Luigi IX di Francia






























































Luigi IX di Francia

El Greco - Saint Louis roi de France et un page 02.jpg

San Luigi re di Francia, El Greco, 1590/1600, olio su tela, Museo del Louvre, Parigi.

Re di Francia

Arms of the Kingdom of France (Ancien).svg
In carica

8 novembre 1226
25 agosto, 1270
Incoronazione

29 novembre 1226 a Reims
Predecessore

Luigi VIII di Francia
Successore

Filippo III di Francia

Nascita

Poissy, 25 aprile 1214
Morte

Tunisi, 25 agosto 1270
Dinastia

Capetingi
Padre

Luigi VIII di Francia
Madre

Bianca di Castiglia
Coniuge

Margherita di Provenza
Figli
Bianca
Isabella
Luigi
Filippo III
Giovanni
Giovanni Tristano
Pietro
Bianca
Margherita
Roberto
Agnese
Religione

cattolica romana




































San Luigi IX di Francia
José Teófilo de Jesus - São Luís.jpg
 

Re di Francia e confessore

 
Nascita
25 aprile 1214
Morte
25 agosto 1270

Venerato da
Chiesa cattolica
Canonizzazione
11 agosto 1297, da Papa Bonifacio VIII[1]
Ricorrenza 25 agosto
Attributi rappresentato come re di Francia, con la corona e lo scettro col fiordaliso

Patrono di

Francia, Ordine francescano secolare, Terzo ordine regolare di San Francesco, Terzo Ordine della Santissima Trinità





Luigi IX di Francia, conosciuto come il Santo (Poissy, 25 aprile 1214 – Tunisi, 25 agosto 1270), è stato re di Francia dal 1226 fino alla sua morte. Fu canonizzato da Papa Bonifacio VIII nel 1297.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 I primi anni da re


    • 1.2 La religiosità


      • 1.2.1 Acquisizione di reliquie




    • 1.3 L'amministrazione del Regno


    • 1.4 La politica estera


    • 1.5 Le crociate




  • 2 Ascendenza


  • 3 Discendenza


  • 4 Bibliografia e note


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Biografia |


Era il quarto figlio di Luigi VIII e di Bianca di Castiglia. Succedette al padre nel 1226, essendo già morti i tre fratelli maggiori. Il dodicenne sovrano mosse i suoi primi passi sotto l'egida della madre, che per alcuni anni assicurò con decisione la reggenza.


Dopo l'improvvisa morte del padre, infatti, Luigi venne rapidamente armato cavaliere (l'adoubement delle fonti) e consacrato re a Reims nella tradizionale celebrazione che prevedeva l'unzione con l'ampolla di olio santo, appena in tempo per affrontare la rivolta dell'aristocrazia ostile alla reggenza della straniera regina-madre (Bianca era spagnola).



I primi anni da re |


Bianca di Castiglia, infatti, dovette fare i conti con la feudalità più riottosa, sempre pronta a muoversi con profitto tra i re di Francia e d'Inghilterra, protagonisti da tempo di un difficile conflitto politico, militare e dinastico: tra i nobili, per potere territoriale e prestigio, si distinguevano i conti di Fiandra, di Bretagna e della Marche, i quali non sempre avevano garantito fedeltà a Parigi.


Inoltre, il re d'Inghilterra, le cui origini si collocavano nella regione francese dell'Angiò, conservava estesi possedimenti nel Sud-Ovest del paese, per i quali doveva omaggio feudale proprio al giovane re. Dopo una serie di accordi e di transazioni, Luigi sfuggì per poco a un rapimento organizzato e guidato dal conte di Bretagna (1227): furono gli stessi abitanti di Parigi a proteggerlo e ad accompagnarlo verso la capitale, sancendo la prima manifestazione popolare di simpatia nei suoi confronti e di solida fedeltà alle istituzioni monarchiche. Gli rimase vicino, invece, il conte di Champagne Tibaldo IV, forse il più influente (e ricco) dei vassalli regi dell'area settentrionale. Gli anni tra il 1227 e il 1230 furono molto difficili e videro Luigi impegnato in varie campagne militari, che si conclusero con successo.


