Provincia di Treviso
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Provincia di Treviso provincia | |||
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La facciata del Duomo di Treviso. | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Veneto | ||
Amministrazione | |||
Capoluogo | Treviso | ||
Presidente | Stefano Marcon (Lega Nord) dal 18-9-2016 | ||
Territorio | |||
Coordinate del capoluogo | 45°40′20″N 12°14′32″E / 45.672222°N 12.242222°E45.672222; 12.242222 (Provincia di Treviso) | ||
Superficie | 2 479,83 km² | ||
Abitanti | 885 758[1](28-2-2017) | ||
Densità | 357,18 ab./km² | ||
Comuni | 95 comuni | ||
Province confinanti | Belluno, Venezia, Padova, Vicenza, Friuli-Venezia Giulia | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 31100, 31010-31059 | ||
Prefisso | 0421, 0422, 0423, 0434, 0438 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
ISO 3166-2 | IT-TV | ||
Codice ISTAT | 026 | ||
Targa | TV | ||
Cartografia | |||
Sito istituzionale | |||
La provincia di Treviso (detta Marca Trevigiana) è una provincia italiana di 885 758 abitanti[1] del Veneto.
Confina a nord con la provincia di Belluno, a est con il Friuli-Venezia Giulia (provincia di Pordenone), a sud con la città metropolitana di Venezia e la provincia di Padova, a ovest con la provincia di Vicenza.
È la 17ª provincia più popolata d'Italia e la 14ª più densamente popolata, nonché una di quelle con il maggior aumento demografico degli ultimi anni.
Presidente della provincia, eletto con elezioni di secondo grado ai sensi della Legge 56/2014, è Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco Veneto, dal 18 settembre 2016.
Dal 2009, sede della Provincia è l'ex ospedale psichiatrico Sant'Artemio di Treviso.
Quattro anni di lavoro, un restauro conservativo e un recupero storico, architettonico e ambientale condiviso dalla Sovrintendenza, che ha vinto prestigiosi premi europei e internazionali. Il Sant’Artemio raggruppa gli uffici provinciali per facilitare l’accesso ai servizi, a pochi passi dal Parco della Storga. La nuova sede punta sull’autosufficienza energetica, grazie a un impianto fotovoltaico di circa 200 Kw e una centrale a biomassa per il riscaldamento degli ambienti.
La cittadella si estende su un volume complessivo di 128.489 m³, con 18.150 m² di parcheggio pubblico da oltre 530 posti.
Indice
1 Geografia fisica
2 Comuni
2.1 Comuni principali
3 Società
3.1 Evoluzione demografica
3.2 Etnie e minoranze straniere
4 Storia
5 Natura
5.1 Riserve naturali
6 Economia
6.1 Artigianato
6.2 Turismo
7 Cultura
7.1 Castelli
8 Sport
8.1 Palazzetti
9 Amministrazione
9.1 Elenco dei presidenti
10 Infrastrutture e trasporti
10.1 Strade ed autostrade
10.1.1 Autostrade
10.1.2 Strade statali
10.1.3 Strade provinciali
10.2 Rete ferroviaria
10.3 Aeroporti
11 Galleria d'immagini
12 Note
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni
Geografia fisica |
Gran parte della provincia è pianeggiante, ma la fascia settentrionale è caratterizzata dalla presenza di rilievi collinari. Lungo il confine con la provincia di Belluno si può parlare addirittura di montagna, con massicci che sovente superano i mille metri (compresi nelle Prealpi Bellunesi). Le cime più elevate sono il Monte Grappa (1775 m, condivisa con le province di Vicenza e Belluno) e il Col Visentin (1764 m, pure questa presso il confine con Belluno). Peculiare è il Montello (371 m), collina isolata che sorge sulla destra del Piave, allungandosi da Montebelluna a Nervesa della Battaglia.
