XX Giochi olimpici invernali




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Torino 2006" rimanda qui. Se stai cercando altre omonime manifestazioni sportive, vedi Torino 2006 (disambigua).


1leftarrow blue.svgVoce principale: Giochi olimpici invernali.






















































XX Giochi olimpici invernali

Torino2006.svg

Passion lives here
(traduzione: La passione vive qui)

Città ospitante
Torino, Italia
Nazioni partecipanti 80 (vedi sotto)
Atleti partecipanti 2.508
(1.584 Uomini - 960 Donne)
Competizioni 84 in 7 sport
Cerimonia apertura
10 febbraio 2006
Cerimonia chiusura
26 febbraio 2006
Aperti da Carlo Azeglio Ciampi
Giuramento atleti Giorgio Rocca
Giuramento giudici Fabio Bianchetti
Ultimo tedoforo Stefania Belmondo
Stadio Stadio Olimpico di Torino
Medagliere





























Nazione Medaglie d'oro vinte Medaglie d'argento vinte Medaglie di bronzo vinte Medaglie complessive vinte

Germania Germania
11 12 6 29

Stati Uniti Stati Uniti
9 9 7 25

Austria Austria
9 7 7 23
Cronologia dei Giochi olimpici









Giochi precedenti Giochi successivi
Salt Lake City 2002 Vancouver 2010

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«Passion lives here»


(Lo slogan dei Giochi di Torino 2006)

I XX Giochi olimpici invernali si sono tenuti a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006.[1] Le gare si sono svolte sia a Torino sia in altre otto località del Piemonte. Dal 10 al 19 marzo si sono tenuti, nella stessa sede, i IX Giochi Paralimpici invernali.[2]


Precedentemente altre due città italiane erano state sedi di manifestazioni olimpiche: Cortina d'Ampezzo nel 1956 con i VII Giochi olimpici invernali e Roma nel 1960 con i Giochi della XVII Olimpiade.




Indice






  • 1 Candidatura


  • 2 Impianti


    • 2.1 Villaggi olimpici


    • 2.2 Aree d'allenamento


    • 2.3 Aree di eventi connessi


      • 2.3.1 Opere


      • 2.3.2 Finanziamenti


      • 2.3.3 Organizzazione


      • 2.3.4 Ambiente


      • 2.3.5 Le mascotte Neve e Gliz






  • 3 I Giochi


    • 3.1 Cerimonia d'apertura


    • 3.2 Cerimonia di chiusura


    • 3.3 Paesi partecipanti


    • 3.4 Calendario


    • 3.5 Doping


    • 3.6 Trasmissione




  • 4 Protagonisti


  • 5 Medagliere


  • 6 Discipline olimpiche


  • 7 Note


  • 8 Voci correlate


  • 9 Altri progetti


  • 10 Collegamenti esterni





Candidatura |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Selezione della città organizzatrice dei XX Giochi olimpici invernali.



Logo di candidatura di Torino 2006, realizzato da Giorgetto Giugiaro[3]


I XX Giochi olimpici invernali furono assegnati a Torino il 19 giugno 1999 durante il 109º congresso del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) svoltosi a Seul.[4]


In quella sede vennero presentate sei candidature: Helsinki (Finlandia), Klagenfurt (Austria), Poprad-Tatry (Slovacchia), Sion (Svizzera), Torino (Italia) e Zakopane (Polonia). Dopo la presentazione venne eletta una commissione selezionatrice che scelse come finaliste Sion e Torino. Tutti i delegati del CIO furono quindi chiamati a votare tra le due città. Torino venne scelta con 53 voti contro i 36 di Sion.[5]


Nel 2002, in occasione della Cerimonia di chiusura dei XIX Giochi olimpici invernali di Salt Lake City 2002 il Comitato Organizzatore è stato incaricato di realizzare, come divenuto tradizione, lo show di presentazione che segue il Passaggio della Bandiera Olimpica. È così nato un segmento di 12' di grande spettacolarità che ha introdotto in anteprima il logo dei Giochi mettendo in scena il meglio dell'identità italiana e torinese, con le performance musicali di Elisa e Irene Grandi.[6]



Impianti |




I siti delle competizioni in Provincia di Torino




La pista di Cesana Pariol


Per i XX Giochi olimpici invernali, furono utilizzati i seguenti impianti sportivi. Alcune strutture vennero realizzate in modo temporaneo per ospitare alcune delle gare in programma. La capacità degli impianti permanenti, realizzati per le olimpiadi o ristrutturati per l'evento e a tutt'oggi funzionanti, è riferita alla capienza del periodo olimpico e non a quella attuale che potrebbe aver subito variazioni.



































































































































