Kirk Douglas






Kirk Douglas nel 1969

Statuetta dell'Oscar Oscar onorario 1996


Kirk Douglas, pseudonimo di Issur Demsky Danielovitch (Amsterdam, 9 dicembre 1916), è un attore e produttore cinematografico statunitense.





Autografo di Kirk Douglas


Nel 1999 l'American Film Institute lo inserì al 17º posto tra le più grandi star della storia del cinema statunitense.[1]


A 102 anni è il più anziano interprete maschile Premio Oscar ancora vivente.


È il padre dell'attore Michael Douglas.




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 Vita privata


  • 3 Filmografia


    • 3.1 Cinema


    • 3.2 Televisione


    • 3.3 Documentari




  • 4 Riconoscimenti


    • 4.1 Premio Oscar


    • 4.2 Golden Globe


    • 4.3 Altri riconoscimenti




  • 5 Onorificenze


  • 6 Doppiatori italiani


  • 7 Note


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Biografia |


Kirk Douglas nasce ad Amsterdam, nello stato di New York, il 9 dicembre del 1916, figlio di immigrati ebrei bielorussi originari di Chavusy, Voblasc' di Mahilëŭ, Bryna "Bertha" Sanglel (1884–1978) e Herschel "Harry" Danielovitch (1884–1950). Si laurea in Lettere e si diploma poi all'American Academy of Dramatic Arts di New York.




Kirk Douglas nel 1939


Dopo aver servito la Marina degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, inizia a lavorare in teatro, recitando anche a Broadway, dove viene scritturato da Guthrie Mc Clintic, il quale gli suggerisce di cambiare subito nome in uno "decente": l'appellativo "Isadore Demsky", secondo il produttore, può andar bene per apparire in recite studentesche, ma sui cartelloni di Broadway non ha possibilità di far colpo. Issur Danielovitch opta quindi per Kirk, dal nome di un personaggio dei fumetti che era tra i suoi preferiti, e per Douglas, dal cognome della sua insegnante di dizione all'Academy.


La sua prima interpretazione cinematografica è quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946); successivamente recita anche in ruoli brillanti, tuttavia la commedia non si addice alle sue caratteristiche, più adatte a ruoli forti, cinici, da "duro". Conquista l'interesse del pubblico interpretando la parte di un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualità umane, in Il grande campione (1949); il successo definitivo arriva però con L'asso nella manica di Billy Wilder (1951), dove Douglas è Chuck Tatum, un giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera, cui seguono Pietà per i giusti di William Wyler (1951), in cui interpreta un poliziotto spietato e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore dal cuore di pietra.


Nel 1954 dopo aver interpretato in Italia il mito di Ulisse, fonda una sua casa di produzione che chiama Bryna Productions (dal nome della madre), con la quale realizza i suoi più grandi successi da protagonista. Nel 1956 interpreta il ruolo del pittore Vincent van Gogh nel film Brama di vivere, diretto da Vincente Minnelli, mentre è del 1957 uno dei capolavori nella sua filmografia, Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley Kubrick. Sempre diretto da Kubrick, Douglas interpreterà nel 1960 il kolossal Spartacus nel ruolo del protagonista.


È stato anche un eccellente interprete di film western, in particolare Il grande cielo (1952) di Howard Hawks e Sfida all'O.K. Corral (1957): in quest'ultimo impersonò splendidamente il personaggio del medico Doc Holliday, a fianco di Burt Lancaster nel ruolo dello sceriffo Wyatt Earp.




Kirk Douglas, con il direttore d'orchestra Zubin Mehta alla cerimonia della Hollywood Walk of Fame nel 2011


Douglas ha ricevuto tre nomination al Premio Oscar, senza mai vincerlo. Solo nel 1996 è stato premiato con l'Oscar alla carriera. Il 16 gennaio 1981 ha ricevuto la prestigiosa onorificenza civile statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal Presidente Jimmy Carter[2]. Douglas ha interpretato il suo penultimo film, Vizio di famiglia (2003) accanto a Michael, proprio nei ruoli di padre e figlio.


