Eucaristia






Vino e pane (spesso azzimo): i due alimenti utilizzati per l'eucaristia in quasi tutte le confessioni cristiane.


Per gran parte delle Chiese cristiane l'eucaristía,[1] o comunione, o santa cena, è il sacramento istituito da Gesù Cristo durante l'Ultima Cena, alla vigilia della sua passione e morte. Il termine deriva dal greco εὐχαριστέω (eucharistô, 'ringrazio, rendo grazie'). Il Nuovo Testamento narra l'istituzione dell'eucaristia in quattro passi: Matteo 26,26-28; Marco 14,22-24; Luca 22,19-20; 1Corinzi 11,23-25.




Indice






  • 1 Le origini


    • 1.1 Studi moderni ed ecumenismo




  • 2 Chiesa cattolica


    • 2.1 Significato


    • 2.2 Celebrazione eucaristica


      • 2.2.1 La presenza di Cristo


      • 2.2.2 Significato spirituale


      • 2.2.3 Comunione spirituale


      • 2.2.4 Modi di ricevere la Comunione


      • 2.2.5 Condizioni per ricevere l'Eucaristia




    • 2.3 I miracoli eucaristici


    • 2.4 Devozione eucaristica


    • 2.5 Nella musica




  • 3 Chiese di rito bizantino (cattoliche e ortodosse)


  • 4 Chiese protestanti


  • 5 Testimoni di Geova


  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Voci correlate


  • 9 Altri progetti


  • 10 Collegamenti esterni


    • 10.1 Studi storici


    • 10.2 Chiesa cattolica


      • 10.2.1 Liturgia









Le origini |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Ultima Cena.




Alonso Vázquez, Sagrada cena, Siviglia.


Nell'Ultima Cena, secondo l'interpretazione cattolica del racconto dei vangeli, Gesù distribuì ai suoi discepoli il pane e il vino come suo corpo e suo sangue, offerti come sacrificio per la salvezza degli uomini, incaricandoli di fare lo stesso in sua memoria. La Chiesa cattolica, dunque, fin dalla sua origine, celebra l'atto sacramentale dell'Eucaristia come uno degli impegni lasciatigli da Gesù stesso, suo Dio salvatore e fondatore. Secondo la dottrina cattolica, l'eucaristia è l'azione sacrificale durante la quale il sacerdote offre il pane e il vino a Dio, che, per opera dello Spirito Santo, diventano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo, lo stesso Corpo e lo stesso Sangue offerti da Gesù stesso sulla croce.
I cristiani protestanti non credono nell'atto sacramentale come rinnovarsi del sacrificio della croce, né in generale credono nella transustanziazione; alcune comunità protestanti rifiutano anche la Presenza reale. Molte non usano il nome Eucaristia, ma altri nomi, tipicamente Cena del Signore, Santa Comunione, Comunione o Santa Cena, che variano anche a seconda della lingua.



Studi moderni ed ecumenismo |


Alcuni studi recenti hanno interpretato le origini dell'eucaristia in relazione a temi quali il rapporto tra storia e teologia nei resoconti evangelici, il confronto con il contesto ebraico e greco-romano del tempo, e l'evoluzione delle pratiche e delle dottrine, anche in relazione alle varianti riscontrate da luogo a luogo[2]. Secondo altre ipotesi[3][4] il sacramento dell'Eucaristia sarebbe frutto di un'evoluzione della coscienza delle prime comunità cristiane e in qualche modo influenzata dalle "cerimonie mitiche e di culti misterici teofagici" presenti nelle civiltà ellenistiche[5][6].


Il ruolo centrale della celebrazione eucaristica nel cristianesimo e lo sviluppo, da parte delle diverse confessioni religiose, di variazioni anche molto significative hanno inoltre reso il confronto sull'eucaristia uno dei temi centrali del movimento ecumenico[7].


Shekhinah è la parola ebraica (di origine caldea) che nella Bibbia indica la manifestazione del Signore (Uno e Trino) al popolo ebreo, e poi ai fedeli in Cristo (nel Nuovo Testamento). Come nelle chiese odierne, la Divina Presenza nella Tenda o nel Sancta Sanctorum del Tempio di Gerusalemme era custodita dai Sommi Sacerdoti, in luogo bene visibile, detto Tabernacolo.



Chiesa cattolica |



Significato |





La SS. Trinità - S. Andrej Rublëv, icona tramite tempera su legno, 1420 - 1430 ca, Mosca.
Ad eccezione delle vesti, le tre divine Persone presentano un identico volto. Il calice è il simbolo del sacrificio eucaristico di Gesù Cristo Dio.


L'Eucaristia, secondo la dottrina cattolica, altro non è che il Corpo di Gesù Cristo stesso. Nell'Eucaristia Gesù è presente in modo completo e in tutta la sua persona, cioè nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Il miracolo consiste nel fatto che l'Eucaristia, sebbene sia sostanzialmente il Corpo di Cristo, tuttavia mantiene quelli che sono gli accidenti esteriori del pane. Essa è strettamente collegata con la Pasqua, con la morte e resurrezione di Gesù. Il fatto fondamentale che collega i due avvenimenti è l'ultima Cena: fondante l'eucaristia e annunciante la Pasqua.


Cristo celebra la pasqua ebraica, ma le dona un nuovo significato. L'antica alleanza tra il popolo di Israele e Dio sul monte Sinai fu suggellata con il sangue di un sacrificio; così anche la nuova e definitiva alleanza del nuovo Israele è suggellata dal sacrificio di Cristo, vero Agnello che "prende su di sé i peccati del mondo", che "riconcilia l'umanità col suo creatore".


