Cattolici tradizionalisti






Altare preparato per la celebrazione di una messa tridentina (con carteglorie).


I cattolici tradizionalisti sono coloro che, professando la fede cattolica, sono legati alle forme liturgiche, agl'insegnamenti ed alla disciplina della Chiesa cattolica anteriori al Concilio Vaticano II (1962-1965)[1].


I tradizionalisti, in generale, non accettano le riforme del Concilio accusandole di essersi distaccate dalla tradizione cattolica[1] e di essere "moderniste" e in contrasto con l'enciclica Pascendi Dominici gregis del 1907 di papa San Pio X[2][3][4].




Indice






  • 1 Terminologia


  • 2 Correnti tradizionaliste


    • 2.1 Tradizionalisti in comunione con la Chiesa cattolica


    • 2.2 Tradizionalisti in dissenso con le autorità della Chiesa cattolica


      • 2.2.1 Lefebvriani


      • 2.2.2 Sedevacantisti


        • 2.2.2.1 Sedevacantisti simpliciter


        • 2.2.2.2 Sedevacantisti tesisti o sedeprivazionisti


        • 2.2.2.3 Conclavisti








  • 3 Pratiche dei tradizionalisti


    • 3.1 Liturgiche


    • 3.2 Altre pratiche




  • 4 Relazione con la Santa Sede


    • 4.1 Petizione di Agatha Christie




  • 5 Critiche


    • 5.1 Ai cattolici tradizionalisti


    • 5.2 Alla Chiesa contemporanea da parte dei cattolici tradizionalisti


      • 5.2.1 Liturgiche




    • 5.3 Altre




  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Voci correlate


  • 9 Altri progetti


  • 10 Collegamenti esterni





Terminologia |


I cattolici tradizionalisti preferiscono definirsi semplicemente "cattolici" o "cattolici tradizionali" rifacendosi alla lettera apostolica di papa San Pio X Notre charge apostolique del 1910, la quale afferma che "I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti"[5].



Correnti tradizionaliste |


Il movimento tradizionalista è variegato e al suo interno si possono distinguere diverse correnti e posizioni. Alcuni tradizionalisti mantengono la comunione con la Chiesa cattolica pur essendo critici, mentre altri si sono distaccati dalla Chiesa e non riconoscono i papi dopo Pio XII. Si tratta in generale di piccole o piccolissime comunità, fortemente minoritarie[6].



Tradizionalisti in comunione con la Chiesa cattolica |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Summorum Pontificum.

Assolutamente integrati nella Chiesa cattolica e riconosciuti dalla Santa Sede, in passato indicati come "indultisti", perché si richiamano agli indulti di Giovanni Paolo II del 1984 e 1988, rispettivamente Quattuor abhinc annos ed Ecclesia Dei; dopo il 7 luglio 2007 sono detti anche "motu-propristi" o semplicemente cattolici Summorum Pontificum legati alla messa tridentina secondo il messale del 1962. La Pontificia commissione "Ecclesia Dei" si occupa di varie congregazioni religiose e sacerdotali legati in modo esclusivo alla liturgia tridentina:




  • Fraternità sacerdotale San Pietro

  • Fraternità San Vincenzo Ferrer

  • Servi di Gesù e Maria

  • Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote

  • Istituto del Buon Pastore

  • Figli del Santissimo Redentore

  • Frati francescani dell'Immacolata

  • Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney



La grandissima parte dei sacerdoti e dei religiosi legati alla tradizione in tutto il mondo, a partire dal 2007, sono diocesani o appartenenti alle normali congregazioni che hanno adottato il rito romano antico semplicemente in aggiunta alla messa novus ordo: sono, cioè, "biritualisti", o per meglio dire "biformalisti", poiché celebrano in entrambe le forme del rito romano (ordinaria e straordinaria)[7].



Tradizionalisti in dissenso con le autorità della Chiesa cattolica |


Praticano la fede cattolica tradizionale in strutture e comunità non ufficialmente riconosciute o comunque non precisamente definite dalla giurisdizione della Chiesa cattolica.



Lefebvriani |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Fraternità sacerdotale San Pio X e Unione sacerdotale Marcel Lefebvre.


  • La comunità tradizionalista più nota, fondata da l'arcivescovo francese Marcel Lefebvre è il priorato la cui denominazione ufficiale è Fraternità sacerdotale San Pio X (FSSPX)[8].

  • L'Unione sacerdotale Marcel Lefebvre (USML) è nata intorno al vescovo Richard Williamson dai membri scissionisti della Fraternità sacerdotale San Pio X, che presero le distanze da Bernard Fellay della FSSPX, a causa della proposta di un'eventuale accordo canonico con la Santa Sede[9].



Sedevacantisti |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Sedevacantismo.

I sedevacantisti sostengono che l'ultimo papa sia stato Pio XII (in carica dal 1939 al 1958), che morì prima dell'evento del Concilio Vaticano II; i suoi successori, a partire da Giovanni XXIII e Paolo VI, avendo sostenuto pubblicamente dottrine eretiche, già condannate infallibilmente in passato dalla Chiesa, non possono essi stessi gedere dell'infallibilità pontificia e quindi non possono essere papi in base al principio di non contraddizione. I sedevacantisti, dunque, non negano l'autorità pontificia come principio, ma negano che gli ultimi papi ne siano investiti.



Sedevacantisti simpliciter |

I sedevacantisti simpliciter affermano che attualmente non vi è alcun papa[10][11].



Sedevacantisti tesisti o sedeprivazionisti |





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Lo stesso argomento in dettaglio: Tesi di Cassiciacum.

I sedevacantisti tesisti sostengono la Tesi di Cassiciacum, elaborata dal vescovo e teologo domenicano mons. Michel Guérard des Lauriers, secondo cui i papi (dal Concilio Vaticano II in poi) sono tali solo materialiter ma non anche formaliter. Tale posizione viene definita da alcuni sedeprivazionista[12][13] in quanto considera i papi materialiter privi di autorità. La Tesi di Cassiciacum è condivisa dall'Istituto Mater Boni Consilii.



Conclavisti |





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Lo stesso argomento in dettaglio: Conclavismo.

