Detroit




.mw-parser-output .nota-disambigua{clear:both;margin-bottom:.5em;border:1px solid #CCC;padding-left:4px}.mw-parser-output .nota-disambigua i{vertical-align:middle}

Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Detroit (disambigua).



































































Detroit
city
(EN) Detroit, Michigan



Detroit – Stemma Detroit – Bandiera
Detroit – Veduta
Localizzazione
Stato
Stati Uniti Stati Uniti
Stato federato
Flag of Michigan.svg Michigan
Contea Wayne
Amministrazione
Sindaco
Mike Duggan (D) dal 2014
Territorio
Coordinate
42°19′53″N 83°02′45″W / 42.331389°N 83.045833°W42.331389; -83.045833 (Detroit)Coordinate: 42°19′53″N 83°02′45″W / 42.331389°N 83.045833°W42.331389; -83.045833 (Detroit)
Altitudine 183 m s.l.m.
Superficie 370,03 km²
Abitanti 677 116 (2015)
Densità 1 829,89 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale 48201 - 48288
Prefisso 313
Fuso orario UTC-5
Nome abitanti detroiter
Cartografia

Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America

Detroit

Detroit


Detroit – Mappa
Sito istituzionale

Detroit (IPA: /dɪˈtʰɹɔɪt/) è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo della contea di Wayne, principale centro dello Stato del Michigan.


Fondata nel 1701 da cacciatori di pellicce francesi, è oggi più nota come capitale dell'industria automobilistica statunitense. Nella bandiera di Detroit compaiono i gigli di Francia e i leoni d'Inghilterra, a simboleggiare il ruolo svolto dalle due potenze nella storia della città situata al confine fra il Canada francese e i territori colonizzati dai britannici.


Situata lungo il fiume Detroit, di fronte alla città canadese di Windsor, si trova nella regione dei grandi laghi americani, al centro di una vasta zona industriale.


Detroit è la diciottesima città degli Stati Uniti con una popolazione di 701.475 abitanti (4,3 milioni nell'area metropolitana) secondo i dati del U.S. Census Bureau del 2012: si tratta di meno della metà della popolazione che la città aveva al suo apice negli anni cinquanta. L'amministrazione cittadina ha subito, nel 2013, la bancarotta più grande nella storia delle città statunitensi, uscendo dall'amministrazione controllata nel dicembre 2014. Il centro cittadino sta tentando disperatamente un rilancio: malgrado i tagli ai servizi pubblici e finanziari, si è costruita la sede della Compuware, sono stati aperti tre casinò, si è rinnovato il complesso Renaissance Center, sede mondiale della General Motors, ed è stata aperta una nuova arena dove giocano i Detroit Red Wings.


La città è un importante luogo di produzione musicale.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 XVIII secolo


    • 1.2 XIX secolo


    • 1.3 XX e XXI secolo




  • 2 Società


    • 2.1 Evoluzione demografica




  • 3 Geografia fisica


    • 3.1 Topografia


    • 3.2 Clima




  • 4 Panorama


    • 4.1 Il centro


    • 4.2 Quartieri




  • 5 Cultura


    • 5.1 Musei


    • 5.2 Scuole


    • 5.3 Musica




  • 6 Infrastrutture e trasporti


  • 7 Problemi della città


    • 7.1 Criminalità


    • 7.2 Bancarotta del 2013




  • 8 Luoghi di interesse


  • 9 Sport


  • 10 Amministrazione


    • 10.1 Gemellaggi




  • 11 Note


  • 12 Altri progetti


  • 13 Collegamenti esterni





Storia |



XVIII secolo |


Navigando sul fiume Detroit con la nave Le Griffon, padre Louis Hennepin scelse la riva nord del suddetto come luogo ideale per un insediamento. Il nome di Detroit deriva dalla lingua francese Rivière du détroit, ossia "Fiume dello stretto": esso si riferisce al fatto che il fiume collega il Lago St. Clair con il Lago Erie, trovandosi come uno "stretto" fra i laghi Huron ed Erie. Qui, nel 1701, l'ufficiale francese Antoine Laumet de La Mothe, Signore di Cadillac[1] fondò un insediamento fortificato chiamato Fort Pontchartrain du Détroit, dal nome del conte di Pontchartrain, ministro della marina sotto Luigi XIV. L'insediamento prosperò come centro commerciale di pellicce ed il porto offriva riparo alle navi francesi che solcavano i Grandi Laghi.