Nella cena pasquale ebraica, consistente in azzimi ed erbe amare, si assisteva al ricordo della liberazione dall'Egitto e degli eventi dell'esodo stesso. Nella cena pasquale cristiana - l'eucaristia appunto - si assiste al ripresentarsi vivo e vero della passione morte del Figlio di Dio, che libera dal peccato e "riconcilia nel suo amore il mondo intero". Perciò Gesù dice: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue": si tratta della nuova Pasqua dell'Agnello.


L'apostolo Paolo di Tarso scrive: "Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice voi annunziate la morte del Signore finché egli venga". È necessario soffermarsi in modo particolare sulla comprensione dell'eucaristia come memoriale (anamnesi, in ebraico "zikkaron"): questo termine nel contesto biblico indica azioni rituali riferite a un evento (salvifico) passato in grado tuttavia di attualizzarlo, rendendolo presente ai partecipanti nelle sue stesse dimensioni salvifiche, e proiettandolo anche verso il futuro.[8] E nella concezione memoriale le confessioni cristiane trovano consenso nell'affermazione: "L'Eucaristia è il memoriale di Gesù crocifisso e risorto, cioè il segno vivo ed efficace del suo sacrificio, compiuto una volta per tutte sulla croce e ancora operante in favore di tutta l'umanità" (Battesimo, eucaristia, ministero, documento ecumenico di Lima, 1982). L'intero complesso della celebrazione eucaristica (e dunque liturgia della parola e liturgia eucaristica) è il memoriale di tutto il mistero di Gesù, centrato nella sua morte, risurrezione e ascensione; la preghiera eucaristica è, in modo particolare, pervasa dal tema del memoriale.




La consacrazione dell'eucaristia durante la messa


Secondo la Chiesa cattolica, nelle specie consacrate del pane e del vino, dette anche Santissimo Sacramento dell'Altare, vi è la presenza reale di Cristo stesso, in corpo, sangue, anima e divinità. La continua riattualizzazione di questo mistero avviene mediante l'azione dello Spirito Santo. Per i cristiani cattolici e ortodossi la Santa Messa è un sacrificio perché ripresenta (rende presente) il sacrificio della croce, e ne è il memoriale[9][10]. Il sacerdote che celebra la Santa Messa, agendo in persona Christi, offre a Dio Padre lo stesso Sacrificio del Calvario di Gesù, cosicché chiunque assiste alla Santa Messa è esattamente come se fosse dinanzi alla crocifissione di Cristo e alla Sua Passione. Secondo la Chiesa cattolica, avviene così la transustanziazione, ovvero il cambiamento "oltre la sostanza" (trans-substantiam) del pane e del vino in corpo e del sangue di Cristo. Per i cristiani cattolici ogni eucaristia, in quanto memoriale e rinnovazione dell'evento sacrificale di Cristo, è sacrificio in modo attuale: la Chiesa lo considera dono del Signore e ne fa il suo sacrificio. Per questo invita i fedeli a offrire sé stessi a Dio in ubbidienza e devozione, perché - come ancora Paolo scrive - "chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini sé stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna". In quanto comunione alla Cena del Signore, nell'eucaristia i fedeli trovano il fondamento, la fonte e il vincolo dell'unione con Cristo e fra loro.



Celebrazione eucaristica |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Celebrazione eucaristica.




Paolo Maffei, Meditazione contemplante il sacramento del corpo di Gesù Cristo, 1500


La celebrazione eucaristica è costituita da due parti, la Liturgia della Parola e la Liturgia eucaristica; esse sono così strettamente congiunte tra loro da formare un unico atto di culto. Nella messa, infatti, viene imbandita tanto la "mensa della parola di Dio" quanto la "mensa del Corpo di Cristo", e i fedeli ne ricevono istruzione e ristoro. Ci sono inoltre alcuni riti che cominciano e altri che concludono la celebrazione perché l'eucaristia è il centro e culmine della vita cristiana.



La presenza di Cristo |


L'eucaristia è celebrata da un ministro ordinato (sacerdote), all'interno della celebrazione eucaristica: essa consiste nel complesso della liturgia della parola e della liturgia eucaristica, aperto dai riti di ingresso e chiuso nei riti di conclusione.




Processione con il Santissimo Sacramento dei cattolici in Polonia (Stargard)


Il Concilio Vaticano II riafferma che si può vedere la presenza del Signore nell'assemblea riunita nel suo nome, nel sacerdote che celebra in persona Christi, nella Bibbia proclamata "giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la Scrittura", nel sacrificio della messa "essendo egli stesso che, offrendosi una volta sulla croce, offre ancora sé stesso tramite il ministero dei sacerdoti, soprattutto nelle specie eucaristiche" (Sacrosanctum Concilium).


Per questa strada passa il riavvicinamento relativo fra cattolicesimo e protestantesimo: questo infatti aveva contestato le posizioni della Chiesa cattolica che poneva particolare attenzione alla presenza reale del Signore nel pane e nel vino eucaristici; nel documento ecumenico Battesimo, eucaristia, ministero leggiamo: "È in virtù della Parola vivente di Cristo e per la potenza dello Spirito che il pane e il vino diventano i segni sacramentali del corpo e del sangue di Cristo. Essi rimangono tali in vista della comunione".


La Chiesa cattolica e quella ortodossa affermano che la presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche permane sino alla loro consumazione: perciò il Santissimo Sacramento è conservato nei tabernacoli (o cibori) per essere adorato, ma anche e soprattutto come riserva per la comunione ai malati e ai moribondi (in questo caso si usa il termine di "Viatico").