La provincia di Treviso è una zona assai ricca di acque, specialmente l'area medio-bassa, dove sono frequenti le risorgive (localmente dette fontanassi). Tra i fiumi di risorgiva più importanti è da ricordare il Sile che nasce a Casacorba, nel comune di Vedelago, e che caratterizza il centro storico di Treviso. Ma il fiume principale è senza dubbio il Piave caratterizzato, per la maggior parte del suo corso, dal largo letto ghiaioso. Altri corsi d'acqua degni di nota sono il Livenza, il Monticano e il Meschio, provenienti dall'area pedemontana.
Nella zona delle prealpi sono da ricordare anche alcuni specchi d'acqua, in particolare il lago Morto (in Val Lapisina, a nord di Vittorio Veneto), il lago di Lago e il lago di Santa Maria (entrambi nel comune di Revine Lago), a cui si aggiungono il lago del Restello e il lago di Negrisiola, sempre in Val Lapisina e di origine artificiale.
Comuni |
Appartengono alla provincia di Treviso i seguenti 95 comuni:
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Comuni principali |
Di seguito sono riportati i primi dieci comuni della provincia per popolazione residente (dati: Istat 31/12/2013):
Pos. | Stemma | Comune di | Popolazione (ab) | Superficie (km²) | Densità (ab/km²) | Altitudine (m s.l.m.) |
---|---|---|---|---|---|---|
1º | Treviso | 83 145 | 55,58 | 1 496,0 | 15 | |
2º | Conegliano | 34 997 | 36,38 | 962,0 | 74 | |
3º | Castelfranco Veneto | 33 251 | 51,61 | 644,3 | 42 | |
4º | Montebelluna | 31 336 | 49,01 | 639,4 | 109 | |
5º | Vittorio Veneto | 28 542 | 82,80 | 344,7 | 138 | |
6º | Mogliano Veneto | 27 698 | 46,26 | 598,7 | 8 | |
7º | Paese | 21 968 | 38,09 | 576,7 | 32 | |
8º | Oderzo | 20 416 | 42,35 | 482,1 | 14 | |
9º | Villorba | 18 037 | 30,53 | 590,8 | 26 | |
10º | Preganziol | 16 918 | 23,10 | 732,4 | 12 |
Società |
Evoluzione demografica |
Abitanti censiti
- Nel 2008 si sono contati 9.365 nati vivi (10,7‰) e 7.460 morti (8,5‰), con un saldo naturale di +1.905 unità (+2,2‰). Mediamente, si hanno 2,5 componenti per famiglia.
- Il tasso di nuzialità vede 3,9 matrimoni ogni mille abitanti (2005); di questi, il 63% si sono svolti con rito religioso.
Etnie e minoranze straniere |
Al 31 dicembre 2013 la popolazione straniera residente in provincia contava 101 545 persone[2], pari all'11,4% della popolazione totale. Queste le nazionalità più numerose[2]:
Romania, 19 979
Marocco, 11 191
Albania, 10 033
Cina, 8 191
Macedonia, 7 449
Kosovo, 6 590
Moldavia, 3 782
Ucraina, 3 483
Senegal, 3 169
Bangladesh, 2 465
Benché il fenomeno abbia subito una certa contrazione a causa della crisi economica, Treviso risulta ancora una delle province con la maggiore percentuale di stranieri sul totale dei residenti (la seconda in Veneto e la diciassettesima in Italia). Dal punto di vista territoriale si nota come i cittadini stranieri si distribuiscano prevalentemente nella Pedemontana del Grappa (Fonte 19,9%, Possagno 17,1%) e nell'Opitergino (Mansuè 19,7%, San Polo di Piave 18,6%, Cimadolmo 18,6%) con una sorta di "ponte" a collegarle fra loro (Vazzola 16,3%, Susegana 16,1%, Conegliano 15,7%, Pieve di Soligo 17,4%).
La Pedemontana è stata investita per prima dal fenomeno dell'immigrazione e per questo prevalgono nazionalità quali Marocchini, Senegalesi e Albanesi. Gli stranieri erano attratti dalla forte domanda di manodopera da parte delle aziende locali, ma a causa dell'attuale situazione economica la loro crescita si è sostanzialmente interrotta.
