Provincia di Perugia
















































































Provincia di Perugia
provincia



Provincia di Perugia – Stemma Provincia di Perugia – Bandiera

Provincia di Perugia – Veduta
Palazzo della Provincia, attuale sede dell'amministrazione provinciale.
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Regione-Umbria-Stemma.svg Umbria
Amministrazione
Capoluogo Perugia
Presidente Luciano Bacchetta (PD) dal 31/10/2018
Territorio

Coordinate
del capoluogo

43°06′43.56″N 12°23′19.68″E / 43.1121°N 12.3888°E43.1121; 12.3888 (Provincia di Perugia)Coordinate: 43°06′43.56″N 12°23′19.68″E / 43.1121°N 12.3888°E43.1121; 12.3888 (Provincia di Perugia)
Superficie 6 337,15 km²
Abitanti 657 110[1](30-4-2018)
Densità 103,69 ab./km²
Comuni 59 comuni
Province confinanti
Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Rieti, Terni, Siena, Arezzo
Altre informazioni
Cod. postale 06100, 06010-06089
Prefisso
075, 0578, 0742, 0743
Fuso orario UTC+1
ISO 3166-2 IT-PG
Codice ISTAT
054
Targa PG
Cartografia
Provincia di Perugia – Localizzazione
Sito istituzionale

La provincia di Perugia è un ente locale territoriale dell'Umbria che ha come capoluogo Perugia e conta 657.110 abitanti. Dal 1927 al 1933 ebbe come sigla automobilistica PU, successivamente assunse la sigla PG.


Confina a nord e a est con le Marche (provincia di Pesaro e Urbino, provincia di Ancona, provincia di Macerata e provincia di Ascoli Piceno), a sud con il Lazio (provincia di Rieti) e con la provincia di Terni, a ovest con la Toscana (provincia di Siena e provincia di Arezzo).


È la provincia più estesa dell'Umbria e con i suoi 59 comuni è la prima provincia umbra per numero di suddivisioni, di cui occupa i tre quarti del territorio e la settima dell'intero territorio nazionale. La provincia si estendeva in tutto il territorio umbro tanto che in passato era nota anche come provincia dell'Umbria[2], comprese Rieti e la Sabina sino al 4 marzo 1923 che per decreto regio furono unite alla provincia di Roma[3] fino al 1927, anno d'istituzione della provincia di Rieti (costituita con parte del territorio aquilano) e della provincia di Terni.




La provincia di Perugia




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Provincia dell'Umbria


      • 1.1.1 La confusione amministrativa


      • 1.1.2 La politica di Elia Rossi Passavanti




    • 1.2 Provincia di Perugia


    • 1.3 Onorificenze




  • 2 Geografia fisica


    • 2.1 Idrografia




  • 3 Trasporti e vie di comunicazione


    • 3.1 Aeroporti


    • 3.2 Linee ferroviarie


    • 3.3 Linee stradali


      • 3.3.1 Autostrade e superstrade






  • 4 Comuni


    • 4.1 Comuni per numero di residenti




  • 5 Amministrazioni


    • 5.1 Comunità montane


    • 5.2 Parchi naturali




  • 6 Note


  • 7 Altri progetti





Storia |



Provincia dell'Umbria |


La provincia di Perugia venne istituita nel 1860 come provincia dell'Umbria.


La provincia dell'Umbria ricopriva un territorio più ampio dell'attuale Regione Umbria, comprendendo anche Rieti. Era suddivisa nei sei circondari di Perugia, Foligno, Orvieto, Terni, Rieti e Spoleto.




Rappresentazione allegorica della provincia Umbria di Annibale Brugnoli.


Nel 1921 la Giunta comunale di Terni avanzò la proposta di suddivisione nelle due province di Perugia e Terni. Con l'arrivo del Fascismo il dibattito s'interruppe per breve tempo, fino al 1923, a seguito dell'aggregazione dei circondari di Rieti e di Cittaducale alla provincia di Roma o del Lazio[4]: contemporaneamente furono soppressi i tribunali di Spoleto e Orvieto, le cui giurisdizioni passarono sotto il neoistituito tribunale di Terni.