Nella Chiesa cattolica esistono specifici riti per l'adorazione eucaristica. Il Corpo di Cristo viene esposto nell'ostensorio all'adorazione dei fedeli. Il sacerdote può anche impartire la benedizione eucaristica ai fedeli con il pane consacrato, solitamente conclusione del rito di adorazione.


La Chiesa celebra ogni giorno l'eucaristia (tranne i giorni aliturgici, quando né pane né vino vengono consacrati, nel rito romano il Venerdì Santo e il Sabato Santo, nel rito ambrosiano tutti i venerdì di Quaresima), ma in modo particolare essa è solennizzata nel giorno della sua istituzione, il giovedì santo, nella messa vespertina in Cena Domini.[11] Tuttavia, non potendo esternare tutta la solennità in quel giorno della Settimana Santa (che, come tale, esige un contesto di sobrietà), la festa è rimandata al giovedì della prima settimana dopo Pentecoste: si tratta della Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, detta anche del Corpus Domini. Nella maggior parte delle nazioni cattoliche, tuttavia, tale festività di precetto è rimandata alla domenica successiva (seconda dopo Pentecoste).



Significato spirituale |


Giovanni riporta le parole di Gesù: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno" e "dimora in me e io in lui" (Gv 6,54-56). L'eucaristia è dunque pegno d'immortalità, e sacramento di comunione con il Cristo.


Secondo la Chiesa cattolica, in ogni eucaristia si rinnova il sacrificio di Cristo per il mondo, nuova alleanza di Dio con l'uomo: il Signore dà nuovo nutrimento all'uomo e nuova forza alla Chiesa perché gli siano fedeli testimoni nelle vie del mondo, pronti a seguire con la propria vita la Sua vita, donata nel servizio a tutti. Per questo la Chiesa invita i cristiani a partecipare alla messa ogni domenica e di accostarsi alla comunione sacramentale almeno a Pasqua: la completa partecipazione all'Eucaristia non può tralasciare questo suo fondamento che è proprio la comunione al corpo di Cristo, lasciata da Cristo stesso ai cristiani, anche come responsabilità.


Nel De venerabili Sacramento Altaris, Tommaso di Aquino identifica tre miracoli in ogni Eucaristia:



  • sotto le specie del pane c'è il vero Corpo di Cristo (quod ibi sub specie panis est verum Corpus Christi), uguale a quello nato e al corpo spirituale del Cristo risorto;

  • tutta la sostanza del pane è stata trasformata in Cristo: sotto la specie del pane non c'è più il pane, ma soltanto il Corpo di Cristo (quod tota substantia panis mutatur in Corpus Christi);

  • la sostanza del pane viene trasformata nel Corpo di Cristo, ma rimangono gli accidenti, le qualità del pane (quod mutatur in Corpus Christi tota substantia panis, manent accidentia panis ): il pane intero ha tutta e la sola sostanza del Corpo di Cristo, mantiene i propri accidenti. Altro prodigio è che il Corpo di Cristo non si duplica né diminuisce, ma rimane unico identico intatto e integro, sia mentre viene mangiato dai fedeli (Primum, quod Corpus Domini dum manducatur, non minuitur), che nei molteplici luoghi in cui l'eucaristia è presente in uno stesso momento (Secundum signum - secondo miracolo - quod unum et idem corpus est in pluribus locis, in pluribus portionibus) che allo spezzare del pane eucaristico (Tertium mirabile est, quod Corpus Domini licet sit in pluribus licis vel hostiis, aut portionibus, tamen per partes non est divisum sed manet in se integrum et conjenctum).



Comunione spirituale |


Per comunione spirituale si intende una preghiera mediante la quale il fedele può esprimere il desiderio di unirsi e di ricevere Gesù-Eucaristia senza effettuare materialmente la Comunione sacramentale (cioè senza ricevere l'ostia consacrata).


Gli effetti della comunione spirituale sono simili ma, evidentemente, non del tutto sovrapponibili alla Comunione sacramentale e possono sostituirla quando il fedele è materialmente o moralmente impossibilitato a ricevere la Comunione sacramentale.
Rispetto alla Comunione sacramentale ha il "vantaggio" di poter essere fatta ogni qualvolta il fedele lo voglia e in qualsiasi momento della giornata o luogo. Dal punto di vista ascetico e spirituale è una pratica consigliata in tutte le epoche e testimoniata da molti santi anche grazie a rivelazioni private o esperienze mistiche. Tra i più noti santi che hanno diffuso la pratica della comunione spirituale si annoverano Alfonso Maria de' Liguori, Caterina da Siena, Margherita Maria Alacoque, Francesco di Sales e Josemaría Escrivá de Balaguer.


Esistono diverse formule verbali di Comunione spirituale, ma l'aspetto fondamentale è esprimere - anche solo con parole proprie o con elevazioni del cuore o della mente - il desiderio di unirsi a o di ricevere Gesù-Eucaristia. Gli effetti spirituali dipendono dalle disposizioni interiori e dalla rettitudine con cui si effettua. È considerata altresì una utile preghiera per prepararsi a ricevere con il dovuto fervore la Comunione sacramentale.



Modi di ricevere la Comunione |


Nel corso del tempo il modo di celebrare e ricevere la Comunione (ad esempio, in piedi o in ginocchio, nella specie del pane e del vino o solo del pane, sulla mano o sulla lingua) ha conosciuto delle variazioni.


