Associazione Calcio Milan




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Milan" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Milan (disambigua).




















































































A.C. Milan
Calcio Football pictogram.svg

Logo of AC Milan.svg

Rossoneri, Diavolo[1]
Segni distintivi

Uniformi di gara





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Manica sinistra

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Maglietta

Maglietta

Manica destra

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Pantaloncini

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Calzettoni

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Casa






Manica sinistra

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Maglietta

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Manica destra

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Pantaloncini

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Calzettoni

Calzettoni


Trasferta






Manica sinistra

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Maglietta

Maglietta

Manica destra

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Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Terza divisa



Colori sociali

Bianco e Rosso (Croce) e Rosso e Nero (Strisce).svg Rosso e nero
Simboli

Diavolo
Inno

#Rossoneri
Emis Killa e Saturnino[2]
Dati societari

Città

Milano

Nazione

Italia Italia
Confederazione

UEFA

Federazione

Flag of Italy.svg FIGC
Campionato

Serie A
Fondazione

1899
Proprietario

Stati Uniti Elliott Management Corporation
Presidente

Italia Paolo Scaroni
Allenatore

Italia Gennaro Gattuso
Stadio

Giuseppe Meazza
(80 018[3] posti)
Sito web

www.acmilan.com
Palmarès

10 scudettiScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa delle CoppeCoppa delle CoppeSupercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europeaCoppa IntercontinentaleCoppa IntercontinentaleCoppa IntercontinentaleCoppa del mondo per club

Scudetti
18
Titoli nazionali
2 campionati di Serie B
Trofei nazionali
5 Coppe Italia
7 Supercoppe italiane

Trofei internazionali
7 Coppe dei Campioni/Champions League
2 Coppe delle Coppe
5 Supercoppe UEFA
3 Coppe Intercontinentali
1 Coppe del mondo per club
1 Coppa Mitropa
2 Coppe Latine

Soccerball current event.svg Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Associazione Calcio Milan, meglio nota come A.C. Milan[4] o anche Milan (AFI: /ˈmilan/[5]), è una società calcistica italiana fondata nel 1899, con sede nella città di Milano.


La squadra milita nella Serie A del campionato italiano di calcio, dove ha giocato pressoché stabilmente: dalla sua introduzione nella stagione 1929-1930, infatti, ha partecipato a 85 campionati di Serie A a girone unico su 87. L'esordio in massima serie nel periodo antecedente il girone unico risale al 1900.


È la terza squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18,[N 1] a pari merito con il Boca Juniors e l'Independiente[6] e alle spalle di Real Madrid e Al-Ahly, rispettivamente a quota 27 e 20).[7][8] Nella sua bacheca figurano, a livello internazionale, 7 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe europee, 3 Coppe Intercontinentali e una Coppa del mondo per club FIFA.[4] Se in ambito internazionale il Milan è la squadra italiana con più successi, la prima italiana ad aver vinto la Coppa dei Campioni (nel 1962-1963) e la seconda squadra europea e prima italiana per numero di finali di Coppa dei Campioni/UEFA Champions League disputate (11), in ambito italiano è il secondo club più titolato, a pari merito con l'Inter e alle spalle della Juventus (54 trofei), avendo vinto 30 trofei nazionali: 18 scudetti, 5 Coppe Italia e 7 Supercoppe italiane.[4][N 2] Complessivamente, con 48 trofei ufficiali vinti (30 nazionali e 18 internazionali), è il secondo club italiano più titolato dietro alla Juventus (65). È stata inoltre la prima squadra a vincere, nel 1991-1992, il campionato italiano a girone unico senza subire sconfitte,[9] eguagliata dalla Juventus nel 2011-2012.[10]


Il club figura al quarantunesimo posto della graduatoria continentale dell'UEFA, stilata in base ai risultati ottenuti nelle competizioni UEFA per club nell'ultimo quinquennio[11] e al quarto posto nella classifica stilata dall'IFFHS dei migliori club europei del XX secolo.[12]




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Dagli esordi al secondo dopoguerra


    • 1.2 Gli anni cinquanta e sessanta


    • 1.3 Gli anni settanta e ottanta


    • 1.4 Dagli anni novanta a oggi




  • 2 Cronistoria


  • 3 Colori e simboli


    • 3.1 Colori


    • 3.2 Simboli ufficiali


      • 3.2.1 Stemma


      • 3.2.2 Inno


      • 3.2.3 Mascotte






  • 4 Strutture


    • 4.1 Stadio


    • 4.2 Centro di allenamento




  • 5 Società


    • 5.1 Organigramma societario


    • 5.2 Gruppo Milan


    • 5.3 Sponsor


    • 5.4 Impegno nel sociale


    • 5.5 Settore giovanile




  • 6 Diffusione nella cultura di massa


  • 7 Allenatori e presidenti


    • 7.1 Allenatori


    • 7.2 Presidenti




  • 8 Calciatori


    • 8.1 Hall of Fame


    • 8.2 Capitani


    • 8.3 Contributo alle Nazionali




  • 9 Palmarès


    • 9.1 Competizioni nazionali


    • 9.2 Competizioni internazionali


    • 9.3 Competizioni giovanili




  • 10 Statistiche e record


    • 10.1 Partecipazioni ai campionati


    • 10.2 Statistiche di squadra


    • 10.3 Statistiche individuali




  • 11 Tifoseria


    • 11.1 Storia


    • 11.2 Gemellaggi e rivalità




  • 12 Organico


    • 12.1 Rosa 2018-2019


    • 12.2 Staff tecnico




  • 13 Note


    • 13.1 Annotazioni


    • 13.2 Fonti




  • 14 Bibliografia


  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni




Storia


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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Calcio Milan.

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«Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari![13]»


(Herbert Kilpin)

Dagli esordi al secondo dopoguerra




Alcuni soci fondatori in un'immagine del dicembre 1899.




L'albergo Hotel du Nord, in seguito rinominato Hotel Principe di Savoia, dove fu fondato il Milan.


Il Milan Football & Cricket Club nacque grazie all'iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani, riuniti all'hotel Du Nord e des Anglais, tra i quali Alfred Edwards, il primo presidente, Edward Nathan Berra, il vicepresidente e capitano della squadra di cricket, il segretario Samuel Richard Davies, e fra i soci fondatori David Allison (capitano della squadra), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin.[14] Della riunione diede notizia La Gazzetta dello Sport in un trafiletto del 15 o del 18 dicembre, ma non essendo rimasta una documentazione certa sull'atto costitutivo della società, la data di fondazione, che il club stesso fissa tradizionalmente al 16 dicembre 1899,[15] resta incerta.[16]


Il 15 gennaio 1900 il club fu affiliato alla FIF, Federazione Italiana del Football e il 15 aprile, nelle semifinali del campionato 1900, la squadra esordì con una sconfitta per 3-0 contro l'FC Torinese. Il 27 maggio dello stesso anno vinse la medaglia del Re grazie al 2-0 ottenuto contro la Juventus.[17]




Herbert Kilpin, cofondatore e primo allenatore del Milan.


L'anno seguente il Milan si laureò campione d'Italia, interrompendo la serie di vittorie consecutive del Genoa, sconfitto in finale per 3-0. Per il bis occorse aspettare il 1906, quando ad essere battuta fu la Juventus che rifiutò di disputare la ripetizione della gara di spareggio sul campo dell'US Milanese, non condividendo la decisione della FIF sulla scelta della sede della partita.[18] Nel 1907 arrivò il terzo successo, grazie al primo posto nel girone finale a cui parteciparono Torino e Andrea Doria.




La Fiaschetteria Toscana, prima sede del Milan, che ha ospitato le assemblee societarie dal 1899 al 1909.[19]


Nonostante i successi, nel 1908 un gruppo di soci, in disaccordo sul tesseramento dei giocatori stranieri, lasciò i rossoneri per fondare un nuovo sodalizio, il Football Club Internazionale Milano.[20] Dopo la separazione il Milan sfiorò due scudetti, nel 1910-1911 e nel 1911-1912, entrambi vinti dalla Pro Vercelli, mentre nel 1916 i rossoneri misero in bacheca la Coppa Federale. Nelle stagioni seguenti la squadra vinse due volte i campionati regionali, ma non riuscì a ottenere successi nelle fasi nazionali.


Nel marzo 1919 la denominazione fu mutata in Milan Football Club[21] e nel 1926 venne inaugurato lo stadio San Siro, fatto costruire dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1947, ospitò solo il Milan, dato che l'Inter avrebbe giocato all'Arena Civica.[22][23] Nel periodo interbellico i diavoli ottennero solo piazzamenti di metà classifica non andando mai oltre il terzo posto, ottenuto nelle stagioni 1937-1938 e 1940-1941. Le stelle dell'epoca furono Aldo Boffi e Giuseppe Meazza.


Nel 1936 la società assunse la denominazione Milan Associazione Sportiva,[21] mutata nel febbraio 1939,[24] quando le autorità fasciste imposero l'italianizzazione del nome in Associazione Calcio Milano.[21] Nell'immediato dopoguerra, mutata ancora la denominazione in Associazione Calcio Milan,[25] la squadra rossonera ripartì col quarto posto del 1946-1947 e col simbolico titolo di campione d'inverno la stagione successiva.[26]


Gli anni cinquanta e sessanta





Gren, Nordahl e Liedholm: il Gre-No-Li


Il quarto scudetto arrivò nel 1950-1951, dopo 44 anni di attesa,[N 3] insieme alla prestigiosa Coppa Latina 1951, grazie ai gol del celebre trio svedese Gre-No-Li e alle parate di Lorenzo Buffon, sotto la guida tecnica dell'ungherese Lajos Czeizler. Negli anni seguenti si unirono alla squadra altri campioni come Schiaffino, Bagnoli, Radice e Cesare Maldini che, capitanati da Nils Liedholm, furono fra i protagonisti delle vittorie nella Coppa Latina 1956 e di altri 3 campionati (1954-1955, 1956-1957 e 1958-1959). Nel 1958 il Milan raggiunse la sua prima finale di Coppa dei Campioni, perdendo però per 3-2 ai supplementari contro il grande Real Madrid,[27] vincitore delle prime cinque edizioni del trofeo.




