Repubblica Ceca


























































































































































Repubblica Ceca












Repubblica Ceca – Bandiera

Repubblica Ceca - Stemma

(dettagli)

(dettagli)

(CS) Pravda vítězí
(IT) (La verità vince)



Repubblica Ceca - Localizzazione

Dati amministrativi
Nome completo
Repubblica Ceca
Nome ufficiale
Česká republika
Česko

Lingue ufficiali

Ceco

Capitale

Praga  (1.257.158 ab. / 2010)
Politica

Forma di governo

Repubblica parlamentare

Presidente

Miloš Zeman

Primo ministro

Andrej Babiš
Indipendenza
1º gennaio 1993 (divisione della Cecoslovacchia)
Ingresso nell'ONU
19 gennaio 1993
Ingresso nell'UE
1º maggio 2004
Superficie

Totale
78 866 km² (114º)
% delle acque
2%
Popolazione

Totale
10 553 843 ab. (31/12/2015) (79º)

Densità
129 ab./km²
Tasso di crescita
-0,134% (2012)[1]

Nome degli abitanti

Cechi
Geografia

Continente

Europa
Confini

Slovacchia, Austria, Germania, Polonia

Fuso orario

UTC+1
UTC+2 in ora legale
Economia

Valuta

Corona ceca

PIL (nominale)
195 657[2] milioni di $ (2012) (52º)

PIL pro capite (nominale)
17 257 $ (2015) (28º)

PIL (PPA)
283 647 milioni di $ (2012) (44º)

PIL pro capite (PPA)
31 549 $ (2015) (38º)

ISU (2016)
0,878 (molto alto) (28º)

Fecondità
1,5 (2010)[3]
Varie
Codici ISO 3166

CZ, CZE, 203

TLD

.cz, .eu

Prefisso tel.
+420

Sigla autom.
CZ

Inno nazionale

Kde domov můj


Festa nazionale

28 ottobre

Repubblica Ceca - Mappa

Evoluzione storica
Stato precedente

Cecoslovacchia ČSFR
 

Coordinate: 50°N 16°E / 50°N 16°E50; 16


La Repubblica Ceca[4][5] (in ceco: Česká republika, pronuncia[?·info]), conosciuta ufficialmente anche come Cechia[6] (Česko) dal 2015, è uno stato membro dell'Unione europea (ma non ha adottato l'Euro come moneta), situato nell'Europa centrale.


Confina a sud-est con la Slovacchia, a sud con l'Austria, a ovest con la Germania e a nord con la Polonia. È uno stato senza sbocco al mare. La sua capitale è Praga. È formata storicamente da tre grandi regioni: Boemia (ovest), Moravia (est) e Slesia (divisa con la Polonia).


La Repubblica Ceca è nata, assieme alla Slovacchia, il 1º gennaio 1993, dalla pacifica scissione della Cecoslovacchia, che già dal 1990 aveva assunto il nome di Repubblica Federativa Ceca e Slovacca.


La Repubblica Ceca fa parte dell'Unione europea e della NATO ed è uno degli stati più sicuri al mondo, secondo il Global Peace Index 2015.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Dalle invasioni barbariche alla Grande Moravia


    • 1.2 Il Regno di Boemia


      • 1.2.1 La dinastia dei Přemyslidi


      • 1.2.2 Lussemburgo, Asburgo e la guerra hussita




    • 1.3 Boemia e Moravia nell'Impero asburgico


    • 1.4 Storia della Cecoslovacchia


    • 1.5 Repubblica Ceca indipendente




  • 2 Geografia


  • 3 Popolazione


    • 3.1 Etnie


      • 3.1.1 1880-1910


      • 3.1.2 Dopo la Grande Guerra




    • 3.2 Religione




  • 4 Ordinamento dello Stato


    • 4.1 Suddivisioni amministrative


    • 4.2 Città principali




  • 5 La bandiera


  • 6 Politica


  • 7 Festività nazionali


    • 7.1 Altre ricorrenze nazionali




  • 8 Economia


    • 8.1 Energia


    • 8.2 Turismo


    • 8.3 Disoccupazione




  • 9 Istruzione


    • 9.1 Università




  • 10 Cultura


    • 10.1 Letteratura


    • 10.2 Musica


    • 10.3 Scienza e tecnologia


    • 10.4 Cinema


    • 10.5 Tradizioni popolari




  • 11 Trasporti


    • 11.1 Strade


    • 11.2 Ferrovie


    • 11.3 Aeroporti


    • 11.4 Trasporto pubblico locale




  • 12 Gastronomia


  • 13 Sport


    • 13.1 Hockey su ghiaccio


    • 13.2 Calcio


    • 13.3 Giochi olimpici




  • 14 Note


    • 14.1 Esplicative


    • 14.2 Bibliografiche




  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Storia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica Ceca.




Stemma della Repubblica Ceca



Dalle invasioni barbariche alla Grande Moravia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Regno di Samo.

Nel I secolo a.C. la Boemia fu terra di conquiste da parte delle tribù germaniche, probabilmente i Suebi e Quadi e nello specifico le tribù dei Marcomanni. Ciò indusse le popolazioni dei Boi a spostarsi nei territori della moderna Svizzera e nel sudest della Gallia, mentre le popolazioni che restarono vennero ben presto assorbite dai Marcomanni. Nel VI secolo d.C. il territorio boemo e moravo da essi occupato fu colonizzato da popolazioni slave.