François Marie Picoté, signore di Belestre,[2] fu l'ultimo comandante militare francese a Fort Detroit prima della resa, il 29 novembre 1760, a favore del Maggiore inglese Robert Rogers. In seguito, durante la guerra franco-indiana, le truppe inglesi ottennero il controllo della zona ed abbreviarono il nome in Detroit. Molte tribù di americani nativi che in precedenza avevano sviluppato relazioni amichevoli con i coloni francesi si allarmarono dopo questi sviluppi. Nel 1763 queste tribù, comandate dal capo Pontiac, iniziarono quella che in seguito venne conosciuta come la "Ribellione di Pontiac", la quale incluse l'assedio a Fort Detroit e si concluse a favore degli inglesi. Durante la Guerra d'Indipendenza americana Detroit fu una roccaforte britannica protetta dalle tribù indiane loro alleate, comandate da Joseph Brant. Per due volte il generale americano George Rogers Clark tentò di conquistarla con l'aiuto dei francesi, la prima volta nel 1778 e la seconda l'anno seguente (1779), ma entrambe non ebbero successo.



XIX secolo |


Nel 1796, Detroit diventò parte degli Stati Uniti in seguito al trattato di Jay. Nel 1805 un incendio distrusse quasi completamente l'insediamento; rimasero solo un magazzino sulla riva del fiume ed alcuni camini in mattone. Dal 1805 al 1847 Detroit fu la capitale del Michigan. Non appena la città si espanse, la disposizione delle strade seguì il piano di Augustus B. Woodward, capo della giustizia del Michigan.


Durante la Guerra del 1812 fu l'"Assedio di Detroit" a consegnare la città nelle mani degli inglesi; venne poi riconquistata dagli Stati Uniti nel 1813 ed in seguito incorporata come città nel 1815. Prima della guerra civile americana l'accesso della città alla frontiera canadese ne fece una fermata chiave della linea ferroviaria.


Molti Detroiters furono volontari durante la guerra civile americana. Dopo la morte del presidente Abraham Lincoln, l'evento venne ricordato da George Armstrong Custer alle migliaia di persone riunite vicino a Campus Martius Park. Custer condusse le brigate del Michigan durante la guerra civile e le chiamò "Wolverines".




Monumento commemorativo ai soldati e marinai della Guerra Civile


Molti edifici e manieri della Gilded Age (il periodo post guerra civile) di Detroit crebbero durante il 1800. Ci si riferì spesso alla città come alla "Parigi dell'ovest" per la sua raffinata architettura. Strategicamente posizionata lungo la rete fluviale dei Grandi Laghi, Detroit emerse come centro di trasporti. La città è cresciuta continuamente dal 1830, con il diffondersi dei trasporti e dei cantieri navali e delle industrie.



XX e XXI secolo |


Nel 1896 una fiorente industria dei trasporti spinse Henry Ford a costruire la sua prima automobile in un autonoleggio a Mack Avenue e nel 1904 venne prodotto il Model T. L'industria di Ford (e di tutti i pionieri del settore come i fratelli Dodge e Walter Chrysler) rafforzò la posizione di Detroit come capitale mondiale dell'automobile.
L'industria spronò la spettacolare crescita della città nella prima metà del XX secolo, attirando numerosi nuovi abitanti, in particolare lavoratori dagli Stati del sud. Rapporti razziali tesi furono evidenti durante il processo al Dr. Ossian Sweet, un medico nero di Detroit assolto dall'accusa di omicidio dopo aver sparato in mezzo ad una folla che lo assaliva durante il suo spostamento dalla parte "nera" della città a quella "bianca". Con l'introduzione del proibizionismo, il fiume divenne il principale canale per l'importazione di alcolici canadesi.