Nereo Rocco posa con la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale conquistate nel 1969


Nel 1961-62 il Milan vinse il suo ottavo titolo con Nereo Rocco in panchina, il capocannoniere José Altafini in attacco e un giovane Gianni Rivera in campo. Cambiata, all'inizio della stagione seguente, la denominazione in Milan Associazione Calcio,[28] il club ottenne il primo successo continentale trionfando per 2-1, grazie a una doppietta di Altafini, nella finale di Wembley contro il Benfica[27] e Cesare Maldini fu il primo capitano di una squadra italiana a sollevare la Coppa dei Campioni.[29] Il 16 novembre 1963 i rossoneri, con Viani in panchina dopo il passaggio di Rocco al Torino, persero però per 1-0 lo spareggio della Coppa Intercontinentale giocato allo Stadio Maracanã contro il Santos di Pelé.[30] Questa fu l'ultima stagione sotto la presidenza di Andrea Rizzoli, che si dimise dopo nove anni in cui vinse 4 scudetti, una Coppa Latina, una Coppa dei Campioni ed edificò il centro sportivo di Milanello.[31]


Dopo alcune stagioni opache, che videro come unico successo la Coppa Italia 1966-1967, il ritorno in panchina di Rocco portò, nel 1967-1968, a conquistare il nono scudetto e la Coppa delle Coppe 1967-1968, messa in bacheca battendo al De Kuip di Rotterdam l'Amburgo grazie ad una doppietta di Kurt Hamrin.[32] Nel campionato successivo il Milan giunse secondo alle spalle della Fiorentina, ma vinse la sua seconda Coppa dei Campioni battendo per 4-1 nella finale di Madrid l'Ajax di Rinus Michels.[27] In quell'anno il Milan si aggiudicò la Coppa Intercontinentale, in virtù del successo nella doppia finale contro gli argentini dell'Estudiantes (3-0; 1-2).[33] A questi allori di squadra si aggiunse anche la vittoria di Rivera nel Pallone d'oro 1969, primo italiano a riuscirvi.[34]


Gli anni settanta e ottanta




La rosa del Milan nella stagione 1973-1974, con la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia vinte nel 1972-1973


Gli anni settanta si aprirono con tre secondi posti consecutivi in campionato, due dei quali ottenuti dopo aver subito brucianti rimonte da parte di Inter (1970-1971) e Juventus (1972-1973). In particolare nel 1972-1973 i rossoneri persero un campionato che sembrava già vinto a causa di un'amara sconfitta nella "Fatal Verona".[35] I secondi posti in campionato furono però compensati dalla vittoria di due Coppe Italia (1971-1972 e 1972-1973) e dalla seconda Coppa delle Coppe.


Dopo alcune stagioni non esaltanti, l'arrivo di Nils Liedholm in panchina e il 4º posto nel torneo 1977-1978, stagione di debutto di Franco Baresi, prelusero alla conquista del decimo titolo nel 1978-1979. La squadra, guidata in campo da Gianni Rivera, alla sua ultima stagione da calciatore, vinse la concorrenza dell'ostico Perugia di Ilario Castagner che concluse il campionato imbattuto (prima squadra a riuscirvi nella Serie A a girone unico) e mise finalmente in bacheca l'agognato "scudetto della stella".[36]




Il trio olandese formato da Frank Rijkaard, Marco van Basten e Ruud Gullit


Gli anni ottanta si aprirono con la prima retrocessione in Serie B e la radiazione del presidente rossonero Felice Colombo a seguito dello scandalo del Totonero.[37] Il pronto ritorno nella massima serie vincendo il campionato di Serie B 1980-1981 fu seguito da una stagione fallimentare che vide i rossoneri retrocedere nuovamente, questa volta sul campo, chiudendo il torneo al terz'ultimo posto della classifica con 24 punti in 30 giornate.[38] Il ritorno in A fu ancora una volta immediato ma il Milan, dopo alcune stagioni di transizione, che il 20 gennaio 1985 videro l'esordio a Udine del sedicenne Paolo Maldini,[39] dovette affrontare una grave crisi societaria. La società, fortemente indebitata e a rischio fallimento, fu rilevata il 20 febbraio 1986 dall'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, che ne ripianò il deficit economico.[40]


La successiva campagna acquisti fu all'altezza del blasone rossonero: arrivarono Roberto Donadoni, Dario Bonetti, Giuseppe Galderisi, Daniele Massaro e Giovanni Galli[41] e dopo una stagione di assestamento, che vide l'esonero di Liedholm e il quinto posto finale, l'anno successivo il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico Arrigo Sacchi e ingaggiò i due fuoriclasse olandesi Marco van Basten e Ruud Gullit, pallone d'oro 1987. Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra alla rimonta sul Napoli sino alla vittoria finale. Tale successo fu il preludio a un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due Coppe dei Campioni (1989, 1990), due Supercoppe europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e la Supercoppa italiana 1989.[42] Il Milan di Sacchi, ispirato al calcio totale, aveva rivoluzionato la pratica e la mentalità calcistica.


Dagli anni novanta a oggi





George Weah, Pallone d'oro 1995.


La serie di successi internazionali del Milan di Sacchi si interruppe il 20 marzo 1991 nella "notte di Marsiglia", quando Adriano Galliani, durante il ritorno del quarto di finale di Coppa dei Campioni giocato contro l'Olympique Marsiglia, fece ritirare la squadra, in svantaggio per 1-0, per lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio.[43] La scelta di non tornare in campo anche dopo il ripristino dell'illuminazione portò alla sconfitta a tavolino per 3-0 e alla squalifica per un anno dalle coppe europee.[44][45] Si chiuse così il ciclo di Sacchi che a fine stagione lasciò la panchina a Fabio Capello per diventare commissario tecnico della Nazionale di calcio dell'Italia.





Fabio Capello, vincitore di quattro scudetti in cinque anni sulla panchina rossonera


Escluso dalle competizioni europee, il Milan si concentrò sul campionato 1991-1992, vinto senza subire sconfitte,[9][46] impresa eguagliata dalla Juventus nell'annata 2011-2012.[10] L'anno seguente il Milan si aggiudicò il secondo scudetto di fila e la Supercoppa italiana 1993 e tornò da protagonista nel palcoscenico europeo, arrivando a disputare la finale di Champions League[27], dove fu nuovamente sconfitto di misura dall'Olympique Marsiglia.


Subentrati al Marsiglia, squalificato a seguito del caso Valenciennes-Olympique Marsiglia,[47] i rossoneri persero ambedue le gare che assegnavano la Supercoppa europea 1993 (per 2-1 complessivo contro il Parma) e la Coppa Intercontinentale 1993 (per 3-2 contro il San Paolo). L'annata 1993-94 fu invece memorabile, impreziosita dal double scudetto-Champions League, coppa vinta in finale per 4-0 contro il Barcellona allenato da Johan Cruijff malgrado le assenze dei difensori Franco Baresi e Alessandro Costacurta per squalifica. Il Milan conquistò poi la Supercoppa italiana 1994 e la Supercoppa UEFA 1994, ma fu sconfitto per 2-0 nella Coppa Intercontinentale 1994 dagli argentini del Vélez Sarsfield[48] e per 1-0 nella finale di Champions del 1994-1995, raggiunta per il terzo anno consecutivo, dal giovane Ajax del tecnico Louis van Gaal.[27] Al termine della stagione 1995-96, conclusa con la conquista del quarto scudetto in cinque anni, Capello lasciò la panchina all'uruguaiano Óscar Tabárez.




Paolo Maldini alza la Champions League vinta ai rigori contro la Juventus nel 2003


Nei due anni seguenti il Milan, che passò nel dicembre 1996 da Tabárez al rientrante Sacchi e, nell'estate 1997, da questi al rientrante Capello, visse la fine di un ciclo, segnata da una crisi di risultati e piazzamenti molto deludenti in campionato. Nel 1998 riuscì a raggiungere dopo otto anni la finale di Coppa Italia, dove fu sconfitto dalla Lazio. L'ingaggio del tecnico Alberto Zaccheroni, che guidò i rossoneri alla vittoria del sedicesimo scudetto nel 1998-1999, parve preludere ad un nuovo ciclo di successi, ma la squadra non ottenne risultati di rilievo e passò nel 2001 nelle mani di Cesare Maldini, prima dell'arrivo in panchina dell'ex calciatore rossonero Carlo Ancelotti, che, approdato in rossonero nella stagione 2001-2002, inaugurò un nuovo ciclo vincente. Sotto la sua guida, dopo la semifinale di Coppa UEFA 2001-2002, nel 2003 tornò in bacheca la Champions League, che mancava da nove anni e fu vinta battendo ai rigori, nella finale dell'Old Trafford di Manchester, i rivali della Juventus. Tre giorni dopo, contro la Roma, la squadra si aggiudicò l'unica Coppa Italia dell'era Berlusconi, la quinta della storia rossonera. Nella stagione 2003-2004, in cui la società mutò la denominazione in Associazione Calcio Milan,[49] la bacheca si arricchì con il diciassettesimo scudetto e la quarta Supercoppa europea, vinta allo Stadio Louis II di Monte Carlo battendo per 1-0 il Porto di José Mourinho, mentre i rossoneri persero, sempre ai rigori, sia la Supercoppa italiana 2003 contro la Juventus che la Coppa Intercontinentale 2003 contro gli argentini del Boca Juniors.


Sono del 2004-2005 la vittoria della Supercoppa italiana 2004, il secondo posto in campionato e la sconfitta-beffa nella finale di Champions League contro il Liverpool, che nel secondo tempo rimontò dallo 0-3 e vinse ai rigori.[50] Al termine del campionato 2005-2006, concluso al secondo posto, il Milan fu coinvolto nello "scandalo Calciopoli", subì una penalizzazione di 30 punti che lo relegò al terzo posto e un'ulteriore penalizzazione di 8 punti da scontare nel campionato successivo.[51]




Rosa e staff del Milan festeggiano la vittoria della Champions League vinta nel 2007


Nel 2006-2007 il Milan giunse nuovamente in finale di Champions League (l'undicesima della propria storia), vinta per la settima volta[52] con la doppietta di Inzaghi ancora contro gli inglesi del Liverpool. Kaká, che vinse poi il Pallone d'oro 2007, fu il capocannoniere della manifestazione con 10 gol.[53] Nel 2007-2008 il Milan si aggiudicò anche la sua quinta Supercoppa europea e la sua prima Coppa del mondo per club, ultimi successi del ciclo Ancelotti, che al termine della stagione 2008-2009, segnata anche dal ritiro di Paolo Maldini, lasciò il testimone all'ex calciatore e dirigente Leonardo,[54][55] alla sua prima esperienza da allenatore, ma rimasto in carica per una sola stagione.[56]


Nell'estate del 2010 arrivò sulla panchina rossonera Massimiliano Allegri, che guidò il Milan alla vittoria del campionato italiano nella stagione 2010-2011, quando il Milan, trascinato dai gol del neoacquisto Zlatan Ibrahimović, vinse il diciottesimo scudetto.[57] Nel 2011 il Milan mise in bacheca anche la sua sesta Supercoppa italiana, battendo a Pechino l'Inter per 2-1.[58] Durante la gestione di Allegri giunsero un secondo posto in Serie A nel 2012 e un terzo posto nel 2013. Nel gennaio 2014 Allegri fu sollevato dall'incarico e sostituito con Clarence Seedorf. Nel triennio successivo alla guida dei rossoneri si avvicendarono l'olandese, Filippo Inzaghi, Siniša Mihajlović e Cristian Brocchi, ma la squadra visse un periodo di declino. Nel dicembre 2016, sotto la guida di Vincenzo Montella, i rossoneri si aggiudicarono la loro settima Supercoppa italiana, conquistando l'ultimo trofeo ufficiale della presidenza Berlusconi.[59] Il 13 aprile 2017 fu infatti ufficializzata la cessione della società all'imprenditore cinese Li Yonghong,[60] nuovo presidente del club.[61] Tuttavia, dopo poco più di un anno, il club assistette ad un nuovo ribaltone societario: il 21 luglio 2018 il fondo d'investimento americano Elliott subentrò all'inadempiente Li Yonghong, nominando Paolo Scaroni nuovo presidente del club rossonero.[62]



Cronistoria






Cronistoria dell'Associazione Calcio Milan









  • 1899 - dicembre: fondazione del Milan Football & Cricket Club.


  • 1900 - Semifinalista del Campionato Federale.



Vince la Medaglia del Re (1º titolo).




  • 1901 - Scudetto.svgCampione d'Italia (1º titolo).


Vince la Medaglia del Re (2º titolo).


