Dialetti calabresi






















































Dialetti calabresi
Parràti calabbrìsi
Parlato in
Italia e comunità di emigranti
Regioni Calabria
Locutori
Totale ~1,8 milioni in Calabria
Classifica Non nei primi 100
Altre informazioni
Tipo subregionale
Tassonomia
Filogenesi
Lingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Siciliano e napoletano
    Dialetti calabresi
Statuto ufficiale

Ufficiale in
-
Codici di classificazione
ISO 639-1 -
ISO 639-2 -
Estratto in lingua

Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
In dialetto vibonese:
"Tutti i cristìani nescinu libbèri e â stessa manera i l'atri pe dignità e diritti. Iji hannu tutti u ciriveju loru pemmu raggiùnanu e hannu a campàri unu cu l'atru comu frati figgji dâ stessa matri."
In dialetto reggino:
"Tutti i cristiàni nàsciunu libberi e ntâ stessa manèra ill'authri pi dignità e diritti. Iddhi ndànnu ognunu u so ciriveddhu mi 'rraggiùnunu e 'ndannu mi càmpunu unu cull'authru comu mi sùnnu fràti râ stessa matri."
Nella variante della Locride:
"Tutti i perzùni nèsciunu lìbberi e ntâ stessa manèra dill'atti pe dignità e diritti. Iji ndannu ognunu u ciaravèju loru pemmu reggiùnanu e ndannu u càmpanu unu cull'attu comu frati figgji dâ stessa matri."
In dialetto cosentino:
"Tutti i ggìenti nascianu libberi e 'gguali all'àtri ppì ddignità e diritti. Ognunu tena cirbìeddru, raggiune e cuscìenza, e s'ha de cumbortà cull'atri cumu si li fòssaru frati."
In dialetto catanzarese:
"Tutti l'omini nescianu libberi e sunnu i stessi pe' dignità e diritti; Ognunu ava u cerveddhu soi e a raggiuna e a cuscenza sua, e ava ma si cumporta cull'atri propriu comu si fhussèranu i frati soi."
In dialetto crotonese:
" Tutt i Cristian nescin' libbiri i da stessa manera i l'at' pi dignità e diritt.Loru tenin u cerveddr du suj pi raggiunar e han campar un cu l'at comu frat e figghji da stessa matri"
Nella variante alto-jonica (Sila Greca e monti dell'Orsomarso):
"Tutti l'uamini nascianu libberi e su i stessi pe' dignità e diritti; Ognunu tena u cerivìaddru sue e a raggiune sua e a cuscìanza sua, e s'ha de comportare cull'atri propriu cùamu si fòranu frati sui."'
Nella variante alto-jonica (Pollino):
"Tutt i chistian nascn libbr e sun i stess p dignità e diritt; ognun tend u ciriviell suj e la raggiona suj e la cuscienzja suj, e s ddà chimportà cu gl'at pruopj com s fussn frat di suj."




Lingue e dialetti parlati in Italia




Diffusione del Greco di Calabria


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«A voi fieri calabresi
che accoglieste ospitali me straniero
nelle ricerche e indagini
infaticabilmente cooperando
alla raccolta di questi materiali
dedico questo libro che chiude nelle pagine
il tesoro di vita
del vostro nobile linguaggio»


(Gerhard Rohlfs, Dizionario dialettale della Calabria)

Con l'espressione dialetti calabresi[1] si definiscono le varietà linguistiche romanze parlate nella regione italiana della Calabria e in alcune città brasiliane dello stato di San Paolo dai discendenti di calabresi emigrati. Appartengono a due gruppi diversi:



  • quello meridionale, conosciuto anche come diasistema della lingua napoletana ('e parràte calabbrìse);

  • quello meridionale estremo, o diasistema della lingua siciliana, e identificato anche come tricalabro da Ethnologue (i parràti calabbrìsi);


Del gruppo meridionale o napoletano fanno parte le varietà cosentine del nord della regione, mentre sono di tipo meridionale estremo o siciliano quelle in uso nella zona centro-meridionale che annoverano il calabrese centrale e il meridionale.


Tale divisione linguistica corrisponde molto approssimativamente alla storica divisione amministrativa delle "Calabrie": Calabria Citeriore (o Calabria latina) e Calabria Ulteriore (o Calabria greca).