Se nel cristianesimo primitivo si usava deporre il pane eucaristico nella mano del fedele, nel Sinodo di Roma dell'anno 404, celebrato sotto Papa Innocenzo I (401-417), s'impone però il rito di dare la Comunione sulla lingua (Mansi X, 1205), pratica ribadita anche da Papa San Leone I “il Grande”, (440-461) nel “Sermone V” (Patrologia Latina, 54, 1385). Nel Sinodo di Rouen (649-653), seguendo la linea osservata a Roma, viene ordinato ai sacerdoti di non dare la Comunione sulla mano (Mansi X 1199-1200). Il Concilio di Costantinopoli III (680-681) proibisce poi ai fedeli di comunicarsi da soli, minacciando la scomunica a coloro che osassero farlo (Mansi XI, 969). Diversi secoli dopo san Tommaso d'Aquino scrive: “Per riverenza a questo Sacramento (l'Eucaristia), nessuna cosa che non sia stata consacrata entri in contatto con Esso” (S.Th. III, q.82, a.3). Il Concilio di Trento (1545-1565) ribadisce questa linea: “È sempre stata consuetudine della Chiesa di Dio nella comunione sacramentale dei laici, prendere la comunione nelle mani dei sacerdoti e che i sacerdoti celebranti da sé medesimi, usanza che per ragione e giustizia deve essere mantenuta per provenire dalla tradizione apostolica.” Nel Catechismo Maggiore di papa Pio X la Comunione è prescritta ancora sulla lingua e in ginocchio (art. 642. Come bisogna presentarsi nell'atto di ricevere la santa Comunione?), mentre è frequente ma non obbligatorio farsi il segno della Croce quando si riceve l'eucaristia.


Nelle chiese protestanti dai tempi della riforma era praticato l'uso della comunione nella mano dei fedeli. Un ritorno a tale pratica nella Chiesa cattolica si ha nella seconda metà del XX secolo, e rappresentò il ripristino di una antica tradizione, seppure superata poi durante secoli di storia cattolica, e un importante passaggio dell'ecumenismo e del dialogo interconfessionale. Se i documenti del Concilio Vaticano II non si pronunciarono a riguardo, la Sacra Congregazione dei Riti concesse infatti nel 1968 la pratica della comunione sulla mano alla Germania e al Belgio: in seguito a diverse proteste tale concessione venne però sospesa. Papa Paolo VI nel marzo del 1969 promosse quindi un sondaggio riservato fra i vescovi di tutto il mondo[12] e, tenuto conto dei riscontri ricevuti, approvò il 28 maggio 1969 il documento Memoriale Domini, scritto dal cardinale Benno Gut e dal vescovo Annibale Bugnini in cui si affermava che, anche se il cristianesimo primitivo era solito ricevere la comunione sulla mano, i vescovi erano a grande maggioranza contrari a questa pratica e preferivano, in segno di rispetto e devozione, dare la Comunione direttamente sulla lingua. Il documento chiariva quindi che, se "in qualche luogo fosse stato già introdotto l'uso contrario, quello cioè di porre la santa Comunione nelle mani dei fedeli", tale pratica poteva comunque essere legalizzata con la maggioranza dei due terzi in un ballottaggio segreto della Conferenza Episcopale Nazionale (legalizzazione da sottoporre infine alla conferma della Santa Sede).


La Chiesa cattolica di Olanda fu la prima a consentire la pratica della comunione amministrata sulla mano.


In Italia la distribuzione dell'Eucaristia sulla mano è stata approvata nel 1989,[13] anche se in diversi luoghi era già praticata ed era stata autorizzata nella diocesi di Torino dall'arcivescovo Michele Pellegrino.


Il fedele può scegliere se ricevere la comunione sulla mano o sulla lingua, mentre il sacerdote cattolico è obbligato ad amministrarla in entrambi i modi, come il fedele lo richiede.


Il n. 160 dell'Ordinamento Generale del Messale Romano stabilisce che: «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza Episcopale».

Con la parola latina vasculum (fino agli anni '60 noto come "purifichino"), si indica un oggetto sacro del culto, che è un piccolo vasetto contenente acqua messo accanto al tabernacolo, utilizzato dal solo sacerdote per la purificazione delle dita, o per mettere le particelle di ostia consacrate (o le particole che ad esempio cadono per terra durante la comunione)[14][15]. Queste particole erano raccolte da ministro del culto, venivano pulite con le dita e, salvo casi particolari, riposte nella pisside in attesa di essere di nuovo amministrate ai fedeli durante la Comunione.



Condizioni per ricevere l'Eucaristia |


Per ricevere degnamente l'Eucaristia si richiedono tre condizioni:


1° sapere e pensare chi si va a ricevere;


2° essere in grazia di Dio;


3° osservare il digiuno eucaristico.


Queste norme tradizionali nei riti latini nel tempo hanno avuto modalità di applicazioni diverse. Attualmente sono codificate nel Codice di diritto canonico ai canoni 912-919.



Quanto alla prima condizione i canoni 912-913 stabiliscono:


«Can. 912 - Ogni battezzato il quale non ne abbia la proibizione dal diritto, può e deve essere ammesso alla sacra comunione.


Can. 913 - § 1. Per poter amministrare la santissima Eucaristia ai fanciulli, si richiede che essi posseggano una sufficiente conoscenza e una accurata preparazione, così da percepire, secondo la loro capacità, il mistero di Cristo ed essere in grado di assumere con fede e devozione il Corpo del Signore.