Nel 1229 venne firmato l'accordo di Meaux con Raimondo VII di Tolosa, il più pericoloso dei baroni meridionali; contestualmente all'accordo, venne stabilito il matrimonio tra una delle figlie del conte e il fratello minore di Luigi, Alfonso di Poitiers: questa eredità avrebbe garantito alla corona un accesso diretto al Mar Mediterraneo, sulle cui rive sarebbe sorto l'approdo di Aigues-Mortes, dal quale Luigi IX sarebbe salpato per l'Oriente.


L'unione, inoltre, affermò gli interessi della Francia capetingia nel mezzogiorno (Midi) del paese, a pochi anni di distanza dalla crociata contro gli Albigesi, diretta contro l'eresia catara. Nel 1230, all'assemblea feudale di Melun, quasi tutta la feudalità del Regno si radunò al cospetto del giovane sovrano, in segno di evidente omaggio e oggettiva subordinazione. Nel 1234 Luigi sposò Margherita di Provenza, figlia del conte Raimondo Beringhieri V, dal 1209 conte della Provenza e personaggio di spicco del tempo. Margherita proveniva da una stirpe di consolidata importanza anche per la storia letteraria e in genere culturale dell'intero mondo francese medioevale, vista la buona accoglienza che l'aristocrazia provenzale aveva riservato per quasi due secoli ad artisti e poeti.



La religiosità |


Del resto, gli stessi pontefici romani vedevano con diffidenza sia l'insegnamento del diritto accanto alla teologia (a Parigi gli studi giuridici erano stati interdetti già nel 1219), sia la turbolenza degli studenti iscritti alla facoltà delle Arti, nelle quali si stava affermando un pensiero filosofico più libero.


Luigi riuscì a calmare gli animi, punendo i malfattori e confermando i privilegi ecclesiastici, fino a stabilire un prezzo calmierato per gli alloggi in città. Nei confronti delle autorità religiose, il re avrebbe mantenuto una condotta ferma e precisa, che non escludeva rispetto e devozione per la Chiesa, ma gli permise di frenare l'intervento dei vescovi in campo temporale, soprattutto in materia di giurisdizione; clamoroso fu il caso della disputa con il vescovo di Beauvais, che coinvolse un ampio numero di cittadini eminenti, praticamente deportati a Parigi, e si concluse solo dopo qualche anno, con la morte naturale del vescovo.



Acquisizione di reliquie |


La profonda religiosità del sovrano si espresse nella ricerca instancabile di preziose reliquie, che affluivano nel tesoro regio e personale, costituendo motivo di venerazione popolare e di prestigio per la dinastia. Significativa fu la vicenda della corona di spine del Cristo, la cui acquisizione sfiorò il romanzesco: custodita a Bisanzio, in quel momento capitale di un regno latino circondato dai nemici greci e islamici, la corona venne offerta dal giovane sovrano Baldovino II (cugino di Luigi) in cambio di aiuti materiali; nel frattempo, però, i dignitari di Bisanzio l'avevano concessa in pegno ai mercanti veneziani a fronte di un ingente prestito.[2][3]


Per riscattarla, Luigi aveva impegnato somme davvero notevoli e organizzò un trasferimento in Francia attraverso l'Adriatico e Venezia, dove la corona avrebbe sostato per qualche tempo, tra fastose celebrazioni popolari, finché, lasciata andare a malincuore dai veneziani, giunse nella capitale francese (agosto 1239). Per ospitarla degnamente, Luigi fece erigere nell'Île de la Cité uno dei gioielli dell'arte gotica settentrionale, la Sainte-Chapelle.



L'amministrazione del Regno |


Assunto direttamente il governo, da sovrano assoluto[4] per diritto divino[5], Luigi condusse una politica di organizzazione e di forte moralizzazione del nascente stato francese e delle sue istituzioni, proseguendo sulla scia dell'attività del nonno Filippo Augusto (1165-1223, re dal 1180): in particolare, Luigi IX promosse un'inchiesta sulle condizioni del governo nei suoi dominii diretti (1247-48), che fece condurre da coppie di frati domenicani e francescani: l'inchiesta, che descrisse una situazione preoccupante a causa degli abusi perpetrati dagli agenti regi sulla popolazione urbana e soprattutto rurale, costituì non solo la premessa di rigenerazione morale e penitenziale alla vigilia della partenza per la Terra santa, ma soprattutto la base per la riorganizzazione della struttura amministrativa del regno, opera che si sviluppò a partire dal ritorno di Luigi in Francia (1254).


