Provincia di Belluno




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando l'omonima provincia del Regno Lombardo-Veneto, vedi Provincia di Belluno (Lombardo-Veneto).





























































































Provincia di Belluno
provincia montana



Provincia di Belluno – Stemma Provincia di Belluno – Bandiera

Provincia di Belluno – Veduta
Il monte Pelmo
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Coat of Arms of Veneto.png Veneto
Amministrazione
Capoluogo Belluno
Presidente Roberto Padrin dal 10-9-2017
Data di istituzione 1866
Territorio

Coordinate
del capoluogo

46°08′27″N 12°12′56″E / 46.140833°N 12.215556°E46.140833; 12.215556 (Provincia di Belluno)Coordinate: 46°08′27″N 12°12′56″E / 46.140833°N 12.215556°E46.140833; 12.215556 (Provincia di Belluno)
Superficie 3 610,20 km²
Abitanti 203 065[1](30-6-2018)
Densità 56,25 ab./km²
Comuni 63 comuni
Province confinanti
Distretto di Lienz (AT-7), Distretto di Hermagor (AT-2), Trento, Bolzano, Treviso, Vicenza, Pordenone
Altre informazioni
Lingue Italiano, veneto, ladino, cimbro
Cod. postale 32100 Belluno, 32010-32047 provincia
Prefisso
0435, 0436, 0437, 0439
Fuso orario UTC+1
ISO 3166-2 IT-BL
Codice ISTAT
025
Targa BL
PIL procapite (nominale) 29.453 €
Cartografia
Provincia di Belluno – Localizzazione
Sito istituzionale

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«Io dico che la mia terra è uno dei posti più belli non già dell'Italia ma dell'intero globo terracqueo... la mia patria si chiama Belluno.»


(Dino Buzzati)

La provincia di Belluno (provinzia de Belum in ladino) è una provincia italiana delle Alpi di 203 065 abitanti[1].


Il territorio totalmente montano si estende per 3 610,20 km² nel settore delle Alpi Orientali, dove sono presenti la maggior parte dei gruppi dolomitici per cui può essere ritenuta la provincia delle Dolomiti. Il Piave, che la attraversa da nord a sud, è il principale corso d'acqua.


Secondo l'indagine annuale de Il Sole 24 Ore, la provincia di Belluno si è classificata al primo posto fra le province italiane per qualità della vita nel 2017[2], replicando il primato del 2009[3] e migliorando altresì le posizioni del 2008 e 2007 che la avevano vista comunque al secondo e quarto posto.


Nell'annuale classifica delle province italiane per la migliore qualità di vita, redatta da ItaliaOggi con la collaborazione dell'Università "La Sapienza", nel 2017 si piazza al terzo posto dietro a Bolzano e Trento.[4]


Il PIL pro capite nominale, secondo dati Unioncamere relativi al 2009, si attesta sui 29 453 €[5].




Indice






  • 1 Protostoria


  • 2 Storia


  • 3 Onorificenze


  • 4 Geografia fisica


    • 4.1 Confini


    • 4.2 Orografia


    • 4.3 Passi e valichi


    • 4.4 Idrografia


    • 4.5 Centri abitati




  • 5 Clima[10]


    • 5.1 Rete di monitoraggio


    • 5.2 Descrizione climatica


      • 5.2.1 Classificazione climatica


      • 5.2.2 Temperatura


      • 5.2.3 Precipitazioni






  • 6 Economia


    • 6.1 Agricoltura


    • 6.2 Industria


    • 6.3 Turismo




  • 7 Società


    • 7.1 Evoluzione demografica


    • 7.2 Etnie e minoranze straniere




  • 8 Minoranze linguistiche


  • 9 Amministrazione


    • 9.1 Elenco dei presidenti


    • 9.2 Unioni montane




  • 10 Comuni


    • 10.1 Comuni più popolosi




  • 11 Infrastrutture e trasporti


    • 11.1 Strade


      • 11.1.1 Autostrade


      • 11.1.2 Strade statali


      • 11.1.3 Strade regionali


      • 11.1.4 Strade provinciali




    • 11.2 Trasporto pubblico su gomma


    • 11.3 Funivie


    • 11.4 Ferrovie


    • 11.5 Aeroporti




  • 12 Sport


  • 13 Cultura


    • 13.1 Scuola e università


    • 13.2 Giornali locali


      • 13.2.1 Televisione locale


      • 13.2.2 Radio locali






  • 14 Note


  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Protostoria |


Nella località di Lagole, a Calalzo, si trova un sito paleoveneto con i resti di un santuario dedicato ad una divinità sanante, risalente a circa il V secolo a.C. Un secondo sito di maggiori dimensioni è stato rinvenuto a Mel. La Necropoli di Mel, utilizzata in modo continuativo dai Veneti Antichi dall'VIII al V secolo a.C. fu scoperta nel 1958. Fino all'inizio degli anni ottanta sono state scavate circa 80 tombe, nel 1962 furono inoltre messi in luce, nella zona meridionale della necropoli, verso la strada provinciale che da Mel conduce a Belluno, sette recinti, definiti circoli; in seguito furono riconosciute le tracce di almeno altri due recinti parzialmente conservati.
Molti reperti hanno rivisto la luce, soprattutto statuette di bronzo e un elevato numero di iscrizioni venetiche tuttora esposte al Museo archeologico cadorino a Pieve di Cadore e al Museo Civico Archeologico di Mel.
Feltre è invece di probabile origine Retica, come Trento e Verona, così come riportato da Plinio il Vecchio.



