India




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi India (disambigua).

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(FR)

«Il y a cent portes pour entrer dans l'Hindoustan, pas une seule pour en sortir»


(IT)

«Vi sono cento porte per entrare in India, e nemmeno una per uscirne.»


(Ferdinand de Lanoye[1])
















































































































































India












India – Bandiera

India - Stemma

(dettagli)

(dettagli)

सत्यमेव जयते
(La verità sola trionfa)



India - Localizzazione

Dati amministrativi
Nome completo
Repubblica dell'India
Nome ufficiale
(EN) Republic of India
(HI) भारत गणराज्य

Lingue ufficiali

hindi, inglese e altre ventuno lingue a livello regionale

Capitale

Nuova Delhi  (15.915.000 ab. / 2011)
Politica

Forma di governo

Repubblica parlamentare[2]federale

Presidente della Repubblica

Ram Nath Kovind

Primo ministro

Narendra Modi
Indipendenza
dal Regno Unito avvenuta a mezzanotte del 15 agosto 1947[3]
Ingresso nell'ONU
30 ottobre 1945
Superficie

Totale
3.287.263 km² (7º)
% delle acque
9.6%
Popolazione

Totale
1 335 250 000 ab. (2017) (2º)

Densità
385 ab./km² (33º)
Tasso di crescita
1,312% (2012)[4]

Nome degli abitanti

Indiani
Geografia

Continente

Asia
Confini

Pakistan, Cina, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Birmania

Fuso orario

UTC +5:30 (vedi nota)
Economia

Valuta

Rupia indiana

PIL (nominale)
1 841 717[5] milioni di $ (2012) (10º)

PIL pro capite (nominale)
1 501 $ (2012) (142º)

PIL (PPA)
4 715 602 milioni di $ (2012) (3º)

PIL pro capite (PPA)
6,162 $ (2012) (122º)

ISU (2015)
0,624 (medio) (131º)

Fecondità
2,6 (2011)[6]
Varie
Codici ISO 3166

IN, IND, 356

TLD
.in

Prefisso tel.
+91

Sigla autom.
IND

Inno nazionale

Jana Gana Mana[7]


Festa nazionale
26 gennaio

India - Mappa


È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945.
Evoluzione storica
Stato precedente

India Dominion dell'India
(Regno Unito Regno Unito)
 

Coordinate: 22°N 77°E / 22°N 77°E22; 77


L'India (hindi: भारत Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (Hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno Stato federale dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi.


È il settimo Stato per estensione geografica al mondo (3.287.263 km²) e il secondo più popolato, con 1.335.250.000 abitanti (censimento 2017).[8] È bagnato dall'oceano Indiano a sud, dal mar Arabico a ovest e dal golfo del Bengala a est. Possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km.[9] Confina con il Pakistan a ovest,[10]Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, Bangladesh e Birmania a est. Suoi vicini prossimi, separati dell'oceano Indiano, sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest.


Sede della civiltà della valle dell'Indo e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il subcontinente indiano è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia.[11] Quattro grandi religioni del mondo (l'induismo, il buddismo, il giainismo e il sikhismo) sono nate qui, mentre lo zoroastrismo, l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam arrivarono entro il I millennio d.C. dando forma nella regione a una grandissima diversità culturale. Gradualmente annessa alla Compagnia britannica delle Indie orientali dai primi decenni del XVIII secolo e colonizzata dal Regno Unito dalla metà del XIX secolo, l'India è diventata un moderno Stato nazionale nel 1947, dopo una lotta per l'indipendenza che è stata caratterizzata da una diffusa resistenza non violenta guidata da Gandhi.


L'India è la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato lo Stato nella seconda economia a più rapida crescita[12] (è uno dei cinque Paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo BRICS),[13] ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo e malnutrizione, oltre ad avere un sistema sociale basato sulle caste. Società pluralistica, multilingue e multietnica, l'India è inoltre ricca sul piano naturale, con un'ampia diversità di fauna selvatica e di habitat protetti.




Indice






  • 1 Etimologia


  • 2 Storia


  • 3 Geografia e geologia


    • 3.1 Clima




  • 4 Popolazione


    • 4.1 Demografia


    • 4.2 Religione


    • 4.3 Lingue




  • 5 Ordinamento dello Stato


    • 5.1 Costituzione


    • 5.2 Poteri dello Stato


    • 5.3 Suddivisioni amministrative


    • 5.4 Città principali


    • 5.5 Istituzioni


      • 5.5.1 Ordinamento scolastico


      • 5.5.2 Università


      • 5.5.3 Sistema sanitario


      • 5.5.4 Forze armate






  • 6 Politica


    • 6.1 Politica interna


    • 6.2 Politica estera




  • 7 Economia


    • 7.1 Disuguaglianze sociali e problemi alimentari


    • 7.2 Trasporti




  • 8 Ambiente


    • 8.1 Flora e fauna




  • 9 Cultura


    • 9.1 Architettura


    • 9.2 Filosofia


    • 9.3 Letterature indiane


    • 9.4 Teatro


    • 9.5 Cinema


    • 9.6 Musiche e danze


    • 9.7 Scienza


      • 9.7.1 Fisica


      • 9.7.2 Matematica


      • 9.7.3 Altri contributi scientifici


      • 9.7.4 L'India nello spazio






  • 10 Intolleranza religiosa


    • 10.1 Persecuzioni dei cristiani in India


    • 10.2 Persecuzione dei musulmani




  • 11 Sport


    • 11.1 Cricket


    • 11.2 Hockey su prato


    • 11.3 Giochi olimpici


    • 11.4 Calcio


    • 11.5 Wrestling


    • 11.6 Tennis


    • 11.7 Atri sport




  • 12 Tradizioni


    • 12.1 Gastronomia


    • 12.2 Moda


    • 12.3 Festività nazionali


    • 12.4 Altre festività




  • 13 Note


  • 14 Bibliografia


    • 14.1 Bibliografia in italiano


    • 14.2 Bibliografia in inglese




  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Etimologia |




Dipinto delle grotte di Ajanta risalente all'epoca Gupta.


Il nome India deriva dal Indo Tabandalese, che deriva dalla parola persiana Indù, dal sanscrito Sindhu, la storica denominazione locale per il fiume Indo (oggi in Pakistan).[14]
Gli antichi Greci si riferivano agli indiani con il termine Indoi (Ινδοί), il popolo dell'Indo.[15]
Nella Costituzione indiana, e anche nell'uso comune di varie lingue indiane, ci si riferisce all'India anche con il termine di Bharat, anch'esso nome ufficiale con pari status.[16]
L'Hindustan, che in persiano significa "Terra degli indù", storicamente è in riferimento al nord dell'India, ma saltuariamente è usato come sinonimo per l'intero paese.[17]



Storia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'India.



L'Impero Moghul al suo apogeo.


Le più antiche testimonianze note di vita umana in India sono rifugi dell'età della pietra dipinti a Bhimbetka, nel Madhya Pradesh.
I primi insediamenti permanenti conosciuti apparvero oltre 9000 anni fa e si svilupparono gradualmente nella Civiltà della valle dell'Indo[18], che risale al 3300 a.C.
Seguì il periodo vedico, che gettò le fondamenta dell'induismo e di altri aspetti culturali che caratterizzarono gli albori della società indiana, e si concluse intorno al 500 a.C.
A partire dal 550 a.C. si svilupparono nuove forme di aggregazione e sorsero in buona parte del paese un discreto numero di regni e repubbliche indipendenti note con il nome di Mahajanapadas[19].
La più importante di queste, che sarà egemone nelle vaste regioni orientali, sarà il regno del Magadha.


Nel III secolo a.C. la maggior parte dell'Asia meridionale venne unita sotto la guida dell'Impero Maurya del sovrano Chandragupta Maurya.
Questo vastissimo impero, il primo ad unificare quasi l'intero subcontinente indiano, fiorì sotto l'imperatore Aśoka, una delle figure preminenti della storia antica dell'India.[20] L'impresa di unificare un territorio così vasto sarà emulata solo parecchi secoli dopo la caduta dell'Impero Maurya da un altro grande impero: l'Impero Gupta nel III secolo d.C., in un periodo definito come "l'età d'oro dell'India antica".[21][22] In quei secoli vi furono continui contatti commerciali con l'Impero Romano[23].
Con la caduta dell'Impero Gupta sorsero nuovi regni, soprattutto a meridione dove presero forma nuovi imperi, tra cui i principali furono quello delle dinastie Chalukya, Rashtrakuta, Hoysala, Pallava, Pandya, e Chola.
Nell'epoca dei grandi imperi dell'antichità, la scienza, l'ingegneria, l'arte, la letteratura, l'astronomia e la filosofia fioriranno sotto il patrocinio dei vari re ed imperatori.


In seguito alle invasioni provenienti dall'Asia centrale tra il X e il XII secolo, gran parte del nord India passò sotto il dominio del Sultanato di Delhi prima, e del più vasto Impero Moghul poi. Sotto il regno di Akbar il Grande l'India conobbe un periodo di armonia religiosa, e di fervore culturale ed economico.[24][25]
Gli imperatori Moghul estesero gradualmente i loro regni fino a coprire gran parte del subcontinente.
Tuttavia diversi regni indigeni, come ad esempio l'Impero di Vijayanagara indù resistettero in particolare nel sud, oltre al Regno Ahom nel nord-est.
Tra il XVII e il XVIII secolo, la supremazia dei Moghul diminuì e l'Impero Maratha divenne la potenza dominante.[26]
Dal XVI secolo diversi paesi europei, tra cui Portogallo, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito, iniziarono ad arrivare inizialmente come commercianti, ma approfittando poi delle spaccature fra i vari regni, si andarono imponendo con le loro colonie.
Nel 1856 la maggior parte dell'India era sotto il controllo della Compagnia Inglese delle Indie Orientali.[27]
Un anno più tardi un'insurrezione a livello nazionale chiamata Prima guerra di indipendenza indiana mise in serio pericolo il dominio della società britannica, ma alla fine la rivolta venne sedata.
Come conseguenza, l'India passò interamente sotto il governo diretto della Corona britannica come colonia dell'Impero Britannico.