Un fenomeno simile si è verificato per l'Opitergino; qui tuttavia gli stranieri sono giunti in tempi più recenti, infatti prevalgono i cittadini della Romania favoriti dall'ingresso nell'Unione europea nel 2007. Anche in questo caso l'aumento demografico sta subendo una notevole frenata.
Attualmente i flussi tendono ad indirizzarsi prevalentemente verso le aree dove la presenza straniera è ancora relativamente bassa; gli immigrati, evidentemente, cercano di inserirsi in contesti in cui potrebbero avere maggiori possibilità lavorative. È il caso della parte meridionale della provincia (Mogliano Veneto, Preganziol) dove si stanno affacciando nazionalità "nuove" come Romeni, Ucraini e Moldavi[3].
Storia |
La città di Treviso ebbe un proprio distretto sin dall'epoca romana, quando venne dichiarata municipium. Esso era però molto più ristretto dell'attuale, limitandosi alla zona delimitata a sud dal Sile, a est dal Piave, a ovest dal Muson e a nord dal Montello. L'attuale provincia, infatti, si estende anche sugli antichi territori di altre città romane, ovvero Asolo (pedemontana di destra Piave), Altino (zona a sud del Sile) e Oderzo (sinistra Piave).
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente al potere politico si sovrappose quelle ecclesiastico. Verso il 1000 l'attuale Trevigiano risultava partito in due diocesi, quella di Treviso nella destra Piave e quella di Ceneda nella sinistra. Le due aree, comunque, costituivano una certa unità poiché ricadevano entrambe nella sfera di influenza della città che, nei secoli, si evolse a sede di contea, comune e infine signoria.
Sul finire del Trecento la città entra nell'orbita della Repubblica di Venezia. Il Trevigiano venne smembrato in più reggimenti, a cui si aggiungevano alcune località con amministrazione feudale. Nonostante ciò, esso manteneva la sua integrità, poiché tutti i distretti, dipendevano in ultima dal podestà di Treviso.
Il Trevigiano era allora ben più vasto dell'attuale: oltre ai reggimenti di Treviso, Asolo, Castelfranco, Portobuffolè, Oderzo, Motta, Serravalle, Ceneda e Conegliano e ai feudi di Collalto, Susegana, Valmareno, Cordignano e San Polo, comprendeva anche le podesterie di Mestre e Noale, nonché le contee di Mel, Cesana e San Donà[4].
La Repubblica di Venezia cadeva il 12 maggio 1797 per mano della Francia rivoluzionaria. I nuovi governanti misero subito mano all'organizzazione territoriale: alle podesterie furono sostituite le municipalità ma questo sistema durò poco: il 30 ottobre dello stesso anno Napoleone Bonaparte stipulava il trattato di Campoformio e cedeva il Veneto all'Arciducato d'Austria.
In questo periodo vennero sostanzialmente ripristinati gli antichi organi veneziani: le municipalità (ex podesterie) presero il nome di provveditorie, dipendenti dall'Aulico Governo Centrale di Treviso (detto più tardi Nobile Congregazione Delegata e, infine, Capitanato Provinciale).
Dopo la battaglia di Austerlitz (2 dicembre 1805) e la successiva pace di Presburgo (26 dicembre 1805), l'Austria è costretta a cedere il Veneto all'Impero Francese. Il territorio risultò così organizzato in dipartimenti, distretti cantoni e comuni: Treviso fu così messa a capo del dipartimento del Tagliamento, che si estendeva anche sul Pordenonese. I cantoni di Noale, Asolo e Castelfranco vennero in seguito ceduti al Bacchiglione, mentre quello di Mestre passava all'Adriatico.