I " Conclavisti " sono coloro che hanno la convinzione che gli occupanti della Santa Sede a causa del Concilio Vaticano II non sono veri papi e affermano la possibilità, legittimità ed opportunità di costituire il conclave per eleggere qualcun altro e proporlo come vero papa[14][15]. In molti casi hanno proceduto a farlo.



Pratiche dei tradizionalisti |




Il rosario.




Il Catechismo della Dottrina Cristiana di papa Pio X.



Liturgiche |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Messa tridentina.

La pratica più conosciuta e caratterizzante dei tradizionalisti è la messa tridentina, detta anche "messa in latino" o "messa di San Pio V", non tuttavia in modo esclusivo, se non dai più zelanti. L'uso della forma di tale messa che si trova nell'edizione 1962 del Messale Romano promulgata dal papa Giovanni XXIII è ancora approvato come Forma Straordinaria del Rito Romano. Collegata a questa è l'osservanza del calendario liturgico della stessa edizione 1962 del Messale Romano. Certi sedeprivazionisti e sedevacantisti, che dubitano della validità del papato di Giovanni XXIII accettano solo edizioni anteriori del Messale Romano e i relativi calendari liturgici. Altre pratiche di pietà tradizionale, caratteristica, però, dei tradizionalisti più zelanti, che non sono la maggioranza, possono essere l'astensione dalle carni di animali a sangue caldo il venerdì in quelle regioni dove la rispettiva conferenza episcopale ha permesso di scegliere altre forme di penitenza il venerdì[16], come ha fatto quella italiana[17]. Alcune conferenze episcopali, però, non autorizzano la scelta di altre forme di penitenza[18]. Altre pratiche sono il digiuno dalla mezzanotte precedente prima di ricevere la Comunione, come era la norma prima del 1953, o almeno il digiuno di tre ore permesso in quell'anno dal papa Pio XII[19], invece del digiuno di almeno un'ora in vigore dal 1964[20]; l'inginocchiarsi quando si riceve dal sacerdote la Comunione (non più obbligatoria ma espressamente approvata)[21] l'osservanza della norma dettata da san Paolo circa l'obbligo per le donne di indossare un copricapo cristiano (preferibilmente, un velo) durante la Messa o, quanto meno, al momento di ricevere la comunione; la confessione prima di accostarsi alla santa comunione.


Ovviamente i sedevacantisti ed i sedeprivazionisti, per i quali l'ultima valida edizione tipica del Messale Romano è quella del 1920 e non quella del 1962 edito da Giovanni XXIII[22], non menzionano il nome del papa nel canone (non una cum)[23].



Altre pratiche |



  • Pie pratiche quotidiane come le preghiere del mattino, della sera e la recita del santo rosario e la Via Crucis e lettura di libri spirituali.

  • È diffusa la pratica di organizzare, nei periodi delle vacanze estive e natalizie, campi per ragazzi e ragazze (rigorosamente separati). Tali campi sono articolati, oltre che sul rispetto dei momenti di spiritualità (Messa, preghiere comunitarie, recita del rosario etc.) su pellegrinaggi a famosi santuari, rappresentazioni teatrali, lo studio del catechismo, eventi sportivi e quant'altro previsto dalle prassi tradizionali cattoliche in campo pedagogico-educativo e la lettura di libri spirituali[24].

  • Presso i tradizionalisti, sono tenuti in grande onore gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola, in particolare nella forma "condensata", elaborata nel XX secolo da padre Francisco de Paula Vallet[25].

  • È da notare l'influenza mediatica della lettura di molte riviste e periodici sulla crisi della Chiesa cattolica del Concilio Vaticano II. Una delle riviste tradizionaliste è Chiesa viva, disponibile nelle principali lingue del mondo, fondata da don Luigi Villa[26][27][28]. Esiste anche il trimestrale in italiano della Fraternità sacerdotale San Pio X, La Tradizione Cattolica. Negli Stati Uniti appare in lingua inglese il quindicinale indipendente The Remnant. Presso i sedeprivazionisti è presente la rivista Sodalitium nelle principali lingue[29][30].



Relazione con la Santa Sede |


La Santa Sede considera scismatici i sedevacantisti, cioè coloro che non riconoscono l'autorità del papa, ma non i lefebvriani, per i quali si è in attesa di un riconoscimento canonico.


L'Istituto Mater Boni Consilii non riconosce il papa come legittima autorità per cui il suo nome, e anche quello del vescovo locale, vengono omessi nel canone della messa di San Pio V celebrate dai loro sacerdoti[31].


Gli aderenti della Fraternità sacerdotale San Pio X vengono considerati in una situazione di "separazione", non di scisma. La Fraternità, infatti, riconosce l'autorità del papa e cita il suo nome nelle messe celebrate dai suoi sacerdoti.
Camille Perl afferma inoltre che coloro che partecipano alla Messa tridentina nelle chiese o cappelle della Fraternità sacerdotale San Pio X non solo non cadono in stato di scomunica (peraltro eliminata anche ai suoi vescovi nel 2009), ma assolvono il precetto domenicale se l'intenzione dei fedeli è solo quella di assistere a una messa tridentina e non quella di manifestare il desiderio di separarsi dalla comunione con il Romano Pontefice[32][33]. Nel 2009 il papa Benedetto XVI, dopo aver levato la scomunica comminata da Giovanni Paolo II nel 1988 a causa della consacrazione episcopale illegittima di 4 vescovi, ha avviato colloqui dottrinali con la stessa, che nell'intenzione del Pontefice dovrebbero portare nel lungo periodo a una normalizzazione giuridica e canonica della situazione.
Il 16 maggio 2007, quando ancora non era stata levata la scomunica ai lefebvriani, parlando alla Quinta Conferenza Generale dei Vescovi d'America Latina e dei Caraibi, il cardinale Darío Castrillón Hoyos presentò la Commissione Ecclesia Dei, allora da lui presieduta, per la cura di quei tradizionalisti, i quali, pur scontenti delle riforme del Concilio Vaticano II, si vogliono separare dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X «perché essi non accettano la sua azione scismatica, in quanto ordina vescovi senza l'autorizzazione papale»[34]. Aggiunse anche che al momento l'attività della Commissione non è limitata al servizio e nemmeno agli "sforzi intrapresi per porre fine alla situazione spiacevole di scisma e assicurare il ritorno dei fratelli appartenenti alla Società San Pio X alla piena comunione. Si estende anche, al soddisfacimento delle aspirazioni delle persone non legate ai suddetti gruppi che, data la loro specifica sensibilità, vogliono tenere viva la liturgia latina durante la celebrazione dell'eucaristia e negli altri sacramenti.
Disse inoltre che papa Benedetto XVI, che fu per anni membro della Commissione, voleva che questa diventasse un organo della Santa Sede per la specifica proposta di mantenere e preservare il valore della tradizione della liturgia latina. Aggiunse il commento: «Ma deve essere chiaro che non si ritorna indietro rispetto alle riforme del 1970. La questione è piuttosto una generosa offerta del Vicario di Cristo, come una sua espressione del suo volere pastorale, di ricollocare la liturgia latina che per secoli nutrì la vita spirituale di molte generazioni di fedeli. Il Santo Padre vuole preservare l'immenso tesoro spirituale, culturale ed estetico legato alla vecchia liturgia. Il recupero di queste ricchezze va insieme alle altre preziose ricchezze della liturgia attuale»[34].