Mahatma Gandhi (destra) con Jawaharlal Nehru, 1937. Nehru sarebbe diventato il 1º Primo Ministro indiano nel 1947.


Nella prima metà del XX secolo fu lanciata una lotta per l'indipendenza a livello nazionale dal Congresso Nazionale Indiano e da altre organizzazioni politiche.
Poi iniziarono anche i sacrifici dei Sikh, il più noto dei quali fu Bhagat Singh, che giocarono un importante ruolo nella cacciata dei britannici.
Negli anni venti e trenta con il movimento guidato dal Mahatma Gandhi, milioni di persone furono impegnate in una campagna di disobbedienza civile di massa.[28]
Il 15 agosto 1947 l'India ottenne l'indipendenza dal Regno Unito, ma venne divisa in due governi indipendenti tra il Dominion dell'India e il Dominion del Pakistan, in conformità alla volontà della Lega Musulmana Panindiana.[29]
Tre anni più tardi, il 26 gennaio 1950, l'India divenne una repubblica ed entrò in vigore una nuova costituzione.[30]


Dopo l'indipendenza scoppiarono lotte di religione e fra le caste e insurrezioni in varie parti del paese, arginate grazie alla tolleranza culturale e le riforme costituzionali.


Il terrorismo in India costituisce un grave problema: in particolare nel Jammu e Kashmir, nel nord-est dell'India, dove l'irrisolta questione del Kashmir seguita ad avvelenare gli animi dell'India e del Pakistan ma, negli ultimi anni, anche nelle grandi città, come ad esempio a Nuova Delhi e a Bombay. Di particolare rilievo è l'attacco del 2001 al Parlamento indiano.


L'India ha sospeso le controversie territoriali con la Cina, che nel 1962 portarono alla guerra sino-indiana, e quelle con il Pakistan, che portarono a varie guerre nel 1947, 1965, 1971 e 1999.


Ricordiamo anche la nascita, il 26 marzo 1973, sul metodo gandhiano del Satyagraha, di un movimento per la salvaguardia e la conservazione della foresta, noto come Movimento Chipko.


L'India è un membro fondatore del Movimento dei Non-Allineati e delle Nazioni Unite (all'epoca come facente parte dell'India britannica).


Nel 1974 l'India ha condotto un test nucleare sotterraneo,[31] a cui hanno fatto seguito altri cinque test nel 1998, divenendo una potenza dotata di bomba atomica.[31]
A partire dal 1991 importanti riforme economiche hanno trasformato l'India in uno dei paesi con tassi di crescita economica fra i più alti del mondo,[32] il che ha contribuito molto, sia a livello regionale che globale, ad aumentarne il peso politico.[33]


Nel 1975, la premier Indira Gandhi dichiarò uno stato di emergenza interna, dopo essere stata incriminata in uno scandalo di corruzione e per l'uso improprio dell'apparato governativo per la sua campagna elettorale: invece di adempiere all'ordine dell'Alta corte di Allahabad di lasciare il suo seggio nel Parlamento indiano, permise a se stessa di governare con decreto fino al 1977. Le proteste guidate da J.P.Narayan, Raj Narain, Satyendra Narayan Sinha e Morarji Desai - che avevano invaso le strade di Delhi vicino al palazzo del Parlamento e alla residenza del Primo Ministro, in occasione della sentenza di Allahabad - avevano dato il pretesto alla signora Gandhi per sospendere le libertà civili. L'opposizione politica fu pesantemente repressa durante l'emergenza: J. Narayan, Raj Narain, Morarji Desai, Charan Singh, Jivatram Kripalani, Atal Bihari Vajpayee, L.K. Advani, Satyendra Narayan Sinha e altri leader della protesta furono arrestati. Organizzazioni come il Rashtriya Swayamsevak Sangh, insieme ad alcuni partiti politici dell'opposizione, furono bandite. Quasi due anni dopo, fiduciosa sulle sue possibilità di essere rieletta, Indira Gandhi allentò l'emergenza, rilasciando i dissidenti e annunciando le elezioni.


Nelle successive elezioni, però, Raj Narain e i suoi colleghi vinsero in modo decisivo (persino nel collegio elettorale del Primo Ministro di Rae Bareli), e per la prima volta si ebbe un governo non espresso dal'Indian National Congress ma dal partito Janata guidato da Atal Bihari Vajpayee. La prevalenza del partito di Indira fu riaffermata alle successive elezioni e si mantenne per un decennio, anche col figlio Rajiv: in seguito si è realizzata una più compiuta alternanza tra le contrapposte forze politiche che competono per il Governo in quella che viene definita "la più popolosa democrazia al mondo".



Geografia e geologia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoti in India e Storia geologica dell'India.




Ladakh.


Geograficamente rappresenta la maggior parte del subcontinente indiano, ed è poggiata sopra la placca indiana, che a sua volta fa parte della placca indo-australiana.[34]


La geografia dell'India odierna deriva da processi geologici iniziati 75 milioni di anni fa, quando il subcontinente indiano, allora parte della sponda meridionale del supercontinente Gondwana, iniziò una deriva in direzione nord-est durata 50 milioni di anni, attraversando tutto l'Oceano Indiano (il quale era ancora in via di formazione).[34] La collisione del subcontinente con la placca eurasiatica e la successiva subduzione sotto ad essa, ha dato forma all'Himalaya (che culmina limitatamente al territorio indiano nel Kanchenjunga con i suoi 8.586 metri), la più alta catena montuosa del pianeta, che ora cinge l'India a nord e a nord-est.[34] Negli antichi fondali marini immediatamente a sud delle emergenti cime himalayane, il movimento tettonico creò un vasto avvallamento, che successivamente venne progressivamente riempito con i sedimenti dei fiumi,[35] dando vita all'odierna pianura Indo-Gangetica.[36]
A ovest di questa pianura, separata dai monti Aravalli, si trova il deserto di Thar.[37] La pianura originaria del subcontinente continua a sopravvivere nella parte peninsulare dell'India, nella regione più antica e geologicamente più stabile che si estende dal nord fino ai monti Satpura e Vindhya nell'India centrale. Queste catene corrono parallelamente al Mar Arabico nella costa del Gujarat, e più a sud si trova un ampio territorio che prende il nome di altopiano del Deccan, fiancheggiato a occidente dalle catene costiere dei Ghati Occidentali, e a oriente dai Ghati orientali.[38] L'altopiano del Deccan contiene alcune delle rocce indiane di più antica formazione (anche più di un miliardo di anni).




Le Isole Andamane.


L'India si trova a nord dell'equatore, compresa tra i 6°44' ed i 35°30' di latitudine nord e tra i 68°7' ed i 97°25' di longitudine est.


La costa indiana si estende per 7.517 km di lunghezza; 5.423 km dei quali corrono lungo la penisola, mentre 2.094 km appartengono alle isole Andamane, Nicobare, e Laccadive. Secondo le carte idrografiche navali dell'India, la costa è costituita per il 43% da spiagge di sabbia, l'11% da costa rocciosa e scogliere, e il 46% da distese fangose o paludose.


La catena himalayana dà origine a grandi fiumi che attraverso il nord dell'India, tra cui il Gange e il Brahmaputra, si gettano nel Golfo del Bengala.[39] Importanti affluenti del Gange includono lo Yamuna e il Kosi, la cui bassa pendenza dei territori che attraversa è causa di disastrose inondazioni ogni anno. I grandi fiumi della penisola comprendono il Godavari, il Mahanadi, il Kaveri, e la Krishna, che si gettano nel Golfo del Bengala;[40] e il Narmada e il Tapti, che si gettano nel Mar Arabico.[41]
Tra le più caratteristiche coste indiane si segnalano le paludose Rann di Kutch nell'India occidentale, e il delta alluvionale Sundarbans, condiviso con il vicino Bangladesh.[42]
L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, atolli corallini vicino alla costa sud-occidentale e le Andamane e Nicobare, di origine vulcanica situate nel mar delle Andamane.[43]



Clima |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Clima dell'India.

Il clima indiano è fortemente influenzato dall'Himalaya e dal deserto di Thar, che guida i monsoni.L'Himalaya frena i venti freddi dell'Asia centrale, mantenendo la maggior parte del subcontinente ad una temperatura più alta di regioni poste a simili latitudini.[44][45]
Il deserto di Thar svolge un ruolo fondamentale per attrarre i venti del monsone estivo, con un alto tasso di umidità, tra giugno e ottobre, che fornisce la maggior parte delle piogge nel corso dell'anno. Quattro grandi raggruppamenti climatici predominano nel paese: tropicale umido, tropicale secco, subtropicale umido, e montano.[46]




Aree climatiche, basate sul sistema di Köppen:


















     Clima alpino

E
(ETh)

     Subtropicale umido

C
(Cfa)

     Tropicale umido e secco

A
(Aw)

     Tropicale umido

A
(Am)

     Semi-arido

B
(BSh)

     Arido

B
(BWh)





Media annua delle temperature in India:








     Sotto i 20,0° C.


     20,0-22,5° C.


     22,5-25,0° C.


     25,0-27,5° C.


     Al di sopra dei 27,5° C.




L'India comprende una vasta gamma di condizioni meteorologiche e climatiche, fortemente influenzate sia dalla scala geografica, che dalla varietà topografica. Analizzati secondo il sistema Köppen, l'India ospita sei principali sottotipi climatici, che vanno dal desertico a ovest, alpino e glaciale a nord, tropicale umido e tropicale secco delle regioni del sud-ovest e delle isole, al subtropicale, all'arido. Da qui si innestano tutta una serie di microclimi regionali. Il subcontinente ha quattro stagioni: inverno (gennaio e febbraio), estate (da marzo a maggio), la stagione del monsone (da giugno a settembre), e un periodo post-monsone (ottobre-dicembre).


