Teoria delle categorie




La teoria delle categorie è una teoria matematica che studia in modo astratto le strutture matematiche e le relazioni tra esse. La nozione di categoria fu introdotta per la prima volta da Samuel Eilenberg e Saunders Mac Lane nel 1945 nell'ambito della topologia algebrica.
Le categorie ora appaiono in molte discipline della matematica e in alcune aree dell'informatica teorica e della fisica matematica costituendo una nozione unificante.
Informalmente, una categoria è costituita da determinate strutture matematiche e dalle mappe tra esse che ne conservano le operazioni.




Indice






  • 1 Categorie


    • 1.1 Definizione


    • 1.2 Esempi


    • 1.3 Tipi di morfismi




  • 2 Funtori


  • 3 Trasformazioni e Isomorfismi naturali


  • 4 Bibliografia


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Categorie |



Definizione |


Una categoria C consiste di:



  • una classe Ob(C) i cui elementi sono chiamati oggetti

  • una classe Mor(C) i cui elementi sono chiamati morfismi o mappe. Ogni morfismo ha associati un unico oggetto sorgente a e un unico oggetto destinazione b in Ob(C). La scrittura f: ab indica che f è un morfismo con sorgente a e destinazione b. L'insieme di tutti i morfismi da a a b è indicato con Mor(a,b)

  • per ogni terna di oggetti a, b e c, è definita un'operazione binaria: Mor(b,c) × Mor(a,b) → Mor(a,c), chiamata composizione di morfismi. La composizione di f: bc con g: ab si indica con fg: ac (talvolta si indica semplicemente fg). La composizione deve soddisfare i seguenti assiomi:



  • (associatività) se f: ab, g: bc e h: cd, allora h ∘ (gf) = (hg) ∘ f

  • (identità) per ogni oggetto x esiste un morfismo idx: xx , chiamato morfismo identità per x, tale che per ogni morfismo f : ab vale idbf = f = fida:


Dagli assiomi si deduce che ad ogni oggetto è associato un unico morfismo identità. Questo permette di dare una definizione diversa di categoria, data dalla sola classe dei morfismi: gli oggetti vengono identificati a posteriori con i corrispondenti morfismi identità.


Una categoria si dice piccola se la classe degli oggetti è un insieme e grande se è una classe propria. Molte importanti categorie sono grandi.



Esempi |


Negli esempi le categorie sono indicate tramite i loro oggetti e i corrispondenti morfismi.



  • Gli insiemi e le funzioni tra essi

  • I monoidi e gli omomorfismi tra essi

  • I gruppi coi loro omomorfismi

  • Gli spazi vettoriali e le funzioni lineari

  • Gli spazi topologici e le funzioni continue

  • Gli spazi misurabili e le funzioni misurabili

  • Le varietà differenziabili e le funzioni differenziabili



  • Ogni monoide forma una categoria piccola con un singolo oggetto X{displaystyle X} (il monoide stesso) avendo come morfismi le traslazioni associate agli elementi del monoide. (L'azione di un elemento di X su un qualunque altro elemento è definita dall'operazione binaria del monoide).

  • Se I è un insieme, la categoria discreta su I è la categoria piccola che ha come oggetti gli elementi di I e come morfismi solo i morfismi identità.

  • Da ogni categoria C si può definire una nuova categoria, la categoria duale C∗{displaystyle C^{*}} che ha per oggetti gli stessi oggetti di C, ma che inverte la direzione dei morfismi (l'insieme Mor(A,B){displaystyle Mor(A,B)} diventa l'insieme Mor(B,A){displaystyle Mor(B,A)}).

  • Se (C,o') e (D,o") sono categorie, si può definire la categoria prodotto, i cui oggetti sono coppie (c,d) aventi per primo elemento un oggetto di C e per secondo un oggetto di D, i morfismi sono analoghe coppie di morfismi; la composizione viene definita componente per componente: (c1,d1)∘(c2,d2):=(c1∘′c2,d1∘″d2){displaystyle (c_{1},d_{1})circ (c_{2},d_{2}):=(c_{1}circ 'c_{2},,,d_{1}circ ''d_{2})}.