Con l'industria arrivarono le tensioni, raggiungendo il culmine negli anni trenta quando la United Auto Workers rimase coinvolta in aspri contenziosi con gli operai dell'industria automobilistica di Detroit. L'attivismo della classe operaia di quegli anni portò alla notorietà alcuni leader di casa, come Jimmy Hoffa e Walter Reuther. Gli anni quaranta videro la costruzione della prima autostrada urbana al mondo, la Davison, e la forte crescita industriale, che portarono a Detroit il soprannome di "Arsenale di democrazia". La città fu sottoposta a dura prova durante la seconda guerra mondiale, quando decine di migliaia di lavoratori si trasferirono a Detroit per lavorare nelle industrie belliche. Molti di questi immigrati furono sia bianchi che neri provenienti dagli Stati del Sud. Trovare casa diventò quasi impossibile.


La "12th Street Riot" nel 1967 accelerò l'allontanamento dei bianchi dalla città. La percentuale di residenti neri crebbe rapidamente e, non solo i bianchi continuarono a lasciare la città, ma l'immigrazione dei neri dal sud continuò. Dal momento in cui i negozianti e i piccoli proprietari emigrarono per le continue ribellioni, gli introiti provenienti dalle tasse subirono un rapido declino. Nell'arco di dieci anni molti edifici nella zona sud-est vennero abbandonati e molti di questi rimasero per anni in stato di degrado. Nel 1973 venne eletto il primo sindaco nero, Coleman Young. Lo stile di Young durante i suoi cinque mandati (1974-1994) di carica non fu ben accolto da molti bianchi.


La crisi petrolifera dal 1973 al 1979 scosse l'industria automobilistica degli Stati Uniti, mentre le utilitarie di produzione straniera fecero il loro ingresso sulle strade tradizionalmente dominate dalle case automobilistiche americane. "Rinascimento" fu una parola spesso utilizzata dai leader politici della città dalla 12th Street Riot, rafforzata dalla costruzione del Renaissance Center alla fine degli anni settanta. Nel 1980 si tenne a Detroit la Convenzione Nazionale Repubblicana che promosse Ronald Reagan per la campagna presidenziale.


Il 18 luglio 2013, la città ha dichiarato fallimento, a causa dell'impossibilità di pagare debiti stimati tra i 18 e i 20 miliardi di dollari.[3] Nonostante fosse stata ventilata la possibilità di ottenere fondi vendendo, tra l'altro, opere del rinomato museo cittadino, il Detroit Institute of Arts, un giudice ha espressamente escluso dalla liquidazione tutte quelle istituzioni no-profit compreso il museo, che anzi diventerà indipendente dall'amministrazione locale[4]. Il 7 novembre 2014 un tribunale fallimentare ha approvato il piano proposto dalle autorità municipali per cancellare 7 dei 18 miliardi di debito, avviando tagli del 4,5% sulle pensioni di 12.000 dipendenti pubblici e lo stanziamento di 1,7 miliardi di dollari da investire in servizi. Il 10 dicembre 2014 Detroit è uscita dal regime di amministrazione controllata[5].