In un articolo apparso su "La Stampa" il 16 ottobre 2016, i vaticanisti Giacomo Galeazzi e Andrea Tornielli, hanno cercato - ricevendo ampie contestazioni - di comporre un quadro del Cattolicesimo "tradizionalista" italiano. Tra gli "8 siti che attaccano duramente" Francesco vengono elencati: Corrispondenza Romana, Riscossa Cristiana, Chiesa e postconcilio, Lo Straniero, UnaVox, Fondazione Lepanto, Messainlatino.



Petizione di Agatha Christie |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Indulto di Agatha Christie.

Non appena entrò in vigore la riforma liturgica, in Gran Bretagna cinquantasette intellettuali, non solo cattolici ma anche protestanti (tra questi spiccava il nome di Agatha Christie), ebrei ed atei, sottoscrissero un petizione volta a mantenere l'uso della liturgia tridentina, dato il grande valore lirico e culturale della stessa, quanto meno per i funerali.
Da allora, le Isole Britanniche hanno tale permesso per i funerali; il provvedimento che lo concesse è popolarmente conosciuto come l'indulto di Agatha Christie. È da notare che la versione del Messale prevista dal provvedimento per le Isole Britanniche è quella del 1965, a differenza dei successivi atti che hanno riguardato il Messale del 1962. Simili iniziative in altri paesi, tra i quali l'Italia (tra coloro che firmarono la relativa petizione, si ricordano il latinista Ettore Paratore, l'omeopata professor Antonio Negro, il filosofo Augusto Del Noce, la poetessa e scrittrice Cristina Campo e il filosofo e teologo Romano Amerio) hanno avuto minor fortuna[35][36][37].



Critiche |



Ai cattolici tradizionalisti |


Chi si contrappone ai cattolici tradizionalisti ritiene:



  • Che le loro accuse siano false, esagerate, o manchino di considerare il carattere organico della Tradizione. Si argomenta, ad esempio, che la Dignitatis Humanae non contraddica gli insegnamenti precedenti della Chiesa sulla libertà religiosa e che la revisione del rito della Messa rappresenti un legittimo sviluppo della liturgia preesistente piuttosto che una pericolosa rottura rispetto al passato.

  • Che i tradizionalisti manchino di distinguere tra le pratiche pastorali modificabili (come la liturgia della Messa) e i principî immodificabili della Fede cattolica (come i dogmi che accompagnano la Messa).

  • Che i tradizionalisti i quali non solo disubbidiscono e oppongano resistenza alle autorità della Chiesa, ma in effetti dichiarino le loro decisioni incompatibili con la Tradizione immodificabile della Chiesa, stiano agendo contro gli insegnamenti di Pio XII sul Magistero della Chiesa, secondo il quale «ad esso Cristo Signore ha affidato il deposito della fede (cioè la Sacra Scrittura e la Tradizione divina) per essere custodito, difeso ed interpretato»[38].



Alla Chiesa contemporanea da parte dei cattolici tradizionalisti |



Liturgiche |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Breve esame critico del Novus Ordo Missae.



Pagina in latino di un messale del 1956 (conforme all'edizione tipica 1920, non a quella 1962) con il testo della consacrazione del pane e del vino nel canone della messa.


  • Le critiche di ordine liturgico mosse ai vertici ecclesiastici del post-concilio sono di aver sostituito, attraverso la riforma liturgica, la Messa tridentina in lingua latina (detta Messa di San Pio V) con quella cosiddetta del Novus Ordo Missae in lingua vernacolare, diversamente strutturata, anche nelle formule, con molte aggiunte, omissioni e sostituzioni rispetto all'anteriore liturgia (per esempio, l'"Offertorio" sostituito con la "Presentazione dei doni", tre nuove preghiere eucaristiche in aggiunta al Canone romano recitato a voce alta, con il celebrante con una tavola verso il popolo,[39] celebrando un memoriale o ricordo in modo da diminuire la presenza reale dell'eucaristia e dandone l'aspetto di una cena fraterna[40]; alla commissione Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia era segretario Annibale Bugnini;[41] come osservatori alla redazione della nuova messa erano presenti dei pastori protestanti su invito di Paolo VI, la cui intenzione sarebbe di realizzarla in chiave ecumenica[42][43][44][45]. Max Thurian, della Comunità di Taizé, affermò: «Uno dei frutti del nuovo Ordo sarà forse che le comunità non cattoliche potranno celebrare la santa cena con le stesse preghiere della Chiesa cattolica. Teologicamente è possibile»[46]. Tale realizzazione del Novus Ordo Missae sarebbe contrario alle direttive del Concilio di Trento e alla bolla pontificia Quo primum tempore di papa San Pio V, la quale vieta in perpetuo di apportare modifiche al messale romano[47].


Valutazione della validità della nuova messa delle correnti tradizionaliste:

- Secondo il vescovo Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità sacerdotale San Pio X afferma l'ortodossia della messa di San Pio V e che la nuova messa non è invalida ma «essa conduce lentamente all'eresia»[48].

- I sedevacantisti definiscono la nuova messa invalida[49][50][51].

- Anche i sedeprivazionisti pensano sia invalido il Novus Ordo Missae[52].