La confusione amministrativa |


Il dibattito continuerà, negli anni seguenti, nell'esaltazione delle peculiarità territoriali (a volte retoriche) di una Terni dove "convergono quattro tronchi ferroviari, città punto di confluenza di cinque vallate, che occupa un posto rilevante nei commerci e nell'industria"[5] e prese di posizione fortemente conservative del prefetto dell'Umbria: "Lozzi riteneva che non avesse consistenza (la provincia di Terni), specie dopo lo smembramento di Rieti e la concessione di maggiore autonomia alle Prefetture"[6]. Si trattava dunque di scontri politici in seno ai dirigenti del Partito Nazionale Fascista ternano e perugino. Nelle stesse dispute politiche si inserivano i rapporti fra le varie città umbre: per la prima volta Terni stava acquisendo autorità amministrativa su Spoleto, mentre Orvieto e Foligno avrebbero richiesto maggiore centralità politica dell'antica provincia dell'Umbria.


La confusione amministrativa non cessò quando fu esclusa la possibilità di costituire una nuova provincia composta dai circondari di Terni e Rieti. Si discusse ancora sulla possibilità di creare una provincia della Tuscia (provincia di Viterbo), del Lazio, e della Sabina con capoluogo Terni o Rieti. Di contro una forte opposizione antiternana proponeva l'annessione del circondario di Orvieto alle province di Viterbo, Roma o Siena.



La politica di Elia Rossi Passavanti |


Successivamente, si pose il problema del controllo del bacino del Nera e del Velino, tema di scontro tra il Comune di Terni, la Società Terni e la Provincia dell'Umbria. Fu in questi anni che entrò in gioco Elia Rossi Passavanti, deputato prima e podestà di Terni poi. Fu grazie a lui se si arrivò alla realizzazione della Provincia di Terni. Sposato con una dama di corte della regina, era ben inserito negli ambienti della nobiltà ed, essendo stato inserito nella lista fascista della circoscrizione Umbria-Lazio per la scelta dei vertici del PNF, era altresì conosciuto tra le alte cariche del regime.


Nel 1926 non si discuteva più se fare la nuova provincia dell'Umbria meridionale, ma come farla. Rieti preferiva l'accorpamento con Roma, Orvieto e Todi, a causa della loro caratterizzazione agricola, era più opportuno mantenerle con Perugia, che tra l'altro non voleva perdere il prestigio di capoluogo "forte", storica era la conflittualità tra Terni e Spoleto.


Si ipotizzò una circoscrizione provinciale formata dai comuni della Valnerina fino a Visso e Leonessa; verso il Lazio, con l'accorpamento dei comuni di Orte, Morro Reatino, Labro, Configni, Vacone, Rocchette, Montebuono, Tarano, Montasola e Cottanello[7], e quando ormai era questione di giorni, il Prefetto Mormino propose che questa provincia avrebbe dovuto riunire i circondari di Rieti e di Terni, alcuni comuni della Valnerina (Preci, Norcia, Vallo di Nera, Sant'Anatolia di Narco, Poggiodomo, Scheggino e Monteleone di Spoleto) e i comuni "di confine" Visso, Leonessa e Orte[8].


Rieti poi riuscì a istituire una propria provincia. I comuni della Valnerina Cascia, Norcia, Preci, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino e Vallo di Nera, che prima avevano richiesto l'aggregazione a Terni, successivamente, tranne Norcia, si opposero e rimasero legati alla Provincia di Perugia. La scelta fu dunque di unire il circondario di Orvieto, che aveva già manifestato intenzioni "separatiste", alla nuova realtà amministrativa.