Nel VII secolo la Moravia fu il cuore del primo regno slavo, il Regno di Samo, che si estendeva dal fiume Váh fino ai Tatra. Alla fine dell'VIII secolo si costituì il Principato di Moravia, che nell'833, con la conquista del Principato di Nitra (l'odierna Slovacchia e parti dell'Ungheria settentrionale), divenne lo Stato della Grande Moravia. Con Svatopluk I il regno raggiunse la sua massima espansione: occupava il territorio delle odierne Repubblica Ceca e Slovacchia, la parte occidentale dell'odierna Ungheria (Pannonia), oltre alla Lusazia (nell'odierna Germania) e alla Slesia e al bacino dell'alta Vistola (nella Polonia Meridionale). Dopo la morte di Svatopluk, nell'895, i principi moravi lasciarono il regno per diventare vassalli di Arnulfo di Carinzia, e lo Stato moravo cessò di esistere dopo le invasioni dei Magiari nel 906-7.


A seguito della sconfitta di questi ultimi da parte dell'imperatore Ottone I di Sassonia, nella battaglia di Lechfeld del 955, l'alleato di Ottone, Boleslao I přemyslide, re di Boemia, ricevette la Moravia. Boleslao I di Polonia annesse la Moravia nel 999, e la governò fino al 1019, quando il principe přemyslide Bretislao la riconquistò. Alla morte del padre nel 1035, Bretislao divenne anche regnante di Boemia. Nel 1054, Bretislao decretò che le terre boeme e morave sarebbero state ereditate assieme per primogenitura, anche se dispose che il suo figlio minore dovesse governare parte della Moravia come vassallo del fratello maggiore.



Il Regno di Boemia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Regno di Boemia.


La dinastia dei Přemyslidi |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Přemyslidi.

Dopo essersi liberati dalla dominazione degli Avari nel VII secolo, gli abitanti della Boemia vennero governati, a partire dal IX secolo dalla dinastia dei Přemyslidi che continuò a regnare fino al 1306. Il primo sovrano a fare uso del titolo di Re di Boemia fu il duca Vratislav II nel 1085, seguito da Vladislav II nel 1158, tuttavia i loro eredi continuarono a fare uso del titolo nobiliare di duchi. Il titolo di re divenne definitivamente ereditario a partire dal 1198 sotto il regno di Ottocaro I.


Per tutta l'era přemyslide, i principi giovani spesso governarono tutta o parte della Moravia da Olomouc, Brno o Znojmo, con diversi gradi di autonomia rispetto al regnante di Boemia. La Moravia raggiunse il massimo dell'autonomia nel 1182, quando l'imperatore Federico I elevò la Moravia allo status di margraviato (o marca), direttamente soggetto all'imperatore e indipendente dalla Boemia. Questo status ebbe vita breve: nel 1197 Vladislao III di Boemia risolse la disputa sulla successione tra lui e il fratello Ottocaro abdicando dal trono boemo e accettando il margraviato di Moravia come vassallo della Boemia.



Lussemburgo, Asburgo e la guerra hussita |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Hussiti e moraviani.



Matrimonio di Giovanni I di Lussemburgo e Elisabetta di Boemia, erede dei Přemyslidi a Spira nel 1310.


La dinastia přemyslide si estinse nel 1306, e nel 1310, Giovanni di Lussemburgo divenne re di Boemia, appartenente ad una dinastia "straniera". Nel 1378, alla morte dell'imperatore Carlo IV (re di Boemia con il nome di Carlo I), era salito al trono il figlio, Venceslao IV, osteggiato dalla nobiltà nonché dal fratello Sigismondo.
Venceslao sarebbe morto nel 1419, poco dopo l'atto che avrebbe innescato la miccia rivoluzionaria hussita.
Fu il fratello a rivendicare la corona e a tentare di riportare all'obbedienza i rivoltosi, capeggiando contro di essi ben cinque crociate dagli esiti disastrosi. Solo nel 1436 riuscì, tramite l'accettazione dei Compactata, a insediarsi sul trono. Tuttavia sarebbe morto l'anno successivo senza eredi, e dopo una breve parentesi con Alberto II d'Asburgo, la corona boema restò di nuovo senza testa nel 1439.
In questo vuoto di potere, salirono alla ribalta alcune famiglie nobiliari tra cui i signori di Kunštát e Poděbrady, legati tra l'altro all'utraquismo.


Giorgio di Poděbrady iniziò la sua carriera nell'amministrazione come prefetto della regione di Mladá Boleslav.
Riuscì ad entrare nell'organismo di governo della Boemia e nel 1448, in seguito ad un tentativo cattolico di annullare i Compactata da lui sventato, prese il posto di governatore del regno fino alla salita al trono di Ladislao il Postumo nel 1453, che morì senza lasciare eredi.


A questo punto gli ordini del regno ne approfittarono per eleggere un monarca nazionale, e la scelta cadde su Giorgio, che nel 1458 fu incoronato re di Boemia e margravio di Moravia a dispetto delle vicine dinastie, Asburgo e Jagelloni. Nel 1466 papa Paolo II scomunicò Giorgio e vietò a tutti i cattolici di continuare a servirlo, e nel 1469, Mattia Corvino, re d'Ungheria, conquistò la Moravia. Questa venne riunita alla Boemia nel 1490, quando Vladislao Jagellone, che era succeduto a Giorgio come re di Boemia nel 1471, succedette anche a Matteo come re d'Ungheria. nel 1526, il figlio di Vladislao, Luigi, morì in battaglia e Ferdinando I d'Asburgo venne eletto re di Boemia. La Moravia rimase assieme alla Boemia come possedimento asburgico fino al termine della Prima guerra mondiale.