§ 2. Tuttavia ai fanciulli che si trovino in pericolo di morte la santissima Eucaristia può essere amministrata se possono distinguere il Corpo di Cristo dal cibo comune e ricevere con reverenza la comunione».


Non sono in grazia di Dio coloro che sono consapevoli di essere in peccato grave, salvo il disposto del canone 916:


«Can. 916 - Colui che è consapevole di essere in peccato grave, non celebri la Messa né comunichi al Corpo del Signore senza premettere la confessione sacramentale, a meno che non vi sia una ragione grave e manchi l'opportunità di confessarsi; nel qual caso si ricordi di porre un atto di contrizione perfetta, che include il proposito di confessarsi quanto prima.


In ogni caso, per il can. 914 non sono ammessi alla sacra comunione «gli scomunicati e gli interdetti, dopo l'irrogazione o la dichiarazione della pena e gli altri che ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto».


Sono tali, ad esempio, gli affiliati alla massoneria[16] e i divorziati risposati.[17] Rispetto ai divorziati risposati, nella relazione finale del Sinodo mondiale dei Vescovi sulla famiglia, voluto a Roma da papa Francesco nell'ottobre 2015,[18] ai nn. 84-86 i Padri sinodali hanno votato la proposta di affidare ai presbiteri l'accompagnamento delle persone interessate sulla via del discernimento secondo l'insegnamento della Chiesa e gli orientamenti del vescovo.[19] Il Santo Padre, nell'esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, pubblicata l'8 aprile 2016, ai nn. 301-302 ha ribadito la normativa vigente, invitando nel contempo i confessori ad applicare il principio generale delle cause attenuanti soggettive, per cui non sempre una mancanza grave è da considerarsi peccato mortale che esclude dalla comunione eucaristica: tali sono l'eventuale ignoranza della norma, una difficoltà grande nel comprendere «valori insiti nella norma morale», le condizioni concrete del soggetto che non gli permettano di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa (come l'inavvertenza, la violenza, il timore, la forza delle abitudini contratte, gli affetti smodati, l'immaturità affettiva, lo stato di angoscia o altri fattori psichici o sociali).[20]



Il digiuno eucaristico è regolato dal canone 919 del Codice di diritto canonico che dispone:


«Can. 919 - § 1. Chi sta per ricevere la santissima Eucaristia si astenga per lo spazio di almeno un'ora prima della sacra comunione da qualunque cibo o bevanda, fatta eccezione soltanto per l'acqua e le medicine.


§ 2. Il sacerdote,che nello stesso giorno celebra due o tre volte la santissima Eucaristia, può prendere qualcosa prima della seconda o terza celebrazione, anche se non sarà intercorso lo spazio di un'ora.


§ 3. Gli anziani, coloro che sono affetti da qualche infermità e le persone addette alle loro cure, possono ricevere la santissima Eucaristia anche se hanno preso qualcosa entro l'ora antecedente».



I miracoli eucaristici |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Miracolo eucaristico.

Benché la transustanziazione (trasformazione della sostanza del pane e del vino nel vero Corpo e Sangue di Cristo) sia secondo la fede cattolica un grande mistero sacramentale, le specie (ossia l'apparenza accidentale) del pane e del vino rimangono però normalmente intatte, e quindi non vi è propriamente miracolo. Tuttavia nella storia della Chiesa sono riportati numerosi miracoli eucaristici. In particolare, secondo la narrazione ecclesiastica, il pane consacrato nella messa divenne molte volte anche visivamente Carne e Sangue, per esempio a Lanciano[21], a Bolsena[22], ad Alatri[23], a Trani[24] e in molti altri miracoli eucaristici.


In certi casi si sarebbero verificate levitazioni - come nel miracolo eucaristico di Faverney[25]- o splendide illuminazioni dell'Ostia, come nel miracolo eucaristico di Torino.[26]


In altri casi le ostie rubate e profanate si conservano intatte da decenni come nel miracolo eucaristico di Siena e di San Mauro La Bruca.


Tra i miracoli attributi a Sant'Antonio uno, quello della mula che si inginocchia di fronte al Sacramento, si configura come miracolo eucaristico. Altri fenomeni legati all'Eucaristia, ritenuti miracolosi dalla Chiesa o semplicemente dalla tradizione, sono attribuiti a diversi santi e beati, tra i quali: san Francesco d'Assisi, santa Caterina da Siena, sant'Ignazio di Loyola, santa Teresa d'Ávila, san Tommaso d'Aquino, san Bernardo di Chiaravalle, san Giovanni Bosco, santa Margherita Maria Alacoque, beata Anna Katharina Emmerick, santa Angela da Foligno e molti altri.[27]


Alcuni fedeli (sia dichiarati santi dalla Chiesa cattolica, come la beata Alexandrina Maria da Costa - sia per i quali è in corso una causa di beatificazione, come le serve di Dio Teresa Neumann e Marta Robin), si afferma siano vissuti per alcuni o molti anni nutrendosi esclusivamente della Comunione quotidiana, senza assumere alcun altro cibo o bevanda.[28]


Alcune delle guarigioni di Lourdes riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica come miracolose, sono inoltre avvenute durante la processione pomeridiana con il Santissimo Sacramento.[29]


Inoltre, in seguito ai due miracoli eucaristici avvenuti a Buenos Aires fra il 1992 e il 1996, sono state effettuate approfondite analisi che hanno portato ad affermare che "le cellule analizzate sono cellule di cuore umano, facenti parte del muscolo cardiaco in prossimità delle valvole presenti nel ventricolo sinistro; sono pulsanti, si muovono e sono vive, vi scorre un'elevata quantità di globuli bianchi, e hanno subito un trauma, in quanto sono infiammate". Il DNA delle cellule, confrontato con quello della Sacra Sindone e quello del Sudario di Oviedo, è risultato coincidere; allo stesso modo il Sangue sgorgante dalla particola, di gruppo AB positivo; le caratteristiche genetiche possono essere identificate come quelle tipiche del Medio Oriente.[30]


Insomma, l'analisi fa coincidere le cellule considerate come corrispondenti alle caratteristiche del Corpo e Sangue di Gesù. Questo non vuol dire che si tratti "materialmente" di "parti" del Corpo Glorioso del Signore. Si tratta sempre e comunque di Transustanziazione per cui la Sostanza della presenza reale è comunque velata sotto Specie riconoscibili dai sensi.



