Real Racing Club de Santander
Racing Santander Calcio | ||||
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Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | bianco-verde-nero | |||
Dati societari | ||||
Città | Santander, Cantabria | |||
Nazione | Spagna | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | RFEF | |||
Campionato | Segunda División B | |||
Fondazione | 1913 | |||
Presidente | Manolo Higuera | |||
Allenatore | Ángel Viadero | |||
Stadio | El Sardinero (22,500 posti) | |||
Sito web | www.realracingclub.es | |||
Palmarès | ||||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Real Racing Club de Santander, abbreviato in Racing Santander, è una società calcio spagnola con sede nella città di Santander. Milita nella Segunda División B, terzo livello del campionato spagnolo. Gioca le partite casalinghe nello Stadio El Sardinero.
Indice
1 Storia
2 Rosa 2017-2018
3 Rose delle stagioni precedenti
4 Cronistoria
5 Giocatori celebri
6 Allenatori celebri
7 Palmarès
7.1 Competizioni nazionali
7.2 Altri piazzamenti
8 Statistiche
9 Note
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Storia |
Il Racing de Santander disputò il suo primo incontro il 23 febbraio 1913, perdendo 1–2 contro gli Strong. Fu ufficialmente fondato il 14 giugno, con la denominazione di Santander Racing Club, disputando il suo primo torneo nell'estate dello stesso anno (Luis Redonet Trophy) ed affiliandosi alla Federazione Settentrionale il 14 novembre, fondendosi in seguito con il Santander Foot-ball Club.
Nel 1929, il Racing debuttò nella Liga, il campionato di massima serie, rimanendoci per nove stagioni consecutive e compiendo l'impresa di sfiorare il titolo nella stagione 1930-31, concludendo il campionato al primo posto a pari punti con l'Athletic Club, ma con una peggiore differenza reti. In seguito alla retrocessione, per i trent'anni successivi, il club partecipò a diversi campionati di seconda e prima divisione, partecipando anche a 4 campionati di Terza Divisione). Nella stagione 1949–50, i Cantabrici ritornarono in massima serie dopo 10 anni di assenza, segnando 99 gol in soli 30 incontri.
Nel periodo della Spagna del dittatore Franco, il club fu ridenominato Real Santander nel 1941, a causa della proibizione dei termini stranieri. Riprese la denominazione originaria nel 1973 in occasione del ritorno del club in Prima Divisione solo un anno dopo che la squadra aveva rischiato la retrocessione in Terza, sotto la guida del giovane allenatore José María Maguregui.
Il Racing de Santander fu immediatamente retrocesso dopo appena una stagione, militando per le successive stagioni, tra promozioni e retrocessioni, tra la Prima e la Seconda divisione. Vincendo il campionato di Segunda División B (il nuovo terzo livello, creato nel 1977) nel 1991, il Racing ritornò in Seconda Divisione, e nella stagione successiva il club riuscì a ritornare in massima serie, ottenendo nella stagione 1994–95 una storica vittoria in casa contro il FC Barcelona per 5–0.
Negli anni 2000, il Racing militò solo per una stagione in seconda divisione (2001-02) militando stabilmente in massima serie. Nella stagione 2007–08, sotto la conduzione di Marcelino García Toral, si piazzò sesta, qualificandosi per la prima volta alla Coppa UEFA; inoltre, il club raggiunse per due volte le semifinali di Copa del Rey in questo decennio, venendo eliminati rispettivamente dal Getafe CF e Atlético Madrid nel 2008 e nel 2010 (in entrambe le occasioni la squadra che eliminò il Racing fu poi sconfitta in finale).
Il 22 gennaio 2011, l'Ahsan Ali Syed, fondatore e presidente della Western Gulf Advisory, con seri problemi giudiziari a carico, acquistò il Racing de Santander, esonerando immediatamente l'allenatore Miguel Ángel Portugal.[1] Al termine della stagione 2011–12, nonostante numerosi cambi di allenatori (ben tre), la squadra non riuscì a salvarsi, ritornando in cadetteria dopo un intero decennio in massima serie. Dopo la stagione 2012-2013 retrocede addirittura in Segunda División B.
Nel 2013 l'acquisto della società viene dichiarato nullo dalla magistratura spagnola. I giocatori ed i dipendenti non percepiscono per mesi lo stipendio. I tifosi effettuano varie manifestazioni di protesta; i giocatori, all'inizio di una partita di Copa del Rey (1-1 contro l'Almería), decidono di rimanere fermi in mezzo al campo (con i giocatori avversari solidali). Il 30 gennaio 2014, nella partita di Copa del Rey contro la Real Sociedad, i giocatori si fermano a centrocampo per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi ed il match viene sospeso dopo 57 secondi. Come sanzione per tale gesto, la società dovrà pagare 3.000 euro di multa ed il Racing non potrà partecipare alla Copa del Rey del 2015.
Rosa 2017-2018 |
Aggiornata al 31 luglio 2017
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Rose delle stagioni precedenti |
- 2010-2011
- 2011-2012
- 2012-2013
- 2014-2015
- 2016-2017
Cronistoria |
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44 stagioni in Primera División
33 stagioni in Segunda División
1 stagione in Segunda División B
4 stagione in Tercera División
Giocatori celebri |
Allenatori celebri |
Palmarès |
Competizioni nazionali |
- Segunda División (Spagna): 2
- 1949-1950, 1959-1960
- Segunda División B: 3
- 1990-1991, 2013-2014, 2015-2016
- Tercera División (Spagna): 4
- 1943-1944, 1947-1948, 1969-1970, 1990-1991
Altri piazzamenti |
Campionato spagnolo:
- Secondo posto: 1930-1931
- Terzo posto: 1933-1934
Coppa di Spagna:
- Semifinalista: 2007-2008, 2009-2010
Segunda División:
- Secondo posto: 1974-1975, 2001-2002
- Terzo posto: 1972-1973, 1980-1981, 1992-1993
- Promozione: 1983-1984
Coppa dei Vincitori:
- Semifinalista: 1931
Statistiche |
- 44 stagioni in Primera División
- 33 stagioni in Segunda División
- 2 stagione in Segunda División B
- 4 stagioni in Tercera División
- 1 partecipazione alla Coppa Intertoto
- 1 partecipazione alla Coppa UEFA
Note |
^ Racing look to match big boys; ESPN Soccernet, 13 February 2011
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Real Racing Club de Santander
Collegamenti esterni |
- (ES) Sito ufficiale, su realracingclub.es.
- (EN) Stadium Guide - Estadio El Sardinero, su stadiumguide.com.
- (EN) Vista dello stadio su Google Maps, su maps.google.com.
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