Boemia e Moravia nell'Impero asburgico |





Giorgio di Poděbrady, primo re hussita di Boemia


Nel XIX secolo Boemia e Moravia si trovavano alla periferia nord dell'Impero asburgico, ai confini della nuova potenza prussiana. A seguito dell'accordo bipartito con l'Ungheria del 1867 (Ausgleich), Boemia e Moravia restarono nella parte austriaca della duplice monarchia ( Cisleitania), mentre la Slovacchia passò sotto il controllo diretto di Budapest (Transleitania).


A seguito della primavera dei popoli, si diffusero nell'Impero asburgico movimenti nazionali. Tra questi, l'austroslavismo si prefiggeva il conseguimento dei propri obiettivi nazionali e nazionalistici all'interno dell'Impero asburgico anche attraverso la sua collaborazione.
Le finalità di tale movimento erano varie, dall'autodeterminazione dei cechi fino al trialismo sloveno e croato. L'austroslavismo venne proposto per la prima volta attorno alla metà dell'Ottocento dai liberali cechi, tra cui Karel Havlíček Borovský come opposizione al concetto di panslavismo ed in seguito venne completato da František Palacký.


Verso fine '800 prese piede in Boemia e Moravia il movimento panslavista detto dei Sokol, che reclamava pari diritti per i sudditi slavi della monarchia come per tedeschi e ungheresi, tanto che un congresso panslavo si era tenuto a Praga nel luglio 1908. Durante la crisi diplomatica dell'inverno seguente, i cechi presero senza esitazioni le parti dei serbi e, il giorno del 60º anniversario dell'ascesa di Francesco Giuseppe al trono, a Praga dovette essere dichiarata la legge marziale. Il conflitto nazionale si riversò sulla monarchia: le attività parlamentari furono tutte bloccate dall'ostruzionismo dei parlamentari cechi.


Anche il Partito Socialdemocratico d'Austria non riuscì a controllare gli antagonismi fra le diverse nazionalità al suo interno. Nel 1899, al congresso del partito a Brünn i socialdemocratici avevano presentato un programma di riforma nazionale basato su federalismo democratico che accordava il diritto delle decisioni nazionali a unità territoriali formate in base alla nazionalità. Karl Renner e Otto Bauer, che più tardi divennero leader del socialismo austro-tedesco, abbozzarono vari programmi per la soluzione del problema delle nazionalità in alcuni libri pubblicati tra il 1900 e il 1910. Tuttavia questi sforzi non riuscirono a impedire ai socialisti di dividersi anche lungo linee nazionali, tanto che nel 1910 i socialisti cechi si dichiararono indipendenti dal Partito Socialdemocratico d'Austria.



Storia della Cecoslovacchia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Cecoslovacchia.




Alfons Mucha, Ritratto di Jaroslava. Negli anni '10 il pittore liberty si diede all'espressionismo romantico, dipingendo il ciclo dell'Epopea Slava


La lunga battaglia dei cechi contro i governatori austriaci e degli slovacchi contro gli ungheresi culminò durante la prima guerra mondiale, nel 1916, quando venne creato il Consiglio Nazionale Cecoslovacco.


L'indipendenza della Cecoslovacchia fu proclamata ufficialmente a Praga il 28 ottobre 1918. Gli slovacchi si unirono ufficialmente al nuovo stato due giorni dopo nella città di Martin. Il nuovo governo fu caratterizzato dalla stabilità: la presidenza Masaryk durò ben diciassette anni, dato che Edvard Beneš gli successe soltanto nel 1935.
Negli anni '30 la Cecoslovacchia, per via delle sue minoranze germanofone (tedeschi dei Sudeti), divenne uno dei nuovi obiettivi dell'irredentismo nazista. Alla Conferenza di Monaco del settembre 1938 Praga dovette cedere alla Germania nazista parti della Boemia, della Moravia e della Slesia. Neanche due mesi dopo il Primo Arbitrato di Vienna la costrinse a cedere anche la Slovacchia meridionale, a maggioranza magiara, all'Ungheria. Il 14 marzo 1939 la Slovacchia di Jozef Tiso ottenne l'indipendenza come stato satellite nazista. Hitler entrò quindi a Praga, stabilendo il Protettorato di Boemia e Moravia.


Gli esiliati cecoslovacchi a Londra organizzarono il governo cecoslovacco in esilio, che fu riconosciuto dagli Alleati e riprese il controllo della Cecoslovacchia liberata a partire dal 1944. La fine della guerra vide l'espulsione dei tedeschi dei Sudeti (2,9 milioni), mentre la maggior parte degli ungheresi di Slovacchia decise di restare. La Rutenia subcarpatica fu inoltre ceduta all'URSS. Il governo cecoslovacco post-bellico era formato da una coalizione del Fronte Nazionale tra Comunisti, Social-Democratici e Socialisti, oltre al Partito Popolare Cattolico (in Moravia) e al Partito Democratico.