La vicenda giunse alla conclusione con il pacchetto licenziato dal Consiglio dei ministri il 6 dicembre 1926 con il quale venivano istituite le nuove province (Aosta, Vercelli, Varese, Savona, Bolzano, Gorizia, Pistoia, Pescara, Rieti, Terni, Viterbo, Frosinone, Brindisi, Matera, Ragusa, Castrogiovanni, Nuoro), ufficializzate con il Regio Decreto Legislativo del 2 gennaio 1927 n. 1/1927 "Riordinamento delle circoscrizioni provinciali". Nello stesso anno furono soppressi i circondari che costituivano circoscrizioni subprovinciali sedi di sottoprefettura e tribunale.




Sala della giunta provinciale


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«Roma 6-12-26 ore 13
Sindaco di Terni
N. 30920 - Oggi su mia proposta il Consiglio dei Ministri ha elevato codesto comune alla dignità di Capoluogo di Provincia. Sono sicuro che col lavoro, con la disciplina e la fede fascista, codesta popolazione si mostrerà sempre meritevole della odierna decisione del Governo Fascista.»


(Benito Mussolini, telegramma con il quale Mussolini informava il sindaco della decisione presa.)


Provincia di Perugia |


Nel 1927 venne distaccato il territorio dei circondari di Orvieto e di Terni (salvo alcuni aggiustamenti minori), istituendo la nuova provincia di Terni[9]; nello stesso anno ottenne i comuni di Monte Santa Maria Tiberina e Monterchi, già appartenenti alla provincia di Arezzo[10].


Nel 1929 cedette il comune di Visso alla provincia di Macerata[11].



Onorificenze |


I comuni o le città della provincia decorati da medaglia sono quattro; quattro sono state conferite dai presidenti della Repubblica per le sofferenze e sacrifici subiti durante la seconda guerra mondiale.


Il 9 giugno 1898, la città di Perugia è stata insignita della medaglia d'oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"[12] con la seguente motivazione:


"A ricordare l'eroiche gesta compiute dalla cittadinanza di Perugia nel 1859. Nel giugno del 1859 si consumarono le cosiddette «stragi di Perugia», una serie di asperrimi combattimenti fra i difensori della città, che si era ribellata al governo di Roma, e i reggimenti svizzeri, che riconquistarono successivamente le altre città ribelli dell'Umbria e delle Marche."


Numerosi attestati a partire dal 28 marzo 1944, furono assegnati alla popolazione di Marsciano, che ha visto soccombere alla bruta violenza fascista i Fratelli Ceci, fucilati per aver rinunciato alla guerra, il 28 marzo 1944. Il premio provinciale fu attestato con le seguenti parole: "Marsciano ha visto morire questi baldi giovini, e la popolazione giunta allo stremo per colpa della dittatura fascista, ha sopportato rapine, bombardamenti, aggressioni e ricatti da parte di gerarchi o altri organi fascisti, ciò è stato il tassello iniziale per uno sviluppo veramente importante per Marsciano."


Il 22 novembre 1961, la città di Foligno è stata insignita dal presidente delle Repubblica, di medaglia d'argento al valor civile con la seguente motivazione:


"Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane. Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori."[13]


Il 26 gennaio 2004, la città di Assisi è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile[14] con la seguente motivazione:


"Con spirito cristiano ed encomiabile virtù civile, durante l'ultimo conflitto mondiale, si distinse per particolari iniziative e atti umanitari che evitarono la distruzione di un inestimabile patrimonio artistico e consentirono la salvezza di numerosi perseguitati politici, ebrei, profughi e sfollati, nonché la cura di migliaia di feriti di ogni nazionalità, ricoverati nelle strutture sanitarie cittadine. Splendido esempio di amore per il prossimo e di solidarietà tra i popoli. Assisi, 1943/1944."


Il 9 novembre 2005, la città di Magione è stata insignita della medaglia di bronzo al merito civile[15] con la seguente motivazione:


"Partecipava con fierezza e profonda fede in un'Italia democratica alla lotta partigiana, subendo, da parte delle truppe tedesche in ritirata, una feroce rappresaglia nella quale venivano uccisi undici suoi concittadini. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 8 giugno 1944 – Fraz. Agello – Montebuono/Magione (PG)"


La città di Pietralunga è stata insignita della medaglia di bronzo al valor militare per la guerra di liberazione.