Impianto Comune Sport Inaugurazione Capacità Note
Centro Olimpico Biathlon Cesana Torinese Biathlon 2006 4.700 [7]
Cesana Pariol Cesana Torinese
Bob
Skeleton
Slittino
2005 4.400 [7]
Oval Lingotto Torino Pattinaggio di velocità 2005 8.250 [7]
Stadio Olimpico del ghiaccio Pinerolo Curling 2005 2.000 [7]
Palasport Olimpico Torino Hockey su ghiaccio 2005 12.500 [7]
Palavela Torino
Pattinaggio di figura
Short track
1961 8.000 [7]
Pragelato Plan Pragelato
Sci di fondo
Combinata nordica
2005 5.400 [7]
San Sicario Fraìteve Cesana Torinese Sci alpino 2006 6.160 [7]
Sauze d'Oulx-Jouvenceaux Sauze d'Oulx Freestyle 2006 7.900 [7]
Sestriere Borgata Sestriere Sci alpino 2006 6.800 [7]
Sestriere Colle Sestriere Sci alpino 2006 7.800 [7]
Snowpark Olimpico Bardonecchia Snowboard 2006 6.763 [7]
Stadio Olimpico Torino Cerimonia di apertura
Cerimonia di chiusura
- 35.000 [7]
Torino Esposizioni Torino Hockey su ghiaccio - 5.400
[7]
Tribune temporanee realizzate per l'evento.
Stadio del Trampolino Pragelato
Salto con gli sci
Combinata nordica
2005 8.055 [7]


Villaggi olimpici |



  • Pragelato

  • Bardonecchia

  • Sestriere

  • Torino



Aree d'allenamento |



  • Bardonecchia

  • Chiomonte


  • Claviere - Sci alpino, Sci di fondo


  • Domodossola, Alpe Lusentino - Sci alpino


  • Formazza, Riale - Sci nordico

  • Prali


  • Pala Cotta Morandini, Torre Pellice - Hockey su ghiaccio



Aree di eventi connessi |




  • Medals Plaza (Piazza Castello) - Cerimonie di premiazione


  • Castello del Valentino - Casa Italia

  • Sponsor Village (Piazza Solferino)

  • Piazzetta Reale (Antistante Palazzo Reale in Piazza Castello) - Casa delle Bandiere: ospita i vessilli delle nazioni partecipanti, durante le premiazioni nella Medals Plaza



Opere |


Per lo svolgimento dei Giochi sono state realizzate oltre sessantacinque opere tra impianti sportivi, infrastrutture viarie, villaggi per atleti e media, per una spesa approssimativa totale di oltre 3,5 miliardi di euro, di cui 2 miliardi per la realizzazione delle opere e 1,5 miliardi per l'organizzazione dei Giochi.[8]


Tra i principali impianti sportivi figurano:



  • lo Stadio Olimpico, l'ex Comunale, ristrutturato in occasione dei Giochi così come tutta l'area circostante;

  • i cinque palazzetti dello sport di Torino (tre dei quali costruiti ex novo): il Palazzo a Vela ristrutturato da Gae Aulenti (che ha ospitato le gare di pattinaggio artistico e short track), l'Oval Lingotto (pattinaggio di velocità), Torino Esposizioni (hockey su ghiaccio), il Palazzo del ghiaccio di corso Tazzoli (allenamenti di pattinaggio di figura e short track), il Palasport Olimpico di via Filadelfia progettato da Arata Isozaki (hockey su ghiaccio);

  • l'arco olimpico di Torino che collega il Villaggio Olimpico e il Lingotto;

  • i villaggi olimpici di Torino, Bardonecchia e Sestriere;

  • il palazzo del ghiaccio di Pinerolo, ristrutturato e ampliato, che ha ospitato le gare di curling;

  • il nuovo palazzo del ghiaccio di Torre Pellice (hockey su ghiaccio);

  • 12 nuovi impianti di risalita a Cesana Torinese e San Sicario, Sestriere, Bardonecchia, Claviere, Sauze d'Oulx e Limone Piemonte;

  • lo Stadio del Trampolino per il salto a Pragelato;

  • la pista per bob, slittino e skeleton di Cesana (l'unica di livello internazionale in Italia, insieme con quella di Cortina d'Ampezzo);


Le principali opere infrastrutturali concomitanti ai Giochi hanno riguardato invece:



  • Primo tratto della Metropolitana di Torino, inaugurata il 4 febbraio 2006. L'infrastruttura aspettava di essere realizzata da almeno 70 anni.[9]

  • La pedonalizzazione, anch' essa molto attesa, di piazza San Carlo.

  • I lavori di ammodernamento e ampliamento di undici strade statali e provinciali che collegano Torino con le altre città olimpiche, nonché il completamento della diramazione dell'A55 verso Pinerolo.


Sul piano urbanistico, le principali realizzazioni sono state il Palafuksas, edificio di vetro progettato da Massimiliano Fuksas, la nuova Galleria d'arte moderna e il grande progetto della Spina, che recupererà oltre due milioni di metri quadrati grazie all'interramento delle linee ferroviarie cittadine e alla ristrutturazione delle aree industriali dismesse.



Finanziamenti |


L'organizzazione dei Giochi olimpici invernali del 2006 ha avuto un iter complesso.