L'unicità geografica e geologica dell'India ne influenza fortemente il clima; questo è particolarmente vero per l'Himalaya e le montagne dell'Hindu Kush che agiscono come un ostacolo ai venti freddi provenienti dall'Asia centrale.[47] Ciò contribuisce a tenere più elevate le temperature rispetto a regioni poste alle stesse latitudini. Pertanto, anche se il Tropico del Cancro (il confine tra aree tropicali e subtropicali) passa attraverso il centro dell'India, l'intero Paese è tendenzialmente considerato come tropicale. Contemporaneamente, il Deserto di Thar svolge un ruolo importante nell'attrarre l'umidità dei venti che spirano da sud-ovest carichi del monsone estivo, che tra giugno e ottobre forniscono la maggior parte delle precipitazioni.[47][48]





Tamil Nadu.


Un clima tropicale piovoso caratterizza regioni in cui persistono alte temperature, che normalmente non scendono al di sotto dei 18 °C. L'India ospita due sottotipi climatici che rientrano nell'ambito di questo gruppo. Il clima monsonico delle regioni tropicali copre le pianure del sud-ovest lungo la Costa di Malabar, i Ghati Occidentali, l'Assam meridionale, le isole Laccadive e le Isole Andamane e Nicobare. La pioggia ha carattere stagionale, in genere al di sopra dei 2.000 mm annui. La maggior parte delle precipitazioni si verifica tra maggio e novembre.
Il clima tropicale umido e secco è più comune. Significativamente più asciutto delle zone umide tropicali, prevale sulla maggior parte dell'entroterra peninsulare indiano. L'inverno è caratterizzato da periodi di siccità con temperature medie al di sopra dei 18 °C. L'estate è eccezionalmente calda con temperature che possono superare i 50 °C nel mese di maggio, e con ondate di calore che annualmente uccidono centinaia di indiani. La stagione delle piogge dura da giugno a settembre; le precipitazioni annue medie sono nell'ordine dei 750–1500 mm.


Un clima tropicale arido e semi-arido predomina in ampie regioni a sud del Tropico del Cancro e ad est dei Ghati Occidentali, tra Karnataka, Tamil Nadu, Andhra Pradesh occidentale, e Maharashtra centrale, dove le precipitazioni sono tra i 400 e i 750 millimetri all'anno. Dicembre è il mese più freddo, con temperature ancora tra i 20-24 °C. I mesi tra marzo e maggio sono caldi e asciutti; la media mensile delle temperature è di 32 °C.


La maggior parte delle regioni settentrionali e del nord-est dell'India è soggetta ad un clima subtropicale-umido. Anche se presenta estati calde, la temperatura nei mesi più freddi può scendere sino a 0 °C. A causa delle ampie piogge monsoniche, l'India ha un solo sottotipo di questo clima, il CFA (sotto il sistema Köppen).[49] La maggior parte di questa regione si caratterizza per scarse precipitazioni durante l'inverno. Le precipitazioni annue variano da meno di 1.000 mm ad occidente, fino agli oltre 2.500 mm delle regioni nord-orientali.


Le regioni settentrionali situate nell'Himalaya sono soggette al clima alpino. Qui la temperatura scende di 5,1 °C ogni mille metri di altitudine (tasso di decadenza adiabatico).[50] L'area situata ad altitudini tra i 1.100 e i 2.300 metri riceve abbondanti piogge, che scendono rapidamente al di sopra di questi limiti. Sopra i 5.000 metri non piove mai: tutte le precipitazioni sono sotto forma di neve.



Popolazione |



Demografia |









Stati e territori dell'India (XIV censimento, marzo 2011)[51]






























































#

Stato
Popolazione
1 Uttar Pradesh 199.581.477
2 Maharashtra 112.372.972
3 Bihar 103.804.637
4 Bengala Occidentale 91.347.736
5 Madhya Pradesh 75.697.565
6 Tamil Nadu 72.138.958
7 Rajasthan 68.621.012
8 Karnataka 61.130.704
9 Gujarat 60.439.692
10 Andhra Pradesh 84.655.533
11 Orissa 41.974.218































































12 Telangana 35.286.757
13 Kerala 33.387.677
14 Jharkhand 32.988.134
15 Assam 31.205.576
16 Punjab 27.743.338
17 Chhattisgarh 25.545.198
18 Haryana 25.353.081
19
Delhi (Territorio)
16.787.941
20 Jammu e Kashmir 12.548.926
21 Uttarakhand 10.116.752
22 Altri 14 Stati/Territori 16.220.385
Totale
1.210.193.422




Crescita demografica dal 1961 al 2010.


Con una popolazione stimata in circa 1,28 miliardi di persone[8], che rappresenta il 17% della popolazione mondiale, l'India è il secondo paese più popoloso del pianeta (dopo la Cina) e, secondo alcune statistiche, potrebbe divenire il primo intorno al 2030[52]. L'aspettativa di vita è di 65 anni, e il tasso di crescita della popolazione dell'1,38% annuo; ci sono 22,01 nascite ogni 1.000 abitanti all'anno. Il rapporto nazionale donne/uomini è pari a 944 donne per 1.000 uomini. Il 67% della popolazione risiede nelle zone rurali. Tuttavia, il tasso di urbanizzazione continua a crescere a causa delle forti migrazioni dalle campagne alle città. Le più grandi città sono Bombay, Delhi, Calcutta, Chennai, Bangalore, Hyderabad e Ahmedabad.[53]



Religione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in India, Induismo in India e Cristianesimo in India.



Cremazione a Varanasi.




La statua di Śiva a Rishikesh lungo le rive del Gange.


In base ai dati del censimento del 2011, la popolazione indiana è a grande maggioranza di religione induista (79,8%), compresi gli ayyavazhi che sono considerati una setta induista e sono presenti soprattutto nell'India meridionale; la seconda comunità religiosa della nazione è quella dei musulmani che assommano al 14,23% della popolazione totale dell'India (è la seconda comunità musulmana mondiale dopo l'Indonesia). Sono presenti inoltre altre minoranze religiose: cristiani 2,3%, sikh 1,72%, buddisti 0,7% e poi giainisti e altre comunità religiose (religioni tradizionali tribali, bahai, ebrei e parsi).[54]


I musulmani costituiscono la maggioranza nel Jammu e Kashmir e nelle Laccadive, mentre formano grosse minoranze negli Stati di Uttar Pradesh (30 milioni, circa un quinto della popolazione), Bihar (13 milioni e mezzo, un: sesto della popolazione), Bengala Occidentale (un quarto della popolazione), Assam (poco meno di un terzo) e Kerala (un quarto).


I sikh costituiscono la maggioranza in Punjab e formano significative minoranze nel territorio di Delhi (mezzo milione) e nell'Haryana (oltre un milione). I buddisti formano la maggioranza nello Stato del Sikkim e nella regione del Ladakh e sono diffusi tra i paria grazie alle conversioni di massa iniziate dal dr. Ambedkar negli anni cinquanta. I giainisti si trovano soprattutto negli Stati di Rajasthan (650.000), Gujarat (525.000), Maharashtra (1.300.000) e Karnataka (400.000), i parsi sono concentrati a Bombay.[55]


Gli ebrei, ora molto ridotti, erano presenti storicamente con le comunità di Cochin, del Maharashtra (Bene Israel), di Bombay (Baghdadi), nel Mizoram (Bnei Menashe, indiani convertiti) e nell'Andhra Pradesh (Bene Ephraim, anch'essi indiani convertiti).



Lingue |




Lingue indoarie e dravidiche nel sub-continente indiano.


L'India è la seconda entità geografica per diversità culturale, linguistica e genetica dopo l'Africa.[53]


L'India è la patria di due grandi famiglie linguistiche: indoariana (parlata da circa il 74% della popolazione) e dravidica (parlata da circa il 26%). Altre lingue parlate appartengono alle famiglie austroasiatiche e tibeto-birmana.


La Costituzione non riconosce una lingua nazionale, ma diverse lingue ufficiali: l'hindi è lingua ufficiale del governo (art.343) e da una a tre lingue sono designate come lingue ufficiali dei singoli stati (art. 345).
In India si parlano ben 179 lingue diverse.
L'hindi è la lingua più parlata[56] oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Unione.[57]


L'inglese, che viene ampiamente utilizzato in economia e nelle gestioni aziendali, ha lo status di "lingua ufficiale sussidiaria".[58]


La Costituzione riconosce inoltre altre 21 lingue che vengono abbondantemente parlate e utilizzate nei documenti pubblici dei vari stati, fra cui l'assamese (Assam), il bengalese (Bengala Occidentale), il gujarati (Gujarat), il kannada (Karnataka), il malayalam (Kerala), il marathi (Maharashtra), l'oriya (Orissa), il panjabi (Punjab, Haryana), il tamil (Tamil Nadu), il telugu (Andhra Pradesh). Kannada, malayalam, tamil e telugu sono lingue dravidiche, le altre indoarie.


Il numero di dialetti in India è di ben 1.652.[59]



Ordinamento dello Stato |



Costituzione |


La Costituzione dell'India è lunghissima ed esauriente ed è entrata in vigore il 26 gennaio 1950.[60] Essa consta, in certe edizioni, di quasi 500 pagine (contro la settantina di quella italiana).
Il preambolo della Costituzione definisce l'India come una repubblica sovrana, socialista, laica, e democratica.[61]
L'India ha una forma di governo quasi-federale ed è dotata di un parlamento bicamerale plasmato sul modello parlamentare Westminster, con la classica tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.