Grazie al suo intervento, si definì meglio il ruolo del Parlamento come organo giurisdizionale e del Consiglio Regio come strumento di governo; migliorarono in pochi anni anche le istituzioni di controllo contabile e vennero giudicate inique le pratiche di giudizio non fondate sulla discussione delle prove (rimane celebre l'immagine del sovrano intento ad ascoltare le istanze del popolo parigino sotto la quercia del bosco di Vincennes, alle porte della capitale, dove i Capetingi possedevano una residenza).


Dal 1256 in poi, con una serie di ordinanze, e con un singolare movimento dalla periferia al centro del Regno, Luigi IX stabilì funzionari residenziali per ogni circoscrizione territoriale (i balivi) e in ogni capoluogo di una certa importanza (i prevosti), inquadrati gerarchicamente e direttamente rispondenti al controllo regio. Infine, dopo essere intervenuto contro gli usurai e il gioco d'azzardo (ma anche contro le comunità ebraiche, accusate di essere molto attive nella speculazione finanziaria, che a più riprese soffrirono pubbliche persecuzioni), mise mano alla riforma della città di Parigi, che in quegli anni aveva visto aumentare la propria popolazione fino a più di centomila abitanti.


L'amministrazione della capitale era stata fino a quel momento aggiudicata agli appaltatori che garantivano il maggiore gettito possibile dall'esazione fiscale, mentre la regolazione del commercio era affidata in primo luogo alle associazioni dei mercanti-importatori (nautae parisienses): il re affidò dal 1261 il ruolo di prevosto della città, con ampi poteri di polizia giudiziaria e commerciale, a un funzionario di sua fiducia, Etienne Boileau, figura davvero mitica nella storia parigina; secondo il racconto di Jean de Joinville (Vie de Saint Louis, 1309), il prevosto agì energicamente, arrestando molti malfattori e imbroglioni, organizzando la guardia della città e assicurando il buon andamento delle attività produttive e commerciali. Infine, tra il 1268 e il 1269, Boileau fece redigere una monumentale raccolta di leggi e consuetudini corporative, oggi nota come Livre des Mètiers, fonte preziosissima per la conoscenza del mondo del lavoro artigianale del pieno Medioevo, oltre che lista fiscale e documento di ricognizione dei poteri cittadini.


Questa ventennale attività di riforma e di organizzazione della vita sociale ed economica pubblica male si accorda con l'immagine oleografica del re santo e contemplativo, esclusivamente dedito alle pratiche penitenziali (cui comunque era dedito) che pure la pubblicistica ecclesiastica volle accreditare in funzione della sua canonizzazione (concessa da Papa Bonifacio VIII nel 1297). In effetti, Luigi IX, al di là del suo profilo di sovrano medievale - dunque pienamente inserito nella rete di relazioni e di 'vincoli' propri del tempo (e che lo avrebbero visto morire da crociato, lontano dal suolo francese, per il suo spirito missionario) - si deve considerare uno dei padri dello Stato francese e capo politico di notevole intelligenza di governo, oltre che di alto profilo morale, su cui chiaramente influiva la sua salda fede.



La politica estera |


Anche la politica estera del suo regno fu attenta alle ragioni dell'equilibrio e della pace: nonostante l'iniziale successo (battaglie di Taillebourg e di Saintes, 21 e 22 luglio 1242), preferì giungere a un accordo con la monarchia inglese per il possesso delle regioni sud-occidentali della Francia. Con il trattato di Parigi del 1259 si giunse a una pace duratura: l'Aquitania restò in mano inglese (divenendo la base operativa per gli scontri successivi), mentre la dinastia capetingia ottenne il controllo definitivo della Normandia, occupata anni prima da Filippo Augusto.


