Cortina d'Ampezzo





















































































































Cortina d'Ampezzo
comune



Cortina d'Ampezzo – Stemma Cortina d'Ampezzo – Bandiera

Cortina d'Ampezzo – Veduta
Panorama di Cortina dal braccio occidentale della SS 48. Sullo sfondo, il Cristallo.
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Coat of Arms of Veneto.png Veneto
Provincia
Provincia di Belluno-Stemma.png Belluno
Amministrazione
Sindaco Gianpietro Ghedina (lista civica) dal 12-6-2017
Lingue ufficiali
Italiano, Ladino
Territorio
Coordinate
46°32′00″N 12°08′00″E / 46.533333°N 12.133333°E46.533333; 12.133333 (Cortina d'Ampezzo)Coordinate: 46°32′00″N 12°08′00″E / 46.533333°N 12.133333°E46.533333; 12.133333 (Cortina d'Ampezzo)
Altitudine 1 224 m s.l.m.
Superficie 252,81 km²
Abitanti 5 842[1](31-12-2017)
Densità 23,11 ab./km²
Frazioni Vedi elenco
Comuni confinanti
Auronzo di Cadore, Badia (BZ), Braies (BZ), Colle Santa Lucia, Dobbiaco (BZ), Livinallongo del Col di Lana, Marebbe (BZ), San Vito di Cadore
Altre informazioni
Cod. postale 32043
Prefisso 0436
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT
025016
Cod. catastale A266
Targa BL
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Cl. climatica zona F, 4 433 GG[2]
Nome abitanti ampezzani o cortinesi
Patrono santi Filippo e Giacomo
Giorno festivo 3 maggio
Soprannome La Regina delle Dolomiti
Motto Modo Vivo ac Tuta Quiesco
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Cortina d'Ampezzo

Cortina d'Ampezzo



Cortina d'Ampezzo – Mappa
Posizione del comune di Cortina d'Ampezzo nella provincia di Belluno
Sito istituzionale

Cortina d'Ampezzo (Anpezo o Ampëz[3] in ladino[4], Hayden in tedesco[4]) è un comune italiano di 5 842 abitanti[1] della provincia di Belluno in Veneto. Soprannominata la "Regina delle Dolomiti", è il più grande e famoso dei 18 comuni che formano la Ladinia, nonché rinomata località turistica invernale ed estiva, che ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1956 ed è teatro di numerosi eventi sportivi di rilevanza internazionale legati alla montagna e agli sport invernali.




Indice






  • 1 Geografia fisica


    • 1.1 Territorio


    • 1.2 Orografia


    • 1.3 Idrografia


    • 1.4 Clima




  • 2 Origini del nome


  • 3 Storia


    • 3.1 Simboli


      • 3.1.1 Stemma comunale






  • 4 Monumenti e luoghi d'interesse


    • 4.1 Architetture religiose


      • 4.1.1 Basilica dei Santi Filippo e Giacomo


      • 4.1.2 Chiesa della Madonna della Difesa


      • 4.1.3 Chiesa di Sant'Antonio di Padova


      • 4.1.4 Cappella della Beata Vergine di Lourdes


      • 4.1.5 Chiesa di San Nicolò, San Biagio e Sant'Antonio abate


      • 4.1.6 Cappella della Santissima Trinità


      • 4.1.7 Chiesa di San Rocco


      • 4.1.8 Chiesa di San Francesco


      • 4.1.9 Chiesa di Santa Giuliana




    • 4.2 Architetture civili


      • 4.2.1 Ciaṣa de ra Regoles


      • 4.2.2 Comun Vècio


        • 4.2.2.1 Museo d'arte moderna Mario Rimoldi




      • 4.2.3 PalaAudi


      • 4.2.4 Alexander Girardi Hall




    • 4.3 Architetture militari


      • 4.3.1 Forte Tre Sassi


      • 4.3.2 Castello di Botestagno


      • 4.3.3 Castello de Zanna


      • 4.3.4 Sacrario militare di Pocol




    • 4.4 Aree naturali


      • 4.4.1 Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo






  • 5 Società


    • 5.1 Evoluzione demografica


      • 5.1.1 Da fine 1700 alle guerre napoleoniche


      • 5.1.2 Dalle guerre napoleoniche all'avvento del turismo


      • 5.1.3 Dall'inizio del turismo alla fine della dominazione Austro-Ungarica


      • 5.1.4 Dall'inizio del dominio del Regno d'Italia ai Giochi Olimpici


      • 5.1.5 Dai Giochi Olimpici al 2011




    • 5.2 Etnie e minoranze straniere


    • 5.3 Lingue e dialetti


    • 5.4 Religione


    • 5.5 Referendum scissionista




  • 6 Cultura


    • 6.1 Biblioteche


    • 6.2 Scuole


    • 6.3 Cinema e televisione


    • 6.4 Musica


    • 6.5 Cucina


    • 6.6 Eventi




  • 7 Geografia antropica


    • 7.1 Frazioni e sestieri




  • 8 Economia


    • 8.1 Artigianato


    • 8.2 Turismo invernale


      • 8.2.1 Piste da sci


      • 8.2.2 Snowboard




    • 8.3 Turismo estivo




  • 9 Infrastrutture e trasporti


    • 9.1 Strade


    • 9.2 Ferrovie


    • 9.3 Aeroporto




  • 10 Amministrazione


    • 10.1 Sindaci di Cortina d'Ampezzo


    • 10.2 Gemellaggi




  • 11 Sport


    • 11.1 Manifestazioni sportive


    • 11.2 Calcio


    • 11.3 CAI - Sezione di Cortina d'Ampezzo


    • 11.4 Arrampicata


    • 11.5 Curling


    • 11.6 Hockey su ghiaccio


    • 11.7 Sci


    • 11.8 Ciclismo


    • 11.9 Impianti sportivi


      • 11.9.1 Trampolino Italia


      • 11.9.2 Pista Olimpica di bob


      • 11.9.3 Stadio del tennis


      • 11.9.4 Stadio Olimpico del Ghiaccio


      • 11.9.5 Piscina di Cortina






  • 12 Letteratura


  • 13 Galleria d'immagini


  • 14 Note


  • 15 Bibliografia


  • 16 Filmografia


  • 17 Voci correlate


  • 18 Altri progetti


  • 19 Collegamenti esterni





Geografia fisica |



Territorio |


Cortina è situata al centro della Conca d'Ampezzo, nell'alta Valle del Boite, che fu il bacino terminale di un antico ghiacciaio quaternario,[5] ed è posizionata tra il Cadore (a sud) e la Val Pusteria (a nord), la Val d'Ansiei (a est) e l'Alto Agordino (a ovest). Con i suoi 252,81 km², Cortina d'Ampezzo è il secondo comune più esteso del Veneto (dopo il capoluogo Venezia).


Le formazioni geologiche presenti all'interno del parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo sono di chiara origine sedimentaria, risalenti ad un periodo compreso tra il Triassico medio (230 milioni di anni fa) e il Cretacico superiore (90 milioni di anni fa) dell'era mesozoica, costituite principalmente da rocce quali la dolomia e il calcare.



Orografia |


Cortina è circondata a 360° dalle Dolomiti Ampezzane, facenti parte della sottosezione delle Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo, nelle Alpi Orientali, che conferiscono alla vallata una bellezza unica al mondo.
Tra le montagne più famose si ricordano le Tofane a ovest, il Pomagagnon a nord, il Cristallo a nord-est, il Faloria e il Sorapiss a est, il Becco di Mezzodì, la Croda da Lago e il gruppo del Nuvolau a sud. Il territorio comunale varia d'altitudine da un minimo di 1 057 m a un massimo di 3 244 m, con un'escursione altimetrica pari a 2 187 m. Il centro urbano, invece, si trova all'incirca a 1 224 m d'altitudine.[6]



Idrografia |


Numerosi sono i corsi e i bacini d'acqua che vanno a formare l'insieme idrografico ampezzano: le fonti del Rufiédo, del Felizón e del Boite rappresentano vere e proprie peculiarità idrologiche sul suolo ampezzano, essendo accomunate dalla derivazione da condotte sotterranee di tipo carsico[7]; i torrenti Boite e Fanes scorrono in alvei spaziosi e ricchi di vegetazione, andando a formare, sul proprio percorso, splendide cascatelle (Gola di Fanes); il rio Travenanzes e il rio Felizón, al contrario, scorrono in profondissimi orridi naturali, scavati nella dolomia dal costante fluire delle loro acque nel corso dei secoli. Molto diffusi sono anche i ruscelli e i torrentelli che scorrono lungo le pendici rocciose dei monti e nei boschi, come la Ruoiba e il Ru dei Cavai. La quasi totalità delle acque del bacino idrografico della valle, comunque, risulta prima o poi affluire nel torrente Boite, il maggiore della zona per portata idrica e per lunghezza del corso (42 km complessivi)[7].


Di modestissime dimensioni sono invece i laghetti alpini, a causa dell'accentuata acclività dei versanti e dell'alta permeabilità delle rocce dolomitiche[7]. Vi sono, tuttavia, alcuni piccoli invasi lacustri, situati sia ad alte quote che a fondovalle, la cui formazione è stata resa possibile da un naturale processo d'impermeabilizzazione del fondo di alcune depressioni o dallo sbarramento artificiale di torrenti. Ad ogni modo, essi costituiscono dei biotipi di elevato interesse naturalistico[7].
Piccoli ghiacciai di modeste superfici si nascondono invece nei recessi più freddi e ombrosi del Cristallo, delle Tofane e di altre vette ampezzane, a quote comprese tra i 2 800 ed i 3 200 m d'altitudine, talvolta sepolti sotto una spessa coltre di detriti. Benché in costante ritirata a causa del progressivo aumento della temperatura estiva e autunnale,[7] continuano ad alimentare i torrenti e i ruscelli del fondovalle, garantendo all'Ampezzo un livello minimo di acqua anche in casi di scarsità o assenza di precipitazioni.



Clima |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Cortina d'Ampezzo.

Il clima ampezzano è intermedio fra il clima oceanico, che è tipico della zona subalpina meno distante dall'Adriatico, ed il continentale, tipico delle vallate alpine più interne e riparate, con estati fresche ma brevi ed inverni assai lunghi e rigidi. Come già affermato, le precipitazioni annue si aggirano attorno ad una media di 1.100 mm d'acqua all'anno, con punte massime nei mesi estivi di giugno e luglio e minime nel mese di febbraio. Tra la fine di dicembre e i primi di gennaio di ogni anno, si registrano alcune delle temperature più basse d'Italia, in particolare all'altezza del passo Cimabanche,[8][9][10] zona di confine tra le province di Belluno e Bolzano. Le mezze stagioni, invece, sono generalmente piuttosto umide e piovose, fredde e molto ventilate.