Altre |



  • Genericamente presso i tradizionalisti fanno una similitudine del Concilio Vaticano II alla rivoluzione francese con i moti di Liberté, Égalité, Fraternité[53].

  • La libertà religiosa del 7 dicembre 1965 con la promulgazione del documento Dignitatis Humanae, sembra essere stato riconosciuto come diritto (e non come, al massimo, concessione) la libertà religiosa in foro esterno[54]: concetto che il magistero precedente, aveva sempre unanimemente condannato.

  • Il contenuto dei nuovi catechismi viene giudicato in ambito tradizionalista in contraddizione con l'insegnamento precedente[55][56].

  • Viene criticata l'autorizzazione ai cattolici a procedere alla pratica della cremazione contro la tradizione cristiana precedente di seppellire i morti[57][58][59][60][61][62].

  • Viene criticata l'arte religiosa contemporanea[63][64][65][66][67].

  • Viene criticato l'abito in borghese al posto del talare dei preti[68]

  • Viene criticato di aver tolto l'astinenza di mangiare carne ogni venerdì[69].

  • Viene criticato il nuovo Codice di diritto canonico del 1983 di Giovanni Paolo II in confronto del Codice Piano Benedettino di Benedetto XV del 1917[70].



  • L'ecumenismo con le altre religioni attraverso gli incontri interreligiosi viene visto come in contraddizione con l'enciclica di Papa Pio XI Mortalium Animos e il primo comandamento[71].

  • Presso i sedevacantisti e sedeprivazionisti viene considerato quanto meno di efficacia dubbia, se non proprio invalido,[72][73][74][75] il nuovo rito della consacrazione episcopale decretato da Paolo VI con la costituzione apostolica (Pontificalis Romani) del 18 giugno 1968[76].

  • Si avanzano sospetti che degli ecclesiastici collaborino con la massoneria, condannata e scomunicata dalla Chiesa cattolica[77].



Note |




  1. ^ ab Francesco Saverio Venuto, Introduzione al dibattito. Il Sinodo Straordinario dei Vescovi del 1985. 2.3 La posizione "tradizionalista", in La recezione del Concilio Vaticano II nel dibattito storiografico dal 1965 al 1985. Riforma o discontinuità?, Effatà Editrice, 2011, p. 105.: «Con il termine "tradizionalisti" intendiamo riferirci a coloro che non solo considerano gli abusi e le degenerazioni del periodo post-conciliare l'esito di un'interpretazione semplicemente riduttiva del Vaticano II, ma che ritennero anche gli insegnamenti del Concilio, per la sua natura, avverso irrimediabilmente compromesso la Tradizione della Chiesa.»


  2. ^ Sodalitium N. 60 anno 2007 Editoriale pag. 2: «Nel 1907 non finiva, ma iniziava la guerra contro il modernismo, guerra per fede e contro l'errore. Le istanze dei modernisti non state accolte dalla Chiesa. Esse, tuttavia, sono state in buona parte accolte nella Chiesa del Vaticano II e da coloro che ne custodiscono gelosamente l'eredità».


  3. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 95.: «S. Pio X, nella sua enciclica "Pascendi" contro il "Modernismo", aveva scritto che i fautori dell'errore s'erano cacciati, ormai anche nell'interno della Chiesa, "nel seno stesso della Chiesa", e che i loro "consigli di distruzione" li agitavano "non al fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si nasconde quasi nelle vene stesse e nelle viscere di Lei"!»


  4. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 110.: « Contro il modernismo [...] Essi hanno l'odio verso tutto quello ciò che è tradizionale e sacro». (S. Pio X).»


  5. ^ Radicali nella Fede, ottobre 2014, editoriale: «"I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti". Chi oserebbe oggi parlare così nella Chiesa? Chi avrebbe il coraggio di ripetere queste parole di Papa San Pio X, di cui cade quest'anno il centenario della morte? Le scrisse nella lettera “Notre charge apostolique”, del 1910, indirizzata ai vescovi e arcivescovi di Francia. Certo, S. Pio X lì tratta della concezione secolarizzata della democrazia, ma queste parole possono benissimo riferirsi anche alla situazione della Chiesa, avvelenata oggi al suo interno da una medesima secolarizzazione».


  6. ^ Tradizionalisti e sedevacantisti, su CESNUR, 28 aprile 2014. URL consultato il 1º maggio 2015.


  7. ^ La Tradizione Cattolica (66) - 2008 p. 39 - Messale tridentino, Messale di Paolo VI ... Un rito o due riti?


  8. ^ Consistenza e distribuzione della Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mondo, su unavox.it. URL consultato il 13 marzo 2016.


  9. ^ (FR) Reconquista, su Cristiadatradicinalista. URL consultato il 20 febbraio 2016.


  10. ^ Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storie e segreti, 2014, Newton Compton Editori, Parte sesta - Uno sguardo sull'età contemporanea - Le critiche al Concilio Vaticano II: tradizionalisti, sedevacantisti, sedeprivazionisti, pp. 348, 352.


  11. ^ Ida Magli, La dittatura europea, Bur 2010.


  12. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauries, Primo articolo (Sodalitim N° 13) Introduzione al problema dell'autorità, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 24.: «Gli attuali occupanti non sono papi formalmente (non hanno l'autorità, non hanno la divina assistenza) ma possono essere ancora "papi" materialmente (canonicamente eletti, fino a prova del contrario, occupano la Sede Apostolica e potrebbero divenire formalmente papi condannando gli errori). Quanto alla Fraternità San Pio X, la storia del suo atteggiamento nei confronti del problema dell'autorità è sconcertante.»


  13. ^ Don Dolan j. Sanbor, Il papato materiale, Centro Librario Sodalitium, 2002, ISBN 88-89596-12-0.


  14. ^ Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storie e segreti, 2014, Newton Compton Editori, Parte sesta. Uno sguardo sull'età contemporanea - Gli "antipapi" del secolo breve, p. 353 - 361.


  15. ^ Antipapi e pretendenti a un futuro ruolo di Papa, su CESNUR, 10 marzo 2016. URL consultato il 13 marzo 2016.


