Ravenna Football Club 1913

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Ravenna FC 1913 Calcio ![]() | ||||
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Leoni, Giallorossi | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali |
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Simboli |
Leoni, Pino |
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Inno |
Forza Grande Ravenna |
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Dati societari | ||||
Città |
Ravenna |
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Nazione |
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Confederazione |
UEFA |
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Federazione |
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Campionato |
Serie C |
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Fondazione |
1913 |
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Rifondazione | 2001 | |||
Rifondazione | 2012 | |||
Presidente |
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Allenatore |
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Stadio |
Bruno Benelli (12.020 posti) |
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Sito web |
www.ravennafc.it |
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Palmarès | ||||
Titoli nazionali |
1 titolo di IV Serie |
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Il Ravenna Football Club 1913 S.p.A.[1] (meglio noto come Ravenna), è una società calcistica italiana con sede nella città di Ravenna. Dalla stagione 2017-2018, milita in Serie C, terza divisione del campionato italiano. Gioca le partite casalinghe allo stadio Bruno Benelli, e i suoi colori sociali sono il giallo ed il rosso.
Fondata nel 1913 come Unione Sportiva Ravenna, con il motto Iterum rudent leones, dopo numerose stagioni tra Promozione, Terza Divisione, Seconda Divisione e Prima Divisione, il club fece la sua prima apparizione nel mondo professionistico del calcio nel 1957-1958 con la prima partecipazione al campionato di Serie C, sfiorando la promozione. Il massimo livello mai raggiunto dal sodalizio romagnolo è la Serie B, conquistata per la prima volta in seguito alla vittoria del campionato di Serie C1 1992-1993.
La vecchia società è fallita nel 2001 ed è stata rifondata come Ravenna Calcio. Il 29 giugno 2012 è stata anch'essa dichiarata fallita dal Tribunale di Ravenna, e di conseguenza radiata dalla Federcalcio il 25 luglio.[2]. Al suo posto è nata una nuova associazione chiamata provvisoriamente Ravenna Sport 2019, ammessa in Promozione, il secondo campionato regionale. Il 9 agosto 2013, cambia denominazione diventando Ravenna Football Club.
Indice
1 Storia
1.1 Dalle origini al secondo dopoguerra
1.2 Dagli anni sessanta agli anni ottanta
1.3 Gli anni novanta
1.4 Gli anni duemila
1.5 Gli anni duemiladieci
1.6 Dalla Promozione Emilia-Romagna alla Serie C (2012-2017)
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Stemma
3.2.2 Inno
4 Strutture
4.1 Stadio
5 Diffusione nella cultura di massa
6 Allenatori e presidenti
7 Calciatori
8 Palmarès
8.1 Competizioni nazionali
8.2 Competizioni interregionali
8.3 Competizioni regionali
8.4 Altri piazzamenti
9 Statistiche e record
9.1 Partecipazione ai campionati
9.2 Statistiche individuali
10 Organico
10.1 Rosa 2018-2019
10.2 Staff tecnico
11 Tifoseria
11.1 Storia
11.2 Gemellaggi e rivalità
12 Note
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni
Storia |
Dalle origini al secondo dopoguerra |
La prima squadra rappresentativa della città di Ravenna, è nata nel 1913 grazie ad Angelo Fabbri, che di ritorno da un viaggio in territorio elvetico portò un pallone di cuoio e fece conoscere alle persone il gioco del calcio. La prima partita che i giallorossi disputarono fu un'amichevole contro il Forlì nel campo di Piazza d'Armi.
All'inizio del 1918, successivamente, vi fu un profondo cambiamento segnato dalla fusione tra Excelsior e società che diede vita all'Audace, poi, nel 1920, nacque la società Unione Sportiva Ravennate. L'esordio del Ravenna in un campionato FIGC avviene sul campo della Pro Ferrara nel girone C del campionato di Promozione 1920-1921. Sette anni dopo, nel campionato di Terza Divisione 1927-1928, il Ravenna allenato da Adolf Maurer fece il suo primo campionato da protagonista dove venne messo in mostra Cecco Cortesi, destinato a diventare il più grande capocannoniere nella storia della società ravennate, che riuscì a segnare in tutto 139 gol durante la sua permanenza in giallorosso.
Gli anni trenta cominciarono con una promozione in Prima Divisione arrivata al termine del campionato di Seconda Divisione 1929-1930. La partita d'esordio in Prima Divisione fu stata positiva, con il Ravenna che batté il Pisa con il risultato di 4-0. Al termine della stagione di Prima Divisione 1930-1931 i giallorossi allenati da Dimeny arrivarono ottavi.