Secondo i dati raccolti nell'arco del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -2,5 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +15,4 °C.[11]



































































Cortina d'Ampezzo Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 2,5 4,3 7,2 11,1 15,8 19,2 21,6 20,8 18,6 13,6 6,9 3,5 3,4 11,4 20,5 13,0 12,1
T. min. media (°C) −7,6 −6,6 −3,4 0,3 4,2 7,5 9,1 8,9 6,3 2,3 −1,9 −6,1 −6,8 0,4 8,5 2,2 1,1



  • Classificazione sismica: zona 3[12]


  • Classificazione climatica: zona F, 4433 GG[13]



Origini del nome |


Alcuni esperti hanno ipotizzato che la parola "Cortina" possa derivare dal diminutivo di curtis (dal latino tardo, "corte"),[14] che nell'Alto Medioevo indicava piccole unità territoriali facenti parte di un feudo, e comprendenti case e terre, alcune delle quali usufruibili liberamente dai paesani, altre invece proprietà private del signore. "Cortina" poteva però anche indicare una "piccola corte", cioè uno spazio delimitato da un muretto, utilizzato in passato per le funzioni religiose e come cimitero.[14] Forse già in epoca romana poteva esistere un centro abitato in Ampezzo - ma non vi sono testimonianze certe a sostegno di questa tesi - ove sorgeva per l'appunto questa "cortina".[14]


Secondo lo studioso Mario Toller, anche Ampezzo trarrebbe le proprie origini dal latino: o dalla locuzione ad piceum, ossia "presso l'abete", o dalla parola amplitium (a sua volta derivante da amplus, "ampio"), cioè "luogo aperto e spazioso".[14] Lorenza Russo, invece, ritiene che tale etimologia sia sorpassata e che sia piuttosto da ricercare più indietro nel tempo «risalendo a una radice prelatina amp-/amb- che designa piante selvatiche da cui si estrae un liquido atto alla fermentazione, dalla quale sia il nome italiano che le denominazioni atesine del lampone: ampomola (Val Lagarina), ampoma (Val di Sole) e ampomes (Val Gardena)».[15]


Da un punto di vista prettamente storico, la prima testimonianza del nome di questa località montana nonché della presenza in Ampezzo di una comunità stabile, risale a un antico documento notarile datato 15 giugno 1156, data secondo la quale due fratelli, Giovanni e Paganello, acquistarono un appezzamento di terra da un possidente trevigiano. Artroto, il notaio che stilò il rogito di compravendita, specificò che il nome del luogo in cui si trovavano tali terreni era Ampicium Cadubri, "Ampezzo del Cadore".[16][17] La più vecchia testimonianza dell'accostamento di queste due deonominazioni, Curtina ampitii, si riscontra invece in un documento del 1317, conservato nell'archivio della Regola Alta di Lareto.[18]



Storia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Cortina d'Ampezzo.

Parte della Repubblica di Venezia dal 1420, fino al 1511 era parte integrante del Cadore di cui costituiva una delle dieci centene. Quando il Cadore fu invaso da Massimiliano d'Asburgo all'inizio della guerra della Lega di Cambrai, l'esercito veneto, nel riconquistarlo, rinunciò ad occupare l'Ampezzo per dirigersi verso il Friuli. Durante il periodo asburgico il comune faceva parte della Contea del Tirolo.[19]


Fu annessa all'Italia a seguito della prima guerra mondiale.



Simboli |



Stemma comunale |



Lo stemma cittadino viene così definito in linguaggio araldico:




Lo stemma comunale.


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«Campo di cielo, alla torre quadrata merlata alla ghibellina;[20] d'oro, coperta di rosso, murata, aperta e finestrata di nero, caricata di due rami di pino, al naturale, posti in croce di Sant'Andrea; la torre addestrata e sinistrata da due pini al naturale, riuniti da una catena di ferro; il tutto su campagna erbosa di verde.[21][22]»



Il motto ampezzano, scritto a caratteri maiuscoli su un nastro dorato posto sotto lo stemma comunale, recita:






(LA)

«Modo vivo ac tuta quiesco»


(IT)

«Vivo con parsimonia e riposo tranquilla»



L'emblema locale viene poi spesso posto al centro della bandiera d'Ampezzo, formata da tre bande verticali d'egual misura: le esterne di colore celeste, bianca la centrale. Altro vessillo ampiamente utilizzato in Ampezzo è, inoltre, il celebre tricolore a bande orizzontali blu - bianco - verde, bandiera ufficiale dell'area ladina.


All'epoca della dominazione austriaca, invece, lo stemma della "Magnifica comunità d'Ampezzo" era incorniciato nel petto dell'aquila bicipite nera degli Asburgo, con l'aggiunta della spada e dello scettro (simboli del potere regale impugnati dalle zampe della bestia) e la corona imperiale (sospesa sulle teste di quest'ultima).[23]



Monumenti e luoghi d'interesse |



Architetture religiose |



Basilica dei Santi Filippo e Giacomo |




L'interno della basilica dei Santi Filippo e Giacomo.


La basilica minore dei Santi Filippo e Giacomo, dedicata agli apostoli Filippo e Giacomo, patroni del paese, è sede della parrocchia e del decanato di Cortina d'Ampezzo. Costruita tra il 1769 e il 1775 sul luogo in cui erano sorte due precedenti chiese del XIII e del XVI secolo, è il vanto della comunità.



Chiesa della Madonna della Difesa |




Chiesa della Madonna della Difesa.


La chiesa della Madonna della Difesa, con l'annesso cimitero comunale, in località Bigontina, è gestita dai frati minori francescani. È dedicata alla Madonna della Difesa, culto molto radicato in Ampezzo a seguito di due avvenimenti miracolosi, attribuiti alla Madre di Dio, avvenuti nel 572 e nel 1412 in difesa della popolazione ampezzana. Edificata nel 1750 su un preesistente sacello del XIV secolo, presenta sulla liscia facciata a capanna un delicato affresco raffigurante la Madonna della Difesa. Gli interni sono decorati con grande ricchezza di statue, dipinti, marmi policromi e foglie d'oro.



Chiesa di Sant'Antonio di Padova |


La cappella di Sant'Antonio da Padova, a Chiave, la cui edificazione terminò nel 1791, fu ricostruita interamente nel 1809 a seguito di un devastante incendio causato dalle truppe napoleoniche che rase al suolo l'intera frazione di Chiave. Dedicata ad Antonio di Padova, di cui il villaggio celebra solennemente la festa il 13 giugno, la chiesetta pare protetta e racchiusa tra le antiche mura della frazione. L'impianto è classico ad un'unica navata, con il soffitto in pietra appoggiato su un largo cornicione. All'interno sono conservati due pregevoli busti lignei (il Cristo flagellato e santa Caterina), una pala di sant'Antonio dell'ampezzano Giuseppe Lacedelli e un altare ligneo riccamente lavorato.



Cappella della Beata Vergine di Lourdes |




Il lato sinistro della chiesetta di Grava. Sullo sfondo, il massiccio delle Tofane.


La cappella della Beata Vergine di Lourdes, a Grava di Sotto, la cui costruzione terminò nel 1907. Decorata dall'artista gardenese Corrado Pitscheider, è una chiesetta di particolare suggestione data la ricostruzione scultorea, posta nell'abside, di una delle apparizioni della Nostra Signora di Lourdes a Bernadette Soubirous. Ai lati dell'abside sono conservate anche due statue raffiguranti l'arcangelo Michele e santa Lucia, di pregevole fattura.



Chiesa di San Nicolò, San Biagio e Sant'Antonio abate |



La chiesa di San Nicolò, San Biagio e Sant'Antonio abate, a Ospitale, consacrata il 30 ottobre 1226[24], sorge al confine settentrionale dei territori ampezzani, dove, fin dall'XI secolo era presente un ospizio che dava ricovero ai viandanti, ai pellegrini e a coloro che, percorrendo questa strada, si dirigevano dalla Repubblica di Venezia alla Germania o viceversa. La dedica a San Nicolò, infatti, non sembra casuale: quest'ultimo era considerato patrono dei viandanti. Il culto del vescovo barese, ancora molto sentito in Ampezzo così come in molte altre valli dolomitiche, risale probabilmente al periodo della dominazione veneziana (quando venne massicciamente diffuso nei territori appartenenti alla Serenissima, non solo come «Poseidone cristiano», ma anche come santo alla cui venerazione era legato il ceto medio veneziano, in contrapposizione al più aristocratico San Marco)[25]. Parzialmente riedificata nel 1572, a seguito delle riforme giuseppine fu spogliata dei propri antichi arredi. Gli interni conservano antichi affreschi di grande valore, oltre a incisioni e iscrizioni.




Una vecchia fotografia ritraente la Cappella della Santissima Trinità a Castello de Zanna. Sullo sfondo, il massiccio del Pomagagnon.



Cappella della Santissima Trinità |


La cappella della Santissima Trinità, in località Maion, risale alla fine del 1704 e la sua storia è legata a quella della nobile famiglia ampezzana e dei de Zanna e del loro castello. La chiesetta fu infatti fatta costruire a ridosso delle sue cinta murarie per volere di Giovanni Maria e Pietro de Zanna,[26] già nobili per discendenza da un altro Pietro de Zanna. Il primo dei due era "laureato in ambo le leggi" e fu insignito nel 1692 dall'imperatore Leopoldo I del titolo di "Nobile di SS. Trinità e Pietra Reale", donde deriva la dedicazione della cappella. L'esterno presenta un arioso porticato, mentre l'interno, in tipico gusto settecentesco, è decorato da due altari lignei e un dipinto attribuito ad Agostino Ridolfi (1646 - 1727).



Chiesa di San Rocco |


La chiesa di San Rocco, sita in località Zuel di Sopra, è dedicata a San Rocco di Montpellier, venerato come protettore dalla peste. L'edificio, consacrato il 10 settembre 1604, è costruito in tipico stile tirolese, con il caratteristico campanile "a cipolla". Vi è conservato il Crišto de Zuel, un crocifisso del XVII secolo che, secondo la tradizione, fu miracolosamente rinvenuto nell'estate del 1695 tra lo strame di una stalla di Zuel.




La Chiesetta di San Francesco.



Chiesa di San Francesco |


La chiesetta di San Francesco, in piazzetta San Francesco, nel pieno centro del paese, è una piccola cappella privata, proprietà della famiglia ampezzana dei Costantini, di cui non si conosce la data di fondazione: appare per la prima volta in un atto di compravendita risalente al 29 settembre 1396. Essa è rimasta praticamente inalterata nei secoli, eccezion fatta per la grotta di Lourdes fatta costruire nel 1913 sulla parete destra dell'unica navata dal sacrestano del tempo, Fedele Siorpaes. Di indubbio interesse artistico sono gli affreschi trecenteschi della parete in fondo al presbiterio.



Chiesa di Santa Giuliana |


La chiesa di Santa Giuliana, ad Alverà, fu consacrata il 5 settembre 1716. Presenta una pianta a navata unica e gli arredi rispecchiano il tipico gusto settecentesco. L'unico altare presente all'interno è uno degli esempi più pregevoli di scultura e intaglio lignei del XVII secolo presenti in Ampezzo. In una pala di scuola veneta datata 1692 è raffigurata Santa Giuliana di Nicomedia vestita ed ingioiellata come una ricca cortigiana. Sulla parete sinistra è infine collocata una teca conservante una piccola "Madonna col melograno", risalente al XVI secolo.