Inizialmente, nel 1999, la città di Torino e il CONI costituirono la fondazione privata TOROC (Torino Organizing Committee), e nel 2000 lo Stato, con la legge 285/2000, creò l'Agenzia Torino 2006.[10]


Il TOROC aveva il compito di organizzare i Giochi mettendo a punto il piano degli interventi finanziandosi mediante la vendita dei diritti (tv, sponsorizzazioni, biglietti...); presidente del TOROC fu nominato l'ex-sindaco di Torino Valentino Castellani, presidente e direttore generale dell'agenzia fu designato Domenico Arcidiacono. L'Agenzia, con i finanziamenti pubblici concessi dallo Stato, aveva il compito di realizzare gli impianti e le infrastrutture sportive e viarie.


Sorsero, tuttavia, presto dei contrasti tra gli enti locali coinvolti nei lavori di preparazione, e per comporre le controversie nel 2003 fu costituita una "cabina di regia" con rappresentanti di TOROC, Agenzia, città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte e CONI, coordinata dal presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo.


Nel 2004, però, sono iniziate nuove controversie tra il governo italiano, che giudicava inefficiente la gestione del TOROC, e il TOROC stesso, che da parte sua accusava il governo di bloccare finanziamenti promessi in precedenza anche se in realtà avrebbe dovuto procurarsi i fondi in altro modo. Questa nuova crisi si è risolta nel mese di novembre, quando l'ex-presidente del CONI, ed attuale sottosegretario ai beni culturali, Mario Pescante è stato nominato dal governo supervisore dei XX Giochi olimpici invernali, con l'incarico di controllare l'avanzamento dei lavori. All'epoca il deficit di bilancio del TOROC era di 230 milioni di euro: gli enti locali si impegnarono a coprirne 70, il governo gli altri 160 (poi ridotti a 130).


Parte dei fondi promessi dal governo non è mai stata stanziata, e con la legge finanziaria del 2005 il contributo è stato ridotto di altri 64 milioni di euro, inoltre la differenza tra entrate uscite è stata maggiore del previsto di 22 milioni: di conseguenza, a dicembre 2005 il deficit di bilancio era ancora di oltre 100 milioni di euro, che verranno coperti in parte (30 milioni di euro) dalle fondazioni bancarie di Torino, in parte (20 milioni di euro) dal ricavato di una lotteria statale, in parte (5 milioni di euro) dall'azienda elettrica di Torino (di proprietà del Comune) e per la parte restante da una fidejussione richiesta dalla Città di Torino offrendo come garanzia le infrastrutture olimpiche.


Ad oggi il costo dell'organizzazione delle Olimpiadi, cioè la spesa del TOROC, è di circa 1,5 miliardi di euro; la realizzazione di tutte le opere, che era in capo all'Agenzia, ammonta a oltre 2 miliardi di euro.



Organizzazione |





Moneta commemorativa da 2 euro dedicata ai XX Giochi Olimpici Invernali


Nonostante alcune previsioni pessimistiche, i Giochi di Torino 2006 sono ricordati tra le Olimpiadi Invernali meglio organizzate di sempre.


I Giochi precedenti all'edizione del 2006 si basarono principalmente sul modello organizzativo del comprensorio sciistico: sedi delle competizioni erano principalmente città o località di montagna, poco popolose, nelle quali le distanze tra i vari impianti erano irrisorie; in tal senso esempio lampante, considerato per una decina di anni modello ideale dei Giochi Invernali, fu l'edizione del 1994 ospitata dalla cittadina norvegese di Lillehammer (25.000 abitanti).


Già con l'assegnazione dei Giochi del 2002 a Salt Lake City, tuttavia, si percepì la volontà del Comitato Olimpico di modificare il "modello Lillehammer", ritenuto ormai superato. Il progetto col quale Torino vinse le Olimpiadi del 2006, nel 1999, andava proprio in questa rivoluzionaria direzione: il concetto preso in esame non era più quello dei Giochi confinati in comprensori sciistici e lontani dalle grandi masse della popolazione locale, ma piuttosto quello di aprire l'evento, rendendolo il più possibile accessibile al maggior numero di persone. Per realizzare questa visione, gli impianti vennero suddivisi accuratamente tra la città di Torino e le località montane della Val di Susa: nella grande città vennero ospitati tutti gli sport tipicamente indoor (come hockey e pattinaggio di figura), in montagna quelli outdoor.[11]


Il modello, già realizzato in sporadiche edizioni precedenti (ad esempio Calgary 1988), divenne molto celebre dopo Torino 2006 e venne, e viene tuttora, ripreso dalle edizioni successive dei Giochi, come Vancouver 2010, Sochi 2014 e Pechino 2022.


Per l'occasione venne coniata una versione commemorativa della moneta da 2 euro.



Ambiente |


Per garantire la sostenibilità ambientale dei lavori il comitato organizzatore ha aderito a numerosi accordi nazionali e internazionali: tutte le opere olimpiche sono state sottoposte a valutazione ambientale strategica (VAS), svolta dalla Regione Piemonte e dal Ministero dell'Ambiente; il TOROC, inoltre, ha firmato un protocollo di intesa con l'UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente) dell'ONU (che ha assegnato all'organizzazione di Torino 2006 il premio Carbon free[12]), e ha aderito all'EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) della Commissione europea (primo caso di applicazione da parte di un comitato organizzatore di eventi sportivi). In particolare si sono attuati interventi compensativi per il "recupero" della CO2 prodotta durante i 17 giorni dei Giochi (ma non quella prodotta durante la preparazione).