Poteri dello Stato |


Il Presidente dell'India è il capo di Stato, con compiti di mera rappresentanza[62], eletto indirettamente da un collegio elettorale,[63] con un mandato di cinque anni.[64][65]
Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro che è il capo del governo.[62]
Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e, per convenzione, è il candidato sostenuto dal partito o dall'alleanza politica che detiene la maggioranza dei seggi nella Camera bassa del Parlamento.[62]
Il governo è composto dal Presidente, dal Vicepresidente, e dal Consiglio dei ministri guidato dal Primo Ministro.
Qualsiasi ministro in possesso di un portafoglio deve essere membro di una delle due case del parlamento.


Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale, che consiste in una camera alta chiamata Rajya Sabha (Consiglio degli Stati) e in una camera bassa chiamata Lok Sabha (Casa del Popolo).[66]
Il Rajya Sabha è un organismo composto da 245 membri in carica sei anni.[67] La maggior parte sono eletti indirettamente dalle legislature degli stati e territori in proporzione alla loro popolazione.[67]
543 membri dei 545 della Lok Sabha sono eletti direttamente dal voto popolare a rappresentanza dei singoli collegi elettorali e restano in carica cinque anni.[67]
Gli altri due membri sono nominati dal Presidente della comunità anglo-indiana se, a suo parere, la comunità non sia adeguatamente rappresentata.[67]


Come in tutti i sistemi parlamentari, anche in quello indiano il potere esecutivo è subordinato al potere legislativo, con il Primo Ministro e il suo Consiglio direttamente responsabile, ma solo innanzi alla camera bassa del Parlamento.[68]


L'India ha tre livelli della magistratura: la Corte suprema (presieduta dal Chief Justice of India), 24 Alte Corti (a livello statale) e un gran numero di corti ordinarie.[69]
La Corte suprema ha giurisdizione su casi che riguardano diritti fondamentali e controversie tra gli Stati e il Centro, e casi di appello dell'Alta Corte.[70]
È indipendente da ogni altro potere[69] e può sciogliere i governi statali, nonché dichiarare incostituzionali leggi dei vari stati.[71]
Il ruolo come ultimo interprete della Costituzione è una delle più importanti funzioni della Corte suprema.[72]



Suddivisioni amministrative |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni dell'India e Stati federati e territori dell'India.

L'India è una federazione di stati con parlamenti e governi autonomi.
Ci sono 29 stati federati e 7 territori, fra cui quello della capitale, Nuova Delhi, e ognuno di essi è suddiviso in distretti;[73] in alcuni stati federati i distretti sono riuniti in divisioni, che rappresentano così il secondo livello amministrativo di questi stati. Nel 1956, sotto States Reorganisation Act gli stati vennero formati su base linguistica.[74]
Da ricordare che alcuni Stati e distretti sono dotati di Maragià (Maharaja, "grande re"), tradizionale titolo dei sovrani indiani.
Questi sono dotati di poteri eminentemente rappresentativi e simbolici.
Da segnalare altresì la particolarità strutturale dei Territori, sovente caratterizzati da una storia peculiare.
Tra questi sono da ricordare Pondicherry, dalla tipica caratterizzazione francese, e le Isole Andamane, popolate in gran parte da bianchi anglosassoni e genti indigene molto particolari, caratterizzate da statura bassa, le quali continuano a vivere secondo usi e costumi risalenti a migliaia di anni fa e tramandati dai loro antenati.
La divisione amministrativa dell'India consiste in:





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Andhra Pradesh

Arunachal Pradesh

Assam

Bengala Occ.

Bihar

Chhattisgarh

Delhi

Goa

Gujarat

Haryana

Himachal Pradesh

Jammu e Kashmir

Jharkhand

Karnataka

Kerala

Madhya Pradesh

Maharashtra

Manipur

Meghalaya

Mizoram

Nagaland

Orissa

Punjab

Rajasthan

Sikkim

Tamil Nadu

Tripura

Uttarakhand

Uttar Pradesh

Andamane e
Nicobare

Chandigarh

Dadra e Nagar Haveli

Daman e Diu

Laccadive

Pondicherry











29 stati federati



  1. Andhra Pradesh

  2. Arunachal Pradesh

  3. Assam

  4. Bihar

  5. Chhattisgarh

  6. Goa

  7. Gujarat

  8. Haryana

  9. Himachal Pradesh

  10. Jammu e Kashmir

  11. Jharkhand

  12. Karnataka

  13. Kerala

  14. Madhya Pradesh




  1. Maharashtra

  2. Manipur

  3. Meghalaya

  4. Mizoram

  5. Nagaland

  6. Orissa

  7. Punjab

  8. Rajasthan

  9. Sikkim

  10. Tamil Nadu

  11. Telangana

  12. Tripura

  13. Uttar Pradesh

  14. Uttaranchal

  15. Bengala Occidentale








6 Territori dell'Unione


A. Andamane e Nicobare

B. Chandigarh

C. Dadra e Nagar Haveli

D. Daman e Diu

E. Laccadive

G. Pondicherry


1 Territorio della capitale nazionale


F. Delhi




La maggior parte degli Stati federati segue nei suoi confini le frontiere linguistiche; alcuni di questi sono stati creati nel 2001. Certe regioni rivendicano invece l'autonomia come nuove entità statali federate.



Città principali |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Città dell'India.




Delhi.




Visione aerea di Jaipur.




































































































































Principali città dell'India (stime 2008)[75]
#

Città

Stato
Popolazione
1 Mumbai Maharashtra 13.662.885
2 Delhi Delhi 11.954.217
3 Chennai Tamil Nadu 5.180.533
4 Calcutta Bengala Occidentale 5.021.458
5 Bangalore Karnataka 4.562.843
6 Hyderabad Andhra Pradesh 3.980.938
7 Ahmedabad Gujarat 3.867.336
8 Pune Maharashtra 3.230.322
9 Surat Gujarat 3.124.249
10 Kanpur Uttar Pradesh 3.067.663
11 Jaipur Rajasthan 2.997.114
12 Lucknow Uttar Pradesh 2.621.063
13 Nagpur Maharashtra 2.359.331
14 Indore Madhya Pradesh 1.768.303
15 Patna Bihar 1.753.543
16 Bhopal Madhya Pradesh 1.712.355
17 Thane Maharashtra 1.673.465
18 Ludhiana Punjab 1.662.325
19 Agra Uttar Pradesh 1.590.073
20 Vadodara Gujarat 1.487.956


Istituzioni |



Ordinamento scolastico |


Il tasso di alfabetizzazione in India è del 64,8% e risulta 53,7% per le donne e 75,3% per gli uomini. Lo Stato del Kerala ha il più alto tasso di alfabetizzazione (91%); Bihar il più basso (47%). Si stima che la spesa per l'educazione sia nell'ordine del 3,2% del PIL.
Ci sono sostanzialmente quattro fasi della formazione scolastica in India, ossia primaria, primaria superiore, secondaria e secondaria superiore (o scuola superiore). Nel complesso il ciclo scolastico dura 12 anni, in seguito al "modello 10+2". Tuttavia vi sono notevoli differenze tra i vari Stati indiani in termini di modelli organizzativi all'interno di questi primi 10 anni di scolarizzazione. Il governo si è impegnato a garantire l'istruzione elementare universale (primaria e primaria superiore) con un'istruzione per tutti i bambini di età compresa tra 6-14 anni di età. Alla scuola primaria accedono i bambini di età tra i 6 e gli 11 anni, organizzati in classi dalla prima alla quinta. La scuola elementare superiore e secondaria è per gli alunni di età compresa tra gli 11 e 15 anni, organizzati in classi dalla sesta alla decima, e la scuola secondaria superiore è per gli studenti di età tra 16 e 17 anni iscritti nelle classi tra l'undicesima e dodicesima. In alcune regioni c'è un concetto aggiuntivo, quello chiamato della scuola primaria medio/superiore per le classi tra la sesta e l'ottava. In tali casi le classi nona e decima sono classificate sotto la categoria di scuola superiore. Livelli più elevati del percorso formativo e scolastico in India offrono l'opportunità di specializzazione in un settore e comprendono le scuole tecniche (come Indian Institutes of Technology e Indian Institutes of Information Technology, Design & Manufacturing), e università.



Università |


Tra le università del paese ricordiamo l' Università di Calcutta, la prima università moderna in India, fondata il 24 gennaio 1857.
Altre università dell' India, istituite nel 1857, sono l' Università di Madras e l' Università di Mumbai,


Tra le più importanti università indiane ricordiamo anche l' Università di Delhi, fondata nel 1922.



Sistema sanitario |




L'All India Institute of Medical Sciences (AIIMS) di Delhi, fondato nel 1956, è considerato il miglior college di medicina e ospedale pubblico del paese.[76]


Secondo stime del 2008, la speranza di vita in India è di 69,5 anni, 67 per gli uomini e 72 per le donne. La mortalità infantile è di 46 ogni 1000 bambini nati. Si calcola che 5,1 milioni di persone convivano con l'AIDS, malattia che nel 2001 ha causato 301.000 decessi.


I servizi sanitari sono responsabilità dei singoli stati indiani. La costituzione delega agli stati "l'aumento del livello di nutrizione e del tenore di vita della propria popolazione e il miglioramento della salute pubblica in quanto tra i suoi doveri primari". Vi è inoltre una politica sanitaria nazionale, approvata dal Parlamento nel 1983.


Gli sforzi del governo centrale sono concentrati su piani quinquennali, su una pianificazione coordinata con gli Stati, e nel finanziamento dei principali programmi sanitari. La spesa sanitaria è congiuntamente condivisa dal governo centrale e dai governi dei singoli stati. A livello centrale la sanità è gestita dal Ministero della Salute e benessere familiare, che fornisce sia servizi amministrativi che tecnici, e gestisce l'istruzione medica.


Gli sforzi dei vari piani quinquennali si sono concentrati sul miglioramento dello stato di salute della popolazione rurale, su programmi di nutrizione e dell'aumento della fornitura di acqua potabile, sul controllo delle malattie trasmissibili, e sull'attenuazione degli squilibri regionali nella distribuzione delle risorse sanitarie.