Storia |







I primi insediamenti nella zona di Belluno furono favoriti dalla difendibilità del luogo, mentre prima dei quali il territorio era un luogo di passaggio, fatto di piccoli centri non stabili.
Diversi sono poi i siti archeologici che testimoniano la presenza, già dall'età della pietra, di insediamenti umani. I primi abitatori stabili della zona furono i Paleoveneti, una popolazione di origine Indoeuropea. In generale reperti archeologici testimoniano una forte influenza della cultura celtica.
Gli stessi Celti furono poi cacciati dai Romani, che a partire dal 181 a.C. dominarono l'intero Bellunese. Al declino dei Romani seguì un lungo periodo di conquiste, passaggi di mano, e invasioni; una stabilità si ritrovò alla morte di Teodorico.
L'attuale provincia di Belluno fu un territorio con diverse località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260. Dal 1404 al 1797 il Bellunese fa parte della Serenissima Repubblica di Venezia (il Cadore con Ampezzo dal 1420), e, dopo la parentesi napoleonica, dell'Austria fino al 1866, per poi entrare a fare parte, per la quasi totalità dei suoi comuni, del Regno d'Italia. Nel 1923 ha riaccolto Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana già parte dell'Austria Ungheria (Tirolo)[6].


Il 22 ottobre 2017, in concomitanza con il referendum sull'autonomia del Veneto, la provincia di Belluno organizzerà un referendum consultivo per il rafforzamento della specificità provinciale.[7]



Onorificenze |











Attestazione di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile a titolo collettivo - nastrino per uniforme ordinaria
Attestazione di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile a titolo collettivo
«Eventi atmosferici nella Regione Veneto, 30 gennaio — 18 febbraio 2014

— 18 luglio 2016
[8]»




Geografia fisica |





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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Geografia della provincia di Belluno




Monte Civetta




Il Passo di Giau visto dal Nuvolau




Il fiume Piave tra Mel e Santa Giustina




Il lago del Corlo con l'abitato di Rocca




Veduta dell'abitato di Cortina d'Ampezzo




Le Tre Cime di Lavaredo dal lago di Misurina


La provincia, estesa ed interamente montana, si suddivide in sette regioni geografiche:




  • Agordino, corrispondente all'alto e medio bacino del torrente Cordevole;


  • Alpago, corrispondente al bacino del torrente Tesa e gravitante attorno al lago di Santa Croce;


  • Ampezzo, comprendente il comune di Cortina d'Ampezzo;


  • Cadore, corrispondente alla valle del Boite (con l'eccezione di Cortina), la val d'Ansiei e l'alto bacino del Piave;


  • Comelico, estremo nord del Cadore, corrispondente all'alta valle del Piave e alla valle del torrente Padola;


  • Feltrino, territorio compreso tra il Piave e il torrente Cismon;


  • Valbelluna, coincidente con la valle del Piave da Castellavazzo fino a Lentiai (in sinistra Piave) e Sedico (in destra Piave);


  • Val di Zoldo, identificabile con la valle percorsa dal torrente Maè.




Mappa della provincia di Belluno per aree culturali. In arancione il Feltrino, in giallo la Valbelluna, in azzurro l'Alpago, in rosso l'Agordino, più chiara la zona di Fodóm; in viola la Val di Zoldo, in rosa l'Ampezzano, in verde il Cadore, più scuro il Comelico. Si notino i territori di Selva di Cadore e di Zoppè di Cadore, il primo di transizione tra Agordino e Cadore, il secondo tra Zoldano e Cadore.



Confini |


La provincia di Belluno confina a nord con l'Austria (Tirolo e Carinzia), a est con il Friuli-Venezia Giulia (province di Udine e Pordenone), a sud con le province venete di Treviso e Vicenza, a ovest con il Trentino-Alto Adige (province di Trento e Bolzano).


Ad eccezione dei settori sudoccidentale e centro-orientale, i confini amministrativi sono in larga parte coincidenti con quelli del bacino del Piave.



Orografia |


Gran parte della provincia è occupata dalle Dolomiti, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, con le vette delle Tofane, delle Tre Cime di Lavaredo, del Monte Pelmo, del Monte Civetta, della Moiazza, del monte Antelao, del Cristallo, del gruppo delle Marmarole, del Sorapis, dei Cadini di Misurina, della Croda Rossa d'Ampezzo, del Sella della Marmolada e delle Pale di San Martino (queste ultime tre al confine con il Trentino-Alto Adige).


Nella parte più meridionale è presente la catena delle Prealpi bellunesi con il Col Visentin, il monte Cesen, il Monte Grappa, il Col Nudo.
Nella parte meridionale della provincia si estende la Valbelluna, la valle più ampia e maggiormente abitata della provincia in cui sorge anche il capoluogo e sulla quale si stagliano le Prealpi bellunesi (Gruppo dolomitico della Schiara, Monti del Sole, Vette Feltrine, massiccio del Monte Grappa) qui si trova anche il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.