Anche nella lotta tra Innocenzo IV e Federico II, Luigi IX preferì non assumere una posizione definita: questo atteggiamento può apparire contraddittorio per un sovrano che doveva apparire quasi un pupillo della Chiesa ma non lo è se si pensa all'intransigenza con cui Luigi IX difese, come si è accennato, l'autonomia del regno dalle politiche della Chiesa di Roma e se si comprende la sua capacità di contemperare una fede sincera, un ossequio ineccepibile agli esponenti degli Ordini (che talvolta lo stesso popolo parigino gli avrebbe rimproverato) e una notevole forza di decisione nelle scelte politiche. La sua equità gli valse stima e pubblico riconoscimento anche fuori dalla Francia: fu infatti chiamato a risolvere con un arbitrato le controversie territoriali tra le dinastie comitali fiamminghe dei d'Avesne e dei Dampierre e in Inghilterra la disputa tra Enrico III e i baroni in rivolta.


Suo fratello fu il celebre Carlo I d'Angiò, il quale esercitò pressioni non indifferenti sulla monarchia per inserirsi nella successione imperiale e per appropriarsi del regno di Federico II; Luigi continuò a non interferire nelle questioni dell'Impero, tanto per affermare la propria solidità di re legittimato dalla continuità dinastica, quanto per tenere lontano il Regno francese da questioni non essenziali alla sua dimensione politica e territoriale. In seguito, fu papa Clemente IV, di origine francese, a chiedere direttamente l'intervento dello stesso Carlo, investendolo della corona di Sicilia, che l'Angiò conquistò con la battaglia di Benevento (1266).



Le crociate |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Settima crociata e ottava crociata.



Statua di san Luigi IX ad Aigues-Mortes.


Luigi IX guidò due crociate (partite entrambe da Aigues-Mortes): la VII 1248-1254 contro l'Egitto ayyubide, durante la quale, dopo la conquista di Damietta, nel 1249, perse il fratello Roberto d'Artois alla battaglia di Mansura, e, nella primavera del 1250, fu fatto prigioniero, per poi essere rilasciato dietro il pagamento di un riscatto; tuttavia, rimase diversi anni in Terra santa per collaborare con le autorità latine del luogo e per rinforzare le difese del residuo territorio crociato, il cui destino era peraltro segnato (nel 1291 sarebbe caduta San Giovanni d'Acri e con essa ogni speranza di uno stabile insediamento cristiano in Oltremare).


Tragico fu l'esito dell'VIII crociata nel 1270, condotta contro l'emirato di Tunisi (forse per volere di Carlo d'Angiò, che fu l'unico a trarne vantaggio, o forse per un errore di prospettiva geopolitica): Luigi morì in quei giorni, non di peste, come comunemente si crede, ma di dissenteria dovuta alla mancanza di acqua potabile. In ogni caso, furono entrambe crociate fallimentari, ma soprattutto nella seconda gli interessi delle repubbliche marinare (la stessa nave su cui viaggiò fu fornita dalla Repubblica di Noli) e degli altri poteri insistenti sul Mar Mediterraneo sembrarono prevalere sulla difesa della cristianità, mentre rifulgeva la figura del Re-penitente, oramai proiettato alla gloria degli altari; per questo, Luigi è sovente considerato l'unico sovrano che, al di là di ogni racconto agiografico, abbia perseguito un'interpretazione genuinamente religiosa delle spedizioni militari in Terrasanta. La Crociata, che già alla metà del XIII secolo appariva una questione superata, rappresentò per Luigi IX una forma di devozione religiosa e di compimento del mestiere di re.


Alla sua morte il corpo, inizialmente sepolto in Sicilia, venne bollito e disossato: una parte fu inumato nella cattedrale di Monreale in Sicilia (dove tuttora si possono osservare le viscere) e le ossa furono trasferite in Francia nella Basilica di Saint-Denis in una tomba che successivamente fu distrutta con la dispersione dei resti, oggi si può ammirare una copia nella cattedrale di San Denis. Luigi IX fu canonizzato a Orvieto nel 1297 da Papa Bonifacio VIII con il nome di san Luigi dei Francesi ed è, insieme con santa Elisabetta d'Ungheria, Patrono dell'Ordine francescano secolare e del Terzo ordine regolare di San Francesco. È chiamato anche san Ludovico.[6]