Architetture civili |



Ciaṣa de ra Regoles |




La Ciaṣa de ra Regoles in Corso Italia.


La Ciaśa de ra Règoles (o Casa delle Regole), posizionato in piazza Venezia, a metà di corso Italia, era, un tempo, la sede dell'istruzione elementare ampezzana e rappresenta lo spirito di cooperazione e il senso comunitario di un popolo che conosceva già molti secoli or sono l'importanza del buon utilizzo del patrimonio collettivo, fatto di edifici, pascoli e boschi. La Casa delle Regole ospita al proprio interno, oltre agli uffici della Comunanza Regoliera, il Museo d'arte moderna Mario Rimoldi, uno dei tre musei delle Regole d'Ampezzo (gli altri due sono il Museo paleontologico Rinaldo Zardini e il Museo etnografico Regole d'Ampezzo).



Comun Vècio |


Il Comun Vècio (il municipio vecchio), situato in piazza Roma, fu per decenni il centro amministrativo comunale durante la dominazione asburgica. Oggi è sede della biblioteca civica e della banda cittadina, ma conserva comunque il suo carattere maestoso. Sui quattro lati sono rappresentati gli stemmi araldici delle famiglie ampezzane, dei sei sestieri e delle undici regole.



Museo d'arte moderna Mario Rimoldi |

Conserva oltre 800 opere dei maggiori pittori del Novecento italiano: Campigli, Carrà, Cascella, de Chirico, de Pisis, Guttuso, Morandi, Mušič, Savinio, Severini, Sironi, Tomea e molti altri. Ospita inoltre numerose esposizioni temporanee su varie tematiche.




Il PalaAudi di Cortina d'Ampezzo, fino al 2009 chiamato PalaInfiniti.



PalaAudi |


Il PalaAudi era un centro congressistico e culturale, aperto nell'agosto 2003 e smantellato nell'estate 2012, sede estiva ed invernale della manifestazione culturale Cortina InConTra, organizzata dal giornalista Enrico Cisnetto. La struttura, precedentemente conosciuta col nome di PalaVolkswagen (2003-2005), di PalaLexus (2005-2009) e successivamente di PalaInfiniti,[27] era situata nel pieno centro del paese, in piazza della Stazione, e si presentava come un grande tendone bianco, dalle linee curve, ampie e sinuose, che ospitava al proprio interno più di 500 posti a sedere. Copriva una superficie di forma rettangolare di 768 m² e misurava 40 m per 20. Il palco interno riprendeva le forme di una tipica stua (il salotto della tipica abitazione ampezzana) ed era di dimensione sufficientemente ampie da poter accogliere complessi musicali, corali e gruppi concertistici.



Alexander Girardi Hall |


L'Alexander Girardi Hall (o semplicemente Alexander Hall), in località Pontechiesa, poco sopra il fiume Boite, è un edificio di proprietà regoliera di recentissima costruzione (terminata nel dicembre 2006) nato per soddisfare le più diverse esigenze del settore congressuale. Parallelamente all'attività congressistica, l'edificio accoglie mostre ed eventi (come la mostra sulla grande guerra, allestita nel 2008 per celebrare i novant'anni dal termine del conflitto), ma soprattutto promuove attività culturali strettamente connesse al folclore locale ampezzano e alle collezioni regoliere. L'edificio è stato dedicato ad Alexander Girardi (1850 - 1918), celebre attore teatrale austriaco di fine Ottocento, nativo di Graz, i cui genitori erano proprio d'origine ampezzana.


L'edificio inoltre ospita altri due Musei delle Regole d'Ampezzo:


Museo paleontologico Rinaldo Zardini, una raccolta di centinaia di fossili di ogni colore, forma e dimensione, trovati, radunati e catalogati dal fotografo ampezzano Rinaldo Zardini, appassionato di paleontologia. Tutti i pezzi esposti sono stati rinvenuti sulle Dolomiti e narrano di un'epoca in cui queste alte vette alpine si trovavano ancora sul fondale di un grande mare tropicale, popolato da invertebrati marini, pesci, coralli e spugne.


Museo etnografico Regole d'Ampezzo, allestito in una vecchia segheria "alla veneziana" ristrutturata, che sfruttava il moto idraulico del torrente Boite. Ivi sono esposti oggetti della vita quotidiana, contadina e pastorale di un passato non tanto lontano: sono conservati oggetti della religiosità popolare, testimonianze artistiche, utensili agricoli, tecniche di lavorazione dei materiali e abiti tipici di questa valle che vengono sfoggiati nelle maggiori occasioni.



Architetture militari |



Forte Tre Sassi |


Il forte Tre Sassi (o forte Tra i Sassi, in tedesco: Werk Tre Sassi e in ladino: Fort 'ntra i sas) è un fortilizio di costruzione austro-ungarica fatto erigere a partire dal 1897 presso il Passo Valparola. Posto tra il Sass de Stria e il Piccolo Lagazuoi, il forte dominava il passaggio tra il passo Falzarego (ossia l'Ampezzo, il Cadore e il Bellunese) e la Val Badia in Alto Adige.




Il Forte Tre Sassi nel 1916


Esso faceva parte del grande complesso di fortificazioni austriache al confine italiano, fatto costruire per volere dello stato maggiore austro-ungarico tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.


Reso inutilizzabile a causa di un bombardamento italiano il 5 luglio 1915, il rudere rimase in uno stato di totale abbandono fino all'avvento del nostro secolo, quando venne restaurato dalle Regole d'Ampezzo assieme alla famiglia divenutane proprietaria, i Lacedelli. Il Forte Tre Sassi ospita un Museo della grande guerra, all'interno del quale sono conservati reperti (bellici e non) risalenti agli anni del primo conflitto mondiale.



Castello di Botestagno |


Il castello di Botestagno (detto anche "di Podestagno", dal tedesco Peutelstein, "Rocca sul Boite") era un fortilizio d'età medievale (quasi completamente scomparso) che si ergeva sull'omonimo sasso, situato nella valle del fiume Boite, poco più a nord di Cortina, in località Prà del Caštel.


Si ritiene che i primi a costruire un appostamento ligneo su Botestagno siano stati i Longobardi tra il VII e l'VIII secolo, certamente con il fine di dominare le tre valli che sotto di esso convergono: la Valle del Boite, la Val di Fanes e la Val Felizon; il primo nucleo in pietra, tuttavia, risale probabilmente all'XI secolo.[16] Nel corso dei secoli successivi fu tenuto dai tedeschi (fino al 1077), dai patriarchi di Aquileia (XII secolo) e dai Caminesi (XIII secolo), sotto i quali Botestagno divenne sede di un capitanato. Passò poi in mano veneziana e infine asburgica. Durante il Settecento il castello perse via via d'importanza, fino a quando fu messo all'asta nel 1782 per volontà dell'imperatore Giuseppe II.


Oggi sono visibili solamente i poveri ruderi di quelle che dovevano essere le cantine e le fondamenta del castello, ormai in buona parte inghiottite dalla vegetazione e dal tempo.




Le inconfondibili candide torri del Castello de Zanna.



Castello de Zanna |


Il castello de Zanna è una piccola fortezza, situata in località Minel, la cui costruzione è legata ad una particolarissima storia di fine Seicento. Costituito di bianche e basse mura perimetrali e da due candide torrette angolari, presenta, su quella che doveva essere la facciata principale, una piccola cappella dedicata alla Santissima Trinità. Voluto da Zamaria Zanna, la costruzione del castello iniziò nel 1694, ma il 19 agosto 1696 i lavori furono interrotti dalla stessa comunità ampezzana e l'edificio rimase così incompiuto fino a quando, nel 1809, venne dato alle fiamme dalle truppe rivoluzionarie francesi che avevano invaso l'Ampezzo, rimanendone parzialmente danneggiato. Da allora il castello non ha subito altri interventi e si presenta come una piccola e bianca fortezza diroccata.




Il sarcofago del Fante morto, posto all'interno dell'ossario.



Sacrario militare di Pocol |


Il sacrario militare di Pocol (detto anche ossario di Pocol) sorge a quota 1.535 m s.l.m., presso la SS 48 delle Dolomiti in direzione di Passo Falzarego, in località Pocol. Edificato nel 1935 come monumento funebre alle migliaia di caduti della grande guerra sul fronte dolomitico, questo austero sacrario è costituito principalmente da due parallelepipedi orizzontali di differente grandezza posti l'uno sopra l'altro, su cui s'innalza una massiccia torre quadrangolare in pietra, ben visibile da tutta la sottostante conca ampezzana. Sul retrostante piazzale, a destra, si affaccia una piccola chiesetta, costruita nel 1916 quale cappella del vecchio cimitero militare dagli alpini del 5º gruppo.


Conserva le misere spoglie di 9.707 caduti italiani, di cui 4.455 rimasti ignoti, e di altri 37 caduti austro-ungarici noti. In una cripta situata al centro della struttura, sotto il sarcofago in pietra del "Fante morto", riposa il corpo del generale Antonio Cantore, insignito della medaglia d'oro al valor militare.[28]



Aree naturali |



Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo |


L'area protetta del Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo, interamente compreso all'interno del comune di Cortina, si estende a nord dell'abitato di Cortina d'Ampezzo fino al confine con la regione Trentino-Alto Adige, inserendosi nel Parco naturale di Fanes - Sennes e Braies, con il quale forma un più esteso comprensorio naturalistico dalle caratteristiche ambientali simili, dell'ampiezza totale di circa 37.000 ha.


Il parco, che copre un'area complessiva di 11.200 ha, è stato ufficialmente istituito il 22 marzo 1990 con Legge Regionale n. 21 della regione Veneto. Nato con il consenso dell'Assemblea generale dei Regolieri, è stato affidato in gestione dalla Regione Veneto alla Comunanza delle Regole d'Ampezzo.


Il territorio del parco comprende molti famosi gruppi dolomitici: il Cristallo, le Tofane, la cima Fanes, il Col Bechei e la Croda Rossa, rispettivamente divisi dalla Val Travenanzes, dalla Val di Fanes, dall'alta Valle del Boite e dalla Val Felizon. Alcuni di questi massicci presentano vette che superano i 3.200 metri s.l.m. e racchiudono nelle rientranze dei loro versanti settentrionali alcuni piccoli ghiacciai. Le valli sono strette e formano degli spettacolari orridi naturali in prossimità della comune confluenza, in corrispondenza della quale è situata l'entrata principale del parco, e si aprono in vasti altipiani a pascolo verso le quote più alte. Altri due solchi vallivi costituiscono i limiti meridionali dell'area. Il parco è poi delimitato dalla valle del rio Falzarego ad ovest e dalla Val Padeon ad est. All'interno del parco vi sono ben diciannove strutture turistiche, tra ristoranti e rifugi alpini.



Società |



Evoluzione demografica |



Da fine 1700 alle guerre napoleoniche |


I primi dati ufficiali del numero di abitanti in Anpezzo si trovano nella biblioteca del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum (museo del Tirolo) di Innsbruck, oltre ad un documento dell'archivio comunale datato 1773. Altre statistiche arrivano dallo Schematisus der Diözese Brixen (Schematismo della diocesi di Bressanone).