Di seguito vengono elencate le principali cime oltre i 3000 m s.l.m., limitandosi nel caso di più cime appartenenti allo stesso gruppo alla cima più elevata.




































































Cima
Quota (m s.l.m.)

Gruppo
Punta Penia 3348
Marmolada
Antelao 3264 Antelao
Tofana di Mezzo 3244
Tofane
Cristallo 3221
Cristallo
Civetta 3220 Civetta
Punta Sorapiss 3205
Sorapiss
Vezzana 3192
Pale di San Martino
Pelmo 3168 Pelmo
Piz Boè 3152
Sella
Croda Rossa d'Ampezzo 3146 Croda Rossa d'Ampezzo
Croda dei Toni 3094 Croda dei Toni
Cima Undici 3092
Popera


Passi e valichi |


In virtù della conformazione montana, numerosi sono i passi e i valichi che permettono i collegamenti tra il bellunese e le province confinanti oppure interni. Nel settore settentrionale i collegamenti con la provincia di Bolzano sono garantiti dai passi Campolongo, Valparola (nell'Agordino), Cimabanche (Ampezzano) e Monte Croce di Comelico (Comelico); ad est quelli con la provincia di Udine dai valichi di Cima Sappada, Forcella Lavardet e Passo della Mauria mentre per raggiungere il pordenonese attraverso la Valcellina è necessario percorrere il Passo di Sant'Osvaldo, sito però in territorio friulano. A sud, la Sella di Fadalto e il Passo di San Boldo garantiscono i collegamenti con il trevigiano e la pianura veneta (vi sono però anche collegamenti attraverso la valle del Piave privi di valichi). Ad ovest i passi Valles, San Pellegrino (situato però in provincia di Trento), Pordoi e Fedaia consentono di raggiungere il Trentino.


All'interno della provincia rivestono importanza i passi Giau e Falzarego (tra Ampezzano e Agordino), Duran e Staulanza (tra Agordino e Zoldano), Cibiana (tra Zoldano e Cadore), Forcella Aurine (interna all'Agordino) e Tre Croci (tra Cadore e Ampezzano).


Alcuni dei passi citati, situati nella parte settentrionale della provincia, superano i 2000 m s.l.m.:






































Passo
Altezza (m s.l.m.)
Collegamento
Passo Pordoi 2239
Arabba (Livinallongo del Col di Lana), Canazei
Passo di Giau 2232
Cortina d'Ampezzo, Selva di Cadore
Passo di Valparola 2192
Passo di Falzarego, Alta Badia
Passo di Falzarego 2117 Livinallongo del Col di Lana, Cortina d'Ampezzo
Passo Fedaia 2057
Rocca Pietore, Canazei
Passo Valles 2032
Falcade, Predazzo


Idrografia |


La provincia ricade per la maggior parte (92,8%)[9] nel bacino del Piave: dei 63 comuni, solo 3 (Arsiè, Fonzaso e Lamon, appartenenti al bacino del Brenta) non ricadono almeno parzialmente in tale area. La rimanente parte della provincia si estende parzialmente anche sui bacini di Adige, Livenza e Tagliamento.


Il Piave è il principale corso d'acqua che attraversa la provincia, sia per portata, ampiezza di bacino e lunghezza, sia per la rilevanza economica che il fiume ha avuto nel corso dei secoli per le popolazioni rivierasche. Altri corsi d'acqua importanti sono, ordinati secondo la portata media, il Cordevole, il Boite, l'Ansiei e il Maè, tutti tributari del Piave. A questi va aggiunto il Cismon, che attraversa il Feltrino e confluisce poi nel Brenta.


Numerosi sono anche i laghi, sia naturali che artificiali (questi ultimi realizzati tutti prima del 1963, anno in cui la strage del Vajont bloccò i programmi per la costruzione di nuovi impianti). Tra i laghi naturali figurano quello di Misurina, Alleghe e Santa Croce (questi ultimi due sono di origine naturale, ma in seguito sono stati chiusi da dighe artificiali per permettere il controllo del deflusso e aumentarne la capacità d'invaso); tra i laghi artificiali vi sono quelli di Auronzo, del Centro Cadore, di Fedaia, del Mis, della Stua e del Corlo.



Centri abitati |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni più popolosi.

Il principale centro abitato della provincia è Belluno (35 892 ab.); secondo per popolazione è Feltre (20 649 ab.), capoluogo del Feltrino. Gli altri centri importanti ricadono nei capoluoghi di vallata: Agordo, capoluogo dell'Agordino (4 126 ab.), Pieve di Cadore, capoluogo del Cadore (3 794 ab.), Cortina d'Ampezzo, capoluogo dell'Ampezzano (5 907 ab.).


La parte più abitata dalle provincia è la Valbelluna dove 7 comuni superano la popolazione di 5 000 abitanti: Alpago, Limana, Longarone, Mel, Santa Giustina, Sedico e Ponte nelle Alpi.