Geografia fisica |



Idrografia |


L'unico lago importante sul territorio provinciale è il Lago Trasimeno, quarto lago d'Italia per estensione. Si segnalano poi il lago di Corbara e il piccolo lago di Arezzo, nei pressi di Spoleto, ai confini con la provincia di Terni. Da citare sono anche le note Fonti del Clitunno, in prossimità di Pissignano (Campello sul Clitunno): oltre ad esser state cantate dal poeta Giosuè Carducci, sono importanti in quanto il piccolo lago è la rimanenza di un grande bacino che un tempo occupava l'Alta Valle del Tevere e la Valle Umbra, per la lunghezza di 115 chilometri, da Sansepolcro a Terni: il lago era diviso in due parti, la prima denominata "lacus umber" e la seconda "lacus clitorius".
Riguardo ai fiumi quelli maggiori sono Tevere (405 km), Chiascio (82 km), Topino (77 km), Nestore (64 km) e Clitunno (60 km) e di essi spicca la portata del Tevere, che divide in due la provincia di Perugia e l'Umbria intera, poi nell'Umbria settentrionale troviamo il Chiascio, che è il secondo fiume della provincia di Perugia grazie all'affluente Topino, che ha 3/4 dell'acqua presente nel Chiascio. Poi sotto il Trasimeno scorre il Nestore, che si mantiene grazie al contributo dei suoi torrenti Caina, Fersinone, Calvana e Genna, poi nella bassa perugina troviamo il Clitunno, uno dei fiumi più puliti d'Italia ed è il principale affluente del Topino. Tra la portata di questi fiumi vi è un solo grande dato, quello del Tevere, 2º fiume italiano. Poi la portata maggiore ce l'ha il Chiascio (20 metri cubi d'acqua al secondo) seguito da Nestore con 11 metri cubi e Topino con 10 metri cubi d'acqua al secondo.



Trasporti e vie di comunicazione |



Aeroporti |


Sono presenti due aeroporti: l'Aeroporto di Perugia (Aeroporto internazionale dell'Umbria-Perugia San Francesco d'Assisi) destinato ai voli passeggeri e l'Aeroporto di Foligno con altre funzioni e di supporto al Centro Nazionale di Protezione Civile.



Linee ferroviarie |




La stazione di Perugia-Sant'Anna


Il trasporto ferroviario nella Provincia di Perugia è caratterizzato dalla presenza della rete delle Ferrovie dello Stato e da quella della Ferrovia Centrale Umbra s.r.l..


Le tratte delle linee F.S. attraversanti il territorio provinciale sono tre:



  • Orte-Terontola

  • Foligno-Terontola

  • Orte-Fabriano


La rete FCU è costituita da una tratta principale che segue il percorso del Tevere, da nord a sud. A Ponte San Giovanni una diramazione collega la locale stazione con quella di Perugia Sant'Anna.



Linee stradali |



Autostrade e superstrade |


La provincia è attraversata solo per pochi chilometri dall'Autostrada A1 nel tratto compreso fra le uscite di Fabro e Chiusi-Chianciano Terme.


Il Raccordo autostradale 6 Perugia-Bettolle, collega l'Autostrada del Sole al capoluogo e alla superstrada Orte-Ravenna, principale infrastruttura stradale della provincia e dell'intera Umbria, facente parte del percorso europeo E45. Altre superstrade sono la Foligno-Perugia e la Foligno-Spoleto. In fase di realizzazione è il "Quadrilatero Marche-Umbria", sistema di superstrade che interessano la provincia, tramite il collegamento Foligno-Civitanova Marche (attraverso l'ammodernamento della Strada Statale 77 della Val di Chienti - Traforo del Cornello) ed il collegamento Perugia-Ancona (attraverso l'ammodernamento della Strada Statale 76 della Val d'Esino e della Strada Statale 318 di Valfabbrica).