  • 1902 - Finalista del Campionato Federale.



Vince la Medaglia del Re (3º titolo).


Vince il Campionato FGNI a pari merito con l'Andrea Doria (1º titolo).




  • 1902-1903 - Semifinalista del Campionato Federale.


  • 1903-1904 - Semifinalista della Prima Categoria.



Vince il Campionato FGNI (2º titolo).


  • 1904-1905 - 2º nel girone eliminatorio lombardo della Prima Categoria.


Vince la Palla Dapples.


  • 1905-1906 - Scudetto.svgCampione d'Italia (2º titolo).



Vince la Palla Dapples.


Vince il Campionato FGNI (3º titolo).



  • 1906-1907 - Scudetto.svgCampione d'Italia (3º titolo).



Vince la Palla Dapples.


Vince il Campionato FGNI (4º titolo).



  • 1907-1908 - Non prende parte al campionato.


Vince la Palla Dapples.



  • 1908-1909 - 2º nel girone eliminatorio lombardo di Prima Categoria.


  • 1909-1910 - 6º in Prima Categoria.






  • 1910-1911 - 2º nel girone ligure-lombardo-piemontese di Prima Categoria.


  • 1911-1912 - 2º nel girone ligure-lombardo-piemontese di Prima Categoria.


  • 1912-1913 - 3º nel girone finale di Prima Categoria.


  • 1913-1914 - 3º nel girone lombardo-piemontese di Prima Categoria.


  • 1914-1915 - 4º nel girone finale di Prima Categoria.


  • 1915-1916 - Coppa Federale.svgVince la Coppa Federale (1º titolo).


  • 1916-1917 - Vince la Coppa Regionale Lombarda (trofeo mai consegnato).


  • 1917-1918 - Vince la Coppa Mauro dopo lo spareggio con l'Inter (1º titolo).


  • 1918-1919 - 2º nella Coppa Mauro.

  • 1919 - Cambia nome in Milan Football Club.


  • 1919-1920 - 4º nel girone A del girone semifinale nazionale di Prima Categoria.






  • 1920-1921 - 4º nel gruppo A del Girone Semifinale Nazionale di Prima Categoria.


  • 1921-1922 - 9º nel girone A di Prima Divisione (CCI).


  • 1922-1923 - 4º nel girone B di Prima Divisione.


  • 1923-1924 - 8º nel girone B di Prima Divisione.


  • 1924-1925 - 8º nel girone B di Prima Divisione.


  • 1925-1926 - 7º nel girone B di Prima Divisione.


  • 1926-1927 - 6º nel girone finale di Divisione Nazionale.


Partecipa alla Coppa Italia (interrotta al quarto turno).



  • 1927-1928 - 6º nel girone finale di Divisione Nazionale.


  • 1928-1929 - 2º nel girone A di Divisione Nazionale.


Battuto al sorteggio dal Genoa negli spareggi di qualificazione alla Coppa dell'Europa Centrale 1929.


  • 1929-1930 - 11º in Serie A.





  • 1930-1931 - 12º in Serie A.


  • 1931-1932 - 4º in Serie A.


  • 1932-1933 - 11º in Serie A.


  • 1933-1934 - 9º in Serie A.


  • 1934-1935 - 10º in Serie A.


  • 1935-1936 - 8º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.


  • 1936 - Cambia nome in Milan Associazione Sportiva.


  • 1936-1937 - 4º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.


  • 1937-1938 - 3º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.

Ottavi di finale della Coppa dell'Europa Centrale.



  • 1938 - Cambia nome in Associazione Calcio Milano.


  • 1938-1939 - 9º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.


  • 1939-1940 - 8º in Serie A.

Ottavi di finale di Coppa Italia.




  • 1940-1941 - 3º in Serie A.

Ottavi di finale di Coppa Italia.


  • 1941-1942 - 9º in Serie A.

Finalista di Coppa Italia.


  • 1942-1943 - 6º in Serie A.

Quarti di finale di Coppa Italia.



  • 1943-1944 - 5º nel girone lombardo del Campionato Alta Italia.


  • 1944-1945 - 6º nel Torneo Benefico Lombardo.

  • 1945 - Cambia nome in Associazione Calcio Milan.


  • 1945-1946 - 3º nel girone finale di Divisione Nazionale.


  • 1946-1947 - 4º in Serie A.


  • 1947-1948 - 2º in Serie A.


  • 1948-1949 - 3º in Serie A.


  • 1949-1950 - 2º in Serie A.





  • 1950-1951 - Scudetto.svgCampione d'Italia (4º titolo).


Copa latina transparent.pngVince la Coppa Latina (1º titolo).



  • 1951-1952 - 2º in Serie A.


  • 1952-1953 - 3º in Serie A.


Finalista di Coppa Latina.



  • 1953-1954 - 3º in Serie A.


  • 1954-1955 - Scudetto.svgCampione d'Italia (5º titolo).


3º in Coppa Latina.


  • 1955-1956 - 2º in Serie A.


Semifinalista di Coppa dei Campioni.


Copa latina transparent.pngVince la Coppa Latina (2º titolo).



  • 1956-1957 - Scudetto.svgCampione d'Italia (6º titolo).

3º in Coppa Latina.


  • 1957-1958 - 9º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Finalista di Coppa dei Campioni.



  • 1958-1959 - Scudetto.svgCampione d'Italia (7º titolo).

Ottavi di finale di Coppa Italia.


  • 1959-1960 - 3º in Serie A.


Secondo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa dei Campioni.





  • 1960-1961 - 2º in Serie A.

Ottavi di finale di Coppa Italia.





  • 1961-1962 - Scudetto.svgCampione d'Italia (8º titolo).


Secondo turno di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa delle Fiere.



  • 1962 - Cambia nome in Milan Associazione Calcio.


  • 1962-1963 - 3º in Serie A.



Ottavi di finale di Coppa Italia.


Coppa Campioni.svgVince la Coppa dei Campioni (1º titolo).

Finalista di Coppa dell'Amicizia.



  • 1963-1964 - 3º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa dei Campioni.

Sconfitto in Coppa Intercontinentale allo spareggio.



  • 1964-1965 - 2º in Serie A.


Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa delle Fiere.



  • 1965-1966 - 7º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa delle Fiere (eliminato per sorteggio).



  • 1966-1967 - 8º in Serie A.



Coccarda Coppa Italia.svgVince la Coppa Italia (1º titolo).

Ottavi di finale di Coppa Mitropa.

6º in Coppa delle Alpi.



  • 1967-1968 - Scudetto.svgCampione d'Italia (9º titolo).


2º nel girone finale di Coppa Italia.


Coppa delle Coppe.svgVince la Coppa delle Coppe (1º titolo).



  • 1968-1969 - 2º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.


Coppa Campioni.svgVince la Coppa dei Campioni (2º titolo).



  • 1969-1970 - 4º in Serie A.


Girone eliminatorio di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa dei Campioni.


Coppa Intercontinentale.svgVince la Coppa Intercontinentale (1º titolo).





  • 1970-1971 - 2º in Serie A.

1º nel girone finale di Coppa Italia, perde ai rigori lo spareggio per l'assegnazione del trofeo contro il Torino.


  • 1971-1972 - 2º in Serie A.



Coccarda Coppa Italia.svgVince la Coppa Italia (2º titolo).

Semifinalista di Coppa UEFA.



  • 1972-1973 - 2º in Serie A.



Coccarda Coppa Italia.svgVince la Coppa Italia (3º titolo).


Coppa delle Coppe.svgVince la Coppa delle Coppe (2º titolo).



  • 1973-1974 - 7º in Serie A.


Secondo turno di Coppa Italia.

Finalista di Coppa delle Coppe.

Finalista in Supercoppa UEFA.



  • 1974-1975 - 5º in Serie A.

Finalista di Coppa Italia.


  • 1975-1976 - 3º in Serie A.


Secondo turno di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa UEFA.



  • 1976-1977 - 10º in Serie A.



Coccarda Coppa Italia.svgVince la Coppa Italia (4º titolo).

Ottavi di finale di Coppa UEFA.



  • 1977-1978 - 4º in Serie A.


Secondo turno di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.



  • 1978-1979 - Stella 10 Scudetti.svgScudetto.svgCampione d'Italia (10º titolo).


Primo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa UEFA.



  • 1979-1980 - 15º in Serie A, dopo declassamento dal 3º posto ottenuto sul campo su delibera della CAF per illecito sportivo nell'ambito del Totonero. Retrocesso in Serie B.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa dei Campioni.





  • 1980-1981 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A.

Primo turno di Coppa Italia.


  • 1981-1982 - 14º in Serie A. Retrocesso in Serie B.


Primo turno di Coppa Italia.


Coppaeuropa.jpgVince la Coppa Mitropa (1º titolo).



  • 1982-1983 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A.

Quarti di finale di Coppa Italia.


  • 1983-1984 - 8º in Serie A.

Quarti di finale di Coppa Italia.


  • 1984-1985 - 5º in Serie A.

Finalista di Coppa Italia.


  • 1985-1986 - 7º in Serie A.


Ottavi di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa UEFA.



  • 1986-1987 - 5º in Serie A dopo la vittoria dello spareggio con la Sampdoria.


Ottavi di finale di Coppa Italia.


Vince il Mundialito per club.



  • 1987-1988 - Scudetto.svgCampione d'Italia (11º titolo).


Ottavi di finale di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.



  • 1988-1989 - 3º in Serie A.


Secondo turno di Coppa Italia.


Coppa Campioni.svgVince la Coppa dei Campioni (3º titolo).


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (1º titolo).



  • 1989-1990 - 2º in Serie A.


Finalista di Coppa Italia.


Coppa Campioni.svgVince la Coppa dei Campioni (4º titolo).


Supercoppa UEFA.svgVince la Supercoppa UEFA (1º titolo).


Coppa Intercontinentale.svgVince la Coppa Intercontinentale (2º titolo).





  • 1990-1991 - 2º in Serie A.[63]


Semifinalista di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa dei Campioni.


Supercoppa UEFA.svgVince la Supercoppa UEFA (2º titolo).


Coppa Intercontinentale.svgVince la Coppa Intercontinentale (3º titolo).



  • 1991-1992 - Scudetto.svgCampione d'Italia (12º titolo).

Semifinalista di Coppa Italia.


  • 1992-1993 - Scudetto.svgCampione d'Italia (13º titolo).


Semifinalista di Coppa Italia.

Finalista di Champions League.


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (2º titolo).



  • 1993-1994 - Scudetto.svgCampione d'Italia (14º titolo).


Ottavi di finale di Coppa Italia.


Coppa Campioni.svgVince la Champions League (5º titolo).


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (3º titolo).

Finalista in Supercoppa UEFA.

Finalista in Coppa Intercontinentale.






  • 1994-1995 - 4º in Serie A.


Ottavi di finale di Coppa Italia.

Finalista di Champions League.


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (4º titolo).


Supercoppa UEFA.svgVince la Supercoppa UEFA (3º titolo).

Finalista in Coppa Intercontinentale.



  • 1995-1996 - Scudetto.svgCampione d'Italia (15º titolo).


Quarti di finale di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa UEFA.



  • 1996-1997 - 11º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Fase a gironi di Champions League.

Finalista in Supercoppa italiana.



  • 1997-1998 - 10º in Serie A.

Finalista di Coppa Italia.


  • 1998-1999 - Scudetto.svgCampione d'Italia (16º titolo).

Ottavi di finale di Coppa Italia.