Fino al 1804 la popolazione ebbe una crescita media del 4,10% piuttosto costante. A causa delle Guerre napoleoniche Anpezo passò al Regno di Baviera (1805) e poi al Regno d'Italia (1810), queste guerre segnarono molto la popolazione, specie per i fatti bellici del 1809 che videro un crollo demografico tra il 1806 e il 1814 del 17,33%.


Consistenti in quegli anni furono anche gli emigrati che toccarono nel 1812 le 299 unità (il 12,55% del totale). Nei 50 anni successivi alle guerre napoleoniche gli emigrati non superarono mai le 16 unità annue.


Popolazione dal 1773 al 1814






Dalle guerre napoleoniche all'avvento del turismo |


Dopo le guerre napoleoniche la popolazione tornò a crescere gradualmente e costantemente con un tasso medio del 3,40% (tra il 1818 e il 1863). L'emigrazione fu quasi nulla. Col 1863 e l'arrivo di Paul Grohmann inizia l'era del turismo.


Popolazione dal 1812 al 1863






Dall'inizio del turismo alla fine della dominazione Austro-Ungarica |


popolazione dal 1863 al 1919






Dall'inizio del dominio del Regno d'Italia ai Giochi Olimpici |


Popolazione dal 1919 al 1956






Dai Giochi Olimpici al 2011 |


Popolazione dal 1956 al 2011





La popolazione ampezzana, come si può evincere dal grafico, ha avuto una costante crescita della propria popolazione nel periodo compreso tra l'annessione allo Stato Italiano e tutti gli anni sessanta, mentre a partire dagli anni settanta ha visto un forte calo (-2 099 unità in trent'anni), con accenno di ripresa solo negli ultimissimi anni. Nonostante tutto, con i suoi 6.112 abitanti, il comune di Cortina d'Ampezzo si piazza al settimo posto tra i comuni più popolosi della propria provincia, dopo Belluno (36 509), Feltre (20 688), Sedico (9 734), Ponte nelle Alpi (8 521), Santa Giustina (6 795) e Mel (6 272).[29]


Alla fine del 2008 si sono contati 44 nati (7,1‰) e 67 morti (10,9‰) con un incremento naturale di -23 unità (-3,8‰). Le famiglie (2 808) contano in media 2,2 componenti.[30]



Etnie e minoranze straniere |


La presenza di popolazione straniera residente a Cortina d'Ampezzo è un fenomeno abbastanza recente e di proporzioni piuttosto ridotte, anche viste le dimensioni poco estese della città.


Gli stranieri residenti nel comune sono 298, corrispondenti al 4,9% della popolazione totale, a fronte del 7,0% del comune di Belluno, del 6,4% dell'intera provincia di Belluno e del 10,2% della regione Veneto[31].


Di seguito i gruppi di stranieri più consistenti (al 31 dicembre 2010)[31]:




  1. Romania, 60


  2. Ucraina, 52


  3. Polonia, 28


  4. Perù, 26


  5. Croazia, 24


  6. Albania, 20



Lingue e dialetti |


Accanto all'idioma italiano, la maggioranza della popolazione locale parla correntemente l'ampezzano. La parlata ampezzana è una variante locale del più ampio gruppo del ladino, cui è ormai riconosciuto il rango di una vera e propria lingua. Si tratta di una lingua romanza discendente dal latino (alla pari dell'italiano, del francese o del castigliano) che rassomiglia per molti aspetti il romancio parlato in Svizzera. Il mantenimento di questo idioma, conosciuto dagli anziani ma anche da molti tra i più giovani, è diventato per una parte degli ampezzani un vero e proprio simbolo di attaccamento alle proprie radici montane e rustiche, talvolta vissuto in contrapposizione all'italiano, diffusosi massicciamente nella valle solo dopo la seconda guerra mondiale.[32] Lo stesso sentimento di orgoglio comunitario è riscontrabile nell'appartenenza alla cultura ladina/tirolese, diversa e distinta da quelle italiana e tedesca, che continua a sopravvivere benché sempre più compressa tra queste ultime.[32] Una tendenza culturale che comincia a trovare un riconoscimento da parte delle istituzioni: notevole, ad esempio, che nel dicembre 2007 l'amministrazione comunale abbia deciso di affiancare il ladino all'italiano nella nomenclatura stradale e delle frazioni, nel rispetto della normativa in vigore dal 1999 per la tutela delle minoranze linguistiche.[33]


Un sondaggio del 2006 ha potuto inoltre rivelare la composizione linguistica di tre comuni della Provincia di Belluno che facevano parte del Tirolo storico, includendo Cortina d'Ampezzo. Il sondaggio ha rilevato che il 15.6% della popolazione ampezzana è di madrelingua ladina, mentre l'82.1% è di madrelingua italiana, è presente inoltre una minoranza tedesca che comprende l'1.7% della popolazione, risalente alla dominazione austriaca.[34]



Religione |



La religione dominante nel comune di Cortina d'Ampezzo è quella cristiana di credo cattolico romano. Non ci è dato sapere né l'epoca né l'autore dell'evangelizzazione di queste terre in epoca antica; tuttavia, come già precedentemente affermato riguardo alla storia medievale dell'Ampezzo, la tradizione vuole che nel corso del VI secolo gli abitanti abbiano ricevuto dalla Madonna una protezione miracolosa che li avrebbe salvati dalle razzie dei Longobardi,[35] che in quegli anni stavano compiendo la propria calata nella penisola italiana. Al secolo VI, dunque, questa regione già professava la fede cristiana. In particolare, è molto sentita la venerazione per la "Madonna della Difesa", anche in virtù di un secondo miracolo, avvenuto quando, nel 1412, un esiguo gruppo di ampezzani e cadorini riuscì a bloccare le truppe imperiali di Sigismondo del Lussemburgo al passo di Cimabanche.[35][36] Tale evento venne attribuito all'intercessione della Vergine Maria e da allora, ogni 19 gennaio, si celebra la cosiddetta "Festa del Voto".




Un crocifisso ligneo in località di Grava di Sotto.


Il forte sentimento religioso di questa valle è testimoniato anche dalla grande quantità di altari, cappelle, chiese, edicole sparse per tutto il territorio: pressoché ogni località ampezzana possiede una propria chiesetta, dedicata alla venerazione di un particolare santo protettore. I Santi Filippo e Giacomo sono invece patroni di tutto l'Ampezzo, venerati nella chiesa principale del paese. Ai fianchi delle strade, ai bivi e agli incroci, nei boschi o presso le sorgenti dei ruscelli, è poi facile trovare piccole edicole dedicate alla Madre di Dio o crocifissi di legno che testimoniano una religiosità popolare semplice ma ancora sentita.


L'intero territorio è compreso in una sola parrocchia, quella dei Santi Filippo e Giacomo, sede anche del decanato di Cortina d'Ampezzo. Dal punto di vista ecclesiastico, la parrocchia, fino al 1751 seguì le vicissitudini della chiesa matrice di Pieve di Cadore, passando nei secoli sotto diverse autorità episcopali: subordinata al Patriarcato di Aquileia per sette secoli, alla soppressione di quest'ultimo (1751) passò, come territorio asburgico, sotto l'arcidiocesi di Gorizia, quindi sotto l'amministrazione vescovile di Lubiana (1787), e appena due anni più tardi divenne parte della diocesi di Bressanone.[37] Nell'agosto 1964, infine, il decanato fu aggregato alla diocesi di Belluno.[38]


Tra le minoranze religiose, conseguenza soprattutto della recentissima immigrazione, si registrano sparute comunità di cristiani ortodossi e musulmani. È inoltre presente una congregazione dei Testimoni di Geova, che ha la propria sede in località Pian da Lago.



Referendum scissionista |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Progetti di aggregazione di comuni al Trentino-Alto Adige.

Il 28 e 29 ottobre 2007 si è tenuto un referendum consultivo per chiedere che il comune (assieme a quelli di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia) fosse distaccato dal Veneto e riaggregato alla provincia autonoma di Bolzano. Il referendum si è contraddistinto per la netta vittoria dei "sì" e per il superamento dei due quorum qualificati.[39] Da allora il governo italiano non ha dato corso all'auspicato cambio di regione, tanto che ora i comuni interessati hanno citato lo stesso presso la Corte di giustizia dell'Unione europea per il mancato avvio della procedura prevista dalla Costituzione e dalla legge sui referendum.



Cultura |



Biblioteche |



  • Biblioteca Civica,[40] in Corso Italia 83, con un patrimonio librario di oltre 26000 volumi è dopo quella di Belluno la più fornita della provincia.


Scuole |


Il sistema scolastico nella valle d'Ampezzo ha origini molto antiche: già nel XVII secolo, infatti, esistevano istituti popolari,[23] resi gratuiti nel 1774, vennero riformati nel 1848 durante la grande stagione delle riforme attuate dagli Asburgo nei propri possedimenti.


Tra gli istituti pubblici, sono presenti a Cortina un istituto comprensivo (che raccoglie una materna, un'elementare e una media) e il Polo della Val Boite (istituto d'istruzione secondaria superiore, costituito nel 1999 a seguito del decreto Bassanini), che raccoglie il liceo scientifico, l'Istituto professionale per i servizi alberghieri e ristorazione, l'istituto d'arte, l'istituto tecnico commerciale e il liceo classico del comune di San Vito di Cadore. Negli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009, il Polo della Val Boite ha avuto rispettivamente un totale di 550 e 567 iscritti, e di un corpo docenti formato rispettivamente da 72 e 90 insegnanti[41].


Sono invece privati l'asilo Don Pietro Frenademez (paritario), e l'asilo nido e le scuole materna ed elementare dell'associazione Facciamo un Nido, ente gestore del Centro Infanzia e Scuola Elementare Montessori (non paritarie, utilizzanti il "metodo Montessori")[42].



Cinema e televisione |





Roger Moore nel 1981 a Cortina d'Ampezzo per le riprese esterne di Solo per i tuoi occhi


La valle e i monti d'Ampezzo sono spesso stati scelti da registi e sceneggiatori come set ideali per la realizzazione di svariate pellicole cinematografiche, soprattutto per via dell'ineguagliabile bellezza dei paesaggi naturali. È questo il caso emblematico di Cliffhanger - L'ultima sfida, film statunitense di Renny Harlin, con Sylvester Stallone (1993): benché la vicenda di questo film si svolga nelle Montagne Rocciose, l'ambientazione ideale fu individuata in Cortina (più precisamente tra i pendii del Lagazuoi[43]) proprio in virtù della spettacolarità e della magnificenza dei massicci montuosi[44].


Altri film di fama internazionale girati in Ampezzo sono La Pantera Rosa (1963), con David Niven e Peter Sellers; Mercoledì delle ceneri (1973), con Elizabeth Taylor ed Henry Fonda; il celeberrimo episodio della saga di James Bond Solo per i tuoi occhi (1981), con Roger Moore; Il colonnello Von Ryan (1965), con Frank Sinatra; L'orso (1988) di Jean-Jacques Annaud; Ladyhawke (1985), con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer e Il grande silenzio (1968), con Jean-Louis Trintignant.


