ed occasionalmente sfruttato come sentiero[8].
Note |
^Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926
^"Notizia flash", in "I Treni" n. 40 (giugno 1984), p. 7.
^La linea ferroviaria del Brennero tra Brennero e Bolzano - Premesse generali in tecneum.it
^(EN) Thorsten Büker et al., Maps of Austria (GIF), Railways through Europe, 212. URL consultato il 5 ottobre 2012.
^(EN) Thorsten Büker et al., Maps of Italy (GIF), Railways through Europe, 212. URL consultato il 5 ottobre 2012.
^abVariante sul Brennero, in I Treni, anno XV, nº 153, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, ottobre 1994, p. 4, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
^Variante di tracciato Domegliara S. Ambrogio - Dolce' - ferrovieabbandonate.it
Bibliografia |
RFI S.p.A., Fascicolo Linea 42 (Brennero–Bolzano)
RFI S.p.A., Fascicolo Linea 43 (Bolzano–Verona)
La ferrovia da Verona a Monaco di Baviera, Edoardo Mori, Calosci Editore
Laura Facchinelli, La ferrovia Verona - Brennero. Storia della linea e delle stazioni nel territorio, Bolzano, Athesia, 1995.
Ulteriori approfondimenti (non utilizzati nella stesura della voce):
(DE) Elisabeth Baumgartner, Eisenbahnlandschaft Alt-Tirol - Verkehrsgeschichte zwischen Kufstein und Ala im Spannungsfeld von Tourismus, Politik und Kultur, Innsbruck, Haymon, 1989. ISBN 3-85218-065-1
Wittfrida Mitterer, Scambi & simboli - paesaggio ferrovia Bolzano-Innsbruck: memorie e volumi in rilievo, Bolzano, Athesia, 2007. ISBN 978-88-8266-441-1
(DE) Hubert Held, Die Baugeschichte der Brennerbahn 1836-1867: Von München über Alttyrol nach Venedig - aus politischer, ökonomischer und technischer Perspektive, Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2018. ISBN 978-3706550987
Voci correlate |
Locomotiva FS E.412
Ferrovie italiane
Altri progetti |
Altri progetti
Testo completo (Wikisource)
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Wikisource contiene il testo completo di: I passaggi delle Alpi e la ferrovia del Brennero (di Luigi Tatti - 1859)
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Collegamenti esterni |
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