Forze armate |




Carro armato dell'esercito indiano.


Nonostante le critiche e le sanzioni militari, l'India ha costantemente rifiutato di firmare il Trattato di bando complessivo dei test nucleari e il Trattato di non proliferazione nucleare, preferendo invece il mantenimento della propria sovranità sul programma nucleare. Le aperture da parte del governo indiano hanno rafforzato le relazioni con Stati Uniti, Cina e Pakistan. In campo economico, l'India ha stretti rapporti con le altre nazioni in via di sviluppo di Sudamerica, Asia e Africa.


L'India mantiene la terza più grande forza militare del pianeta, la Bhāratīya Saśastra Sēnāēṃ è divisa tra Bhāratīya Thalsēnā (esercito), Bhāratīya Nāu Senā (marina militare), e Bhāratīya Vāyu Senā (aeronautica militare). Forze ausiliare quali le Forze Paramilitari indiane, la Guardia Costiera, e lo Strategic Forces Command sono altresì sotto la competenza militare. Il presidente dell'India è il comandante supremo delle forze armate indiane. L'India è diventata una potenza nucleare nel 1974 dopo lo svolgimento di un primo test nucleare (il cui successo fu annunciato con la frase in codice "Il Buddha sorride" perché avvenne il giorno dell'anniversario della nascita del Buddha).[77][78] Ulteriori test sotterranei sono stati svolti nel 1998, e hanno portato a sanzioni internazionali, gradualmente ritirate dopo il settembre del 2000.



Politica |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Politica dell'India.


Politica interna |




Il Secretariat Building, sede di alcuni dei più importanti ministeri del governo indiano.


L'India, a livello federale, è la più popolosa democrazia nel mondo,[79][80]
una democrazia pluralista fondata sul multipartitismo.


La politica dell'India è dominata da trent'anni da due grandi partiti, sempre forti del 20%-30% dei voti ciascuno ma leggermente favoriti dal sistema elettorale uninominale:




  • Congresso Nazionale Indiano (INC), social-democratico[53], fondato nel 1885 e al potere dal 2004 al 2014 sotto Manmohan Singh e Sonia Gandhi, con 114 seggi nel 1999 e 145 seggi nel 2004;


  • Partito Popolare Indiano (Bharatiya Janata Party - BJP), nazional-conservatore (indù), fondato nel 1980 (ma con un predecessore, il BJS, fondato nel 1951) e al potere dal 1998 al 2004 sotto Atal Bihari Vajpayee, con 182 seggi nel 1999 e 138 nel 2004; al potere nuovamente a partire dalle elezioni del 2014.


Tuttavia, al fine di formare coalizioni di governo giocano un ruolo importante diversi altri partiti nazionali, da sinistra a destra (approssimativamente):




  • Partito Comunista d'India (CPI), fondato all'estero nel 1920 e in patria nel 1925, con 4 seggi nel 1999 e 10 nel 2004;


  • Partito Comunista d'India (Marxista) (CPI(M)), scissosi dal CPI nel 1964 e forte soprattutto in Kerala, Tripura e Bengala Occidentale, con 33 seggi nel 1999 e 43 seggi nel 2004;


  • Partito del Congresso Nazionalista (NCP), social-democratico, scissosi dall'INC nel 1999 e forte soprattutto nel Maharashtra, con 7 seggi nel 1999 e 9 seggi nel 2004;


  • Partito della Società Maggioritaria (Bahujan Samaj Party - BSP), socialista (anti-caste e buddista), fondato nel 1984 e forte soprattutto nell'Uttar Pradesh, con 14 seggi nel 1999 e 19 seggi nel 2004;


  • Partito Socialista (Samajwadi Party - SP), socialdemocratico (pro-musulmano), fondato nel 1992 (dal JD) e forte soprattutto nell'Uttar Pradesh, con 26 seggi nel 1999 e 36 seggi nel 2004;


  • Partito Popolare Nazionale (Rashtriya Janata Dal - RJD), centrista (indù e musulmano), fondato nel 1997 e forte soprattutto nel Bihar, con 7 seggi nel 1999 e 24 seggi nel 2004;


Un partito è riconosciuto nazionale dalla Commissione Elettorale dell'India (un organo costituzionale) quando rappresenta almeno quattro stati al parlamento federale (e spesso è al governo in almeno uno di questi).




Stati dell'India secondo il partito al governo (al 3 gennaio 2008).


Inoltre, vari partiti regionali hanno un ruolo anche a livello federale; i più importanti (spesso alleati del BJP) sono:




  • Partito della Nazione Telugu (Telugu Desam - TDP), in Andhra Pradesh, 29 seggi nel 1999, 5 seggi nel 2004;


  • Partito Popolare Unito (Janata Dal (United) - JD(U)), in Bihar e Karnataka, 20 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;

  • Esercito di Shivaji (Shiv Sena - SS), in Maharashtra, 15 seggi nel 1999, 12 seggi nel 2004;


  • Partito Popolare Biju (Biju Janata Dal - BJD), in Orissa, 10 seggi nel 1999, 11 seggi nel 2004;


  • Partito Religioso Akali (Shiromani Akali Dal - SAD) in Punjab, 2 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;


  • Organizzazione Progressista Dràvida (Dravida Munnetra Kazhagam - DMK) in Tamil Nadu, 12 seggi nel 1999, 16 seggi nel 2004;


  • Organizzazione Progressista Dràvida Pan-indiana (All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam - AIADMK) in Tamil Nadu, 10 seggi nel 1999, 0 seggi nel 2004;

  • (Pattali Makkal Katchi - PMK) in Tamil Nadu (zona nord), 5 seggi nel 1999, 6 seggi nel 2004;


  • Organizzazione Progressista Dràvida Marumalarchi (Marumalarchi Dravida Munnetra Kazhagam - MDMK, pro-Tigri Tamil) in Tamil Nadu, 4 seggi nel 1999, 4 seggi nel 2004;


  • Congresso pan-indiano (All India Trinamool Congress - AITC) in Bengala Occidentale, 8 seggi nel 1999, 2 seggi nel 2004;


  • Partito Socialista Rivoluzionario (Revolutionary Socialist Party - RSP) in Bengala Occidentale, 3 seggi nel 1999, 3 seggi nel 2004.


Per la maggior parte della sua storia democratica, il governo federale è stato guidato dall'INC. Dal 1950 al 1990, eccezion fatta per due brevi periodi, l'INC ha goduto della maggioranza parlamentare. L'INC venne escluso dal potere tra il 1977 e il 1980, quando il Janata Party vinse le elezioni a causa del malcontento pubblico in seguito all'"Emergency" dichiarata da parte dell'allora Primo ministro Indira Gandhi. Nel 1989, la coalizione Janata Dal e il National Front in alleanza con la coalizione del Left Front vinsero le elezioni, ma riuscirono a rimanere al potere solo per due anni.[81]


Gli anni 1996-1998 sono stati un periodo di turbolenze politiche, caratterizzati da alleanze di breve durata. I BJP formò un breve governo nel 1996, seguito dalla coalizione del Fronte Unito (United Front). Nel 1998, il BJP formò l'Alleanza Democratica Nazionale (National Democratic Alliance, NDA) con diversi partiti regionali e divenne il primo partito che non fosse stato il Congresso Nazionale Indiano a completare a pieno compimento il mandato di cinque anni.[82]
Nel 2004 le elezioni indiane, vennero vinte dall'INC che guadagnò il maggior numero di seggi del Lok Sabha, formando un governo con una coalizione denominata Alleanza Progressista Unita (United Progressive Alliance, UPA), sostenuta da vari partiti di sinistra e da membri contrapposti al BJP,[83] con la nomina a primo ministro di Manmohan Singh in carica sino al 2014. Le elezioni politiche del 2014 sono state segnate da una vittoria del BJP con la nomina a Primo ministro di Narendra Modi.[84]



Politica estera |




Stretta di mano tra il primo ministro indiano Manmohan Singh e il presidente statunitense George W. Bush nel marzo 2006.


Fin dalla sua indipendenza nel 1947, l'India ha mantenuto rapporti cordiali con la maggior parte delle nazioni del mondo. Ebbe un ruolo di primo piano negli anni cinquanta, promuovendo l'indipendenza delle colonie europee in Africa e in Asia.[85] L'India è un membro fondatore del Movimento dei Paesi non allineati.[86] Dopo le guerre sino-indiane e la guerra indo-pakistana del 1965, l'India intensificò i rapporti con l'Unione Sovietica a scapito dei legami con gli Stati Uniti e tale situazione permase fino alla fine della Guerra Fredda. L'India ha combattuto tre guerre con il Pakistan, in primo luogo per via della regione contesa del Kashmir. Un'ulteriore guerra contro il Pakistan fu combattuta per la liberazione del Bangladesh nel 1971.[87]


L'India svolge un ruolo influente nell'ASEAN,[88] nel SAARC, e nel WTO.[89] L'India è un membro fondatore e sostenitore delle Nazioni Unite, con oltre 55.000 militari e poliziotti indiani che hanno servito in trentacinque operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite dispiegati in quattro continenti.[90]



Economia |




Bombay-Stock-Exchange, la borsa valori principale del subcontinente.


Dopo l'indipendenza l'India ha adottato un sistema a economia mista, in cui accanto ai grandi gruppi privati come Tata (metalmeccanico) e Birla (cemento), alle piccole imprese artigianali e del commercio al dettaglio, vi erano molte imprese di proprietà pubblica e vi era un rigoroso controllo da parte del governo sulla partecipazione del settore privato, commercio estero e gli investimenti diretti all'estero.[91][92][93]
Tuttavia, dal 1991, l'India ha progressivamente aperto i propri mercati attraverso le riforme economiche del governo e ha ridotto i controlli sul commercio estero e sugli investimenti.