Nell'estate del 1936, poi, il Ravenna venne promosso per la prima volta in Serie C, dove i giallorossi disputarono alcune stagioni molto esaltanti con i gol di Baratella e di Cecco Cortesi che insieme agli altri compagni di squadra arrivarono a sfiorare la promozione in Serie B non arrivata a causa della differenza reti sfavorevole nel campionato di Serie C 1940-1941.
Nella seconda metà degli anni trenta, i ravennati rimasero imbattuti in casa per ben 63 mesi, dal 29 novembre 1936 al primo marzo 1942, con 66 vittorie e 5 pareggi tra le mura proprie. I tecnici che si successero sulle panchine, nel corso di questi anni, furono Olao Cerini, Primo Fabbri, Aristide Viali ed Alfredo Mazzoni.
Dopo la seconda guerra mondiale, alla ripresa dei campionato di Serie C, A.C. Ravenna e Società Sportiva Edera, si fusero nella Società Sportiva Edera Ravenna con Mario Gritti presidente che nella stagione 1946-1947 iniziò un campionato difficile con la squadra retrocessa e successivamente ripescata e poi nel campionato di Serie C 1947-1948 pur arrivando al quinto posto i giallorossi retrocessero nella nuova Promozione ove vi rimasero fino alla stagione 1950-1951.
Nell'agosto del 1949, poi, dopo tre stagioni cessò il sodalizio di unione con l'Edera e la società presieduta da Guglielmo Strocchi, cambiò denominazione in Unione Sportiva Ravenna cui sedettero allenatori come Riparbelli, Prendato, Maurer, Bodoira e Mazzoni, che però disputarono dei campionati a livello dilettantistico altalenandosi tra Promozione regionale e IV Serie fino al 1958 quando nel frattempo nacque la nuova società della Sarom Ravenna.
Dagli anni sessanta agli anni ottanta |
Dopo l'epoca della Sarom durata dal 1954 al 1964, in dieci anni arrivarono due promozioni nel giro di tre anni, uno Scudetto Dilettanti e una promozione sfumata in Serie B a due giornate dalla fine.
Il primo campionato disputato dalla Sarom sotto la guida tecnica di Domenico Bosi terminò con una vittoria del girone A di Promozione con Marconi bomber con 17 centri realizzati.
Al termine del campionato di IV Serie 1956-1957. Dopo aver chiuso al primo posto il girone C, i giallorossi parteciparono alle finali nazionali dove prima, liquidarono il Belluno, e poi, dopo le gare giocate in campo neutro a Cremona, Livorno e Napoli, si laureano Campioni d'Italia IV Serie.
Nella stagione successiva, al suo ritorno in Serie C, il Ravenna con Bosi in panchina fece un torneo magnifico rimanendo sempre ai vertici della classifica, perdendo soltanto nelle ultime giornate ove alla penultima giornata contro la Fedit Roma perse con il risultato di 1-0 e una rete di Tino Valli il sogno della promozione in Serie B.
Nelle stagioni immediatamente successive l'Unione Sportiva Ravenna, attraversò un periodo difficile caratterizzato da scarsi risultati e da situazioni economiche problematiche riflesse sia sull'aspetto tecnico, che sulla panchina bizantina con una dolorosa retrocessione nei dilettanti al termine della stagione di Serie C 1970-1971, dopo 14 anni di permanenza consecutiva. Il purgatorio in Serie D durò una stagione, dove alla fine della stagione, il Ravenna vinse il girone D della Serie D rientrando subito in Serie C dove vi restò per quattro stagioni per poi retrocedere di nuovo.
Lasciata la Serie C al termine della stagione 1975-1976, i giallorossi piombarono fino alla Promozione ove vi rimase fino al 1982.
Il ritorno in Serie C avvenne nel 1983, con un breve approdo alla Serie C2. Dopo un primo, discreto campionato, arrivò la nuova retrocessione in Interregionale. Tornata in Serie C2 nella stagione 1985-1986, si classificò sesta, miglior risultato fino al quarto posto del 1991, dopo alcuni anni sempre in quarta serie. La stagione 1989-1990 vede i ravennati per la prima volta inseriti nel Girone Nord della Serie C2, con in panchina Marino Perani, ex bandiera del Bologna, per una parte del cammino.
Gli anni novanta |
Con il campionato 1990-91, arriva una decisa svolta per la formazione di Ravenna, con l'approdo alla presidenza della Famiglia Corvetta, armatori locali, con in testa Daniele, che prepara un programma ambizioso per il sodalizio giallorosso. Chiama infatti due ex bandiere del Verona dell'era Garonzi: come D.T. Giancarlo Cadè, una vecchia volpe dei campi di gioco, ed in panchina Pierluigi Busatta, con alle spalle una buona esperienza nel settore giovanile dei gialloblù. Arrivano il portiere De Grandi, il centrocampista Antonioli dalla Solbiatese, l'esterno Dal Balcon e, per la linea mediana Pavanel, Melotti e Pederzoli. In attacco Corrado Baglieri e l'ex bomber del Cesena, Oliviero Garlini. Il Ravenna sfiora la promozione, rimanendo a lungo a lottare con le prime, ma alla fine ha la meglio il Palazzolo con 3 punti di vantaggio e per 2, la coppia Spal-Solbiatese, che si giocherà poi lo spareggio promozione.