I lavori di preparazione delle XX Giochi olimpici invernali sono stati peraltro duramente contestati da chi temeva danni agli spazi naturali (soprattutto in montagna) e alle condizioni di vita degli abitanti, portando alla costituzione di un comitato nolimpiadi.



Le mascotte Neve e Gliz |


Torino 2006 Mascots.svg

Neve e Gliz sono le mascotte ufficiali dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006, create dal designer portoghese Pedro Albuquerque.[13]


Rappresentano le caratteristiche dei Giochi invernali, cioè "neve” e “ghiaccio". Neve, personaggio femminile, è una palla di neve vestita in rosso e rappresenta la morbidezza, l'amicizia e l'eleganza. Gliz ( forma abbreviata di “Ghiaccio”), personaggio maschile, è un cubetto di ghiaccio vestito di azzurro e rappresenta l'entusiasmo e la gioia.


Per l'elezione delle mascotte ufficiali dei Giochi invernali del 2006, il Comitato Organizzatore dei Giochi Invernali TOROC ha condotto un concorso al quale sono state presentate 237 proposte prima della chiusura delle candidature il 20 maggio 2003.[14]. Di questi candidati, cinque sono arrivati alla fase finale in cui sono stati valutati da una giuria internazionale selezionata dal TOROC. L'elezione è stata successivamente ratificata dal Comitato di Presidenza del TOROC. Infine, i vincitori, "Neve e Gliz," di Albuquerque sono state presentate il 28 settembre 2004.


Per i Giochi Paralimpici invernali del 2006 il TOROC ha successivamente richiesto ad Albuquerque la creazione di una nuova mascotte simile alle linee creative di Neve e Gliz. L'artista ha creato "Aster", un fiocco di neve stilizzato che trasmette gli ideali paraolimpici: la determinazione, la passione e il coraggio dell'atleta disabile. Quando è presentato in uniforme sportiva, Aster è di solito rappresentato dal colore verde. Completa anche i colori del logo dei Giochi Paralimpici del 2006.


Lo slogan dei Giochi "Passion lives here" è stato scritto dalla calligrafa Francesca Biasetton.[13]



I Giochi |



Cerimonia d'apertura |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali.



I cerchi olimpici alla cerimonia d'apertura




Il braciere olimpico


La cerimonia di apertura della XX edizione dei Giochi olimpici invernali si è tenuta il 10 febbraio 2006 alle ore 20:00 CET (19:00 UTC), presso lo Stadio Olimpico di Torino (ex Stadio Comunale Vittorio Pozzo).


Con 1,8 miliardi di contatti lo spettacolo è risultato il programma televisivo più visto al mondo nel 2006, vincitore di ben 2 Emmy Award.[15] L'evento, promosso dal Comitato Organizzatore Toroc è stato ideato e prodotto da K2006 Filmmaster Group. Produttore Esecutivo e Direttore Artistico Marco Balich, Autore e Responsabile dei Contenuti Alfredo Accatino, Art Direction Lida Castelli. Produttore Associato Ric Birch. Direzione tecnica Marco Astarita.
Per la produzione della Cerimonia l'organizzazione si è avvalsa di una struttura di 280 persone di produzione, 6100 volontari, 400 persone di cast.


Lo spettacolo, durato circa due ore, preceduto da un breve show introduttivo (condotto da Piero Chiambretti) ha legato momenti di celebrazione dell'identità italiana a suggestivi momenti protocollari come l'arrivo della fiamma e l'ingresso della bandiera olimpica, per la prima volta nella storia portata solo da donne (Sophia Loren, Isabel Allende, Susan Sarandon, Nawal El Moutawakel, Wangari Maathai, Manuela Di Centa, Maria Mutola e Somaly Mam)[16]. Alla cerimonia hanno preso parte anche altre celebri star femminili come Eva Herzigová e Carla Bruni[17] e non è un caso che, come accompagnamento musicale, siano state scelte, tra le altre, canzoni atte a celebrare l'universo femminile spaziando da Gloria Gaynor agli Chic per arrivare anche a celebri successi italiani come Una donna per amico di Lucio Battisti e Gloria di Umberto Tozzi.[16]


Nella parata delle nazioni partecipanti, tradizionalmente aperta dalla Grecia e chiusa dal paese ospitante, per la prima volta ad un'edizione dei Giochi olimpici invernali la Corea del Nord e la Corea del Sud hanno sfilato insieme sotto la semplice denominazione di "Corea", come già accaduto ai Giochi estivi di Atene 2004 e Sydney 2000. Nelle competizioni le due squadre hanno gareggiato separatamente.


Alle 22:09 CET (21:09 UTC) il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, con la tradizionale formula di rito, ha dichiarato ufficialmente "aperta, a Torino, la celebrazione dei XX Giochi olimpici invernali".


Il giuramento olimpico è stato pronunciato dallo sciatore alpino Giorgio Rocca a nome degli atleti, e da Fabio Bianchetti a nome dei giudici.