Le riserve in valuta estera sono passate da 5,8 miliardi di dollari americani nel marzo 1991 a 308 miliardi il 4 luglio 2008,[94] mentre il deficit di bilancio statale e federale è andato progressivamente diminuendo.[95] La privatizzazione delle imprese di proprietà pubblica e l'apertura di alcuni settori privati alla partecipazione straniera ha animato il dibattito politico.[96] Con un tasso di crescita del PIL del 9,4% nel 2006-07, l'economia è tra quelle a più rapida crescita nel mondo.[97] Il PIL indiano nel 2012 in termini nominali è di 1.842 miliardi di $, il decimo a livello mondiale.[5] Se misurata in termini di parità del potere d'acquisto (PPP), l'India è la terza potenza con 4.716 miliardi di $. Il reddito pro capite (nominale) è di 1.501 $, mentre a parità di potere d'acquisto è di 3.843 $.


L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo, con 516,3 milioni di persone, il 60% dei quali sono impiegati nel settore agricolo e industrie connesse; 28% nei servizi e industrie connesse, e 12% nel settore industriale vero e proprio. Le principali colture agricole includono riso, frumento, semi oleosi, cotone, iuta, tè, canna da zucchero e patate.[98] Il settore agricolo rappresenta il 28% del PIL; servizio e settori industriali costituiscono il 54% e 18% rispettivamente. Le grandi industrie sono attive nel settore delle automobili, cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo, trasformazione alimentare, macchinari, miniere, petrolio, prodotti farmaceutici, acciaio, mezzi di trasporto, e tessile. Di pari passo alla rapida crescita economica vi è la crescente domanda di energia. Secondo la Energy Information Administration, l'India è il sesto più grande consumatore di petrolio e il terzo più grande consumatore di carbone.[99]




La fiorente industria cinematografica di Bollywood.


Negli ultimi anni l'India è riuscita a capitalizzare l'istruzione in lingua inglese di molte persone, diventando un'importante mèta di outsourcing per le società multinazionali e una popolare meta per il turismo medico. L'India è diventata anche grande esportatrice di software e finanza, ricerca e servizi tecnologici. Le sue risorse naturali comprendono seminativi, bauxite, cromite, carbone, diamanti, minerali di ferro, calcare, manganese, mica, gas naturale, petrolio, titanio.


Nel 2007 le esportazioni erano stimate in 140 miliardi di $ e le importazioni erano pari a 224,9 miliardi di $. Tessuti, gioielli, prodotti dell'ingegneria e software erano le principali voci dell'esportazione; mentre il petrolio greggio, macchinari, concimi, prodotti chimici lo erano fra le importazioni. I più importanti partner commerciali dell'India sono Stati Uniti, l'Unione europea e la Cina.



Disuguaglianze sociali e problemi alimentari |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Bambini di strada in India e Questioni socio-economiche in India.

Anche se l'economia indiana è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi due decenni, la sua crescita è stata irregolare e diseguale fra i diversi gruppi sociali, gruppi economici, regioni geografiche, e tra zone rurali e zone urbane.[100]


La disparità di reddito in India è relativamente piccola (coefficiente di Gini: 36,8 nel 2004), anche se è aumentata ultimamente. Ma la distribuzione della ricchezza è maggiore, con il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Malgrado i significativi progressi economici, un quarto della popolazione della nazione si trova sotto la soglia di povertà individuata dal governo in 0,40 $ al giorno. Nel 2004-2005, il 27,5% della popolazione viveva sotto tale soglia.


La percentuale di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno è comunque diminuita dal 60% nel 1981, al 42% nel 2005.[101]
L'85,7% della popolazione viveva con meno di 2,50 $ (PPP) al giorno nel 2005, rispetto all'80,5% dell'Africa sub-sahariana.[102]


In tutte le statistiche FAO non c'è nessun dato che faccia presumere che a questa massa di popolazione, specialmente quella sotto la soglia di povertà, corrisponda un analogo problema dal punto di vista dell'approvvigionamento alimentare. Ciononostante da parte di alcuni studiosi, in convegni dedicati allo specifico tema, si è avanzata l'ipotesi che i dati ufficiali siano reticenti e nascondano una realtà molto più grave di quanto asserito dal governo e comunicato alla FAO.[103]



Trasporti |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Targhe automobilistiche indiane.



La stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji di Bombay.


Il settore dei trasporti costituisce una parte importante dell'economia nazionale. Nel 2005, oltre il 40% delle famiglie indiane disponeva di una bicicletta di proprietà, con percentuali che oscillavano dal 30% al 70% a livello dei singoli stati.[104] Circa il 10% delle famiglie possedeva una moto.[104]
Le autovetture di proprietà sono a disposizione di pochi, pari a circa 0,7% dei nuclei familiari nel 2007, in crescita comunque rispetto allo 0,5% nel 2000.[105]


In generale il trasporto pubblico soffre di tecnologia obsoleta, incapacità di gestione, e bassa produttività del lavoro. Nonostante ciò l'India dispone della rete ferroviaria della Indian Railways, la più estesa del mondo e la quarta in termini di utilizzo.[106]
Copre una superficie di 63.140 km[107], con 6 miliardi di passeggeri all'anno e 350 milioni di tonnellate di merci trasportate.[107]
La crescita del commercio internazionale è supportata dalla rete dei porti.[108]


La domanda di infrastrutture di trasporto e dei servizi correlati ha tassi di crescita di circa il 10 per cento all'anno.[106]



Ambiente |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Biodiversità in India.


Flora e fauna |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Fauna selvatica in India.




Tigre del Bengala.




L'Elefante asiatico.




Il leone asiatico: si trova ormai soltanto nella Foresta di Gir, nel Gujarat.


L'India, che si trova all'interno dell'ecozona indomalese, presenta un'accentuata biodiversità. Questa caratteristica fa sì che il subcontinente indiano sia considerato uno dei diciassette paesi megadiversi (i paesi con la più elevata biodiversità), ed è patria del 7,6% di tutti i mammiferi del pianeta, il 12,6% di tutti gli uccelli, il 6,2% di tutti i rettili, del 4,4% di tutti gli anfibi, dell'11,7% di tutti i pesci, e del 6,0% di tutte le specie di fiori.[109]
Molte ecoregioni, come le foreste shola (foreste sempreverdi d'alta quota caratteristiche dell'India meridionale), presentano tassi estremamente elevati di endemicità; globalmente il 33% delle specie di piante dell'India sono endemiche.[110][111]
La copertura forestale indiana è fortemente variegata e va dalla foresta pluviale tropicale delle isole Andamane, dei Ghati Occidentali e della regione Nord orientale del paese, alle conifere dell'Himalaya. Fra questi due estremi trovano spazio le foreste decidue delle regioni umide dell'India orientale, le foreste delle regioni più secche in cui domina il tek (India centrale e meridionale), le foreste del Deccan centrale e della pianura gangetica occidentale in cui domina l'Acacia nilotica.[112]
All'interno della flora indiana merita ulteriore menzione la pianta medicinale del neem (Azadirachta indica), ampiamente utilizzato nelle zone rurali del paese nei rimedi erboristici.


Molte delle specie sono lontane discendenti delle specie anticamente presenti nel continente preistorico del Gondwana, cui apparteneva originariamente l'India. Il movimento successivo del subcontinente indiano che portò alla collisione contro la Laurasia interruppe lo scambio con queste specie che rimasero isolate, ma gli sconvolgimenti naturali, come il vulcanismo, e i cambiamenti climatici, 20 milioni di anni fa causarono l'estinzione di molte specie endemiche indiane.[113]
Molti mammiferi di origine asiatica penetrarono nel subcontinente attraverso l'Himalaya.[112]
In conseguenza, tra le svariate specie animali presenti in India, solo il 12,6% dei mammiferi e il 4,5% degli uccelli sono endemiche, contro il 45,8% dei rettili e il 55,8% degli anfibi.[109] Alcuni importanti esempi di endemismo sono il Trachypithecus johnii (una scimmia) e il Duttaphrynus beddomii (un rospo) dei Ghati Occidentali.


In India sono segnalate 172 (il 2,9%), della specie minacciate designate dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.[114]
Queste includono il Leone asiatico, la tigre del Bengala, e il grifone del Bengala.




Due grifoni del Bengala: questi avvoltoi indiani sono altamente sociali e vivono in branchi numerosi.




Il cane selvatico indiano "dhole".


La pressione demografica ha posto una minaccia ulteriore alla fauna selvatica; in risposta, il sistema dei parchi nazionali e delle aree protette è stato notevolmente ampliato. Nel 1972 veniva emanata una legge sulla protezione della fauna selvatica[115] e il Progetto Tigre per la salvaguardia dell'habitat di questo animale; inoltre, una legge sulla conservazione delle foreste venne promulgata nel 1980.[116] Insieme a più di cinquecento santuari della fauna selvatica, l'India ospita tredici riserve della biosfera, quattro delle quali fanno parte della Rete mondiale di riserve della biosfera.[117] Venticinque zone umide sono registrate ai sensi della Convenzione di Ramsar.[118]





Cultura |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura dell'India.



Il Taj Mahal ad Agra.


In campo culturale l'India è contrassegnata da un elevato grado di sincretismo[119] e pluralismo culturale.[120] Il subcontinente è riuscito a preservare le proprie antiche tradizioni, assorbendo nel frattempo nuovi costumi, tradizioni e idee portati da popoli invasori e immigrati, diffondendo la propria influenza culturale verso altre parti dell'Asia.



Architettura |


L'architettura rappresenta la diversità della cultura indiana. Molti monumenti di rilievo, come ad esempio il Taj Mahal, o altri esempi di architettura dell'epoca Moghul o dell'India meridionale, si compongono di una miscela che assomma le antiche tradizioni locali e idee provenienti da diverse parti del paese e dall'estero. L'architettura vernacolare mostra al pari notevoli varianti regionali.


Nel contesto della rilevanza mondiale del patrimonio architettonico indiano, è da ricordare che, nel 2007, il Taj Mahal è stato inserito nella Lista delle Nuove sette meraviglie del mondo



Filosofia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Filosofia indiana.