Tra le pellicole e le serie televisive nostrane qui girate ricordiamo Fantozzi in paradiso (1993); due episodi della fortunata serie natalizia di commedie leggere interpretate dalla coppia Boldi-De Sica: Vacanze di Natale (1983) e Vacanze di Natale 2000 (1999), entrambi diretti dai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina; Amanti (1968), di Vittorio De Sica; Letto a tre piazze (1960), con Totò e Peppino; il celeberrimo Il conte Max (1957) con Alberto Sordi; Vacanze d'inverno (1959), sempre con Sordi affiancato da Vittorio De Sica; infine, parte della serie televisiva Un ciclone in famiglia[45], con Massimo Boldi, Barbara De Rossi, Maurizio Mattioli e Monica Scattini. Nel 2011 a Cortina è stato girato il cinepanettone di Neri Parenti Vacanze di Natale a Cortina.


La valle ampezzana è stata scelta come scenario ideale anche per numerosi spot pubblicitari, specialmente per quelli invernali dell'azienda di telefonia mobile TIM, andati in onda sulle reti televisive nazionali negli anni 2000.[46][47]



Musica |




La Cogòia (Conchiglia), il palco di Corso Italia sul quale si tengono molti degli spettacoli organizzati dai vari gruppi musicali ampezzani.



  • Il Coro Cortina nasce nel 1965 per volontà di un gruppo di amici, cultori della musica e intenzionati a salvaguardare e a organizzare in forma corale i canti popolari di montagna. La vera vita artistica comincia, tuttavia, nel 1967, sotto la direzione di Giancarlo Bregani, noto musicologo e critico musicale. Il coro, composto da una trentina di elementi, ha un repertorio che comprende non solo musiche popolari ampezzane e di diversi altri paesi, ma anche canti spirituals, brani sacri e composizioni di autori antichi e moderni. Il Coro Cortina ha partecipato a diverse manifestazioni nazionali e internazionali, esibendosi tra l'altro anche nel Salone dei Cinquecento a Firenze, nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, alla Stadthalle di Vienna e al Mozarteum di Salisburgo.[48] Dal 2007, è diretto dal maestro Marino Baldissera.

  • Il Corpo musicale di Cortina d'Ampezzo, fondato nel 1861 come evoluzione di una piccola fanfara paesana già esistente, è uno dei simboli della Regina delle Dolomiti.[49] La maggiore manifestazione musicale cui partecipa tale banda è l'ormai conosciuta Fèšta de ra Bandes ("Festa delle Bande"), una delle più colorate e folcloristiche feste del comune ampezzano, che si tiene durante l'ultima settimana d'agosto.

  • La Schola Cantorum è dal 1882 al servizio della chiesa parrocchiale, di cui anima le messe. Ha svolto una notevole attività concertistica, anche con accompagnamento orchestrale. Assieme al Corpo musicale e al Coro Cortina, contribuisce al mantenimento di quella tradizione che è alla base del patrimonio culturale ampezzano.[50]

  • L'Associazione Dino Ciani, costituita nel 1975 a seguito della morte del celebre pianista fiumano da cui prende il nome, organizza invece eventi e manifestazioni culturali e musicali di alto livello, tra cui ricordiamo il Concorso Internazionale per Giovani Pianisti "Dino Ciani" Teatro alla Scala (nove edizioni dal '75 al '99). Annualmente, in periodo estivo, l'associazione organizza il Festival Dino Ciani e un'omonima Accademia, allo scopo di offrire ai giovani artisti la possibilità di sviluppare e affinare le proprie abilità musicali, esibendosi poi dal vivo all'interno del festival stesso.[51] L'associazione, patrocinata dal Comune di Cortina e dal Teatro alla Scala di Milano, vanta, inoltre, la collaborazione e il sostegno di grandi artisti quali Jeffrey Swann (vincitore del primo concorso "Dino Ciani" nel '75) e il maestro Riccardo Muti.[52]



Cucina |




Un piatto di chenedi.


La cucina ampezzana è in parte simile a quella tirolese, rispecchiando anche nella gastronomia i forti legami con l'Austria occidentale;[53] pertanto molti piatti tipici cortinesi portano gli originali nomi tedeschi. Sono tutte vivande della tradizione popolare, generalmente povere, ma ricche di sapore e tradizione.


I primi piatti più famosi sono certamente i chenedi (variante ampezzana dei canederli tirolesi), palle di pan grattato ripiene di speck, spinaci, lardo o formaggio e serviti in brodo caldo o con burro fuso, i casunziei, ravioli a mezzaluna ripieni di rapa rossa o patata, conditi con burro fuso e semi di papavero, e i pestariei, pezzetti di pasta di farina bianca e acqua cotti in latte bollente salato; questo tipico piatto rappresentava l'antica colazione degli ampezzani.[53] Dalla tradizione veneta, Cortina ha ereditato la polenta e il rise e bise (conosciuto anche come riso e piselli), affiancati da minestra di fave (detta anche faariesa) o di orzo; da quella asburgica, invece, la Gulasch süppe, specialità originaria dell'Ungheria, consistente in una zuppa di carne speziata.


Tra le pietanze si ricordano l'arrosto ai funghi (che crescono abbondanti nei sottoboschi circostanti la valle), il gröstl, tortino di carne e patate d'origine austriaca, le costine di maiale, gli spezzatini di cacciagione (di capriolo o di camoscio), serviti in modo molto originale con la tradizionale marmellata di mirtilli rossi, e un gran numero di salumi e insaccati; tra i contorni, il più conosciuto sono le celebri patate all'ampezzana. Molto sviluppata è anche la tradizione casearia: qui si produce il tipico zigar, servito fuso con la polenta.


La torta di mele (in tedesco apfelstrudel), le fartaies e il tortino di ricotta, infine, sono squisiti dessert, così come i krapfen (alla crema o alla confettura d'albicocca), i nighele (piccoli bomboloni privi di ripieno) e la torta sacher, tipici dolci austriaci. Tra le conserve, sono da ricordare soprattutto quelle di frutti di bosco: mirtilli, lamponi, more, ribes, fragole. Infine è da citare la locale produzione di miele, in particolare di millefiori e di rododendro.



Eventi |






Di seguito sono riportate le maggiori manifestazioni culturali e sportive svolgentesi nel territorio comunale:




  • gennaio:


    • Cortina-Dobbiaco, una delle più celebri tappe del Tour de ski;


    • Col Gallina Cup, gara di sci amatoriale aperta a tutti;


    • Coppa del mondo di sci alpino femminile, da quasi vent'anni sulla celebre pista "Olympia" della Tofana;


    • Una Montagna di Libri, la nota rassegna di incontri con l'autore che si svolge da Natale ad aprile, al Palazzo delle Poste.




  • febbraio:


    • Ra corsa dei Sestiere, tradizionale palio invernale tra i sestieri d'Ampezzo;


    • Dobbiaco-Cortina: gara internazionale di fondo, a inizio febbraio;[54]


    • Carnevale di Cortina, appuntamento culturale e folcloristico della settimana precedente l'inizio del periodo quaresimale;


    • Cortina Winter Polo, torneo di polo sulle acque ghiacciate del lago di Misurina.




  • marzo:

    • Festival Cortinametraggio[55], rassegna cinematografica di cortometraggi di genere corto.



  • giugno:


    • Cortina-Dobbiaco marathon: gara di corsa aperta a tutti;[56]


    • Lavaredo Ultra Trail: gara di corse di fama internazionale




  • luglio:


    • Feste Campestri, musica, intrattenimento e cene a base di piatti locali aperte al pubblico, tutti i weekend di luglio e della prima metà di agosto;


    • Cortina-Dobbiaco Mountain Bike Race, gara ciclistica aperta a tutti;


    • Concorso Ippico Internazionale Cortina International Show Jumping, competizione di alto livello tra i migliori cavalieri del salto ad ostacoli al mondo.


    • Una Montagna di Libri - Estate, la rassegna di incontri con l'autore che si svolge da luglio a settembre, al Palazzo delle Poste.




  • agosto:


    • Notte dei Falò alla vigilia di Ferragosto, con la suggestiva fiaccolata notturna sulle Tofane a formare una grande "M" luminosa, in onore della Vergine Maria;


    • El śiro de Pianozes, tradizionale corsa campestre di Ferragosto;


    • Fešta de ra Bandes, settimana di musica classica e tradizionale, spettacoli e folklore, con bande musicali del Veneto, del Friuli e del Trentino-Alto Adige, durante la quale cittadini e turisti sono soliti scendere per le vie del paese indossando abiti tradizionali ampezzani.[57]




  • settembre:

    • Coppa d'oro delle Dolomiti, competizione tra automobili d'epoca.



  • dicembre:


    • Festa di San Nicolò, in cui il Santo sfila per le vie cittadine distribuendo doni ai bambini;


    • Mercatino di Natale, durante tutto il periodo dell'Avvento;


    • Cortina InConTra - Natale, edizione invernale dell'omonima manifestazione estiva svolgentesi nelle settimane di Natale e Capodanno.[58]





Geografia antropica |



Frazioni e sestieri |


Come riportato nello statuto comunale,[21] il territorio è articolato in numerosi villaggi, nessuno dei quali è però considerato frazione. Essi erano inizialmente piccolissimi borghi affiancati più recentemente da alcuni nuovi insediamenti abitativi (tra parentesi gli originali nomi ladini): Acquabona di Sopra (Agabòna de sóra), Acquabona di Sotto (Agabòna de Sóte), Alverà, Bigontina di Sopra (Begontìna de Sóra), Bigontina di Sotto (Begontìna de Sóte), Cadelverzo di Sopra (Ciadelvèrzo de Sóra), Cadelverzo di Sotto (Ciadelvèrzo de Sóte), Cademai (Ciademài), Cadin di Sotto (Ciadìn), Cadin di Sopra (Ciadìn de Ìnze), Campo di Sopra (Ciànpo de Sóra), Campo di Sotto (Ciànpo de Sóte), Chiamulera (Ciamulèra), Chiave (Ciàe), Cianderìes, Coiana (Coiàna), Col, Cortina, Crìgnes, Doneà, Fiames, Fraìna, Gilardon (Jilardón), Grava di Sopra (Gràa de Sóra), Grava di Sotto (Gràa de Sóte), Guargné, Lacedel (Lazedèl),La Riva (Fora in ria), Manaigo, Maion di Sopra, (Maión o Maión de Sóra), Maion di Sotto (Maión de Sóte o Minèl), Melères, Mortisa (Mortìja), Pecol (Pecòl), Pezié, Pian da Lago, Pierosà, Pocol (Pocòl), Pontechiesa (Pònte de ra Zèsa), Ronco, Salieto, Senorié, Socol (Socòl), Socùs (Socùsc), Staolin (Štoulìn), Val di Sopra (Val de Sóra), Val di Sotto (Val de Sóte), Verocai (Gnòche), Vera (Ra Èra), Zuel di Sopra (Śuèl de Sóra), Zuel di Sotto (Śuèl de Sóte).


