Passo uno










Un passo uno di una moneta; animazione realizzata con 21 frame


La tecnica passo uno, chiamata anche ripresa a passo uno o animazione a passo uno (in inglese stop-motion o anche frame by frame) è una tecnica di ripresa cinematografica e di animazione. Con l'espressione "passo uno" si può intendere sia la tecnica impiegata che il prodotto ottenuto con la stessa[1].




Indice






  • 1 Tecnica


  • 2 Esempi d'utilizzo


  • 3 Terminologia della lingua inglese


  • 4 Curiosità


  • 5 Note


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Tecnica |




Uno scheletro snodabile di brontosauro usato nel film King Kong del 1933 e animato a passo uno




File:Mary and Gretel (1916).webmRiproduci file multimediale


Mary and Gretel (1916)


Il termine "passo uno" si ricollega alla scelta di quadri per secondo: se i quadri, ovvero i fotogrammi, sono tutti differenti si parla di passo uno; se invece i quadri si ripetono in coppie si parla di passo due[2].


Il passo uno sfrutta una particolare cinepresa che impressiona un fotogramma alla volta, azionata dall'operatore/animatore. Con questo processo è possibile produrre cartoni animati, riprendendo composizioni di fogli lucidi oppure servendosi di pupazzi (fissi, snodabili, di plastilina, eccetera), come nel cortometraggio Ruka di Jiří Trnka (1965). È anche possibile realizzare film in tecnica mista, nonché effetti speciali: il passo uno è stato infatti impiegato in film come Cabiria o La guerra e il sogno di Momi.


Affinché la ripresa risulti fluida all'osservatore, sono necessarie molte pose; il numero esatto di pose, e quindi di fotogrammi, dipende dal formato di destinazione: cinema, PAL, NTSC. L'immagine cinematografica richiede 24 fotogrammi al secondo, l'immagine televisiva europea (PAL) ne usa 25, mentre l'immagine televisiva americana (NTSC) ne impiega 29,97 al secondo.[3]


Largamente utilizzato per la realizzazione degli effetti speciali nel cinema, a partire dal film Jurassic Park del 1993 è stato ormai quasi completamente sostituito dalla grafica computerizzata.



Esempi d'utilizzo |


Con questa tecnica sono stati realizzati corti e lungometraggi, sia televisivi che usciti in sala. Tra i primi ricordiamo le serie di cartoni animati di Francesco Misseri, come Mio Mao e Quaq Quao. Tra gli animatori italiani più celebri vi sono i registi Stefano Bessoni e Paolo Gaudio (regista di Fantasticherie di un passeggiatore solitario e di diversi cortometraggi, e attualmente al lavoro su Dagon).


Tra i più celebri abbiamo Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, Coraline e la porta magica e ParaNorman e le avventure della coppia inglese Wallace e Gromit, tra cui Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro e Galline in fuga, la serie spin off Shaun vita da pecora, tutte produzioni di grande complessità tecnica, che hanno richiesto diversi anni per essere completate. Infatti, a seconda della scena, possono esserci molti elementi in movimento contemporaneamente e questo porta l'animatore a dover muovere tutto per ogni singolo frame, impiegando molto tempo.


Con la tecnica del passo uno oltre a film animati si possono realizzare anche buoni effetti speciali attraverso l'uso di modellini. Uno dei capolavori in questo campo è King Kong (1933), in cui molte scene sono realizzate con il pupazzo del gorilla animato in stop-motion o, più recentemente, la scena della corsa in miniera di Indiana Jones e il tempio maledetto, l'attacco degli AT-AT in L'Impero colpisce ancora, l'endoscheletro del T-800 in Terminator (quest'ultimo solamente quando è inquadrato per intero dalla testa ai piedi), oppure in serie animate come South Park, Robot Chicken e Celebrity Deathmatch.
Inoltre nel film The LEGO Movie, diretto da Phil Lord e Chris Miller, è stata usata la tecnica del passo uno perché ha come soggetto l'intero mondo dei mattoncini LEGO e quindi non potendo essere utilizzato il computer.


Ray Harryhausen è forse il più noto tra i pionieri di questa tecnica, utilizzata come effetto speciale cinematografico. Altro importante animatore a passo uno, maestro e protettore di Ray Harryhausen, è stato anche Willis O'Brien, che applicò questa tecnica agli effetti speciali di film come il già citato King Kong o Il mondo perduto del 1925.



Terminologia della lingua inglese |


In inglese i vari tipi e utilizzi di questa ripresa sono descritti con una quantità di termini, poco o nulla usati in italiano; molti di essi si distinguono di più per i materiali usati che per la differente metodica.