Nel XIX secolo, in ambito filosofico, si distinse il pensiero e la figura di Ram Mohan Roy (1772-1833), uno dei più importanti esponenti del modernismo riformatore indiano, di cui fu anche fondatore e che diede notevoli contributi sia in campo sociale che religioso.



Letterature indiane |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura indiana.




Rabindranath Tagore, Premio Nobel per la letteratura nel 1913.


L'India è un vero arcipelago di lingue e dialetti, alcuni dei quali hanno espresso letterature fiorenti e di assoluto valore artistico. Accanto alle lingue indiane principali (hindi, urdu, tamil, maratha ecc.) autori indiani, spesso bi o tri-lingui, hanno scritto sin dal medioevo in persiano; a partire dal XX secolo, è emersa pure una sempre più consistente letteratura indiana in lingua inglese. Per questo è fuorviante, e storicamente errato, parlare di "letteratura indiana" al singolare.


Le prime opere di letteratura indiana - strettamente legate alla cultura religiosa - sono state trasmesse per via orale e solo in epoca più tarda messe per iscritto. Si tratta di opere letterarie in lingua sanscrita come i Veda, le opere epiche del Mahābhārata del Rāmāyaṇa e dei Purāṇa, che hanno il rango di Sacre Scritture; a queste si aggiunge poi il dramma, la poesia, il teatro e, soprattutto, una ricchissima trattatistica religiosa e filosofica alimentata dalle diverse scuole e dottrine in seno all'Induismo e al Buddismo, ma anche all'Islamismo, al Giainismo e alle altre fedi presenti nel subcontinente. Questa ampia letteratura filosofica e religiosa, che continua nel medioevo con i grandi maestri (Gauḍapāda, Shankara, Rāmānuja e le loro scuole ecc.), ha conosciuto un crescente successo anche in Occidente a partire dagli studi degli orientalisti dall'800 in poi, in virtù di mode e tendenze culturali che guardano all'India come al serbatoio inesauribile di ogni saggezza.


Nel medioevo, a seguito della lunga dominazione musulmana (Sultanato di Delhi XIII-XV sec., quindi Impero dei Moghul) protrattasi fino a metà '800, la letteratura colta si espresse soprattutto in lingua urdu e in persiano, le lingue dell'intellighenzia musulmana che gravitava intorno alle corti. Esemplare è la figura del musulmano Amir Khusraw di Delhi (m. 1301), plurilingue prolifico autore di masnavi (poemi di tono romanzesco o epico) che appartengono sia ai capolavori della letteratura persiana che a quelli della letteratura in lingue indiane. La letteratura religiosa medievale è quantomai varia. Oltre alla trattatistica su menzionata, si può citare la ricca tradizione poetica di ispirazione religiosa opera di santi induisti. Si va dagli Inni degli Alvar, dodici leggendari poeti-santi dei secoli VI-IX che vagavano di tempio in tempio nell'India meridionale e scrissero in lingua tamil, ai cosiddetti "Sant", poeti mistici dei secoli XIII-XVII che, scrivendo in lingua hindi o maratha, rielaborarono in chiave di eros mistico il patrimonio delle dottrine tradizionali. Si presentano inoltre interessanti casi di sincretismo religioso come ad esempio il Canzoniere del mistico Kabīr di Benares vissuto nel XV sec., o il poema in lingua avadhi Padmavat definito "un immenso affresco... della luminosa civiltà hindu-musulmana" (G. Milanetti), opera di M.M. Jayasi della prima metà del XVI sec. - due autori che, superando le barriere etnico-religiose e linguistiche, anticipano il clima di "ecumenica tolleranza" religiosa dell'imperatore moghul Akbar (1542-1605) e si impongono all'ammirazione di tutti gli indiani. La letteratura in lingua hindi è gradualmente cresciuta nel subcontinente, soprattutto a partire dal periodo coloniale britannico e si è imposta definitivamente con la decolonizzazione dopo che l'urdu era divenuto la lingua ufficiale del Pakistan. Accanto ad essa ha continuato a svilupparsi la letteratura in lingua persiana, raggiungendo soprattutto in poesia con il grande Bidel (o Bedil, m. a Delhi 1721), notissimo anche in Asia Centrale, e con Ghalib (m. a Delhi 1869), poeta bilingue che apre la grande stagione moderna della lirica nella letteratura urdu, risultati estetici unanimemente ammirati.


Tra gli scrittori indiani moderni (attivi sia in lingue indiane, che in inglese) universalmente noto è Rabindranath Tagore, autore di poesie romanzi saggi e racconti, che vinse il Premio Nobel nel 1913; da ricordare anche Muhammad Iqbal (m. 1939), scrittore e riformista religioso, che scrisse poesia in urdu e in persiano, raggiungendo nelle rispettive letterature vertici di assoluto rilievo. A partire dal secondo dopoguerra sono emersi numerosi autori che esprimono l'incontro/scontro dell'India arcaica con la modernizzazione, come ad esempio il longevo R.K. Narayan (1906-2001) e la letterata, linguista, sociologa e scrittrice in lingua marathi Durga N. Bhagvat (1910 - 2002); a partire dagli anni ottanta hanno riscosso fama mondiale alcuni narratori di espressione inglese e di origini indiane come Anita Desai, H. Kureishi, Wikram Seth, Arundhati Roy e soprattutto Salman Rushdie e V.S. Naipaul (Premio Nobel 2001), perlopiù residenti in Occidente, che insieme hanno costruito quello che è definita "letteratura anglo-indiana", il ramo più consistente della letteratura post coloniale di area inglese.
Tra le scrittrici ricordiamo inoltre la poetessa hindi Mahadevi Varma e Mahasweta Devi, che fu anche attivista e tra le più note scrittrici indiane in lingua bengali.



Teatro |


Il teatro in India spesso incorpora elementi musicali e di danza, con dialoghi sia improvvisati che scritti. Spesso trova le sue basi nella mitologia induista, ma anche da romanzi medievali, e da notizie di interesse sociale ed eventi politici. Il teatro indiano comprende: bhavai dello Stato del Gujarat, jatra del Bengala Occidentale, nautanki e ramlila dell'India settentrionale, tamasha del Maharashtra, terukkuttu del Tamil Nadu, e yakshagana del Karnataka.



Cinema |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema indiano.




Shilpa Shetty, una famosa attrice del cinema di Bollywood.


L'industria cinematografica indiana è la più grande al mondo.[121]Bollywood, con sede nella città di Bombay, possiede la più prolifica industria cinematografica del pianeta: secondo il Central Board of Film Certification of India - l'ufficio che si occupa di visionare e approvare i film - solo nel 2003 sono stati prodotti 877 film e 1177 cortometraggi.[122]
Gran parte della produzione corrisponde al cinema regionale nelle varie lingue ufficiali dell'India. Tra il cinema regionale si evidenzia quello in lingua tamil prodotto a Chennai. Tuttavia, il cinema regionale ha scarsa rilevanza in tutto il paese, e i grandi successi sono generalmente filmati in lingua hindi, che costituisce un quinto della produzione totale.


Il 73% dei biglietti in Asia e zona del Pacifico è venduto in India, e sempre il Central Board of Film Certification of India dichiara che ogni tre mesi un miliardo di persone - cioè l'intera popolazione indiana - si reca al cinema.[123]


Il Dadasaheb Phalke Award, istituito nel 1966, oggi, è il più importante premio della cinematografia indiana, intitolato al padre del cinema indiano Dadasaheb Phalke (1870-1944): un suo film, Raja Harishchandra (1913), è il primo film indiano.



Musiche e danze |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Musica classica indiana.



Il bharatanatyam.


La musica indiana è un'altra componente culturale che copre una vasta gamma di tradizioni e stili regionali. La musica classica in gran parte comprende i due generi: al Nord la musica industani, al Sud la musica carnatica e le loro varie forma di musica folk regionale. Le forme regionali di musica popolare comprendono il filmi e la musica folk (di cui una forma nota è il baul).


Anche la danza indiana ha altresì esempi di forma folk e classica. Tra le principali danze folcloristiche vi è il bhangra del Punjab, bihu dell'Assam, chhau del Bengala Occidentale, Jharkhand e Orissa, thumka dance e il ghoomar del Rajasthan. Otto forme di danza, con molte elementi narrativi e mitologici hanno ottenuto lo status di danza classica dal Sangeet Natak Akademi (l'Accademia Nazionale di Musica, Danza e Teatro), e alcune di queste sono: bharatanatyam dello Stato del Tamil Nadu, kathak in Uttar Pradesh, kathakali e mohiniyattam nel Kerala, kuchipudi dell'Andhra Pradesh.[124].
Una delle figure più rilevanti che diede un grande contributo alla danza tradizionale indiana fu Rukmini Devi (1904-1986)



Scienza |



Fisica |


L'apporto scientifico dato dall'India fu notevole: nel xx secolo ricordiamo la figura di Subrahmanyan Chandrasekhar (1910-1995), naturalizzato statunitense, Nobel per la fisica nel 1983, ricordato soprattutto per il Limite di Chandrasekhar.


Misconosciuta è poi la figura di Jagadish Chandra Bose che, tre anni prima di Guglielmo Marconi, realizzò con successo importanti e riusciti esperimenti nel campo delle onde radio.


Misconosciuta è in parte stata anche la figura del fisico Satyendranath Bose (1894-1974), che di Jagadish Chandra Bose fu allievo e che ha dato il proprio nome al bosone, grazie ai suoi rivoluzionari studi del 1924 che formulavano una nuova statistica quantistica per le particelle di spin intero (statistica di Bose-Einstein): lavoro inviato da lui ad Albert Einstein perché lo leggesse e lo traducesse.
Malgrado l'eccezionalità e l'originalità dei suoi studi egli non fu però mai insignito del Premio Nobel per la Fisica.