Devozione eucaristica |


L'eucaristia, avendo un'importanza centrale e fondante nella Chiesa, è sempre stata soggetta a grande speculazione teologica, liturgica e dottrinale. Segue un elenco approssimativo dei nomi con la quale è anche chiamata:




  • Agnello di Dio

  • Agnello immolato

  • Banchetto eucaristico

  • Banchetto pasquale

  • Banchetto sacro

  • Cena del Signore

  • Cena domenicale

  • Cibo degli angeli

  • Comunione eucaristica

  • Comunione mistica

  • Corpo del Salvatore

  • Corpo del Signore

  • Corpo di Gesù Cristo

  • Corpo eucaristico

  • Divina eucaristia

  • Divina presenza

  • Dono eucaristico

  • Farmaco per la vita eterna

  • Fonte e culmine della vita cristiana

  • Frazione del pane

  • Gesù Ostia

  • Manna di Vita eterna

  • Memoriale del sacrificio

  • Memoriale del Salvatore

  • Memoriale della croce

  • Memoriale della Pasqua

  • Memoriale della Redenzione

  • Mistero del sacrificio

  • Mistero eucaristico

  • Pane celeste

  • Pane degli angeli

  • Pane del cammino

  • Pane del cielo

  • Pane della vita

  • Presenza del Signore

  • Presenza eucaristica

  • Presenza reale

  • Presenza reale di Cristo

  • Sacramento del Regno

  • Sacramento della carità

  • Sacramento della redenzione

  • Sacramento della Risurrezione

  • Sacramento dell'Altare

  • Sacramento dell'amore

  • Sacramento di Comunione

  • Sacramento di unità

  • Sacrificio dell'Altare

  • Sacrificio di Cristo

  • Sangue di salvezza

  • Santa Comunione

  • Santissimo Sacramento

  • Santo Sacrificio

  • Specie consacrate

  • Specie sacramentali

  • Viatico




Nella musica |


L'innografia cattolica prevede un certo numero di inni e mottetti in onore dell'Eucaristia. Si elencano alcuni fra i più noti:



  • Ave verum corpus

  • Pange lingua

  • Adoro te devote

  • O sacrum convivium

  • O salutaris Hostia


  • Panis Angelicus.

  • Lauda Sion Salvatorem


Il Lauda Sion Salvatorem afferma nel testo i principali elementi teologici connessi all'Eucarestia, elaborati da san Tommaso D'Aquino:



  • ciò che "Cristo fece durante la cena / comandò da farsi / in suo ricordo",

  • l'Eucaristia è il pane degli angeli che rende i cristiani commensali della città celeste,

  • la transustanziazione delle specie del pane e del vino nella carne e nel sangue è un dogma di fede che "ai cristiani viene dato",

  • "La carne (è) cibo, il sangue bevanda: / eppure Cristo resta intero / sotto ciascuna specie.": il Corpo di Cristo è realmente e totalmente presente sia nel vino che nel pane anche presi singolarmente, assumendo una sola delle due specie[31]

  • "Nessuna scissura si fa della sostanza; si fa rottura solo del segno": il Corpo di Cristo è realmente, interamente ed ugualmente presente nell'ostia quanto in ogni suo singolo frammento, e nel sangue quanto in ogni sua singola goccia, comunque piccoli.



Chiese di rito bizantino (cattoliche e ortodosse) |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Divina liturgia.



Distribuzione della comunione in una chiesa di rito bizantino.


La celebrazione eucaristica delle Chiese di rito bizantino (cattoliche e ortodosse) è chiamata Divina Liturgia.


Per la comunione queste Chiese usano pane fermentato di frumento e vino rosso mescolato con acqua tiepida nel calice. Il pane preparato per la comunione è chiamato "agnello"; il coltello con il quale il celebrante ritaglia le particole dalla Prosfòra (il pane consacrato per la comunione) è chiamato "lancia", a ricordo di quella che trafisse il Cristo dopo la morte sulla croce.


L'eucaristia è distribuita sempre sotto le due specie. Il Corpo e il Sangue di Cristo vengono amministrati dal celebrante attraverso un lungo cucchiaino d'oro o altro metallo prezioso. Dopo l'acclamazione del diacono: "Con il timore di Dio e la fede, avvicinatevi!", i fedeli, avvicinandosi al calice, si comunicano; nella tradizione slava coloro che si vogliono comunicare mettono le loro mani a forma di croce sul petto, mentre in quella rumena i comunicandi portano una candela.


Il celebrante sorregge insieme al calice un fazzoletto rosso, chiamato velo purificatorio, per asciugare le labbra di coloro che ricevono il Sangue di Cristo; nella tradizione slava, invece, due diaconi o due accoliti sorreggono il velo purificatorio, per evitare che le Sacre Specie cadano.