L'ultimo tedoforo è stata la fondista Stefania Belmondo, l'atleta italiana che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche (10), che ha dato il via all'accensione del braciere olimpico, disegnato come la torcia da Pininfarina. La struttura, alta 57 metri, è il braciere più alto utilizzato finora nella storia dei Giochi Olimpici.


La Cerimonia è terminata con la partecipazione del maestro Luciano Pavarotti, alla sua ultima esibizione.[18]



Cerimonia di chiusura |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali.



Lo Stadio Olimpico


La cerimonia di chiusura si è tenuta la sera del 26 febbraio 2006 alle ore 20:00 CET (19:00 UTC), presso lo Stadio Olimpico (ex Comunale Vittorio Pozzo).


Il tema scelto per lo spettacolo è stato il Carnevale italiano, i cui festeggiamenti coincidevano, nel calendario del 2006, con gli ultimi giorni dei Giochi Olimpici. Agli spettatori e agli atleti sono state fornite mascherine da indossare sul viso. Nei vari quadri della coreografia sono stati presentati costumi ispirati ai film di Federico Fellini, i carri del Carnevale di Viareggio, le maschere tipiche come Arlecchino e Pulcinella a bordo di Vespe e Fiat 500.[19]


Come avvenuto ai Giochi della XXVIII Olimpiade, nella cerimonia di chiusura è stata inserita anche l'ultima premiazione dei Giochi. Ad Atene vennero consegnate le medaglie della maratona maschile; a Torino sono stati premiati i primi tre classificati nella 50 km di sci di fondo a tecnica libera che si era svolta nella mattinata.


La serata è proseguita con gli elementi tradizionali e protocollari della cerimonia di chiusura: la sfilata delle bandiere delle nazioni partecipanti che ha preceduto l'ingresso informale degli atleti, i discorsi conclusivi e di ringraziamento del presidente del Comitato Organizzatore e del presidente del CIO, il passaggio di consegne da Torino a Vancouver, la città canadese che ospiterà i XXI Giochi olimpici invernali, lo spegnimento del braciere olimpico.


Nel corso della serata, che si è conclusa con uno spettacolo pirotecnico, si sono esibiti i cantanti italiani Andrea Bocelli e Elisa, la canadese Avril Lavigne nel quadro dedicato al paese sede dei prossimi Giochi, e Ricky Martin.[20]



Paesi partecipanti |


Un record di 80 Comitati Olimpici Nazionali[21] hanno partecipato ai XX Giochi olimpici invernali; a Salt Lake City 2002 avevano preso parte alle gare 77 paesi. All'apertura dei Giochi risultavano iscritti 2633 atleti, a cui vanno aggiunti circa 2500 tecnici e accompagnatori delle nazionali, 2300 rappresentanti del CIO, dei Comitati Olimpici Nazionali e delle federazioni sportive, e 650 giudici e arbitri.




Gli 80 paesi partecipanti:



  • Grigio: Non partecipante

  • Verde: 1-9 atleti

  • Azzurro: 10-49 atleti

  • Arancione: 50-99 atleti

  • Rosso: 100 o più atleti





Le 80 delegazioni partecipanti divise per continente. Per ognuna è indicato tra parentesi il numero di atleti che risultavano iscritti alle gare all'apertura dei Giochi, per un totale di 2633 partecipanti.[22]






































Africa



  • Algeria Algeria (2)


  • Etiopia Etiopia (1)





  • Kenya Kenya (1)


  • Madagascar Madagascar (1)





  • Senegal Senegal (1)


  • Sudafrica Sudafrica (3)



Americhe



  • Argentina Argentina (9)


  • Bermuda Bermuda (1)


  • Brasile Brasile (10)





  • Canada Canada (196)


  • Cile Cile (9)


  • Costa Rica Costa Rica (1)





  • Isole Vergini americane Isole Vergini americane (1)


  • Stati Uniti Stati Uniti (211)


  • Venezuela Venezuela (1)



Asia



  • Cina Cina (78)


  • Corea del Nord Corea del Nord (6)


  • Corea del Sud Corea del Sud (40)


  • Giappone Giappone (112)





  • Hong Kong Hong Kong (1)


  • India India (4)


  • Iran Iran (2)


  • Kazakistan Kazakistan (56)





  • Kirghizistan Kirghizistan (1)


  • Libano Libano (3)


  • Mongolia Mongolia (2)


  • Nepal Nepal (1)





  • Tagikistan Tagikistan (1)


  • Taipei Cinese Taipei Cinese (1)


  • Thailandia Thailandia (1)


  • Uzbekistan Uzbekistan (4)


Europa



  • Albania Albania (1)


  • Andorra Andorra (3)


  • Armenia Armenia (5)


  • Austria Austria (85)


  • Azerbaigian Azerbaigian (2)


  • Belgio Belgio (4)


  • Bielorussia Bielorussia (28)


  • Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina (6)


  • Bulgaria Bulgaria (21)


  • Cipro Cipro (1)


  • Croazia Croazia (24)


  • Danimarca Danimarca (5)





  • Estonia Estonia (28)


  • Finlandia Finlandia (102)


  • Francia Francia (89)


  • Georgia Georgia (3)