Alle elezioni del 1946 il Partito Comunista di Cecoslovacchia (KSČ) si assicurò una larga maggioranza, anche se i comunisti restarono minoritari in Slovacchia. Edvard Beneš continuò a detenere la carica di Presidente, mentre il leader comunista Klement Gottwald divenne Primo Ministro. In base agli ordini di Stalin, nel 1948 il Partito Comunista Cčecoslovacco assunse il potere tramite la minaccia di un golpe armato e di un intervento sovietico, ed espulse i non-comunisti dal governo (Colpo di stato cecoslovacco del 1948). Per vent'anni la Cecoslovacchia rimase a guida stalinista.




Invasione sovietica dopo la primavera di Praga, 1968


Nel 1968 con la primavera di Praga il partito, ora guidato da Alexander Dubček, tenta di introdurre una liberalizzazione della vita politica, culturale ed economica per realizzare “un socialismo dal volto umano”, ma in agosto l'intervento militare sovietico mette fine al nuovo corso. Dubcek e i suoi collaboratori devono prima capitolare alle condizioni sovietiche (ripristino della censura, reintegrazione dei vecchi dirigenti, allontanamento degli intellettuali e degli uomini non graditi all'URSS) e sono quindi destituiti ed espulsi. Per altri vent'anni la Cecoslovacchia resta nell'ortodossia sovietica


Manifestazioni anti-comuniste hanno inizio dal 1988 a Bratislava, allargandosi quindi al resto del paese. La repressione della rivolta studentesca da parte della polizia porta alla formazione del Forum Civico, guidato dallo scrittore e dissidente Václav Havel, che ottenne il sostegno popolare di milioni di cechi e di slovacchi che formarono il Pubblico contro la violenza. Nella Rivoluzione di Velluto il partito comunista cecoslovacco accettò di condividere il potere.
Havel fu eletto Presidente della Cecoslovacchia il 29 dicembre e fu formato un governo di coalizione, in cui il Partito Comunista ebbe la minoranza dei ministeri. Le prime elezioni libere dal 1946 in Cecoslovacchia si tennero nel 1990, senza incidenti, con la vittoria del Forum Civico e del Pubblico contro la violenza.



Nel 1992 gli slovacchi chiesero maggiore autonomia bloccando il funzionamento del governo federale. Nelle elezioni del 1992, il Partito Civico Democratico di Václav Klaus vinse nelle terre ceche, con la proposta di una riforma economica. Nell'ultima metà dell'anno Klaus e Mečiar giunsero a un accordo secondo il quale le due repubbliche si sarebbero separate alla fine dell'anno.




Corteo di protesta nel novembre 1989 a Praga (rivoluzione di velluto).



Repubblica Ceca indipendente |


I membri del Parlamento della Cecoslovacchia, divisi lungo le linee nazionali, cooperarono per la formazione della legge di divisione. Nel gennaio del 1993 furono proclamate pacificamente e simultaneamente la Repubblica Ceca e la Slovacchia: entrambi i nuovi stati ottennero subito il riconoscimento degli Stati Uniti e dell'Unione Europea.


La Repubblica Ceca ha aderito all'Unione Europea dal 1º maggio 2004.
Dei circa 55,21% degli aventi diritto di voto che hanno partecipato al referendum, hanno votato per l'adesione circa il 77,33%, pari al 42,7% circa di tutti gli aventi diritto al voto.



Geografia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Repubblica Ceca.

La Repubblica Ceca è uno Stato europeo senza sbocco sul mare di forma pressoché romboidale. Confina con la Germania, la Polonia, l'Austria e la Slovacchia. La Repubblica Ceca è composta da 3 regioni storiche: Boemia, Moravia e Slesia, poste in questo modo in ordine di grandezza.
Uno dei fiumi più importanti è l'Elba, la quale nasce proprio nel Nord del Paese, al confine con la Polonia, presso il monte Snežka, prosegue il suo corso verso Ovest ed entra in Germania presso Dečín.



Popolazione |


Il paese conta oggi 10.562.214 abitanti, con una densità media di 133 ab./km². La distribuzione della popolazione è ineguale, dato che in Boemia vi è un forte accentramento urbano: si passa da aree densamente abitate ad altre che hanno caratteristiche molto più rurali nelle regioni montuose, le quali hanno naturalmente una bassa densità abitativa a causa del territorio.



Etnie |


Gli abitanti della Repubblica Ceca sono suddivisi in due gruppi etnici, che provengono dal medesimo ceppo slavo: i boemi, che rappresentano la maggioranza della popolazione, e i moravi, che rappresentano poco più del 30% e abitano nell'omonima regione.
Sono modeste le minoranze: slovacche (poco meno del 2%), ungheresi, polacche e tedesche. Fino alla seconda guerra mondiale nei Sudeti abitavano 3 milioni di tedeschi (su 10 milioni di abitanti); finita la guerra, a causa del forte risentimento antitedesco, i tedeschi furono espulsi.
Seguono le percentuali dei dati del censimento del 2011:




  • Cechi (Boemi e Moravi) 68,6%,


  • Slovacchi 1,4%,


  • Ucraini 0,5%


  • Polacchi 0,4%


  • Tedeschi 0,3%,


  • Polacchi 0,2%,


  • Ungheresi 0,2%,


  • Russi 0,1%,

  • altri 26% (slesiani, rom, ruteni, rumeni, serbi, croati, zingari ed altri)



1880-1910 |

















































Popolazione della Boemia, della Moravia e della Slesia austriaca per lingua[7]
Lingua 1880 1890 1900 1910
Ceco 62,5% 62,4% 62,4% 62,9%
Tedesco 35,8% 35,6% 35,1% 34,6%
Polacco 1,0% 1,2% 1,6% 1,6%
Altro 0,7% 0,8% 0,9% 0,9%
Popolazione totale 8.222.013 8.665.421 9.372.140 10.078.637