Ascendenza |




















































Luigi IX di Francia

Padre:
Luigi VIII di Francia

Nonno paterno:
Filippo II di Francia

Bisnonno paterno:
Luigi VII il Giovane

Trisnonno paterno:
Luigi VI di Francia

Trisnonna paterna:
Adelaide di Savoia

Bisnonna paterna:
Adèle di Champagne

Trisnonno paterno:
Tebaldo II di Champagne

Trisnonna paterna:
Matilde di Carinzia

Nonna paterna:
Isabella di Hainaut

Bisnonno paterno:
Baldovino V di Hainaut

Trisnonno paterno:
Baldovino IV di Hainaut

Trisnonna paterna:
Alice di Namur

Bisnonna paterna:
Margherita I di Fiandra

Trisnonno paterno:
Teodorico di Alsazia

Trisnonna paterna:
Sibilla d'Angiò

Madre:
Bianca di Castiglia

Nonno materno:
Alfonso VIII di Castiglia

Bisnonno materno:
Sancho III di Castiglia

Trisnonno materno:
Alfonso VII di León

Trisnonna materna:
Berengaria di Barcellona

Bisnonna materna:
Bianca Garcés di Navarra

Trisnonno materno:
García IV Ramírez di Navarra

Trisnonna materna:
Margherita de l'Aigle

Nonna materna:
Leonora d'Aquitania

Bisnonno materno:
Enrico II d'Inghilterra

Trisnonno materno:
Goffredo V d'Angiò

Trisnonna materna:
Matilde d'Inghilterra

Bisnonna materna:
Eleonora d'Aquitania

Trisnonno materno:
Guglielmo X di Aquitania

Trisnonna materna:
Eleonora di Châtellerault



Discendenza |


Il 27 maggio 1234, a Sens, sposò Margherita di Provenza (1221-1295), vedi De Sabran, figlia di Raimondo Berengario IV di Provenza (v. 1198-1245) e di Beatrice di Savoia. Luigi e Margherita ebbero:



  • Bianca (1240-1243);


  • Isabella (1242-maggio 1271), che sposò nel 1258 Tebaldo di Champagne re di Navarra;

  • Luigi (24 febbraio 1244-1260);


  • Filippo III (1º maggio 1245-5 ottobre 1285), re di Francia;

  • Giovanni (1248);


  • Giovanni Tristano (1250-3 agosto 1270), conte di Valois e di Nevers;


  • Pietro I (1251-1284), conte d'Alençon e Perche;


  • Bianca (1253-1320), che sposò nel 1269 Ferdinando de la Cerda (1255-1275) infante di Castiglia;


  • Margherita (1254-1271), che sposò nel 1270 Giovanni I, duca di Brabante (1253-1294);


  • Roberto (1256-1317) conte di Clermont-en-Beauvaisis, capostipite del casato dei Borbone;


  • Agnese (1260-1327), sposa di Roberto II di Borgogna.



Bibliografia e note |




  1. ^ (DE) J.Schäffer, Ludwig IX. von Frankreich, su heiligenlexikon.de, 10 marzo 2017. URL consultato il 26 agosto 2017.


  2. ^ (EN) France: Kissing the original Crown of Thorns worn by Jesus, su minorsights.com, 3 luglio 2016. URL consultato il 26 agosto 2017.


  3. ^ (FRENESRUZHJA) Vénération de la couronne d’épines, su notredamedeparis.fr, 2 dicembre 2016. URL consultato il 26 agosto 2017.


  4. ^ (EN) Which Louis is Saint Louis?, su distilledhistory.com, 8 maggio 2013. URL consultato il 1° gennaio 2019.


  5. ^ La Francia, su library.weschool.com. URL consultato il 5 agosto 2018.


  6. ^ San Ludovico (Luigi IX) Re di Francia, su santiebeati.it.




  • Jacques Le Goff, San Luigi, trad. it., Einaudi, Torino 1996;

  • (FR) Jean Richard, Saint Louis, Paris 1983;

  • (FR) Gérard Sivéryivéry, Saint Louis et son siècle, Paris 1983;

  • Benoît Grévin, Luigi IX, re di Francia, santo, Enciclopedia fridericiana, Vol. II, Istituto dell'Enciclopedia Italiana



Voci correlate |



  • Chiesa di San Luigi dei Francesi

  • Suore di San Luigi

  • Suore della carità di San Luigi



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Collegamenti esterni |


  • San Ludovico (Luigi IX), in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.













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