  • Germania Germania (164)


  • Grecia Grecia (5)


  • Irlanda Irlanda (4)


  • Islanda Islanda (5)


  • Israele Israele (5)


  • Italia Italia (184) (paese ospitante)


  • Lettonia Lettonia (58)


  • Liechtenstein Liechtenstein (6)





  • Lituania Lituania (7)


  • Lussemburgo Lussemburgo (1)


  • Macedonia Macedonia (3)


  • Moldavia Moldavia (7)


  • Monaco Monaco (4)


  • Norvegia Norvegia (81)


  • Paesi Bassi Paesi Bassi (35)


  • Polonia Polonia (48)


  • Portogallo Portogallo (1)


  • Rep. Ceca Rep. Ceca (85)


  • Regno Unito Regno Unito (40)


  • Romania Romania (25)





  • Russia Russia (178)


  • San Marino San Marino (1)


  • Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro (6)


  • Slovacchia Slovacchia (62)


  • Slovenia Slovenia (42)


  • Spagna Spagna (16)


  • Svezia Svezia (112)


  • Svizzera Svizzera (143)


  • Turchia Turchia (6)


  • Ucraina Ucraina (53)


  • Ungheria Ungheria (20)


Oceania


  • Australia Australia (40)



  • Nuova Zelanda Nuova Zelanda (18)




Cinque comitati nazionali presenti a edizioni precedenti non hanno inviato nessun atleta a Torino: Camerun Camerun, Figi Figi, Giamaica Giamaica, Porto Rico Porto Rico e Trinidad e Tobago Trinidad e Tobago. Il Messico Messico, che avrebbe dovuto partecipare, si è ritirato prima dell'inizio dei giochi.



Calendario |













   ●    Cerimonia d'apertura    ●    Competizioni    ●    Finali    ●    Galà    ●    Cerimonia di chiusura










































































































































































































































































































































































Febbraio 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
Cerimonie (Torino, Stadio Olimpico di Torino)

Biathlon (Cesana, San Sicario)


Bob (Cesana, Pariol)


Combinata nordica (Pragelato, Plan)


Curling (Pinerolo, Palaghiaccio)


Freestyle (Sauze d'Oulx-Jouvenceaux)


Hockey su ghiaccio (Torino, Palasport Olimpico, Esposizioni)


Pattinaggio di figura (Torino, Palavela)


Pattinaggio di velocità (Torino, Oval Lingotto)


Salto con gli sci (Pragelato)


Sci alpino (Sestriere Borgata, Colle San Sicario Fraiteve)


Sci di fondo (Pragelato, Plan)


Short track (Torino, Palavela)


Skeleton (Cesana, Pariol)


Slittino (Cesana, Pariol)


Snowboard (Bardonecchia)

Febbraio 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26


Doping |


Nel corso dei Giochi fu rilevato un unico caso di doping tra gli atleti medagliati: al controllo dopo la 15 km femminile di biathlon, la russa Ol'ga Medvedceva fu trovata positiva al Carphedon, venendo quindi squalificata dai giochi e privata della medaglia d'argento. Destarono molto scalpore i controlli a sorpresa e le perquisizioni dei Carabinieri presso gli alloggi delle squadre austriache di sci di fondo e biathlon, dopo la segnalazione della presenza dell'ex-allenatore Walter Mayer[23], già bandito dai Giochi dopo un caso di manipolazione del sangue a Salt Lake City; i dieci atleti testati risultarono tutti negativi, ma nelle stanze venne trovato materiale vietato.



Trasmissione |





Passion lives here, "la passione vive qui", lo slogan dei giochi di Torino 2006 scritto da Francesca Biasetton


Torino 2006 è stata trasmessa in tutto il mondo da diverse reti:



  • Per una lista ufficiale vedi la sezione sul sito ufficiale dei giochi.


  • RAI trasmette in Italia su Rai 2


  • BBC trasmette via TV e radio nel Regno Unito su BBC Two


  • CBC, Radio-Canada, TSN, RDS, e CBC Country Canada trasmettono in Canada


  • NBC, CNBC, MSNBC, USA Network, Telemundo, e Universal HD trasmettono negli Stati Uniti (American Forces Network ritrasmette alcuni eventi per personale militare residente all'estero)


  • Seven Network trasmette in Australia.


  • TVNZ trasmette in Nuova Zelanda.


  • TV 2 trasmette in Danimarca.


  • MediaCorp 5 trasmette a Singapore.


  • Astro trasmette in Malaysia.


  • ARD e ZDF trasmettono in Germania.


  • France 2 e France 3 trasmettono in Francia.


  • RTVE trasmette alcuni eventi e le cerimonie in Spagna, attraverso La 2.


  • Eurosport e BNT trasmettono in Bulgaria.


  • Channel 2 trasmette in Israele.


  • HRT trasmette in Croazia.


  • ORF trasmette in Austria.


  • SF, TSR e RSI trasmettono in Svizzera.


  • Televisa e TV Azteca trasmettono in Messico.


  • YLE trasmette in Finlandia.


  • NRK e SportN trasmettono in Norvegia.


  • SVT trasmette in Svezia.