Comuni |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Armoriale dei comuni della provincia di Perugia.

Appartengono alla provincia di Perugia i seguenti 59 comuni:




  • Assisi

  • Bastia Umbra

  • Bettona

  • Bevagna

  • Campello sul Clitunno

  • Cannara

  • Cascia

  • Castel Ritaldi

  • Castiglione del Lago

  • Cerreto di Spoleto

  • Citerna

  • Città della Pieve

  • Città di Castello

  • Collazzone

  • Corciano

  • Costacciaro

  • Deruta

  • Foligno

  • Fossato di Vico

  • Fratta Todina

  • Giano dell'Umbria

  • Gualdo Cattaneo

  • Gualdo Tadino

  • Gubbio

  • Lisciano Niccone

  • Magione

  • Marsciano

  • Massa Martana

  • Monte Castello di Vibio

  • Monte Santa Maria Tiberina

  • Montefalco

  • Monteleone di Spoleto

  • Montone

  • Nocera Umbra

  • Norcia

  • Paciano

  • Panicale

  • Passignano sul Trasimeno

  • Perugia

  • Piegaro

  • Pietralunga

  • Poggiodomo

  • Preci

  • San Giustino

  • Sant'Anatolia di Narco

  • Scheggia e Pascelupo

  • Scheggino

  • Sellano

  • Sigillo

  • Spello

  • Spoleto

  • Todi

  • Torgiano

  • Trevi

  • Tuoro sul Trasimeno

  • Umbertide

  • Valfabbrica

  • Vallo di Nera

  • Valtopina




Comuni per numero di residenti |





Assisi





Castiglione del Lago


Di seguito è riportata la lista dei comuni della Provincia di Perugia, ordinati per numero di residenti:
















































































































































































































































































































































































Posizione
Città
Popolazione
(ab)
Superficie
(km2)
1

Perugia
166.030
449
2

Foligno
57.146
263
3

Città di Castello
40.191
387
4

Spoleto
39.874
349
5

Gubbio
32.632
525
6

Assisi
28.132
186
7

Bastia Umbra
21.960
27
8

Marsciano
19.741
162
9

Corciano
18.340
64
10

Todi
16.981
222
11

Umbertide
16.747
201
12

Gualdo Tadino
15.834
124
13

Castiglione del Lago
15.504
205
14

Magione
14.819
130
15

San Giustino
11.300
80
16

Deruta
10.000
44
17

Spello
8.590
62
18

Trevi
8.447
71
19

Città della Pieve
7.834
111
20

Gualdo Cattaneo
6.361
97
21

Torgiano
6.091
38
22

Montefalco
5.747
70
23

Bevagna
5.156
56
24

Nocera Umbra
5.024
157
25

Panicale
5.011
79
26

Passignano sul Trasimeno
5.004
81
27

Norcia
4.937
276
28

Bettona
4.932
45
29

Cannara
4.272
33
30

Massa Martana
3.839
78
31

Collazzone
3.798
56
32

Piegaro
3.718
99
33

Valfabbrica
3.543
92
34

Cascia
3.261
181
35

Castel Ritaldi
3.177
22
36

Tuoro sul Trasimeno
3.144
56
37

Citerna
3.140
24
38

Giano dell'Umbria
3.076
45
39

Fossato di Vico
2.899
35
40

Campello sul Clitunno
2.479
50
41

Pietralunga
2.270
140
42

Sigillo
2.247
27
43

Fratta Todina
1.897
17
44

Monte Castello di Vibio
1.675
32
45

Montone
1.648
51
46

Valtopina
1.458
41
47

Scheggia e Pascelupo
1.436
64
48

Costacciaro
1.285
41
49

Monte Santa Maria Tiberina
1.215
73
50

Cerreto di Spoleto
1.170
75
51

Sellano
1.165
86
52

Paciano
988
17
53

Preci
799
82
54

Lisciano Niccone
654
35
55

Monteleone di Spoleto
648
62
56

Sant'Anatolia di Narco
501
47
57

Scheggino
488
36
58

Vallo di Nera
419
36
59

Poggiodomo
147
40


Poggiodomo, con 147 abitanti, è il comune meno abitato della provincia e della regione.