I vari insediamenti del comune di Cortina d'Ampezzo sono riuniti in sei contrade, che prendono il nome di sestieri[21] e hanno la funzione di rappresentare le comunità locali. In particolare, sono legati all'organizzazione di eventi folcloristici (tra cui la Corsa dei Sestieri e le Feste Campestri). I sei sestieri prendono il nome di: Alverà, Azzon (Azón), Cadin (Ciadìn), Chiave (Ciàe), Cortina, Zuel (Śuèl).



Economia |



Artigianato |


Ampio sviluppo ha avuto, a partire dal secolo XIX, l'artigianato locale. La crescente importanza di tale settore indusse il Ministero del Commercio austriaco ad autorizzare l'apertura di una Scuola Industriale Statale nel 1874, cui si aggiunse successivamente l'Istituto d'Arte. I prodotti artigianali incontrarono l'apprezzamento dei primi villeggianti britannici e tedeschi del nascente turismo di fine Ottocento. Quest'arte sembra affondare le proprie radici in tempi immemorabili, in un'epoca mitica. Il giornalista e antropologo austriaco Karl Felix Wolff, ad esempio, racconta che, secondo un'antica leggenda, «un ampezzano fabbricò una volta una spada di tale elasticità che si poteva piegare e annodare e poi tornava diritta»[59].


Tra le specializzazioni di maggior rilievo, ricordiamo la lavorazione artistica del legno per arredamento, la produzione delle stufe in maiolica (molto simili alle Kachelofen tirolesi), la produzione di oggetti in ferro, rame e vetro, la realizzazione di oggetti d'arredo impreziositi ottenuti con tecniche d'intarsio e musiva, la scultura del legno la fotografia professionale.



Turismo invernale |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Lista delle piste sciistiche di Cortina d'Ampezzo.





«Salve, oh Cortina, delle Dolomiti sei la Regina![60].mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Iscrizione, scomparsa, sulla parete del tunnel della Strada statale 48 delle Dolomiti, ad opera di un anonimo militare italiano della prima guerra mondiale[Chiarire la fonte autoreferenziale, quale collezione?]






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Panorama di Cortina d'Ampezzo dall'alto di Bus de Tofana (2.930 m s.l.m.), sulla Tofana di Mezzo.





La fama internazionale della località ampezzana si deve anche alle sue piste da sci, tra le più impegnative e panoramiche di tutte le Dolomiti.




Il celebre logo turistico di Cortina d'Ampezzo, con l'inconfondibile scoiattolino rosso.


Il simbolo di turistico di Cortina d'Ampezzo, è il logo raffigurante un piccolo scoiattolo rosso, accostato alla scritta corsiva riportante il nome del comune.



Piste da sci |


Le infrastrutture e gli edifici sportivi fatti costruire per le gare olimpiche sono stati riutilizzati per i turisti invernali: gli impianti di risalita superano la trentina (dati risalenti al 1999), di cui quattro funivie, oltre venti seggiovie e una decina sciovie; molto maggiore, invece, il numero delle piste, concentrate soprattutto in Tofana e nei comprensori Cortina Cube (Mietres - Cristallo - Faloria) e Cinque Torri - Col Gallina - Lagazuoi. Tutto l'Ampezzo rientra a propria volta sotto il nome di Olimpia Superski, nel grande comprensorio italiano Dolomiti Superski, il più esteso carosello sciistico del mondo[61].


Le piste da discesa sono poco più di un'ottantina, per oltre 140 km totali. Le piste da fondo misurano invece 58 km complessivi, praticabili principalmente in località Fiames e sulla cosiddetta Ciclabile delle Dolomiti.



Snowboard |


Un nuovo e più grande snowpark (il Cortina Snowpark) è stato invece aperto nel gennaio 2011 in zona Tofana, nei pressi di Socrepes (pista San Zan). L'impianto, servito da una seggiovia quadriposto, è lungo 500 m ed è suddiviso in due aree di diversa difficoltà:




  • Easy Line, dedicata ai principianti;


  • Media Line, solo per snowboarder più esperti.



Turismo estivo |


D'estate si pratica escursionismo.



Infrastrutture e trasporti |




Convoglio della ferrovia delle Dolomiti



Strade |


Il paese è servito dall'Autostrada A27, fino all'immissione nella SS 51 al km 84°, dalla Strada statale 51 di Alemagna e dalla Strada statale 48 delle Dolomiti.



Ferrovie |


Fra il 1921 e il 1964 erano attive le stazioni di Cortina d'Ampezzo e Zuel e le fermate Istituto Codivilla-Chiave, Hotel Miramonti e Acquabona, poste lungo la ferrovia delle Dolomiti[62] il cui percorso, soppresso il servizio, è stato riadattato a pista ciclabile in estate e pista da sci di fondo in inverno.



Aeroporto |


Presso Fiames, località a pochi chilometri dal centro abitato ampezzano, era funzionante l'Aeroporto di Cortina d'Ampezzo-Fiames per elicotteri e altri velivoli privati di piccole dimensioni. L'hangar apparteneva alla compagnia aerea da turismo Aeralpi, che effettuava i collegamenti con l'aeroporto di Cortina[63].




La Ciaṣa de Comun (municipio) di Cortina



Amministrazione |



Sindaci di Cortina d'Ampezzo |


La seguente lista elenca i sindaci ed i capocomune che ressero Ampezzo dal 1850.



  • Gaetano Ghedina "de Tomaš" (1850-1853) capocomune

  • Celestino Manaigo (1853-1857) capocomune

  • Giuseppe Verzi (1857-1859) capocomune

  • Pietro Antonio Godini (1859-1861) capocomune

  • Antonio Dimai "Fileno" (1861-1864) capocomune

  • Francesco Colli (1864-1865) capocomune

  • Luigi Barbaria "Zuchin" (1865-1866) capocomune

  • Angelo Alverà "Depol" (1866-1869) capocomune

  • Gottardo Manaigo (1869-1873) capocomune

  • Francesco Gillarduzzi "de Lucrezia" (1873-1876) capocomune

  • Luigi Barbaria "Zuchin" (1876-1879) capocomune

  • Sigosmondo Manaigo (1879-1882) capocomune

  • Angelo Alverà "Depol" (1882-1884) capocomune

  • Bortolo Michielli (1884-1885) capocomune

  • Michele Valli (1885-1888) capocomune

  • Giuseppe Bigontina (1888-1892) capocomune

  • Giuseppe Ghedina (1892-1900) capocomune

  • Agostino Dimai ''Belin'' (1900-1904) capocomune

  • Luigi Dimai ''Fileno'' (1904-1914) capocomune

  • Agostino Dimai ''Belin'' (1914-1917) capocomune

  • Illuminato de Zanna ''Bianche'' (1917-1922) capocomune, passaggio dall'Impero austro-ungarico al Regno d'Italia

  • Arcangelo Dalus (1922-1925) capocomune

  • Amedeo Girardi (1925-1926) capocomune poi commissario

  • Vito Tagliapietra (1926-1927) podestà

  • Edoardo da Domenico (1927-1928) commissario

  • Ruggero Mercuri (1928-1933) podestà

  • Carlo Silvetti (1933-1933) commissario

  • Sanzio Vacchelli (1933-1937) podestà

  • Gianbattista Zanframundo (1937-1939) viceprefetto

  • Alessandro Bacci (1939-1940) commissario

  • Pietro Ravenna (1940-1943) commissario poi podestà

  • Angelo de Zanna (1943-1946) podestà poi sindaco

  • Angelo Ghedina "Biajo" (1946-1951) sindaco

  • Mario Rimoldi (1951-1956) sindaco

  • Amedeo Angeli (1956-1965) sindaco

  • Renzo Menardi "Amanaco" (1965-1980) sindaco

  • Cesare Lacedelli "de Mente" (1980-1981) sindaco

  • Domenico Tellarini (1982-1985) sindaco

  • Francesco Ghedina "Basilio" (1985-1987) sindaco

  • Gianfrancesco Demenego "Kaiser" (1987-1989) sindaco

  • Roberto Gaspari "Moroto" (1990-1993) sindaco

  • Paolo Franceschi "Cuto de Elena"(1993-2002) sindaco

  • Giacomo Giacobbi (2002-2007) sindaco

  • Andrea Franceschi "de Matia" (2007-2016) sindaco[64]

  • Carlo De Rogatis (2016-2017) commissario

  • Gianpietro Ghedina "Crepo" (dal 2017) sindaco



Gemellaggi |




  • Italia Cattolica, dal 1971
    [senza fonte]


  • Pakistan Skardu, dal 2010
    [senza fonte]



Sport |



Manifestazioni sportive |


Cortina ha ospitato moltissimi eventi internazionali ai massimi livelli agonistici nei diversi sport invernali, tra questi i più importanti:



  • 1927 - Campionati mondiali di sci nordico

  • 1937 - Campionati mondiali di bob a due

  • 1939 - Campionati mondiali di bob a quattro

  • 1941 - Campionati mondiali di sci nordico, annullati successivamente dalla FIS

  • 1941 - Campionati mondiali di sci alpino, annullati successivamente dalla FIS

  • 1944 - Giochi olimpici invernali, non disputati a causa della II guerra mondiale

  • 1950 - Campionati mondiali di bob

  • 1954 - Campionati mondiali di bob

  • 1956 - VII Giochi olimpici invernali

  • 1956 - Campionati mondiali di sci nordico, compresi nel programma olimpico

  • 1956 - Campionati mondiali di sci alpino, compresi nel programma olimpico

  • 1956 - Campionati mondiali di hockey su ghiaccio, compresi nel programma olimpico

  • 1956 - Campionati europei di hockey su ghiaccio, compresi nel programma olimpico

  • 1960 - Campionati mondiali di bob, evento straordinario a causa dell'esclusione del bob dagli VIII Giochi olimpici invernali

  • 1963 - Campionati mondiali di pattinaggio di figura

  • 1965 - Campionati europei di bob a due

  • 1966 - Campionati mondiali di bob

  • 1970 - Campionati europei di bob

  • 1981 - Campionati mondiali di bob

  • 1982 - Campionati europei di bob

  • 1989 - Campionati mondiali di bob

  • 1999 - Campionati mondiali di bob

  • 2000 - Campionati europei di bob

  • 2002 - Campionati europei di bob

  • 2007 - Campionati europei di bob

  • 2009 - Campionati mondiali doppio misto di curling

  • 2010 - Campionati mondiali di curling


  • Coppa d'Oro delle Dolomiti (Automobilismo)



Calcio |


La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Cortina Calcio che milita in Seconda Categoria. Lo stadio di casa è presso il centro sportivo Antonella De Rigo.[65] Cortina è anche luogo per i ritiri di squadre italiane di serie A.



CAI - Sezione di Cortina d'Ampezzo |




Il Rifugio Giussani in forcella Fontananégra, sulla Tofana di Mezzo, è proprietà della sezione ampezzana del CAI.