  • NOS su Nederland 2 trasmette nei Paesi Bassi


  • Sportv su Sportv 2, canale di Globosat, trasmette per la prima volta i giochi in Brasile


  • RTS trasmette in Serbia.


  • RTCG trasmette in Montenegro.


  • Česká televize trasmette in Repubblica Ceca e per l'occasione ha inaugurato, proprio il giorno della cerimonia d'apertura, il nuovo canale sportivo ČT4.


Eurosport trasmette poi in diverse lingue in tutta Europa la manifestazione. La BBC inoltre ha trasmesso i giochi via internet nel Regno Unito.



Protagonisti |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Podi dei XX Giochi olimpici invernali.



  • Cindy Klassen (Canada, pattinaggio di velocità): con 5 medaglie (1 oro, 2 argenti, 2 bronzi) è l'atleta più medagliata dei Giochi di Torino 2006.


  • Ahn Hyun-Soo (Corea del Sud, short track): con tre ori e un bronzo è il pattinatore più medagliato nelle gare maschili.


  • Kjetil André Aamodt (Norvegia, sci alpino): si laurea campione olimpico in supergigante, ottenendo il quarto oro olimpico della sua carriera dopo Albertville 1992 in supergigante e Salt Lake City 2002 in supergigante e in combinata, impresa mai riuscita nella storia dei giochi invernali.


  • Michael Greis (Germania, biathlon): vince tre delle cinque medaglie in palio nel biathlon maschile.


  • Jin Sun-Yu (Corea del Sud, short track): con tre ori è la pattinatrice più medagliata dello short track femminile.


  • Thomas Morgenstern (Austria, salto con gli sci): si laurea bi-campione olimpico sul trampolino grande, vincendo sia l'oro individuale sia quello a squadre.


  • Benjamin Raich (Austria, sci alpino): gli riesce, come solo ad Alberto Tomba e Ingemar Stenmark, la doppietta slalom gigante - slalom speciale.


  • Enrico Fabris (Italia, pattinaggio di velocità): è il vero protagonista della squadra padrona di casa vincendo 2 ori e 1 bronzo nella specialità, prime medaglie in assoluto in questo sport per la squadra azzurra che vincerà anche la prima gara a squadre introdotta ai Giochi, l'inseguimento sui 3200 metri.

  • In queste Olimpiadi l'Italia conquista anche la sua 100° medaglia olimpica invernale, con il bronzo nella staffetta femminile dello short track sui 3000 metri (a causa della squalifica della Cina), ed Arianna Fontana diventa la più giovane medagliata italiana, sempre nella storia dei Giochi olimpici invernali.


  • Giorgio Di Centa (Italia, sci di fondo) "emula" quanto fatto due anni prima nelle Olimpiadi estive dal maratoneta Stefano Baldini vincendo l'ultima gara individuale, la 50 km tecnica libera, ricevendo così l'oro all'ultima premiazione, effettuata dalla sorella Manuela, che eguaglia per ori vinti. L'ultima medaglia in assoluto assegnata è nell'hockey maschile, dove la Svezia vince 3-2 contro la Finlandia.


  • Armin Zöggeler (Italia, slittino singolo) diventa il primo atleta azzurro in assoluto a vincere 4 medaglie in quattro Olimpiadi consecutive (bronzo a Lillehammer, argento a Nagano, oro a Salt Lake City e a Torino).


  • Gerda Weißensteiner (Italia, bob), alla sua sesta presenza ai Giochi olimpici, insieme allo slittinista Wilfried Huber, conquista il bronzo nel bob a 2 (in coppia con Jennifer Isacco), 12 anni dopo l'oro in slittino a Lillehammer, diventando così la prima e unica atleta ad aver vinto due medaglie olimpiche in due discipline diverse.


  • Dan Zhang e Hao Zhang (Cina, pattinaggio di figura): protagonisti di una rovinosa caduta che li ha costretti a sospendere la prova, si rialzano ed eseguono un esercizio di così alto livello da consentir loro di salire comunque sul secondo gradino del podio.



Medagliere |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Medagliere dei XX Giochi olimpici invernali.

Di seguito le prime 10 posizioni del medagliere:


      Nazione ospitante


































































































Pos.
Paese

Oro

Argento

Bronzo

Riepilogo
1
Germania Germania
11 12 6 29
2
Stati Uniti Stati Uniti d'America
9 9 7 25
3
Austria Austria
9 7 7 23
4
Russia Russia
8 6 8 22
5
Canada Canada
7 10 7 24
6
Svezia Svezia
7 2 5 14
7
Corea del Sud Corea del Sud
6 3 2 11
8
Svizzera Svizzera
5 4 5 14
9
Italia Italia
5 0 6 11
10
Francia Francia
3 2 4 9

Paesi Bassi Paesi Bassi
3 2 4 9


Discipline olimpiche |


Il programma olimpico prevedeva competizioni in 15 discipline:
































































































