Dopo la Grande Guerra |
























































































































































































































































































































































Popolazione della Repubblica Ceca per gruppo etnico 1921–2011
Gruppo
etnico
censimento 1921 1
censimento 1930
censimento 1950
censimento 1961
censimento 1970
censimento 1980
censimento 1991
censimento 2001
censimento 2011
Numero
%
Numero
%
Numero
%
Numero
%
Numero
%
Numero
%
Numero
%
Numero
%
Numero
%

Cechi
6.758.983
67,5
7.304.588
68,3
8.343.558
93,9
9.023.501
94,2
9.270.617
94,4
9.733.925
94,6
8.363.768
81,2
9.249.777
90,5
6.732.104
63,7
Moraviani
1.362.313
13,2
380.474
3,7
522.474
4,9

Slesiani
44.446
0,4
10.878
0,1
12.231
0,1

Slovacchi
15.732
0,2
44.451
0,4
258.025
2,9
275.997
2,9
320.998
3,3
359.370
3,5
314.877
3,1
193.190
1,9
149.140
1,4

Polacchi
103.521
1,0
92.689
0,9
70.816
0,8
66.540
0,7
64.074
0,7
66.123
0,6
59.383
0,6
51.968
0,5
39.269
0,4

Tedeschi
3.061.369
30,6
3.149.820
29,5
159.938
1,8
134.143
1,4
80.903
0,8
58.211
0,6
48.556
0,5
39.106
0,4
18.772
0,3

Ucraini
13.343
0,1
22.657
0,2
19.384
0,2
19.549
0,2
9.794
0,1
10.271
0,1
8.220
0,1
22.112
0,2
53.603
0,5
Ruteni
1.926
0,0
1.106
0,0



Russi
6.619
0,1
5.051
0,0
5.062
0,0
12.369
0,1
18.021
0,2

Vietnamiti












421
0,0
17.462
0,2
29.825
0,3

Ungheresi
7.049
0,1
11.427
0,1
13.201
0,1
15.152
0,2
18.472
0,2
19.676
0,2
19.932
0,2
14.672
0,1
9.049
0,1

Rom[8]


227
0,0
19.770
0,2
19.392
0,2




32.903
0,3
11.746
0,1
5.199
0,0

Ebrei
35.699
0,4
37.093
0,4








218
0,0





Iugoslavi


4.749
0,0


3.957
0,0






3.386
0,0



Rumeni


966
0,0


3.205
0,0




1.034
0,0
1.238
0,0


Altri/Non dichiarato
10.038
0,1
5.719
0,1
11.441
0,1
10.095
0,1
36.220
0,4
39.300
0,4
39.129
0,4
220.660
2,6
2.742.6691
26,0
Totale
10.005.734
10.674.386
8.896.133
9.571.531
9.807.697
10.291.927
10.302.215
10.230.060
10.562.214

1 Sul territorio dei dati del censimento.

1 Nel 2011 una .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}grossa percentuale[quale percentuale?] della popolazione ha boicottato la domanda sull'etnicità come forma di protesta contro il censimento sponsorizzato dal governo; la maggioranza di essi erano presumibilmente Cechi etnici[senza fonte].




Religione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni nella Repubblica Ceca.

Secondo il censimento del 2011, il 34,2% della popolazione non professa nessuna religione, il 10,3% è cattolico, lo 0,8% è protestante.[9]
Secondo un sondaggio effettuato da Eurobarometro nel 2005, il 19% dei cittadini cechi crede che ci sia un Dio (il secondo risultato più basso tra i paesi dell'Unione europea dopo l'Estonia con il 16%), mentre il 50% crede che ci sia qualche tipo di spirito o forza vitale e il 30% non crede che ci sia alcun tipo di spirito, Dio o forza vitale.



Ordinamento dello Stato |


La Repubblica Ceca è una Repubblica parlamentare e multipartitica.


Il Parlamento è bicamerale.

La camera bassa, la Camera dei deputati (Poslanecká sněmovna), è composta da 200 rappresentanti eletti per 4 anni con un sistema proporzionale basato su una suddivisione in quattordici circoscrizioni con soglia di sbarramento al 5% dei voti validi.

La camera alta, il Senato (Senát), è composta da 81 senatori, eletti con sistema maggioritario uninominale a doppio turno: il primo turno richiede la maggioranza assoluta, il secondo richiede la maggioranza semplice tra i primi due candidati. Il Senato viene rinnovato ogni due anni di un terzo dei suoi membri.

L'elettorato attivo è di 18 anni, quello passivo è di 21 anni per la Camera dei deputati e di 40 per il Senato.


Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato. Viene eletto direttamente dai cittadini e ha un mandato di 5 anni. Rappresenta la nazione e ha pochi e limitati poteri.

Può essere eletto Presidente un cittadino eleggibile al Senato. Non può essere eletto oltre due volte di seguito.
Il Presidente della Repubblica nomina i giudici della corte costituzionale, il suo presidente e i vice presidenti; può sciogliere la Camera dei deputati; può porre il veto sulle leggi votate dal parlamento; nomina il Primo ministro sulla base del risultato delle elezioni politiche e, su proposta di quest'ultimo, nomina gli altri membri del governo.