Clima[10] |





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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stazioni meteorologiche della provincia di Belluno


Rete di monitoraggio |


La rete di rilevazione delle grandezze meteorologiche nella provincia di Belluno è composta da 50 stazioni meteorologiche automatiche gestite dall'ARPA Veneto che inviano i dati ai centri di Teolo e Belluno. A questa rete va aggiunta la rete nivometeorologica, che consta di 10 stazioni che trasmettono i dati al centro di Arabba. Vi è infine un progetto, che coinvolge l'ARPA Veneto ed altri enti ed associazioni amatoriali, che effettua il monitoraggio di numerose doline presenti nel Triveneto: è nell'ambito di questo progetto che nel dicembre 2010, nelle Pale di San Martino (in una stazione situata però in provincia di Trento) è stata registrata la temperatura minima registrata in Italia di -48,3 °C. A queste si affianca una fitta rete di stazioni meteorologiche amatoriali.



Descrizione climatica |



Classificazione climatica |


Dei 63 comuni della provincia, 60 ricadono in zona F, mentre 3 (Limana, Lentiai, Trichiana) appartengono alla zona E. Il comune con il valore più elevato di gradi giorno è Zoppè di Cadore (4891) mentre quello con il valore minimo è Trichiana (2879).



Temperatura |


La provincia di Belluno presenta, in virtù della conformazione orografica, caratteristiche climatiche assai diverse da zona a zona. Per quanto riguarda le temperature, viene di seguito fatta una distinzione in base alla quota.



  • Fondovalle, fino a 700 m s.l.m. In queste aree il clima è piuttosto mite, segnadno il passaggio da quello oceanico (Cfb) a quello continentale umido (Dfb). .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    La temperatura media annuale è compresa tra 10 °C (registrati nelle zone più elevate) e 12,5 °C (registrati nel Feltrino)[senza fonte]. Nella stagione invernale le temperature minime vanno regolarmente sotto zero mentre i giorni di ghiaccio non sono molto frequenti e solitamente concentrati a gennaio e febbraio. In estate, specialmente nei fondovalle, le temperature possono superare i 30 °C, mentre la media delle massime è compresa tra i 24 e i 28 °C delle zone più calde (bassa Valbelluna, Feltrino e longaronese).

  • Valli interne, da 700 a 1500 m s.l.m. In queste zone il clima è continentale umido (Dfb). Gli inverni sono piuttosto rigidi, localmente anche a quote inferiori ai 1000 m s.l.m. (come ad esempio Santo Stefano di Cadore), con temperature medie minime nei mesi più freddi che possono raggiungere i -10 °C; la media minima scende sotto lo zero da novembre a marzo (localmente aprile, come Sappada). In estate le medie massime oscillano tra i 19 e i 24 °C e le giornate di calura si registrano solo nelle stazioni alle quote più basse.

  • Valli tra 1500 e 1900 m s.l.m. In questi territori il clima è continentale freddo (Dfc). Gli inverni sono lunghi, con precipitazioni nevose che possono avvenire da settembre a maggio. Nei mesi invernali sono frequenti le giornate di ghiaccio, le temperature medie minime annuali possono essere inferiori a 0 °C. Le estati sono brevi, con possibili giorni di ghiaccio anche in giugno e agosto; la temperatura media minima è compresa tra 7 e 10 °C, mentre la massima oscilla a seconda delle zone da 16 a 20 °C.

  • Alta montagna. Sopra i 1900 m s.l.m. c'è il clima freddo della tundra di altitudine (ET); ad eccezione delle attività turistiche localizzate in corrispondenza dei principali passi, non vi sono più insediamenti abitati permanentemente. Gli inverni sono lunghi e con temperature medie massime inferiori a 0 °C da dicembre a febbraio-marzo. Le estati sono fresche, con temperature notturne che a 1900–2200 m s.l.m. sono comprese tra 6 e 8,5 °C e che, oltre i 3000 m, possono essere inferiori allo 0; la media delle massime difficilmente supera i 15 °C alle quote più basse mentre non supera i 5 alle quote più elevate.


Valutando la medie annuale, le escursioni termiche sono più marcate nelle valli (10-12 °C) che in quota (6-7 °C) e nella stagione calda che in quella fredda.
A livello di microclima, è possibile trovare località con valori estremi delle temperature minimi molto bassi se rapportati alla quota: ad esempio, nel 2005, vennero registrati -35 °C in Cansiglio (loc. Valmenera, ad quota di circa 900 m s.l.m.) in tali ambiti si registrano escursioni termiche molto ampie, con variazioni di temperatura repentine in pochi minuti.[11]



Precipitazioni |


Le precipitazioni, in accordo con il regime caratteristico delle Alpi, sono piuttosto scarse nel periodo invernale e più abbondanti nel periodo estivo, con un massimo autunnale meno marcato nel settore nordoccidentale. A livello di provincia, le precipitazioni risultano più abbondanti nel settore prealpino (Feltrino, Alpago) con accumuli annuali che raggiungono i 1600–1800 mm e con massimi mensili tra ottobre e novembre di 200–250 mm. Spostandosi verso nord gli accumuli scendono a 1300 mm, con punte minime tra Ampezzano e alto Agordino inferiori ai 1100 mm. I giorni di pioggia sono compresi ovunque tra 105 e 115 per anno.