La sezione del Club Alpino Italiano di Cortina d'Ampezzo nacque nel 1882 come "Sezione Ampezzo" del Club Alpino Tedesco ed Austriaco. Fino allo scoppio della Grande Guerra, la sezione rimase austro-tedesca ed ampliò la conoscenza delle Dolomiti ampezzane, aprendo nuove vie e costruendo rifugi e bivacchi. Si è in ricostituita nel 1920 prendendo la denominazione odierna. Possiede e gestisce alcuni rifugi alpini delle vette circostanti Cortina, tra cui il Rifugio Nuvolau, il Rifugio Camillo Giussani in Tofana e il Rifugio Gianni Palmieri in Croda da Lago. La sezione organizza annualmente numerose attività d'interesse sociale.[66]



Arrampicata |


Gli Scoiattoli di Cortina sono un gruppo di arrampicatori non professionisti fondato nel 1939.



Curling |


Cortina d'Ampezzo può vantare molti club e società di curling, riuniti nell'Associazione Curling Cortina. La fondazione è composta da sei formazioni che partecipano al campionato italiano del Girone d'Eccellenza (serie A). Gli atleti ampezzani hanno rappresentato negli ultimi cinquant'anni le squadre nazionali (maschile e femminile) nella maggior parte degli eventi a cui l'Italia abbia partecipato, raggiungendo ottimi risultati e guadagnando un totale di 73 scudetti su 89 (maschili: 44 su 56; femminili: 29 su 33).



Hockey su ghiaccio |


La Sportivi Ghiaccio Cortina è la squadra di hockey su ghiaccio locale, fondata nel 1924 come Gruppo Sportivo Dolomiti Cortina Hockey. Vincitrice di sedici scudetti e tre coppe Italia. L'impianto sportivo di riferimento è lo Stadio Olimpico del Ghiaccio.



Sci |




Il logo della Scuola Sci Cortina.


Nella località hanno sede numerose scuole di sci:


Lo Sci Club Cortina, fondato nel 1903, è uno de più antichi club sciistici d'Italia, insignito della Stella d'oro al merito sportivo dal CONI.[67]


La Scuola Sci Cortina, nata nel 1933 come Scuola Nazionale di Sci Cortina. Istituita nel 1926 dal Club Sportivo Dolomiti, fu la prima società sorta in Italia con regolare autorizzazione della F.I.S.I..[68]


Sono presenti inoltre, la Scuola di Sci Azzurra Cortina, istituita nel 1979,[69] lo Sci Club Drusciè, fondato nel 1995,[70] la Scuola Sci Cristallo & Snowboard, fondata nel 1997,[71] e la Scuola Snowboard Boarderline, nata nel 2001 specializzata nello snowboard.[72]



Ciclismo |


Per sei volte Cortina d'Ampezzo è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1939, l'ultima nel 2012.




  • 1939 14ª tappa Gorizia-Cortina, vinta da Giovanni Valetti


  • 1948 16ª tappa Auronzo di Cadore-Cortina, vinta da Fausto Coppi


  • 1951 17ª tappa Trieste-Cortina, vinta da Louis Bobet


  • 1955 18ª tappa Trieste-Cortina, vinta da Angelo Conterno


  • 1977 17ª tappa Conegliano-Cortina, vinta da Giuseppe Perletto


  • 2012 17ª tappa Falzes-Cortina, vinta da Joaquim Rodríguez



Impianti sportivi |




Il trampolino "Italia" a Zuel.



Trampolino Italia |


Sulla collina Zuel dove sorge il trampolino olimpico Italia, divenuto uno dei simboli di Cortina, già esisteva, fin dagli anni Trenta, un trampolino in legno per il salto con gli sci, utilizzato principalmente per gli allenamenti degli atleti. L'odierna struttura, invece, fu costruita nel 1955 in occasione dei VII Giochi olimpici invernali.


In periodo estivo, la pista di atterraggio è utilizzata per incontri di calcio di squadre locali e come sede di un concorso ippico di salto ostacoli. Le tribune laterali e l'anfiteatro che circondano questo impianto hanno una capacità totale di circa 43.000 spettatori.



Pista Olimpica di bob |


La Pista Olimpica di bob, sita in località Ronco, è intitolata al bobbista cortinese Eugenio Monti che vinse il primo titolo olimpico italiano in tale specialità e fu costruita per le Olimpiadi invernali del 1956. Ha ospitato i Campionati italiani di entrambe le categorie nonché vari eventi internazionali (campionati mondiali e prove di Coppa del Mondo).


La pista, dotata di impianto di refrigerazione artificiale, è lunga 1.350 metri, presenta un totale di undici curve paraboliche e cinque rettifili; ha pendenza media del 9,3% (pendenza massima del 15,9%) con 120 m. circa di dislivello tra la partenza e l'arrivo. La velocità dei bob nel tratto finale oscilla tra i 125 km/h del bob a due e i 130 km/h del bob a quattro. L'impianto non è attivo.[73]



Stadio del tennis |


Lo Stadio del tennis, situato nel centro del paese e intitolato ai due fratelli Armando e Romano Apollonio campioni di hockey su ghiaccio negli anni quaranta, nasce alla fine degli anni venti come primo stadio del ghiaccio di Cortina. Alla fine degli anni trenta vennero completati e aperti alcuni campi da tennis. Questo vecchio palazzetto del ghiaccio venne definitivamente chiuso nel 1956, sostituito dal nuovo Stadio Olimpico del Ghiaccio: da allora, lo Stadio Apollonio ospita cinque campi da tennis scoperti, due in terra rossa e tre in erba sintetica.[74]



Stadio Olimpico del Ghiaccio |




Stadio Olimpico del Ghiaccio (1971).


Lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, inaugurato il 26 ottobre 1955, fu fatto costruire a partire dal 1952, in occasione dei VII Giochi Olimpici Invernali, per ospitare le celebrazioni di apertura e di chiusura di tale manifestazione e per ospitarne le competizioni sportive sul ghiaccio.[75]


L'edificio, in cemento armato rivestito in legno, era originariamente aperto, con una struttura open air, ma nei decenni successivi è stato chiuso tramite una moderna struttura in acciaio e vetro, ciò permette l'uso dell'impianto anche nel periodo estivo e anche in condizioni di maltempo. L'area di pattinaggio misura 4.320 m2. Ha una capienza di 7.000 spettatori (2.000 nelle gradinate e 5.000 in tribuna).


Lo stadio ospita le attività delle varie Società Sportive di hockey su ghiaccio, broomball, curling, short track e pattinaggio artistico. Durante il periodo estivo, inoltre, vi sono allestiti numerosi spettacoli musicali.



Piscina di Cortina |


La piscina di Cortina è il principale impianto natatorio pubblico.[76] Nel medesimo edificio è ospitata anche una palestra.[77] La struttura è stata dichiarata inagibile, perciò viene mantenuta chiusa da diversi anni.



Letteratura |


Cortina d'Ampezzo è citata in un brano del saggio Le porte della percezione di Aldous Huxley, precisamente in un momento in cui l'autore racconta della sua esperienza con la mescalina e necessita di fare un esempio.


Viene citata inoltre in Festa mobile di Ernest Hemingway, dove lo scrittore statunitense riferisce che nella località dolomitica venne concepito il primogenito Jack, avuto dalla prima moglie Hadley Richardson.



Galleria d'immagini |




Note |




  1. ^ ab Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.


  2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.


  3. ^ La forma Anpezo è quella del ladino propriamente ampezzano, mentre Ampëz è in ladino standard.


  4. ^ ab Pietro Alverà, Cronaca di Ampezzo nel Tirolo, La Cooperativa di Cortina, 1985.


  5. ^ Treccani,  p.555


  6. ^ Cortina d'Ampezzo, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  7. ^ abcde Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, su dolomitiparco.com. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2012).


  8. ^ Società meteorologica "Nimbus", su nimbus.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  9. ^ L'Amico del Popolo, su amicodelpopolo.it. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2005).


  10. ^ La Repubblica, su parma.repubblica.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  11. ^ Tabella climatica (TXT)
    [collegamento interrotto], su erg7118.casaccia.enea.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.



  12. ^ (PDF) Classificazione 2006 della Protezione Civile (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2010).


  13. ^ (PDF) D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412 (PDF), su efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  14. ^ abcd Cortina forum, su cortina.dolomiti.com. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  15. ^ L. Russo, Pallidi nomi di monti, in: M. Spampani, Alemagna, op. cit. in bibliografia, p.65


  16. ^ ab La Storia di Cortina d'Ampezzo, di Mario Ferruccio Belli - capitolo 5, su dolomiti.org. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2009).


  17. ^ M. Spampani, op. cit., p. 65: lo Spampani attesta, invece, la dicitura in territorio de Ampicio


  18. ^ M. Spampani, op. cit., p. 65


  19. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3


  20. ^ (LLD) (PDF) La torre tra i due pini rappresenterebbe quella che svettava sul sasso di Botestagno, facente parte dell'omonima rocca. Copia archiviata (PDF), su dolomiti.org. URL consultato l'8 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2009).


  21. ^ abc (PDF) Statuto comunale (PDF)
    [collegamento interrotto], su comunecortinadampezzo.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.



  22. ^ Comuni italiani, su comuni-italiani.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  23. ^ ab La storia di Cortina d'Ampezzo, di Mario Ferruccio Belli - capitolo 11, su dolomiti.org. URL consultato il 18 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2009).


  24. ^ M. Spampani, op. cit., p. 75


  25. ^ M. Spampani, op. cit., p. 85


  26. ^ Il nome di questo personaggio è diversamente attestato: da un più classico "Giovanni Maria" Copia archiviata, su parrocchiacortina.it. URL consultato il 22 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2006)., alla forma contratta "Gianmaria" Copia archiviata, su infodolomiti.it. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2011)., fino alla dizione ladina "Zamaria" Copia archiviata, su dolomiti.org. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2009).. Si è scelto di utilizzare in questa sede la variante ladina, perché appare come la più attestata nonché la più rispondente al vero nome di tale personaggio (considerando che Zamaria de Zanna nacque in Ampezzo in un periodo in cui in Ampezzo si parlava l'idioma ladino come lingua madre). Anche il cognome è diversamente attestato come "Zanna" o "de Zanna".


  27. ^ Il nome di questa struttura era dato dall'unione di "Pala" con il nome del brand che ne sponsorizzava le attività: dall'agosto 2003 al luglio 2005 la tedesca Volkswagen, dal 2005 fino al giugno 2009 la nipponica Lexus, poi, fino ai primi del 2010, la Infiniti, sempre giapponese, ed infine la tedesca Audi.


  28. ^ Sacrari militari - Sacrario Militare di Pocol, su cimeetrincee.it. URL consultato il 16 gennaio 2010.


  29. ^ Dati ISTAT [1]


  30. ^ Dati ISTAT [2]


  31. ^ ab Dati ISTAT al 31 dicembre 2010.


  32. ^ ab Alto Adige/Südtirol Diari di viaggio - Ladini, la grande cultura
    [collegamento interrotto], su blog.altoadige.info. URL consultato il 12 gennaio 2010.