  16. ^ Codice di Diritto Canonico, canoni 1244–1253


  17. ^ "Il senso cristiano del digiuno e dell'astinenza: Nota pastorale dell'episcopato italiano"


  18. ^ BBC News: Catholics asked to abstain from meat for Friday penance


  19. ^ Costituzione apostolica Christus Dominus del 6 gennaio 1953


  20. ^ Riduzione annunciata il 21 novembre 1964 (Acta Apostolicae Sedis, 1965, p. 186).


  21. ^ Istruzione Redemptionis sacramentum; paragrafi 90–91, dove si dice: "Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l'eucaristia in ginocchio oppure in piedi". Vedi anche voce Redemptionis Sacramentum (paragrafo 91). Il papa Benedetto XVI distribuiva l'eucaristia nelle celebrazioni da lui presiedute esclusivamente a delle persone inginocchiate.


  22. ^ Sodalitium, giugno 2008, p. 62 Benedetto XVI sostituisce la preghiera del Venerdì Santo per i Giudei nel messale del 1962 Mons. Donald J. Sanborn «[...] Si deve ricordare che ciò che ha causato il nostro allontanamento dalla FSSPX nel 1983, è stata la messa di Giovanni XXIII, cioè il messale del 1962. La ragione per cui l'arcivescovo Lefebvre voleva che tutti adottassero questo messale, rimangiandosi la sua precedente scelta di permettere le rubriche precedenti il 1955, era che in quel momento egli stava trattando molto seriamente con Ratzinger, per far sì che la FSSPX venisse riassorbita nella religione modernista. Egli mi disse personalmente che il Vaticano non avrebbe mai accettato che noi usassimo le rubriche precedenti il 1955, ed io vidi con i miei occhi i documenti riguardanti le trattative tra lui e Ratzinger, al cui centro c'era il messale del 1962, il cui uso sarebbe stato consentito alla FSSPX. [...] Nel 1983, quando i nove sacerdoti si opposero all'abbandono delle rubriche del Messale di san Pio X , del calendario e del breviario, pochi laici capirono l'importanza di questo gesto. La media dei laici non riesce a distinguere la messa tradizionale del 1962 da quella del messale precedente il 1955, cioè quello che noi usiamo. Ma, in realtà, le differenze sono importanti. Nei gesti e nei simboli della liturgia ci sono interi volumi di insegnamento.»


  23. ^ Opportune importune, maggio 2005 « Dal punto di vista della Fede, non cambia nulla. B.XVI, come Paolo VI, G.P.I. e G.P.II, aderisce al Vaticano II (che contraddice il Deposito della Fede) e accetta la riforma liturgica (che ha introdotto un rito di natura protestante). Questi errori rappresentano un ostacolo per ricevere dalla SS.Trinità l'autorità suprema. B.XVI potrebbe in qualsiasi momento rimuovere l'ostacolo con un atto pubblico di condanna del Concilio e del Novus Ordo Missae: in quel caso diventerebbe Papa formalmente, e non solo materialmente. Senza questo atto non può essere considerato formalmente legittimo Vicario di Cristo e il suo nome non può essere citato al Canone della Messa ».


  24. ^ Opportune Importune giugno 2014 pag.1 n. 28 «[...] degli impegni di insegnamento (seminario e noviziati) e di apostolato ("centri di Messa", esercizi spirituali, campi per bambini, ecc...)»


  25. ^ Parte VI. Esercizi spirituali di S. Ignazio, in Il mio libro di preghiere, Centro Librario Sodalitium, 2010, p. 595.Padre Francesco da Paola Vallet (1883-1947), ideatore del metodo dei cinque giorni, che riassume il mese di sant' Ignazio lasciando integri i "pezzi" fondamentali e mantenendolo alla portata di tutti.»


  26. ^ Chiesa viva - anno XIX - N°470 - aprile 2014 - pag.16 «Una lettera dagli amici di “Chiesa viva” degli Stati Uniti.»


  27. ^ Chiesa viva, su chiesaviva.com. URL consultato il 20 febbraio 2016.


  28. ^ Chiesa viva, su chiesaviva.org. URL consultato il 20 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2016).


  29. ^ La Rivista, su sodalitium.it. URL consultato il 20 novembre 2016..


  30. ^ Veronica Roldán, 2. Le voci critiche verso il Papa, in nome della tradizione, in Papa Francesco e il cattolicesimo sud globale: L'impatto del suo pontificato in Italia, Milano, FrancoAngel srl, 2018, p. 145, ISBN 8891773492. dell'Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia che pubblica la rivista Sodalitium.


  31. ^ Opportune importume anno 2005 maggio pag. 2 «Dal punto di vista della Fede, non cambia nulla. B.XVI, come Paolo VI, G.P.I. e G.P.II, aderisce al Vaticano II (che contraddisce il Deposito della Fede) e accetta la riforma liturgica (che ha introdotto un rito di natura protestante). Questi errori rappresentano un ostacolo per ricevere dalla SS.Trinità l'autorità suprema. B.XVI potrebbe in qualsiasi momento rimuovere l'ostacolo con un atto pubblico di condanna del Concilio e del Novus Ordo Missae: in quel caso diventerebbe Papa formalmente, e non solo materialmente. Senza questo atto non può essere considerato formalmente legittimo Vicario di Cristo e il suo nome non può essere citato al Canone della Messa».


  32. ^ Camille Perl, Lettera di mons. Camille Perl del 27 settembre 2002 "Chi va alle messe della Fraternità San Pio X adempie il precetto domenicale, anche un modesto contributo alla questua potrebbe essere giustificato", su unavoce-ve.it, 27 settembre 2002. URL consultato il 13 marzo 2016.


  33. ^ Camille Perl, La Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” afferma e ribadisce che,assistendo alle SS. Messe celebrate dai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X, si assolve il precetto domenicale., su unavox.it, 18 gennaio 2003. URL consultato il 13 marzo 2016.


  34. ^ ab (ES) INTERVENCIÓN SOBRE ECCLESIA DEI-16 DE MAYO DE 2007 Card. Darío Castrillón Hoyos, Presidente Ecclesia Dei. Url consultato il 7 febbraio 2015.


  35. ^ Una Voce Notiziario n° 7, 1971, pp. 8


  36. ^ Gianfranco Amato, L’indulto di Agathe Christie di Gianfranco Amato, su corrispondenzaromana.it, 4 settembre 2013. URL consultato il 13 marzo 2016.