  • 1999 - 16 dicembre: centenario del club (Il CentoMilan).


  • 1999-2000 - 3º in Serie A.



Quarti di finale di Coppa Italia.

Prima fase a gironi di Champions League.

Finalista in Supercoppa italiana.





  • 2000-2001 - 6º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.

Seconda fase a gironi di Champions League.



  • 2001-2002 - 4º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.

Semifinalista di Coppa UEFA.



  • 2002-2003 - 3º in Serie A.



Coccarda Coppa Italia.svgVince la Coppa Italia (5º titolo).


Coppa Campioni.svgVince la Champions League (6º titolo).



  • 2003 - Cambia nome in Associazione Calcio Milan.


  • 2003-2004 - Scudetto.svgCampione d'Italia (17º titolo).



Semifinalista di Coppa Italia.

Quarti di finale di Champions League.

Finalista in Supercoppa italiana.


Supercoppa UEFA.svgVince la Supercoppa UEFA (4º titolo).

Finalista in Coppa Intercontinentale.



  • 2004-2005 - 2º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Finalista di Champions League.


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (5º titolo).



  • 2005-2006 - 3º in Serie A[64]


Quarti di finale di Coppa Italia.

Semifinalista di Champions League.



  • 2006-2007 - 4º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.


Coppa Campioni.svgVince la Champions League (7º titolo).



  • 2007-2008 - 5º in Serie A.


Ottavi di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Champions League.


Supercoppa UEFA.svgVince la Supercoppa UEFA (5º titolo).


Fifa Club Coppa del Mondo.svgVince la Coppa del mondo per club FIFA (1º titolo).



  • 2008-2009 - 3º in Serie A.


Ottavi di finale di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.



  • 2009-2010 - 3º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Champions League.





  • 2010-2011 - Scudetto.svgCampione d'Italia (18º titolo).


Semifinalista di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Champions League.



  • 2011-2012 - 2º in Serie A.


Semifinalista di Coppa Italia.

Quarti di finale di Champions League.


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (6º titolo).



  • 2012-2013 - 3º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Champions League.



  • 2013-2014 - 8º in Serie A.


Quarti di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Champions League.



  • 2014-2015 - 10º in Serie A.

Quarti di finale di Coppa Italia.


  • 2015-2016 - 7º in Serie A.

Finalista di Coppa Italia.


  • 2016-2017 - 6° in Serie A


Quarti di finale di Coppa Italia.


Supercoppa Italiana.svgVince la Supercoppa italiana (7º titolo).



  • 2017-2018 - 6° in Serie A.


Finalista di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Europa League.



  • 2018-2019 - Partecipa alla Serie A.


Partecipa alla Coppa Italia.

Finalista di Supercoppa italiana.

Fase a gironi di Europa League






Colori e simboli






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Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli dell'Associazione Calcio Milan.



La bandiera di Milano









Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni



La maglia del centenario, simile a quella usata all'inizio del XX secolo

Colori


Durante tutta la sua storia il Milan ha avuto come colori distintivi il rosso e il nero. Tali colori furono scelti, come disse Kilpin, per rappresentare il fuoco dei diavoli milanisti (rosso) e la paura degli avversari nell'affrontarli (nero).[13]


I giocatori indossano una maglia a strisce rosse e nere, motivo per il quale fu dato loro il soprannome di rossoneri, pantaloncini bianchi e calzettoni neri. La divisa di trasferta è solitamente con colore di fondo bianco; con tale divisa il Milan ha vinto 6 finali su 8 di Coppa dei Campioni/Champions League, avendo perso solo contro l'Ajax nel 1994-1995 e contro il Liverpool nel 2004-2005 mentre ha vinto solo una finale su 3 con la maglia rossonera.[65] La terza maglia, invece, è stata prevalentemente nera, ma anche gialla, azzurra, rossa o argentata[66] e persino verde.[67]


Simboli ufficiali


Stemma


Per diversi anni il logo del Milan fu semplicemente la bandiera di Milano. Un altro soprannome che deriva dai colori della società è Il Diavolo e di conseguenza come logo della società fu usata anche l'immagine di un diavolo rosso stilizzato alla destra di una stella, riconoscimento della vittoria di 10 scudetti. Lo stemma riporta i colori sociali rosso e nero a sinistra e la bandiera del Comune di Milano (una croce rossa su sfondo bianco) sulla destra, con la sigla ACM sopra e l'anno della fondazione (1899) sotto.



Inno


Dal 2015 il rapper Emis Killa e il bassista Saturnino sono gli interpreti dell'inno ufficiale del Milan, #Rossoneri, lanciato in occasione del 116-esimo compleanno del club[2] in sostituzione di Milan, Milan, scritto dal cantautore Tony Renis, tifoso rossonero, e da Massimo Guantini, con piccoli contributi nel testo da parte del patron Silvio Berlusconi.[68] In precedenza, nel 1984 un altro musicista di fede rossonera, Enzo Jannacci, aveva scritto e interpretato per la squadra meneghina l'inno Mi-mi-la-lan.[69]


Mascotte


Dal 16 febbraio 2006 la mascotte ufficiale del Milan, disegnata dalla Warner Bros., è Milanello, un diavolo rosso con la divisa rossonera e un pallone da calcio, il cui nome omaggia peraltro quello del centro sportivo del club.[70] In precedenza, negli anni novanta tale ruolo era affidato a Dudy, versione milanista di Five, storica mascotte della rete televisiva Canale 5; dagli anni ottanta, sia la squadra che l'emittente sono infatti di proprietà di Silvio Berlusconi, e "Dudy" era il soprannome del suo secondogenito, Pier Silvio Berlusconi.[71]



Strutture


Stadio






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Lo stesso argomento in dettaglio: Campo Trotter, Campo Acquabella, Campo Milan di Porta Monforte, Velodromo Sempione, Campo Pirelli, Campo di Viale Lombardia, Arena Civica e Stadio Giuseppe Meazza.



Lo stadio di San Siro poco dopo la sua inaugurazione (1926)


Nei primi anni dopo la sua nascita il Milan giocò le partite casalinghe in diversi campi. Dall'aprile 1900 al febbraio 1902 al Campo Trotter in piazza Doria (dove successivamente sorse la stazione Centrale di Milano), dal marzo 1903 al febbraio 1905 al Campo Acquabella in corso Indipendenza, inaugurato il 15 marzo 1903 con l'amichevole Milan-Genoa 0-0, dal gennaio 1906 al marzo 1914 al Campo Milan di Porta Monforte (poi Campo di Via Fratelli Bronzetti, dopo il cambio dell'ingresso da via Sottocorno a via Fratelli Bronzetti), dal novembre 1914 al marzo 1919 al Velodromo Sempione, dall'ottobre al novembre 1919 al Campo Pirelli (in zona Bicocca), dal novembre 1919 al dicembre 1919 in vari campi milanesi in attesa della costruzione del nuovo stadio, e dal febbraio 1920 al luglio 1926 al campo di Viale Lombardia. Il Milan giocò saltuariamente anche all'Arena Civica, campo in seguito diventato dell'Ambrosiana-Inter, nel 1900, dal 1908 al 1914, dall'ottobre 1941 al giugno 1945 e infine dal 1946 al 1947.[72]




Una veduta dall'interno dello stadio Giuseppe Meazza


Nel dicembre 1925 iniziò, a spese di Piero Pirelli, allora presidente rossonero, la costruzione dello stadio di San Siro, così chiamato dal nome del quartiere di Milano in cui sorgeva. Il nuovo impianto fu ufficialmente inaugurato il 19 settembre dell'anno seguente con una partita tra Milan e Inter, vincitrice per 6-3.[22][73] e da allora il Milan vi gioca, tranne poche eccezioni, le partite interne: San Siro era infatti raggiungibile con difficoltà dai tifosi per via della penuria di energia elettrica, necessaria a far funzionare i tram che portavano i tifosi allo stadio[74]. Nell'aprile 1935 il comune di Milano acquisì la proprietà dello stadio di San Siro[75] che, dalla stagione 1947-48, divenne anche l'impianto casalingo dei nerazzurri.[22] Nel 1980 lo stadio, che ha una capienza di 80 018 posti,[3] fu intitolato a Giuseppe Meazza, ex calciatore di entrambe le società milanesi nonché della Nazionale italiana di calcio.[22][73]


Negli ultimi anni il Milan ha valutato l'ipotesi di costruire un nuovo stadio di proprietà. Il progetto, iniziato verso la fine del 2014 e sviluppato dalla Arup, società che ha realizzato l'Allianz Arena e lo Stadio Olimpico di Pechino, si sarebbe dovuto realizzare proprio a fianco di Casa Milan al Portello.[76] Nel luglio 2015 il Milan si è aggiudicato il bando della Fondazione di Fiera Milano relativo ai padiglioni 1 e 2 di Fieramilanocity, al posto dei quali sarebbe dovuto sorgere il nuovo stadio, ma a causa dell'impossibilità di praticare analisi e carotaggi preventivi dei terreni e di una lievitazione dei costi di bonifica fino a 35 milioni di euro, il progetto è stato abbandonato.[77]


Il comune di Milano, col quale le due società meneghine hanno una convenzione d'uso fino al 2030, ha proposto loro di acquisire la proprietà dello Stadio Meazza per una somma di circa 100 milioni di euro.[78]


Centro di allenamento






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Lo stesso argomento in dettaglio: Milanello.



L'ingresso di Milanello


Il campo di allenamento del Milan è il centro sportivo di Milanello, situato in provincia di Varese tra i comuni di Carnago, Cassano Magnago e Cairate.[31] Inaugurato nel 1963, è immerso in un'oasi verde di 160 000 m² che comprende anche una pineta e un laghetto. Dispone di 6 campi da calcio regolamentari, un campetto in erba sintetica, un campetto coperto con fondo sintetico e un campetto in erba circondato da una muro sormontato da una recinzione, denominato "gabbia", dentro il quale ci si può allenare a migliorare velocità di esecuzione e reattività.[31]


Il centro sportivo, che ospita i giocatori durante i ritiri, conta anche palestre, stanze mediche, la sala stampa, gli studi di Milan TV e una foresteria allo scopo di ospitare anche le squadre giovanili del Milan. Accanto alla palestra vi è una sala piscine utilizzata per il recupero di giocatori infortunati.[31]


A partire dal 2002 a Milanello è presente anche il centro medico specializzato MilanLab. Un laboratorio che, attraverso l’analisi di dati e parametri fisici individuali atti alla creazione di specifici allenamenti personalizzati, mira a prevenire gli infortuni dei giocatori.[79]



Società




Casa Milan, sede della società rossonera


Al 2015, il capitale sociale ammonta a 24.960.000 euro[80] ed è controllato al 99,93% dalla Fininvest,[81] la holding della famiglia Berlusconi. Le sue attività e le passività sono state incluse nel bilancio consolidato del gruppo Fininvest fino al 2012, ma dal 2013 la Fininvest non si è più fatta carico delle eventuali perdite del Milan, che quindi non possono essere ripianate grazie agli utili di altre società Fininvest in attivo.














































































































