Kenpō








Il kenpō (拳法? pron. [ke̞mpo̞ː]), noto in occidente anche con la traslitterazione kempō, è un'arte marziale giapponese di origine cinese.


Kenpō è un vocabolo sino-giapponese (analogo al cinese quanfa) che significa "boxe" tradizionale, in senso generico. Il termine è stato adottato in Giappone in epoca moderna e indica un gruppo di metodi ispirati agli stili cinesi sviluppatisi soprattutto a partire dall'era Ming.



Origini |


Il kenpō è un'arte marziale di combattimento senz'armi probabilmente praticata dal VII secolo dai monaci buddisti di Shaolin, che divenne prima il Jiaodishu, poi il Kaiko (sotto l'influenza mongola) e infine Kenyu (arte del pugno o legge del pugno) per le sue tecniche di pugno.


Vi sono due teorie riguardo l'origine del kenpō: la prima lo vede come un'arte marziale giapponese nata nel 1932 ad opera del maestro M. Sawayama; la seconda ritiene le sue origini più antiche e lo considera un'arte marziale cinese praticata già nel VII secolo a.C. e introdotta ad Okinawa intorno al 1600.


Durante la dinastia T'ang, periodo d'oro della storia cinese, quasi tutte le potenze confinanti avevano stretti rapporti economico-culturali con la Cina: si presume, quindi, che una forma di kenpō sia passata dal continente asiatico alle isole Ryūkyū e qui abbia avuto sviluppi diversificati. Sembrerebbe che il kenpō sia entrato in Giappone grazie un monaco per diffondere il buddhismo, oppure da studenti giapponesi a Pechino.


Tra il V secolo d.C. e il VI secolo d.C. questo monaco buddista indiano di nome Bodhidharma, conosciuto in Giappone come Daruma Taishi, giunse in Cina, dove visse a lungo in un tempio: lo Shaolinsi, considerato l'epicentro del kenpō e dal quale si diffuse poi in tutta la Cina. Il monaco mise a punto un metodo di lotta che prese il nome di Shaolinquan tramandata di padre in figlio. Nel 1406 le isole Ryu Kyu furono unite in un unico reame e le armi furono confiscate per paura di eventuali ribellioni. Nel XVII secolo il divieto delle armi viene rinnovato e causa diretta fu lo sviluppo di un metodo di difesa personale a mani nude, il kenpō cinese o Via del pugno.


Le tecniche di kenpō influenzarono profondamente quelle dell'Okinawa-te (il futuro Karate, verso la fine del XIX secolo). Il kenpō viene anche chiamato Hakuda, Shuhaku e Ch'uan-fat o Ken-fat in cinese. Dal kenpō deriverebbero il Po-kua e l'Hising-i.


Fra le tecniche del kenpō rientrano calci, pugni, proiezioni, lussazioni, leve articolari e combattimento corpo a corpo sia in piedi che a terra.



Voci correlate |


  • Arti marziali


Collegamenti esterni |


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