I dialetti calabresi sono fra i dialetti d'Italia che più di altri hanno attirato l'attenzione degli studiosi per le proprie peculiarità e le radici in tempi antichi. L'evidente diversità linguistica nell'ambito della stessa regione, il rapporto tra impronta greca antica (grecanica) e storia della Calabria, la più o meno precoce latinizzazione ed i "relitti" lessicali di altre lingue, la forte presenza della minoranza albanese (arbëreshë), sono oggi argomento di studio e discussione di glottologi e linguisti. Chi voglia infatti paragonare i dialetti della Calabria meridionale con quelli parlati nella Calabria del nord, non può non notare il forte contrasto esistente. Un esempio è la forma del tempo perfetto indicativo (che include passato remoto e passato prossimo dell'italiano), che ha due forme nelle due diverse zone: nel Nord-Calabria è un tempo composto, simile al passato prossimo italiano; nel Sud-Calabria invece, è un tempo semplice che ricorda il passato remoto italiano, da cui il grande errore di chiamare "passato remoto" questo tempo anche in calabrese (in realtà equivale esattamente al perfetto latino, dal quale deriva). Infatti, anche un'azione non remota è espressa col tempo perfetto:




  • Mangia(v)i, mo vaju u fatigu = Ho mangiato, adesso vado a lavorare.


  • Mangiavi, mo vaju ma faticu (in dialetto catanzarese)


  • Mangìai, ora vaju e travagghiu (in dialetto reggino)




Indice






  • 1 Lessico


    • 1.1 Latino


    • 1.2 Greco


    • 1.3 Arabo


    • 1.4 Francese




  • 2 Dizionari


    • 2.1 Dizionari per area




  • 3 Fonetica


    • 3.1 Vocalismo


    • 3.2 Consonantismo


    • 3.3 Fonemi in dettaglio


      • 3.3.1 A vocale centrale aprochèila aperta


      • 3.3.2 B occlusiva bilabiale pura sonora e fricativa bilabiale sonora


      • 3.3.3 C occlusiva postpalatale pura sorda


      • 3.3.4 Suoni prepalatali cj e ggj


      • 3.3.5 Tr fricativa palato-dentale


      • 3.3.6 D occlusiva dentale pura sonora


      • 3.3.7 F fricativa labiodentale sorda


      • 3.3.8 H fricativa velare sorda


      • 3.3.9 K occlusiva velare pura sorda


      • 3.3.10 G occlusiva postpalatale pura sonora




    • 3.4 Fricativa palatale sorda




  • 4 Morfologia


  • 5 Sintassi


  • 6 Toponomastica


  • 7 Esempi di calabrese: Padre Nostro


  • 8 Centri di ricerca e progetti scientifici sui dialetti calabresi


  • 9 Note


  • 10 Bibliografia


  • 11 Voci correlate


  • 12 Altri progetti


  • 13 Collegamenti esterni





Lessico |


I dialetti calabresi sono idiomi ricchi di influenze linguistiche, dovute alle colonizzazioni, alle dominazioni e alle incursioni di differenti popoli, tra cui arabi, greci e romani. Proprio per questo principalmente sono composti dalle lingue classiche: il greco e il latino.



Latino |


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Lo stesso argomento in dettaglio: lingua latina.

Il latino rappresenta il substrato fondamentale; infatti è strutturato in maniera e in misura diversa nella Calabria. Lo stesso Gerhard Rohlfs, nel parlare della presenza della lingua latina nel dialetto di Calabria, ammette che «il fondo principale del lessico calabrese è il latino», precisando però che i termini più antichi compaiono per lo più nella Calabria settentrionale, a causa del fatto che nella Calabria meridionale la latinizzazione avvenne in tempi più recenti.
Ciò è possibile verificarlo confrontando alcuni termini riportati dal Gerhard Rohlfs.




Mappa che mostra la diffusione della lingua siciliana in Sicilia, Calabria e Salento..






































