Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij
Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij (24 settembre 1737 – Mosca, 24 dicembre 1807) generale, ammiraglio e uomo politico russo, era figlio di Grigorij Ivanovič e fratello di Grigorij Grigor'evič e Vladimir Grigor'evič.
Indice
1 Biografia
2 Onorificenze
3 Note
4 Altri progetti
Biografia |
Dotato di una prestanza fisica eccezionale e di un aspetto imponente, ebbe un ruolo audace e preminente, con i suoi fratelli, nel colpo di Stato del 1762. Egli prelevò Caterina dalla corte di Pietro III, la fece proclamare zarina e pochi mesi dopo strozzò con le sue stesse mani il detronizzato Pietro presso Ropscha, il che gli procurò il titolo di conte e quindi la nomina a Luogotenente generale e nel 1764 anche a Presidente della Cancelleria tutelare.
Nel 1768 fu nominato Ammiraglio della Marina da Guerra Imperiale Russa, al comando della quale inflisse alla flotta turca, durante la Guerra russo-turca (1768-1774), una cocente sconfitta presso Çeşme (2 luglio 1770).[1] Al termine della guerra riprese il suo ruolo di Comandante supremo e ricevette significativi riconoscimenti morali e materiali, fra i quali il titolo di principe.
Salito al trono lo zar Paolo I, quest'ultimo volle vendicarsi dei due assassini del padre Pietro rimasti ancora in vita, Orlov e Bariatinskj, costringendoli a traslare personalmente e solennemente le spoglie dello zar e quindi li inviò in esilio. Aleksej si trasferì in Germania e rientrò in Russia solo dopo la morte dello zar Paolo I, stabilendosi a Mosca.
Onorificenze |
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea | |
Cavaliere di I Classe dell'Ordine Imperiale di San Giorgio | |
Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij | |
Note |
^ Dopo questa vittoria poté aggiungere al proprio cognome la denominazione: Česmenskij
Altri progetti |
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