Dopo aver comunicato, il fedele bacia la mano del sacerdote, che simboleggia la mano di Cristo. Nella tradizione slava i fedeli baciano la parte bassa del calice, che simboleggia il costato di Cristo, dal quale uscirono acqua e sangue; nella tradizione greca i fedeli non baciano il calice, privilegio esclusivo del clero.


Viene offerto ai fedeli del pane benedetto, chiamato antidoron; nella tradizione slava anche dell'acqua calda mista a vino.


Nella Chiesa ortodossa, non essendoci limiti di età, l'eucaristia viene distribuita anche ai fanciulli o ai neonati, purché siano già stati battezzati. Nella tradizione slava i neonati non ricevono il Corpo di Cristo perché incapaci di deglutire, mentre in quella greca l'eucaristia è sempre distribuita sotto le due specie, anche se in quantità minime.



Chiese protestanti |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Santa cena e Colloqui di Marburgo.



Condivisione della Santa Cena in una chiesa luterana di Hannover.


I protestanti, a seconda della confessione, usano il termine Santa Cena, Cena del Signore (Lord's Supper), Comunione, o a volte anche Eucaristia. Le posizioni sul suo significato sono diverse, .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}ma possono essere ricondotte a tre[senza fonte] grandi interpretazioni: quella di Lutero, chiamata unione sacramentale[32] e nota per lo più fuori dal luteranesimo come consustanziazione[33]; quella di Huldrych Zwingli, sostenitore di un significato puramente simbolico del pane e del vino; e infine quella di Giovanni Calvino, che sostiene una presenza spirituale e una partecipazione reale al corpo di Cristo[34].



Testimoni di Geova |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Commemorazione (Testimoni di Geova).

I Testimoni di Geova celebrano una volta l'anno il Pasto Serale del Signore, nel giorno della Pasqua ebraica, ovvero il 14 di Nisan, secondo il calendario ebraico. Il pane non lievitato e il vino rosso vengono fatti passare di mano in mano, ma solo gli Unti (secondo i testimoni i rimanenti ancora in vita dei 144.000 che la Bibbia indica quali aventi una risurrezione celeste per regnare con Cristo) possono consumarli.



Note |




  1. ^ DOP, «Eucaristia». Utilizzata anche la forma "eucarestia": Eucaristìa, su www.treccani.it. URL consultato il 27 agosto 2017.


  2. ^ The Oxford history of Christian worship, di Geoffrey Wainwright, Karen Beth Westerfield Tucker, 2005


  3. ^ Marcello Craveri, Un uomo chiamato Gesù, 1993 ISBN 88-7122-975-4


  4. ^ Preserved Smith, A short history of Christian theophagy, 1922


  5. ^ James Hastings, Encyclopedia of Religion and Ethics, 2003 p. 136


  6. ^ Eucaristia, Enciclopedia Treccani. URL consultato l'11 gennaio 2012.


  7. ^ Merriam-Webster's encyclopedia of world religions, 2000.


  8. ^ Il concetto di memoriale è ben spiegato da Walter Kasper: «Egli dice che per avere una corretta descrizione dell'eucaristia, e della sua efficacia, bisogna tenere conto dell'opera salvifica di Cristo che è avvenuta una sola volta per tutte. Ne segue che la celebrazione dell'eucaristia non può essere un'aggiunta o addirittura un completamento dell'evento di Cristo e in particolare dell'evento della croce; conseguentemente, non può neppure essere concepita come la sua continuazione o la sua ripetizione. Kasper conclude dicendo che il rapporto dell'eucaristia con l'evento di Cristo e con l'evento della croce può essere descritto "soltanto con la categoria biblica del memoriale (zikkaron; anamnesis; memoria), del ricordo attualizzante"» (Walter Kasper, Sakrament der Einheit. Eucharistie und Kirche, Verlag Herder, Freiburg im Breisgau, 2004 (trad. it. Sacramento dell'unità. Eucaristia e Chiesa, (= Giornale di teologia 305), Queriniana, Brescia, 2004, p. 94, cit. da Enrico Mazza, La liturgia come "anàmnesis: una nozione da riesaminare?, Didaskalia (2007) 2, p. 14).


  9. ^ Catechismo della Chiesa Cattolica: l'Eucaristia è un sacrificio perché ripresenta (rende presente) il sacrificio della croce, perché ne è il memoriale e perché ne applica il frutto.


  10. ^ CCC 1366


  11. ^ Missale Romanum 1962, pp. 152-160.


  12. ^ Risultarono favorevoli 567 vescovi, contrari 1233, favorevoli con riserva 315. Schede nulle: 20


  13. ^ La XXXI Assemblea generale CEI (15-19 maggio 1989) ha approvato, con la maggioranza di due terzi, la delibera sulle nuove modalità di distribuzione della Comunione , url consultato il 3 febbraio 2016.


  14. ^ diocesifrosinone.it, 11 febbraio 2008, https://liturgia.diocesifrosinone.it/formazione/liturgia-in-generale/115-luogo-di-culto-libri-liturgici-vesti-e-oggetti-per-il-culto-.html Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 29 febbraio 2018 (archiviato il 29 aprile 2018). Parametro sconosciuto limgua ignorato (aiuto)


  15. ^ Vasculum, e la fibra di tessuto cardiaco, a Sokólka, 12 settembre 2017. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato il 29 aprile 2018) urlarchivio richiede url (aiuto).
    «nel protocollo consegnato alla Curia Metropolitana di Białystok, che nel suo comunicato ufficiale ha affermato che
    “l’evento di Sokólka non si oppone alla fede della Chiesa, ma la conferma. La Chiesa professa che dopo le parole della consacrazione, per il potere dello Spirito Santo, il pane si trasforma nel Corpo di Cristo e il vino nel Suo Sangue. Oltre a questo, si tratta di un appello affinché i ministri dell’Eucaristia distribuiscano il Corpo del Signore con fede e cura e i fedeli Lo ricevano con adorazione”.»
    .