  37. ^ Fabio Marino, Trent'anni fa l'appello a Paolo VI per la messa antica firmato da Agatha Christie, su unavoce-ve.it, 26 settembre 2001. URL consultato il 13 marzo 2016.


  38. ^ Papa Pio XII, Humani Generis, su vatican.va, 22 agosto 1950. URL consultato il 13 marzo 2016.


  39. ^ Luigi Villa, Capitolo VI La nuova liturgia, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 228.


  40. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauriers, Primo articolo (Sodalitium N°13) Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa II. Sviluppo o contraddizione? Il Novus Ordo Missae e la Dottrina Cattolica, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, pp. 15,.:«;L'opposizione tra l'insegnamento tradizionale della Chiesa ed il Novus Ordo risulta sia dall'Institutio, che ne dà i principi teorici, che dall'Ordo con la sua applicazione pratica: in entrambi i documenti si diminuisce o si nega la fede cattolica nei tre punti essenziali della dottrina eucaristica: 1) la Messa è un Sacrificio propiziatorio; 2) il Sacerdote non è un semplice presidente dell'assemblea, ma un vero altro Cristo che agisce in sua persona; 3) Nostro Signore è presente sostanzialmente nel SS..mo Sacramento e tale presenza non è in nessun modo paragonabile o assimilabile a quella puramente spirituale esistente nella lettura della S.Scrittura o nelle riunioni in nome di Gesù. Direttamente pio il N.O.M. si oppone al Canone 9 sulla Messa del Concilio di Trento (Dz.. 956 che afferma: "Se qualcuno dice che il rito della Chiesa Romana nel quale la parte del Canone e le parole della consacrazione sono pronunciate a voce bassa sia da condannare; o che la Messa debba essere celebrata solo in lingua volgare... sia anatema (scomunica solenne)". Ora l'Institutio afferma che per sua natura , e quindi sempre, il canone della Messa deve essere recitato ad alta voce, condannando così implicitamente ma chiaramente la pratica tradizionale opposta, "per insinuare che il sacerdote agisce semplicemente come delegato del popolo" (Istitutio generalis, n. 12; da Silveira, op. cit. Pag. 32).


  41. ^ Annuario Pontificio 1969 pp. 1047-1048


  42. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauriers, Primo articolo (Sodaltium N°13) Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa II. Sviluppo o contraddizione? Il Novus Ordo Missae e la Dottrina Cattolica, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, pp. 15,16.:«La nocività della riforma liturgica è sotto gli occhi di tutti i suoi effetti, ed è ancor una messa ancor della causa finale, vale a dire lo scopo "ecumenico". È cosa risaputa che accanto alla commissione che elaborò il nuovo messale collaborò attivamente un gruppo di sei membri, definiti "osservatori delle comunità ecclesiali non cattoliche". Paolo VI volle riceverli in udienza il 10 aprile 1970 ed un celebre fotografia immortala i 6 pastori protestanti, collaboratori nella Riforma liturgica, al fianco di Paolo VI.»


  43. ^ Anthony Cekada, Non è solo nostalgia, su crisinellachiesa.it. URL consultato il 13 marzo 2016.


  44. ^ Aimé Georges Martimort (ed.), La Chiesa in preghiera. Introduzione alla Liturgia, I: Principi della Liturgia, Brescia, Queriniana, 1987, 2009, p. 99.


  45. ^ Xavier Basurko, Historia de la liturgia, Barcellona, Centre de Pastoral Litúrgica, 2006, p. 565.


  46. ^ La Croix, 30 maggio 1969.


  47. ^
    .mw-parser-output .citazione-table{margin-bottom:.5em;font-size:95%}.mw-parser-output .citazione-table td{padding:0 1.2em 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang{vertical-align:top}.mw-parser-output .citazione-lang td{width:50%}.mw-parser-output .citazione-lang td:first-child{padding:0 0 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2){padding:0 1.2em}






    «XII - Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo. Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno diciannove di luglio dell'anno millecinquecentosettanta, quinto del nostro pontificato.»


    (Traduzione in italiano della parte finale della bolla pontificia Quo primum tempore)



  48. ^ Bernard Tissier de Mallerais, Capitolo diciassettesimo «Io aderisco alla Roma eterna» Ortodossia e validità della nuova messa, in Mons. Marcel Lefebvre una vita, Tabula Fati, 2005, p. 527.


  49. ^ Invalidità del Novus Ordo Missae, su crmi.org. URL consultato il 20 febbraio 2016.


  50. ^ (EN) Patrick Henry Omlor, Questioning the validity of the masses using the new, all- english canon, su the-pope.com, 1969. URL consultato il 20 febbraio 2016.


  51. ^ (EN) The Reign of Mary, autunno 1977.


  52. ^ Sodalitium N.50 1999, Editoriale - p.2 «Noi pensiamo che il nuovo messale sia invalido».


  53. ^ Francesco Saverio Venuto, Introduzione al dibattito. Il Sinodo Straordinario dei Vescovi del 1985. 2.3 La posizione "tradizionalista", in La recezione del Concilio Vaticano II nel dibattito storiografico dal 1965 al 1985. Riforma o discontinuità?, Effatà Editrice, 2011, p. 105.: « Presso i movimenti tradizionalisti era molto diffuso paragonare il Concilio Vaticano II alla Rivoluzione francese ed alle sue fasi successive. Come nel 1789, attraverso la Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo, nella storia furono introdotti principi di Libertà, di Fraternità, di Uguaglianza, allo stesso modo dal 1962 al 1965, con il principio della Libertà religiosa, con l'Ecumenismo e con il concetto di Popolo di Dio, fecero ingresso nella Chiesa gli stessi principi rivoluzionari. Come in seguito Napoleone istitunializzò la Rivoluzione e la fondazione dell'Impero Francese, allo stesso modo Giovanni Paolo II fece con il Vaticano II pubblicando il nuovo Codice di diritto canonico.»