Calabrese meridionale (siciliano)
Calabrese settentrionale (napoletano)
Italiano
rumàni / domàni / domana
crai
domani
asciatàntu / frammènti/'ntramenti
interimme
frattanto
avantèri
nustierzu
ieri l'altro
Sbadigghiari (in Reggino) / farnijàri / casmiari
alare
sbadigliare
capìzza / capu
capistru
cavezza
pulizzari / stujàri
stuiari
pulire

Si potrebbe continuare con una serie praticamente infinita di esempi con vocaboli che si riferiscono non soltanto alle parole di uso comune, ma anche a piante, animali, strumenti da lavoro ecc. Tuttavia ciò servirebbe soltanto a confermare la differente parlata tra i due estremi calabresi; insomma, il substrato latino nelle due Calabrie è diverso nella misura in cui nella parte a sud del Tiriolo esso è penetrato più tardi e cioè in fase neolatina o italiana.



Greco |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua greca, koinè e Greco di Calabria.

Il greco è l'altro elemento fortemente caratterizzante i dialetti calabresi, è straordinariamente rappresentato dalla lingua parlata nella parte meridionale, in particolar modo nella provincia di Reggio Calabria. Per lungo tempo in gran parte della zona il Grecanico era la lingua più parlata, oggi solo in alcuni centri quali Bova, Roghudi, pochi altri paesi della zona dell'Amendolea e alcuni quartieri di Reggio vi sono anziani che parlano questa lingua calabro-greca.


La persistenza del grecanico nella Calabria meridionale, ovvero la sua tarda latinizzazione, ha avuto in Gerhard Rohlfs il suo più convinto assertore. Lo studioso tedesco, ha percorso per quasi cinquant'anni la regione cercando sul posto il riscontro dei suoi studi: l'esistenza di due Calabrie, di etnia e lingua diverse. Che la lingua greca sia abbondantemente rappresentata nel dialetto della Calabria meridionale non vi sono dubbi. I riscontri sono infatti moltissimi: le opposizioni di voci per indicare uno stesso oggetto o animale o pianta sono evidenti nelle due Calabrie; la costruzione verbale ha un'impronta greca precisa nel dialetto calabro-meridionale; in molti toponimi e cognomi tale impronta è agevolmente rintracciabile.


Ecco dunque, in una prima tabella di confronto, greco e latino in alcuni nomi di animali:

































Calabrese meridionale
Calabrese settentrionale
Italiano
agrofàcu/gianneja
ranùnchiulu
ranocchio
zinnapòtamu
lìtria / ìtria
lontra
'bampurìddha / lampurìdda / vampurìddha
culilùcida
lucciola
maruzza
culinuda / 'ncàsata
lumaca
surmicula
culitisa
formica

Confrontando i termini, la loro diversità appare abbastanza evidente e certamente nasce dal differente substrato linguistico da cui essi si originano. Nella Calabria meridionale il ricordo del greco è così chiaro da non richiedere ulteriori approfondimenti. In effetti è facile riconoscere nell'identificativo alcuni animali, piante e oggetti la derivazione greca:



















































































Calabrese meridionale
Greco
Italiano
'zinnapòtamu
kynopotamus
lontra
batràci / agrofàcu / gianneja
botrakòs
ranocchio
'bampurìddha / lampurìdda / vampurìddha
lampurida
lucciola
sìrtu / sìrti
sýrtes
tirabrace
'nnàca
nàke
culla
jilòna
chelòne
testuggine
'geramìda
keràmidion
tegola
timogna
themoonia
cumulo di grano
'zìmbaru / crapun
xìmaros
caprone
u rancj/purtuàllu
portokàlos
arancia
ciràsa / 'geràsa / i cires
keràsa
ciliegie
scìfa /scifu
skyphos
coppa
pirùni
pirouni/peróni
chiodo di legno/forchetta/spilla
a tassa/cantàru
kantharos
tazza
rubbcher
tapto
seppellire[2][3][4][5]

L'elemento greco nel lessico calabrese meridionale non si esaurisce semplicemente nell'uso di vocaboli così evidentemente derivati dalla lingua greca, poiché anche il modo di esprimersi tradisce questo substrato.


Ecco ad esempio dei modi di esprimersi nella Calabria meridionale:

















Italiano
Calabrese meridionale
voglio mangiare
voggju u (i) mangiu
vogghiu mangiari (in Reggino)
voglio dormire
voggju u (mi) dormu
vogghiu dormìri

Dopo i verbi che esprimono una volontà o una azione, nel dialetto della Calabria meridionale non si usa l'infinito che viene sostituito tramite una congiunzione. Tale modo di dire è presente, sic et simpliciter, nella popolazione grecanica di Bova (Thèlo na ciumithò). Quindi ecco ad esempio che l'infinito torna ad essere normalmente usato con il verbo potere:















Italiano
Calabrese meridionale
posso mangiare
pòzzu mangiàri
posso dormire
pòzzu durmìri

Nella Calabria settentrionale ci si esprime normalmente sempre con l'uso "italiano" dell'infinito, anche con i verbi che esprimono volontà. Anche in queste costruzioni verbali (es. nel periodo ipotetico) il modo di esprimersi è identico al greco.