L'Austria, ora costituitasi in Impero, rioccupa Treviso il 2 novembre 1813 e l'8 novembre successivo confermava provvisoriamente la struttura amministrativa precedente. Il 19 aprile 1814 viene istituito il Regno Lombardo-Veneto e il 7 aprile 1815 viene decisa una nuova organizzazione territoriale (in vigore dall'8 febbraio 1816): il dipartimento divenne la nuova provincia di Treviso, suddivisa in dieci distretti (Treviso, Oderzo, Motta, Conegliano, Serravalle, Ceneda, Valdobbiadene, Montebelluna, Asolo, Castelfranco; gli ultimi due furono ceduti alla Vicenza già nel 1818), a loro volta articolati in comuni. Al vertice del governo stava la delegazione provinciale, appoggiata dalla congregazione provinciale, con funzioni consultive. Questa situazione fu interrotta dalla parentesi del 1848, quando fu istituita la Repubblica di San Marco: in quel breve periodo fu istituito un governo centrale provvisorio e, per ogni distretto, un comitato. Nel 1853 vi fu una nuova riorganizzazione del sistema, con l'abolizione dei distretti di Motta e Ceneda.
Questa organizzazione territoriale si è sostanzialmente mantenuta sino ad oggi (ricordando che i distretti, poi mandamenti, sono oggi aboliti).
Natura |
Riserve naturali |
Viste le ricchezze naturali e paesaggistiche che vanta, nella provincia di Treviso sono presenti molte aree protette di diversa tipologia. Nel complesso, si estendono su circa 49.000 ha di territorio per quanto riguarda le sole zone S.I.C. e Z.P.S., ma la superficie raggiunge i 91.000 ha contando tutte le aree protette (quasi il 40% dell'intero territorio)[5].
In questo senso, l'istituzione più significativa è il Parco Regionale del Sile (4.159 ha) che, comprendendo tutto il corso del fiume sino alla Laguna Veneta, tocca anche le provincie di Padova e di Venezia.
Altre piccole aree protette si trovano sull'altopiano del Cansiglio: sono la Riserva naturale integrale Piaie Longhe-Millifret (129,7 ha condivisi con la provincia di Belluno) e la Riserva Statale Campo di Mezzo-Pian di Parrocchia (667 ha). Interessante notare che sono 22.000 gli ettari di foreste protetti, cioè quasi la metà delle risorse boschive della provincia.
Economia |
Artigianato |
Nell'artigianato la provincia di Treviso è rinomata per le seguenti produzioni e lavorazioni:
- produzioni di mobili d'arte in stile a Revine Lago, San Zenone degli Ezzelini, Cessalto, Castello di Godego, Mosnigo, Loria, Spresiano, Onè di Fonte, Bessica, Montebelluna, Cavaso del Tomba, Ca' Rainati, Cornuda, Borso del Grappa, Falzè di Piave, Poggiana, Fonte.
- produzioni di articoli sportivi in numerose località tra le quali Volpago del Montello, Susegana, Montebelluna, Ponzano Veneto, Arcade, Caerano di San Marco, Nervesa Della Battaglia, Vazzola, San Fior;
- lavorazione del ferro battuto in numerose località come Mogliano Veneto, Paese, Ramera, Villorba, Bigolino, San Martino, Piavon, Zero Branco, Corbanese.[6]
Turismo |
Cultura |
Sezione in allestimento. Nel frattempo visitare le pagine qui sotto:
- Molinetto della Croda
- Sacrario del Montello
Villa Barbaro a Maser
Tempio Canoviano e museo-gipsoteca a Possagno
Villa Emo a Fanzolo
Villa Chiminelli a Sant'Andrea di Castelfranco Veneto- Asolo
Villa Zeno a Cessalto
Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento a Treviso
Chiesa monumentale e torre campanaria a Castello Roganzuolo
Abbazia di Santa Maria a Follina
- Abbazia di santa Bona a Vidor
Castelli |
La provincia di Treviso, almeno in confronto al passato, è assai povera di castelli medievali in quanto, con la conquista da parte della Repubblica di Venezia, quest'ultima decise di distruggere la maggior parte dei fortilizi: essi potevano servire da basi per insorti, ma erano anche l'ultima testimonianza, da cancellare, del vecchio potere feudale; inoltre, i castelli, ormai inutili, potevano divenire "cave" da cui attingere materiale di recupero.