Bilancio Gruppo Milan
(in milioni di euro)
Anno Fatturato Risultato
Patrimonio Netto
Equità
Ricapitalizzazione
2006[82]
305,111
11,9
287,1
-40,8
1,464
2007[83]
275,442Red Arrow Down.svg
-31,7Red Arrow Down.svg
303,7Green Arrow Up.svg
-47,5Red Arrow Down.svg
25
2008[84]
237,900Red Arrow Down.svg
-66,8Red Arrow Down.svg
325,6Green Arrow Up.svg
-64,5Red Arrow Down.svg
50
2009[85]
307,349Green Arrow Up.svg
-9,8Green Arrow Up.svg
394,1Green Arrow Up.svg
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2,340
2010[86]
253,196Red Arrow Down.svg
-69,8Red Arrow Down.svg
380,9Red Arrow Down.svg
-96,7Red Arrow Down.svg
45,068
2011[87]
266,811Green Arrow Up.svg
-67,3
363,8Red Arrow Down.svg
-77,1Green Arrow Up.svg
87,060
2012[88]
329,307Green Arrow Up.svg
-6,9Green Arrow Up.svg
334,3Red Arrow Down.svg
-55,0Green Arrow Up.svg
29
2013[89]
278,713 Red Arrow Down.svg
-15,7Red Arrow Down.svg
354,6Green Arrow Up.svg
-66,9Red Arrow Down.svg
3,75
2014[90]
233,6574Red Arrow Down.svg
-91,3Red Arrow Down.svg
291,3Red Arrow Down.svg
-94,2Red Arrow Down.svg
64
2015[91]
213,426 Red Arrow Down.svg
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362,2Green Arrow Up.svg
-50,5Green Arrow Up.svg
150
2016[92]
236,128Green Arrow Up.svg
-74,9Green Arrow Up.svg
215,2Red Arrow Down.svg
-50,4Straight Line Steady.svg
75
2017 (prima metà)[93][94]
102,866
-32,624
447,6
30,0
113,02

Il bilancio d'esercizio del 2014, approvato il 28 aprile 2015, è stato chiuso con un fatturato di 233,6 milioni di euro e una perdita di 91,3 milioni di euro, il bilancio più negativo dell'era Berlusconi.[90] Un valore così alto è conseguente sia alla scelta Fininvest di non consolidare il bilancio del Milan (che ne avrebbe ridotto la perdita a 46,4 milioni) che alla mancata partecipazione della Champions, che nella stagione precedente aveva portato nelle casse circa 35 milioni di euro.[90] L'ultimo bilancio chiuso con un utile è stato quello del 2006, quando la società ha avuto un attivo di 2,5 milioni di euro grazie a 45 milioni di plusvalenze.[95]


Dal 2008 Reconta Ernst & Young S.p.A. è la società di revisione contabile.[96] Secondo la Deloitte il Milan nella stagione 2014-2015 è stato il 14-simo club europeo per fatturato netto, con 199,1 milioni di euro.[97] A maggio 2015 è stata inoltre inserita, con un valore borsistico di 775 milioni di dollari, al decimo posto nella classifica annuale delle società calcistiche più ricche del mondo secondo Forbes.[98] Il Milan è anche uno dei membri fondatori dell'European Club Association,[99] organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA e alla UEFA.[100]


Dopo solo un anno dall'acquisizione cinese del club, esso finisce nelle mani di Elliott Management Corporation a seguito delle inadempienze da parte del presidente del Milan Li Yonghong rispetto agli aumenti di capitale garantiti poi dal fondo in questione. Il fondo di Paul Singer diventa così il nuovo proprietario della Rossoneri Sport Investment Lux (holding creata da Yonghong Li in precedenza per l'acquisizione del Milan da Fininvest), la quale detiene al 2018 il 99,93% dell'AC Milan. Il 21 luglio viene convocato il CdA che rimuove i vecchi membri ed elegge Paolo Scaroni presidente.[101]


Il Milan è l'unica squadra italiana, insieme alla Roma, ad aver sponsorizzato la competizione automobilistica Superleague Formula risultando 3º nell'edizione 2008,[102] 7º nel 2009[103] e 5º nel 2010.[104]


Organigramma societario


Dal sito ufficiale della società.[105]




Area amministrativa






  • Presidente: Paolo Scaroni


  • Consiglio d'amministrazione: Paolo Scaroni, Ivan Gazidis, Marco Patuano, Giorgio Furlani, Franck Tuil, Stefano Cocirio, Salvatore Cerchione, Gianluca D'Avanzo, Alfredo Craca


  • Amministratore delegato: Ivan Gazidis


  • Direttore sviluppo strategico area sport: Paolo Maldini


  • Direttore generale area tecnico-sportiva: Leonardo


  • Brand ambassador: Franco Baresi


  • Chief commercial officer: Lorenzo Giorgetti


  • Chief communication officer: Fabio Guadagnini


  • Chief financial officer: Gianluca D'Avanzo


  • Chief operation officer: Alessandro Sorbone


  • Group financial director: Alessandro Baj Badino







Gruppo Milan


L'Associazione Calcio Milan S.p.A. controlla il 100% di Milan Entertainment S.r.l., di Milan Real Estate S.p.A. e di Fondazione Milan - Onlus; possiede inoltre il 50% di M-I Stadio S.r.l.[80]




  • Milan Entertainment S.r.l. è la società che detiene i diritti di gestione e valorizzazione commerciale del marchio Milan[80]


  • Milan Real Estate S.p.A. è la società che gestisce il patrimonio immobiliare della squadra rossonera, comprendente e il centro sportivo di Milanello.[80]


  • M-I Stadio S.r.l. è il consorzio formato al 50% tra Milan e Inter per la gestione dello Stadio Giuseppe Meazza.[80]



Elenco degli sponsor tecnici e ufficiali del Milan.[106][107]




Cronologia degli sponsor tecnici





  • 1899-1978: nessuno sponsor

  • 1978-1980: adidas

  • 1980-1982: Linea Milan

  • 1982-1984: Ennedue

  • 1984-1985: Rolly Go

  • 1985-1986: Gianni Rivera

  • 1986-1990: Kappa

  • 1990-1993: adidas

  • 1993-1998: Lotto

  • 1998-2018: adidas

  • 2018- : Puma







Cronologia degli sponsor ufficiali





  • 1899-1981: nessuno sponsor

  • 1981-1982: Pooh jeans

  • 1982-1983: Hitachi

  • 1983-1984: Olio Cuore

  • Estate 1984: Rete 4

  • 1984-1985: Oscar Mondadori

  • 1985-1987: Fotorex U-Bix

  • 1987-1992: Mediolanum

  • 1992-1994: Motta

  • 1994-2006: Opel

  • 2006-2010: Bwin

  • 2010-in corso: Emirates







Impegno nel sociale


Attraverso la onlus Fondazione Milan, presieduta da Barbara Berlusconi, fin dal 2003 il club è impegnato nel sociale, avviando e sostenendo dei progetti che si ripropongono di combattere le situazioni di disagio giovanile attraverso la pratica dello sport.[108] Dalla sua nascita la fondazione ha realizzato, in Italia e all'estero, oltre 100 progetti e raccolto oltre 10 milioni di euro.[109]


Settore giovanile




Aspiranti calciatori durante un Milan Junior Camp a Kiev


Il settore giovanile del Milan è formato da squadre che gareggiano a livello nazionale e che rappresentano i vari livelli d'età, dal Campionato Primavera fino agli Esordienti e ai Pulcini.[110] Il progetto Scuola Calcio Milan si rivolge anche alla formazione degli allenatori delle società affiliate, per assicurare il miglioramento delle attività volte alla crescita dei giovani.[111]
Ad esso si affiancano i Milan Junior Camp, scuole estive in ambito nazionale e internazionale, in cui si coniuga la vacanza con l'attività sportiva, con la possibilità di partecipare anche a corsi di lingua inglese.[112]
Le attività delle squadre del settore giovanile si svolgono al centro sportivo Vismara[113] nel quartiere Gratosoglio di Milano, mentre la Primavera si allena con la prima squadra a Milanello.[31]


Massima attenzione al settore giovanile e investimenti nei vivai sono stati confermati dalla subentrante proprietà cinese,[114] che il 14 aprile 2017 ha sottoscritto il passaggio di proprietà del club dalla Fininvest.[60]


Diffusione nella cultura di massa


Nel settore cinematografico, tra le pellicole dedicate alla squadra rossonera ci sono Gli eroi della domenica (1953) del regista Mario Camerini, che racconta dell'incontro di calcio tra i rossoneri e una pericolante e di un tentativo di corruzione; nel film compaiono, oltre all'allenatore Lajos Czeizler, molti dei giocatori del Milan dell'epoca, Lorenzo Buffon, Carlo Annovazzi e l'intero Gre-No-Li. Del 1959 è l'Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy, sequel de I soliti ignoti, in cui un gruppo di balordi romani si reca a Milano fingendosi al seguito della squadra giallorossa, ma con l'intento di compiere una rapina al furgone del Totocalcio. Memorabile la scena in cui Gassman, interrogato nel commissariato, recita a memoria la cronaca della partita per suffragare il proprio alibi.




Abatantuono interpreta Donato, il "ras della Fossa"


Ci sono poi un film dell'82 di Enrico Vanzina, Eccezzziunale... veramente, in cui Diego Abatantuono interpreta, in tre distinti episodi, rispettivamente un tifoso milanista, Donato Cavallo il "ras della Fossa", uno interista e uno juventino e il suo sequel del 2006, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me, sempre di Vanzina. Nel 1989 Massimo Boldi, in Fratelli d'Italia, interpreta uno sfegatato supporter milanista costretto a un avventuroso viaggio in auto assieme a due pericolosi ultras giallorossi, Romolo e Remo, appena usciti di prigione, interpretati da Angelo Bernabucci e Maurizio Mattioli. Gli stessi attori, con ruoli analoghi, compaiono poi in Tifosi, film a episodi del 1999.


In ambito musicale, il popolare cantautore Adriano Celentano ha citato il Milan nel brano del 1968 Eravamo in 100.000, «Io dell'Inter, lei del Milan». Nel 1979 Lucio Dalla omaggiava nel brano Milano il successo nella Coppa dei Campioni del 1963, «Poi Milan e Benfica, Milano che fatica» mentre il grande tifoso rossonero Enzo Jannacci ricordava, nel brano del 1974 Vincenzina e la fabbrica, stagioni sottotono con «zero a zero anche ieri 'sto Milan qui, 'sto Rivera che ormai non mi segna più». Ricordiamo anche l'attore Umberto Smaila, che ha scritto e interpretato nel 1987 l'inno degli Ultras del Milan Canto Rossonero e Laura Pausini, reinterprete di Milan, Milan, che ha duettato con Ancelotti a San Siro per celebrare la vittoria nella Champions League del 2007.


Ampia è la popolarità del Milan nei social network: all'11 gennaio 2016 risulta seguito da 24,7 milioni di fan su Facebook, da 3,1 milioni su Twitter e 1,9 su Instagram, collocandosi al primo posto nella graduatoria italiana e all'ottavo in quella mondiale;[97] il club vanta inoltre circa 300 000 iscritti al canale YouTube e oltre 5 milioni di tifosi su Google+.[115]




Il logo di Milan Channel utilizzato fino al 2016


Il 16 dicembre 1999, in occasione del centenario della fondazione del club, è nato Milan Channel, un canale televisivo tematico a pagamento che trasmette ininterrottamente notizie ed eventi incentrati sul "mondo Milan". Il 1º luglio 2016 il canale assume la nuova denominazione di Milan TV rinnovando grafiche e logo. Tematiche analoghe vengono diffuse anche attraverso MilanTime, la Web TV ufficiale della squadra rossonera, che trasmette in streaming tramite il sito ufficiale del club. Più in generale, la distribuzione di contenuti avviene attraverso una piattaforma integrata di un ambiente unico, comprendente social, web e mobile, avviata nel 2010 col progetto Milan Media Factory. Tra le emittenti radio ci sono Radio Italia, radio ufficiale del club,[116] e la radio sportiva Radio MilanInter, le cui trasmissioni sono dedicate a entrambe le compagini milanesi.