Ecco alcuni esempi di cognomi calabresi d'origine greca:

































Cognome italiano
Termine greco
Traduzione
Calogero
kalogheros
monaco
Crea
kreas
carne
Crupi
kouroupes
tosato
Scordo
skordon
aglio
Delfino
delphys
delfino

Ecco invece esempi toponimi calabresi d'origine greca:





























































































Luogo
Termine greco
Traduzione
Localizzazione
Calimera
kalimera
buongiorno
frazione del comune di San Calogero (VV)

Calopinace
kalòs pinakès
Bella Vista
corso d'acqua che attraversa la città di Reggio Calabria

Cannavò
kannavò
grigio
quartiere di Reggio Calabria
Cantorato
kontaratos
armato di asta
nome di diverse contrade

Cataforio
katachòrio
villaggio
quartiere di Reggio Calabria

Chao
Chaos
burrone, vallata
sorgente nel comune di Sant'Onofrio (VV)

Dasà
dàsos
zona boscosa, zona alberata
paese della provincia di Vibo Valentia

Gallina, Lutrà, Pirgo, Samo
Killini, Loutrà, Pirgos, Samos
località omonime in Grecia
rioni di uno stesso quartiere di Reggio Calabria
Leppora
lepuron
corteccia
contrada nella zona di Serra San Bruno

Mosòrrofa
Meso-chora
paese di mezzo
quartiere di Reggio Calabria

Ortì
orthi
diritto
quartiere di Reggio Calabria

Parghelia
pareghialia
riva di mare
comune in provincia di Vibo

Podàrgoni

ai piedi del monte
quartiere di Reggio Calabria

Salìce
salikion
sala (piccolo avamposto di avvistamento)
quartiere di Reggio Calabria


Arabo |






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Lo stesso argomento in dettaglio: lingua araba e Lingua siculo-araba.

Le incursioni saracene sulle coste calabresi verso la fine del primo millennio e gli scambi commerciali dell'epoca hanno lasciato traccia nei dialetti calabresi. I Saraceni non esercitarono mai un dominio nell'attuale Calabria, limitandosi a delle frequenti incursioni sulle coste tra X secolo e XI secolo. Essendo padroni incontrastati della Sicilia, gli Arabi sfruttarono la loro posizione privilegiata per sottoporre le città costiere della Calabria a tributi e comunque intrattenendo rapporti commerciali e di scambio. Tutto questo comportò un'acquisizione, se pur minima, di taluni "arabismi" nei dialetti calabresi, la cui presenza è ancora oggi dimostrabile. Ecco degli esempi:
















































Calabrese
Arabo
Italiano
tùminu / tumminàta
tumn
tomolo (misura terriera)
zìrra / zìrru / giarra
zir
recipiente per l'olio
'guajera/ guallera
adara
ernia
limbìccu / muccu
al-ambiq
moccio
caruba
harrub
carruba (frutto del carrubo)
sciàbaca / sciabachèju
sabaka
rete da pesca
zaccànu
sakan
recinto per le bestie
Cafiso / Cafisu

Qafiz
misura di volume per l'olio

Si ritenne che un piccolo numero di cognomi pure fosse formato a partire da radici a temi arabi:

































Cognome calabrese
Termine arabo
Traduzione
Modafferi
muzzafar
vittorioso
Bosurgi
buzurg (dal persiano bozorg)
grande
Naimo
na'im
delicato
Nesci
nasi (pronuncia nasci)
giovane
Tafuri / Tafuro
taifuri
fabbricante di stoviglie

Ma più recenti ed autorevoli giudizi hanno messo in serio dubbio o rinnegato l'ipotesi, quindi il latinista Giuseppe Pensabene nel suo Cognomi e toponimi in Calabria, non riporta le voci Naim e Tafuri, esprimendo anche forti perplessità su Nesci e chiarendo che i cognomi Modafferi e Bosurgi hanno senz'altro derivazione latina:





















Cognome calabrese
Costruzione latina
Traduzione
Significato
Modafferi
modus + fero
portatore di equilibrio, di misura
uomo equilibrato
Bosurgi
boves + urgeo
spingo i buoi
conduttore di grosso bestiame


Francese |






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Lo stesso argomento in dettaglio: lingua francese.



