Giuseppe Lazzati
Giuseppe Lazzati | |
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Deputato dell'Assemblea Costituente | |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Collegio | IV (Milano) |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislature | I |
Gruppo parlamentare | Democratico cristiano |
Collegio | Milano |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in lettere |
Professione | Docente universitario |
Giuseppe Lazzati (Milano, 22 giugno 1909 – Milano, 18 maggio 1986) è stato un politico, giornalista, docente e rettore italiano; l'arcidiocesi di Milano lo ha riconosciuto Servo di Dio. Nel 2013 papa Francesco lo ha dichiarato Venerabile.
Indice
1 Biografia
2 Intitolazioni
3 Opere
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Biografia |
Nato nel 1909 a Milano da Carlo e Angela Mezzanotte, vive adolescenza e giovinezza nel clima di drammatico radicalismo e violenza del primo dopoguerra italiano che porta all'ascesa e all'affermazione del fascismo.
Nel 1927 si iscrive alla Facoltà di Lettere classiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano diretta da padre Agostino Gemelli; nel 1931, a soli 22 anni, si laurea con lode. Nello stesso anno matura la decisione di rimanere celibe e chiede la "consacrazione secolare". Nel 1934 comincia la carriera universitaria. Nello stesso anno diventa presidente diocesano della «Gioventù Italiana di Azione Cattolica» (G.I.A.C.); manterrà l'incarico fino al 1945. Dal 1939 è docente incaricato di letteratura cristiana antica alla Cattolica e in quello stesso anno fonda l'organizzazione di laici consacrati Milites Christi.[1]
Partecipa alla seconda guerra mondiale come tenente del 5º Reggimento alpini, divisione "Tridentina", e dopo l'8 settembre 1943, avendo rifiutato il giuramento alla Repubblica Sociale Italiana, viene arrestato a Merano e internato nei campi di concentramento nazisti: prima a Rum nei pressi di Innsbruck, poi a Dęblin in Polonia, infine in Germania, a Oberlangen, Sandbostel e Wietzendorf.
Rientrato in Italia nell'agosto del 1945, è immediatamente coinvolto, con Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira, nell'opera di ricostruzione della vita civile del Paese, prima nella fase costituente, poi in quella più direttamente politica. Nel 1946 entra nella direzione nazionale della Democrazia Cristiana ed è eletto all'Assemblea costituente (1946-1948) e alla Camera dei deputati nella I Legislatura (1948-1953).
Dopo il mandato parlamentare si trasferisce da Roma nella natia Milano. Si dedica alla formazione del laicato[2], ma l'arrivo del nuovo arcivescovo Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI, lo porta ad accettare una serie di nuove diaconie, la più onerosa ed impegnativa delle quali è la direzione del quotidiano cattolico L'Italia (1961-1964).[3]
Tornato all'insegnamento (aveva ottenuto l'ordinariato nel 1958) nel 1968, nel pieno della contestazione universitaria, è chiamato a sostituire Ezio Franceschini come rettore dell'Università Cattolica[4] carica che mantiene per cinque mandati triennali, fino al 1983. Affida la Direzione del Dipartimento di Scienze Religiose al suo ex-assistente Raniero Cantalamessa[5], ordinario di Storia delle origini cristiane. Per raggiunti limiti d'età, lascia la cattedra di Letteratura cristiana antica nel 1979 e gli succede il suo allievo, Luigi Franco Pizzolato.
Gli ultimi anni della sua vita sono dedicati, in una fase di grave crisi della politica italiana, al rilancio di un'idea alta della politica attraverso la fondazione dell'associazione «Città dell'uomo» (1985),[6] i cui contenuti riprendevano quanto già proposto fin dal dopoguerra con "Civitas Humana".
Muore a Milano il 18 maggio 1986, festa di Pentecoste, all'età di quasi 77 anni.
Nel 1991 l'Istituto secolare Cristo Re si è fatto promotore della causa di beatificazione, di cui si è poi conclusa l'inchiesta diocesana nel 1996, grazie al sostegno e all'incoraggiamento del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano.[7]
Il 5 luglio 2013 papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Lazzati. Da quel momento Lazzati diviene Venerabile.[8]
Intitolazioni |
Il Gruppo della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) dell'Università Cattolica è dedicato a Giuseppe Lazzati.
Opere |
La verità vi farà liberi, ed. In Dialogo, 2006, p. 128
Chiesa, cittadinanza e laicità, ed. In Dialogo, 2004, p. 96
Per una nuova maturità del laicato, ed. AVE, 1987, p. 84
Note |
^ Nel 1969 il sodalizio prenderà il nome di Istituto secolare Cristo Re.
^ Giovanni Volta, Lo stile educativo di Giuseppe Lazzati [1]
^ "L'Italia" di Lazzati. Il quotidiano cattolico milanese agli inizi degli anni sessanta
^ Università Cattolica del Sacro Cuore - Storia Archiviato il 23 maggio 2009 in Internet Archive.
^ Novecento controluce, 25 dicembre 2009, intervista a Cantalamessa
^ cittadelluomo - Chi siamo
^ ::Istituto Secolare Cristo Re::
^ Lazzati Venerabile
Bibliografia |
- M. Malpensa, A. Parola, Lazzati. Una sentinella nella notte (1909-1986) (il Mulino, Bologna, 2005, ISBN 8815105824)
- A. Oberti (a cura di), Giuseppe Lazzati: vivere da laico, (Edizioni AVE, 1991)
Voci correlate |
- Università Cattolica del Sacro Cuore
- Servo di Dio
- Azione Cattolica
- Istituto secolare Cristo Re
- Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikiquote
Wikiquote contiene citazioni di o su Giuseppe Lazzati
Collegamenti esterni |
- Le parole e la vita di Giuseppe Lazzati, su giuseppelazzati.it.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 116468629 · ISNI (EN) 0000 0001 0860 3154 · SBN ITICCUCFIV03968 · LCCN (EN) n79064648 · GND (DE) 11923503X · BNF (FR) cb127556414 (data) · BAV ADV10175926 |
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