Stefano Bessoni al lavoro in passo uno sui Canti della forca, 2014




  • Claymation - abbreviazione di Clay animation; questa tecnica riguarda esclusivamente l'animazione di pupazzi in plastilina (es: Wallace e Gromit)


  • Cutout animation - Genere di stop-motion bidimensionale; l'animazione viene applicata ad oggetti piatti come ritagli di giornale, vestiti, ecc... creando una sorta di collage in movimento. È una delle prime tecniche, ed è sopravvissuta fino ad oggi, anche se poco sfruttata; fu molto usata da Quirino Cristiani, e fu impiegata per l'animazione della prima serie del cartone animato South Park.

    • Silhouette animation Variante monocromatica della Cutout animation; con questa tecnica i personaggi spiccano dallo sfondo colorato come ombre nere. Il risultato finale rassomiglia alle ombre cinesi.



  • Graphic animation Sfrutta materiale di grafica non disegnata, come ad esempio fotografie, oppure ritagli di giornali o rotocalchi; Questa tecnica di stop-motion si realizza movimentando la grafica in oggetto, oppure mantenendo ferma la grafica e muovendo la fotocamera. Difficilmente viene usata da sola, piuttosto in combinazione con altre.


  • Model animation Tecnica che permette l'inserimento di elementi animati in stop-motion all'interno delle scene di un comune film dal vivo; es: King Kong (1933).

    • Go-motion La differenza fondamentale con la stop motion è che gli oggetti da animare vengono spostati durante il tempo di esposizione. Questi piccoli movimenti sono quasi sempre realizzati con l'aiuto del computer e di speciali modelli robotizzati in grado di riprodurre precisamente i movimenti programmati dagli animatori. Il risultato è che l'animazione così generata è estremamente realistica e riproduce fedelmente l'effetto mosso che si avrebbe con una ripresa dal vivo della stessa azione, specie nel caso di oggetti che si muovono a grande velocità.



  • Object animation Questa tecnica di stop-motion immortala degli oggetti di comune uso quotidiano, o comunque oggetti non creati appositamente. Un esempio di object animation sono i Brickfilm, i film realizzati applicando la stop-motion ai mattoncini Lego.


  • Pixilation Tecnica che coinvolge degli attori reali, che si prestano alla fotografia in stop-motion; metodo che permette l'inserimento di scene surreali, come apparizioni e scomparse di persone e/o oggetti, persone che attraversano pavimenti e pareti, e così via.


  • Puppet animation - Tecnica tipicamente usata per animare pupazzi, marionette, fantocci, giocattoli, bambole di carta, modellini; presenti in un ambiente costruito (in contrasto quindi con la model animation ambientata nel mondo reale). I pupazzi usati hanno generalmente un'armatura interna che li mantiene fermi e rigidi anche durante le manipolazioni delle giunture. Esempi di questa tecnica sono: Una volpe a corte (Le Roman de Renard) di Ladislas Starevich, i film di Jiří Trnka, Nightmare Before Christmas (da un'idea di Tim Burton) e Coraline e la porta magica di Henry Selick.

    • Puppetoons variante creata sulla base dei metodi impiegati da George Pal; questa tecnica impiega numerosi pupazzi identici fra loro, che si differenziano soltanto nella struttura interna, in modo da usare il pupazzo più adatto per l'azione del momento.




Curiosità |






  • La tecnica di ripresa a passo uno viene spiegata, adattata ad un pubblico infantile, nel nono episodio della serie televisiva in tecnica mista: Eppur si muove.[4]


Note |




  1. ^ Cos'è lo stop motion?, su sapere.it.


  2. ^
    Università degli Studi di Bologna - Teatro d'Animazione, su salvatorescandurra.com, 01-12-2007 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2008).



  3. ^ In gergo tecnico da montatore, un "drop" per l'immagine digitale è una rottura dei dati in codifica-decodifica dell'immagine, mentre più in generale sia in analogico che in digitale indica una imperfezione nell'immagine: una distorsione in una linea video in analogico, dei GOP fallati in digitale, che risulteranno dei quadratini colorati con i colori primari. Il formato a 29,97 fotogrammi al secondo comporta una certa imprecisione in post-produzione e richiede qualche virtuosismo tecnico, per questo prende questo nome per analogia.


  4. ^ "EPPUR SI MUOVE - II" (13 x 13'), su cartonionline.com. URL consultato il 6-09-2008.



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



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  • Open book nae 02.svg Questa voce è inclusa nel libro di Wikipedia Breve storia dell'animazione pre-Topolino.


Collegamenti esterni |




  • stop-motion.it: Il blog italiano sulla stop motion


  • Stopmotion: un software libero per creare sequenze a passo uno sotto Linux


  • Luciole: un altro software libero per Linux orientato ai bambini


  • Stopmotion Info: Stopmotion info






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TelevisionePortale Televisione



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