  33. ^ ANSA, su wuz.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  34. ^ (EN) Gabriele Iannaccaro, SURVEY LADINS. USI LINGUISTICI NELLE VALLI LADINE, p. 196.


  35. ^ ab Chiesa della Madonna della Difesa, su parrocchiacortina.it. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).


  36. ^ La Storia di Cortina d'Ampezzo, di Mario Ferruccio Belli - capitolo 8, su dolomiti.org. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2009).


  37. ^ (PDF) Quando Cortina era tirolese. Ma autonoma
    [collegamento interrotto], su amiscdlaladinia.info. URL consultato il 12 gennaio 2010.



  38. ^ Senato della Repubblica Italiana - XVI legislatura, disegno di legge N. 1661, su mobile.senato.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  39. ^ Referendum Cortina, trionfo dei "sì" superato il quorum nei tre Comuni - cronaca - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato il 23 giugno 2015.


  40. ^ Biblioteca di Cortina d'Ampezzo, su provincia.belluno.it. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  41. ^ Polo scolastico Valboite, su polovalboite.it. URL consultato il 20 gennaio 2011.


  42. ^ Scuola Montessori di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).


  43. ^ "Da Mastroianni ai cinepanettone, cinquant'anni di set a Cortina" di Francesca Visentin, su corrieredelveneto.corriere.it. URL consultato il 20 gennaio 2011.


  44. ^ Outdoor Cinema, su outdoorblog.it. URL consultato il 13 gennaio 2010.


  45. ^






    «Due settimane le abbiamo ambientate a Cortina d'Ampezzo, tra chalet, rifugi, laghi e boschi.»


    (Fratelli Vanzina)

    Copia archiviata, su ladyfiction.com. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2008).



  46. ^ Pubblicità Italia, su pubblicitaitalia.it. URL consultato il 18 febbraio 2010.


  47. ^ SpotLandia - Spot Tim Tribù 2006, su spotlandia.com. URL consultato il 18 febbraio 2010.


  48. ^ Coro Cortina, su dolomiti.org. URL consultato il 13 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2011).


  49. ^ Corpo musicale di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 13 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).


  50. ^ Schola Cantorum
    [collegamento interrotto], su dolomiti.org. URL consultato il 13 gennaio 2010.



  51. ^ Festival e Accademia "Dino Ciani" Cortina d'Ampezzo", su festivaldinociani.com. URL consultato il 18 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2009).


  52. ^ Associazione "Dino Ciani", su dolomiti.org. URL consultato il 18 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).


  53. ^ ab Tradizioni gastronomiche a Cortina, su guidaviaggio.com. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2010).


  54. ^ Dobbiaco-Cortina, su dobbiacocortina.org. URL consultato il 10 gennaio 2010.


  55. ^ Sito del Festival Cortinametraggio


  56. ^ Cortina-Dobbiaco run, su cortina-dobbiacorun.it. URL consultato il 10 gennaio 2010.


  57. ^ Corpo musicale Cortina, su corpomusicalecortina.it. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2010).


  58. ^ CortinaInConTra, su cortinaincontra.it. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2009).


  59. ^ Artigianato artistico, su dolomiti.org. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2011).


  60. ^ Come leggibile da fotografie conservate presso collezione privata conservata a Treviso.


  61. ^ Dolomiti Superski, su dolomitisuperski.com. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  62. ^ Evaldo Gaspari, La ferrovia delle Dolomiti. Calalzo-Cortina d’Ampezzo-Dobbiaco. 1921-1964, Athesia edizioni, Bolzano 2005. ISBN 88-7014-820-3.


  63. ^ YouTube: Aeroporto di Cortina d'Ampezzo Aeralpi (1962), su youtube.com. URL consultato il 12 gennaio 2010.
    La didascalia spiega: «Aeroporto di Cortina d'Ampezzo nel 1962. Documento storico. Linea turistica AERALPI. Video ricavato da un filmino in Super 8.»



  64. ^ Arrestato dalla Guardia di finanza di Belluno. L'arresto è avvenuto nel pomeriggio del 24 aprile 2013 in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip di Belluno Giorgio Cozzarini, su richiesta del pm Antonio Bianco. Franceschi è accusato di turbativa d'asta, violenza privata e abuso d'ufficio.


  65. ^ Società Calcio Cortina, su calciocortina.altervista.org. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  66. ^ CAI sezione di Cortina d'Ampezzo, su caicortina.org. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2010).


  67. ^ Sci Club Cortina, su sciclubcortina.it. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2010).


  68. ^ Scuola Sci Snowboard Cortina, su scuolascicortina.com. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2009).


  69. ^ Scuola di Sci Azzurra Cortina, su azzurracortina.com. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2010).


  70. ^ Sci Club Drusciè, su sciclubdruscie.com. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2012).


  71. ^ Scuola Sci Cristallo, su scicristallocortina.com. URL consultato il 12 gennaio 2010.


  72. ^ Scuola Snowboard Boarderline, su boarderline.it.


  73. ^ GIS - Impianti Sportivi di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 18 febbraio 2010.


  74. ^ GIS - Impianti Sportivi di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 18 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2011).


  75. ^ GIS - Impianti Sportivi di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 13 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2008).


  76. ^ GIS - Impianti Sportivi di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 22 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2010).


  77. ^ GIS - Impianti Sportivi di Cortina d'Ampezzo, su dolomiti.org. URL consultato il 22 febbraio 2010.



Bibliografia |



  • Alverà, Pietro: Cronaca d'Ampezzo nel Tirolo dagli antichi tempi fino al XX secolo, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 1985. ISBN 88-87174-02-4

  • Belli, Mario Ferruccio: Cortina d'Ampezzo, Nuove Edizioni Dolomiti, Pieve d'Alpago, 1987. ISBN 88-85080-16-2

  • Belli, Mario Ferruccio: Cortina d'Ampezzo - Da Aquileia ai santi Filippo e Giacomo, Ist. Bellunese Ricerche Sociali, Belluno, 2006.

  • Bolcato, Vittorio: Gli organi delle chiese di Cortina d'Ampezzo, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 2002. ISBN 88-87174-21-0

  • Casanova, Roberto: Arrampicate sportive a Cortina d'Ampezzo, Cierre Edizioni, 1996. ISBN 88-86654-23-5

  • D'Anza, Daniele: Zoran Music a Cortina. Il ciclo naturalistico della vita, Il ramo d'oro edizioni, Trieste, 2009. ISBN 978-88-89359-41-9

  • Da Pozzo, Michele; Tempesta, Tiziano; Thiene, Mara: Turismo e attività ricreative a Cortina d'Ampezzo, Forum Edizioni, Udine, 2003. ISBN 88-8420-114-4

  • De March Caterina: Agostino Ridolfi (1646 - 1727), Archivio Storico Belluno Feltre Cadore, A. 76 n. 327 (gen.-apr. 2005), pp. 25–35

  • Gaspari, Evaldo: La ferrovia delle Dolomiti (1921-1964), Athesia, Bolzano, 1994. ISBN 88-7014-820-3

  • Ghedini Giuseppe; Monego Sara; Tassi Paolo: Bianco su bianco. Lo sci fuori pista è arte, Edizioni Compositori, Bologna, 2005. ISBN 88-7794-478-1

  • Giacomel, Paolo: 1914 - 1918, la Grande Guerra nella Valle d'Ampezzo. Cinque Torri, parte I: 1914 - 1915, Gaspari editore, Udine, 2002. ISBN 88-86338-79-1

  • Giacomel, Paolo: 1914 - 1918, la Grande Guerra nella Valle d'Ampezzo. Cinque Torri, Lagazuoi, Forte Tre Sassi, parte II: 1916, Gaspari editore, Udine, 2003. ISBN 88-86338-79-1

  • Gibelli, Antonio; Procacci, Giovanna; Mazohl Wallnig, Brigitte: Una trincea chiamata Dolomiti, Gaspari editore, Udine, 2003. ISBN 88-86338-86-4

  • Gibelli, Antonio; Procacci, Giovanna; Palla, Luciana: La memoria della grande guerra nelle Dolomiti, Gaspari editore, Udine, 2001.

  • Majoni, Angelo: Cortina d'Ampezzo nella sua parlata. Vocabolario ampezzano con una raccolta di proverbi e detti dialettali usati nella Valle, Tip. Valbonesi, Forlì, 1929.

  • Majoni, Angelo: Cortina d'Ampezzo nella sua parlata, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 1981. ISBN 88-87174-00-8

  • Nicoletti, Nicola; Supino, Sandro; Turchetto, Carlo: Le Alpi in bicicletta, Ediciclo Editore, Portogruaro, 1993. ISBN 88-85327-31-1

  • Padovan, Rachele: La cucina ampezzana, Franco Muzio Editore, Padova, 1981.

  • Richebuono, Giuseppe: Storia d'Ampezzo, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 1997. ISBN 88-87174-15-6

  • Russo, Lorenza: Pallidi nomi di monti, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 1995. ISBN 88-87174-11-3

  • Spampani, Massimo: Alemagna. Storie, luoghi, personaggi lungo la via del nord da Venezia al Tirolo attraverso le Dolomiti, Mursia, Milano, 2009. ISBN 978-88-425-4183-7

  • Spampani, Massimo: Sulle tracce dello scoiattolo. Animali delle Dolomiti di Cortina d'Ampezzo, Renografica Editore, Bologna, 2002. ISBN 88-901559-0-6

  • Tosato, Giorgio: Zona di guerra. Auronzo, Cortina d'Ampezzo, monte Piana, Tre Cime di Lavaredo, Comelico, Isonzo, Albania nella prima guerra mondiale, Rossato editore, Verona, 1997. ISBN 88-8130-054-0

  • Treccani, Giovanni: Enciclopedia Italiana Vol. XI, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1949.

  • Vianelli, Mario; Cenacchi, Giovanni: Teatri di guerra sulle Dolomiti, Mondadori, Milano, 2009. ISBN 978-88-04-55565-0

  • Wundt Theodor: Sulle Dolomiti d'Ampezzo, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 1996. ISBN 88-87174-13-X

  • Zardini, Rinaldo: La flora montana e alpina di Cortina d'Ampezzo, Edizioni La Cooperativa di Cortina, Cortina d'Ampezzo, 1985. ISBN 88-87174-03-2

  • Zardini Folòin, Stefano e Nicola: Cortina d'Ampezzo. Ritratto inedito di una signora, Light Hunter Publication, Cortina d'Ampezzo, 2002. ISBN 88-86297-11-4



Filmografia |



  • Te recordesto... Cortina d'Ampezzo e i suoi ricordi della Grande Guerra, regia di Franco Vecchiato, prodotto da "Museo della Grande Guerra".


Voci correlate |



  • Ladinia

  • Sestieri d'Ampezzo

  • Valle d'Ampezzo

  • Ferrovia delle Dolomiti

  • Ciclabile delle Dolomiti

  • Dolomiti Superski

  • Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo

  • Lago Bandion



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Collegamenti esterni |



  • Statuto comunale di Cortina d'Ampezzo (PDF), su comunecortinadampezzo.it.

  • La GG a Cortina d'Ampezzo, su frontedolomitico.it.


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