In campo editoriale Forza Milan! è stata per oltre mezzo secolo la rivista ufficiale della squadra, fondata nel 1963 dal giornalista Gino Sansoni ed edita da Panini. Dedicata interamente alle vicende del club, sotto la direzione di Gigi Vesigna raggiunse la tiratura di 130.000 copie mensili.[117]


Allenatori e presidenti






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Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori dell'Associazione Calcio Milan.

Allenatori







Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti


Sono 59 gli allenatori che dal 1899 hanno assunto la guida tecnica del club. Il primo allenatore, nonché capitano e fondatore del club, fu Herbert Kilpin, che rimase alla guida della squadra fino al 1906, mentre il primo allenatore professionista[N 4] ingaggiato nel 1922, fu l'austriaco Ferdi Oppenheim,[118] che fu anche il primo allenatore straniero della storia rossonera: rimase alla guida della società per due stagioni.


L'allenatore rossonero più vincente e longevo è stato Nereo Rocco, detto il Paròn, in carica per 4 periodi diversi per un totale di 459 panchine[119] in 13 stagioni (9 complete e altre 4 solo per alcune partite).[120] Sotto la sua gestione il Milan vinse 10 titoli: 2 scudetti, 3 Coppe Italia, 2 Coppe dei Campioni (prima compagine italiana a diventare Campione d'Europa[121]), 2 Coppe delle Coppe e una Coppa Intercontinentale.


Un altro tecnico che ha segnato la storia rossonera è stato Arrigo Sacchi. Nel biennio 1989-90 il Mago di Fusignano condusse il Milan alla conquista di 2 Coppe dei campioni, di 2 Coppe Intercontinentali e di 2 Supercoppe UEFA. A livello nazionale conquistò inoltre lo scudetto 1987-1988 e la Supercoppa italiana 1988. Ma il Milan di Sacchi viene ricordato anche come la più forte squadra di club di tutti i tempi.[122]


A Sacchi subentrò nel 1991 Fabio Capello, ex calciatore rossonero e in precedenza tecnico delle giovanili. In 5 stagioni il Milan vinse 4 scudetti (3 dei quali consecutivi), 1 Champions League, 3 Supercoppe europee e una italiana, per 9 trofei complessivi[48]. Quel Milan, soprannominato degli "invincibili", stabilì inoltre il record di 58 risultati utili consecutivi in Serie A.[123]


Da ricordare, infine, Carlo Ancelotti: allenatore dal 2001 al 2009, è il secondo tecnico col maggior numero di partite sulla panchina del Diavolo, 420,[124] e l'unico rossonero ad aver vinto con il Milan 2 Champions League in campo e altrettante in panchina. Sotto la sua guida la squadra vinse 8 trofei, 1 scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 2 Champions League, 2 Supercoppe UEFA e 1 Coppa del mondo per club.[125]


Presidenti






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Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti dell'Associazione Calcio Milan.

In più di 100 anni di storia societaria, alla guida del Milan si sono avvicendati 23 presidenti. Il primo presidente della società rossonera fu Alfred Edwards, uno dei soci fondatori del club. Dal 21 luglio 2018 la carica è ricoperta da Paolo Scaroni.[126]


Il massimo dirigente più longevo nella storia del club è stato Silvio Berlusconi, proprietario del Milan per 31 anni, dal 24 marzo 1986 al 13 aprile 2017, e presidente per 20 anni. La carica è rimasta formalmente vacante dal 21 dicembre 2004 al 15 giugno 2006 e dall'8 maggio 2008 al 29 marzo 2012, per le dimissioni di Berlusconi a seguito dell'approvazione di una legge disciplinante i conflitti d'interesse nel periodo in cui è stato presidente del Consiglio dei ministri e dal 29 marzo 2012 al 13 aprile 2017, quando ha ricoperto la carica di presidente onorario.[127]


Berlusconi è anche il più vincente per trofei: sotto la sua gestione il Milan si è laureato 8 volte campione d'Italia, 5 volte campione d'Europa e ha conquistato 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club; ha inoltre vinto 7 Supercoppe italiane, 5 europee nonché una Coppa Italia, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni (26 dei quali durante i 20 anni di presidenza).


Calciatori






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Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori dell'Associazione Calcio Milan.

Hall of Fame


Di seguito l'elenco dei 54 calciatori inseriti nella Hall of Fame sul sito ufficiale del Milan.[128]











  • Italia Demetrio Albertini (1988-1990; 1991-2002)


  • BrasileItalia José Altafini (1958-1965)


  • Italia Carlo Ancelotti (1987-1992)


  • Italia Roberto Baggio (1995-1997)


  • Italia Franco Baresi (1977-1997)


  • Germania Oliver Bierhoff (1998-2001)


  • Croazia Zvonimir Boban (1992-2001)


  • Italia Ruben Buriani (1977-1982)


  • Brasile Cafu (2003-2008)


  • Italia Fabio Capello (1976-1980)


  • Italia Alessandro Costacurta (1986; 1987-2007)


  • Italia Fabio Cudicini (1967-1972)


  • Francia Marcel Desailly (1993-1998)


  • Brasile Dida (2000-2001; 2002-2010)


  • Italia Roberto Donadoni (1986-1996; 1997-1999)


  • Italia Alberigo Evani (1980-1993)


  • Italia Filippo Galli (1983-1996)


  • Italia Giovanni Galli (1986-1990)


  • Svezia Gunnar Gren (1949-1953)


  • Paesi Bassi Ruud Gullit (1987-1993; 1994)







  • Italia Filippo Inzaghi (2001-2012)


  • Brasile Kaká (2003-2009; 2013-2014)


  • Brasile Leonardo (1997-2001; 2002-2003)


  • Svezia Nils Liedholm (1949-1961)


  • Italia Giovanni Lodetti (1961-1970)


  • Italia Aldo Maldera (1971-1972; 1973-1982)


  • Italia Cesare Maldini (1954-1966)


  • Italia Paolo Maldini (1984-2009)


  • Italia Daniele Massaro (1986-1988; 1989-1995)


  • Italia Alessandro Nesta (2002-2012)


  • Svezia Gunnar Nordahl (1949-1956)


  • Italia Andrea Pirlo (2001-2011)


  • Italia Pierino Prati (1966; 1967-1973)


  • Italia Luigi Radice (1955-1959; 1961-1965)


  • Paesi Bassi Frank Rijkaard (1988-1993)


  • Italia Gianni Rivera (1960-1979)


  • Brasile Ronaldinho (2008-2011)


  • Italia Roberto Rosato (1966-1973)







  • Italia Sebastiano Rossi (1990-2002)


  • Portogallo Rui Costa (2001-2006)


  • Brasile Dino Sani (1961-1964)


  • Jugoslavia Dejan Savićević (1992-1998)


  • UruguayItalia Schiaffino (1954-1960)


  • Germania Ovest Karl-Heinz Schnellinger (1965-1974)


  • Paesi Bassi Clarence Seedorf (2002-2012)


  • Brasile Serginho (1999-2008)


  • Ucraina Andriy Shevchenko (1999-2006; 2008-2009)


  • Italia Marco Simone (1989-1997; 2001-2002)


  • BrasileItalia Sormani (1965-1970)


  • Italia Mauro Tassotti (1980-1997)


  • Italia Giovanni Trapattoni (1958; 1959-1971)


  • Paesi Bassi Marco van Basten (1987-1995)


  • Italia Pietro Paolo Virdis (1984-1989)


  • Liberia George Weah (1995-2000)





Capitani


Di seguito l'elenco dei 44 capitani rossoneri[N 5] con le stagioni in cui hanno portato la fascia:[72]











Gianni Rivera, capitano del Milan per 12 stagioni e Pallone d'oro 1969




  • Inghilterra David Allison (1900)


  • Inghilterra Herbert Kilpin (1901–1907)


  • Italia Gerolamo Radice (1908–1909)


  • Italia Guido Moda (1909–1910)


  • Belgio Max Tobias (1910–1911)


  • Italia Giuseppe Rizzi (1911–1913)


  • Belgio Louis Van Hege (1913–1915)


  • Italia Marco Sala (1915–1916)


  • Italia Aldo Cevenini (1916–1919)


  • Italia Alessandro Scarioni (1919–1921)


  • ArgentinaItalia Cesare Lovati (1921–1922)


  • Italia Francesco Soldera (1922–1924)


  • Italia Pietro Bronzini (1924–1926)


  • Italia Gianangelo Barzan (1926–1927)


  • Italia Abdon Sgarbi (1927–1929)


  • Italia Alessandro Schienoni (1929–1930)


  • Italia Mario Magnozzi (1930–1933)


  • Italia Carlo Rigotti (1933–1934)


  • Italia Giuseppe Bonizzoni (1934–1936)


  • Italia Luigi Perversi (1936–1938)


  • Italia Giuseppe Bonizzoni (1938–1939)


  • Italia Antonio Bortoletti (1939-1940)


  • Italia Bruno Arcari (1940–1941)


  • Italia Giuseppe Meazza (1940–1942)[N 6]








Franco Baresi, capitano del Milan per 15 stagioni




  • Italia Giuseppe Antonini (1942–1944)


  • Italia Paolo Todeschini (1944–1945)


  • Italia Giuseppe Antonini (1945–1949)


  • UruguayItalia Héctor Puricelli (1948-1949)[N 7]


  • Italia Andrea Bonomi (1949–1952)


  • Italia Carlo Annovazzi (1952–1953)


  • Italia Omero Tognon (1953–1954)


  • Svezia Gunnar Nordahl (1954–1956)


  • Svezia Nils Liedholm (1956–1961)


  • Italia Francesco Zagatti (1961)


  • Italia Cesare Maldini (1961–1966)


  • Italia Gianni Rivera (1966–1975)


  • Italia Romeo Benetti (1975–1976)


  • Italia Gianni Rivera (1976–1979)


  • Italia Albertino Bigon (1979–1980)


  • Italia Aldo Maldera (1980–1981)


  • Italia Fulvio Collovati (1981–1982)


  • Italia Franco Baresi (1982–1997)


  • Italia Paolo Maldini (1997–2009)


  • Italia Massimo Ambrosini (2009–2013)


  • Italia Riccardo Montolivo (2013–2017)


  • Italia Leonardo Bonucci (2017–2018)


  • Italia Alessio Romagnoli (2018–oggi)[129]





Contributo alle Nazionali






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Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Milan e Nazionale di calcio dell'Italia.