Società |



Evoluzione demografica |



































Storia demografica di Detroit

Anno
1820 1860 1900 1920 1940 1950 1960 1980 2000 2010
2012

2015
Popolazione 1.422 45.619 285.704 993.678 1.623.452 1.849.568 1.670.144 1.203.368 951.270 713.777 701.475
677.116

Al censimento del 2010 la città di Detroit contava 713.777 abitanti così suddivisi:



  • Neri/afroamericani: 82,7%

  • Bianchi: 10,6%

  • Asiatici: 1,1%

  • Di altre etnie o di derivazione etnica mista: 6,81%



Geografia fisica |



Topografia |


La città ha un'area totale di 370,2 km². Il punto più elevato si trova nel distretto universitario, a nord-ovest, ad un'altezza di 204 m; la parte più bassa è naturalmente quella sulla riva del fiume, a 176 m. Sul confine nord-est si trovano le comunità benestanti di Grosse Pointe ed a nord si trovano le contee di Oakland e Macomb. L'Alter Road divide una delle zone più povere di Detroit, da una zona ricca di manieri sulla Lake Shoredrive, a Grosse Pointe.



Clima |


Detroit, come il resto del Michigan del sud-est, ha il tipico clima temperato del Midwest, influenzato dalla presenza dei Grandi Laghi. Gli inverni sono decisamente freddi rispetto alla latitudine (il clima americano è molto più continentale) con nevicate moderate, anche se le temperature raramente scendono sotto i -17 °C. Le temperature estive, invece, possono spesso superare i 32 °C. La media mensile delle precipitazioni varia dai 50 ai 100 mm.
I record di temperatura massima e minima sono rispettivamente di 40,5 °C (24 luglio 1934) e la clamorosa temperatura di -31,1 °C (22 dicembre 1872).

































































Temperature Medie Mensili
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Media Max °C
-1
1
6
14
21
26
28
27
23
16
8
1
Media Min °C
-8
-7
-2
2
8
13
16
15
11
5
0
-5
Precipitazioni (cm)
4
4
6
7
7
9
7
8
7
5
6
6


Panorama |



Il centro |




Vista del Renaissance Center, sede della General Motors


Il centro possiede una buona varietà di stili architettonici. Il passato incontra il presente quando l'Art déco dei grattacieli si mischia con la post-moderna Comerica Tower. Insieme al Renaissance Center formano il simbolo della città.


Esempi di Art déco sono il Guardian Building ed il Penobscot Building, così come il Fisher Building ed il Cadillac Place nella "New Center Area", nei pressi della Wayne State University. Tra gli edifici principali vi sono il Fox Theatre, la Detroit Opera House e il Detroit Institute of Arts.


Mentre nella zona centrale si incontrano molti grattacieli, così non è per le zone a ridosso, dove si trovano invece palazzine e case familiari. Molti dei più importanti edifici di Detroit sono protetti dal National Trust for Historic Preservation e sono categorizzati tra i paesaggi in via d'estinzione in quanto comprendono molti edifici del tardo XIX secolo.
Detroit ha un alto numero di professionisti che si occupano di urbanistica, conservazione dei beni architettonici e di investimenti.



Quartieri |


Detroit ha vari quartieri e distretti storici, molti dei quali sono inclusi nel "Registro Nazionale dei Luoghi Storici", come Lafayette Park e parte del quartiere residenziale di Mies Van der Rohe. Ogni sabato circa 45.000 persone affollano le strade facendo shopping all'Eastern Market. La Mid-town e la zona di New Center sono posizionate attorno alla Wayne State University ed all'Henry Ford Hospital. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Mid-town ha circa 50.000 residenti ed attira ancora milioni di visitatori ogni anno con i suoi musei e centri culturali. L'annuale Detroit Festival of Arts a Mid-town, per esempio, attrae circa 350.000 persone.[senza fonte] Interessante come esista anche la più grande comunità sammarinese decentrata dalla piccola Repubblica, con circa un migliaio di aderenti.



Cultura |



Musei |


  • Detroit Institute of Arts


Scuole |


Il distretto delle scuole pubbliche di Detroit (DPS), con i suoi 116.800 studenti e le sue 220 scuole, è il più grande del Michigan. Servono la città anche degli istituti scolastici privati, come la Scuola Parrocchiale Romana Cattolica, diretta dall'Arcidiocesi di Detroit. A metà degli anni novanta, la legislatura del Michigan rimosse il consiglio per l'istruzione eletto localmente con accuse di problemi organizzativi e lo rimpiazzò con un nuovo consiglio riformato designato dal sindaco e dal Governatore. Il precedente consiglio locale venne ricostituito in seguito al referendum cittadino del 2005. A causa del declino delle assunzioni, entro il 2009 si prevede la chiusura di 95 scuole pubbliche.