Economia |



Agricoltura |




Una fetta di formaggio Piave vecchio selezione oro


L'attività agricola della provincia oggi, seppur ridimensionata, è caratterizzata in settori d'eccellenza come la coltivazione del Fagiolo di Lamon (IGP) nell'omonimo altipiano, il Fagiolo Gialet e il Mais Sponcio nella Valbelluna. L'allevamento di bovini e suini nei pascoli per la produzione del Pastin o dell'Agnello d'Alpago (specie autoctona) nell'omonima conca.


Importante è la produzione di latticini come il formaggio Piave (DOP), il formaggio Dolomiti, il Formaggio agordino di malga e il Renaz.
Importanti le attività legate alla produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi e la coltivazione della patata di Cesiomaggiore.



Industria |


Nel Bellunese è presente uno dei distretti industriali più importanti del Nord-est, quello dell'occhiale, in particolare nelle zone dell'Agordino e del Cadore. Ad Agordo è nata la Luxottica, leader nella produzione di occhiali, a Longarone sono presenti invece la Marcolin, il Gruppo De Rigo e il maggiore stabilimento della Safilo.
Oltre al settore dell'occhialeria di fondamentale importanza sono i settori della refrigerazione industriale (De Rigo Refrigeration, Costan, Zanussi) e dei sanitari (Ideal Standard, Ceramica Dolomite). Degno di nota è anche il settore lattiero-caseario (Lattebusche).


La provincia di Belluno fa parte del club dei 15, cioè le quindici province italiane più industrializzate secondo questi criteri:



  • alto reddito (20 000 euro per abitante – primo quartile per l'Italia);

  • contributo dell'industria (comprese costruzioni) al valore aggiunto superiore al 35% - la UE 25 ha una media del 29% (Italia 28%) ed individua la soglia dei territori industriali al 30%;

  • quota dell'occupazione industriale superiore al 40% - la UE 25 ha una media del 27% (Italia 31%).



Turismo |


Un settore importante per l'economia è il turismo: la provincia può vantare alcune delle stazioni turistiche montane più note a livello nazionale, tra cui Cortina d'Ampezzo, lo SkiCivetta con Selva di Cadore, Alleghe e Zoldo Alto, Auronzo di Cadore, Falcade, Arabba, Marmolada, Alpe del Nevegal, Forcella Aurine e in generale le zone del Cadore e dell'Agordino.



Società |



Evoluzione demografica |


Abitanti censiti






Etnie e minoranze straniere |




Popolazione straniera nei comuni della provincia al 31 dicembre 2013


Al 31 dicembre 2013 la popolazione straniera residente in provincia contava 13 326 persone[12], pari al 6,4% della popolazione totale. Queste erano le nazionalità più numerose:




  1. Romania 1 802


  2. Marocco 1 774


  3. Ucraina 1 411


  4. Albania 1 325


  5. Cina 1 079


  6. Macedonia 985


  7. Moldavia 739


  8. Kosovo 672


  9. Croazia 434


  10. Bosnia ed Erzegovina 261


Al 31 dicembre 2013 i comuni con la più alta percentuale di stranieri sul totale della popolazione erano Alano di Piave (17,8%) e Quero Vas (14,9%), entrambi in territorio Feltrino.



Minoranze linguistiche |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni italiani di lingua ladina.



I comuni riconosciuti nell'ambito della cosiddetta Ladinia storica.


Nella provincia sono presenti alcune minoranze linguistiche, tutelate dallo statuto provinciale:



  • la minoranza ladina che è riconosciuta in 42 comuni della Provincia. I tre comuni di Colle Santa Lucia/Col, Livinallongo del Col di Lana/Fodom e Cortina d'Ampezzo/Anpezo sono territori che facevano parte dell'Austria-Ungheria e sono compresi nella Ladinia. La Ladinia storica non comprende però gli altri comuni riconosciuti di lingua ladina dalla legge 482/1999, che vanno a coprire assieme le regioni storico-geografiche del Cadore, dell'Agordino, del Comelico e della Val di Zoldo lasciando ancora esclusa solamente la Val Schenèr.

  • le minoranze germanofone dei comuni di Alpago e Tambre, appartenenti al gruppo dei Cimbri presenti soprattutto nell'Altopiano di Asiago.



Amministrazione |




Il Duomo di Belluno e, a sinistra, Palazzo Piloni, sede della provincia



Elenco dei presidenti |


























































Periodo
Presidente
Partito
Carica
Note
7 maggio 1995
27 giugno 2004

Oscar De Bona

Democratici di Sinistra

Presidente
[13]
28 giugno 2004
22 giugno 2009

Sergio Reolon

La Margherita

Presidente
[14]
23 giugno 2009
28 ottobre 2011

Gianpaolo Bottacin

Lega Nord

Presidente
[15]
29 ottobre 2011
12 ottobre 2014
Vittorio Capocelli
-

Commissario

13 ottobre 2014
12 giugno 2017

Daniela Larese Filon[16]

PSI

Presidente
[17]
10 settembre 2017
in carica
Roberto Padrin[18]


Presidente





Belluno





Feltre





Pieve di Cadore





Agordo



Unioni montane |


Prima della pubblicazione della L.R. 28 settembre 2012, n. 40 "Norme in materia di unioni montane" (modificata dalla L.R. 49/2012), tutti i comuni della provincia erano raggruppati in nove comunità montane successivamente trasformate in unioni montane.































































