Pteridophyta





























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Pteridophyta

Felci.JPG
Sottobosco di felci


Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Sottoregno

Tracheobionta

Divisione

Pteridophyta

Classi


  • Psilotopsida

  • Equisetopsida

  • Marattiopsida

  • Polypodiopsida



Le Pteridofite (Pteridophyta, dal greco πτερίς "pteris" che vuol dire felce) sono una divisione di piante crittogame vascolari a cui appartengono specie usualmente note come felci, equiseti.


Queste piante sono cormofite: sono costituite da un fusto, vere radici e foglie, e posseggono un sistema vascolare. Sono difatti le prime piante terrestri che hanno cominciato a differenziare un sistema di trasporto dei fluidi, permettendo così un ulteriore accrescimento in altezza a differenza delle Briofite (muschi) che non sono riuscite ad affrancarsi totalmente dalla vita acquatica.


Le Pteridofite sono organismi aplodiplonti con alternanza di generazioni antitetiche eteromorfiche con netto predominio dello sporofito sul gametofito. Le felci sono un gruppo antico, apparso già nel Devoniano inferiore e rappresentato ancor oggi da circa 11.000 specie.


A differenza di Angiosperme e Gimnosperme, le felci non sono dotate di semi ma si diffondono nell'ambiente mediante spore.




Indice






  • 1 Struttura


  • 2 Classificazione


  • 3 Riproduzione


  • 4 Note


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Struttura |


Molte felci possiedono foglie vere e proprie (megafilli) a lamina intera o spesso pennata, denominati “fronde”.
Le fronde sono provviste di numerose nervature e, nello stadio giovanile, si presentano arrotolate all'apice. L'arrotolamento avviene a causa della crescita più rapida della pagina inferiore dei giovani abbozzi fogliari. Lo srotolamento è definito vernazione circinnata. Nelle fronde la nervatura si ramifica in vari modi: di frequente sono presenti fronde pennate (da 2 a 4 volte), ma si trovano anche foglie indivise con nervatura mediana dominante e nervature laterali poco vistose.


Le foglie portano sulla pagina inferiore parecchi sporangi spesso riuniti in gruppi detti sori.


Le felci moderne sono suddivise in due gruppi: le felci eusporangiate e le felci leptosporangiate, sulla base del tipo di sporangio.


Il fusto delle felci moderne è di solito un rizoma sotterraneo, ma nelle felci arboree tropicali esso può raggiungere dimensioni simili a quelle delle palme.


La morfologia autosimilare delle foglie e degli steli costituisce un esempio applicativo dell'utilizzo della geometria frattale nell'interpretazione della natura.



Classificazione |


La classificazione delle felci sensu lato è ancora oggi tema di discussione nel mondo botanico. Tradizionalmente venivano incluse nella classe Filices ma oggi, data la complessità delle relazioni filogenetiche, le felci sono assegnate a un ordine tassonomico superiore: quello della divisione delle Pteridophyta.

Un recente lavoro (Smith et al., 2006[1]) propone, sulla base di dati morfologici e molecolari, di suddividere la divisione in 4 classi, 11 ordini e 37 famiglie:



  • Classe Psilotopsida

    • Ordine Ophioglossales

      • Ophioglossaceae (incl. Botrychiaceae, Helminthostachyaceae)


    • Ordine Psilotales

      • Psilotaceae (incl. Tmesipteridaceae)




  • Classe Equisetopsida [=Sphenopsida]
    • Ordine Equisetales
      • Equisetaceae



  • Classe Marattiopsida
    • Ordine Marattiales

      • Marattiaceae (incl. Angiopteridaceae, Christenseniaceae, Danaeaceae, Kaulfussiaceae)



  • Classe Polypodiopsida [=Filicopsida, Pteridopsida]

    • Ordine Osmundales
      • Osmundaceae


    • Ordine Hymenophyllales

      • Hymenophyllaceae (incl. Trichomanaceae)


    • Ordine Gleicheniales


      • Gleicheniaceae (incl. Dicranopteridaceae, Stromatopteridaceae)


      • Dipteridaceae (incl. Cheiropleuriaceae)

      • Matoniaceae



    • Ordine Schizaeales

      • Lygodiaceae


      • Anemiaceae (incl. Mohriaceae)