Ormai lontano dalle scene per via dell'età e delle limitazioni fisiche, si è impegnato, attraverso i mezzi di comunicazione di massa (fra i quali un suo blog), in una campagna atta a indurre gli Stati Uniti d'America a chiedere perdono per la schiavitù delle persone deportate dall'Africa fra i secoli XVI e XIX e anche per le ingiustizie che gli afroamericani continuarono a patire anche dopo l'abolizione formale del regime schiavista[3], battaglia vinta nell'agosto 2008[4].



Vita privata |


Nonno dell'attore Cameron Douglas, Kirk Douglas si è sposato due volte. Dal primo matrimonio con l'attrice britannica Diana Dill (durato dal 1943 al 1951) ha avuto due figli, l'attore Michael Douglas (nato nel 1944) e Joel Douglas (nato nel 1947), divenuto in seguito produttore.


Nel 1954 Douglas si è risposato con la produttrice Anne Buydens, da cui ha avuto altri due figli, Peter Vincent (1955) ed Eric (1958-2004, morto a 46 anni per abuso di stupefacenti).



Filmografia |



Cinema |




Kirk Douglas nel 1955




Kirk Douglas insieme all'ex presidente statunitense Jimmy Carter nel 1978




Kirk Douglas a Roma insieme al fotografo Rino Barillari




Kirk Douglas alla cerimonia in cui Zubin Mehta ricevette la stella della Hollywood Walk of Fame nel 2011




Impronte di Kirk Douglas al Grauman's Chinese Theatre in Hollywood, novembre 1962




  • Lo strano amore di Marta Ivers (The Strange Love of Martha Ivers), regia di Lewis Milestone (1946)


  • Le catene della colpa (Out of the Past), regia di Jacques Tourneur (1947)


  • Il lutto si addice ad Elettra (Mourning Becomes Electra), regia di Dudley Nichols (1947)


  • Le vie della città (I Walk Alone), regia di Byron Haskin (1948)


  • Le mura di Gerico (The Walls of Jericho), regia di John M. Stahl (1948)


  • La cara segretaria (My Dear Secretary), regia di Charles Martin (1949)


  • Lettera a tre mogli (A Letter to Three Wives), regia di Joseph L. Mankiewicz (1949)


  • Il grande campione (Champion), regia di Mark Robson (1949)


  • Chimere (Young Man with a Horn), regia di Michael Curtiz (1950)


  • Lo zoo di vetro (The Glass Menagerie), regia di Irving Rapper (1950)


  • Sabbie rosse (Along the Great Divide), regia di Raoul Walsh (1951)


  • L'asso nella manica (Ace in the Hole), regia di Billy Wilder (1951)


  • Pietà per i giusti (Detective Story), regia di William Wyler (1951)


  • Il tesoro dei Sequoia (The Big Trees), regia di Felix E. Feist (1952)


  • Il grande cielo (The Big Sky), regia di Howard Hawks (1952)


  • Il bruto e la bella (The Bad and the Beautiful), regia di Vincente Minnelli (1952)


  • Storia di tre amori (The Story of Three Loves), episodio Equilibrium, regia di Gottfried Reinhardt (1953)


  • I perseguitati (The Juggler), regia di Edward Dmytryk (1953)


  • Atto d'amore (Un acte d'amour), regia di Anatole Litvak (1953)


  • Ulisse, regia di Mario Camerini (1954)


  • 20.000 leghe sotto i mari (20000 Leagues Under the Sea), regia di Richard Fleischer (1954)


  • Destino sull'asfalto (The Racers), regia di Henry Hathaway (1955)


  • L'uomo senza paura (Man Without a Star), regia di King Vidor (1955)


  • Il cacciatore di indiani (The Indian Fighter), regia di André De Toth (1955)


  • Brama di vivere (Lust for Life), regia di Vincente Minnelli (1956)


  • Sì, signor generale (Top Secret Affair), regia di Henry C. Potter (1957)


  • Sfida all'O.K. Corral (Gunfight at the O.K. Corral), regia di John Sturges (1957)


  • Orizzonti di gloria (Paths of Glory), regia di Stanley Kubrick (1957)


  • I vichinghi (The Vikings), regia di Richard Fleischer (1958)


  • Il giorno della vendetta (Last Train from Gun Hill), regia di John Sturges (1959)


  • Il discepolo del diavolo (The Devil's Disciple), regia di Guy Hamilton (1959)