Unione montana Sede Numero comuni Sito web
Unione montana Agordina Agordo 16
[1]
Unione montana Alpago Puos d'Alpago 3
[2]
Unione montana Bellunese-Belluno Ponte nelle Alpi Belluno 2
[3]
Unione montana Cadore Longaronese Zoldo Longarone 6
[4]
Unione montana Centro Cadore Auronzo di Cadore 8
[5]
Unione montana Comelico Santo Stefano di Cadore 5
[6]
Unione montana Feltrina Feltre 13
(di cui uno in provincia di Treviso)

[7]
Unione montana Val Belluna Sedico 6
[8]
Unione montana Valle del Boite Borca di Cadore 5
[9]

In occasione della riforma, Cortina d'Ampezzo ha deciso di recedere dall'ex comunità montana Valle del Boite: il comune è l'unico della provincia a non appartenere a un'unione montana.



Comuni |




Gonfalone provinciale


Appartengono alla provincia di Belluno 63 comuni:




  • Agordo

  • Alano di Piave

  • Alleghe

  • Alpago

  • Arsiè

  • Auronzo di Cadore

  • Belluno

  • Borca di Cadore

  • Calalzo di Cadore

  • Canale d'Agordo

  • Cencenighe Agordino

  • Cesiomaggiore

  • Chies d'Alpago

  • Cibiana di Cadore

  • Colle Santa Lucia

  • Comelico Superiore

  • Cortina d'Ampezzo

  • Danta di Cadore

  • Domegge di Cadore

  • Falcade

  • Feltre

  • Fonzaso

  • Gosaldo

  • La Valle Agordina

  • Lamon

  • Lentiai

  • Limana

  • Livinallongo del Col di Lana

  • Longarone

  • Lorenzago di Cadore

  • Lozzo di Cadore

  • Mel

  • Ospitale di Cadore

  • Pedavena

  • Perarolo di Cadore

  • Pieve di Cadore

  • Ponte nelle Alpi

  • Quero Vas

  • Rivamonte Agordino

  • Rocca Pietore

  • San Gregorio nelle Alpi

  • San Nicolò di Comelico

  • San Pietro di Cadore

  • San Tomaso Agordino

  • San Vito di Cadore

  • Santa Giustina

  • Santo Stefano di Cadore

  • Sedico

  • Selva di Cadore

  • Seren del Grappa

  • Sospirolo

  • Soverzene

  • Sovramonte

  • Taibon Agordino

  • Tambre

  • Trichiana

  • Val di Zoldo

  • Vallada Agordina

  • Valle di Cadore

  • Vigo di Cadore

  • Vodo di Cadore

  • Voltago Agordino

  • Zoppè di Cadore




Comuni più popolosi |


Di seguito è riportata la lista dei 10 comuni più popolosi della provincia aggiornata al 31 dicembre 2017[19].







































































































Posizione
Stemma
Comune di
Popolazione (ab)
Superficie (km²)
Densità (ab/km²)
Altitudine (m s.l.m.)



Belluno-Stemma.png

Belluno
35 710
147,22
242,56
389



CoA Feltre.svg

Feltre
20 608
99,79
206,51
325



Sedico-Stemma.png

Sedico
10 119
91,20
110,95
317



Ponte nelle Alpi-Stemma.png

Ponte nelle Alpi
8 250
58,14
141,90
397



Alpago-Stemma.png

Alpago
6 878
80,34
85,61
690



Santa Giustina (Italia)-Stemma.png

Santa Giustina
6 780
35,92
188,75
306



Mel-Stemma.png

Mel
5 968
86,24
69,20
362



Cortina d'Ampezzo-Stemma.png

Cortina d'Ampezzo
5 842
252,81
23,11
1.211



Limana-Stemma.png

Limana
5 335
39,12
136,38
349

10º

Longarone-Stemma.png

Longarone
5 254
122,36
42,94
473



Infrastrutture e trasporti |



Strade |



Autostrade |















Numero
Soprannome
Inizio
Fine
A27

di Alemagna
innesto dalla tangenziale di Mestre
innesto nella SS 51 a Pian di Vedoia


Strade statali |


L'elenco non comprende le strade statali declassate a strada regionale o a strada provinciale (presenti però nelle apposite sezioni). Questo elenco tratta le soli strade gestite dall'ANAS.







































Numero
Denominazione
Inizio
Fine
SS 50

del Grappa e del Passo Rolle*
innesto dalla SS 51 a Ponte nelle Alpi
innesto nella SS 48 a Predazzo
SS 50 bis

del Grappa e del Passo Rolle
innesto dalla SS 50 a Arsiè
innesto nella SS 47 a Primolano
SS 51

di Alemagna
innesto dalla SS 13 a Conegliano
innesto nella SS 49 a Dobbiaco
SS 51 bis

di Alemagna
innesto dalla SS 51 a Tai di Cadore
innesto nella SS 52 a Lozzo di Cadore
SS 52

Carnica
innesto dalla SS 13 a Carnia
innesto nella SS 49 a San Candido

*Solo da Ponte nelle Alpi a Fonzaso. Da Fonzaso la gestione passa a Veneto Strade e quindi diventa SR 50.