Detroit è la sede di molte scuole di livello universitario della stessa area metropolitana, come la Wayne State University, che si occupa di medicina e legge e si trova nella zona di Mid-town. Altri istituti includono l'University of Detroit Mercy per legge ed odontoiatria, il College for Creative Studies, il Lewis College of Business, il Marygrove College ed il Wayne County Community College.



Musica |


La musica è stata la caratteristica dominante delle notti di Detroit fin dagli anni quaranta, portando la città all'attenzione mondiale. L'area metropolitana propone due dei locali "live" più importanti degli Stati Uniti: il DTE Energy Music Theatre e il Palace of Auburn Hills. Il Detroit Theatre District è la seconda area su scala nazionale in termini di posti a sedere. I principali teatri sono il Fox Theatre, il Masonic Temple Theatre, il Detroit Opera House ed il Fisher Theatre. La Orchestra Hall è la sede della Detroit Symphony Orchestra.




Il quartiere di Greektown a Detroit


Negli anni quaranta la scena blues di Detroit vide la presenza di John Lee Hooker. Negli anni cinquanta divenne poi un centro di jazz e ospitò le esibizioni di varie star nel quartiere di Black Bottom. In seguito venne fondata la casa discografica Motown Records, che raggiunse l'apice negli anni sessanta pubblicando gli album di artisti come Stevie Wonder, The Temptations, The Four Tops, Smokey Robinson & The Miracles, Diana Ross & The Supremes, i Jackson 5 e Marvin Gaye.


Negli anni settanta su Detroit si affacciò la scena rock, con artisti come Alice Cooper, Ted Nugent, Mitch Ryder, Rare Earth, Brownsville Station, Glenn Frey e Bob Seger. I Kiss catturarono l'essenza dell'amore di Detroit per il rock con la canzone Detroit Rock City.
A Detroit sono nati gli Stooges di Iggy Pop e gli MC5, entrambi i gruppi precursori del punk.
Originaria di Detroit è l'icona pop assoluta degli ultimi 25 anni, Madonna, nata e cresciuta nei sobborghi della città ma trasferitasi a New York a 19 anni in cerca di fortuna nel mondo della danza e della musica. Madonna ha dichiarato più volte di essere stata profondamente influenzata dalla musica nera che ascoltava continuamente alle radio locali di Detroit e nei luoghi di ritrovo delle sue amiche di colore.


L'area di Detroit è universalmente riconosciuta come la terra natìa della musica techno, la quale ha continuato la sua crescita dal 1987 attraverso radio e discoteche situate in tutto il mondo. La techno di Detroit si sviluppò in contemporanea con il genere house di Chicago, ma fu influenzata da precursori della techno funk music europei come i Kraftwerk.


Negli anni novanta inoltre ebbe spazio la crescita, questa volta principalmente su scala nazionale, del "garage rock" con band di successo come The White Stripes, Von Bondies, i Dirtbombs e gli Electric Six. Detroit negli anni recenti ha visto l'incontro tra i tragitti della scena rock e di quella elettronica con gruppi come i Melting Alpha Coat. Molti altri gruppi hanno ottenuto il successo collegando questi due generi, sfociando poi in quello che oggi viene chiamato Indie Rock.


Inoltre è vissuto (ma non nato) a Detroit anche il rapper-attore Eminem, che ha rappresentato la città nel lungometraggio 8 Mile.


La città organizza ogni anno vari festival musicali come il Ford Detroit International Jazz Festival, l'Electronic Music Festival, il Motor City Music Conference (MC2), l'Urban Organic Music Conference, il Concert of Colors e l'Hip-hop Summer Jamz Music Festival.