Matematica |


Una delle figure più importanti del XX secolo, in ambito matematico, per l'India, è rappresentato da Srinivasa Ramanujan: oggi la data della sua nascita il 22 dicembre viene celebrata in India con la Giornata nazionale della matematica e il 2012 è stato celebrato come Anno nazionale della matematica.[125]



Altri contributi scientifici |


Altra personalità scientifica importante fu Prasanta Chandra Mahalanobis )1893-1972), noto in statistica, per la distanza di Mahalanobis, nel 1936.


Inoltre è da ricordare, nel corso del XX secolo, la figura di Shakuntala Devi (1929-2013), bambina prodigio, definita spesso computer umano, per la eccezionale rapidità nell'eseguire complicate operazioni in ambito matematico in pochi secondi.



L'India nello spazio |




  • 19 aprile 1975: viene lanciato Aryabhata, il primo satellite indiano


  • 3 aprile 1984: Rakesh Sharma è il primo astronauta di nazionalità indiana ad andare nello spazio



Intolleranza religiosa |



Persecuzioni dei cristiani in India |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Persecuzione dei cristiani § Persecuzioni oggi.

In generale l'India ha fama di essere un paese molto tollerante in campo religioso. In realtà i fenomeni violenti d'intolleranza verso minoranze religiose (in particolare cristiani) sono stati, e sono ancor oggi, in India piuttosto frequenti e in molti casi, gravi.



Persecuzione dei musulmani |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Persecuzione dei musulmani § Persecuzioni dei musulmani in India.

Anche i musulmani hanno subito e subiscono persecuzioni in India, soprattutto dove sono una minoranza rispetto agli indù.


Secondo le cifre ufficiali ci furono 6933 episodi di violenza tra il 1954 e il 1982 e tra il 1968 e 1980, con l'uccisione di 530 indù e 1598 musulmani, con un totale di 3949 casi di violenza di massa.[126]



Sport |


In India lo sport è praticato soprattutto dalle classi ricche e dagli alti ceti della popolazione. Sono soprattutto sport di origine anglosassone i più praticati come il cricket (ritenuto da molti sport nazionale), l'hockey su prato, il polo ed il tennis. Cresce anche il rugby, mentre è scarsamente seguito il calcio. Lo sport nazionale è l'hockey.




Una partita della Indian Premier League di Cricket (Chennai-Calcutta) al M.A. Chidambaram Cricket Stadium.



Cricket |


L'India ha vinto il Campionato del Mondo di cricket nel 1983, in Inghilterra, sconfiggendo in finale la nazionale delle Indie Occidentali Britanniche. Si è piazzata seconda nell'edizione del 2003, in Sudafrica, dietro l'Australia. L'India ha anche ospitato i Campionati del Mondo di cricket nel 1987 (insieme al Pakistan) e nel 1996 (insieme a Pakistan e Sri Lanka). India, Sri Lanka e Bangladesh hanno ospitato, inoltre, l'edizione del 2011 India è stata campione del mondo sconfiggendo Sri Lanka alle finali. In campo femminile, la Nazionale indiana è giunta seconda ai Mondiali di Sudafrica 2005, dietro l'Australia. L'India ha anche ospitato i mondiali femminili nel 1977 e nel 1997. Nel 2011 ha conquistato la sua seconda Coppa del Mondo di Cricket sconfiggendo lo Sri Lanka.



Hockey su prato |


L'India ha anche vinto il Campionato mondiale di hockey su prato nel 1975, in Malesia, battendo nella finale di Kuala Lumpur il Pakistan. È giunta seconda nell'edizione del 1973, in Olanda, dietro i padroni di casa, e terza nella prima edizione del torneo, Spagna 1971, dietro a Pakistan e Spagna. L'India ha anche ospitato l'edizione del 1982 in cui vinse il Pakistan, ed ha ospitato i mondiali del 2010.



Giochi olimpici |






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Lo stesso argomento in dettaglio: India ai Giochi olimpici.

Nella storia delle Olimpiadi, la nazionale indiana detiene il record di medaglie d'oro nell'Hockey su prato maschile, avendo vinto 8 tornei: Amsterdam 1928, Los Angeles 1932, Berlino 1936, Londra 1948, Helsinki 1952, Melbourne 1956, Tōkyō 1964 e Mosca 1980. È arrivata seconda a Roma 1960 dietro al Pakistan, e terza nelle edizioni di Città del Messico 1968 e Monaco di Baviera 1972.


Il primo oro olimpico per l'India fu conquistato dalla Nazionale di hockey su prato dell'India, ai Giochi olimpici di Amsterdam 1928.



Calcio |


Il massimo campionato di calcio professionistico indiano è rappresentato dalla I-League, a cui si aggiunge l'Indian Super League. La Nazionale di calcio dell'India ha ottenuto, in ambito internazionale, altalenanti risultati, tra cui un secondo posto nella Coppa d'Asia del 1964, ed è controllata dalla Federazione calcistica dell'India. Ha come attuale capocannoniere con 65 reti Sunil Chhetri



Wrestling |


Nella storia del wrestling, l'India ha Ranjin Singh e The Great Khali nella più grande federazione americana (WWE), ancora in attività e ex World Heavyweight Champion (Campione del mondo dei pesi massimi).



Tennis |


L'India può vantare numerosi tennisti specializzati soprattutto nel doppio, come Leander Paes (vincitore di tredici Slam tra doppio e doppio misto e della medaglia di bronzo nel singolare alle Olimpiadi di Atlanta 1996), Mahesh Bhupathi (vincitore di dodici Slam tra doppio e doppio misto ed ex numero 1 al mondo di doppio proprio con Paes), Rohan Bopanna (compagno di Bhupathi) e Sania Mirza (vincitrice insieme a Bhupathi dell'Australian Open 2009 e del Roland Garros 2012, con Bruno Soares dello US Open 2014 e attuale compagna della svizzera Martina Hingis per gi incontri di doppio femminile). Altro tennista degno di nota è Yuki Bhambri (classe 1992), capace di raggiungere la vetta della classifica mondiale giovanile vincendo l'Australian Open 2009 di categoria. Va inoltre ricordata la medaglia d'argento conquistata ai Giochi olimpici giovanili estivi 2010.



Atri sport |


Nel mondo della Formula 1 l'India è rappresentata da una scuderia, la Force India, e da due piloti, Narain Karthikeyan e Karun Chandhok; il primo ha preso parte alle gare della categoria fino al 2012, mentre il secondo fino al 2011.
Dal 2011 al 2013 si è tenuto il Gran Premio d'India sul Buddh International Circuit di Greater Noida, a 50 km da Delhi. Il vincitore di tutte e tre le edizioni è stato il tedesco Sebastian Vettel.



Tradizioni |



Gastronomia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina indiana.

La cucina indiana è caratterizzata da una grande varietà di stili regionali e sofisticati, con uso di erbe e spezie, ad esempio il garam masala. I prodotti alimentari di base sono il riso (in particolare nel sud e nell'est) e il frumento (soprattutto nel nord).[127] Tra le spezie originarie del subcontinente indiano ed ora consumate in tutto il mondo si segnala il pepe nero.


Un esempio di dolce tipico a base di yogurt è lo shrikhand.




Durga Puja.



Moda |


Gli abiti tradizionali indiani variano nelle diverse regioni per colori e stili, e sono influenzati da vari fattori, tra cui il clima. Tra gli abiti popolari si includono il sari per le donne e il dhoti per gli uomini; tra gli abiti cuciti vi è il salwar kameez per le donne e il kurta-pyjama per gli uomini, oltre naturalmente agli abiti di origine occidentale.



Festività nazionali |























Data
Nome
Significato
26 gennaio
Giorno della Repubblica Indiana
Festa Repubblica Indiana e entrata in vigore della Costituzione dell'India, nel 1950
15 agosto

Giorno dell'indipendenza dell'India
celebra l'indipendenza dell'India dal Regno Unito, nel 1947
2 ottobre
Gandhi Jayanti*
celebra la nascita del Mahatma Gandhi

  • Nel contesto internazionale la data di nascita del Mahatma Gandhi del 2 ottobre, viene celebrata nel mondo con la Giornata internazionale della nonviolenza


Altre festività |


Molte delle feste indiane sono di origine religiosa, anche se molte sono celebrate a prescindere dalla casta e dal credo. Tra le principali vi sono Diwali, Thai Pongal, Holi, Onam, Vijayadasami, Durga Puja, Eid ul-Fitr, Natale, Buddha Jayanti e Vaisakhi.[128] L'India ha tre festività nazionali. Altre festività, che variano tra le nove e le dodici, sono ufficialmente osservate nei singoli Stati. Le pratiche religiose sono parte integrante della vita quotidiana.



Note |




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  2. ^ India at a Glance, National Informatics Centre (NIC). URL consultato il 7 dicembre 2007.


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  10. ^ Nota: Il governo indiano ritiene anche l'Afghanistan un o Stato confinante, in quanto ritiene che l'intero Stato del Jammu e Kashmir appartenga all'India, compresa la parte in territorio pakistano che confina appunto con l'Afghanistan.


  11. ^ Oldenburg, Phillip. 2007. "India: History," Microsoft(r) Encarta(r) Online Encyclopedia 2007 (c) 1997-2007 Microsoft Corporation., su encarta.msn.com.


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Voci correlate |




  • Aree naturali protette dell'India

  • Chiesa cattolica in India

  • Diritti delle donne in India

  • Diritti umani in India

  • Energia nucleare in India

  • Isole dell'India

  • Popolo indiano

  • Prostituzione in India

  • Ridenominazione delle città in India

  • Traffico di minori in India

  • Turismo in India




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Collegamenti esterni |






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  • India, su Dizionario storico della Svizzera, hls-dhs-dss.ch. Modifica su Wikidata


  • India, su Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata


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  • Ufficio Nazionale del Turismo Indiano, su indiatourismmilan.com.


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