  • Noi due sconosciuti (Strangers When We Meet), regia di Richard Quine (1960)


  • Spartacus, regia di Stanley Kubrick (1960)


  • La città spietata (Town Without Pity), regia di Gottfried Reinhardt (1961)


  • L'occhio caldo del cielo (The Last Sunset), regia di Robert Aldrich (1961)


  • Solo sotto le stelle (Lonely Are the Brave), regia di David Miller (1962)


  • Due settimane in un'altra città (Two Weeks in Another Town), regia di Vincente Minnelli (1962)


  • L'uncino (The Hook), regia di George Seaton (1963)


  • I cinque volti dell'assassino (The List of Adrian Messenger), regia di John Huston (1963)


  • Per soldi o per amore (For Love or Money), regia di Michael Gordon (1963)


  • Sette giorni a maggio (Seven Days in May), regia di John Frankenheimer (1964)


  • Prima vittoria (In Harm's Way), regia di Otto Preminger (1965)


  • Gli eroi di Telemark (The Heroes of Telemark), regia di Anthony Mann (1965)


  • Combattenti della notte (Cast a Giant Shadow), regia di Melville Shavelson (1966)


  • Parigi brucia? (Paris brûle-t-il?), regia di René Clément (1966)


  • La via del West (The Way West), regia di Andrew V. McLaglen (1967)


  • Carovana di fuoco (The War Wagon), regia di Burt Kennedy (1967)


  • Jim l'irresistibile detective (A Lovely Way to Die), regia di David Lowell Rich (1968)


  • La fratellanza (The Brotherhood), regia di Martin Ritt (1968)


  • Il compromesso (The Arrangement), regia di Elia Kazan (1969)


  • Uomini e cobra (There Was a Crooked Man...), regia di Joseph L. Mankiewicz (1970)


  • Il faro in capo al mondo (The Light at the Edge of the World), regia di Kevin Billington (1971)


  • Quattro tocchi di campana (A Gunfight), regia di Lamont Johnson (1971)


  • Per amore ho catturato una spia russa (To Catch a Spy), regia di Dick Clement (1971)


  • Un uomo da rispettare, regia di Michele Lupo (1972)


  • Un magnifico ceffo da galera (Scalawag), regia di Zoran Calic e Kirk Douglas (1973)


  • I giustizieri del West (Posse), regia di Kirk Douglas (1975)


  • Una volta non basta (Jacqueline Susann's Once Is Not Enough), regia di Guy Green (1975)


  • Holocaust 2000, regia di Alberto De Martino (1977)


  • Fury (The Fury), regia di Brian De Palma (1978)


  • Jack del Cactus (The Villain), regia di Hal Needham (1979)


  • Saturn 3, regia di Stanley Donen (1980)


  • Home Movies - Vizietti familiari (Home Movies), regia di Brian De Palma (1980)


  • Countdown dimensione zero (The Final Countdown), regia di Don Taylor (1980)


  • L'uomo del fiume nevoso (The Man from Snowy River), regia di George Miller (1982)


  • La fuga di Eddie Macon (Eddie Macon's Run), regia di Jeff Kanew (1983)


  • Due tipi incorreggibili (Tough Guys), regia di Jeff Kanew (1986)


  • Oscar - Un fidanzato per due figlie (Oscar), regia di John Landis (1991)


  • Benvenuto a Veraz, regia di Xavier Castano (1991)


  • Caro zio Joe (Greedy), regia di Jonathan Lynn (1994)


  • Diamonds, regia di John Mallory Asher (1999)


  • Vizio di famiglia (It Runs in the Family), regia di Fred Schepisi (2003)


  • Illusion, regia di Michael A. Goorjian (2004)



Televisione |




  • The Special London Bridge Special, regia di David Winters - film TV (1972)


  • Coppia di Jack (Draw!), regia di Steven Hilliard Stern - film TV (1984)


  • Queenie - La stella di Calcutta (Queenie), regia di Larry Peerce (1987) - film TV


  • 1925: Processo alla scimmia (Inherit the Wind), regia di David Greene (1988) - film TV


  • I Simpson - serie TV, 1 episodio (1999) - voce


  • Meurtres à l'Empire State Building, regia di William Karel (2008) - film TV



Documentari |



  • Before I Forget di Jeff Kanew (2009)