Infrastrutture e trasporti |


La città è servita dall'Aeroporto Internazionale di Detroit. Detroit dispone anche di una linea tranviaria aperta nel 2017.



Problemi della città |


Nonostante gli interventi operati a Detroit negli anni settanta, un violento e apparentemente inarrestabile fenomeno di degrado urbano continua a persistere tuttora. Un forte segno di decadenza urbana negli Stati Uniti è dato infatti da questa città, in cui la popolazione è statisticamente dimezzata dal 1960 agli inizi del ventunesimo secolo, e la cui composizione razziale è diametralmente opposta: nel 1960 il 70% era bianco, all'inizio del ventunesimo secolo l'80% è nero.



Criminalità |


Il tasso di criminalità è molto elevato, secondo dati dell'FBI.[6] Le bande di strada costituiscono una forma locale di criminalità molto diffusa. A livello di crimine organizzato, la città è dominata dalla famiglia Zerilli.



Bancarotta del 2013 |


Il 18 luglio 2013, il governatore Rick Snyder ha dichiarato che la città è fallita, non riuscendo a ripagare le obbligazioni municipali emesse, per un valore complessivo di 18 miliardi di dollari.[7]



Luoghi di interesse |




Il Ponte Ambassador di sera


Molti dei principali musei si trovano nel centro culturale vicino alla Wayne State University. Tra questi spiccano il Detroit Institute of Arts, il Detroit Historical Museum, il Charles H. Wright Museum of African American History e il Detroit Science Center. La storia di Detroit e della sua area si può trovare in mostra al museo "Henry Ford", il più grande della nazione tra i musei che espongono all'aperto ed al chiuso.


Hart Plaza, tra il Renaissance Center e la Cobo Hall sul lungofiume, è il luogo che ospita varia eventi tra i quali il Windsor-Detroit International Freedom Festival, una delle principali manifestazioni con fuochi d'artificio.
Altri siti di interesse sono il Detroit Zoo e l'acquario di Belle Isle.


La scultura civica più importante è lo "Spirito di Detroit" di Marshall Fredericks al Coleman Young Municipal Center, spesso utilizzata come simbolo di Detroit e, secondo il folklore locale, vestito con la divisa di squadre sportive per festeggiare le relative vittorie.



Sport |


Detroit ha quattro squadre che la rappresentano nei quattro principali sport degli Stati Uniti, due delle quali giocano però al di fuori dei limiti cittadini. I Pistons e gli Shock infatti giocano ad Auburn Hills. Grazie a dei fan particolarmente accaniti per quanto riguarda l'hockey su ghiaccio, la città si è guadagnata l'appellattivo di "Hockeytown".


Per quanto riguarda gli sport collegiali, la University of Detroit Mercy ha un programma per l'NCAA di prima divisione e la Wayne State University anche uno per la seconda divisione.


Inizialmente il campionato mondiale di Formula 1 faceva tappa anche a Detroit. La corsa sfilava tra le strade cittadine nel periodo che andava dal 1982 al 1988. Dal 1989 la tappa statunitense del mondiale si trasferì a Phoenix. La corsa passò dalla Formula 1 alla Champ Car dal 1989 al 2001 e poi alla IndyCar Series dal 2007 al 2013.


A Detroit venne abbinato il nome di "Città dei Campioni" per il susseguirsi di vittorie, sia individuali che di squadra, che ottenne specialmente negli anni trenta.