Formazione del Ravenna nella stagione 1992-1993, anno della prima promozione in Serie B.
Gli anni novanta furono quindi inizialmente positivi, con la promozione in Serie C1 al termine della stagione 1991-1992 e il bis nel 1992-1993 con la vittoria del campionato di C1 e la prima storica promozione in Serie B.
Nella stagione 1991-1992, Corvetta non vuole lasciarsi sfuggire il salto di categoria, affidandosi all'allora quasi esordiente Gigi Delneri. Nella rosa diversi giocatori importanti: in difesa Marcello Marrocco e Stefano Torrisi, a centrocampo con sempre Antonioli in regia, Mariano Sotgia e Rodolfo Giorgetti, in attacco il fantasista Enrico Buonocore (idolo della tifoseria) e Cosimo Francioso. I ravennati centrano la promozione in Serie C1, senza particolari problemi, davanti al Leffe e staccando le altre concorrenti, Mantova e Varese su tutte.
In Serie C1, Corvetta si affida in panchina ad un altro tecnico di belle speranze, Francesco Guidolin, che basandosi sul blocco della stagione precedente, schiera tra i pali un giovane Francesco Toldo, in attacco l'ariete Loris Pradella, ideale terminale per il gioco di Buonocore e Francioso, supportati a loro volta dall'esterno Cristiano Scapolo. Per alcune giornate i giallorossi possono contare anche sulla classe di Lamberto Zauli. Alla fine il Ravenna centra l'ennesimo doppio salto della sua storia passando, per la prima volta in Serie B con il Vicenza.

Un giovane Christian Vieri con la maglia del Ravenna nella stagione 1993-1994.
L'impatto con il campionato cadetto non fu molto positivo e la squadra retrocesse subito, in virtù del diciottesimo posto finale. La società si affidò inizialmente per la panchina all'ex Genoa Claudio Onofri, e dopo sette giornate passa all'esperto Pierluigi Frosio, con dietro alla scrivania un certo Beppe Marotta, mantenendo gran parte della rosa della stagione precedente, a cui si aggiungono Enrico Cucchi, in porta Davide Micillo ed in avanti una coppia formata da Tacchi (III) e Christian Vieri. I 12 goal realizzati da "Bobo", però, non bastano alla salvezza ed arriva la retrocessione in Serie C1.
Dalla C1, si riparte sempre dietro le quinte con Marotta e Rino Foschi, che torna ad occupare la carica di direttore sportivo, ed in panchina un altro emergente, Alberto Cavasin. La squadra perde i goal di Vieri, ma trova quelli di Fabris e di Insanguine. In porta c'è Domenico Doardo ed in difesa William Viali, oltre alla solita verve di Buonocore a centrocampo, dove in cabina di regia troviamo il legnanese Massimo Gadda, che supporta la manovra di Lamberto Zauli, tornato dal Crevalcore. Cavasin viene però esonerato ed al suo posto arriva Adriano Buffoni. La squadra centra i play-off, con il quinto posto, ma viene superata in semifinale dalla Pistoiese (0-0 e 0-1).
Nella stagione seguente la squadra viene affidata ad un vero esperto della categoria come Giorgio Rumignani, che mantiene l'ossatura della squadra, inserendo in difesa Vittorio Mero, prelevato dal Crevalcore, oltre ad un vero totem della categoria come Giuseppe Pregnolato, fresco di promozione in B con la Pistoiese. In attacco arriva Stefan Schwoch dal Livorno. Con questi elementi in campo ci sarà il ritorno in Serie B, con la promozione conquistata con largo anticipo, trascinata dai 21 gol di Schwoch e dalle giocate di Zauli, che sigla anche 6 reti.
In B la famiglia Corvetta affida la squadra ad un altro tecnico emergente, di sicuro valore, come Walter Novellino, inserendo in rosa giocatori di esperienza, come Iachini e Luppi, centrando così la miglior stagione in serie cadetta, con l'ottavo posto, nonostante i tre punti di penalizzazione.
Nel 1997-98 in panchina troviamo Sandreani; gli innesti più importanti sono in difesa Sean Sogliano e, per il centrocampo l'ex Inter ed Ancona Felice Centofanti, Ciccio Dell'Anno e Bergamo (ex Padova, Modena). La squadra naviga in brutte acque, e viene affidata a Santarini, che la conduce in salvo.