Pietro Lana, al Milan dal 1908 al 1914


Al 20 novembre 2018 sono 109 i calciatori del Milan ad aver ricevuto la convocazione nella Nazionale maggiore italiana durante la loro militanza milanista, 99 dei quali hanno effettivamente collezionato almeno una presenza in campo. Solo la Juventus con 144 convocazioni e l'Inter con 111 hanno fornito un numero maggiore o uguale di giocatori candidati a indossare la maglia azzurra. Il maggior numero di presenze è di Paolo Maldini (126), mentre il primato delle reti va a Roberto Baggio (27).[130]


I primi rossoneri a vestire la maglia della Nazionale italiana furono Aldo Cevenini e Pietro Lana, che scesero in campo nella partita di debutto degli azzurri del 15 maggio 1910 giocata all'Arena Civica di Milano contro la Francia. L'incontro terminò 6-2 per l'Italia e Lana fu l'autore della prima rete della storia della Nazionale italiana di calcio nonché della prima tripletta in azzurro.[131]


Sono otto i giocatori laureatisi campioni del mondo di calcio durante il periodo di militanza nel Milan:










  • Italia Pietro Arcari (Italia 1934)


  • Italia Franco Baresi (Spagna 1982)


  • Italia Fulvio Collovati (Spagna 1982)


  • Italia Gennaro Gattuso (Germania 2006)







  • Italia Alberto Gilardino (Germania 2006)


  • Italia Filippo Inzaghi (Germania 2006)


  • Italia Alessandro Nesta (Germania 2006)


  • Italia Andrea Pirlo (Germania 2006)





Sono invece cinque i calciatori militanti nel Milan vittoriosi nel campionato europeo di calcio 1968: Angelo Anquilletti, Giovanni Lodetti, Pierino Prati, Gianni Rivera e Roberto Rosato.


Altri due calciatori rossoneri non italiani hanno conquistato la coppa del mondo con le rispettive nazionali: il francese Marcel Desailly (Francia 1998) e il brasiliano Roque Júnior (Corea del Sud-Giappone 2002), mentre gli olandesi Marco van Basten e Ruud Gullit si sono imposti nella rassegna europea in Germania Ovest 1988.


Hanno invece vinto la FIFA Confederations Cup i brasiliani Leonardo nel 1997, Dida e Kaká nel 2005, ancora Kakà e Pato nel 2009, mentre Serginho si è imposto nell'edizione 1999 della Copa América.



Palmarès






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Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Associazione Calcio Milan.

Competizioni nazionali




La sala trofei del Milan, situata all'interno nella sede rossonera


30 trofei ufficiali

  • Scudetto.svg Campionato italiano: 18


1901, 1906, 1907, 1950-1951, 1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962, 1967-1968, 1978-1979 Stella 10 Scudetti.svg
1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999, 2003-2004, 2010-2011

  • Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia: 5


1966-1967, 1971-1972, 1972-1973, 1976-1977, 2002-2003

  • Supercoppa Italiana.svg Supercoppa italiana: 7


1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011, 2016

Altri trofei


  • Medaglia del Re: 3 [N 8]

1900, 1901, 1902

  • Coppa Federale.svg Coppa Federale: 1

1915-1916

  • Campionato italiano di Serie B: 2


1980-1981, 1982-1983

Competizioni internazionali


18 trofei ufficiali UEFA e FIFA

  • Coppa Campioni.svg Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: 7


1962-1963, 1968-1969, 1988-1989, 1989-1990, 1993-1994, 2002-2003, 2006-2007

  • Coppa delle Coppe.svg Coppa delle Coppe: 2


1967-1968, 1972-1973

  • Supercoppa UEFA.svg Supercoppa UEFA: 5


1989, 1990, 1994, 2003, 2007

  • Coppa Intercontinentale.svg Coppa Intercontinentale: 3


1969, 1989, 1990

  • Coppa del mondo per club FIFA: 1

2007

Altri trofei

  • Copa latina transparent.png Coppa Latina: 2


1951, 1956

  • Mitropa Cup.svg Coppa Mitropa: 1

1981-1982

Competizioni giovanili


  • Scudetto.svg Campionato Primavera: 1

1964-1965

  • Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia Primavera: 2


1984-1985, 2009-2010

  • Torneo Viareggio.svg Torneo di Viareggio: 9


1949, 1952, 1953, 1957, 1959, 1960, 1999, 2001, 2014

  • Campionato nazionale Dante Berretti: 7

1971-1972, 1981-1982, 1982-1983, 1984-1985, 1989-1990, 1993-1994, 2008-2009

  • Campionato Nazionale Under-17: 5

1994-1995, 1995-1996, 2002-2003, 2006-2007, 2010-2011

  • Campionato Nazionale Under-16: 1

2016-2017

  • Campionato Nazionale Under-15: 2

1991-1992, 2009-2010

Statistiche e record






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Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record dell'Associazione Calcio Milan.

Partecipazioni ai campionati



















































Livello
Categoria
Partecipazioni
Debutto
Ultima stagione
Totale
Campionato Federale 4 1900 1903
108
Prima Categoria 10 1904
1920-1921
Prima Divisione 5 1921-1922
1925-1926
Divisione Nazionale 4 1926-1927
1945-1946
Serie A 85 1929-1930
2018-2019
Serie B 2 1980-1981 1982-1983
2

In 120 stagioni sportive, a partire dall'esordio del 15 aprile 1900, il Milan ha disputato 108 campionati di massima serie (85 campionati di Serie A, 4 Campionati Federali, 10 di Prima Categoria, 5 di Prima Divisione e 4 di Divisione Nazionale) e 2 di Serie B. Nelle restanti 10 stagioni, per 3 volte (1905, 1909 e 1913-1914) non ha superato le eliminatorie regionali lombarde, nel 1908 ha rinunciato a partecipare al campionato, mentre nel quadriennio dal 1915-1916 al 1918-1919 e nelle annate 1943-1944 e 1944-1945 ha disputato i cosiddetti "campionati bellici".[132]


Statistiche di squadra





Gunnar Nordahl, miglior marcatore del Milan di tutti i tempi (210 gol in 257 partite) e terzo miglior marcatore della Serie A, dopo Silvio Piola e Francesco Totti


Gli 85 campionati di Serie A disputati ne fanno la quarta squadra per numero di partecipazioni, preceduta dall'Inter, presente in tutti gli 87 campionati, dalla Juventus e dalla Roma, presenti in 86 campionati su 87. I rossoneri hanno vinto il campionato per 18 volte, in 15 casi si sono classificati secondi e 17 volte terzi; nelle 108 edizioni della massima serie disputate dalla fondazione del club, la società è arrivata dunque sul podio nel 47,2% dei casi.


Nel corso delle partite ufficiali disputate, la miglior vittoria in casa del Milan è il 13-0 contro l'Audax Modena (Prima Categoria 1914-1915), mentre in trasferta è il 10-0 contro l'Ausonia (Prima Categoria 1919-1920). La peggiore sconfitta interna, invece, è lo 0-8 subito contro il Bologna (Prima Divisione 1922-1923) mentre fuori casa per tre volte il Milan perse con sei reti di scarto: un 2-8 contro la Juventus (Divisione Nazionale 1926-1927) e due 0-6, uno sempre contro i bianconeri nella Prima Divisione 1925-1926 e l'altro contro l'Ajax nella Supercoppa UEFA 1973.[133]


A livello nazionale i rossoneri detengono vari record: la più lunga serie di gare senza sconfitte nel campionato di Serie A (58 partite, dal 26 maggio 1991, Parma-Milan 0-0 al 14 marzo 1993, Milan-Lazio 2-2[134]), con l'intermezzo della stagione 1991-1992 conclusa, con Fabio Capello come allenatore, senza subire nessuna sconfitta, con 22 vittorie e 12 pareggi, segnando 74 reti e subendone solamente 21;[9]; la più lunga serie di gare esterne senza sconfitte in Serie A (38 partite);[134]; la più larga vittoria in trasferta in Serie A (Genoa-Milan 0-8 nel 1954-1955, a pari merito con Venezia-Padova 0-8 del campionato 1949-1950).[135]





Marco van Basten, Pallone d'oro in tre occasioni


A livello di coppe nazionali il Milan ha disputato 14 tra finali e gironi finali di Coppa Italia (con 5 vittorie)[136] e 11 finali di Supercoppa italiana (7 vittorie)[137] per un totale di 25 finali, collocandosi al secondo posto, dietro la Juventus prima con 32 finali complessive; in ambito internazionale, il Milan si colloca al terzo posto nella classifica dei club plurivincitori: nelle 29 finali disputate[138] i rossoneri hanno conquistato 18 trofei[N 1] (7 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe europee, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club FIFA),[4] a pari merito con il Boca Juniors e l'Independiente[6] e alle spalle di Real Madrid e Al-Ahly (27 e 20 trofei).[7][8]


In Europa l'avversario affrontato in più occasioni è il Barcellona (19 incontri con 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte[139]) seguito dal Real Madrid (16 incontri)[140] e dall'Ajax (14 incontri).[141] I rossoneri hanno vinto una sola volta al Camp Nou mentre il Barça 3 volte a San Siro,[139] invece i madrileni non si sono mai imposti al Meazza mentre i rossoneri hanno vinto una volta al Bernabéu.[140]


Un sondaggio del 2007 a cura della rivista sportiva World Soccer ha inoltre incoronato il Milan degli olandesi, guidato da Arrigo Sacchi, la più forte squadra di club di tutti i tempi e la quarta nella speciale classifica, dov'è preceduta solo da tre nazionali di calcio (Brasile 1970, Olanda 1974 e Ungheria 1953).[122]


Statistiche individuali





Paolo Maldini, detentore del record di presenze in maglia rossonera con 902 partite ufficiali disputate


A livello individuale, il giocatore con il maggior numero di presenze in rossonero è Paolo Maldini, con 902 partite disputate in 25 stagioni dal 1984 al 2009. Seguono Franco Baresi (719 presenze, 20 stagioni), Alessandro Costacurta (663 presenze, 21 stagioni), Gianni Rivera (658 presenze, 19 stagioni) e Mauro Tassotti (583 presenze, 17 stagioni). Il capocannoniere di tutti i tempi è invece lo svedese Gunnar Nordahl con 221 gol segnati in 8 stagioni. Alle sue spalle Andriy Shevchenko (175 gol in 8 stagioni), Gianni Rivera (164 in 19 stagioni), José Altafini (161 in 7 stagioni) e Aldo Boffi (136 in 9 stagioni).[133]


Il Milan è l'unica squadra ad aver piazzato per due volte tre suoi giocatori ai primi tre posti nella classifica del Pallone d'oro: nel 1988, quando furono premiati nell'ordine Marco van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard,[N 9] e nel 1989, che vide trionfare van Basten, Baresi e Rijkaard. Detiene inoltre il primato per il numero di calciatori vincitori della classifica marcatori della Serie A a girone unico (17 volte).[134] Ventuno personalità affiliate al Milan sono membri della Hall of Fame del calcio italiano (terzo club in graduatoria dietro l'Inter e la Juventus, entrambe a quota ventitré): Roberto Baggio, Paolo Maldini e Franco Baresi (categoria Giocatore italiano), Giovanni Trapattoni, Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti (categoria Allenatore italiano), Gianni Rivera e Paolo Rossi (categoria Veterano italiano), Silvio Berlusconi e Adriano Galliani (categoria Dirigente italiano), Marco van Basten, Ronaldo e Ruud Gullit (categoria Giocatore straniero), Giovanni Mauro, Giuseppe Meazza, Vittorio Pozzo, Ferruccio Valcareggi, Nereo Rocco, Nils Liedholm e Cesare Maldini (categoria Riconoscimenti alla memoria).[142][143]







Classifica presenze






  1. Italia Paolo Maldini - 902 (25 stagioni)


  2. Italia Franco Baresi - 719 (20 stagioni)


  3. Italia Alessandro Costacurta - 663 (21 stagioni)


  4. Italia Gianni Rivera - 658 (19 stagioni)


  5. Italia Mauro Tassotti - 583 (17 stagioni)


  6. Italia Massimo Ambrosini - 489 (17 stagioni)


  7. Italia Gennaro Gattuso - 468 (13 stagioni)


  8. Paesi Bassi Clarence Seedorf - 432 (10 stagioni)


  9. Italia Angelo Anquilletti - 418 (11 stagioni)


  10. Italia Cesare Maldini - 412 (12 stagioni)






Classifica gol






  1. Svezia Gunnar Nordahl - 221 gol (8 stagioni)


  2. Ucraina Andriy Shevchenko - 175 (8 stagioni)


  3. Italia Gianni Rivera - 164 (19 stagioni)


  4. BrasileItalia José Altafini - 161 (7 stagioni)


  5. Italia Aldo Boffi - 136 (9 stagioni)


  6. Italia Filippo Inzaghi - 126 (11 stagioni)


  7. Paesi Bassi Marco van Basten - 125[144](8 stagioni [145])


  8. Italia Giuseppe Santagostino - 106 (12 stagioni)


  9. Brasile Kaká - 104 (7 stagioni)


  10. Italia Pierino Prati - 102 (7 stagioni)





Tifoseria






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Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell'Associazione Calcio Milan.