Mappa delle lingue in Italia, popolarmente chiamate anche dialetti. Le due principali varianti calabresi sono definite come meridionali e meridionali estremi rispetto agli altri della penisola e isole d'Italia


Un'altra lingua rappresentata nei vernacoli calabresi, verosimilmente penetrata con i normanni e gli angioini, è il francese, affermatosi soprattutto nella città di Catanzaro. Come già accennato, la Calabria fu sotto la dominazione normanna dal 1060 fino a quasi tutto il XII secolo ed è chiaro che le parole del lessico calabrese di derivazione francofona siano penetrate in tale periodo. Ecco alcuni francesismi nei dialetti di Calabria:


































































































Calabrese
Francese
Italiano
abaciurra / abbaciùrra / abbasciù
abat-jour
paralume / lampada
accattàri / 'cattàri
acheter
comprare
accia
ache
sedano
ammasùnari
amaisoner
riportare a casa/ nella stalla/mettere a letto
arrocculàri / rocculari / rutulari (in Reggino)
reculer (indietreggiare)
rotolare
buàtta
boîte
lattina
buccirìa / vuccerìa
boucherie
macelleria
gattugghjare / grattaghjari / catugghiari (in Reggino) /cutulijàri
chatouiller
solleticare / scuotere (in dialetto Lametino)
muccaturu
mouchoir
fazzoletto
mustàzzi
moustache
baffi
ndùja
andouille
ndùja (salume tipico)
perciàri
percer
bucare, perforare
puma
pomme
mela
sciarabàllu
char à bancs
veicolo sbatacchiato
servietti / surbietti (in Reggino)
serviettes
tovaglioli
sparadràppu / spilandràppa / spilandrappu (in Reggino)
sparadrap
cerotto
sùrici
souris
topo
racìna / rocìna
raisin
uva

Il francese comunque è una lingua neolatina e tra il 1266 e il 1442 la casa d'Angiò teneva sotto la sua corona il Regno di Napoli. I cognomi con desinenza finale in -eri e -ieri sono di origine Normanna.


Altre lingue, come lo Spagnolo o il Tedesco, hanno lasciato tracce trascurabili e tutt'oggi di difficile interpretazione.



Dizionari |


Il primo dizionario che comprendesse tutti i vocaboli dei dialetti calabresi nella sua totalità e quindi non solo riferiti a particolari comuni o aree è quello di Luigi Accattatis pubblicato nel 1898: Vocabolario calabro-italiano e viceversa.


Bisogna attendere il 1938 quando il filologo tedesco Gerhard Rohlfs farà pubblicare la prima edizione del suo vocabolario, ancora oggi punto di riferimento per la ricchezza di vocaboli e accuratezza e di cui furono stampate ben 7 edizioni, l'ultima nel 2010.


Altri vocabolari minori sono il Vocabolario dialettale calabro-reggino-italiano di Giovanni Malara del 1909 e il Dizionario dei dialetti della Calabria meridionale di Giuseppe Antonio Martino ed Ettore Alvaro del 2010.


Il primo dizionario della Calabria scritto in dialetto è stato il Vocabolario "Mammolese-Italiano" (Tip. Siclari, Reggio Cal. 1862), l'ideatore è stato il medico Francesco Muià (1821-1881) di Mammola.


Il dialetto mammolese (Mammola) è considerato da numerosi studiosi, uno dei dialetti Calabresi di grande interesse, perché frutto di tanti popoli che hanno abitato la cittadina fin dai tempi della Magna Grecia. Il “Vocabolario Mammolese” (Editore Iriti, Reggio Cal. 2006), scritto da Remo Gargiulo (1938-2003), oltre ad una attenta ricerca sulle parole, viene descritto il significato in dialetto e poi tradotto in Italiano. Un'opera di valore e di alta qualità letteraria.