  16. ^ Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione sulla massoneria, Roma, 26 novembre 1983. URL consultato il 26 marzo 2016.


  17. ^ Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica circa la ricezione della comunione eucaristica da parte dei fedeli divorziati risposati, Roma, 14 settembre 1994. URL consultato il 26 marzo 2016.


  18. ^ Sinodo dei vescovi, XIV Assemblea Generale Ordinaria "La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo." Relazione finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco, Città del Vaticano, 24 ottobre 2015. URL consultato il 26 marzo 2016.


  19. ^ Il testo è stato approvato con un solo voto di scarto rispetto alla maggioranza dei due terzi richiesta (178 sì e 80 no, cf Andrea Tornielli, Cade divieto assoluto di comunione ai divorziati: sì del Sinodo ma con un solo voto di scarto, in La Stampa, Torino, 24 ottobre 2015). Questa votazione quindi non significa che il Sinodo a larga maggioranza abbia approvato che il vescovo locale possa autorizzare l'amministrazione dell'eucaristia ai divorziati risposati nella propria diocesi e il singolo sacerdote con pari autorità possa decidere se amministrarla o meno, discernendo caso per caso con un suo autonomo giudizio secondo coscienza non sindacabile da terzi. D'altra parte, la pratica di amministrare la comunione ai divorziati risposati, già diffusa da alcuni anni nelle diocesi di Belgio e Germania, stando a notizie giornalistiche (cf Panorama, 7 novembre 2015, pag. 65) sono da considerarsi abusi.


  20. ^ Francesco, Esortazione apostolica postsinodale "Amoris laetitia", 301-302, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 19 marzo 2016. URL consultato l'8 aprile 2016.


  21. ^ Miracoli Eucaristici


  22. ^ Miracoli Eucaristici


  23. ^ Miracoli Eucaristici


  24. ^ Miracoli Eucaristici


  25. ^ Sergio Meloni e Istituto San Clemente I Papa e Martire, I miracoli eucaristici e le radici cristiane dell'Europa, ESD Edizioni Studio Domenicano, 2007, p. 205


  26. ^ Sergio Meloni, op. cit., p. 80


  27. ^ I Miracoli Eucaristici nel Mondo - Catalogo della Mostra Internazionale


  28. ^ Sergio Meloni, op. cit. pp.481-493.


  29. ^ http://www.therealpresence.org/eucharst/mir/italian_pdf/Lourdes.pdf


  30. ^ Il miracolo eucaristico di Buenos Aires e le analisi scientifiche | UCCR


  31. ^ P. Pecchioli e don Roberto Gulino (prof.), Perché non è concesso a tutti fare la Comunione con il vino?, su toscanaoggi. it, 12 Febbrio 2014 (archiviato il 28 giugno 2016 Il valore del parametro dataarchivio non combacia con la data decodificata dall'URL: 28 gennaio 2016 (aiuto)).


  32. ^ Weimar Ausgabe 26, 442; Luther's Works 37, 299-300.


  33. ^ F.L. Cross, (ed.), The Oxford Dictionary of the Christian Church, second edition, (Oxford: Oxford University Press, 1974), 340 sub loco.


  34. ^ Giovanni Calvino, Istituzione della religione cristiana, Libro IV, Capitolo 17



Bibliografia |




  • Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, LEV, 2003


  • Xavier Tilliette, s.j., Eucaristia e filosofia, Morcelliana, 2008


  • Pedro Farnés Scherer, Vivere l'Eucaristia che il Signore ci ha comandato di celebrare, Chirico, 2011

  • Gregorio Ieromonaco (Chatziemmanouil), La divina liturgia. “Ecco, io sono con voi... sino alla fine del mondo”, LEV, Città del Vaticano 2002

  • Basilio di Iviron, Canto d'ingresso. Il mistero dell'unità nell'esperienza liturgica della Chiesa ortodossa, Servitium, Sotto il Monte (BG) 1998

  • Claudio Crescimanno, Eucaristia: la verità della dottrina cattolica, I quaderni del Timone. Apologetica, Novara, Art, 2005, p. 63, ISBN 978-88-7879-018-6, OCLC 955769754.



Voci correlate |



  • Memoriale

  • Ultima Cena

  • Ministro straordinario della santa comunione

  • Santa Cena

  • Comunione aperta

  • Celebrazione eucaristica

  • Corpus Domini

  • Prima comunione

  • Transustanziazione

  • Consustanziazione

  • Primi cinque sabati del mese

  • Fermentum

  • Teofagia

  • Koinonìa



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Collegamenti esterni |






  • Eucaristia, su Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata


  • Eucaristia, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata



Studi storici |



  • Studio sulle influenze dei culti misterici sul cristianesimo, su homolaicus.com.

  • Giovanni Moro, Studi sul Cristianesimo delle origini. La Messa. La mensa eucaristica, su gio-moro.it. URL consultato il 6 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).



Chiesa cattolica |




  • CCC, Il sacramento dell'eucaristia, 1322-1419.


  • Voce (1) in Sapere.it.


  • Voce (2) in Sapere.it



Liturgia |


  • Ordinamento generale del Messale Romano, su vatican.va.

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