Nel 1998-99 Santarini è confermato in panchina, per una squadra che può contare sull'estro di Polesel, ma che presto finisce per sentire il richiamo della sua laguna veneta, oltre che del bomber Silenzi in avanti, di ritorno dalla sua esperienza in Inghilterra. Campionato concluso al decimo posto.
Nel 1999-00 tocca ad Attilio Perotti la guida tecnica; tra i giocatori in porta Cervone, in avanti la coppia Murgita e Grabbi, con il Ravenna che si conferma ancora a metà classifica.
Gli anni duemila |
Nella stagione 2000-2001, la squadra arriverà in fondo alla classifica, con ben quattro allenatori succedutisi in panchina e una girandola di giocatori, un mix tra calciatori in odore di ritiro (Gilbert Bodart, Rosario Pergolizzi, Filippo Dal Moro, Andrea Bergamo, Michele Gelsi, Cristiano Scapolo, Andrea Silenzi), giovani speranze in prestito (Marco Rigoni, Georgios Vakouftsis), un paio di stranieri come Jorge Casanova, Krasimir Čomakov, Paquito, Alexandros Kaklamanos e qualche altro elemento esperto della categoria (Massimiliano Corrado, Giovanni Serao, Emiliano Biliotti). Il campionato si conclude al diciannovesimo e penultimo posto, con conseguente scivolone in Serie C1, anticamera del fallimento.

Stemma dell'Unione Sportiva Ravenna usato fino al 2001.
Il buon decennio dei giallorossi, pertanto, si chiuse mestamente: dopo la retrocessione in Serie C1, nel luglio dell'estate del 2001, la vecchia Unione Sportiva Ravenna fu poi esclusa da tutti i campionati per eccesso di indebitamento - situazione che si protraeva da tempo[3] - ed avviata dal Tribunale cittadino al fallimento. Una brutta storia che si aggiunge anche alla tragedia di Fernando Torcal Cabal, proprietario della Continental spagnola che aveva da poco acquistato il club giallorosso, che morì a brevissima distanza dall'affare a causa di un infarto. Pertanto, un gruppo di imprenditori locali si rimbocca le maniche e si mette all'opera per la ricostruzione, ottenendo l'ammissione di una nuova società, denominata Ravenna Calcio, al campionato di Eccellenza. Con un chiaro obiettivo minimo: tornare al più presto tra i professionisti, raggiunto dopo due promozioni consecutive (Eccellenza 2001-2002 e Serie D 2002-2003). Nell'anno della "rinascita" a far parte della rosa c'è anche il capitano Giuseppe Pregnolato, che rimase nonostante il terzo salto all'indietro.
Grazie ai due campionati vinti consecutivamente tornò a giocare fra i professionisti solo dal 2003-2004 in Serie C2 sfiorando l'accesso ai play-off, che vinse invece l'anno seguente dopo il secondo posto in campionato.
All'atto del ritorno tra i professionisti, la società viene rilevata, dal primo luglio 2003, dal Gruppo Ferlaino, con in testa l'ex pàtron del Napoli Corrado, per 1,3 milioni di Euro. Il 26 luglio viene nominato Presidente il figlio Luca. Tra i componenti del nuovo C.d.A. Monica Mero Porzio (moglie di Vittorio Mero, lo scomparso giocatore del Brescia e prima ancora dello stesso Ravenna) e l'attore Peppe Quintale, con la collaborazione di Massimo Matteucci (Presidente della CMC, sponsor del club)[4]. In campo, tra gli altri, tornano Gianluca Luppi ed Enrico Buonocore.
I piani sono ambiziosi, ma dopo tre giornate il tecnico delle promozioni, Gadda, viene esonerato per far posto a Osvaldo Jaconi, un tecnico di spessore per la categoria. La squadra però va avanti a suon di pareggi e la squadra precipita conseguentemente nel calderone dei play-out. Inevitabile il nuovo cambio, con il ritorno di Gadda. I risultati continuano a non arrivare, cominciano a girare strane voci sullo stato di salute della società. Luca Ferlaino annuncia le sue dimissioni, i calciatori restano a secco di liquidità dopo essersi anche auto-sospesi lo stipendio. Con un incredibile sprint finale, la squadra risale fino a sfiorare i play-off per un solo punto, conquistando il sesto posto finale. In estate Corrado Ferlaino, deluso dai risultati, annuncia l'intenzione di cedere, cercando comunque di risolvere le pendenze con i tesserati che impongono alcune condizioni che non vengono digerite dal presidente, il figlio Luca, tanto da indurgli a minacciare di mettere la società in liquidazione. Sarà l'intervento di Gianni Fabbri, un imprenditore locale nel campo dell'impiantistica elettrica, a scongiurare un secondo fallimento a distanza di pochi anni acquistando la società giallorossa dai Ferlaino[5] per 600.000 Euro.