Altri dizionari:



  • Vocabolario Calabro-italiano di L. Pagano (Cosenza - 1845)

  • Vocabolario calabro-italiano di R. Cotronei (1895)

  • Saggio d'un vocabolario calabro-italiano ad uso delle scuole di Lorenzo Galasso (Ristampa anastatica del 1924 - Laureana di Borrello - di Metauro Editore nel 2013 9788861561007)

  • Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. A-E di Vincenzo Padula (edizione Bari - Laterza - 2002, 9788842064978)

  • Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. F-O a cura di John B. Trumper (edizione dell'Orso - Alessandria - 2017, 9788862747806)



Dizionari per area |


Tra i dizionari e vocabolari cartacei afferenti ad un'area della Calabria o ad un solo comune annoveriamo:



  • Vocabolario calabro-mammolese-italiano di Francesco Muià (Tip. Siclari Reggio Calabria 1862)

  • Vocabolario calabro italiano di Raffaele Cotronei (Catanzaro - 1895) - Area di Catanzaro

  • Vocabolario comparato del dialetto locrese di G. Fragomeni (1946)

  • Dizionario calabrese italiano di Francesco Laruffa, edito da Fondo Tullio De Mauro 1986

  • Vocabolario del dialetto calabrese (lainese) di R. Prince (C.Biondi Cosenza - 1988)

  • Dizionario del dialetto di Castrovillari di Benedetto Battipede (Ed. Il Coscile - Castrovillari - 1988)

  • Vocabolario greco-calabro-italiano della Bovesia di Ferdinando d'Andrea (Iiriti editore - )

  • Vocabolario Mammolese di Remo Gargiulo (Ed. Iriti Reggio Calabria 2006)

  • Dizionario monasteracese di Giosuè S. Ciccia (Pragmata - 2009)

  • Dizionario Andreolese-Italiano di Enrico Armogida (2009)

  • Dizionario dei dialetti della Calabria meridionale di Giuseppe Antonio Martino e Ettore Alvaro (Quale Cultura Editore - 2010 978-8895270210)

  • Vocabolario verbicarese italiano di Francesco Spingola (Perugia, 2013)

  • Dizionario dialettale di Pietrapaola di Nicola Chiarelli (Ferrari Editore - 2014)

  • Vucabbulariju du dialettu muntatisi e cuntuarni. Dizionario dialettale etimologico di Montalto Uffugo e dintorni di Mario Lo Feudo (Cosenza 2015)

  • La parola. Cenni di grammatica e fonetica con dizionario della parlata di Fabrizia - Carè Franco La parola. Cenni di grammatica e fonetica con dizionario della parlata di Fabrizia di Franco Carè (Segni Editore - 2015)

  • Dizionario Etimologico del dialetto Bivongese di Damiano Bova (Città del Sole Edizioni - 27 luglio 2017) ISBN 978-88-8238-023-6



Fonetica |



Vocalismo |







Consonantismo |







Fonemi in dettaglio |



A vocale centrale aprochèila aperta |







B occlusiva bilabiale pura sonora e fricativa bilabiale sonora |







C occlusiva postpalatale pura sorda |


La occlusiva postpalatale pura sorda [c] che graficamente si rende con chj presente in parole quali: ricchja (orecchio), chjavi (chiave), chjamari (chiamare), chjoviri (piovere), chjinu (pieno) etc..
La si può trovare scempia o geminata]][6].



Suoni prepalatali cj e ggj |






I suoni prepalatali cj, ccj e ggj (cjanu = piano, ccjù = più, oggju = olio) talvolta trascritti: chj, cchj e gghj, presenti in tutta la regione ma soprattutto nella parte meridionale, sono simili se non uguali alla pronuncia corso-gallurese (chjave, ghjente), friulana (cjan, gjat) e ungherese (Győr) e non sono da confondere con la pronuncia più vicina all'italiano del salentino o del siciliano: cch e ggh.



Tr fricativa palato-dentale |


in alcuni dialetti il suono di "tr" è particolare come per edulcorare e rendere il tutto più lieve all'udito pronunciando una "r" morbida



D occlusiva dentale pura sonora |







F fricativa labiodentale sorda |


[f] suono corrispondente alla f italiana ma che a seconda dell'area può presentare aspirazione. Graficamente viene resa con f, alcuni scrittori per indicare l'aspirazione la rendono con fh o anche semplicemente 'h'.