Città
Popolazione
(ab)
Superficie
(km2)

Poggiodomo
147
40



Amministrazioni |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Provincia di Perugia.


Comunità montane |


Nel territorio provinciale operano 7 comunità montane.














































Denominazione
Zona geografica
Sede amministrativa
Sito istituzionale

Comunità montana Alto Tevere Umbro
Alta valle del Tevere

Città di Castello-Stemma.png

Città di Castello



Comunità montana Alto Tevere Umbro

Comunità montana Alto Chiascio
Eugubino – Gualdese

Gubbio-Stemma.png

Gubbio



Comunità montana Alto Chiascio

Comunità montana Monti del Trasimeno

Trasimeno – Medio Tevere

Magione-Stemma.png

Magione



Comunità montana Monti del Trasimeno

Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana

Orvietano – Tuderte

San Venanzo-Stemma.png

San Venanzo (TR)



Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana

Comunità montana del Subasio e dei Monti Martani
Assisano – Folignate – Spoletino

Valtopina-Stemma.png

Valtopina



Comunità montana Monte Subasio

Comunità montana Monti Martani



Comunità montana della Valnerina

Valnerina – Cascia

Norcia-Stemma.png

Norcia



Comunità montana della Valnerina



Parchi naturali |


I parchi naturali regionali in Umbria sono sei, dei quali cinque in provincia di Perugia. A questi va aggiunto il Parco nazionale dei Monti Sibillini che si estende soprattutto nelle Marche dove, nel comune di Visso, ha sede l'ente parco.








































Denominazione
Zona geografica
Sede amministrativa
Sito istituzionale

Parco di Colfiorito

Altopiani di Colfiorito

Foligno-Stemma.png

Foligno



Parco di Colfiorito

Parco del Lago Trasimeno

Trasimeno

Passignano sul Trasimeno-Stemma.png

Passignano sul Trasimeno



Parco del Lago Trasimeno

Parco del Monte Cucco

Monte Cucco

Sigillo-Stemma.png

Sigillo



Parco del Monte Cucco

Parco del Monte Subasio
Assisano

Assisi-Stemma.png

Assisi



Parco del Monte Subasio

Parco nazionale dei Monti Sibillini

Monti Sibillini

Visso-Stemma.png

Visso (MC)



Parco nazionale dei Monti Sibillini



Note |




  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2018.


  2. ^ Provincia dell'Umbria, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 13 maggio 2017.


  3. ^ Regio Decreto 4 marzo 1923, n. 545


  4. ^ R.D. 4 marzo 1923, n. 545


  5. ^ Città di Terni, Breve Relazione sull'opportunità del decentramento amministrativo dell'Umbria, Officina Tipografica L'Economica, Terni 1923


  6. ^ Renato Covino, Dall'Umbria verde all'Umbria rossa, Einaudi, Torino


  7. ^ Ottavio Donatelli, La Provincia del Nera, L'Economica, Narni 1926


  8. ^ Relazione del Prefetto dell'Umbria al ministro dell'Interno, 30 novembre 1926


  9. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1


  10. ^ R.D.L. 31 marzo 1927, n. 468, art. 1


  11. ^ R.D.L. 24 gennaio 1929, n. 106, art. 1


  12. ^ Quirinale.it Conferimento medaglia d'oro (Perugia)


  13. ^ Testo motivazione Medaglia al Valor Civile alla Città di Foligno


  14. ^ Quirinale.it Conferimento Medaglia d'Oro (Assisi)


  15. ^ Quirinale.it Conferimento Medaglia di bronzo (Magione)



Altri progetti |



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