Detroit è rappresentata in tutte le principali leghe professionistiche statunitensi:



  • I Detroit Lions (NFL, football americano) giocano al Ford Field

  • I Detroit Pistons (NBA, basket) giocano alla Little Caesars Arena

  • I Detroit Red Wings (NHL, hockey su ghiaccio) giocano alla Joe Louis Arena

  • I Detroit Tigers (MLB, baseball) giocano al Comerica Park

  • I Detroit Shock (WNBA, basket femminile) giocano al Palace of Auburn Hills



Amministrazione |



Gemellaggi |




  • Italia Torino


  • Cina Chongqing


  • Emirati Arabi Uniti Dubai


  • Zambia Kitwe


  • Bielorussia Minsk


  • Bahamas Nassau


  • Giappone Toyota



Note |




  1. ^ Figlio di un avvocato al Parlamento di Tolosa, Antoine Laumet de La Mothe, Signore di Cadillac si chiamava in realtà Antoine Lumet. L'altisonante nome con il quale è passato alla storia fu da lui adottato quando, quattro anni dopo che dalla Francia era emigrato in Canada (1683), sposò la figlia di un mercante, Maria Teresa Guyon.


  2. ^ Francois Marie Picoté, signore di Belestre, era nipote del cofondatore di Detroit, il francese di origine italiana Alphonse de Tonti, che fu vicecomandante di Fort Pontchartrain du Détroit, sotto Antoine Laumet de La Mothe, Signore di Cadillac, e successivamente comandante dal 1717 al 1727. La parentela derivava dal fatto che Alphonse aveva sposato la zia di François Marie Picoté, Marie Anne Picoté de Belestre.


  3. ^ Detroit dichiara bancarotta: è la più grande città Usa a "fallire" - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it


  4. ^ Judge Approves Historic Detroit Bankruptcy Plan, Protecting Its Museum


  5. ^ Bianca Carretto, Detroit rivede un po' di luce ed esce dal fallimento, in Corriere della Sera, 14 dicembre 2014.


  6. ^ Detroit fra le prime cinque città più violente degli USA, su cdt.ch, 22 novembre 2010.


  7. ^ www.ilsole24ore.com



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Detroit


Collegamenti esterni |



  • Sito del Consolato d'Italia a Detroit, su consdetroit.esteri.it.

  • (EN) Sito ufficiale di Detroit, su detroitmi.gov.

  • (EN) Ufficio del turismo di Detroit, su visitdetroit.com.


.mw-parser-output .navbox{border:1px solid #aaa;clear:both;margin:auto;padding:2px;width:100%}.mw-parser-output .navbox th{padding-left:1em;padding-right:1em;text-align:center}.mw-parser-output .navbox>tbody>tr:first-child>th{background:#ccf;font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_navbar{float:left;margin:0;padding:0 10px 0 0;text-align:left;width:6em}.mw-parser-output .navbox_title{font-size:110%}.mw-parser-output .navbox_abovebelow{background:#ddf;font-size:90%;font-weight:normal}.mw-parser-output .navbox_group{background:#ddf;font-size:90%;padding:0 10px;white-space:nowrap}.mw-parser-output .navbox_list{font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_odd{background:#fdfdfd}.mw-parser-output .navbox_even{background:#f7f7f7}.mw-parser-output .navbox_center{text-align:center}.mw-parser-output .navbox .navbox_image{padding-left:7px;vertical-align:middle;width:0}.mw-parser-output .navbox+.navbox{margin-top:-1px}.mw-parser-output .navbox .mw-collapsible-toggle{font-weight:normal;text-align:right;width:7em}.mw-parser-output .subnavbox{margin:-3px;width:100%}.mw-parser-output .subnavbox_group{background:#ddf;padding:0 10px}





















.mw-parser-output .CdA{border:1px solid #aaa;width:100%;margin:auto;font-size:90%;padding:2px}.mw-parser-output .CdA th{background-color:#ddddff;font-weight:bold;width:20%}



Controllo di autorità
VIAF (EN) 133676653 · LCCN (EN) n79045539 · GND (DE) 4011559-8 · BNF (FR) cb119406877 (data)


Stati Uniti d'AmericaPortale Stati Uniti d'America: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Stati Uniti d'America



Popular posts from this blog

Mario Kart Wii

What does “Dominus providebit” mean?

Antonio Litta Visconti Arese