      • Schizaeaceae



    • Ordine Salviniales


      • Marsileaceae (incl. Pilulariaceae)


      • Salviniaceae (incl. Azollaceae)



    • Ordine Cyatheales

      • Thyrsopteridaceae

      • Loxomataceae

      • Culcitaceae

      • Plagiogyriaceae

      • Cibotiaceae


      • Cyatheaceae (incl. Alsophilaceae, Hymenophyllopsidaceae)


      • Dicksoniaceae (incl. Lophosoriaceae)

      • Metaxyaceae



    • Ordine Polypodiales


      • Lindsaeaceae (incl. Cystodiaceae, Lonchitidaceae)

      • Saccolomataceae


      • Dennstaedtiaceae (incl. Hypolepidaceae, Monachosoraceae, Pteridiaceae)


      • Pteridaceae (incl. Acrostichaceae, Actiniopteridaceae, Adiantaceae, Anopteraceae, Antrophyaceae, Ceratopteridaceae, Cheilanthaceae, Cryptogrammaceae, Hemionitidaceae, Negripteridaceae, Parkeriaceae, Platyzomataceae, Sinopteridaceae, Taenitidaceae, Vittariaceae)

      • Aspleniaceae

      • Thelypteridaceae


      • Woodsiaceae (incl. Athyriaceae, Cystopteridaceae)


      • Blechnaceae (incl. Stenochlaenaceae)

      • Onocleaceae


      • Dryopteridaceae (incl. Aspidiaceae, Bolbitidaceae, Elaphoglossaceae, Hypodematiaceae, Peranemataceae)

      • Oleandraceae

      • Davalliaceae


      • Polypodiaceae (incl. Drynariaceae, Grammitidaceae, Gymnogrammitidaceae, Loxogrammaceae, Platyceriaceae, Pleurisoriopsidaceae)







Riproduzione |


Nelle Pteridofite troviamo un'alternanza di generazione ben distinta: dalla spora, aploide, che germina si sviluppa un protallo o gametofito, a forma ora di tubercolo, ora di lamina (come nelle felci) fissato al substrato tramite rizoidi.
I protalli possono essere esclusivamente maschili, esclusivamente femminili oppure ermafroditi a seconda che ospitino organi maschili (anteridi), femminili (archegoni) o entrambe.
All'interno degli anteridi sono presenti i gameti maschili (detti talvolta anterozoi), spesso ritorti a spirale, e mobili per la presenza di ciglia. Gli archegoni, strutture a forma di fiasco, contengono invece il gamete femminile, immobile.
I gameti maschili entrano, grazie alla presenza di acqua, negli arghegoni e si uniscono al gamete femminile. In seguito alla fecondazione si origina un embrione che si nutre a spese del protallo, a cui rimane attaccato mediante un piede sviluppando subito la piantina vascolare o sporofito che è diploide.
La pianta, a ciclo vitale avanzato, origina le spore. Queste sono rinchiuse dentro gli sporangi (spesso raggruppati in sori) e si possono sviluppare sotto la pagina delle fronde fertili o su strutture apposite (es. negli equiseti).
Non sempre le foglie sono insieme sporangifere ed assimilatrici, nel qual caso si dicono trofosporofilli; in molti casi esiste una differenziazione fra trofofilli (foglie assimilatrici) e sporofilli (foglie sporangifere o fertili).


Le spore possono essere tutte uguali e si parla di Pteridofite isosporee oppure distinte in macrospore (femminili) e microspore (maschili) e si parla di Pteridofite eterosporee. In questo caso anche gli sporangi si suddivideranno in microsporangi e macrosporangi.
Inoltre a fianco dei due tipi di riproduzione sessuata e asessuata è frequente nelle Pteridofite la riproduzione agamica.



Note |




  1. ^ (EN) Smith A.R., Pryer K.M., Schuettpelz E., Korall P., Schneider H. & Wolf P.G, A classification for extant ferns (PDF), in Taxon 2006; 55(3): 705–731.



Voci correlate |


  • Botryopteris


Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Pteridophyta, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • Pteridophyta, su http://fossilworks.org. Modifica su Wikidata


  • The tree of life - Filicopsida


  • J.A.Knouse Bibliography of major pteridological works



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