Disciplina Maschile Femminile Misti
Totali


Biathlon pictogram.svg Biathlon
5 5
10

Bobsleigh pictogram.svg Bob
2 1
3

Nordic combined pictogram.svg Combinata nordica
3
3

Curling pictogram.svg Curling
1 1
2

Freestyle skiing pictogram.svg Freestyle
2 2
4

Ice hockey pictogram.svg Hockey su ghiaccio
1 1
2

Figure skating pictogram.svg Pattinaggio di figura
1 1 2
4

Speed skating pictogram.svg Pattinaggio di velocità
6 6
12

Ski jumping pictogram.svg Salto con gli sci
3
3

Alpine skiing pictogram.svg Sci alpino
5 5
10

Cross country skiing pictogram.svg Sci di fondo
6 6
12

Short track speed skating pictogram.svg Short track
4 4
8

Skeleton pictogram.svg Skeleton
1 1
2

Luge pictogram.svg Slittino
2 1
3

Snowboarding pictogram.svg Snowboard
3 3
6
Totale (15 discipline) 45 37 2
84





Note |




  1. ^ Calendario, su torino2006.org. URL consultato l'11 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2006).


  2. ^ I IX Giochi Paralimpici invernali, su touristime.net. URL consultato l'11 gennaio 2008.


  3. ^ Candidatura di Torino 2006 per i XX Giochi Olimpici


  4. ^ Marco Brizzi e Maurizio Sabini, La nuova Torino: atti del convegno internazionale, Alinea Editrice, 2011, p. 38, ISBN 978-88-6055-651-6.


  5. ^ 109º congresso del Comitato Olimpico Internazionale di Seul, su comune.torino.it. URL consultato l'11 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2008).


  6. ^ Anna Martina, Comunicare la città: il caso di Torino olimpica, Pearson Italia, 2006, p. 147, ISBN 978-88-424-2001-9.


  7. ^ abcdefghijklmno http://www.la84foundation.org/6oic/OfficialReports/2006/2006v3.pdf


  8. ^ Giochi olimpici di Torino 2006, su cipra.org, 10 aprile 2014. URL consultato il 22 maggio 2014.


  9. ^ Daniela Schembri Volpe, 365 giornate indimenticabili da vivere a Torino, Newton Compton Editori, 2015, ISBN 978-88-541-8799-3.


  10. ^ Andrea Macchiavelli, Il turismo della neve. Condizioni per operare in un contesto competitivo, FrancoAngeli, 2004, p. 131, ISBN 978-88-464-5903-9.


  11. ^ (EN) Ron C. Judd, The Winter Olympics, The Mountaineers Books, 2004, p. 36, ISBN 978-1-59485-327-2.


  12. ^ Torino 2026, Castellani: "Per le Olimpiadi servirebbe una unità di intenti che non c'è"


  13. ^ ab Paolo Cagnotto, La grafica nelle Olimpiadi, Lulu.com, 2016, p. 71, ISBN 978-1-326-65805-2.


  14. ^ Neve e Gliz - torino2006.org (pagina archiviata da web.archive.org)


  15. ^ (EN) The XX Olympic Winter Games - Opening Ceremony - NBC, http://www.emmys.com. URL consultato il 15 agosto 2016.


  16. ^ ab Bel mondo - Fatto di donne, http://www.lastampa.it. URL consultato il 15 agosto 2016.


  17. ^ Torino 2006 - La cerimonia d'apertura, http://www.porto.it. URL consultato il 15 agosto 2016.


  18. ^ Gina Guandalini, Luciano Pavarotti: il trionfo della voce, Curcio musica, 2008, p. 76, ISBN 978-88-95695-05-1.


  19. ^ Cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, http://www.dynamick.it. URL consultato il 15 agosto 2016.


  20. ^ (EN) Torino closing ceremony a colorful affair, http://www.usatoday.com. URL consultato il 15 agosto 2016.


  21. ^ (EN) Jean-Loup Chappelet, The International Olympic Committee and the Olympic System: The Governance of World Sport, Routledge, 2008, p. 57, ISBN 978-1-134-08369-5.


  22. ^ Perché Torino ha vinto la sua Olimpiade, http://www.repubblica.it. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2018).


  23. ^ Operazione anti-doping a Torino, http://it.eurosport.com. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2018).



Voci correlate |



  • Giochi olimpici

  • IX Giochi paralimpici invernali

  • Fiamma olimpica dei XX Giochi olimpici invernali

  • Mascotte olimpiche

  • Storia di Torino

  • Torino Olympic Park



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Collegamenti esterni |



  • Sito ufficiale, su torino2006.it.

  • (ENFR) Turin 2006 Winter Olympics, su olympic.org.

  • Torino Olympic Park, su torinolympicpark.org.

  • Volo2006 - Vontari@To, su volo2006.it.

  • V.OL.TO. - Volontari Olimpici Torino 2006, su volto.org.

  • Volontari Doc 06, su doc06.ideasolidale.org.

  • VOL.A. - Associazione Volontari Antidoping, su stopdoping.org.

  • L'Abc dei XX Giochi. Curiosità e numeri di Torino 2006

  • Olimpiadi Invernali Torino 2006, su digilander.libero.it.

  • Torino Olimpica 2016 - +10 Torino 2006, su to2016.it.

  • Torino 2006-2016 - Il viaggio continua, su torino2006-2016.it.


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