Nel campionato 2005-06 in serie C1, girone A, si classificò al tredicesimo posto, evitando così anche gli spareggi per la retrocessione. Nel campionato 2006-2007 vinse il girone B della serie C1 e venne promosso in serie B con un turno di anticipo (pareggiando 0-0 a Teramo) dopo un duello di alcuni mesi con l'Avellino, qualificatosi per i playoff.
Il ritorno in Serie B coincide con un campionato non particolarmente positivo. La stagione 2007-2008 inizia bene ma, al termine delle 42 giornate, la squadra ha totalizzato solo 8 vittorie, 11 pareggi e 23 sconfitte, collezionando 35 punti e classificandosi in ventesima posizione, terzultima. Con tale modesto ruolino di marcia i giallorossi sono nuovamente retrocessi e disputano il campionato 2008-2009 in Lega Pro Prima Divisione, finendo terzi al termine della stagione regolare (gironi di andata e di ritorno), dietro al Cesena e alla Pro Patria Busto Arsizio, ma terminando, a sorpresa, i play-off promozione in semifinale contro la quarta classificata, il Padova, vincitrice nella gara di ritorno a Ravenna per 2-1. Molte, però, sono le note positive di quella stagione, tra cui l'approdo dell'allenatore Gianluca Atzori in Serie A nel Catania e la vittoria della classifica dei cannonieri da parte del bomber Francesco Zizzari, passato poi al Pescara.
L'inizio della stagione 2009-2010 viene subito compromesso dal decesso dell'attaccante di origine albanese Filipi, morto all'età di 20 anni in un incidente stradale a Cervia, mentre era in compagnia di Scappini. Questo avvenimento influenzerà il campionato dei giallorossi: dopo un girone d'andata chiuso a ridosso della zona play-off, la squadra crolla nel girone di ritorno, vincendo appena una delle diciassette partite, ma conquistando ugualmente la salvezza diretta[6].
Gli anni duemiladieci |
La stagione 2010-2011 vede il Ravenna partire bene in campionato e disputare un buon girone d'andata, ma nel girone di ritorno si ha un calo che porta a risultati altalenanti e discontinui. All'ultima giornata, con una posizione di metà classifica, la squadra vince, ma poi arriva una caduta nel peggiore dei modi: 7 punti di penalizzazione per illecito sportivo[7] fanno crollare rovinosamente i romagnoli al quattordicesimo posto, condannandoli a disputare i play-out in una posizione che avrebbe dovuto essere occupata dal Pavia. Il Ravenna conquista comunque un posto in Prima Divisione anche per la stagione successiva: infatti, dopo la sconfitta per 0-1 in Alto Adige, vince 2-1 al Benelli con un gol realizzato al 95' su rigore e, sfruttando il vantaggio derivante dal miglior piazzamento in classifica, condanna il Südtirol (poi ripescato) alla Seconda Divisione.

Stemma del Ravenna Calcio dal 2001 al 2011.
Lo Scandalo calcioscommesse scoppiato nell'estate 2011 che ha portato all'arresto del Direttore Sportivo Giorgio Buffone e ha visto tra gli indagati molti personaggi legati all'organigramma societario, accelera la cessione del club che passa dalle mani di Gianni Fabbri al Gruppo Aletti che si concretizza il 1º luglio 2011 con l'ufficialità di Sergio Aletti come nuovo Presidente. Per intraprendere questa nuova sfida in prima persona, Aletti ha rimesso gli incarichi da membro del C.d.A. e da vicepresidente del Cesena, facendo così venir meno ogni vincolo di tipo federale.[8]
Il 18 luglio 2011 il Consiglio Federale decide di non ammettere il club giallorosso nei campionati professionistici per un ritardo di due giorni nei pagamenti, la società presenta subito ricorso dichiarandosi ottimista, ma il 25 luglio arriva la conferma della non ammissione. Inoltre il 9 agosto viene escluso dal campionato di competenza come condanna per lo scandalo Scommessopoli. In base a questi fatti, il 12 agosto, viene iscritto in Serie D. Ma la squadra disputa un campionato fallimentare, culminato con la retrocessione in Eccellenza a seguito della disputa dei play-out con la Virtus Pavullese. Dopo il 2-2 dell'andata, infatti, il 26 maggio al Benelli va in scena l'ultimo, drammatico, capitolo della stagione più travagliata per la storia dei colori giallorossi. Ai quali sarebbe bastato anche un pareggio per salvare la categoria: e invece finiscono per perdere in casa 2-3, con rigore decisivo realizzato al 95' dagli ospiti: ovvero, il modo più beffardo per salutare la Serie D. Dopo l'amarezza della retrocessione sul campo, il 29 giugno 2012 il Ravenna viene dichiarato fallito per la massa debitoria dal tribunale di Ravenna e cancellato da tutti i campionati italiani.