Il potere esecutivo è esercitato dal Primo ministro e dai ministri. Il governo è politicamente responsabile della propria azione davanti alla Camera dei Deputati, la quale è titolare del rapporto di fiducia con l'esecutivo.


All'apice del sistema giudiziario del paese c'è la Corte suprema, con poteri simili alla Corte Suprema di Cassazione italiana, e la Corte Suprema Amministrativa, con compiti simili al nostro Consiglio di Stato.
Accanto a queste abbiamo la Corte costituzionale che è garante della Costituzione. Essa è composta da quindici membri, nominati dal Presidente della Repubblica con il consenso del Senato. I giudici costituzionali restano in carica per dieci anni non rinnovabili.


La Repubblica Ceca ha aderito all'Unione Europea dal 1º maggio 2004.
Dei circa 55,21% degli aventi diritto di voto che hanno partecipato al referendum, hanno votato per l'adesione circa il 77,33%, pari al 42,7% circa di tutti gli aventi diritto al voto.



Suddivisioni amministrative |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Regioni della Repubblica Ceca, Distretti della Repubblica Ceca e Comuni della Repubblica Ceca.

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CoA CZ regions.png

La Repubblica Ceca si suddivide in 14 regioni (kraje), tra cui la città-regione di Praga (Hlavní město Praha); 76 distretti (okresy), tra cui le città-distretto di Plzeň, Brno e Ostrava e la stessa città-regione di Praga; 6.250 comuni (obcí), i quali possono anche detenere il titolo di città (město) o di comune mercato (městys).


Le regioni, con i relativi capoluoghi, sono le seguenti:














































































Regione
Sigla
Capoluogo
Praga PR
Praga
Boemia Meridionale JC
České Budějovice
Moravia Meridionale JM
Brno
Regione di Karlovy Vary KA
Karlovy Vary
Regione di Hradec Králové KR
Hradec Králové
Regione di Liberec LI
Liberec
Moravia-Slesia MO
Ostrava
Regione di Olomouc OL
Olomouc
Regione di Pardubice PA
Pardubice
Regione di Plzeň PL
Plzeň
Boemia Centrale ST
Praga
Regione di Ústí nad Labem US
Ústí nad Labem

Regione di Vysočina ("Alture")
VY
Jihlava
Regione di Zlín ZL
Zlín


Città principali |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Città della Repubblica Ceca.

La capitale è Praga (1.200.000 abitanti). Altre città sono Brno (405.000 abitanti) rilevante centro industriale e istituzionale della Moravia, Ostrava (295.000 abitanti) capoluogo della Slesia Ceca, sede di importanti complessi metallurgici, meccanici e chimici e Plzeň (170.000 abitanti), sede di complessi meccanici e famosa per la sua birra Pilsner.



La bandiera |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera della Repubblica Ceca.

Descrizione: due fasce orizzontali uguali, una bianca (superiore) e l'altra rossa (inferiore), intersecate da un triangolo isoscele blu, la base del quale corre lungo tutto il lato dell'asta. La bandiera della Repubblica Ceca è identica a quella che fu la bandiera della Cecoslovacchia fino allo scioglimento di quest'ultima.
I primi due colori si rifanno all'antico stemma boemo (leone d'argento in campo rosso), con il bianco in sostituzione dell'argento; uniti al blu, si ritrovano anche nello stemma moravo (l'aquila di Moravia essendo a scacchi bianchi e rossi in campo blu) e, inoltre, costituiscono un richiamo alla tradizione panslava.



Politica |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Politica della Repubblica Ceca.


Festività nazionali |























Data
Nome
Significato
28 settembre
Giorno di San Venceslao
commemora la morte di San Venceslao, nel 935 d.C.
28 ottobre

Giornata dell'indipendenza dello Stato Cecoslovacco
Festa nazionale: celebra la creazione dello Stato della Cecoslovacchia, nel 1918
17 novembre
Giorno della Lotta per la Libertà e la Democrazia
anniversario dell'inizio della Rivoluzione di velluto, nel 1989


Altre ricorrenze nazionali |


















Data
Nome
Significato
5 luglio
Giorno dei Santi Cirillo e Metodio
propagazione della fede e alfabetizzazione cristiana nella Grande Moravia (863)
6 luglio
Giorno di Jan Hus
Commemorazione del Giorno della morte per il riformatore religioso boemo Jan Hus

Nell'863 i missionari Cirillo e Metodio vennero dai Balcani alla Grande Moravia per propagare la fede e l'alfabetizzazione cristiana.


Il 6 luglio 1415 il riformatore religioso Jan Hus venne bruciato sul rogo.



Economia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Repubblica Ceca.

Negli anni novanta la Repubblica Ceca ha vissuto una fase di crisi economica: l'apertura verso i mercati internazionali ha trovato impreparato un Paese dalla scarsa produttività (un terzo rispetto alla media europea) e dalle infrastrutture arretrate.
Per fronteggiare questa situazione il governo ha avviato un processo di modernizzazione e privatizzazione del tradizionale settore industriale, metallurgico e siderurgico. La crescita produttiva dovrebbe continuare il suo rafforzamento nel prossimo futuro nonostante sia penalizzata dalla recente crisi.
Nonostante la buona produttività delle attività agricole, il paese è costretto a importare numerosi prodotti alimentari: la rigidità del clima infatti permette di coltivare soltanto alcuni tipi di cereali, patate, barbabietole da zucchero, cavoli e mele, ed è praticata nelle regioni pianeggianti. Altre risorse importanti sono la silvicoltura, l'allevamento intensivo, la pesca fluviale e l'acquacoltura. L'agricoltura è praticata soprattutto nelle zone della Boemia settentrionale e nei bacini Moravi.