I pochi castelli e ruderi rimasti sono sopravvissuti perché ancora proprietà di famiglie feudatarie dipendenti da Venezia, oppure perché l'opera di "smantellamento" a cui si è appena accennato non fu terminata.
Per quanto riguarda la pianura, restano solo i ruderi di una torre del castello di Rai, in comune di San Polo di Piave (X secolo) e un'altra a Casale sul Sile (quest'ultima, perfettamente conservata, è ora parte di una villa privata). Da ricordare, però, le cittadine fortificate di Castelfranco Veneto e Portobuffolé, nate come fortilizi e infine evolutisi in veri e propri centri abitati. Discorso a parte per quanto riguarda la stessa Treviso, città murata.
Più frequente la presenza nell'area collinare, amministrata per conto dei Veneziani da alcuni feudatari, come i Collalto e i Brandolini.
I primi possedevano due castelli in comune di Susegana: quello detto di San Salvatore, è quello meglio conservato; del secondo, nella frazione Collalto, restano la torre principale e tratti delle mura. Ai Collalto apparteneva anche il complesso delle torri di Credazzo, in comune di Farra di Soligo, più volte saccheggiato e quindi caduto in rovina.
Dei Brandolini era invece il Castelbrando a Cison di Valmarino il quale, cessate le sue funzioni militari, fu adattato a dimora patrizia secondo lo stile delle ville venete.
Anche Conegliano è sovrastata da una bastia, in parte rimaneggiata se non demolita. Conserva le fattezze originali una delle due torri rimaste, oggi sede di un museo.
A Vittorio Veneto si possono ammirare due fortilizi: a Ceneda si trova il castello di San Martino, da secoli sede vescovile; a Serravalle è ubicato invece una costruzione di origini romane, poi ampliata nel Medioevo e in parte demolita nel Settecento; restano tratti delle mura e altre strutture esterne. Nella vicina Cordignano vi è il Castelat, un castello caminese devastato dai Turchi.
Ad Asolo sono conservate due bastie: la prima, il palazzo del Pretorio è di origini medievali, ma fu radicalmente modificata per divenire residenza della nota Caterina Cornaro; la seconda è la rocca, imponente costruzione di cui restano quasi intatte le mura.
Infine, in località Sopracastello di San Zenone degli Ezzelini, resta la torre di un antico castello degli Ezzelini.
Sport |
Football Club Treviso: è una società calcistica iscritta al campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2011/12, sorta sulle ceneri della precedente Treviso Foot-Ball Club 1993. Quest'ultima era a sua volta l'erede dello storico Foot Ball Club Treviso, fondato nel 1909. Il Treviso Foot-Ball Club 1993 disputò un campionato di Serie A, per poi retrocedere in Serie B e fallire nuovamente nel 2009[7]. La società è stata rifondata come Associazione Sportiva Dilettantistica Treviso 2009 dove ha militato nel girone B del campionato di Eccellenza Regionale.
Pallacanestro Treviso: è un'associazione sportiva di pallacanestro.
Volley Treviso: principale società di pallavolo del capoluogo, durante i venticinque anni di presidenza della famiglia Benetton è stata tra le protagoniste assolute del panorama italiano ed europeo. Come "Sisley Treviso" ha vinto 9 scudetti, 5 Coppe Italia e 7 Supercoppe italiane oltre a 10 titoli europei di cui 4 Champions League. L'uscita di scena della famiglia ha comportato nel 2012 la rinuncia alla Serie A e la ripartenza dalla Serie B2, categoria in cui tuttora (2014-15) milita.