Strade regionali |


Le strade regionali sono strade gestite dalla società Veneto Strade e sono tutte strade statali declassate. Oltre alla già citata SR 50 nel territorio della provincia di Belluno sono presenti:







































Numero
Denominazione
Inizio
Fine
SR 48

delle Dolomiti
innesto dalla SS 12 a Ora
innesto nella SS 52 a Cima Gogna
SR 203

Agordina
innesto dalla SS 50 a Sedico
innesto nella SR 48 a Cernadoi
SR 204
(ex SS 203 dir)

Belluno-Mas
innesto dalla SR 203 a Vignole
innesto nella SS 50 a Belluno
SR 348

Feltrina
innesto dalla SS 53 a Treviso
innesto nella SS 50 a Feltre
SR 355

della Val Degano
innesto dalla SS 52 a Villa Santina
innesto nella SS 52 a Santo Stefano di Cadore


Strade provinciali |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Belluno.


Trasporto pubblico su gomma |


Il servizio pubblico su gomma viene svolto prevalentemente dalla DolomitiBus che garantisce i servizi urbani di Auronzo di Cadore, Belluno, Feltre e Pieve di Cadore (mentre il servizio urbano di Cortina d'Ampezzo è svolto dalla Se.Am.), i collegamenti interni alla provincia ed alcuni collegamenti con il Trentino e l'Alto Adige.
I collegamenti con le province confinanti vengono garantiti anche da altre compagnie:




  • SAD: collega Dobbiaco con Cortina;


  • Trentino Trasporti collega Moena con Falcade e Feltre con il Primiero e Borgo Valsugana;


  • La Marca: collega Vittorio Veneto e la zona di Montebelluna rispettivamente con Belluno e il Feltrino;


  • SAF: collega la provincia di Udine con il centro Cadore e Sappada;


  • ATAP: collega Belluno e Longarone con Claut.



Funivie |


In provincia si trovano diverse funivie tra cui la funivia del Lagazuoi che collega il passo di Falzarego (2.117 m) con il rifugio Lagazuoi (2.752 m), nei pressi del Piccolo Lagazuoi, nel territorio comunale di Cortina d'Ampezzo.


Si trovano inoltre due delle sei funivie italiane che superano i 3.000 metri: la funivia della Marmolada, che raggiunge la quota di 3.265 metri alla stazione di Punta Rocca, e la funivia Freccia nel cielo che da Cortina d'Ampezzo sale ai 3.244 metri della Tofana di Mezzo.



Ferrovie |





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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stazioni ferroviarie della provincia di Belluno

La provincia è servita dalle seguenti linee, sulle quali opera Trenitalia con soli treni regionali:




  • Ferrovia Calalzo-Padova (stazioni di: Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina, Perarolo di Cadore, Longarone-Zoldo, Ponte nelle Alpi-Polpet, Belluno, Sedico-Bribano, Santa Giustina-Cesio, Busche-Lentiai-Mel, Feltre, Quero-Vas, Alano-Fener-Valdobbiadene);


  • Ponte nelle Alpi-Conegliano (Ponte nelle Alpi-Polpet, Stazione per l'Alpago, Santa Croce del Lago).


Entrambe sono a binario unico e non elettrificate. La principale stazione è quella di Belluno; altre stazioni importanti sono quelle di Feltre, Calalzo (stazione terminale della linea) e Ponte nelle Alpi (dove si diramano le linee per il Cadore e per Conegliano). È possibile raggiungere senza cambi intermedi, oltre a Conegliano e Treviso, anche Venezia, Vicenza e Padova. Tra il 1925 e il 1955 fu attiva la linea Bribano-Agordo[20], mentre dal 1921 al 1964 fu attiva la Ferrovia delle Dolomiti tra Calalzo di Cadore e Dobbiaco via Cortina; entrambe queste linee erano a binario unico ed elettrificate (la linea tra Calalzo e Dobbiaco era a scartamento ridotto).


Tra il 1955 e il 1999 fu attiva la Freccia delle Dolomiti, un collegamento diretto tra Calalzo di Cadore e Milano[21]. Fino al 2011 è esistito anche un treno espresso diretto tra Calalzo e Roma[22].



Aeroporti |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto di Belluno e Aeroporto di Cortina.

In provincia di Belluno esistono due aeroporti: quello di Belluno (civile e turistico, con pista in erba) e quello di Cortina d'Ampezzo, sito in località Fiames (civile, in conglomerato bituminoso, inattivo dal 1976; è in corso la riconversione a eliporto). Attualmente è stato inaugurato un campo di volo nelle vicinanze di Sedico la località è PRAPAVEI, 2 km da Sedico.



Sport |


La tradizione sportiva della provincia è soprattutto legata alle discipline invernali sia a livello di atleti che di manifestazioni: nel 1956 a Cortina d'Ampezzo si svolsero i VII Giochi olimpici invernali e nel 1985 Belluno (Alpe del Nevegal) fu sede della XII Universiade invernale. La località ampezzana ha ospitato anche campionati mondiali di bob, sci alpino, sci nordico e curling. In queste discipline risultati importanti sono stati ottenuti da diversi atleti quali Eugenio Monti (bob), Kristian Ghedina (sci alpino), Maurilio De Zolt, Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer (sci nordico). Nelle discipline di squadra (curling, hockey su ghiaccio) molti sono i giocatori dati alla nazionale e gli scudetti conquistati.