Riconoscimenti |



Premio Oscar |




  • 1950 - Nomination al miglior attore protagonista per Il grande campione


  • 1953 - Nomination al miglior attore protagonista per Il bruto e la bella


  • 1957 - Nomination al miglior attore protagonista per Brama di vivere

  • 1996 - Oscar alla carriera



Golden Globe |




  • 1952 - Nomination miglior attore in un film drammatico per Pietà per i giusti


  • 1957 - Miglior attore in un film drammatico per Brama di vivere

  • 1968 - Golden Globe alla carriera



Altri riconoscimenti |


  • 1961 - Nomination ai Laurel Awards come miglior attore per Spartacus di Stanley Kubrick.


Onorificenze |











Medaglia Presidenziale della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Presidenziale della Libertà
— 16 gennaio 1981










Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
Kennedy Center Honors
— 1993










Ellis Island Medal of Honor - nastrino per uniforme ordinaria
Ellis Island Medal of Honor



Doppiatori italiani |




  • Giulio Panicali in Orizzonti di gloria, Spartacus, I vichinghi, Le mura di Gerico, Solo sotto le stelle, L'occhio caldo del cielo, Il lutto si addice ad Elettra, Lettera a tre mogli, I cinque volti dell'assassino, La cara segretaria, Atto d'amore, Il cacciatore di indiani, Parigi brucia? e 20.000 leghe sotto i mari (dialoghi)[5]


  • Emilio Cigoli in Ulisse, Gli eroi di Telemark, Sì, signor Generale, Il grande campione, Due settimane in un'altra città, Destino sull'asfalto, Il bruto e la bella, Noi due sconosciuti, Brama di vivere, Quattro tocchi di campana, Storia di tre amori


  • Giuseppe Rinaldi in Lo strano amore di Marta Ivers, Per soldi o per amore, Combattenti della notte, La fratellanza, Per amore ho catturato una spia russa, La via del West, Prima vittoria, Carovana di fuoco, Un uomo da rispettare, Holocaust 2000, Sette giorni a Maggio, Jim l'irresistibile detective


  • Gualtiero De Angelis in Chimere, Il giorno della vendetta, I perseguitati, Sabbie rosse, Il tesoro dei Sequoia, Lo zoo di vetro, Le catene della colpa


  • Pino Locchi in Il compromesso, Il segreto, Caro zio Joe, Oscar - Un fidanzato per due figlie


  • Michele Kalamera in Saturn 3, I giustizieri del West, Un magnifico ceffo da galera, Incubi


  • Paolo Stoppa in Le vie della città, Sfida all'O.K. Corral


  • Sandro Ruffini in Pietà per i giusti, L'asso nella manica


  • Sergio Rossi in Fury, Due tipi incorreggibili


  • Gigi Proietti in Uomini e cobra


  • Arnoldo Foà in Il grande cielo


  • Nando Gazzolo in Countdown dimensione zero


  • Stefano Sibaldi in L'uomo senza paura


  • Gianni Musy in Vizio di famiglia


Da doppiatore è stato sostituito da:



  • Franco Chillemi in I Simpson


Note |




  1. ^ (EN) AFI's 50 Greatest American Screen Legends, American Film Institute. URL consultato il 16 novembre 2014.


  2. ^ (EN) http://www.medaloffreedom.com/KirkDouglas.htm


  3. ^ L'ultima battaglia di Spartaco in un filmato per internet e la televisione. Fonte; Corriere.it


  4. ^ Kirk Douglas vince la sua battaglia Gli Stati Uniti si scusano per la schiavitù - Corriere della Sera


  5. ^ Nelle parti cantate, la voce è di Alberto Rabagliati



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Sito ufficiale, su kirkdouglas.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) Kirk Douglas, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) Kirk Douglas, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata


  • (EN) Kirk Douglas, su Internet Broadway Database, The Broadway League. Modifica su Wikidata


  • (DEEN) Kirk Douglas, su filmportal.de. Modifica su Wikidata


  • (EN) Kirk Douglas, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata


  • (EN) Kirk Douglas, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • (EN) Kirk Douglas su HuffPost, Huffingtonpost.com.


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