  54. ^ Con testi di Mons.Guérard des Lauriers, Intervista a Mons.Guérard des Lauriers, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, pp. 35,36.: «Ora, il 7 dicembre 1965, il Cardinal Montini ha prolungato, impegnando almeno [cf.(3)] il Magistero ordinario universale, una proposizione concernente la "libertà religiosa" che sostiene l'opposizione di contraddizione con la dottrina infallibilmente definita da Pio IX nell'enciclica "Quanta cura" legata al "Syllabus" [08 XII 1864]»


  55. ^ Sodalitium N.56 Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo anno 2003 pag.16 «La rivista Itinèraires (diretta da Jeam Madiran) era la più prestigiosa rivista francese che avesse preso posizione contro i nuovi catechismi e contro la nuova messa».


  56. ^ Sodalitium N.56 Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo anno 2003 pag.27 «L'abbè de Nantes e P. Barbara nel 1968 a Parigi ad un conferenza sul nuovo catechismo».


  57. ^ Francesco Ricossa, Avviso sulla pratica della cremazione, su Sodalitium, 2007. URL consultato il 20 novembre 2016.


  58. ^ (EN) Benedict Hughes, Cremation? Not for Catholics, su cmri.org. URL consultato il 13 marzo 2016.


  59. ^ Sodalitium N.60 anno 2007 pag.53 (Nota)« Naturalmente, i cremazionisti citano (per convincere i cattolici) le parole con le quali vien detto che la cremazione non è cattiva in sé, e non è più proibita in ogni caso. Omettendo invece le altre parole del testo dove viene ancora ricordato che la Chiesa si è sempre studiata di inculcare la inumazione dei cadaveri, sia circondando tale atto con riti destinati a mettere in risalto il significato simbolico e religioso, sia comminando pene canoniche contro coloro che agissero contro una sì salutare prassi (...). Deve essere usata ogni cura perché sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli; perciò gli ordinari con opportune istruzioni ed ammonimenti cureranno che il popolo cristiano rifugga dalla cremazione dei cadaveri (...)". Parole al vento, e lo si poteva e doveva prevedere! Tutto quello che è rimasto del decreto del 1963, è, come si dice, che 'la Chiesa non proibisce più la cremazione'! Il colpo era preparato da tempo: ne dà testimonianza una lettera del vescovo Bruno B. Heim, collaboratore a suo tempo del nunzio Angelo Giuseppe Roncalli (futuro Giovanni XXIII) alla nunziatura di Parigi, il quale scrive che il barone Marsaudon, amico di Mons. Roncalli, "venne (a trovarlo) per proporre la soppressione del divieto della cremazione; a suo dire ciò non aveva più nulla a che vedere con l'ideologia massonica (in Controrivoluzione, n°67-68/2000, p. 28). Ah, peccato che Marsaudon fosse Ministro di Stato del Supremo Consiglio di Francia del Rito Scozzese Antico e Accettato...».


  60. ^ Francesco Roberti, Dizionario di teologia morale:cremazione, su teologiamorale.blogspot.it/, 1957. URL consultato il 13 marzo 2016.


  61. ^ Si si no no 15 gennaio 1990 - La Chiesa e la cremazione


  62. ^ Filmato audioLa Cremazione, video su YouTube.


  63. ^ Luigi Villa, Capitolo VI La nuova liturgia, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 268.: «Esempi di scandalose chiese post-conciliari.A fianco: La chiesa di Emmaus di Wöls, in Tirolo. La nuova chiesa, che è vicina a quella vecchia, manca di un qualsiasi segno di riconoscimento del sacro. In basso: Interno della della chiesa di Wöls, in Tirolo. In basso a destra, si vede l'arcobaleno, simbolo dell'unità di tutte le religioni come necessità di raggiungere la verità (come la luce bianca si forma con l'insieme dei colori dell'arcobaleno).»


  64. ^ Luigi Villa, - Capitolo VI La nuova liturgia, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 275.: «Tutti i bresciani, partecipanti alla funzione di Giovanni Paolo II allo stadio "Rigamonti" di Brescia, la Domenica 20 settembre 1998, si sono trovati di fronte ad un enorme Crocifisso, a testa in giù, che nelle parole di Alberto Bobbio su "Famiglia cristiana" del 27 settembre 1998, descriveva come «un Cristo a strapiombo. Sorge un fuoco, s'inarca verso il cielo. Non sta ritto. E ripiomba di sotto». Proprio l'opposto di quello che aveva detto Gesù: «...ed Io quando sarò innalzato, attirerò tutto a Me»! (Giov. 12, 32).


  65. ^ La Tradizione Cattolica - anno XIII - n 1 (49) 2002 retro copertina «Il Duomo di Trento (sopra) e quello di La Spezia (sotto) visti dall'esterno; il secondo è chiamato dagli Spezzini, con un pizzico di ironia, «Il Gasometro». Notiamo come il diaframma tra sacro e profano, dopo essere caduto all'interno delle chiese, è caduto pure nel contesto urbanistico.»


  66. ^ Lo scempio dell'arte sacra contemporanea, su corrispondenzaromana.it, 20 gennaio 2016. URL consultato il 20 febbraio 2016.


  67. ^ I frutti del Concilio, su unavox.it.it. URL consultato il 13 marzo 2016.


  68. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 102.


  69. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 105.


  70. ^ Guèrard des Lauries, Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa - Il nuovo Codice di Diritto Canonico, in Il problema dell'Autorità e dell'episcopato, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 17.:«La Riforma del codice di diritto canonico, preparato sotto Pio X e prolungato nel 1917 da Benedetto XV, fu annunciata da Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959 assieme alla convocazione di un sinodo romano e del futuro Concilio Ecumenico. Dopo il Vaticano II si applicano alle leggi le decisioni prese fintantoché, con la Costituzione Apostolica "Sacrae disciplinae leges" del 25 gennaio 1983, Giovanni Paolo II non "prolungò" il nuovo codice di diritto canonico che, secondo una sua stessa espressione nella Costituzione appena citata, doveva tradurre in linguaggio canonistico l'ecclesiologia conciliare. Si possono fare pertanto sul nuovo codice le stesse osservazioni rivolte al Vaticano II e tirare le stesse conclusioni. Mi basti attirare l'attenzione del lettore su alcuni punti in contrasto con l'insegnamento tradizionale:
    - l'attribuzione della suprema e piena potestà sulla Chiesa universale, anche al di fuori del Concilio Ecumenico, non solo al Papa ma anche al collegio episcopale (collegialità): can.336.- L'attribuzione a tutto il "popolo di Dio" (cioè a tutti i fedeli) della missione data da Dio ai suoi Apostoli ed ai loro successori (cioè la Gerarchia) di santificare, insegnare e governare: can. 204.- La soppressione della distinzione (se non l'inversione) tra fine primario e fini secondari del Matrimonio: can. 1055 da confrontare col Can. 1013 del Codice del 1917.- L'autorizzazione, in certi casi, a dare i sacramenti di penitenza, eucaristia ed estrema unzione ai non-cattolici ed a riceverli da essi: can. 844 par. 2,3,4; il che è oggettivamente un orribile sacrilegio (conforme col can. 731 del codice del 1917). Non oltrepassiamo i limiti del nostro studio!».