Sebbene esistano dei "morfismi" tra le categorie (i funtori) non è possibile definire la "categoria delle categorie", in quanto le categorie che sono classi proprie non possono appartenere ad altre classi (per definizione). È possibile invece parlare della categoria delle categorie piccole, le quali, essendo insiemi, possono appartenere a una classe e quindi essere oggetti di una categoria.



Tipi di morfismi |


Un morfismo f: AB si chiama




  • monomorfismo se f(g1)=f(g2)⇒g1=g2{displaystyle f(g_{1})=f(g_{2})Rightarrow g_{1}=g_{2}} per tutti i morfismi g1,g2:X→A{displaystyle g_{1},g_{2}:Xrightarrow A}.


  • epimorfismo se g1f = g2f implica g1 = g2 per tutti i morfismi g1, g2 : BX.


  • isomorfismo se esiste un morfismo g : BA con fg = idB e gf = idA.


  • endomorfismo se A = B.


  • automorfismo se f è insieme un endomorfismo e un isomorfismo.



Funtori |


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Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Funtore (matematica).

I funtori sono mappe tra le categorie che ne conservano le strutture.


Un funtore covariante dalla categoria C alla categoria D è una mappa che associa:



  • ad ogni oggetto X in C un oggetto F(X) in D

  • ad ogni morfismo f:X→Y un morfismo F(f):F(X)→F(Y)


in modo tale che valgano le seguenti proprietà:



  • F(idX) = idF(X) per ogni oggetto X in C.

  • F(g {displaystyle circ } f) = F(g) {displaystyle circ } F(f) per tutti i morfismi f : X → Y e g : Y → Z.


Un funtore contravariante è definito in maniera analoga, ma inverte i morfismi, cioè se f:X→ Y, allora F(f):F(Y)→ F(X). Dato un funtore covariante da C a D, il corrispondente funtore da C* a D è contravariante.



Trasformazioni e Isomorfismi naturali |


Due funtori F, G : CD ci danno due rappresentazioni di C in D. Una trasformazione naturale è una associazione che permette di "tradurre" l'immagine che ne dà F in quella che ne dà G.



Se F e G sono funtori (covarianti) tra le categorie C e D, allora una trasformazione naturale da F a G associa a ogni oggetto X di C un morfismo ηX : F(X) → G(X) in D tale che per ogni morfismo f : XY in C abbiamo ηY{displaystyle _{circ }} F(f) = G(f) {displaystyle _{circ }} ηX; vale a dire che η rende commutativo il diagramma


Commutative diagram defining natural transformations

I due funtori F e G si dicono naturalmente isomorfi se esiste una trasformazione naturale da F a G tale che ηX sia un isomorfismo tra oggetti in D per ogni oggetto X in C.



Bibliografia |



  • (EN) Jiří Adámek, Horst Herrlich, George E. Strecker (1990): Abstract and Concrete Categories, John Wiley & Sons ISBN 0-471-60922-6

  • (EN) Francis Borceux (1994): Handbook of Categorical Algebra I. Basic Category Theory, Cambridge University Press, ISBN 0-521-44178-1

  • (EN) Francis Borceux (1994): Handbook of Categorical Algebra II. Categories and Structures, Cambridge University Press, ISBN 0-521-44179-X

  • (EN) Francis Borceux (1994): Handbook of Categorical Algebra III. Categories of Sheaves, Cambridge University Press, ISBN 0-521-44180-3


  • William Lawvere, Steve Schanuel (1994): Teoria delle categorie: un'introduzione alla matematica, Franco Muzzio

  • (EN) William Lawvere, Steve Schanuel (1997): Conceptual Mathematics: A First Introduction to Categories, Cambridge University Press

  • (EN) Saunders Mac Lane (1998): Categories for the Working Mathematician (seconda edizione), Springer ISBN 0-387-98403-8

  • (EN) Michael Barr, Charles Wells (2002): Toposes, Triples and Theories



Voci correlate |



  • Progetto:Matematica/Elenco di voci sulla teoria delle categorie

  • Funtore (matematica)

  • Diagramma commutativo

  • Gruppoide (teoria delle categorie)

  • Categoria monoidale

  • Categoria abeliana



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su teoria delle categorie


Collegamenti esterni |



  • Note sulla teoria delle categorie (in inglese, file .ps compresso con Gzip)

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