Benetton Rugby Treviso: è un club di rugby a 15 fondato a Treviso nel 1932 e la cui denominazione attuale risale al 1979, quando la famiglia Benetton legò il suo nome alla società. Militante in Celtic League dal 2010, a tale data ha vinto 15 campionati nazionali (il più recente proprio nel 2010) e quattro Coppe Italia, che ne fanno il club più titolato del rugby italiano dopo l'Amatori Milano, che vanta 18 scudetti. Dalla stagione sportiva 2010-11 la squadra ha abbandonato il campionato italiano in quanto ammessa alla Celtic League, competizione interconfederale inizialmente riservata a squadre di club gallesi, irlandesi e scozzesi, e rappresenta l'Italia in Heineken Cup. Disputa le proprie gare interne allo stadio comunale di Monigo, a Treviso.
Spes Volley Conegliano: è società pallavolistica femminile di Conegliano.
Marca Futsal: sciolta nel 2014, è stata una squadra italiana di calcio a 5 con sede a Castelfranco Veneto, campione d'Italia nel 2011 e nel 2013. Disputava le proprie gare interne al PalaMazzalovo di Montebelluna.
Palazzetti |
- PalaVerde
- Zoppas Arena
- PalaMazzalovo
Amministrazione |
La sede dell'ente Provincia è situata dal 2007 in via Cal di Breda, 116 a Treviso presso il complesso edilizio del Sant'Artemio, già sede dell'ospedale psichiatrico provinciale.
Elenco dei presidenti |
Periodo | Presidente | Partito | Carica | Note | |
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1960 | 1965 | Bruno Marton | Democrazia Cristiana | Presidente della provincia | |
1965 | 1970 | Pietro Ferracin | Democrazia Cristiana | Presidente della provincia | |
1971 | 1980 | Carlo Bernini | Democrazia Cristiana | Presidente della provincia | |
1980 | 1980 | Luigi Carraro | Democrazia Cristiana | VicePresidente della provincia | [8] |
1980 | 19 novembre 1985 | Giuseppe Marton | Democrazia Cristiana | Presidente della provincia | |
19 novembre 1985 | 7 agosto 1990 | Lino Innocenti | DC, PSI | Presidente della provincia | [9] |
7 agosto 1990 | 20 luglio 1993 | Giacomo Dalla Longa | DC, PSI | Presidente della provincia | [10] |
20 luglio 1993 | 24 aprile 1995 | Domenico Citron | DC, PSI, Unione Democratica | Presidente della provincia | [11] |
10 maggio 1995 | 2 febbraio 1998 | Giovanni Mazzonetto | Liga Veneta-Lega Nord, Nuova Italia-LAV, Popolari, Patto dei Democratici | Presidente della provincia | [12] |
2 febbraio 1998 | 8 giugno 1998 | Francesco Cabrini | Liga Veneta-Lega Nord, Nuova Italia-LAV, Popolari, Patto dei Democratici | Vicepresidente della provincia | [13] |
8 giugno 1998 | 11 giugno 2002 | Luca Zaia | Liga Veneta-Lega Nord | Presidente della provincia | [14] |
11 giugno 2002 | 10 giugno 2005 | Luca Zaia | Lega Nord, Forza Marca | Presidente della provincia | [15] |
giugno 2005 | 18 maggio 2011 | Leonardo Muraro | Lega Nord, Forza Italia, Lista Zaia, AN, UDC | Presidente della provincia | [16] |
18 maggio 2011 | 18 settembre 2016 | Leonardo Muraro | Lega Nord, Il Popolo della Libertà, liste civiche | Presidente della provincia | [17] |
18 settembre 2016 | in carica | Stefano Marcon | Lega Nord | Presidente della provincia | [18] |
Infrastrutture e trasporti |
Strade ed autostrade |
Sezione in allestimento. Nel frattempo visitare le pagine qui sotto:
Autostrade |
- A4 Serenissima Torino-Trieste
- A27 Mestre-Belluno
- A28 Conegliano-Portogruaro
Strade statali |
- Pontebbana
- Venezia Giulia
- Alemagna
- Postumia
Strade provinciali |
- Strade provinciali della provincia di Treviso
Rete ferroviaria |
- Ferrovia Calalzo-Padova
- Ferrovia Belluno-Feltre-Treviso
- Ferrovia Ponte nelle Alpi-Conegliano