H fricativa velare sorda |


[h], presente in voci come potiha (negozio) o rahara (trascinare) e stanno ad indicare un suono aspirato[7].



K occlusiva velare pura sorda |







G occlusiva postpalatale pura sonora |







Fricativa palatale sorda |


Nel calabrese meridionale, la fricativa palatale sorda ([ç]) è resa graficamente come<χ>:




  • χumara, [çu'məra]


  • χuχara, [çu'çara]



Morfologia |







Sintassi |







Toponomastica |







Esempi di calabrese: Padre Nostro |



































































































Vibonese
(traduzione originale F. Costanzo)
Catanzarese
(Adattata da: Anonimo)
Cosentino
(Adattata da: Anonimo)
Reggino
(Adattata da: Anonimo)
Crotonese
(Adattata da: Anonimo)
Lametino
(Adattata da: F. Pullia)
Patri nostru, chi si nt'o celu,
Patra nostru, ca si' nt'o celu,
Patre nùastru, ca si' ntru cielu,
Patri nostru, chi ssi ntô celu,
Patri nostu, chi ssi 'ntu cielu,
Patri nuastru, ca si 'ntu cìalu,
pemm'è santificatu u nomi Toi,
sia santifhicat'u numa toi,
sia santificatu u nume tua,
mi êsti santificatu 'u nomu tòi,
sia santificatu u numi tuju,
sia santificatu u numi tua,
u veni u regnu Toi,
vegna u regnu toi,
venissa u règnu tua,
mi veni u Tò rregnu,
vinissa u regnu tuju,
mu vene llu regnu tua,
e pemm'è fatta a volontà Tua,
ma si facia a volontà tua,
si facissa a vuluntà tua,
e mi si faci 'a Tò volontà,
ca si facissa a vuluntà tuja,
e mu si fà la vuluntà tua,
comu nt'o celu, cusì subb'a terra.
comu nt'o celu, cussì 'ntà terra,
cumu aru cielu d'accussì sup'a terra.
comu ntô celu, u stessu 'ndà terra.
comu 'ntu celu, d'accussi n'terra.
cumu n' cìalu, puru supr'a terra.
Dandi oj u pani nostru d'ogni jornu,
Danni oja u pana nostru quotidianu,
Dùnani oji u pane nùastru i ogni juarnu,
Randi oggi 'u nostru pani i tutt'i jòrna,
Dunani oje 'u pani quotidianu,
Dunanni oji 'u pani giurnaliaru,
e càcciandi i debbita nostri,
e cacciani i nostri debbiti,
e cacciani i nuastri debbiti,
e càccindi i nostri debbiti,
e riminta oji i debbita nost',
e cacciani i debbita nuastri,
comu nui nc'i cacciamu e debbituri nostri,
comu nui i cacciamu ali debbitùri nostri,
cumu nua ii cacciamu ari nùastri dibbitùri,
comu nui nc'î cacciamu ê nostri debbituri,
comu nuji ci rimintimu ari debbituri nost',
cumu nua i cacciamu alli debbitùri nuastri,
e no' ndi portari nt'a tentazzioni,
e no' nni lassara cadira ntà tentaziona,
e 'un ni lassa' jire ntra tentazione,
e non 'ndi fari jiri â tentazzioni,
e un n'abbannunari 'nti tentazioni,
e un ni purtari n' tentaziòni,
ma libbaràndi d'u mali.
ma libberanni d'u mala.
ma lìbberani d'u male.
ma libberàndi rû mali.
ma guardani d'u mali.
ma libberani du mali.
Amen.
Amen.
Amen.
Amén.
Amèn.
Amén.


















































Calabrese settentrionale (Alto Ionio Cosentino)
(Adattata da: Anonimo)
Sansostenese-davolese
(Adattata da: Gregorino cav. Capano)
Pitri nuostë, chi ssì 'ntu cieghë,
Patra nnostru chi ssi' 'ntru celu
da jessë sintificàtë 'u nomë tujë.
sia santihicàtu 'u Nomi toi;
Da venì 'u regnë tujë,
vena 'u regnu toi,
da jessë fattë 'a vilentata tujë.
sia hatta 'a volontà tua,
Comë 'ntu cieghë, chissì 'nta terrë,
comu 'ntru celu accussì 'nterra.
mi si ja dà a nuojë goj ë'u pan i tutt'i jurnë.
Dacci oja 'u pana nostru quotidianu
E mintë tavòtë a nuojë i diebbitë nuostë
e rimetti a nnui i nostri dèbbiti,
comë nuojë i mintiemë tavòtë agli debitori nuostë.
comu nui 'i rimettìmu ari nostri debbitùri;
E no mmi si portà a tentazionë,
ed on ci 'ndurra 'ntentazzioni,
ma mi si ja liberà d'u malë.
ma lìbberaci du' mala.
Amèn.
Amen.