  71. ^ Sodalitium N.64 Il puzzole ecumenico anno 2010 pag.2-3«Innanzitutto, Ratzinger non ha corretto ma ha anzi portato avanti - fedele a questa nuova ortodossia e nuova tradizione conciliare - il dialogo interreligioso approvato dal concilio nella dichiarazione Nostra Ætate. Non è stato sconfessato "lo spirito di Assisi", come lo dimostrano tra l'altro le visite compiute da Ratzinger alle moschee maomettane come alle sinagoghe israelite. [...] In secondo luogo, Ratzinger ha confermato e persino accelerato il movimento ecumenico nato nel protestantesimo, condannato dall'enciclica Mortalium animos di Papa Pio XI, e fatto proprio dal Vaticano II».


  72. ^ (EN) Anthony Cekada, Video: Why the Novus Ordo Bishops’ Consecrations are INVALID - Why the Novus Ordo Rite of Episcopal Consecration is INVALID, su novusordowatch, 5novembre 2013. URL consultato il 19 marzo 2017.


  73. ^ (EN) Anthony Cekada, Del tutto invalido e assolutamente nullo, su traditio. URL consultato il 19 marzo 2017.


  74. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauries, Secondo articolo (Sodalitium N° 13) Intervista a Mons. Guérard des Lauriers o.p Intervista, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 45. «Ora, sotto Karol Wojtyla, una "consacrazione" fatta con il "mandato romano" comporta: che, in primo luogo, la persona "consacrata" [supposto che lo sia!] è ipso facto in stato di Scima capitale, come lo è W. stesso: in secondo luogo. la "consacrazione" fatta secondo il nuovo rito che è dubbio, è essa stessa dubbia, e deve dunque essere considerata praticamente come non valida.»


  75. ^ Sodalitium, anno XXI, N. 58, aprile 2005, p. 42.


  76. ^ Paolo VI, Pontificalis Romani, su vatican.va, 18 giugno 1968. URL consultato il 19 marzo 2017.


  77. ^ Sodalitum N.54 anno 2002 p. 5 «La Chiesa degli Stati Uniti: il defunto card. O'Connor tra due "fratelli massoni" con tanto di grembiulino massonico.»



Bibliografia |



  • Brunero Gherardini, Quod et tradidi vobis. La tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, Frigento, Casa Mariana, 2010 ISBN 978-88-901770-7-1.

  • Brunero Gherardini, Quaecumque dixero vobis. Parola di Dio e Tradizione a confronto con la storia e la teologia, Torino, Lindau, 2011 ISBN 978-88-7180-897-0.

  • Giovanni Miccoli, La Chiesa dell'anticoncilio. I tradizionalisti alla riconquista di Roma, Bari, Laterza, 2011.


  • Roberto de Mattei, Apologia della Tradizione, Torino, Lindau, 2011 ISBN 978-88-7180-950-2.

  • Francesco Saverio Venuto, La recezione del Concilio Vaticano II nel dibattito storiografico dal 1965 al 1985. Riforma o discontinuità?, Effatà Editrice, 2011.

  • Con testi di Mons Guérard des Lauries, Il problema dell'Autorità e dell'episcopato, Centro Librario Sodalitium, 2005, ISBN 88-89596-11-2.

  • Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storia e segreti, Roma, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 978-88-541-7152-7.

  • Luigi Villa , La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Brescia, Editrice Civiltà, 2003.

  • Luigi Villa , Paolo VI beato?, Brescia, Editrice Civiltà, 2001


  • Ida Magli, La Dittatura europea, Milano, BUR, 2010.



Voci correlate |


Discussioni liturgiche e dottrinali



  • Pascendi Dominici gregis

  • Notre charge apostolique

  • Modernismo teologico

  • Ermeneutica del Concilio Vaticano II

  • Pontificia commissione "Ecclesia Dei"

  • Codice di diritto canonico

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  • Breve esame critico del Novus Ordo Missae

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  • Juventutem



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Collegamenti esterni |





  • Massimo Introvigne, PierLuigi Zoccatelli, Tradizionalisti e sedevacantisti, su cesnur.com. URL consultato il 22 settembre 2018. dal sito Centro studi sulle nuove religioni

  • Congregation of Mary Immaculate Queen, testi in italiano, su cmri.org. URL consultato il 22 settembre 2018.

  • Sito tradizionalista veronese, su traditio.it. URL consultato il 06-01-2018.

  • Centro studi Federici, amico dell'Istituto Mater Boni Consilii, su centrostudifederici.org. URL consultato il 22 settembre 2018.

  • Sito sulla crisi nella Chiesa, su crisinellachiesa.it. URL consultato il accesso 22 settembre 2018.

  • Cattolicesimo romano, su cattolicesimo.com. URL consultato il 22 settembre 2018.

  • Corrispondenza romana, su corrispondenzaromana.it. URL consultato il 06-01-2018.

  • Sito sulla tradizione liturgica veneziana, su traditiomarciana.blogspot.it. URL consultato il 06-01-2018.

  • Sito ufficiale della fraternità sacerdotale San Pio X, su sanpiox.it. URL consultato il 06-01-2018.

  • Sito ufficiale della fraternità sacerdotale San Pietro, su fssp.org. URL consultato il 06-01-2018.

  • Sito ufficiale di Inter multiplices una vox, su unavox.it. URL consultato il 06-01-2018.

  • Sito ufficiale di Una Voce Italia, su unavoceitalia.org. URL consultato il 06-01-2018.

  • (FR) Sito dell'Istituto del buon pastore, su institutdubonpasteur.org. URL consultato il 06-01-2018.







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