L'attività industriale genera più del 42% del PIL della Repubblica Ceca. Il panorama industriale è differenziato ed è caratterizzato da piccole e medie imprese. Grande importanza hanno avuto gli investimenti tedeschi nel mercato ceco, quali l'acquisizione di importanti settori nel mondo della meccanica, della chimica e dell'elettronica. Tra i più rilevanti, l'acquisizione da parte del gruppo Volkswagen dell'industria automobilistica Skoda. L'industria è solida perché il paese dispone di buone risorse minerarie: carbone, uranio, piombo e argento. Presso le zone minerarie si trovano le industrie siderurgiche e metallurgiche; quelle meccaniche e automobilistiche sono invece nelle grandi città come Praga e Plzen.


I Monti Metalliferi sono ricchi di giacimenti di piombo, zinco, rame e uranio, e hanno permesso lo sviluppo delle industrie siderurgiche e metallurgiche.
In crescita sono il settore chimico, tessile, calzaturiero (Bata) e alimentare, che affiancano l'affermata industria automobilistica Skoda e l'industria meccanica presente nell'area di Praga. Sempre famosa ovunque è la produzione di cristalli di Boemia.


Il settore dei servizi acquisisce sempre maggiore importanza a discapito dell'industria pesante,[10] anche se la grande recessione ha rallentato notevolmente la crescita economica del paese.[11]


In grande espansione è l'attività turistica: dagli anni novanta Praga e le località termali attirano ogni anno 10 milioni di turisti[senza fonte].
Situata nel cuore dell'Europa centrale, la Repubblica Ceca è al centro delle comunicazioni internazionali: da essa partono reti stradali che agevolano gli scambi commerciali con Italia, Svizzera, Slovenia, Polonia, Croazia, Germania, Russia e Austria.



Energia |


La produzione di elettricità in Repubblica Ceca avviene tramite due centrali nucleari, Temelín e Dukovany. Esse producono il 30% di elettricità ma vogliono aumentare fino al 40%. Quasi più del 60% di elettricità viene prodotta da combustibili fossili (specialmente carbone); negli ultimi anni molte centrali a pannelli solari sono state costruite grazie a investimenti ed incentivi statali.



Turismo |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Castelli della Repubblica Ceca.



Il castello e il quartiere Latrán a Český Krumlov


Il turismo internazionale in Repubblica Ceca si concentra, in particolar modo, in quelle località di elevato interesse culturale e artistico che sono state dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO: i giardini e il castello di Kroměříž, il centro storico di Český Krumlov, Praga, Ponte Carlo, del 1357, a Praga, Telč, Holašovice, Kutná Hora, la Colonna della Santissima Trinità di Olomouc, il quartiere ebraico e la basilica di San Procopio a Třebíč, il castello di Lednice, il castello di Litomyšl, il Santuario di San Giovanni Nepomuceno a Zelená Hora, e la Villa Tugendhat a Brno.


Molto importante è il turismo termale: fin dal Settecento Teplice, Karlovy Vary, Mariánské Lázně e Františkovy Lázně sono fra le più famose stazioni termali in Europa. Anche i castelli medievali del paese (Karlštejn, Křivoklát, Konopiště, tra i tanti) sono rilevanti punti di interesse turistico.



Disoccupazione |


La disoccupazione si concentra soprattutto nella regione di Ostrava per via della chiusura di molte miniere di carbone e nel sud della Moravia. Comunque, nell'estate del 2015 la disoccupazione è scesa ai minimi storici, 6,8%, anche grazie a molti investimenti stranieri e ad un mercato del lavoro flessibile.



Istruzione |


L'istruzione in Repubblica Ceca è gratuita ed è obbligatoria dai 6 ai 15 anni. Il sistema scolastico è composto da scuole materne (2-5 anni), scuole primarie (6-15 anni), scuole professionali o licei e infine l'università. I genitori devono solamente pagare i libri di testo per la scuola ma possono essere aiutati con sussidi in caso di problemi economici e inoltre lo Stato paga l'assicurazione sanitaria per gli studenti fino ai 26 anni.



Università |


La più antica università della Repubblica Ceca risale al 1348 con la fondazione, da parte dell'imperatore Carlo IV di Lussemburgo, dell'Università Carolina di Praga.



Cultura |



Letteratura |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura ceca.

La letteratura ceca si afferma già nel XIV secolo con Jan Hus e nel XVII secolo con le opere di didattica di Comenio. Nel XIX secolo si afferma il poema epico con Karel Hynek Mácha.


Nel XX secolo il romanzo acquista fama internazionale con Milan Kundera e la poesia con Jaroslav Seifert, Premio Nobel per la Letteratura nel 1984.



Musica |


Nel XIX secolo, in epoca romantica, si afferma, in particolare, il Nazionalismo musicale con autori quali Bedřich Smetana (1824–1884), Antonín Dvořák (1841–1904) e Leoš Janáček (1854-1928)



Scienza e tecnologia |



  • Il 2 marzo 1978 Vladimír Remek fu il primo cecoslovacco (nativo dell'attuale Repubblica Ceca) ad andare nello spazio

  • 3 agosto 1995: viene lanciato Magion 4, il primo satellite ceco



Cinema |


Il cinema ceco ha avuto importanza rilevante anche in campo internazionale: nel XX secolo si distinse la figura del regista Miloš Forman, vincitore di vari premi cinematografici e esponente principale del movimento cinematografico cecoslovacco Nová vlna.