Centri di ricerca e progetti scientifici sui dialetti calabresi |



  • Centro Di Lessicologia E Toponomastica Calabrese del dipartimento di Linguistica dell'Università della Calabria[8]

  • Atlante Linguistico Etnografico della Calabria (ALECAL)[8]

  • Archivio sonoro calabrese[9]



Note |




  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" se riconosciute tali nelle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Per gli altri idiomi viene usato il termine "dialetto".


  2. ^ .Etimologia Greco-Latina di Vocaboli Dialettali


  3. ^ Riti funerari Arabi


  4. ^ Riti funerari Arabi


  5. ^ Riti funerari Arabi


  6. ^ Michele De Luca, Tabella di trascrizione grafematica del sistema fonetico/ fonologico relativo ai fonemi dei dialetti calabri, in Guida allo studio dei dialetti calabresi, Rossano, Ferrari, 2016, p. 29.


  7. ^ Michele De Luca, Tabella di trascrizione grafematica del sistema fonetico/ fonologico relativo ai fonemi dei dialetti calabri, in Guida allo studio dei dialetti calabresi, Rossano, Ferrari, 2016, p. 36.


  8. ^ ab http://www.unical.it/portale/portalmedia/2009-06/Linguistica.pdf Linee di ricerca del 2009 del dipartimento di linguistica dell'Università della Calabria


  9. ^ Copia archiviata, su linguistica.unical.it. URL consultato il 26 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013). Archivio sonoro calabrese del laboratorio di Fonetica del dipartimento di linguistica dell'Università della Calabria



Bibliografia |



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  • Martino, P. 2008. Calabro-grecismi non bovesi, in I dialetti meridionali tra arcaismo e interferenza. Atti del Convegno Internazionale di Dialettologia (Messina, 4-6 giugno 2008), a cura di Alessandro De Angelis. Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, pp. 63–84.

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  • Gerhard Rohlfs, Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria, Longo, Ravenna, 1990;

  • Gerhard Rohlfs, Dizionario toponomastico ed Onomastico della Calabria, Longo, Ravenna, 1990;

  • F. Violi, Lessici antropo-toponimici di Bova e Palizzi, UTE-TEL-B, Bova Marina, 2004.



Voci correlate |



  • Arbëreshë

  • Calabria

  • Dialetti dell'area arcaica calabro-lucana

  • Dialetto calabrese centrale

  • Dialetto calabrese meridionale

  • Dialetto cosentino

  • Dialetto reggino

  • Lingue parlate in Italia

  • Greco di Calabria

  • Lingua siciliana

  • Gruppo siciliano

  • Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria

  • Dizionario dei dialetti della Calabria meridionale

  • Vocabolario dialettale San Sostene-Davoli (CZ)

  • Dizionario delle Cinque Calabrie + due



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Collegamenti esterni |






  • Dialetti calabresi, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata

  • Dizionario calabrese-italiano, su dialettando.com.

  • Proverbi calabresi, su dialettando.com.


  • Il dialetto di Gizzeria Raccolta di proverbi spiegati, curiosità e cenni di fonetica del dialetto di Gizzeria (CZ)


  • Bon viaggiu e viantu friscu Blog che raccoglie proverbi e detti nel dialetto di Maida (CZ)

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  • Raccolta di proverbi detti motti cantilene arguzie storielle battute di spirito del dialetto bivongese Bivongi (RC)


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  • Raccolta di proverbi, detti, modi di dire e citazioni appartenenti agli usi e costumi di ... link not found


  • U Russanìsə Dizionario di dialetto rossanese - Compendio di lemmi rossanesi (CS)

  • Storia e Folklore Calabrese, su brutium.info.

  • Detti e proverbi calabresi (Giuseppe Morabito), su giuseppemorabito.it.


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