Dalla Promozione Emilia-Romagna alla Serie C (2012-2017) |
A seguito dell'esclusione da tutti i campionati del Ravenna Calcio, nel luglio 2012 il sindaco della città romagnola, Fabrizio Matteucci, crea una nuova Società Cooperativa, denominata provvisoriamente Ravenna Sport 2019, che viene iscritta al campionato di Promozione[9]. L'anno indicato nella denominazione è un chiaro riferimento a quello in cui la città romagnola potrebbe diventare Capitale Europea della Cultura[10]. Il nuovo allenatore è il romagnolo Angelo Affatigato, classe 1976, alla sua prima esperienza in panchina, ex giocatore giallorosso (era nella "rosa" nella stagione precedente, quella del fallimento, e vi giocò anche dal 2003 al 2007). Non viene adottato alcun logo, sulla maglia prodotta dalla bolognese Macron compare infatti solo il nome della città.
Inserito nel girone D, dopo un campionato pieno di vittorie e con una sola sconfitta al passivo, il 21 aprile 2013 il Ravenna, battendo per 2-1 in trasferta a Villa Verucchio[11] la Sant'Ermete Sanvitese, ottiene, con quattro giornate d'anticipo, la promozione in Eccellenza[12].
Intanto, il 25 maggio 2013 muore in circostanze misteriose l'ex patron Sergio Aletti, 53 anni, ultimo presidente prima del fallimento[13]. A soli cinque giorni di distanza muore un altro ex presidente, Daniele Corvetta, 74 anni, fautore delle pagine più belle del calcio a Ravenna[14], proprietario del club dal 1990 al 2000[15].
L'11 luglio Giannantonio Mingozzi, vicesindaco di Ravenna, si aggiudica, per la cifra di 1.500 euro, l'asta che aveva ad oggetto il marchio del Ravenna Calcio, quello con il logo del comune racchiuso in un ovale rosso, ovvero l'unico che compare nel registro dei marchi nazionali tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, in rappresentanza di un gruppo di sportivi ravennati che nei mesi precedenti aveva rilevato in blocco dal fallimento tutti gli storici trofei del calcio ravennate per poi donarli all'attuale proprietà. Non si ha notizia invece dell'altro logo, quello storico della vecchia Unione Sportiva Ravenna (e amato dai tifosi) con i due leoni arrampicati sul pino e il motto latino Iterum rudent leones[16].
Il 9 agosto la società cambia denominazione in Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica Ravenna Football Club 1913. Con l'occasione viene effettuato un restyling del marchio[17].
Il campionato 2013-2014, in Eccellenza, non si dimostra un campionato di gloria, i ravennati non riescono a raggiungere il primo posto, ma neanche il secondo posto per giocare i play-off, e termina quarta a causa di una differenza reti sfavorevole, essendo arrivata a pari punti con il Massa Lombarda.
Il campionato 2014-2015 si rivela migliore di quello precedente dato che il Ravenna riesce ad arrivare secondo conquistando la Serie D vincendo i play-off sia all'andata che al ritorno: prima con la vittoria per 2-1 in Toscana contro il Ghivizzano, e poi vincendo in casa per 2-0[18]. Nella stagione 2015-2016 il Ravenna si iscrive al campionato di Serie D. La stagione inizia bene con un 2-1 al Legnano, ma dopo qualche tempo viene esonerato il tecnico Marsili per scarsi risultati e sostituito con Mosconi; la stagione termina con una salvezza senza disputare i play-out.
Nella stagione 2016-2017, i giallorossi guidati da Mauro Antonioli partono in sordina all'inizio del campionato. In seguito, il Ravenna recupera numerose posizioni di classifica, fino a raggiungere la zona play-off. Dopo aver tallonato l'Imolese e il Delta Rovigo, rispettivamente prima e seconda in classifica, alla terzultima giornata i romagnoli sorpassano entrambi gli avversari nella corsa al titolo. Il 30 aprile 2017, pareggiando sul campo neutro di Russi nel derby contro la Ribelle, ed approfittando della contemporanea sconfitta della compagine imolese e di quella rodigina, la squadra ravennate è matematicamente promossa in Serie C, dopo sei anni d'assenza. Il 1º giugno del 2017 il Ravenna si iscrive al campionato di Serie C all'inizio trova difficoltà ma riesce a salvarsi ma l'allenatore Antonioli non viene confermato per la prossima stagione e al suo posto arriva Luciano Foschi.[19]
Cronistoria |
Cronistoria del Ravenna Football Club 1913 | |
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Colori e simboli |
Colori |
I colori del Ravenna sono il giallo e il rosso, questi ultimi sono anche i colori del comune di Ravenna.