- Ferrovia Trento-Venezia
- Ferrovia Treviso-Portogruaro
- Ferrovia Treviso-Montebelluna
- Ferrovia Montebelluna-Padova
- Ferrovia Venezia-Trieste
- Ferrovia Venezia-Udine
- Ferrovia Vicenza-Treviso
Aeroporti |
- Aeroporto di Treviso-Sant'Angelo
Aeroporto di Istrana, base dell'Aeronautica militare italiana
Galleria d'immagini |
Asolo, il castello
Castelfranco Veneto, pala del Giorgione
Castello Roganzuolo, chiesa monumentale
Conegliano, il castello
Fanzolo, Villa Emo
Follina, facciata dell'abbazia
Montebelluna, interno del duomo
Nervesa della Battaglia, Sacrario del Montello
Oderzo, Piazza Grande
Ponte della Priula, Tempio Votivo
Piave (fiume)
Possagno, il Tempio di Canova
Roncade, Villa Giustinian
Spresiano, il campanile
Treviso, Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento
Vittorio Veneto, panorama dal Col Visentin
Vidor, il castello monumento-ossario ai Caduti delle guerre mondiali
Note |
^ ab Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
^ ab Statistiche demografiche ISTAT.
^ A 5 anni dall'inizio della crisi: stabilità o rinnovata mobilità? (PDF), Anolf Treviso, 2012. URL consultato il 4 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
^ Andrea Da Mosto, Archivi dell'amministrazione provinciale della Repubblica Veneta, archivi delle rappresentanze diplomatiche e consolari, archivi dei Governi succeduti alla Repubblica Veneta, archivi degli istituti religiosi e archivi minori (PDF), su L'archivio di Stato di Venezia. Indice generale, storico, descrittivo ed analitico, II, Biblioteca d'arte editrice, 1940. URL consultato l'8 marzo 2010.
^ .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
Relazione sullo stato dell'ambiente 2006[collegamento interrotto]
^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 18.
^ Setten non paga, il Treviso sprofonda, articolo da La Tribuna di Treviso del 12 luglio 2009., su tribunatreviso.gelocal.it. URL consultato il 10-10-2009.
^ Vicepresidente vicario dopo l'elezione a Presidente della Regione Veneto di Carlo Bernini.
^ Eletto il 12 maggio 1985.
^ Eletto il 6 maggio 1990.
^ Eletto consigliere provinciale il 6 maggio 1990, ha preso il posto del dimissionario Dalla Longa.
^ Eletto il 23 aprile 1995.
^ Nominato assessore 15 maggio 1995, è stato al vertice dell'amministrazione dopo le dimissioni di Mazzonetto.
^ Eletto il 24 maggio 1998.
^ Eletto il 26 maggio 2002.
^ Sostituì Zaia quando questi passò alla vicepresidenza della Regione; riconfermato con le elezioni del 28-29 maggio 2006.
^ Eletto il 15 maggio 2011.
^ Eletto il 15 settembre 2016.
Voci correlate |
- Armoriale dei comuni della provincia di Treviso
- Dipartimento del Tagliamento
- Marca Trevigiana
- Diocesi di Treviso
- Diocesi di Vittorio Veneto
- Categoria:Frazioni della provincia di Treviso
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su provincia di Treviso
Collegamenti esterni |
Bookmarca Portale a cura della Biblioteca comunale di Treviso sui siti web riguardanti Treviso e il territorio della provincia di Treviso- Il sito turistico della Provincia di Treviso, su turismo.provincia.treviso.it.
- Il sito della Marca Trevigiana, la provincia di Treviso, su marcatrevigiana.it.
- F.A.S.T. Foto Archivio Storico Trevigiano, su fast.provincia.treviso.it.
- Camera di Commercio di Treviso, su tv.camcom.it.
Passeggiate Treviso portale che raggruppa diverse camminate nella marca trevigiana
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 150115801 · GND (DE) 4474121-2 · BNF (FR) cb11946365j (data) |
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