All'infuori delle discipline invernali negli sport di squadra si registrano partecipazioni al massimo campionato italiano nella pallavolo maschile (5 stagioni per la Pallavolo Belluno negli anni settanta-ottanta più un campionato nella stagione 2011-12 con la Sisley Volley nel suo ultimo anno di attività) e nel calcio femminile (Belluno Femminile, 2 stagioni nel 1980 e 1981). Buoni risultati sono stati ottenuti nel calcio a 5 grazie alla Canottieri Belluno e nel rugby (7 stagioni per il Rugby Belluno, l'ultima nel 2000-01) nel campionato di serie A2. Nel calcio a 11 maschile disputarono la serie C nel secondo dopoguerra la Feltrese e il Belluno (il Belluno disputò poi due stagioni in C2 nei primi anni 2000). Nel basket non sono stati invece raccolti risultati di particolare rilievo.


La provincia viene attraversata regolarmente dal Giro d'Italia e spesso i suoi passi costituiscono la Cima Coppi (addirittura 13 volte il Passo Pordoi). L'unico ciclista bellunese ad essere riuscito a vincere una tappa di questa manifestazione è stato Giovanni Knapp nel 1966.



Cultura |



Scuola e università |


Nel territorio provinciale sono presenti in maniera abbastanza uniforme le scuole dell'obbligo, dalla scuola dell'infanzia alle scuole superiori.


Per quanto riguarda la formazione postsuperiori sono presenti alcuni centri specializzati, mentre per quanto riguarda l'università c'è una succursale dell'Università degli Studi di Padova a Feltre. In particolare sono presenti i seguenti corsi universitari: il corso di laurea in Infermieristica, il corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, il master di primo livello in Prevenzione ed emergenza in territorio montano e d'alta quota e parzialmente il master di primo livello in Infermiere specialista in patologia e endoscopia dell'apparato digerente.



Giornali locali |


Sono diffusi due quotidiani e un settimanale:




  • Il Gazzettino (quotidano)

  • Il Corriere delle Alpi (quotidiano)

  • L'Amico del Popolo (settimanale)



Televisione locale |


È presente una televisione locale, denominata Telebelluno Dolomiti.



Radio locali |


Sono diffuse le seguenti radio locali:



  • Radio Belluno (Belluno)

  • Radio Cortina (Cortina)

  • Radio club 103 (Valle di Cadore)

  • Radio Piave in blu (Belluno)

  • Radio Più (Taibon agordino)

  • Radio Valbelluna (Belluno)



Note |




  1. ^ ab Dati ISTAT - Popolazione residente al 30 giugno 2018.


  2. ^ Belluno prima per qualità della vita, scendono le grandi città, Il sole 24 ore. URL consultato il 1º gennaio 2018.


  3. ^ Qualità della vita 2008, Il sole 24 ore. URL consultato il 29 dicembre 2008.


  4. ^ I risultati della 19ª classifi ca di ItaliaOggi, la più completa indagine sulla Qualità della vita (PDF)
    [collegamento interrotto], su italiaoggi.it.



  5. ^ Pil pro capite nominale province italiane, dati Unioncamere 2010


  6. ^ Regio Decreto 21 gennaio 1923, n. 93, art. 2


  7. ^ Referendum consultivo della Provincia di Belluno, su provincia.belluno.it, 29 agosto 2017. URL consultato il 25 settembre 2017.


  8. ^ http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/benemerenze_titolo_collettivo_18luglio2016.pdf


  9. ^ Scheda del fiume Piave sul sito dell'ADBVE.


  10. ^ Salvo diversa indicazione, le informazioni sono state tratte dal sito dell'ARPA Veneto


  11. ^ Progetto doline, su doline.meteotriveneto.it. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2013).


  12. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it.


  13. ^ In coalizione con centrosinistra-LAV e poi PPI-SDI-LFV


  14. ^ Poi confluito nel Partito Democratico


  15. ^ In coalizione con Il Popolo della Libertà


  16. ^ Contemporaneamente sindaco di Auronzo di Cadore


  17. ^ Decaduta per cessazione dalla carica di sindaco


  18. ^ Contemporaneamente sindaco di Longarone


  19. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 7 ottobre 2018.


  20. ^ Breve storia della ferrovia Bribano Agordo sul sito Trenibelluno.it.


  21. ^ Freccia delle Dolomiti sul sito Trenibelluno.it.


  22. ^ Orario 2012, la scure sui servizi non-AV di Trenitalia su ferrovie.it.



Voci correlate |



  • Armoriale dei comuni della provincia di Belluno

  • Dipartimento della Piave

  • Friuli

  • Piave (formaggio)

  • Referendum consultivo del 2017 in provincia di Belluno

  • Tirolo



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Cultura, storia e geografia, eventi e turismo a Belluno, su webdolomiti.net.

  • Informazioni turistiche sulla Provincia di Belluno, su infodolomiti.it.

  • Eventi e locali della Provincia di Belluno, su bellunolanotte.com.

  • Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, su dolomitipark.it.

  • Parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, su dolomitiparco.com.

  • I Ladini della Provincia di Belluno, su ladins.it.


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