Tradizioni popolari |


In Repubblica Ceca è diffusa la tradizione, tipica di tutta l'Europa orientale, di non adoperare in casa le medesime scarpe usate all'esterno. [12]


Una tradizione tipica ceca riguarda la Pasqua ed è la Pomlázka, che vede i ragazzi frustare le ragazze come augurio di gioventù ricevendo in cambio uova colorate, dolci e alcol.[13]



Trasporti |



Strade |


La rete autostradale è in fase di sviluppo però le maggiori città, Praga, Brno e Ostrava sono tutte collegate tra loro dalla D1. Le autostrade sono tutte a pagamento tramite vignetta autostradale.



Ferrovie |


Il sistema ferroviario è uno dei più sviluppati ed efficienti d'Europa[senza fonte] ed è gestito da tre compagnie, České dráhy, Leo Express e RegioJet.



Aeroporti |


L'aeroporto principale della Repubblica Ceca è l'Aeroporto di Praga-Ruzyně, intitolato a Václav Havel. Il secondo aeroporto internazionale per grandezza e numero passeggeri è quello di Brno-Tuřany.



Trasporto pubblico locale |


Praga ha un buon sistema di trasporto, gestito da Dopravní podnik hlavního města Prahy, con tre linee di metropolitana (A, B e C), 22 linee di tram e 130 linee urbane di autobus. La collina di Petřin ha una funicolare.


Brno, Ostrava e Plzeň sono tutte dotate di numerose linee di autobus, tram e filobus. La città di Brno ha in progetto un sistema di metropolitane.


Brno e Praga sono dotate di un sistema ferroviario suburbano (in ceco Esko).



Gastronomia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina ceca.

La cucina ceca si basa principalmente sul consumo di carne, in particolare maiale e agnello, e sul consumo a base di pasta, mentre tra le bevande la birra e il vino hanno un posto di primo piano: alcuni tipi birre, tra l'altro, sono famose in tutto il mondo.



Sport |



Hockey su ghiaccio |


La Nazionale di hockey su ghiaccio maschile della Repubblica Ceca è una delle più titolate: ha vinto, fra l'altro, ben 6 ori mondiali.



Calcio |


La Nazionale di calcio della Repubblica Ceca vanta discreti risultati: ha ottenuto un argento nel Campionato d'Europa del 1996 e ha come attuale capocannoniere Jan Koller, con 55 reti.


Tra i calciatori cechi ricordiamo Josef Bican, il più grande marcatore della storia del calcio [14], che ha segnato in carriera ben 805 reti, Josef Masopust e Pavel Nedvěd.



Giochi olimpici |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Ceca ai Giochi olimpici.

Il primo oro olimpico per la Repubblica Ceca è stato vinto nella Canoa/kayak da Štěpánka Hilgertová, ai Giochi olimpici di Atlanta 1996.


L'atleta ceca più titolata dei Giochi olimpici è Věra Čáslavská, nella ginnastica artistica, con 7 ori e 4 argenti.



Note |



Esplicative |



Bibliografiche |




  1. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.


  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013


  3. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.


  4. ^ Repubblica Ceca, su treccani.it. URL consultato il 12 luglio 2016.


  5. ^ Repubblica Ceca, su sapere.it. URL consultato il 12 luglio 2016.


  6. ^ (EN) United Nations Group of Experts on Geographical Names, World Geographic Names, su unstats.un.org. URL consultato il 12 luglio 2016.


  7. ^ [1] Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive.


  8. ^ La maggioranza dei rom vengono conteggiati come Cechi. Il numero reale di ROm si aggira intorno alle 220.000 unità. Petr Lhotka: Romové v České republice po roce 1989 Archiviato il 20-02-2007 Data nell'URL non combaciante: 20 febbraio 2007 in Internet Archive.


  9. ^ https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ez.html


  10. ^ books.google.it


  11. ^ www.esteri.it


  12. ^ Leave your shoes at the door


  13. ^ THE CZECH EASTER TRADITION OF WHIPPING GIRLS


  14. ^ iogiocopulito.it, http://www.iogiocopulito.it/josef-bican-piu-grande-marcatore-della-storia-dimenticato-colpa-della-guerra/ Titolo mancante per url url (aiuto).



Voci correlate |



  • Armoriale delle diocesi della Repubblica Ceca

  • Corona di san Venceslao

  • Geografia della Repubblica Ceca

  • ISO 3166-2:CZ

  • Comuni della Repubblica Ceca

  • Storia della Cecoslovacchia

  • Targhe d'immatricolazione ceche



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Collegamenti esterni |



  • Sito web dell'Ente del turismo ceco, su myczechrepublic.com.

  • Sito istituzionale della Repubblica Ceca, su czech.cz. URL consultato il 7 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2012).

  • Sito istituzionale della Presidenza della Repubblica Ceca, su hrad.cz.

  • Sito istituzionale del governo ceco, su vlada.cz.

  • Cznet.it, punto di contatto tra Italia e Repubblica Ceca, su cznet.it.

  • sito istituzionale del Ministero dell'Industria della Repubblica Ceca, su mpo.cz.

  • lista di siti dichiarati patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco in Repubblica Ceca, su whc.unesco.org.


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