Simboli ufficiali |
Stemma |
Lo stemma del Ravenna ricalca fedelmente quello che è l'emblema cittadino, ovvero i due leoni rampanti ed in mezzo ad essi il pino.
Inno |
L'inno del Ravenna si chiama Forza Grande Ravenna.
Strutture |
Stadio |
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Dal 1931 al 1966 il teatro delle gesta giallorosse è stato lo Stadio della Darsena il più glorioso degli stadi nella storia dell'Unione Sportiva Ravenna. Dal 1966 a tutt'oggi lo Stadio del Ravenna è lo Stadio Bruno Benelli.
Diffusione nella cultura di massa |
La squadra giallorossa viene citata nel film Ma che bella sorpresa del 2015; durante una delle scene finali, il protagonista Guido (impersonato da Claudio Bisio) tifoso milanista, sta seguendo un'amichevole estiva tra Milan e Ravenna[21].
Allenatori e presidenti |
Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti.[22]

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Calciatori |
Palmarès |
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Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
Livello |
Categoria |
Partecipazioni |
Debutto |
Ultima stagione |
Totale |
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2º | Serie B | 7 | 1993-1994 | 2007-2008 | 7 |
3º | Seconda Divisione | 1 | 1928-1929 | 45 |
|
Prima Divisione | 5 | 1930-1931 | 1934-1935 |
||
Serie C | 31 | 1936-1937 | 2018-2019 |
||
Serie C1 | 5 | 1992-1993 | 2006-2007 |
||
Lega Pro Prima Divisione | 3 | 2008-2009 | 2010-2011 |
||
4º | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 22 |
|
Promozione | 3 | 1948-1949 | 1950-1951 |
||
IV Serie | 3 | 1952-1953 | 1956-1957 |
||
Serie D | 4 | 1971-1972 | 2016-2017 |
||
Serie C2 | 11 | 1982-1983 | 2004-2005 |
||
5º | Campionato Interregionale | 2 | 1981-1982 | 1984-1985 | 4 |
Serie D | 2 | 2002-2003 | 2011-2012 |
In 74 stagioni sportive disputate a livello federale a partire dall'esordio nel DDIN nel 1927, compresi 11 campionati di Serie C2. Sono escluse le stagioni nelle quali il Ravenna partecipò ai massimi tornei del Comitato Regionale Emiliano antecedentemente al 1927.
Statistiche individuali |
Di seguito i primatisti di presenze e reti.[23][24]

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Organico |
Rosa 2018-2019 |
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Staff tecnico |
Luciano Foschi
Marcello Montanari
Giovanni De Maiti
Luca Coralli
Rocco Crea
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Tifoseria |
Storia |
A Ravenna il tifo organizzato nacque ufficialmente nel 1982, quindi molto più tardi rispetto ad altre realtà corregionali, con l'avvento dei Supporters Ravenna, primo gruppo a fare capolino nella città dei mosaici. Nel 1985 nacque il Porky's Group, che andò saldamente ad affiancarsi al gruppo pioniere. Durante gli anni ottanta si formarono altri gruppi minori che ebbero vita relativamente breve; tra questi meritano una menzione i Devils Supporters e gli Sconvolts.
I primi anni novanta coincisero con la grande scalata alla Serie B, che entusiasmò una città che aveva vissuto il calcio come un elemento marginale ed animò la Curva Nord. Nacque la Fossa Bizantina, che diventò ben presto il gruppo trainante della tifoseria. In seguito venne contornata da una miriade di piccoli gruppetti, tra i quali spiccavano i Viking, la Gioventù Bizantina, il Bigfoot Group, il Funky Group, le Screaming Girls, il Nucleo Ribelle, il Gruppo della Madonna e la Brigata Sclerotica. Nel 1994 gli esponenti di questi ultimi tre gruppi, assieme a quelli della Fossa Bizantina, presero la decisione di riunirsi e di accorpare le diverse piccole realtà che costellavano la curva sotto la denominazione di Ultras Ravenna, gruppo tuttora saldamente alla guida della realtà ultras giallorossa.
Il fallimento del 2001 non modificò, se non numericamente, l'assetto del tifo ravennate. Un paio di sezioni satellite degli Ultras Ravenna, Solarolo Crew e San Bartolo, completano il mosaico della Curva Nord.
Esiste inoltre un gruppo chiamato "Ultras Sez. Milano" formato da tifosi della squadra ravennate provenienti da Milano, gruppo che quando si presenta alle partite si affianca agli "Ultras Ravenna 1994" in Curva Mero.
Il 10 ottobre 2015 un gruppo di studenti ravennati fondò una nuova sezione, denominata "Nuova Guardia Giallorossa".