Secondo un sondaggio d'opinione della società Demos & Pi, effettuato nel settembre 2016, il Milan risulta al secondo posto per numero di sostenitori in Italia, dopo la Juventus e alla pari dell'Inter, col 14% di preferenze del campione esaminato,[146] mentre a livello europeo risultava, in base a uno studio pubblicato nel 2010 dalla società tedesca Sport+Markt,la settima squadra per numero di tifosi, prima delle italiane con 18,4 milioni di sostenitori, ma lontana dai 57,8 milioni di sostenitori del Barcellona.[147]


Storia




Esposizione del soprannome casciavìt sopra il motto di Kilpin durante il derby del febbraio 2013


Il tipico tifoso del Milan per lunghi decenni del XX secolo apparteneva alla classe popolare e operaia, per questo i tifosi rivali dell'Inter li chiamavano casciavìt (appellativo ormai desueto, usato fino agli anni ottanta), che in milanese significa cacciaviti, proprio per indicare l'origine proletaria di larga parte dei tifosi rossoneri.[148] A loro volta i tifosi milanisti chiamavano i cugini nerazzurri baùscia, termine milanese che significa gradasso, essendo allora la tifoseria nerazzurra composta perlopiù dalle classi medie e altolocate.[148]


Negli anni sessanta si stabilirono in vari settori della curva sud dello stadio San Siro i primi nuclei del tifo organizzato rossonero, fra cui la Fossa dei Leoni, il gruppo ultras più antico del calcio italiano,[149] nato a Milano nel 1968 e scioltosi nel 2005 a seguito di aspri dissidi con altri gruppi ultrà rossoneri,[150] le Brigate Rossonere, fondate nel 1975[151] e il Commandos Tigre, poi confluiti tutti nel gruppo Curva Sud Milano.[152] Politicamente gli ultras del Milan, che nelle partite casalinghe occupano la Curva Sud, non hanno mai espresso una preferenza marcata,[152] anche se tradizionalmente venivano associati alla sinistra, fino in tempi più recenti quando, sotto la presidenza di Silvio Berlusconi, sono stati avvicinati alla destra.[153]



Gemellaggi e rivalità






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Lo stesso argomento in dettaglio: Derby di Milano, Derby calcistici in Lombardia e Rivalità calcistica Juventus-Milan.



Il capitano rossonero Rivera assieme agli interisti Mazzola e Anastasi prima della finale di Coppa Italia del 3 luglio 1977 vinta dal Milan


I tifosi del Brescia,[154] della Reggina,[155] del Lione[156] e del Siviglia sono gli unici gemellati con quelli del Milan. Il gemellaggio con il Siviglia è nato durante la partita di Supercoppa UEFA 2007, disputata tre giorni dopo la scomparsa del giocatore sivigliano Antonio Puerta.[157] Per ricordarlo i giocatori di entrambe le squadre hanno indossato una maglia che, sotto il proprio numero, riportava il suo nome e in tribuna vi erano numerosi striscioni dedicati al difensore. Inoltre, durante l'intervallo, due ultras del Milan hanno portato sotto la curva del Siviglia uno striscione recante la scritta "Onore a Puerta",[158] con i tifosi spagnoli che hanno ringraziato quelli rossoneri con il coro "Milan, Milan".[157]


Precedentemente vi furono anche gemellaggi col Bologna,[159] col Como, venuto meno dopo la discesa della squadra lariana nelle categorie inferiori,[160] col Napoli, interrotto negli anni ottanta quando il Milan vinse un campionato proprio battendo in casa i partenopei,[161] e con la Roma (dovuto alle comuni simpatie politiche delle tifoserie), deterioratosi nel 1987 a seguito di incidenti con conseguente sconfitta a tavolino e squalifica del campo di San Siro seguiti, due anni dopo, dalla morte del tifoso romanista Antonio De Falchi.[162][163]


La più grande rivale del Milan è l'altra compagine meneghina, l'Inter. Il derby tra queste due squadre viene detto Derby della Madonnina per la statua della Madonnina posta in cima al Duomo di Milano. Anche con la Juventus, nonostante alcuni accordi passati stipulati a livello di società,[164] vi è da sempre una rivalità molto accesa,[165] essendo le squadre italiane più titolate.[4][166] Le due squadre hanno pure disputato una finale di Champions League, il 28 maggio 2003 all'Old Trafford, vinta ai rigori dai rossoneri per 3-2.





Nils Liedholm, e l'attaccante juventino John Charles, prima della partita Milan-Juventus del 29 marzo 1959


Quella col Genoa è una rivalità nata agli albori del campionato, nelle sfide per la conquista dei primi scudetti, ravvivatasi nella stagione 1981-82, quando i rossoblu conquistarono la salvezza a Napoli a pochi minuti dal termine del campionato proprio ai danni dei rossoneri[167] e acuitasi infine nel 1995 per l'uccisione di Vincenzo Spagnolo, tifoso genoano, da parte di un tifoso milanista.[162]


Inoltre vi sono anche rivalità minori con altri club, più o meno accese a seconda dei periodi: il Verona, contro cui il Milan perse due scudetti a vantaggio di Juventus e Napoli (la Fatal Verona)[35], la Lazio, gemellata con l'Inter, che perse uno scudetto nel 1999 dopo la rimonta rossonera,[168] l'Atalanta, rivale storica del Brescia, la Fiorentina, la Sampdoria e il Cagliari.[160]


Organico






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Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Milan 2018-2019.

Rosa 2018-2019


Rosa e numerazione, tratte dal sito internet ufficiale della società, aggiornate al 24 gennaio 2019.[169]







































































































N.

Ruolo
Giocatore
2

Italia

D

Davide Calabria
4

Argentina

C

José Mauri
5

Italia

C

Giacomo Bonaventura
7

Spagna

A

Samu Castillejo
8

Spagna

A

Suso
10

Turchia

C

Hakan Çalhanoğlu
11

Italia

A

Fabio Borini
12

Italia

D

Andrea Conti
13

Italia

D

Alessio Romagnoli (capitano)
14

Francia

C

Tiémoué Bakayoko
16

Italia

C

Andrea Bertolacci
17

Colombia

D

Cristián Zapata
18

Italia

C

Riccardo Montolivo
19

Polonia

A

Krzysztof Piątek
20

Italia

D

Ignazio Abate





























































































N.

Ruolo
Giocatore
21

Argentina

C

Lucas Biglia
22

Argentina

D

Mateo Musacchio
23

Croazia

D

Ivan Strinić
25

Spagna

P

Pepe Reina
33

Italia

D

Mattia Caldara
35

Italia

P

Alessandro Plizzari
39

Brasile

C

Lucas Paquetá
63

Italia

A

Patrick Cutrone
68

Svizzera

D

Ricardo Rodríguez
77

Croazia

A

Alen Halilović
79

Costa d'Avorio

C

Franck Kessié
90

Italia

P

Antonio Donnarumma
93

Uruguay

C

Diego Laxalt
99

Italia

P

Gianluigi Donnarumma


Staff tecnico


Dal sito internet ufficiale della Lega Serie A.[170]




Staff dell'area tecnica






  • Italia Gennaro Gattuso - Allenatore


  • Italia Luigi Riccio - Vice allenatore


  • Italia Bruno Giovanni Dominici e Dino Tenderini - Preparatori atletici


  • Italia Massimo Innocenti e Francesco Sarlo - Collaboratori tecnici


  • Italia Marco Sangermani - Match analista


  • Italia Valerio Fiori - Allenatore dei portieri


  • Italia Andrea Romeo - Team manager







Note


Annotazioni




  1. ^ ab Nel computo sono incluse le sole competizioni organizzate o ufficialmente riconosciute dalle 6 Federazioni appartenenti alla FIFA e/o dalla FIFA stessa.


  2. ^ In questo computo sono incluse solo le competizioni organizzate dalla Lega Serie A.


  3. ^ I campionati nazionali effettivi senza vittorie furono, però, 36, per via della mancata partecipazione del 1908 e delle interruzioni belliche (1915-1919 e 1943-1945).


  4. ^ In precedenza la figura dell'allenatore era ricoperta da un dirigente accompagnatore (o ancora prima nel caso di Kilpin da un giocatore) che decideva la formazione, ma non necessariamente dirigeva gli allenamenti: Enrico Tosi, Forza Milan! – La storia del Milan, Italia/Italy, 2005.


  5. ^ Tre dei quali, Bonizzoni, Antonini e Rivera, indossarono la fascia di capitano in due periodi distinti.


  6. ^ Sostituì Arcari a stagione 1940-1941 in corso.


  7. ^ Sostituì Antonini a stagione 1948-1949 in corso.


  8. ^ Vincitore unico e assegnatario definitivo del trofeo.


  9. ^ Rijkaard disputò la prima parte dell'anno 1988 al Real Saragozza, trasferendosi al Milan in estate.



Fonti




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  2. ^ ab #Rossoneri: lanciato il videoclip, su acmilan.com. URL consultato il 1º novembre 2016.


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  5. ^ Luciano Canepari, Milan, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.


  6. ^ ab Il Boca vince la Recopa e aggancia il Milan, su gazzetta.it, 28 agosto 2008. URL consultato l'11 ottobre 2015.


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  15. ^ Panini, 2005, p. 8.


  16. ^ Di Cera, p. 14.


  17. ^ Di Cera, Voce "Medaglia del Re".


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  34. ^ Di Cera, voce "Rivera Gianni".


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  62. ^ L'inizio di una nuova era per il Milan, su acmilan.com, 21 luglio 2018. URL consultato il 22 luglio 2018.


  63. ^ Escluso dalle competizioni UEFA per aver abbandonato il campo durante la partita di ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni contro l'Olympique Marsiglia.


  64. ^ Declassato dal 2º posto ottenuto sul campo su delibera della CAF per responsabilità oggettiva nell'ambito di Calciopoli.


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Voci correlate



  • Statistiche delle competizioni UEFA per club

  • Società calcistiche vincitrici delle competizioni confederali e interconfederali

  • Migliori club del XX secolo FIFA

  • Migliori club del XX secolo per ogni continente IFFHS

  • G-14

  • Polisportiva Milan


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