Presente sia in casa che in trasferta e che si affianca sempre agli "Ultras Ravenna 1994".
Dal momento della sua tragica morte, avvenuta nel 2002 a seguito di un incidente stradale, la Curva è intitolata a Vittorio Mero, compianto giocatore giallorosso e capitano ai tempi della Serie B.
Gemellaggi e rivalità |
- Gemellaggi
Gli ultras giallorossi sostengono amicizie con le tifoserie di:
Bologna[25]
Salernitana[26]
Lucchese[26]
St Patrick's[26]
Vicenza[26]
- Rivalità
Le rivalità più forti sono quelle con i vicini cesenati (il derby più sentito, dagli anni '90) e i corregionali forlivesi (derby storico), poi i ferraresi (ostilità fortissima nonostante la città estense sia fuori dai confini romagnoli). Ulteriore rivalità da menzionare è quella con i riminesi (il cosiddetto derby della Riviera Romagnola, una volta le tifoserie erano gemellate), inoltre fra le altre numerose faide spiccano trevigiani, padovani, veneziani, anconetani e rosetani.
Cesena[25][26][27]
Forlì[25][26][27]
Rimini[25][27]
SPAL[25][26][27]
Ancona[25][27]
Venezia[25][27]
Treviso[25][27]
Padova[25][27]
Modena[25]
Parma[25][27]
Reggiana[25][27]
Rosetana[25][27]
Note |
^ RAVENNA FOOTBALL CLUB 1913 S.P.A., http://www.lega-pro.com/. URL consultato il 24 agosto 2017.
^ FIGC
^ Ravenna, quando il calcio fa crac: debiti, disagi e stipendi fantasma Repubblica.it, 31-03-2001.
^ Ferlaino Junior è il nuovo Presidente del Ravenna La Tribuna di Treviso, 26-07-2003 (Pagina 38).
^ Domenico Varavallo - Il Ravenna non è più di Ferlaino TuttoNapoli.net, 06-07-2004.
^ Tragedia a Ravenna. Investito l'attaccante Filipi Gazzetta.it, 19-09-2009.
^ [1] Gazzetta dello Sport, 13-05-2011.
^ Sergio Aletti è ufficialmente il nuovo Presidente del Ravenna Calcio Ravennanotizie.it, 02-07-2011.
^ Il Ravenna riparte dalla Promozione Quotidiano.net, 19-07-2012.
^ Nasce "Ravenna Sport 2019", cooperativa che gestirà il Ravenna Archiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive. Ravennaedintorni.it.
^ Ravenna in Eccellenza: dopo sei anni il calcio festeggia ancora Archiviato il 3 gennaio 2014 in Internet Archive. Ravennaedintorni.it, 22-04-2013.
^ Il Ravenna vince, è promosso Romagnanoi.it, 21-04-2013.
^ Sergio Aletti trovato morto in un albergo Romagnanoi.it, 25-05-2013.
^ Cristian Vitali - Aletti e Corvetta: vicini nella morte, distanti nel ricordo Fantagazzetta.com, 03-06-2013.
^ Addio a Daniele Corvetta, storico Presidente del Ravenna Calcio Ravennatoday.it, 31-05-2013.
^ Roberto Romin - Fallimento Ravenna Calcio, Mingozzi si aggiudica il marchio all'asta Ilrestodelcarlino.it, 11-07-201.
^ Ravenna, via al restyling: cambiano logo e maglie, anche il nome sarà nuovo Ilrestodelcarlino.it, 09-08-2013.
^ Una nobile decaduta sale in Serie D TuttoMercatoWeb.com, 15/06/2015.
^ Calcio, Ravenna promosso in Lega Pro, https://www.ilrestodelcarlino.it/, 30 aprile 2017. URL consultato il 15 luglio 2018.
^ COMUNICATO UFFICIALE N.18 (PDF), http://www.figc.it/, 30 luglio 2001. URL consultato il 6 febbraio 2017.
^ Ma che bella sorpresa. URL consultato il 3 agosto 2018.
^ Storia, https://sites.google.com/site/unastoriagiallorossa/. URL consultato l'8 maggio 2016.
^ Fedelissimi, https://sites.google.com/site/unastoriagiallorossa/. URL consultato l'8 maggio 2016.
^ Goleador, https://sites.google.com/site/unastoriagiallorossa/. URL consultato l'8 maggio 2016.
^ abcdefghijklm Tifoserie romagnole Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
^ abcdefg
LineaGiallorossa
^ abcdefghijk Tifonet
Voci correlate |
- Ravenna
- Sport in Emilia-Romagna
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Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale, su ravennafc.it.
- (DE, EN, IT) Ravenna Football Club 1913, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
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